Lei, il suo Fegato e l’Alfa-1 IL FEGATO IN CASO DI CARENZA DI ALFA-1 ANTITRIPSINA La carenza di Alfa-1 antitripsina, o semplicemente Alfa-1, è una condizione genetica che può causare malattie ai polmoni, al fegato, alla pelle, ed ai vasi sanguigni. Sebbene l’Alfa-1 sia conosciuta maggiormente per il ruolo che svolge nell’avanzamento delle malattie polmonari negli adulti, si tratta soprattutto di una condizione causata da problemi all’interno del fegato. La malattia del fegato da Alfa-1 si può manifestare nei neonati, nei bambini e negli adulti. Questa guida è stata redatta per la consultazione da parte dei genitori di bambini affetti da Alfa-1, o da individui affetti da Alfa-1, e dai loro enti di assistenza sanitaria. E’ sempre importante avere la conferma della diagnosi dell’Alfa-1 se non è stato già fatto. La diagnosi dell’Alfa-1 poggia sull’identificazione della presenza anormale di proteine AAT (generalmente la proteina Z) in un campione di sangue del paziente (Test del fenotipo o PI-type test). La diagnosi può anche essere svolta osservando eventuali anomalie nel gene AAT, sempre analizzando un campione di sangue. Generalmente questi test sono correlati da un misurazione del livello di AAT nel sangue. INTRODUZIONE ALLA MALATTIA DEL FEGATO DA ALFA-1 Questa brochure monotematica fa parte della serie contenuta nella Guida dettagliata di riferimento all’Alfa-1 della AlphaNet. Copyright© AlphaNet, Inc. 2009 Normalmente la proteina Alfa-1 antitripsina o AAT è prodotta in grandi quantità all’interno del fegato e poi rilasciata nel sangue. Tuttavia, gli individui portatori di due geni anormali per l’Alfa-1 (di solito i due geni “Z”, con il gene “M” considerato normale”) producono una proteina AAT altrettanto anormale che non è possibile rilasciare da parte delle cellule del fegato. Di conseguenza la AAT si accumula all’interno del fegato, portando ad una carenza o a livelli bassi di AAT all’interno del sangue. Sebbene il danno al fegato nei pazienti affetti da Alfa-1 sembra direttamente relazionato al livello basso di AAT nel sangue, il pensiero è che il fegato sia danneggiato dall’inusuale crescita interna del livello dell’anormale proteina Z. 1 Visto che gran parte delle ricerche sulla malattia del fegato da Alfa-1 sono state effettuate sulla proteina Z, si userà questa proteina come base di questa guida. Esistono tanti diversi tipi di gene AAT che possono causare l’Alfa-1ed alcuni possono avere meccanismi di funzionamento leggermente differenti. CHIAVE PER L'APPRENDIMENTO: Sebbene il danno al fegato nei pazienti affetti da Alfa-1 sembra direttamente relazionato al livello basso di AAT nel sangue, il pensiero è che il fegato sia danneggiato dall’inusuale crescita interna del livello di un’anormale proteina AAT. Affinché si inizi a conoscere la malattia al fegato associata all’Alfa-1 è utile rivedere quali sono le funzioni basilari del fegato in condizioni normali e trattare le tecniche della medicina per la valutazione dello stato di salute del fegato. FUNZIONI DEL FEGATO IN CONDIZIONI NORMALI Le funzioni del fegato rimangono pressoché invariate lungo l’arco di vita di un individuo, dalla nascita alla vecchiaia, sebbene il fegato di un neonato può richiedere del tempo per maturare completamente. FUNZIONE DI SINTESI. Il fegato produce un grande numero di proteine ed altre sostanze cruciali per il normale funzionamento di numerose parti del corpo. Diverse componenti della porzione liquida non cellulare del sangue sono prodotte nel fegato. Alcune di queste sostanze sono fondamentali per normalizzare la coagulazione sanguigna, ed importanti nel permettere la distribuzione regolare di sali, fluidi e sostanze nutrienti all’interno del corpo attraverso il flusso sanguigno, e vitali nel fornire energia al corpo durante l’esercizio fisico e i momenti di digiuno. E’ UN DATO DI FATTO: Il fegato è il centro di filtraggio e distribuzione del corpo. Parte delle sue funzioni è quella di rimuovere gli elementi di rifiuto, come pure generare le proteine per il sostentamento vitale e le sostanze che permettono il regolare funzionamento del corpo. FUNZIONI DIGESTIVE. Tutto il sangue che lascia l’intestino passa attraverso il fegato cosicché gli elementi nutrizionali del cibo possano essere correttamente trasformati, immagazzinati, o distribuiti alle altre parti del corpo. Il fegato inoltre produce una sostanza chiamata bile. La bile è prodotta dalle cellule del fegato ed è immagazzinata nella cistifellea fino a quando non si consuma un pasto. A questo punto la bile cola dentro l’intestino, attraverso un canale chiamato condotto di bile, per mescolarsi col cibo e aiutare nella digestione di grassi e nella separazione di ele2 menti nutrienti presenti in alcuni grassi. La bile viene quindi rimossa dall’intestino, trasferita nel flusso sanguigno per ritornare con il suo carico nell’intestino, e quindi riciclata dalle cellule del fegato per essere usata di nuovo. Una porzione di bile rimane all’interno del contenuto intestinale ed è questo che dà alle feci il loro caratteristico colore marrone. Il fegato ha il proprio particolare flusso sanguigno chiamato “circolazione portale”. La circolazione portale trasporta il sangue dall’intestino e dallo stomaco al fegato e alla milza. La circolazione portale avrà un ruolo più importante più tardi quando verranno trattate le malattie del fegato. FUNZIONI DI SECREZIONE. Il fegato partecipa all’eliminazione dei rifiuti dal corpo in diversi modi. Innanzitutto, le tossine ingerite con i cibi vengono ripulite quando il sangue proveniente dall’intestino passa attraverso il fegato. Alcuni di queste scorie sono trasformate all’interno delle cellule del fegato in sostanze utili all’organismo, e altre vengono annullate all’interno delle cellule stesse, trasferite nella bile, scolate nell’intestino e quindi eliminate con le feci. Alcune scorie provenienti da altre parti del corpo sono trasferite all’interno del fegato attraverso il flusso sanguigno per essere trasformate e/o rimosse attraverso la bile e le feci. Un meccanismo simile è utilizzato dal corpo per ripulire la circolazione da medicinali e farmaci. Questi medicinali vengono decomposti e resi inattivi nel fegato, quindi espulsi dal corpo attraverso la bile o l’urina. GLI INCONTRI CON IL PROPRIO ENTE DI ASSISTENZA SANITARIA Si può cercare il parere medico perché semplicemente non ci si sente bene, o perché si è notato un cambiamento del proprio consueto stato di salute, o perché si avvertono particolari problemi o sintomi legati specificatamente alla propria Alfa-1. Si può cercare il parere di un medico perché si è affetti da Alfa-1 e si aspetta un bambino. E’ naturale chiedersi quali rischio corre il bambino di nascere affetto da Alfa-1 e se può incorrere in malattia del fegato durante l’infanzia. Qualunque sia la ragione di una ricerca di assistenza medica, la visita iniziale con il proprio ente di assistenza sanitaria consisterà in una scrupolosa indagine della storia clinica del paziente e di un esame fisico così come diverse valutazioni mediche al fine di determinare l’esistenza di problemi e come affrontarli. 3 VALUTAZIONI SULLO STATO DI SALUTE GENERALE DEL FEGATO I medici utilizzano diverse sintomatologie evidenziate dall’esame storico e fisico del paziente combinate con i risultati di altri test per definire in generale se il fegato svolge le sue funzioni correttamente. STORIA CLINICA. Innanzitutto, il medico potrebbe esaminare la storia clinica del paziente ricercando qualche sintomo che possa individuare problemi al fegato precedenti e non identificati. Ciò può includere episodi di itterizia (pelle e occhi gialli) verificatisi da infanti, bambini o da adulti, così come precedenti interventi chirurgici, calcoli biliari, calcoli renali, infortuni seri, ricoveri, trasfusioni di sangue, o altri eventi clinici significanti. Spesso il medico esamina le informazioni simili dei parenti prossimi del paziente. Inoltre, normalmente vengono esaminati i fattori di rischio e i livelli di esposizione a determinate infezioni che possono colpire il fegato. Queste possono includere le epatiti A, B, o C, la tubercolosi, l’HIV, e/o malattie a trasmissione sessuale. Altri fattori di rischio includono il cancro e le malattie del sistema immunitario. E’ consuetudine ottenere una lista completa di medicinali, erbe medicinali e integratori assunti dal paziente così come informazioni riguardo l’uso di alcool e droghe oltre all’esposizione a sostanze tossiche sul lavoro. Tutte queste sostanze possono influenzare significativamente la salute del fegato e vanno discusse meticolosamente con il medico. Le domande possono essere diverse per adulti e bambini affetti da Alfa-1. I pazienti possono essere interrogati riguardo sintomi specifici che se presenti, potrebbero essere legati a problemi al fegato ma di non essere essi stessi prova certa. Per esempio: • La diarrea può avere diverse cause, ma si verifica spesso in adulti e bambini con anomalie nel flusso di bile e con digestione dei grassi inadeguata. • Il prurito è uno dei fastidi più comuni nei pazienti affetti da malattia al fegato significativa. Il prurito è causato dall’accumulo all’interno della pelle di scorie che non sono state rimosse adeguatamente dal sangue da parte del fegato. • Sintomi come dolori addominali, indigestione o vomito sono anch’essi problemi non specifici ma altrettanto comuni in pazienti affetti da malattie al fegato. L’Alfa-1 o diversi altri problemi al fegato possono causare la formazione di un’enorme cicatrice all’interno del fegato. Questa prende il nome di cirrosi. La Cirrosi provoca l’interruzione del flusso sanguigno dall’intestino attraverso il fegato portando all’innalzamento eccessivo della pressione e ad un flusso innaturale di sangue nei vasi sanguigni di altre parti del corpo. Il termine medico che identifica questo problema è ipertensione portale (con “portale” si intende il vaso sanguigno dall’intestino al fegato e con “ipertensione” si intende un’alta pressione ed un flusso anomalo all’interno di questo vaso). L’ipertensione portale può causare nel paziente il vomito di sangue e/o il passaggio di sangue nei movimenti intestinali, così come altri problemi tipo gonfiori addomi4 nali e dilatazione. Il medico dovrà essere a conoscenza di tutte le occasioni in cui si è manifestata un’anormale perdita di sangue. I problemi di perdita di sangue possono essere legati all’assorbimento insufficiente di vitamina K o dalla scarsa capacità da parte del fegato nella funzione di sintesi. Analogamente il medico dovrà essere informato riguardo ogni episodio di insonnia o cali di lucidità mentale poiché anche questi possono essere legati ad un diverso silenzioso deterioramento del fegato. E’ UN DATO DI FATTO: Il fegato e l’alimentazione sono strettamente collegati. La valutazione da parte del medico del contributo del fegato allo stato nutrizionale del paziente può prevedere l’analisi di diversi fattori relativi alla salute. Misure semplici come peso, statura, calcolo della percentuale di grasso corporeo, calcolo della massa magra corporea (quantità di materia corporea non grassa) o una stima simile chiamata indice di massa corporea (BMI), sono spesso molto utili, specialmente nella fase della crescita. La valutazione della velocità e della qualità della cicatrizzazione, della qualità della pelle e dei capelli del paziente, e la misurazione dei livelli di varie proteine nel sangue, possono essere dati rivelatori dello stato nutrizionale del paziente e il suo contributo alla malattia del fegato. Ogni ricerca di potenziali problemi al fegato include domande riguardo il consumo di alcool. Mentre l’uso eccessivo di bevande alcoliche è la causa principale di problemi al fegato nel mondo, a volte anche un consumo occasionale può incrementare il rischio di danneggiamento del fegato in coloro già con altri fattori di rischio come l’Alfa-1. VISITA MEDICA. Quando il medico effettua una visita medica, deve porre speciale attenzione alle caratteristiche del corpo che possono essere relazionate ad una malattia del fegato. Prima di tutto, il medico dovrebbe esaminare attentamente la pelle del paziente alla ricerca di sfoghi cutanei e di graffi relazionati a prurito legati a problemi epatici. Il prurito è spesso collegato all’itterizia. L’itterizia produce una decolorazione gialla della pelle causata dall’accumulo di scorie chiamato bilirubina. La bilirubina viene espulsa dal corpo da parte del fegato ma questo processo può essere ostacolato dalla patologia del fegato. La stessa cosa vale in caso di decolorazione gialla della parte bianca degli occhi. PER APPROFONDIRE: E’ importante capire che i neonati spesso soffrono di itterizia non legata alla malattia epatica Alfa-1. 5 E’ importante realizzare che i problemi di itterizia riscontrati nei neonati spesso no sono legati a malattia del fegato da Alfa-1. Si tratta di una comune tipologia di itterizia relativa al collasso dei globuli rossi e all’incapacità da parte del fegato ancora immaturo di gestire la bilirubina creata di conseguenza al collasso. Esistono esami sanguigni che possono distinguere questo tipo comune di itterizia nei neonati da quella causata dai danni al fegato. A volte strani raggruppamenti di vene sono visibili esaminando la pelle di pazienti affetti da patologia epatica che invece presentano pochissimi sintomi. Occasionalmente attorno l’ombelico del paziente compaiono grandi vene piene di sangue che si è accumulato a causa dell’ipertensione portale. L’esame accurato di mani e piedi può rivelare la presenza di rigonfiamento che può essere il segno di una anormale ritenzione liquida e salina, causata probabilmente da problemi al fegato. Inoltre si cercherà anche l’eventuale leggero cambiamento dello stato di dita di mani e piedi chiamato “ippocratismo digitale” che può presentarsi nei pazienti affetti da malattia polmonare o da malattia epatica di vario tipo. Il medico esaminerà attentamente il cuore ed i polmoni poiché i problemi legati al fegato possono causare alterazioni importanti nelle funzioni polmonari e cardiache. Importanti informazioni riguardo lo stato di salute del fegato possono essere date dall’esame dell’addome. Il fegato si trova nella parte superiore destra dell’addome. Negli infanti, il fegato può occupare una larga fetta dell’intero addome. Si può avvertire un fegato ingrandito, doloroso al tatto o può rivelarsi irregolare al medico attraverso la pelle. Potrebbe avere una consistenza più dura del normale o avere una forma inusuale. Tutto ciò può alimentare il sospetto della presenza di una malattia epatica. CHIAVE PER L'APPRENDIMENTO: L’ascite è segno della presenza di una patologia epatica relativamente grave. La milza è un organo di grandi dimensioni situato nel lato destro dell’addome. Può rigonfiarsi in presenza di una malattia del fegato, soprattutto se a causa del flusso sanguigno anormale dovuto all’ipertensione portale. Il liquido si può accumulare all’interno dell’addome stesso. Questo eccesso di liquidi prende il nome di ascite e generalmente può essere individuato durante la visita medica. L’ascite è segno della presenza di una patologia epatica relativamente grave. Infine, l’esame di ano e retto può rivelare la presenza di emorroidi e di vasi sanguigni dolorosi e anomali e di grandezza anomala, che possono anch’essi segnalare il flusso sanguigno anormale dell’ipertensione portale. VALUTAZIONI DI LABORATORIO. I test in laboratorio costituiscono una parte importante nella valutazione generale dello stato del fegato. Ognuno di questi test mira ad una specifica funzione del fegato. TEST GENERALE DEL FEGATO. Sono disponibili molti esami diagnostici dello stato di salute del fegato che possono sia fornire informazioni generali riguardo le 6 condizioni sia focalizzare su determinati problemi. Alcuni degli esami sanguigni più comuni sono l’AST e l’ALT (ex SGOT e SGPT). Questi test fanno parte di un emocromo chiamato comunemente test delle funzioni epatiche o LFT. Gli AST e gli ALT sono sostanze chimiche o enzimi trovati normalmente all’interno delle cellule epatiche e che fuoriescono nel sangue molto lentamente. Tuttavia, se le cellule epatiche sono irritate o danneggiate questi sostanze chimiche fuoriescono più velocemente e il livello sanguigno aumenta. In generale più aumenta il livello sanguigno più è grande il danno alle cellule del fegato. BUONE NOTIZIE: I livelli di AST e ALT sono comunemente elevati negli infanti affetti da Alfa-1; ma nella maggior parte di questi infanti questi livelli ritornano normali nel corso dei primi due anni di vita. Gli adulti affetti da Alfa-1 raramente presentano livelli alti in questi esami finché il danno al fegato diventa rilevante. Sfortunatamente il livello di questi enzimi del fegato potranno non essere elevati in individui il cui danno al fegato è presente in forma limitata da molti mesi o anni, come invece avviene nel caso di adulti con Alfa-1 cronica. La fosfatasi alcalina (ALKP) e la gamma lutami transferasi (GGT) sono sostanze chimiche che si trovano normalmente all’interno dei condotti di bile, ovvero i vasi che portano la bile dal fegato all’intestino, che se in valori elevati all’interno del sangue indicano danni alle cellule biliari. Esami generali di emocromo, livello di ferro nel sangue e di sali nel sangue (elettrolisi di sodio, potassio, cloruro e bicarbonato) danno spesso esiti anormali in caso di malattia epatica, sebbene non possono indicare una condizione specifica. In ogni caso, in persone a rischio di malattia del fegato l’emocromo basso può essere un segno di perdita di sangue non identificata. La malattia al fegato può portare problemi anche ad altre parti del corpo, quindi possono essere effettuati anche esami sanguigni rivolte ad altre parti del corpo. La Screatinina e l’azoto ureico nel sangue (BUN) possono essere misurati per verificare il funzionamento dei reni. I livelli di amilasi e lipasi indicano eventuali danni al pancreas. Il pancreas è un organo addominale importante nella digestione e, visto che il dotto biliare dal fegato passa attraverso il pancreas per raggiungere l’intestino, patologie del fegato e del dotto biliare possono causare a volte danni al pancreas. I livelli nel sangue di una sostanza chimica chiamata feto proteina alfa sono spesso elevati in pazienti affetti da diversi tipi di cancro, incluso quello al fegato. Visto che l’Alfa-1 è un fattore di rischio per lo sviluppo di cancro al fegato, misurazioni periodiche dei livelli di alfa feto proteine possono essere rassicuranti. Oltre ai test sopraelencati usati per comprendere lo stato di salute generale del fegato, altri test di laboratorio possono essere effettuati per esaminare le specifiche funzioni del fegato. TEST DELLA FUNZIONE DI SINTESI. La valutazione delle funzioni di sintesi o di produzione del fegato spesso prevedono la misurazione del livello nel sangue di sostanze prodotte all’interno del fegato. L’albumina è una proteina comunemente misurata 7 la cui funzione è quella di aiutare nel trasporto di Sali e elementi nutrizionali attraverso tutto il corpo. Spesso, vengono effettuati test di coagulazione sanguigna come il Tempo di protrombina (PT) e il Tempo di Tromboplastina Parziale Attivata (aPTT o PTT). Questi esami possono dare risultati anormali se il livello nel sangue di proteine prodotte dal fegato e necessarie alla coagulazione sanguigna sono troppo bassi. Tuttavia anche altri problemi possono portare risultati anormali dei test PT/PTT, come gli effetti di alcuni farmaci. TEST DELLA FUNZIONE DIGESTIVA. La vitamina K è un’altra vitamina grassa solubile che ricopre un ruolo fondamentale nella coagulazione sanguigna e nei risultati dei sopracitati test PT/PTT. Mentre la carenza di vitamina K può portare ad una emorragia grave, una leggera carenza di vitamina K può solo essere segnalata da esiti anormali dei test PT/PTT. Visto che i medici spesso non possono determinare se il livello basso di vitamina K è causato dallo scarso assorbimento o dalla scarsa produzione di fattori di coagulazione, in genere i risultati anomali di PT/PTT vengono affrontati semplicemente con l’assunzione supplementare di vitamina K. E’ UN DATO DI FATTO: I pazienti con una significativa malattia epatica spesso presentano bassi livelli di vitamina K. La vitamina K è un’altra vitamina grassa solubile che ricopre un ruolo fondamentale nella coagulazione sanguigna e nei risultati dei sopracitati test PT/PTT. Mentre la carenza di vitamina K può portare ad una emorragia grave, una leggera carenza di vitamina K può solo essere segnalata da esiti anormali dei test PT/PTT. Visto che i medici spesso non possono determinare se il livello basso di vitamina K è causato dallo scarso assorbimento o dalla scarsa produzione di fattori di coagulazione, in genere i risultati anomali di PT/PTT vengono affrontati semplicemente con l’assunzione supplementare di vitamina K. TEST DELLA FUNZIONE DI SECREZIONE/ DISINTOSSICAZIONE. Il metodo più comune usato per valutare questa funzione del fegato è quello della misurazione dei livelli nel sangue di bilirubina. La bilirubina è una sostanza di rifiuto prodotta dal corpo ed eliminata dal fegato attraverso la bile. Esistono diversi tipi di bilirubina nel sangue e i livelli di alcuni di questi possono essere stranamente alti a causa di anormalità nella funzione di secrezione del fegato. Tuttavia, altri tipi di bilirubina nel sangue possono essere non relazionati alla funzione del fegato quindi è importante da parte del medico saper distinguere tra questi. Appena vengono danneggiate le funzioni del fegato, questo diviene incapace di gestire i prodotti della digestione delle proteine. Quando le proteine vengono digerite, l’ammoniaca chimica viene rilasciata nel sangue e le cellule del fegato sano frantumano questa ammoniaca in componenti meno tossici. Un fegato danneggiato permette all’ammoniaca i fuoriuscire dal sistema portale e spostarsi nell’apparato circolatorio generale senza essere frantumata. Ciò provoca un innalzamento dei livelli di ammoniaca in tutto il corpo. Quando questi livelli divengono eccessivamente alti si possono verificare insonnia, disturbo della personalità e nel pensiero oltre che tremolio. Le misurazioni del livello di ammoniaca generalmente si effettuano prelevando il 8 sangue da un’arteria. Livelli elevati di ammoniaca possono indicare la presenza di una grave malattia epatica. ALTRI TEST DIAGNOSTICI. Le ecografie CT (CAT) o gli esami ad ultrasuoni rendono un’eccellente visione del fegato e possono rivelare malformazioni alla nascita, danni traumatici, calcoli nella cistifellea, tumori al fegato, o modifiche del contenuto nel fegato di grassi, acqua o cicatrici. Questi cambiamenti possono segnalare la presenza di una malattia epatica. A volte viene effettuata una visita endoscopica. La tecnica dell’endoscopio prevede l’inserimento di un tubo flessibile illuminato provvisto di videocamera attraverso la bocca o il retto per esaminare lo stomaco e/o l’intestino. Questo esame può aiutare ad identificare la presenza di anomalie dei vasi sanguigni associate all’ipertensione portale o di altri problemi intestinali legati a problemi del fegato. Una speciale procedura endoscopica, chiamata ERCP, può essere utilizzata per esaminare i dotti biliari e nel trattamento di eventuali calcoli. Il proprio ente di assistenza sanitaria potrà raccomandare una biopsia del fegato. Questa si esegue recuperando un campione di cellule epatiche che verranno esaminate direttamente al microscopio. Sedativi ed antinfiammatori sono somministrati al fine di rilassare il paziente e, dopo aver pulito la zona con una soluzione antisettica, viene iniettato un anestetico locale sottopelle nel lato destro della parte superiore dell’addome, dove si trovano le costole basse. L’ago viene inserito tra le costole direttamente nel fegato per recuperare il campione della grandezza di uno stuzzicadenti. Sebbene questa sia una procedura potenzialmente molto importante nel fornire una diagnosi accurata dei problemi al fegato del paziente, resta comunque invasiva e porta con sé una piccola ma reale percentuale di rischio di complicazioni. CHIAVE PER L'APPRENDIMENTO: Le biopsie al fegato non sono richieste per la diagnosi di Alfa-1 o malattia al fegato da Alfa-1. Le biopsie al fegato non sono richieste per la diagnosi di Alfa-1 o malattia al fegato da Alfa-1, ma possono essere utili nel distinguere la malattia al fegato dovuta all’Alfa-1 da altre causate da infezioni, esposizioni a sostanze tossiche o incidenti. VISITA INIZIALE DEL PAZIENTE AMBULATORIALE Mentre un neonato con gravi problemi al fegato viene spesso sottoposto a cure in ambiente ospedaliero, molti bambini e adulti con leggere forme di disturbo al fegato vengono seguiti in ambito ambulatoriale. La visita iniziale ambulatoriale dopo la diagnosi di Alfa-1 legata a malattia epatica dovrebbe focalizzare sulla valutazione e il trattamento dei problemi esistenti e la prevenzione di nuove complicazioni. Come descritto in precedenza, verranno completati un’indagine della storia clinica del paziente ed un esame fisico per comprendere lo stato di salute generale del fegato. Il riscontro di caratteristiche come scarso peso, scarsa crescita nei bambini o altre anomalie durante l’esame fisico che possono indicare la presenza di ipertensione 9 portale o anomalie del fegato stesso, vanno prese molto seriamente e potrebbero richiedere ulteriori esami. Nella maggior parte delle situazioni, una stima iniziale di laboratorio di base verrà completata durante la prima visita. Generalmente questi esami di laboratorio includono: • Misurazione di AST/ALT • Bilirubina • Albumina • PT/PTT e le vitamine grasse • • BUN • Creatinina • Amilasi • Test per l’Epatite Virale solubili ( A, D, e/o E) Elettrolisi Questi test sono descritti nel dettaglio alle pagine 6-9. A seconda dell’età e della storia clinica del paziente possono essere necessari altri esami. Uno studio ad ultrasuoni o un’ecografia CT può essere spesso utile se si richiedono informazioni più dettagliate. Questi studi mostrano lo stato corrente degli organi all’interno dell’addome e possono essere d’aiuto nell’identificazione di tumori al fegato o dell’ipertensione portale. Una biopsia al fegato potrà essere raccomandata per valutare l’esistenza di altro tipo di danni al fegato. Generalmente verranno effettuate le vaccinazioni contro l’epatite A e B nel caso di pazienti che non sono stati ancora immunizzati. Nelle situazioni di scarso peso, scarsa crescita o bassi livelli di vitamine nel sangue, si potrà avviare una cura nutrizionale supplementare comprensiva di ogni specifica vitamina o di una strategia generale per l’assunzione maggiorata di calorie. Se la malattia epatica è ad uno stato avanzato, saranno disponibili diversi trattamenti per la cura di asciti, emorragie, ipertensione portale, rigonfiamenti, dolore ed itterizia. ed esami specifici ogni pochi anni per verificare anche la più piccola possibilità di cancro al fegato negli adulti, potrà essere tutta la profilassi richiesta. Molti adulti e bambini potranno avere valori di AST/ALT leggermente alti senza che ci siano sviluppi di malattia epatica e quindi possono essere seguiti dal medico di base bene informato riguardo le malattie al fegato. Se ci sono segnali di malattia al fegato più significativa, sarà raccomandato il monitoraggio più accurato da parte di uno specialista del fegato esperto di Alfa-1. Questo monitoraggio include generalmente una valutazione nutrizionale e di crescita regolare, esami di routine di fegato e sangue, analisi ripetute attraverso ecografie CT ed ultrasuoni, e una supervisione attenta nel verificare la presenza di complicazioni quali asciti, ipertensione portale ed emorragie, o deficienze significanti nella funzione epatica. CAUSA E CURA DELLA MALATTIA EPATICA ASSOCIATA ALL’AAT Il meccanismo che porta all’accumulo di dosi anormali di proteina AAT all’interno delle cellule del fegato è stato scoperto nel corso dei due decenni scorsi. L’anormale proteina AAT, specialmente la ATT di tipo Z, collassa in maniera anomala e permette alle altre molecole di AAT vicine di appiccicarsi l’una all’altra ed unirsi in un gran raggruppamento di molecole. Questo processo si chiama Polimerizzazione. Queste AAT aggregate possono essere viste sotto microscopio ed hanno l’aspetto di “granuli” all’interno delle cellule del fegato. L’esatto meccanismo attraverso il quale Fegato affetto da Alfa-1 antitripsina ARGOMENTO SPINOSO: Visto che tutti gli adulti affetti da Alfa-1 sono a rischio di malattia polmonare, il proprio ente di assistenza sanitaria controllerà l’esistenza di segnali di malattia polmonare. Epatocita con i granuli che rappresentano l’Alfa-1 antitripsina aggregata VISITE SEGUENTI DEL PAZIENTE AMBULATORIALE Una volta completata la valutazione iniziale del grado di gravità del problema al fegato, se presente, potrà essere compilato un piano di monitoraggio continuo. Se non ci sono prove della presenza di malattia epatica, nel caso di bambini si può continuare nel programma di visite di routine dal proprio medico di base con l’aggiunta di controlli annuali o anche meno frequenti da uno specialista gastrointestinale pediatrico. Gli adulti senza prove di malattia epatica continueranno ad essere seguiti dal proprio medico di base con il conforto di uno specifico monitoraggio del fegato e la verranno visitati da uno specialista solo se verranno identificati dei problemi. Il monitoraggio annuale dei test basilari del sangue epatico (AST/ALT, bilirubina, fosfatasi alcalina, GGT, LDH, PT/PTT, albumina) sia negli adulti che nei bambini, 10 Molecole di Alfa-1 antitripsina polimerizzata in granulo singolo 11 l’accumulo di anormale proteina AAT all’interno delle cellule del fegato epatiche porta a danni al fegato e malattia nei pazienti affetti da Alfa-1 è ancora sconosciuto. Si sa che gli individui affetti da forma non comune di Alfa-1, quelli con allele inibitore della proteasi nullo, non contraggono la malattia epatica Alfa-. Visto che gli individui con allele nullo non producono AAT nel fegato e di conseguenza non hanno accumulo di anormale proteina AAT, è ragionevole pensare che l’accumulo di questa proteina porta ad una patologia epatica nel caso di individui affetti da altro tipo di Alfa-1, come il tipo Z. Le persone con allele nullo sono ad alto rischio di malattia polmonare, proprio come gli altri pazienti affetti da Alfa-1. Al momento non esistono terapie specifiche per curare le malattie del fegato associate all’Alfa-1 oltre ai trattamenti generali usati per tanti altri differenti problemi al fegato. Visto che il danno al fegato non sembra essere relazionato alla penuria di AAT nel sangue, la terapia d’accrescimento non è usata in caso di malattia al fegato. Invece, la gestione della malattia epatica cronica si concentra sulla prevenzione delle complicazioni generali e sul trattamento rapido ed efficace dei problemi che non possono essere evitati. ARGOMENTO SPINOSO: E’ imperativo smettere di fumare per gli adulti affetti da Alfa-1 e per i genitori di bambini affetti da Alfa-1. Tutti i pazienti sono immediatamente avvertiti riguardo il pericolo rappresentato dal fumo a causa del grande aumento del rischio di danneggiare i polmoni con minaccia per la vita se affetti da Alfa-1, dal momento che non c’è collegamento conosciuto tra fumare e la malattia epatica da AAT. La prevenzione dal fumo per i bambini dovrebbe essere di primaria importanza. Si pensa che anche il fumo passivo rappresenti una grande fonte di rischio per le persone affette da Alfa-1 al pari dei fumatori, e i bambini dovrebbero essere preservati dall’esposizione al fumo passivo. L’eccesso di alcool può causare danni al fegato anche in persone sane, ed è verosimile che le persone con problemi preesistenti al fegato siano più suscettibili agli effetti dannosi per il fegato dell’alcool. Sono stati fatti molte poche indagini sugli effetti dell’alcool sul fegato nei pazienti affetti da Alfa-1. CHIAVE PER L'APPRENDIMENTO: La maggior parte degli specialisti del fegato raccomandano di non assumere alcool o al massimo in dosi minime nel caso di pazienti con Alfa-1 che ci sia o no alcuna prova di danni al fegato. TERAPIA PER PROBLEMI SPECIFICI AL FEGATO SCARSA FUNZIONE DIGESTIVA. Negli infanti e nei bambini uno degli obiettivi più importanti è quello di mantenere uno standard nutrizionale adeguato e un processo di crescita normale. Alcuni di loro sono curati con alimentazione supplementare attraverso un sondino se l’alimentazione via orale e la crescita appaiono inadeguate. La scarsa crescita e i problemi nell’alimentazione per via orale negli infanti affetti da Alfa-1 sono stati aspetti notati per motivi sconosciuti anche in infanti senza problemi legati al fegato. L’itterizia, test sanguigni con scarso flusso di bile (colestasi), livelli bassi nel sangue di vitamine grasse solubili, o diarrea cronica senza un’infezione possono significare che i grassi non sono stati ben digeriti. In caso di digestione scarsa di grassi, il monitoraggio e l’assunzione di vitamine grasse solubili può prevenire complicazioni più gravi. Queste complicazioni possono includere emorragie da carenza di vitamina K con minaccia per la vita, rachitismo (danni alle ossa nei bambini) da carenza di vitamina D, problemi neurologici (cecità, stato confusionale) da carenza di vitamina A, o neuropatia periferica (danneggiamento dei nervi delle estremità) da carenza di vitamina E. SCARSA FUNZIONE DI SECREZIONE/DISINTOSSICAZIONE. I bambini o gli adulti con colestasi significativa (anormale flusso di bile) possono sviluppare prurito intenso a causa degli alti livelli nel sangue di scorie prodotte dalla bile. Ciò può avere un forte impatto sul sonno, sulle prestazioni a scuola o al lavoro, e sulla qualità generale di vita. Le cure a base di antistaminici per bloccare il prurito, i medicinali da somministrazione orale per l’eliminazione dell’eccesso di scorie di bile dall’intestino (resine leganti come la colestiramina), le cure con speciali luci ad ultravioletti (fototerapia), e farmaci che aiutano ad incrementare il flusso di bile (acido ursodesossicolico) possono portare qualche sollievo, sebbene non potrebbero guarire dal problema. In caso di gravi danni al fegato, l’accumulo di ammoniaca e di altre scorie che il fegato non è capace di rimuovere dal corpo può causare insonnia e confusione eccessive. Dal momento che l’ammoniaca viene prodotta dal collasso delle proteine nel corpo, agli adulti con patologia al fegato grave abbastanza da causare l’innalzamento dei livelli di ammoniaca nel sangue viene prescritta una dieta a basso contenuto di proteine. A volte i farmaci da somministrazione orale (come il lattulosio) vengono utilizzati per migliorare il flusso intestinale di scorie e quindi migliorare la funzione mentale. SCARSA FUNZIONE DI SINTESI. Molti problemi fisici si possono sviluppare a causa della produzione di una quantità inadeguata da parte del fegato di proteine per il sangue come l’albumina i fattori di coagulazione sanguigna. Se i livelli di albumina nel sangue sono bassi, la distribuzione di sali ed acqua attraverso tutto il corpo 12 13 può interrompersi, può presentarsi gonfiore e i fluidi si possono accumulare all’interno dell’addome (ascite). Negli adulti, uno dei primi trattamenti per questo problema è quello di limitare l’assunzione di sale nella dieta. UN BUON CONSIGLIO: Limitare l’assunzione di sale può aiutare nel controllo del gonfiore nel corpo. dei (FANS), poiché possono verosimilmente provocare gravi emorragie negli ammalati di patologie epatiche. Tuttavia la maggior parte degli individui affetti da malattia del fegato cronica da leggera a moderata può assumere in sicurezza e occasionalmente una normale dose di paracetamolo come indicato dal proprio medico. Se si presentano perdite di sangue eccessive dall’esofago (il canale che collega la gola allo stomaco), dallo stomaco, dall’intestino o dal retto come effetto dell’ipertensione portale, esiste un diverso numero di trattamenti disponibili. A volte viene limitata l’assunzione di sale nella dieta dei bambini, nonostante ciò sia difficile da supervisionare e potrebbe avere un impatto negativo sulla qualità della vita del bambino. Inoltre, si può fare uso di una varietà di diuretici ( farmaci che rimuovono l’eccesso di fluidi dal corpo) per far sì che i reni aumentino l’eliminazione di urina e quindi diminuire la quantità di sale accumulato all’interno del corpo. Infine, i liquidi possono essere drenati dall’addome attraverso un ago in una semplice e generalmente sicura procedura chiamata paracentesi, sebbene siano comunemente necessari ripetuti drenaggi. A volte vengono somministrati dosi intravenose di albumina che incrementano temporaneamente il livello della stessa nel sangue. Se i risultati dei test di coagulazione sanguigna in una persona con malattia epatica sono anormali, spesso viene somministrata una dose di vitamina K visto che la causa potrebbe essere la digestione di scarsa vitamina K. Tuttavia, spesso il livello di vitamina K è normale mentre la coagulazione sanguigna resta anormale a causa della scarsa produzione di vitamina K all’interno del fegato. Questa situazione è molto più difficile da trattare. Se il paziente sta perdendo sangue attivamente, o se è programmato un intervento chirurgico o qualche altro intervento invasivo, si può somministrare per via intravenosa del plasma nuovo congelato (FFP, la parte liquida del sangue) nel tentativo di fermare o prevenire l’emorragia. Comunque, il ripristino della coagulazione sanguigna dovuto al trattamento FFP dura solo poche ore e generalmente non previene emorragie future. Quindi, l’FFP generalmente non è previsto nel caso di pazienti in condizioni stabili e che sono in guarigione, anche se i risultati dei test di coagulazione sanguigna sono anormali. I trattamenti via endoscopio, un tubo flessibile munito di videocamera, inserito all’interno dell’esofago attraverso la bocca, spesso possono ridurre o prevenire le emorragie esofagee, così come tanti altri trattamenti per via orale ed intravenosi. Se la malattia epatiche è ad uno stadio avanzato, la perdita di sangue potrebbe essere seria abbastanza da richiedere una trasfusione di sangue. In alcuni casi, può essere effettuato un intervento chirurgico nell’addome (bypass) al fine di reindirizzare alcuni dei flussi sanguigni lontano dai vasi sanguinanti. Tuttavia questo tipo d’intervento comporta il rischio di riduzione della quantità di scorie espulsa dal sangue attraverso il fegato e può in verità peggiorare i sintomi di insonnia e stato confusionale. In altri casi, specialmente se il paziente è in attesa di trapianto al fegato, si può effettuare un intervento meno invasivo chiamato TIPS (derivazione porto-sistemica intraepatica trans giugulare). Una TIPS si effettua con strumenti speciali inseriti all’interno dei vasi sanguigni del paziente, in modo simile ad una cateterizzazione cardiaca, e può ridurre il rischio di emorragie esofagee senza grande pericolo di disordine post-operatorio. Peraltro il flusso sanguigno alterato dalla TIPS spesso dura solo poche settimane o mesi e quindi potrebbe essere ripetuta se il paziente non riceve il trapianto di fegato durante quel lasso di tempo. CIRROSI ED IPERTENSIONE PORTALE. Lo sviluppo di cirrosi e ipertensione portale è comune se la malattia epatica associata all’Alfa-1 diventa grave. La cirrosi e la circolazione portale sono trattate a pagina 4. Alcuni bambini ed adulti con queste condizioni non hanno sintomi e vivono normalmente per decadi senza altri problemi di salute. Di conseguenza, trattamenti invasivi e rischiosi di queste condizioni sono generalmente raccomandati solo nel caso di persone che soffrono di gravi problemi di salute quali scarsa crescita nei bambini, gonfiore e dolore eccessivi, o gravi emorragie. La cirrosi e l’ipertensione portale possono contribuire allo sviluppo di gonfiori e asciti. Quando accade ciò, il piano iniziale di cure generalmente prevede dieta, diuretici e paracentesi. La maggior parte dei pazienti affetti da ipertensione portale vengono istruiti ad evitare il paracetamolo o altri chiamati farmaci antinfiammatori non steroi- CURA DELLE INFEZIONI. La malattia epatica cronica riduce l’efficienza del sistema immunitario, per questo i pazienti e i loro medici devono fare attenzione agli eventuali segni di infezione che potrebbero portare il paziente a richiedere una valutazione medica. Innanzitutto, ogni episodio di febbre nel caso di persone affette da patologia epatica significativa richiede almeno un contatto telefonico con un medico. Ciò è importante specialmente se si presentano anche dolori addominali, vomito, diarrea, emorragie o itterizia, in combinazione tra loro o singolarmente se hanno subito cambiamenti di stato importanti o se sono particolarmente duraturi. Generalmente, le infezioni non relative al fegato come l’influenza, possono risultare più gravi e richiedere trattamenti più aggressivi nel caso di persone affette da grave malattia epatica. 14 DA SAPERE: Un’overdose di paracetamolo può causare danni al fegato. 15 UN BUON CONSIGLIO: Qualunque persona affetta da malattia al fegato significativa dovrebbe chiamare il proprio medici in caso di febbre. Inoltre, i pazienti colpiti da malattia epatica possono sviluppare gravi infezioni batteriche del sangue, infezioni ai condotti di bile nel fegato stesso e infezioni batteriche dei fluidi all’interno dell’addome. A volte sono richiesti esami sanguigni, paracentesi e biopsie al fegato come parte del processo di valutazione e talvolta i trattamenti prendono il via anche in assenza di un numero significativo di esami. Gli antibiotici, spesso somministrati per via intravenosa, sono il trattamento più diffuso, ma anche le endoscopie e le radiografie fanno spesso parte del processo di valutazione o di trattamento. TRAPIANTO DEL FEGATO Se la malattia al fegato diventa potenzialmente mortale, sia a causa dell’ipertensione portale con emorragie considerevoli sia a causa della capacità ridotta da parte del fegato di eseguire le sue funzioni di secrezione/disintossicazione, l’unico trattamento disponibile a questo punto è il trapianto. Nel trapianto del fegato, l’organo ammalato viene rimosso chirurgicamente dal corpo del paziente e un nuovo e sano fegato viene chirurgicamente inserito al suo posto riconnettendo tutti i vasi sanguigni e i dotti biliari. In alcuni casi, un parente può offrirsi di fornire parte del proprio fegato per il trapianto. Questa pratica viene chiamata del “donatore vivente”. Il vantaggio di tale pratica è quello di avere un fegato disponibile in qualsiasi momento si ha bisogno e ci sono possibilità maggiori di compatibilità tra il fegato del donatore e i sistema immunitario del ricevente. L’unico che si abbina perfettamente è quello di un gemello omozigote. In generale, i pazienti affetti da Alfa-1in attesa di trapianto non sono candidabili ad un trapianto con la pratica del donatore vivente poiché, essendo l’Alfa-1 una malattia genetica, la possibilità che qualunque parente abbia almeno uno e forse due geni anormali è chiaramente alta (ed è 100% nel caso di gemello omozigote). Alcune strutture non effettuano trapianto di fegato da un donatore con parentela affetta da Alfa-1per il timore che il nuovo fegato possa presentare un maggiore rischio di danneggiamento in futuro. Di conseguenza, la fonte del fegato per pazienti affetti da Alfa-1 (e tanti altri affetti da malattia epatica allo stato terminale) è generalmente un donatore non imparentato dichiarato in stato di morte celebrale e che abbia dato l’assenso al prelevamento degli organi. Visto che il sistema immunitario vedrà quest’organo trapiantato come un “invasore” straniero e proverà ad attaccarlo, esistono diverse cose che vanno fatte per permettere la sopravvivenza del nuovo fegato e crescere bene all’interno dell’addome del ricevente. Innanzitutto, vanno eseguiti dei test volti a determinare la compatibilità delle cellule del donatore con quelle del ricevente. Successivamente, al ricevente vengono somministrate dosi potenziate di farmaci per sedare il sistema immunitario e prevenire 16 il rigetto da parte del corpo del nuovo organo. Questa immunosoppressione è tuttavia un’arma a doppio taglio. Nonostante questi farmaci possano essere molto efficaci nel ridurre le possibilità di rigetto del nuovo fegato, lasciano però il corpo indifeso dall’attacco di veri “invasori stranieri” come virus, batteri e funghi che si presentano sulla scena. Infezioni gravi sono comuni durante i primi giorni e mesi seguenti il trapianto di un organo principale come il fegato. BUONE NOTIZIE: Il trapianto di fegato è considerato una soluzione a lungo termine e ad alta percentuale di successo alla malattia epatica mortale allo stato terminale Un trapianto di fegato avvenuto con successo può assicurare decadi di vita in salute. Nel caso di pazienti affetti da Alfa-1 che ricevono un trapianto di fegato esiste il beneficio aggiuntivo che il nuovo, sano fegato adesso produce le quantità normali di normale AAT. Fondamentalmente, il trapianto di fegato guarisce dall’Alfa-1! È importante ricordare nonostante il fegato trapiantato possieda due geni umani normali di AAT e produca quantità normali di AAT, tutte le altre cellule del corpo conservano i loro geni AAT anormali. Perciò, un bambino che riceve un trapianto di fegato a causa della malattia epatica relativa all’Alfa-1 e continua a crescere in maniera sana, deve sapere che potrà trasmettere i geni AAT anormali alla progenie futura attraverso lo sperma o gli ovuli che hanno sempre posseduto i geni dannosi. Quindi se il trapianto di fegato è così valido, perché non attuarlo in tutti i casi di Alfa-1? Per una serie di diverse ragioni. Innanzitutto e principalmente, non esistono donatori a sufficienza disponibili per soddisfare l’attuale lista di attesa di trapianti al fegato. In più, nonostante il trapianto rappresenti una soluzione di successo, resta sempre un’operazione chirurgica rilevante con complicazioni associate e anche un significativo tasso di mortalità. L’ATTESA PER UN TRAPIANTO DI FEGATO. Come accennato sopra, avere bisogno di un trapianto di fegato e riceverne uno sono due cose differenti. Se un individuo affetto da Alfa-1 soffre di malattia al fegato grave abbastanza da richiedere un trapianto, il primo passo da fare è quello di sottoporsi ad una visita in un centro di trapianti al fegato. CHIAVE PER L'APPRENDIMENTO: Ad un adulto verrà assegnato un numero che identifica la gravità della propria malattia, basandosi sui risultati degli esami di bilirubina, PT creatinina. Questo punteggio viene chiamato MELD per gli adulti e PELD nel caso di bambini sotto i 12 anni di età. 17 I risultati dei test che compongono il punteggio MELD sono quelli riguardanti la bilirubina, il PT, e la creatinina (per dettagli consultare le pagine 7e 8). Sulla base di questi risultati, verrà assegnato al potenziale ricevente di trapianto un punteggio che va da 6 a 40, in ordine crescente di gravità. Il calcolo del punteggio PELD è un poco più complesso e tiene in considerazione diversi problemi relativi alla patologia epatica infantile. Quando è disponibile un donatore nel centro di trapianti o nella sua zona, il paziente con il punteggio MELD o PELD con le caratteristiche ideali di compatibilità riceverà il trapianto dell’organo. Esistono eccezioni di priorità chiamate Stadio 1 che permettono di balzare in testa alla lista. In sostanza, la Stadio 1 viene assegnato a un paziente che ha avuto un rapido ed improvviso principio di insufficienza epatica e la cui aspettativa di vita è di non più di poche ore. Anche se il proprio punteggio è alto, esistono molte condizioni che possono impedire il sottoporsi a trapianto al fegato, anche se la propria malattia epatica è grave. Non ci si può sottoporre a trapianto di fegato se si ha: • Cancro in altre parti del corpo • Gravi malattie a cuore, polmoni e nervi • Abuso attivo di alcool o droghe illegali • Un’infezione grave e attiva • Incapacità nel seguire le indicazioni del proprio medico Il fatto che gli individui affetti da malattia al fegato legata all’Alfa-1 possono anche soffrire di malattia ai polmoni dovuta alla propria Alfa-1, a volte sbarra la strada verso l’ottenimento di un trapianto al fegato. CANCRO AL FEGATO È doveroso includere anche un breve cenno riguardo il cancro al fegato. Esiste un definito incremento del rischio di contrarre il principale cancro del fegato (carcinoma epatocellulare). È una rara forma di cancro anche nel caso di individui affetti da Alfa-1 – non è solo così raro negli affetti da Alfa-1 come lo è nella popolazione in genere. La ragione per la quale bisogna sottoporsi a test per questo tipo di cancro, con feto proteine alfa e ultrasuoni addominali, è che se preso in uno stadio iniziale il trattamento chirurgico di questo tumore (tagliare via la parte di fegato contenente il cancro) può essere curativo. 18 DOMANDE SENZA RISPOSTA E IL FUTURO DELLA MALATTIA EPATICA DA ALFA-1 DOMANDE SENZA RISPOSTA. Mentre siamo a conoscenza che il fegato è l’organo principale coinvolto nella produzione di proteina AAT e che esistono problemi in questa fase di produzione che portano ad una carenza di AAT nel sangue e a malattie del fegato in alcuni individui, davvero non ci sono risposte al perché alcuni bambini e adulti contraggono malattie epatiche a causa dell’Alfa-1 ed altri no. Circa il 2% dei bambini nati con l’Alfa-1 di tipo Z sviluppano l’insufficienza epatica che necessita il trapianto durante i primi due anni di vita. La maggior parte degli infanti nati con due geni Z ha funzioni anormali del fegato stando agli esami svolti nello stesso arco di tempo, ma nel caso non sviluppano una patologia significativa al fegato questi esiti ritornano alla normalità durante l’infanzia. Alcuni ricercatori hanno ipotizzato l’esistenza di un problema nel meccanismo che gestisce le proteine accumulate nel fegato nel 2% che subisce lesioni e probabilmente ciò porterà a terapie di prevenzione del problema. Negli adulti, la maggior parte degli individui affetti da Alfa-1 non sviluppa patologie epatiche clinicamente significative. Se si presenta una patologia, spesso risulta molto leggera e cronica, restando stabile per anni. Tuttavia, diversi adulti sviluppano una patologia epatica all’improvviso e subiscono un peggioramento rapido che porta al trapianto dell’organo. Alla luce di quanto si sa al momento, non c’è nulla che distingue gli individui con danni leggeri e cronici al fegato da quelli con un principio di patologia rapida, progressiva ed improvvisa. Gli studi hanno mostrato che la maggior parte degli individui più anziani affetti da Alfa-1 (65 anni o più) hanno cicatrici nel fegato visibili al microscopio anche se la propria funzione epatica resta assolutamente normale. Ciò suggerisce che tutti o la maggior parte degli individui affetti da Alfa-1 ha un continuo basso livello di danno al fegato lungo tutta la propria vita. Fortunatamente il fegato può sopportare questo tipo di danno e continuare ad eseguire le proprie funzioni normali come descritto all’inizio di questa guida. Perché alcuni danni diventano più gravi in alcuni individui e non in altri resta una delle domande principali rimaste ancora senza risposta. Si crede che i fattori ambientali e forse altri fattori genetici possano avere un ruolo nell’incentivare questi danni. 19 IL FUTURO. Mentre è chiaro che c’è ancora tanto da imparare, si sta lavorando per utilizzare le attuali conoscenze al fine di sviluppare nuove terapie per l’Alfa-1. Visto che si sa che sia la carenza nel sangue che porta a malattia polmonare, sia i problemi stessi al fegato sono causati dall’accumulo di proteina anormale all’interno delle cellule epatiche, gli scienziati stanno cercando di sviluppare farmaci che causino la fuoriuscita nel sangue delle proteine AAT intrappolate all’interno delle cellule del fegato. Ciò porterebbe al doppio vantaggio di ridurre il danno alle cellule epatiche e spingere queste proteine nel sangue che bagna i tessuti del corpo e specialmente i polmoni. Questo tipo di farmaco potrebbe rappresentare una cura potenziale per questo tipo di condizione genetica. In aggiunta alle terapie per il trattamento o la prevenzione delle patologie legate all’Alfa-1, si sta lavorando verso lo sviluppo di esami diagnostici capaci di individuare lesioni leggere o allo stato iniziale del fegato più accuratamente dei metodi attuali. AlphaNet è riconoscente a Jeff Teckman, M.D. per il suo aiuto nella preparazione di questa pubblicazione. Questa brochure è prodotta da AlphaNet come parte del Programma di Gestione e Prevenzione della malattia Alfa-1. AlphaNet è un'organizzazione no profit che fornisce servizi di gestione della malattia e di supporto agli individui affetti da Alfa-1 attraverso uno staff di medici professionisti e coordinatori AlphaNet altamente qualificati per i servizi ai pazienti. 20