STABILE UNICA BEN RICONOSCIBILE CON LIBERTA’ DI ENTRATA E USCITA DELLE CUSPIDI DALLE FOSSE LA REGISTRAZIONE DEL MORSO DI OCCLUSIONE SARA’ SEMPRE DISTURBATA DAL MATERIALE DI REGISTRAZIONE che per lo meno non Richieda Nessuna Forza di Compressione La Perfezione Occlusale è Teorica e Individuale E' Variabile nel Tempo a lungo termine a breve termine è preferibile una OCCLUSIONE PRECISA E ALTAMENTE STABILE ? = PORCELLANA o OCCLUSIONE PRECISA MA ADATTABILE ? =RESINA - ORO L'Occlusione Realizza il rapporto tra mandibola e mascella. Ha delle caratteristiche precise da sempre oggetto di studio e di analisi. Anche in questo caso ogni variazione implica adattamenti a carico del sistema stomatognatico. E' il riferimento delle principali principali funzioni dell'apparato stomatognatico: posizione di riposo e deglutizione. L'occlusione deve essere stabile, unica, ben riconoscibile, con buona libertà di entrata e uscita delle cuspidi dalle fosse. Una buona occlusione molare protegge l'ATM e un buon buon rapporto condilo meniscale protegge l'occlusione, ovvero occlusione e dinamica articolare sono interdipendenti. La stessa interdipendenza c'è con i problemi muscolari con la differenza che un problema articolare può non dare sintomi mentre una disfunzione muscolare darà sempre sintomi. I dentisti si confrontano da sempre con l'occlusione, sia per la semplice registrazione di quella abituale, sia nella costruzione di una occlusione terapeutica o di una ottimale. Il limite nella registrazione di questa posizione è dato dai materiali utilizzati, dalla eventuale strumentazione e dai condizionamenti muscolari dell'individuo. Qualsiasi materiale di registrazione disturberà sempre la registrazione del morso per il semplice fatto di eccitare la propiocezione, per lo meno non deve richiedere una forza nel comprimere che provoca spesso scivolamenti. Poiché i recettori si eccitano per pochi grammi è ovvio che qualsiasi cosa inseriamo in bocca oltre pochi grammi li eccita e provoca una risposta di adattamento o riequilibrio. I materiali migliori sono le resine come il Mioprint o il Bioprint che non richiedono quasi forza di compressione, molto stabili dopo l'indurimento e hanno una fase elastica molto lunga che permette di guidare con calma il soggetto nella occlusione desiderata: molto utili nella costruzione del morso sotto Kinesiografia. Lo svantaggio è dato dalla maggiore difficoltà di utilizzazione, dal rischio che vada in sottosquadro per cui deve essere scaricato nella fase elastica irreversibile, dal fatto che scalda nella fase di polimerizzazione per cui deve essere fatto indurire su modelli (oppure: quando inizia l'indurimento, toglierlo e metterlo continuamente scaricandolo e raffreddandolo). In alternativa si possono usare anche resine come la "Dura Lay" che sono però veloci. Materiale alternativo può essere il "Gingi Sil" della Pressing Dental che è un silicone in pistola automiscelabile normalmente usato dai laboratori per fare le gengive finte sui modelli in gesso; risulta molto fluido e, dopo polimerizzazione, ha una elevata durezza fino a poterlo fresare (85 Shore dopo 24 ore): bisogna avere l'accortezza di scaricarlo bene, fino a renderlo come un wafer, prima di riposizionare i modelli. Ogni strumento che utilizziamo eccita e disturba la propiocezione sia occlusale che cervico craniale. Tra tutti, quello che incide meno è il Kinesiografo craniomandibolare (o analizzatore del movimento mandibolare: non impegna l'occlusione perché in bocca è presente solo un magnete di pochi millimetri di grandezza che viene solidarizzato alla mandibola nel fornice davanti agli incisivi inferiori; viene posizionato all'inizio della visita per cui quando si fa la misurazione si è già abbassata la propiocezione. Sul cranio viene posizionato un telaio che contiene delle bobine che misurano le variazioni del campo magnetico generato dal magnete in bocca che si muove insieme alla mandibola. Si tratta di un telaio di alluminio molto leggero che tuttavia interferisce con la postura del capo anche se in misura minima. Muovendo la mandibola si muove anche il magnete e il relativo campo magnetico che viene registrato dalle bobine del telaio e i dati vengono mandati ad una scheda digitalizzatrice che li fa avere al software apposito installato nel computer. Ogni movimento viene tradotto in linee, con tutta una serie di possibilità di analisi e interpretazioni che poi vedremo. La perfezione occlusale è teorica e comunque individuale. E' variabile nel tempo sia a breve che a lungo termine a causa di tutte le necessità di risposta ed adattamento sia all'ambiente esterno che all'usura e all'invecchiamento dell'apparato stomatognatico. Se da una parte sarebbe auspicabile una riabilitazione occlusale precisa e stabile come quella data dall'uso della porcellana, dall'altra c'è da considerare l'occlusione precisa ma adattabile che può dare la resina e l'oro. In ogni caso l'occlusione che diamo deve inserirsi nelle capacità di adattamento del paziente. L’Occlusione È il punto di Riferimento di tutto il nostro lavoro L’assenza di una Occlusione valida Richiede notevoli meccanismi di Compenso Che possono portare a patologia Spesso il Dentista si trova in situazioni occlusali che sembrano ottimali, ma il paziente ha una soglia di adattamento troppo bassa col conseguente scatenarsi di problemi anche acuti. La perfezione occlusale è sicuramente teorica e individuale: probabilmente anche limitata nel tempo sia a lungo termine (si pensi alla retrazione ossea che avviene con l'età e al conseguente affollamento incisale inferiore) che a breve termine (conseguenza di tutte le interazioni adattative quotidiane) Questo comporta scelte comportamentali opposte da parte del Dentista: Dare una occlusione precisa ed altamente stabile (es.: estese riabilitazioni in porcellana) Dare una occlusione precisa ma adattabile (ad es.: resine, oro, materiali morbidi) L'occlusione che noi diamo deve inserirsi nella capacità di adattamento dell'individuo ed ha valore solo quando entra in gioco nelle funzioni stomatognatiche.