Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio L’organizzazione sociale dello spazio 1 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Con la crescita della società e il processo di modernizzazione due importanti cambiamenti sono avvenuti nella dimensione spazio-temporale dei rapporti sociali: il processo di disembedding l’accresciuta mobilità nello spazio 2 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Disembedding Giddens importanza dell’interazione indiretta i rapporti nella società moderna sono “tirati fuori” da contesti locali di interazione e riallacciati su archi di spazio-tempo lontani e indefiniti le persone perdono capacità di controllo diretto sulle condizioni delle proprie azioni le decisioni che possono cambiare radicalmente la vita delle persone sono sempre più prese all’esterno del loro contesto quotidiano e diretto di interazione. Ma accanto a tendenze di dis-embedding se ne attivano, per reazione, altre di re-embedding. 3 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Niklas Luhmann paradosso della società: la società è fatta di interazioni dirette fra persone, ma la società che è cresciuta non è più accessibile alle persone per mezzo dell’interazione diretta. 4 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Mobilità nello spazio nella società moderna si registra un’accresciuta mobilità nello spazio le persone si spostano, per lavoro, studio, acquisti, frequentemente da un luogo a un altro, da una città a un’altra scelte economiche e politiche attrezzano concretamente vie e mezzi di comunicazione internet e la rete possono essere visti come metafore di questo cambiamento 5 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio La società locale L’interazione sociale definisce nello spazio delle unità sociali riconoscibili, di diversa ampiezza. Noi chiamiamo queste unità, quartiere, città, metropoli, regione ecc. o, in generale, società locali. In esse l’interazione sociale, può essere relativamente debole e povera di contenuti, oppure frequente e ricca. Le società locali non ripetono, a dimensioni diverse, un’identica struttura sociale. 6 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio La società locale non è separata dal resto della società: ciò significa che i caratteri e i processi generali relativi alla società contemporanea, o tipici di una società nazionale, influenzano anche direttamente l’interazione, che si orienta a un contesto locale, e si mescolano con le tipicità economiche, culturali, politiche del contesto locale: per tale ragione è difficile definire in modo univoco i confini di una unità sociale locale. 7 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Le società locali tendono a strutturarsi in riferimento a due assi: asse orizzontale = fra comunità locali asse verticale = con la cultura, la politica e l’economia nazionali 8 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Comunità locale = tipo di collettività i cui membri condividono un’area territoriale come base di operazioni per le attività giornaliere (Parsons). Il concetto di comunità è stato introdotto da Ferdinand Tonnies, il quale usava la coppia di concetti comunità-società per indicare due tipi polari di relazioni, fondamento a loro volta di due modelli sociali complessivi con i quali spiegava la svolta verso il mondo moderno. 9 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio La comunità è organica, fondata su rapporti di intimità, riconoscenza, condivisione e in cui gli individui si sentono uniti gli uni agli altri. La società è meccanica, fondata sui rapporto di scambio e l’interesse personale che mettono in relazione non gli individui nella loro totalità, ma soltanto le loro prestazioni. Oggi siamo consapevoli del fatto che questa distinzione non è assoluta nel senso che le relazioni nella comunità locale possono essere di tipo “comunitario”, ma possono essere anche di tipo “societario”. 10 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Le relazioni di vicinato Le relazioni di vicinato si stabiliscono secondo regole che al tempo stesso devono garantire l’interazione e la distanza, la comunicazione e la riservatezza. Si tratta di regole in genere non scritte. Le ricerche hanno mostrato che esistono forme tradizionali e forme moderne di vicinato: in contesti stabili, isolati, omogenei, economicamente incerti, tendono a manifestarsi rapporti intensi e solidaristici, mentre se esistono forme di assistenza pubblica a basso costo e maggiori possibilità di movimento le relazioni sociali si stabiliscono in ambiti più dispersi. I grandi condomini sono oggi i principali contesti di vicinato. Aumentando la distanza delle residenze, gradatamente il rapporto di vicinato si trasforma in rapporti di quartiere (più superficiali) fino alla relazione di traffico, dove la relazione è del tutto anonima. 11 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Studi di comunità nel Mezzogiorno Edward Banfield familismo amorale tratto culturale secondo il quale gli abitanti della comunità cercano soltanto di massimizzare i vantaggi materiali e immediati del nucleo familiare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo nessun investimento di risorse ed energie in beni collettivi e nessun tipo di azione organizzata a tal fine 12 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Università della Calabria della Calabria: studio comparato su tre comunità - comunità di contadini e affittuari autoconsumo rapporti capacità di adattamento di reciprocità fra le famiglie emigrazione - comunità a economia agricola di piccola e media impresa rapporti di mercato si mescolano a rapporti tradizionali di produzione e scambio altamente instabile, perché soggetta a variazioni stagionali e di accesso ai mercati infiltrazione della mafia che assume funzioni di regolazione sociale - latifondo a grande conduzione con salariati i possidenti controllano la società locale e il mercato del lavoro impedendo l’organizzazione dei braccianti con la violenza rigidità fallimento 13 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Che cos’è una città? Wirth la città è un insediamento relativamente vasto, denso e duraturo di persone socialmente eterogenee. Le variabili considerate sono: dimensione, eterogeneità, densità. Weber la città è una completa società locale che arriva a essere perfettamente strutturata solo quando si dà da se stessa i suoi ordinamenti, senza dipendere da poteri politici superiori. 14 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Nel nuovo millennio le cose sono invece diventate più complicate. La conurbazione, cioè il territorio edificato con continuità, e i bacini di pendolarismo si estendono oltre i confini amministrativi delle vecchie città, senza che l’area metropolitana, la vera città della nuova epoca, abbia necessariamente un’identità amministrativa. Le città non sono egualmente distribuite: alcune zone o paesi hanno un tessuto di città più fitto di altre. 15 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio La concentrazione della popolazione si accompagna alla concentrazione dei poteri amministrativi e delle funzioni economiche: - modello parigino o primate city città molto grande che domina un’area vasta e poco urbanizzata - modello renano tessuto diffuso di città, vale a dire da una trama di città meno ineguali 16 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Il governo locale Una città, in quanto società locale, è anche un: luogo specifico dell’attività di governo soggetto dell’attività politica oggetto dell’attività di governo urbano 17 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio La città come luogo specifico dell’attività di governo la città è una società con suoi caratteri e problemi, diversi da quelli di ogni altra città, che combinano in modo particolare tendenze e tratti generali della società complessiva Per tale ragione necessita di un governo locale = interventi specifici per l’organizzazione di una società principio di sussidiarietà = il governo locale superiore dovrebbe poter intervenire se, e soltanto se, è in grado di risolvere meglio e in modo più efficace problemi di interesse generale 18 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio La città come soggetto dell’attività politica Il comune è, nel nostro ordinamento, l’unità politico-amministrativa di base Il comune è l’istituzione della città in quanto soggetto politico 19 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio La città come oggetto dell’attività di governo urbano Molti problemi sociali, i quali hanno radici nella struttura e nel funzionamento della società complessiva, finiscono poi per presentarsi oggi come problemi urbani: povertà, carenza di abitazioni, sicurezza, degrado ambientale. Il governo urbano agisce per garantire sicurezza, infrastrutture, servizi per i cittadini e, più in generale, per favorire lo sviluppo della società locale. 20 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio La vita urbana Simmel: urbanizzazione come parte del processo di modernizzazione Uomo della metropoli : intensificazione della vita nervosa dovuta all’eccesso di stimoli razionalizzazione delle reazioni individuali favorite dall’uso del denaro (che riduce differenze qualitative a differenze quantitative) e dell’orologio (che coordina le azioni e relazioni sociali) relativa dissociazione dagli altri come condizione che rende possibile la vita di relazione in città relazioni più superficiali, ma anche maggiore libertà dell’individuo di decidere ciò che vuole essere 21 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Wirth Nella città, in relazione alla divisione del lavoro, alla residenza, alla razza e così via, si appartiene a molti gruppi diversi: venendo a contatto con persone diverse nei vari gruppi, la comunicazione viene limitata a cose che si pensa siano di interesse generale difficoltà di rapporti veramente personali, sostituiti da rapporti fra ruoli specializzati associazionismo/devianza Hannerz La città è il luogo dove è possibile trovare una cosa, mentre se ne sta cercando un’altra 22 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Globalizzazione Con il termine globalizzazione si intende che le relazioni sociali sono sempre più spesso stabilite a grande distanza e che la società è ormai ‘stirata’ su tutto il mondo. Il principale organizzatore della società nello spazio, lo stato nazionale, era stato capace di tenere ‘in squadra’, vale a dire allineati su un dato territorio, un’economia, una cultura e un sistemo politico-amministrativo. Le società contemporanee hanno invece problemi di integrazione con riferimento alla loro organizzazione spaziale. 23 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Con riferimento all’economia si individuano tre processi principali, non nuovi, ma tutti in accelerazione negli ultimi anni: • l’internazionalizzazione dei mercati dei prodotti, beni e servizi • l’internazionalizzazione dei mercati finanziari • lo sviluppo di imprese multinazionali Questi cambiamenti hanno avuto come condizione importante lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione, la crescita della nuova economia e le pressioni degli interessi economici sulle istituzioni politiche per l’abbattimento dei vincoli di regolazione del mercato. 24 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio L’azione politica degli stati nazionali è messa in difficoltà perché essi perdono la possibilità di influire in modo autonomo sugli effetti a lungo termine dell’economia, di operare redistribuzioni, di sviluppare politiche di riequilibrio e così via. Pur se in ritardo e in maniera limitata, è in atto una globalizzazione politica, che corrisponde a un numero crescente di istituzioni transnazionali, che legano per materie più o meno limitate insiemi diversi di paesi. Per intendere la portata del processo di globalizzazione è opportuno considerare che sta cambiando la logica stessa del rapporto dei fenomeni sociali nello spazio: lo spazio dei luoghi, vale a dire le relazioni stabilizzate e ravvicinate, entra in concorrenza con lo spazio delle reti, vale a dire di relazioni a distanza e mutevoli. 25 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Globalizzazione/regionalizzazione Gli scompensi e i rischi che derivano da un’economia libera da legami sulla scena planetaria non sono ancora compensati da efficaci istituzioni sovranazionali, dotate di sufficiente potere politico. Ne deriva, in termini generali, che piuttosto che a iniziative e intraprese globali, il nuovo termine globalizzazione si riferisce principalmente a effetti globali, che non sono né voluti, né anticipati. 26 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio L’idea di un processo non controllato, trainato dai meccanismi automatici dell’economia di mercato, suggerisce l’immagine delle conseguenze sulle persone, sui loro modi di vita e di pensare. Flessibilità, capacità, di assumersi rischi, autonomia d’azione sono le parole d’ordine della nuova economia. Quella globalizzata è una società del rischio e dell’incertezza, con una possibile radicalizzazione della tendenza alla individualizzazione, tipica della modernità fin dalle sue origini. 27 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Il processo di globalizzazione è accompagnato da un processo parallelo di regionalizzazione. La globalizzazione dell’economia va di pari passo con la persistenza di quelle vecchie e la formazione di nuove aree economiche regionali: lo sviluppo tende a concentrarsi in certe zone piuttosto che in altre maggiore autonomia dei governi regionali = decentramento dei poteri, ridefinizione dei rapporti fra stati e regioni. 28 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Veltz: le imprese (e le persone) una volta erano ‘radicate’ nelle economie e nelle società locali, ora sono ‘ancorate’ a queste. I processi di decentramento e di ridefinizione dei rapporti tra stato e regioni, in atto in molti paesi a tradizione centralista, rappresentano parziali fenomeni di riorganizzazione sociale dello spazio 29 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio I dilemmi culturali della globalizzazione I processi di regionalizzazione non riguardano solo l’economia. Il processo di disembedding provoca un senso di insicurezza e apre la strada alla formazione di nuove subculture, la rivitalizzazione di identità tradizionali e locali e di grandi aggregazioni culturali storiche. 30 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Ma, accanto alla valorizzazione di culture identitarie localistiche e al rischio di grandi fratture fondamentaliste, vi sono anche spinte in direzione contraria, che delineano un processo di ‘globalizzazione culturale’, ovvero della costituzione di una cultura globale intesa come interconnessione di differenti culture locali o come lo sviluppo di culture non ancorate a un territorio. 31 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio Tuttavia non bisogna confondere la globalizzazione dei flussi e delle reti culturali con la formazione di un unico sistema di valori e di norme, di significati e di identità. Questa continua elaborazione di nuova cultura, date le crescenti possibilità di contatti tra culture diverse, potrà assumere la forma di ibiridi culturali, una sorta di creolizzazione della cultura. 32 Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo XXIV. L’organizzazione sociale dello spazio In questo quadro può essere possibile una pacifica convivenza di culture diverse e l’avvio di confronti riflessivi tra differenti valori e credenze. Possiamo pensare a forme di globalizzazione della cultura, qualora vi fosse un confronto razionale su credenze e valori tale da far acquistare loro una validità verificata intersoggettivamente (Boudon). 33