opuscolo 2016

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In qualità di primo cittadino mi congratulo con gli organizzatori di Giffoni Teatro, che
da anni anima le serate estive nella splendida cornice del Giardino degli Aranci.
Ritengo che questa rassegna sia tra le manifestazioni di maggior rilievo culturale del
panorama regionale, sia per la location ove si svolge, sia per la qualità degli artisti che
ospita.
Ogni anno la rassegna è ricca di illustri artisti, giovani attori e compagnie emergenti,
di fama nazionale e internazionale. La formula del successo si manifesta anche nella presenza di un affezionato pubblico non solo locale.
Sono sicuro che con “Giffoni Teatro” si possono vivere splendide serate all’insegna del
divertimento e della conoscenza.
L’amministrazione comunale sosterrà questa associazione che si prodiga a promuovere
con professionalità la cultura e il nostro territorio.
Antonio Giuliano
Sindaco di Giffoni Valle Piana
LO SPETTACOLO CONTINUA
Siamo lieti di presentare una nuova stagione teatrale, pur in un momento di crisi nel
rispetto della tradizione della nostra Rassegna abbiamo scelto di coniugare nel cartellone
spettacoli di impegno, ma anche di animo leggero, spettacoli che siamo certi raccoglieranno
l’interesse e soddisferanno la curiosità degli spettatori, mantenendo sempre fede alla grande
qualità che il pubblico esige. Qualità e divertimento sono, come sempre, la cifra distintiva
del nostro cartellone. Molto raramente capita di incontrare un pubblico così innamorato e
fedele, ed è stata proprio la straordinaria risposta che ci avete, sempre, riservato il miglior
apprezzamento tangibile delle scelte fatte. Giffoni Teatro rappresenta da circa 20 anni
uno degli eventi culturali e di intrattenimento di maggior rilievo della Regione. La qualità della programmazione estiva, unita alle speciali location: il suggestivo Giardino degli
Aranci e il Complesso di San Francesco, rende questo evento unico, prestigioso, di grande
richiamo.
Ci avviamo a celebrare l’importante traguardo del ventennale con uno sguardo grato e
consapevole alla storia passata, Giffoni Teatro non rinuncia però a guardare al futuro e a
nuovi orizzonti continua l’attenzione speciale per i giovani, con eventi e collaborazioni che
coinvolgono proprio le giovani generazioni.
Laddove c’è uno spettatore, là c’è il Teatro. Ed al pubblico di ogni età e condizione è
dedicata la XIX edizione di Giffoni Teatro: articolata, eterogenea, aperta alle diverse scelte
di ognuno, in considerazione della disponibilità e degli interessi individuali, sociali, generazionali.
Si accendono le luci su una nuova ed intensa edizione.
Mimma Cafaro
Presidente Giffoni Teatro
Venerdì 5 Agosto
Niccolò Agliardi
Autore colonna sonora di
• BRACCIALETTI ROSSI •
IN CONCERTO
con Francesco Lazzari, Giacomo Ruggeri e Tommaso Ruggeri
NOTE DI REGIA
Sono di Niccolò Agliardi le canzoni di una delle serie tv più amate e toccanti di sempre.
Una storia di adolescenti che, tra corsie e letti d’ospedale, combattono la malattia con la
forza dell’amicizia. Ha l’abilità del giocoliere della parola Niccolò Agliardi, cantautore che
da anni mette le sue strofe al servizio di molti artisti italiani come Laura Pausini, Eros Ram
azzotti, Elisa, Zucchero, Bryan Adams. Alle parole di Agliardi si è affidata in più occasioni
anche Emma: “Una ragazza molto diretta e schietta. Del mio repertorio lei ha sempre
voluto le canzoni più difficili e sofisticate, un brano sull’anoressia, Acqua e ghiaccio, e
uno sul concetto di reincarnazione. Direi che non sono esattamente tematiche pop”. Per
lui, come per tutti gli artisti della parola, il rischio da evitare è la banalità, intesa come
sequenza di parole senz’anima.
Il concerto è diviso in due momenti, il primo ripercorre le musiche e le canzoni che
hanno caratterizzato la colonna sonora dei Braccialetti Rossi, la fortunata serie televisiva
di Rai1 per cui Niccolò Agliardi ha scritto i brani sia delle prime due stagioni che della terza in uscita ad ottobre. La seconda parte del concerto vedrà Niccolò raccontare e raccontarsi, attraverso i brani e tanti successi, scritti per altri artisti, a cominciare da SIMILI, il top
brano di Laura Pausini, per passare ad Eros Ramazzotti, Emma, Bianca Atzei, Francesco
Facchinetti e tanti altri.
Sarà accompagnato da tre musicisti che si alterneranno alle tastiere, alle chitarre e alle
percussioni.
in collaborazione con
Euro 8,00 + 1 prevendita
Domenica 7 Agosto
Compagnia Tandem
IL MORTO STA BENE IN SALUTE
di Gaetano Di Maio
con Gemma Rescigno, Lorenzo Citro, Annalisa De Camillis, Andrea
Mazzariello, Gerardo Intindoli, Simone Di Bartolomeo, Salvatore Rinaldi,
Maria Coppola, Lalla D’Elia, Daniela Cavaliere, Giovanni Rosiello, Giovanna
Lambiase, Claudia D’Elia, Fabiana Marino e Gaetano Esposito
Adattamento e Regia Ciro Rusticale
La Pensione di Gennaro e Nannina Bottiglieri è un posto tutt’altro che tranquillo per
concedersi un po di riposo; potete trovarci tipi bizzarri come Gino Dorè, un macchiettista
da tre soldi ricercato dalla mafia...oppure Don Silvestro sempre pronto ad origliare tutto
quello che si dice, per non parlare del fratello di Don Gennaro, Peppino, che non perde
mai l’occasione di insidiare le rispettabili ospiti della pensione. Ed è proprio in questa
grottesca gabbia di matti che Gennaro e Nannina si trovano ad assolvere un pericoloso
mandato: ammazzare Gino Dorè per conto della mafia! Infatti da quando i mansueti
Gennaro e Nannina Bottiglieri, proprietari del B&B della Pace, rinvengono una borsa contenente una grossa somma di danaro, il loro alloggio si trasforma, per ironia della sorte,
in un luogo tutt’altro che pacifico. I nostri due killer improvvisati, tuttavia, daranno vita
ad una girandola di equivoci divertenti ed esilaranti.
Scritta nel 1975, “Il morto sta bene in salute” è tra le più riuscite commedie di Gaetano
Di Maio, ricca di gag esilaranti e colpi di scena che la portano ad essere unanimemente
considerata come una sorta di “giallo comico” basato su un variopinto cocktail di amori,
tresche, soldi e raggiri.
Euro 7,00 + 1prevendita
Lunedì 8 Agosto
Compagnia Le Canne Pensanti
ICATT Eboli
LA GATTA CENERENTOLA
di Roberto De Simone
Adattamento e Regia Massimo Balsamo
Personaggi e interpreti
Matrigna Massimo Balsamo
Cenerentola Ines Costabile
Patrizia - Prima sorella Adriano Esposito
Sarta - Zingara Piera Acito
Capera - Soldato francese Vincenzo Maria Russiello
Soldato Spagnolo Salvatore Arato
Munaciello - Seconda sorella Francesco Polito
Asso e Mazza Raffaele D’Alessandro
Lavandaia - Cameriera- Terza sorella Costanzo Petrillo
Lavandaia - Cameriera- Quarta sorella Edoardo Cuozzo
Lavandaia - Cameriera- Quinta sorella Alessio Corsano
Lavandaia - Cameriera- Sesta sorella Antonio Palumbo
Scenografie Salvatore Iodice Mario Savoia
Luci e musiche Pasquale Tufano
Direttore di Scena Giuseppe Messeri
La compagnia “Le Canne Pensanti”, gruppo teatrale formato da detenuti e volontari
operanti presso la Casa di Reclusione di Eboli, porta in scena alla 19ª edizione di Giffoni
Teatro “La Gatta Cenerentola” opera teatrale in tre atti, scritta e musicata da Roberto De
Simone nel 1976.
Il lavoro si ispira alla fiaba omonima: la sesta favola (giornata prima) di Lo Cunto de li
Cunti di Giambattista Basile.
I detenuti della compagnia “(in)stabile” dell’Istituto a Custodia Attenuata per il
Trattamento delle Tossicodipendenze di Eboli saranno i protagonisti della favola di
Giambattista Basile che narra la metafora di una città come Napoli, figliastra e vittima del
potere di una matrigna perversa e di occupanti stranieri.
Caratteristica della compagnia teatrale è la sostanziale autogestione all’interno dell’
istituto penitenziario in cui, da anni, si attuano percorsi di recupero basati sul fondamentale concetto dell’autodeterminazione: solo riappropriandosi del proprio senso di
responsabilità si riesce a riappropriarsi del senso delle regole e del corretto vivere in una
comunità di uomini liberi. Comincia, dunque, dal dentro (inteso sia nel senso dell’intima
revisione del proprio vissuto, sia dello spazio fisico in cui detto processo si avvia, matura
e viene portato a compimento) il percorso verso l’integrazione sociale.
Uno degli strumenti fondamentali di cui ci si avvale in questo delicato percorso è
proprio il Teatro che, mai come in questo caso, riacquista tutta la sua forza catartica e
liberatoria. Sulle tavole del palcoscenico uomini non più liberi vengono messi nelle condizioni di “spiccare il volo” e di proiettarsi, in anticipo, verso quella futura libertà a cui il
programma seguito all’interno della Casa di Reclusione è finalizzato.
In tal modo il carcere diventa laboratorio di sperimentazione non solo artistica ma
sociale ed il Teatro strumento di riscatto.
“La rappresentazione teatrale vuole essere un momento di confronto tra esseri umani
giocato sul filo sottile e delicato delle emozioni. Non si è reclusi ma diversamente liberi
quando, complice la finzione scenica, mondi solo apparentemente diversi si incontrano e si confrontano” questo pensiero del direttore dell’Istituto, Rita Romano, sintetizza
tutta la filosofia che si persegue: abbattere (almeno metaforicamente) i muri, superare i
confini, divellere le sbarre per costruire ponti che siano garanzia di inclusione e di integrazione.
Ingresso gratuito con prenotazione
Venerdì 12 Agosto
Edoardo Romano
PENSO, SORRIDO… CI RIPENSO E RIDO
Percorso narrativo tra i diari di Edoardo Romano
Edoardo Romano: comico, attore e cabarettista, ebbe grande popolarità nei Trettré con
Gino Cogliandro e Mirko Setaro, famosi soprattutto per le esibizioni a Drive in e Buona
Domenica con i tormentoni «L’acqua è poca, ossia scarseggia, e la papera non galleggia»
e «A me, me pare ’na strunzata». Lo spettacolo è un percorso narrativo tra i diari di Edoardo Romano che racconta se
stesso e i Trettè attraverso aneddoti, sketch e personaggi con la vena comica che lo ha
sempre contraddistinto. Compagno di viaggio è il M.° Pasquale Sessa, musicista cantautore che lo accompagnerà con musiche dal sound mediterraneo.
Euro 7,00 + 1 prevendita
Lunedì 15 Agosto
Gianluigi Esposito
CANZONE D’OGNE STAGIONE
di Gianluigi Esposito
con Antonio Saturno
Elaborazioni musicali di Antonio Saturno
Gianluigi Esposito opera da anni alla riscoperta e alla valorizzazione della Grande
Canzone Napoletana.
In questo concerto, accompagnato dal Maestro Antonio Saturno, sviluppa lo studio
della produzione poetica e musicale di Salvatore Di Giacomo, Roberto Murolo, Libero
Bovio, Raffaele Viviani, Mario Costa, Salvatore Gambardella e tanti altri fino ad arrivare a
Salvatore Palomba e Sergio Bruni, consentendo, così, di tracciare nel corso del recital una
breve ma esauriente storia della canzone napoletana.
La scelta di utilizzare due chitarre e un mandolino come accompagnamento alla voce,
ha uno scopo ben preciso, e cioè quello di creare un rapporto più intimo e diretto tra
l’esecutore e la canzone stessa, in questo modo il pubblico diventa non solo spettatore,
ma parte attiva dello spettacolo.
Il programma è composto tenendo presente non quello che è il percorso cronologico
relativo alla data di composizione di ogni brano, ma tende ad evidenziare la continuazione stilistica che caratterizza la canzone napoletana dal ‘500 ad oggi, per cui il dato
strettamente artistico è veramente raffinato.
Euro 5,00 + 1prevendita
SINOSSI
In un tempo non definibile sono possibili senz’altro solo universi perfetti, uomini e
donne perfette, senza anima. Può capitare di vivere così, ma può capitare a due automi
di cominciare a sognare e... “Questo spazio non è in vendita” è la seconda produzione
teatrale di BADERIA TEATRO, liberamente ispirato ai monologhi di “Accessories” di Gloria
Calderon Kellett (anche autrice e coproduttrice della fortunata serie americana “How I
Met Your Mother”). In scena due automi che aiuteranno il mondo nella ricerca della donna perfetta, rivestendo passo passo diverse personalità.
NOTE DI REGIA
Venerdì 19 Agosto
Claudia Balsamo Angela Rosa D’Auria
Daniela De Bartolomeis
QUESTO SPAZIO NON E’ IN VENDITA
liberamente tratto da “Accessories” di Gloria Calderon Kellett Regia Claudia Balsamo
Ass. regia Alessia De Bartolomeis - Audio-luci Antonio Bucciero
Progetto grafico Emilia Sagitto - Progetto video Elio di Pace
La scena è un interno bianco, asettica, nessun elemento che possa creare un gioco di
colori o che possa suscitare emozioni nello spettatore. Una scena sempre più vicina alla
vita di tutti i giorni, dove la finzione e l’ideale di perfezione annullano tutto il resto. Una
clinica, due automi, qualche elemento che appare e scompare in scena come esca per la
provocazione suscitando così qualche reazione. Oggetti familiari che appartengono al
quotidiano, un mazzo di fiori, un velo da sposa, un anello, una fotografia e infine tante
scarpe pronte per essere indossate così come i sentimenti e le emozioni vissute. Un intreccio di monologhi ironici dal ritmo serrato: la fidanzata lasciata in discoteca,
la sposa esausta alla sua prima notte di nozze, l’esuberante casalinga anni cinquanta,
la reginetta di bellezza che invece vorrebbe essere brutta e tante altre figure femminili,
modelli in cui rispecchiarsi o distanziarsi. Sarà questo spettacolo la rivincita degli uomini
sulle donne?
Claudia Balsamo
Ingresso gratuito con prenotazione
Sabato 20 Agosto Complesso Monumentale S. Francesco
Le favole di Giffoni Sinfonica
I MUSICANTI DI BREMA
con Orazio Cerino
NOTE DI REGIA
Un asino, un cane, un gatto e un gallo, che decidono di formare un’orchestra: che
follia! Eppure, a volte, anche le cose più impossibile diventano reali, se ci crediamo veramente. E allora anche un asino, un cane, un gatto e un gallo, possono diventare musicisti.
Se ci crediamo veramente. I protagonisti della nostra storia non sono animali qualunque:
un asino troppo debole per trasportare i sacchi di farina, un cane troppo vecchio per andare a caccia, un gatto troppo stanco per acchiappare i topi, e un gallo troppo appetitoso
per non finire in pentola. I nostri quattro amici sono dei perdenti che rifiutano di subire il
destino al quale l’egoismo degli uomini li ha destinati; unendo le loro forze, riusciranno
a ribellarsi ai loro padroni, a sconfiggere i terribili briganti, a trasformare i sogni in realtà.
“I musicanti di Brema” è una fiaba senza tempo, una di quelle storie che non smetteresti
mai di raccontare e di ascoltare, perché parla di amicizia, di coraggio, di libertà. E di musica, ovviamente, tanta musica. La musica che accompagna ogni scena del nostro spettacolo, una versione fedele all’originale fiaba dei Grimm, ma reinterpretata con uno stile
moderno e originale, divertente e interattivo. E nel corso della storia, i bambini vengono
coinvolti nella storia fino a diventare essi stessi asini, cani, gatti e galli: perché, a volte,
anche le cose più impossibile diventano reali, se ci crediamo veramente. Soprattutto a
Ingresso gratuito con prenotazione
teatro.
Domenica 21 Agosto
NOTE DI REGIA
Pippo Franco
BRANCALEONE E LA SUA ARMATA
con Paolo Perelli,
Sara Adami,
Sabrina Crocco,
Mauro Fanoni,
Alessandra Flamini,
Gigi Miseferi,
Tonino Tosto
Costumi Saverio Galano
Regia Giacomo Zito
Brancaleone, di ritorno dalla Terra Santa, dove ha combattuto quella che lui definisce
la sua ultima battaglia, chiede ospitalità ad un clerico eremita, uomo colto ed esperto
cerusico al servizio del Vescovo di Trani. Brancaleone, pur non avendo mai perso il suo
senso dell’ironia con cui affronta la sua esasperata esistenza, è in preda ad una crisi suicida: nella sua ultima battaglia si è finto morto per non essere ucciso dai Saraceni ed
ora vuole espiare la sua colpa ingerendo un veleno che pretende da Colombello che ha
fatto del suo antro un laboratorio di estratti erbali. Il clerico, che a sua volta si identifica
nell’allegrezza, sa che il cavaliere è, in realtà posseduto dai demoni e dà a Brancaleone
una purga facendogli credere che sia cicuta.
Una volta tornato in sé, a Brancaleone viene offerta dal Vescovo la possibilità di formare un’armata e di conquistare il Castello di Bellafonte caduto in mano ai saraceni. Il
cavaliere accetta subito l’incarico e insieme allo stesso Colombello e ad un lebbroso che
si è unito a loro parte per la paradossale impresa. Ma formare un’armata non è facile e
a Brancaleone si unisce soltanto una compagnia di comici incontrata durante il viaggio
verso il castello.
Grazie alla particolarità degli imprevisti che deve fronteggiare, Brancaleone si rende
conto di aver vissuto metà della sua esistenza come uomo d’armi mentre l’altra metà,
quella dell’esperienza dell’amore e della visione spirituale dell’essere, gli è rimasta sconosciuta. Aiutato da Colombello, Brancaleone e la sua improbabile armata, vivono una serie
di avventure, al limite del grottesco, che portano il cavaliere verso una consapevolezza
sempre maggiore.
Le sorprese si susseguono ad ogni scena dello spettacolo fra esaltazioni e depressioni che si alternano a seconda degli avvenimenti ma che consentono a Brancaleone di
conoscere l’amore e di incontrare la donna della sua vita la quale però, per un assurdo
gioco del destino, gli viene subito sottratta. Un finale a sorpresa suggella le avventure
dell’armata in una commedia ricca di azione e di spunti di riflessione che, cavalcando un
umorismo, spesso involontario, rappresentano, nel modo più sorprendente possibile, il
lato tragicomico dell’esistenza umana.
Giacomo Zito
Euro 15,00 + 1 prevendita
TeatroRagazzi
Lunedì 22 Agosto
L’antico fa testo
ALL’OMBRA DI ENEA
Scritto e diretto da Francesco Puccio
Coreografie Claudia Lo Casto
Musiche Ernesto Tortorella
con gli allievi del
IIS P. Virgilio Marone di Mercato S.Severino
Adriano Amato
Anna Carmela Ansalone
Anita Apostolico
Felicia Autieri
Raffaele Boccia
Davide Bottiglieri
Noemi Cafà
Ilaria Cappelli
Nobilina Cardaropoli
Annamaria Cibelli
Giovanni Cuomo
Domitilla De Chiara
Fortuna De Maio
Luigia De Notaris
Adele Del Regno
Maria Pia Di Filippo
Nicoletta Di Filippo
Eustachio Donniacuo
Emilio Gaeta
Rosaria Gallucci
Giovanna Giarletta
Maria Ludovica Giglio
Arturo Grazioso
Lucrezia Pia Iacuzio
Giovanna Iannone
Alessandro Pio Memoli
Giusy Montuori
Julia Sara Napoli
Giorgia Pagano
Simona Pannullo
Arianna Pecoraro
Alessandra Potestà
Annamaria Potestà
Marta Ravveduto
Benedetta Rescigno
Rosaria Rispoli
Teresa Ronga
Nunzia Salvati
Anna Santoro
Elisabetta Settembre
Alessandra Spisso
Pasqualina Tanagro
Rosaria Vignola
Giuseppina Zambrano
Angelo Zuottolo
Ingresso gratuito con prenotazione
SINOSSI
Ad ogni uomo il suo destino. Quello di Virgilio è stato celebrare la gloria di Roma
con i suoi versi. Ma perché proprio lui, il cantore delle piccole cose di un mondo rurale
che andava scomparendo? «È nelle piccole cose che si nascondono i grandi uomini» gli
risponde, in una mite serata di settembre, Mecenate nel tentativo di convincerlo a intraprendere l’impresa che lo impegnerà fino alla morte. Virgilio non ha scelta, non gli è concesso un rifiuto: è lo stesso Augusto, infatti, a volere che i suoi versi celebrino la gloria di
Roma e la forza del suo pacificatore. Il princeps, ormai provato dagli anni e dalle guerre,
spera di trovare nell’Eneide il significato più profondo delle sue vittorie ora che incombe
su di lui la morte e con essa il giudizio severo dei posteri.
La stesura dell’Eneide assorbirà ogni energia di Virgilio, che sotto lo sguardo di Plozio
Tucca (è a lui che gli antichi attribuiscono la pubblicazione del poema, dal momento che
l’autore avrebbe voluto distruggerlo) reinventa un genere letterario, arricchendo i versi
con l’unico artificio retorico che non è possibile insegnare: la vita. È questa dunque la
principale ragione del successo dell’Eneide: la capacità di parlare anche alle generazioni
future. D’altronde il mare che gli esuli troiani attraversano in cerca di ospitalità è lo stesso
in cui oggi, a distanza di oltre duemila anni, si decide il destino di milioni di migranti.
Non sempre, purtroppo, con esiti positivi.
NOTE DI REGIA
Lo spettacolo si inserisce nell’ambito del progetto di didattica e di ricerca teatrale
sul mondo antico, “L’antico fa testo”, nato nel 2010 nel Centro di Studi Antropologici sul
Mondo Antico dell’Università di Siena, da un’idea di Francesco Puccio, dottore di ricerca,
regista e scrittore, con la consulenza scientifica di Donatella Puliga. Dal 2014 il progetto
ha ottenuto il patrocinio del MIUR, inaugurando così un percorso di laboratori di formazione, diretti da Francesco Puccio e Claudia Lo Casto, in numerosi Istituti scolastici
e Università italiani. L’attività biennale si è conclusa quest’anno con la realizzazione del
Festival “L’antico fa scena”, presso il Museo delle Terme di Diocleziano di Roma. Da questa esperienza e dalla riflessione che ne consegue sull’antropologia teatrale e sulla valorizzazione del patrimonio storico-artistico nazionale, si muove anche il percorso della
Compagnia che, a partire da un’indagine sul mito, affronta i temi del mondo moderno, in
una prospettiva di ricezione continua e consapevole dell’antico nella contemporaneità.
abitare nella storia
Il Borgo
Il complesso fortificato di Terravecchia è situato nella
Valle Picentina nel Comune di Giffoni Valle Piana, a circa 3
Km dal centro e a 20 Km da Salerno. É la frazione più piccola
di Giffoni, un’oasi di tranquillità immersa in uliveti secolari,
circondata da antichi luoghi di culto, viuzze strettissime,
scalinate con muri a secco, sentieri che si incrociano e si
inerpicano verso il Castello o che scendono giù lungo il fianco del colle fino a Giffoni, come il “sentiero della Stampella”.
Il Borgo medievale e il Castello, le cui origini risalgono
all’anno Mille, rappresentano un complesso urbanistico di
rilevante importanza storica, culturale e architettonica.
Oggi, dopo l’attento ed accurato recupero, questo complesso costituito da edifici in pietra rientra a pieno titolo tra i
borghi medievali più belli d’Italia. Il Castello risale al XII sec.
ma è sicuramente realizzato su un precedente presidio romano del 146 a.C, domina il Borgo con le sue cinte murarie
di cui la prima, merlata e ben conservata, è lunga oltre 200
metri e tratti di cortine merlate con feritoie e 14 torri.
Dopo la caduta dell’Impero romano, Terravecchia fu
dimenticata fino al 1240 quando Federico II di Svevia re di
Sicilia ne fece la propria residenza per circa un anno, dopo
averne ordinato il restauro. Ancora oggi l’austerità del maniero pare voglia esprimere la grandezza e la potenza del
mitico stupor mundi del puer Apuliae il cui sogno di gloria
si infranse in quella sinistra profezia: “morirai in un luogo
simbolo di un fiore”. In seguito al restauro. il Castello assunse la doppia funzione, così come voleva il sovrano svevo,
di castrum e domus ovvero residenza e dimora ideale per
la caccia. Il Castello e le mura sono attualmente oggetto di
un’opera di totale recupero e ristrutturazione ed è proprio
dalle mura che si gode di una magnifica vista della vallata
circostante e dei monti e, nelle giornate più limpide, del
mare.
locale. Tutte le case a Terravecchia avevano ed hanno una
tipologia costruttiva identica: rispondente alle esigenze
abitative dell’epoca. Anticamente, infatti, ogni famiglia
dimorava in questi fabbricati ma viveva a valle, dove coltivava la terra e allevava animali, per poi a sera ritornare a
casa con i propri armenti. Da queste esigenze nasce la casa
agricola di un borgo medioevale: autonoma, quasi una fortezza nella fortezza; con tutti i servizi, le cantine, i forni,
le stalle e le cisterne per la raccolta di acque meteoriche
collocati al piano terra.
Terravecchia ha le caratteristiche prevalenti di un borgo
fortificato di tipo rurale. All’interno del Borgo sono ubicate
le due Chiese di S. Leone e S. Egidio, entrambe risalenti al XI
sec., quest’ultima conserva affreschi tardo trecenteschi di
particolare bellezza. La viabilità è costituita da gradonate
e stretti vicoli, caratteristici del tipico impianto urbanistico
medievale e che conservano l’originario selciato in pietra
Il lato est di Terravecchia, quello più abbandonato, dal
2000 è stato oggetto di un enorme intervento di ristrutturazione con 8 edifici interamente recuperati, dai quali sono
stati ricavati 25 appartamenti, per un totale di 90 posti letto. Ciascun appartamento è stato concepito ed arredato nel
rispetto della tradizione, unendo ricercate pavimentazioni
in cotto con il calore del legno e i colori della ceramica vietrese. Tutti gli edifici sono coperti da un sistema wireless
che permette la connessione ad internet da ogni angolo
del Borgo.
TeatroRagazzi
Mercoledì 24 Agosto
L’officina del dramma antico
del Liceo F. De Sanctis
IN PRINCIPIO ERA IPPOLITO
dall’ Ippolito incoronato di Euripide
con Chiara Alviggi,
Andrea Bonfrisco,
Silvia Bosso,
Nunzio Brancaccio,
Arianna Catino,
Antonio Cocomero,
Francesca Credentini,
Chiara Del Grosso,
Rocco Di Muro,
Adriana Durante,
Chiara Frallicciardi,
Davide Giudice,
Davide Guzzo,
Imma Iannicelli,
Roberta Melillo,
Francesco Morrone,
Innocenzo Mulieri,
Carmine Nastri,
Gaia Rocco,
Francesca Rotolo,
Chiara Salzano,
Francesca Troisi,
Morena Viviano.
Scenografie: Mariachiara Sica, Martina Bacco, Francesca Sparano
Adattamento e Regia Anna Rotunno Amelia Imparato
Ingresso gratuito con prenotazione
In principio era Ippolito è il risultato di un lungo lavoro di studio e di ricerca sull’ Ippolito incoronato di Euripide sotto la guida delle docenti dell’Istituto, Amelia Imparato e Anna Rotunno,
con competenze diverse e complementari.
Particolare cura si è dedicata alla traduzione della tragedia euripidea e al successivo adattamento, allo scopo di pervenire a un’interpretazione dell’opera non filtrata attraverso le traduzioni in circolazione e attenta a recuperarne in varie forme e con diverse soluzioni drammaturgiche
i nuclei tematici più significativi nella loro complessa stratificazione. Al centro della rappresentazione è stato posto, però, il motivo della purezza, nella convinzione di cogliere così le intenzioni dello stesso autore, attratto dal personaggio di Ippolito per curiosità intellettuale verso una
disciplina esistenziale portata alle estreme conseguenze, ma anche, presumibilmente, per una
sua segreta affinità con il mitico giovane refrattario alle lusinghe e alla volgarità del mondo.
La purezza è, in effetti, l’ossessione di Ippolito e nella tragedia essa diventa anche proiezione
simbolica della stessa Fedra, che vagheggia il ritorno a una originaria innocenza come unica
possibilità di comunione con l’amato. Proprio per questo ci è parso opportuno rappresentare
l’amore di Fedra per il figliastro come connotato da quella stessa struggente nostalgia di innocenza da cui avrebbe avuto origine l’immagine della donna angelicata degli stilnovisti o il desiderio negato nel quale si risolve l’amore di Cyrano per Rossana. Va comunque sottolineato che
attraverso il risalto dato al motivo della purezza si è inteso soprattutto restituire al personaggio
di Ippolito la sua centralità nell’opera euripidea, a dispetto delle tante rivisitazioni antiche e
moderne che hanno sbilanciato a vantaggio di Fedra e del suo conflitto tra ragione e passione il
baricentro della tragedia. Di qui la scelta del titolo assegnato al lavoro, In principio era Ippolito:
in principio, appunto, ovvero nelle intenzioni originarie di Euripide. Ma l’espressione in principio
allude anche all’originario tout court che il personaggio euripideo rappresenta e che coincide
in definitiva con l’integro, l’intatto, l’immutabile del nucleo più antico di noi stessi, ovvero con
quella sorta di memoria fossile dell’eternità cui fatalmente ci sottrae il fiume inarrestabile e mutevole dell’esistenza. Nel voto che Ippolito esprime ad Artemide all’inizio del dramma sembra
d’altronde chiarirsi l’origine e il senso di ogni tentativo che la storia ha conosciuto di fare della
purezza una disciplina esistenziale, dall’orfismo, al pitagorismo o addirittura al catarismo. Così,
infatti, prega il giovane: Concedimi di arrivare al traguardo della mia vita intatto come il tuo
sacro prato, identico al me stesso dell’inizio, di quando è incominciata la mia corsa. Per questo
del voto d’Ippolito si è voluto fare il refrain dell’opera, che ne scandisce con insistenza i momenti
cruciali.
Venerdì 26 Agosto
Lina Sastri
CARO EDUARDO…TI VOGLIO DIRE
con Andrea Nicolini
Al pianoforte Gianluca De Pasquale
Musiche Andrea Nicolini
Immagini, Ideazione e Regia Consuelo Barilari
Questo nuovo varietà tranche de vie, che nasce da una drammaturgia e una messa in
scena al femminile, è un atto d’amore per l’Arte, il Teatro e la Canzone, che vuole trascinare lo spettatore in un carosello di colore, divertimento e vita vissuta.
In un’onda “emotiva” caldissima e Mediterranea, attraversata dalle atmosfere musicali
diversissime:dalle sonorità arabeggianti, alla samba, al jazz, dalla canzone napoletana al
flamenco, sullo sfondo di una Napoli di epoche e stili differenti si mescolano con ritmo
coinvolgente e frenetico una “orchestrina swing” e la voce, il corpo e i ricordi di Lina
Sastri. In un’Arabesque Matissiano di colore restituito dall’allestimento multimediale, tra
parole, profumi, canzoni e ricette, lo spettatore, come in un viaggio iniziatico, segue l’Arte, il Teatro e la vita di Lina, da bambina fino ad oggi, attraverso il fil rouge dell’amore per
il Maestro Eduardo De Filippo. In questa polifonia di emozioni e ricordi, raccontati in forma di varietà, tra i frammenti della prosa e della poesia di Eduardo, Lina si svela di fronte
al Maestro e ricompone i segreti gelosamente custoditi, le dichiarazioni d’amore mai fatte, le testimonianze, le paure e la grandissima gioia di averlo conosciuto e osservato così
da vicino. Mi sono avvicinata ad Eduardo con uno sguardo “al femminile”, assolutamente
nuovo, offrendo al pubblico, ancora una volta grazie alla sensibilità di una donna, un’immagine sconosciuta dell’uomo e dell’artista, di cui tanto si era detto e di cui sembrava
non si potesse scoprire più nulla di nuovo.
Consuelo Barilari
Euro 15,00 + 1 prevendita
All’attenzione dei nostri gentili spettatori
- Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.30;
- I biglietti acquistati non possono essere rimborsati;
- In caso di mancata rappresentazione, per cause impreviste, i biglietti e le relative quote
di abbonamento saranno rimborsati;
- Non è consentito l’accesso ai posti a spettacolo iniziato, se non alla fine del primo atto;
- Si raccomanda di tenere spenti i telefoni cellulari;
- Non è consentito scattare foto e qualunque tipo di registrazione audio e video;
- Non sono ammessi animali all’interno del teatro;
- Non è consentito effettuare consumazioni nei posti a sedere;
- In caso di necessità e per esigenze tecniche l’organizzazione si riserva la facoltà di apportare modifiche ai posti assegnati;
- Per qualsiasi problema o esigenza il pubblico è pregato di rivolgersi agli addetti di sala;
- Si raccomanda di non fumare nei posti a sedere;
- L’organizzazione si riserva il diritto di apportare modifiche al programma,
qualora si rendessero necessarie per esigenze tecniche o di forza maggiore;
- In caso di pioggia l’organizzazione si riserva di decidere la messa in scena dello spettacolo entro le ore 23,00.
Giffoni Sei Casali, via San Donato , 11
089 866225 - 089 868954
Ufficio Stampa: Silvia De Cesare 334 3422911 - [email protected]
Informazioni e pre­ven­di­te:
Informagiovani Giffoni Valle Piana - Via Paolo M. Scar­po­ne
Tel. 3394611502 - 089866760 www.giffoniteatro.it - e-mail: in­[email protected]
Biglietteria online www.go2.it
Botteghini: Piazza Umberto I° nei giorni di spettacolo dalle ore 18,00
L’evento teatrale è organizzato
dall’Associazione culturale
Via Paolo M. Scarpone
Giffoni Valle Piana (Sa)
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sono stati con noi
ciao Giorgio
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