LABTIME LABoratorio di Tecnologie Informatiche in MEdicina • CORSO DI FARMACOLOGIA GENERALE • RAPPORTO RISCHIO/BENEFICIO • Prof. Francantonio Bertè CARATTERISTICHE DEL BENEFICIO E DEL DANNO • Entità • Probabilità di comparsa – la probabilità che un evento avverso si manifesti – la probabilità di ottenere un beneficio •1 DOMANDE PRELIMINARI • Come si può misurare il rapporto fra i benefici e i danni di un trattamento? • Quando è possibile definire il rapporto beneficio/danno • A chi spetta questa decisione? • Quali fattori possono influenzare la definizione di danno e di beneficio? 1. Come si può misurare il rapporto fra i benefici e i danni di un trattamento? • Negli studi preclinici: • l'indice terapeutico ossia il rapporto fra la DL50 (Dose Letale 50) e la DE50 (Dose Efficace 50). • Negli studi clinici: • curve concentrazione del farmaco/percentuale di efficacia e curve concentrazione del farmaco/percentuale di tossicità. •2 UN ESEMPIO: LA CODEINA • la dose necessaria per produrre un effetto antitussivo nella maggior parte dei pazienti è molto più bassa di quella necessaria per il controllo del dolore • quindi il margine di sicurezza, la selettività o l'indice terapeutico per la è molto maggiore se viene usata come sedativo della tosse che come analgesico. 2. Quando è possibile definire il rapporto beneficio/danno? • il rapporto beneficio/danno di un trattamento può cambiare nel tempo mano a mano che si acquisiscono nuove conoscenze sulla sua efficacia e sul suo profilo di sicurezza. • • • • • studi tossicologici negli animali studi di fase 1 e 2 nei soggetti sani studi di fase 3 nei pazienti studi di fase 4 nei pazienti dopo la commercializzazione •3 ESEMPI DICURVE DOSE/TOSSICITA’ E DOSE/EFFETTO DI UN FARMACO 3. A chi spetta questa decisione? • La definizione del rapporto beneficio/danno è un processo senza fine, che coinvolge numerosi esperti come ricercatori, farmacologici, clinici e, soprattutto, medici e autorità sanitarie. • Non sorprende che soggetti così diversi esprimano del rapporto beneficio/danno una valutazione molto differente. •4 COMPORTAMENTI “TIPO” • • • • Le ditte farmaceutiche responsabili della ricerca e dello sviluppo dei nuovi farmaci, guardano al problema dal punto di vista dell'interesse dei loro azionisti: la loro principale preoccupazione è di far arrivare il farmaco sul mercato il più presto possibile. Il farmacologo e il clinico agiscono dalla prospettiva della ricerca accademica: vogliono contribuire alla conoscenza sul nuovo farmaco non solo per scoprire se è "almeno altrettanto efficace e sicuro" rispetto a farmaci simili ma anche perché la loro ricerca clinica diventa un tramite importante per raccogliere fondi per il loro dipartimento. I medici guardano al nuovo farmaco dal punto di vista dei bisogni dei loro pazienti, per vedere se esso rappresenta un miglioramento rispetto a farmaci più vecchi. Le autorità regolatorie agiscono a salvaguardia della la salute pubblica. Quanti sospetti giustificano una segnalazione pubblica o un provvedimento di ritiro del farmaco sospettato di causare un effetto indesiderato grave? 4. Quali fattori possono influenzare la definizione di danno e di beneficio? • un effetto indesiderato grave è tollerato solo se la terapia è destinata al trattamento di una malattia grave per la quale non esistono alternative terapeutiche ugualmente efficaci (es.antineoplastici). • • stabilire correttamente il rapporto beneficio/danno di un trattamento è l'attenta valutazione del tipo di pazienti a cui prescriverlo (es. anziani, bambini, immunodepressi, ecc.) • evitare gli errori terapeutici (fino al 4% di pazienti ricoverati in ospedale è vittima di questo tipo di errori, nella maggior parte dei casi da errore umano). • Pazienti diversi possono giudicare in modo diverso benefici e danni. Ciò che per una persona può essere un beneficio assolutamente inadeguato può essere ritenuto da un altra come un gradito miglioramento e un effetto che per qualcuno può sembrare catastrofico per altri può essere semplicemente un impedimento di scarsa importanza. •5 VALUTAZIONE DA PARTE DEL PAZIENTE INFORMATO • Tipologia dell’effetto. • Durata dell’effetto (es. un effetto temporaneo come un'infezione dopo un intervento chirurgico o permanente come l'incontinenza dopo una prostatectomia). • Momento in cui l’effetto si manifesta (es. immediatamente o dopo un certo periodo). • Probabilità di insorgenza dell’effetto. Messaggi chiave § Il rapporto beneficio/danno di un trattamento può essere definito solo qualitativamente; § il rapporto beneficio/danno di un trattamento non è una caratteristica predefinita (costitutiva) di un trattamento ma può variare per lo stesso trattamento secondo vari fattori (tipo di malattia, alternative disponibili, caratteristiche e punti di vista del paziente); § solitamente occorre tempo per acquisire tutte le informazioni necessarie a definire sia il beneficio che i danno di un trattamento; § la definizione del rapporto beneficio/danno di un trattamento è un processo permanente che richiede la collaborazione fattiva di tutti gli i soggetti interessati. •6 NUMERO APPROSSIMATIVO DI CASI NECESSARI PER ACCERTARE EVENTI CON DIVERSA INCIDENZA EVENTI INCIDENZA REALE COMUNI 1/10 1/100 1/1’000 1/10’000 1/100’000 1/1’000’000 RELATIVAMENTE RARI RARI PROBABILITÀ GLI DI ACCERTARE EVENTI 95% 90% 50% 28 298 3’000 30’000 300’000 3’000’000 21 229 2’300 23’000 230’000 2’300’000 7 69 693 6’900 69’000 690’000 E' importante chiedersi • a) se l'informazione disponibile sui possibili benefici e sul rischio di produrre un danno in confronto ad altri interventi o rispetto al non trattamento è adeguata; • b) se il medico è in grado di valutare correttamente i dati disponibili sia sui possibili benefici che sui possibili danni. • c) quali sono i problemi principali nel reperire e interpretare i dati disponibili sui benefici e i danni di un trattamento? •7 Principali problemi nella valutazione dei benefici di una prescrizione • la disponibilità di solide prove, non viziate da errori metodologici, che dimostrino l'efficacia dell'intervento • la capacità del medico di interpretare correttamente l'informazione disponibile. Valutazione dei benefici di una prescrizione • Esistono solide prove a sostegno del beneficio di un trattamento? • L'informazione disponibile viene interpretata e recepita correttamente? •8 PROVE A SOSTEGNO DEI BENEFICI • Si stima che gli studi clinici randomizzati di scarsa qualità amplifichino l'efficacia di un intervento fino al 50% rispetto ai studi più ampi e di elevata qualità. INTERPRETAZIONE CORRETTA DELL’INFORMAZIONE • Il medico deve essere in grado di interpretare correttamente l'informazione disponibile. • In particolare deve essere ben conscio di due importanti fattori confondenti: – il modo in cui sono presentati gli effetti del trattamento; – l'utilizzo di misure di esito surrogate per misurare il beneficio del trattamento. •9 1. Le modalità di presentazione dell'informazione • L'effetto di un trattamento viene comunemente riportato facendo riferimento alla riduzione del rischio relativo. • E' stato dimostrato che questo metodo, sebbene tecnicamente corretto, agisce in modo subliminale amplificando l'effetto di un intervento e influenzando il giudizio del medico su un determinato trattamento. Misure di rischio • • • • • • Rischio relativo (RR): ha lo svantaggio che uno stesso valore numerico può assumere significati clinici molto diversi. ESEMPIO: RR = rischio trattati/rischio non trattati RR = 0,17 se rischio passa da 0,80 a 0,14, ma anche se passa da 0,30 a 0,05 o da 0,001 a 0,00017 ? a parità di RR (e a sua riduzione) il significato clinico può essere molto diverso ? non fornisce dati sul peso dell'intervento in termini numerici assoluti Riduzione del rischio assoluto (RRA): ESEMPIO: RRA = R non trattati - R trattati x 100 RRA = 66% se il rischio passa da 0,80 a 0,14; 25% se passa da 0,30 a 0,05; 8,3% se passa da 0,001 a 0,00017 ? fornisce informazioni sul significato clinico dell'effetto del trattamento ? è però un numero astratto, non ha una connessione diretta con il contesto clinico in cui il medico opera •10 Helsinki Heart Study (durata 5 anni) Gemfibrozil Placebo N. pazienti N. eventi cardiaci (%) 2051 56 (2.73) N. morti (%) 45 (2.19) 2030 84 (4.14) 42 (2.07) Tali risultati possono essere espressi in modi diversi quali: ? riduzione rischio assoluto: 4,14 - 2.73 = 1.41% ? riduzione rischio relativo: (4,14 - 2.73/4,14) x 100 = 34% ? percentuale di pazienti liberi da eventi: 97.3% gemfibrozil, 95.9% placebo ? numero di pazienti da trattare per prevenire 1 evento: (1/4,14 2,73) x 100 = 71 ? mortalità totale: (2,19 - 2.07/2,07) x 100 = aumento del 6% nel gruppo trattato Principali problemi nella valutazione dei possibili danni di un trattamento • La sicurezza non è un concetto assoluto • L'approccio concettuale al problema della sicurezza di un farmaco differisce da quello dell'efficacia • I danni sono più difficili da scoprire dei benefici • La "latenza dell'informazione" •11 1. La sicurezza non è un concetto assoluto • un forte impatto nella valutazione della tossicità relativa di un trattamento e, di conseguenza, del suo impatto sulla definizione del rapporto beneficio/danno che guiderà il medico nella scelta del trattamento più appropriato e condizionato da molti fattori: – – – – – Il tipo di farmaco la gravità della malattia sottostante le caratteristiche del paziente la disponibilità di trattamenti alternativi ecc. 2. L'approccio concettuale al problema della sicurezza di un farmaco differisce da quello dell'efficacia • • • • Non si può necessariamente accettare la validità dell'assunto legale "innocente fino a prova contraria" soprattutto se il beneficio atteso dal farmaco può essere ottenuto con altri trattamenti. Attendere fino al momento in cui sia dimostrato il nesso causale, può essere troppo tardi. Si deve evitare che altre persone soffrano, ossia prevenire o, più realisticamente minimizzare, il rischio di future esposizioni non necessarie dei pazienti all'effetto indesiderato del farmaco. Il vecchio motto della medicina è "primum non nocere". •12 3. I danni sono più difficili da scoprire dei benefici • la principale difficoltà che si incontra nel processo di farmacovigilanza è distinguere fra eventi avversi che sono correlati al trattamento e quelli che non lo sono. • La possibilità che una reazione avversa di un farmaco venga individuata come tale dipende sia dalla frequenza con cui si manifesta 4. La "latenza dell'informazione • Per solito nessuna informazione viene diffusa e nessuna decisione viene presa fino a quando i dati disponibili non siano stati vagliati e discussi a lungo dall'autorità responsabile e dal produttore. • Solo successivamente l'eventuale decisione viene resa pubblica ed a volte, può essere attuata senza una comunicazione ufficiale, ad esempio, aggiornando semplicemente la scheda tecnica del prodotto. • Prima della recente sospensione dal mercato statunitense di 5 farmaci per reazioni avverse inattese (fenfluramina e dexfenfluramina, terfenadina, mibefradil, bromfenac) più di 20 milioni di pazienti sono stati esposti a questi farmaci prima del loro ritiro dal mercato. •13 Come si può migliorare la valutazione del rapporto beneficio/danno di un trattamento (I) • Il medico deve agire su tre fronti: • deve impegnarsi di più nell'individuare gravi reazioni avverse non ancora conosciute attraverso la segnalazione spontanea; • deve resistere alle pressioni del mercato a prescrivere farmaci nuovi e potenzialmente più tossici e dare la preferenza a farmaci ben conosciuti e più sicuri; • deve usare i farmaci correttamente. Come si può migliorare la valutazione del rapporto beneficio/danno di un trattamento (II) • L'industria farmaceutica • I produttori devono comportarsi più responsabilmente nel promuovere farmaci nuovi per i quali, per definizione, la tossicità è al momento sconosciuta e devono rendere pubblici i dati di farmacoutilizzazione e farmacovigilanza. •14 Come si può migliorare la valutazione del rapporto beneficio/danno di un trattamento (III) • Le autorità di controllo • devono guardare più all'interesse del paziente che a quello dell'industria farmaceutica. La registrazione di un nuovo farmaco deve essere basata su solide prove di efficacia. Anche un end point surrogato può essere sufficiente all'inizio per giustificare l'approvazione di un farmaco ma occorre esigere poi ulteriori dati per convalidare il suo profilo di sicurezza. La farmacovigilanza post-marketing è un dovere importante delle autorità regolatorie. • • • RISCHI E BENEFICI DEI CONTRACCETIVI ORALI 1. EVENTI AVVERSI MINORI • Gli effetti collaterali sono ancora scarsamente conosciuti dalla popolazione, che sembra ancora credere alle antiche leggende sugli EP. • Gli unici effetti collaterali che hanno un'incidenza lievemente superiore nel gruppo EP sono: nausea moderata (nei primi cicli), tensione mammaria, ed effetti occasionali sull'umore e sulla funzione sessuale. • Al contrario delle credenze popolari, le variazioni di peso non differiscono fra i consumatori di EP ed i controlli. •15 RISCHI E BENEFICI DEI CONTRACCETIVI ORALI 2. EVENTI AVVERSI MAGGIORI • La principale complicazione grave, benché rara, è il tromboembolismo venoso, che ha un'incidenza spontanea di 1-2/10.000 donne/anno. L'incidenza aumenta a 3-4/10.000 donne/anno nelle donne che utilizzano EP. • Per molti anni, è stato dichiarato che le patologie cardiovascolari come l'infarto del miocardio e lo stroke sono esacerbati dall'uso di EP, ma tale rischio è quasi interamente confinato alle donne che fumano sigarette e alle donne i ipertese In realtà, le donne che usano le pillole contenenti progestinici di terza generazione possono avere un rischio ridotto di infarto miocardico acuto. • • Non ci sono prove che gli EP causino cancro alla mammella, ma possono avere un effetto lievemente modulatorio sulla velocità di crescita del tumore. I messaggi clinici importanti sono: tutte le donne hanno un certo rischio di cancro alla mammella; uno screening appropriato dovrebbe essere effettuato tenendo conto dell'età e degli altri fattori di rischio. • C'è una serie di altri eventi rari associati all'utilizzo di EP, come un significativo aumento di adenomi epatici benigni. Gli EP possono rappresentare un debole cofattore per il carcinoma cervicale, ma ciò è incerto a causa della difficoltà di controlli adeguati dei fattori di rischio sessuali. RISCHI E BENEFICI DEI CONTRACCETIVI ORALI 3. BENEFICI NON CORRELATI ALLA CONTRACCEZIONE • • • Riduzione del rischio di cancro Cancro ovarico - Cancro dell'endometrio - Cancro del colon-retto Riduzione o scomparsa di problemi correlati al ciclo mestruale • Dismenorrea - Menorragia - Dolore pelvico che si verifica nel periodo dell'ovulazione - Emicrania mestruale - Convulsioni catameniali Altri benefici terapeutici Trattamento per l'acne - Riduzione del rischio di gravidanza ectopica - Riduzione del rischio di infiammazione pelvica con cervicite gonococcica - Riduzione di episodi acuti di patologia infiammatoria pelvica - Riduzione dell'instabilità vasomotoria nelle donne in fase perimenopausale - Riduzione dell'anemia Riduzione delle patologie mammarie benigne - Riduzione mioma uterino Riduzione endometriosi - Riduzione di cisti ovariche benigne - Riduzione della sindrome da shock tossico - Riduzione di alcune patologie tiroidee - Riduzione dell'infertilità. Altri benefici terapeutici potenziali • • • • Riduzione del rischio di artrite - Riduzione del rischio di osteoporosi, con effetto benefico sulla densità ossea. •16