e la storiografia ellenistico-romana

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Polibio
e la storiografia ellenistico-romana
Prof.ssa F. Carta
Liceo Classico G.M. Dettori
Cagliari
Vita
Nacque intorno al 200
nella città di
Megalopoli in Arcadia,
centro della Lega
Achea, di cui il padre
Licorta fu più volte
stratego e lui stesso
ipparco.
Morì per una caduta
da cavallo all’età di 82
anni
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Nel 168 i Romani sconfissero sotto il
comando di Lucio Emilio Paolo a Pidna la
Macedonia di Perseo
La politica di neutralità della Lega Achea era
vista con sospetto da Roma
Nel 166 Polibio venne portato a Roma come
ostaggio insieme ad altri giovani nobili, dove
rimase per diciassette anni, sino al 150 a.C.
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Determinante fu l’incontro con Publio Cornelio
Scipione Emiliano, al seguito del quale Polibio
compì numerosi viaggi in Italia, Nord-Africa,
Spagna e Gallia.
Al suo seguito assiste alla distruzione di Cartagine
nel 146 e, forse anche alla presa di Corinto
Nel 133 è al fianco dell’amico a Numanzia
Dopo essere stato liberato nel 150,
soggiornò solo per brevi periodi in Grecia
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Storie
40 libri (vicende dal 264 a. C.
al 146 a. C.)
per intero sono giunti i primi
cinque libri e buona parte del
VI
i libri XVII e XL mancano del
tutto
dei restanti abbiamo le epitomi
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CONTENUTO DELL’OPERA
Primi due libri: παρακατασκευή (264-221 α.C.)
Dal III libro con criterio annalistico narra gli avvenimenti
dal 220 (vigilia della seconda guerra punica) al 146
(distruzione di Cartagine e conquista di Corinto)
VI: teoria delle costituzioni
XII: polemiche con gli storici precedenti, in partiolare
Timeo
XXXIV: excursus geografico sul mondo mediterraneo
romano
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Timeo di Tauromenio
Scrisse ad Atene le Storie siciliane,
siciliane in cui
tratta esclusivamente delle vicende relative
alle città della Magna Grecia, della Sicilia e
di Roma dalla fondazione sino allo scoppio
della prima guerra punica
Critiche mosse da Polibio riguardano il
problema dell’imparzialità dello storico e
l’attendibilitàdelle notizie riportate
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METODO STORIOGRAFICO
La storia deve essere universale: non deve occuparsi di una
singola guerra o di un solo popolo; deve contemplare in una
visione sinottica i fatti dell’intera ecumene.
Date fondamentali che segnano la definitiva ascesa di Roma:
168 a. C. Pidna
146 a. C. Corinto
Prospettiva romanocentrica:
l’intento di scrivere una storia universale coincide con
l’ascesa di Roma
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La storia deve essere:
pragmatica e utile,
fondata cioè sull’analisi
dei fatti politici e
militari,
priva di narrazioni
fantasiose e
abbellimenti retorici,
genealogie o storie di
fondazioni di città
dettagliata o
dimostrativa:
necessario il vaglio
critico delle fonti,
vagliate
personalmente,
unitamente allo
studio dei dati
geografici
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Compito dello storico è la ricerca della
verità obiettiva attraverso:
-fonti scritte
-informazioni geografiche e topografiche
-esperienza della prassi politica, militare
e diplomatica
Cautela verso i discorsi diretti
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La storia deve avere
un’utilità pratica:
utile a chi voglia fare
politica
Non è sufficiente la nuda
esposizione dei fatti:
occorre comprendere
le cause.
Distinzione fra:
-causa vera (αἰτία)
-pretesto (πρόφασις)
-inizio (ἀρχή)
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Teoria delle Costituzioni
Monarchia
Tirannide
Aristocrazia
Oligarchia
Democrazia
Oclocrazia
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Potenza Romana
Più stabile rispetto a tutte le altre
perché la sua costituzione è frutto
della mescolanza delle tre forme di
governo;
tuttavia, destinata anch’essa a
tramontare inesorabilmente
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Ruolo centrale rivestito dalla
tuéch
nelle vicende umane
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