[GIARDINAGGIO] DI MARIA CHIORBOLI 쎲 Per assistenza, consigli, suggerimenti e ideazioni: Studio Cammelli - 20017 Rho - Mi, tel. e fax: 02.93.50.37.66; e-mail: [email protected]; www.studiocammelli.it MAGNOLIA, FIORE DA 100 MILIONI DI ANNI La loro abbondante e precoce fioritura su rami ancora privi di foglie rappresenta il primo segnale della bella stagione Le magnolie sono considerate una delle più antiche, se non la più antica specie da fiore: ne sono state infatti recuperate tracce fossili vecchie più di cento milioni di anni. Coltivata dai monaci buddisti cinesi per i candidi fiori considerati simbolo di purezza, arrivò in Europa solo nel 1688 e, mezzo secolo dopo, assunse il suo nome in onore del botanico francese Pierre Magnol. CURE Il terreno deve essere torboso, così da conservare l’umidità (senza che ci siano ristagni d’acqua), tendente all’acido perché le magnolie sopportano poco il calcare. L’esposizione deve essere in pieno sole o a mezz’ombra (in piena ombra crescerebbero stentatamente), in posizione riparata che li protegga dalle gelate primaverili e dai venti freddi, insidiosi perché possono danneg- giare i boccioli e i fiori. Si mettono a dimora in marzo e aprile: scavare una buca di almeno mezzo metro e larga due volte la dimensione del pane di terra in cui sono contenute le radici e collocarvi la pianta facendo in modo che il colletto sia a livello della superficie del terreno. Concimare in primavera, aggiungendo concimi organici e incorporando al terreno un leggero strato di torba. Se la stagione è troppo secca conviene innaffiare una volta alla settimana e sistemare alla base del tronco uno strato da 3 a 5 centimetri di pacciamatura, come corteccia di pino, in grado di conservare l’umidità del terreno. Non sono neces- anche a giugno inoltrato. Magnolia grandiflora, delavayi, macrophylla, obovata fioriscono anche in estate e in autunno: solitamente, però, sono di notevole sviluppo (raggiungono anche i 20-30 metri d’altezza) e sono adatte solo a parchi o giardini di maggiori dimensioni. La magnolia soulangeana è la più diffusa, con grandi fiori a tulipano bianchi o rosa che appaiono in aprile-magsarie regolari potature: se però occorre ridimensionare gli esemplari troppo cresciuti, tagliare i rami solo dopo la fioritura. Le magnolie sono longeve (spesso sopravvivono a chi le pianta), per cui è essenziale scegliere la specie più adatta al luogo e collocarla nella giusta posizione dall’inizio: reagiscono male, infatti, agli spostamenti. Le radici sono superficiali e delicate, specie negli esemplari giovani: è meglio lasciare 2-3 metri di spazio intorno alla base del fusto per evitare che lavorazioni superficiali del terreno possano danneggiarle e portarle alla morte. LE VARIETÀ Le magnolie da fiore sono un genere di arbusti o piccoli alberi alti 3-4 metri che comprende un centinaio di specie: talune sono sempreverdi, altre spoglianti, tutte hanno fiori fitti, carnosi, appariscenti e profumati, in molte forme (a stella, a coppa, simili ai tulipani o a ninfee) e colori (bianco, rosa, violaceo, ma anche giallo) che appaiono sui rami ancora spogli all’inizio della primavera ma gio prima delle foglie. La magnolia liliflora è alta fino a 4 metri, con fiori eretti, simili a sottili tulipani, di color porpora all’esterno e crema all’interno, prodotti da aprile a giugno. La magnolia stellata è a lenta crescita, può raggiungere i 3 metri d’altezza; fiori bianchi e fragranti, a forma di stella, in marzo-aprile. Magnolia soulangeana, liliflora e stellata sono le più famose. 왎 Quando si ammala la camelia Si avvicina la primavera, che vede la camelia tra i fiori protagonisti. Ma bisogna stare attenti ad alcune malattie. Fra queste, l’apoplessia è più comune, provocata dal fungo glomerella cingulata. Molte camelie vivono per anni con l’infezione in corso, ma poi alla fine muoiono. In genere colpisce le piante deboli, per cui una delle prevenzioni più efficaci è mantenerle sane e robuste. Alcune specie sono più resistenti all’apoplessia. Ecco come si presenta alla vista un ramo di camelia malata di apoplessia Per esempio, le varietà comuni, più forti di quelle selezionate. L’apoplessia si manifesta quando il fungo entra nella pianta attraverso tagli, comprese le cicatrici delle foglie che cadono. Il fungo è originato da gocce d’acqua contaminata o trasportato da piante infette vicine. Si manifesta in varie maniere. In piante giovani la foglia nuova può apparire debole e la pianta muore velocemente. Un sintomo dell’apoplessia è un cancro che appare dove una ramo muore o vicino a una cicatrice. Il cancro, che può emettere liquido nelle zone più umide, si trova vicino all’attaccatura del ramo. Il sistema per controllare l’apoplessia è la prevenzione. Un trattamento con fungicidi specifici è efficace perché in grado di arrestare l’infezione e impedire che si diffonda. Il trattamento deve essere effettuato ogni 2-3 settimane, in particolare in primavera, quando si perdono le foglie, da metà marzo fino a tutto maggio. Il materiale infetto va bruciato ed è meglio sacrificare una pianta intera infetta che provare a risanarla assieme alle altre. Per risanare le piante ammalate non c’è che la chirurgia: tagliare i rami ammalati con attrezzi sterilizzati fino alla zona di colorazione bruno-arancio che delimita la parte infetta. Le forbici vanno sterilizzate a ogni taglio. Dopo aver eliminato la parte infetta, trattare il taglio sul legno sano con la soluzione fungicida. CLUB3 135 MARZO 2008