MAGNOLIA, FIORE DA 100 MILIONI DI ANNI

[GIARDINAGGIO]
DI MARIA CHIORBOLI
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MAGNOLIA, FIORE DA 100 MILIONI DI ANNI
La loro abbondante e precoce fioritura
su rami ancora privi di foglie rappresenta
il primo segnale della bella stagione
Le magnolie sono considerate una delle più antiche, se non
la più antica specie da fiore: ne
sono state infatti recuperate
tracce fossili vecchie più di cento milioni di anni. Coltivata dai
monaci buddisti cinesi per i
candidi fiori considerati simbolo di purezza, arrivò in Europa
solo nel 1688 e, mezzo secolo
dopo, assunse il suo nome in
onore del botanico francese
Pierre Magnol.
CURE
Il terreno deve essere torboso, così da conservare l’umidità (senza che ci siano ristagni
d’acqua), tendente all’acido
perché le magnolie sopportano poco il calcare. L’esposizione deve essere in pieno sole o
a mezz’ombra (in piena ombra crescerebbero stentatamente), in posizione riparata
che li protegga dalle gelate primaverili e dai venti freddi, insidiosi perché possono danneg-
giare i boccioli e i fiori.
Si mettono a dimora in marzo e aprile: scavare una buca di
almeno mezzo metro e larga
due volte la dimensione del pane di terra in cui sono contenute le radici e collocarvi la pianta
facendo in modo che il colletto
sia a livello della superficie del
terreno. Concimare in primavera, aggiungendo concimi organici e incorporando al terreno un
leggero strato di torba.
Se la stagione è troppo secca
conviene innaffiare una volta alla settimana e sistemare alla base del tronco uno strato da 3 a 5
centimetri di pacciamatura, come corteccia di pino, in grado
di conservare l’umidità del terreno.
Non sono neces-
anche a giugno inoltrato. Magnolia grandiflora, delavayi, macrophylla, obovata fioriscono anche in estate e in autunno: solitamente, però, sono di notevole sviluppo (raggiungono anche i
20-30 metri d’altezza) e sono adatte solo a parchi o giardini di maggiori dimensioni. La magnolia
soulangeana è la più diffusa, con
grandi fiori a tulipano bianchi o
rosa che appaiono in aprile-magsarie regolari potature: se però occorre ridimensionare gli
esemplari troppo cresciuti, tagliare i rami solo dopo la fioritura. Le magnolie sono longeve
(spesso sopravvivono a
chi le pianta), per cui è
essenziale scegliere la specie più adatta al luogo e collocarla nella giusta posizione dall’inizio: reagiscono male, infatti,
agli spostamenti. Le radici sono
superficiali e delicate, specie negli esemplari giovani: è meglio lasciare 2-3 metri di spazio intorno
alla base del fusto per evitare che
lavorazioni superficiali del terreno possano danneggiarle e portarle alla morte.
LE VARIETÀ
Le magnolie da fiore sono un
genere di arbusti o piccoli alberi
alti 3-4 metri che comprende un
centinaio di specie: talune sono
sempreverdi, altre spoglianti, tutte hanno fiori fitti, carnosi, appariscenti e profumati, in molte forme (a stella, a coppa, simili ai tulipani o a ninfee) e colori (bianco,
rosa, violaceo, ma anche giallo)
che appaiono sui rami ancora spogli all’inizio della primavera ma
gio prima delle foglie. La magnolia liliflora è alta fino a 4 metri,
con fiori eretti, simili a sottili tulipani, di color porpora all’esterno
e crema all’interno, prodotti da
aprile a giugno. La magnolia stellata è a lenta crescita, può raggiungere i 3 metri d’altezza; fiori bianchi e fragranti, a forma di stella, in
marzo-aprile.
Magnolia soulangeana, liliflora
e stellata sono le più famose. 왎
Quando si ammala
la camelia
Si avvicina la
primavera, che
vede la camelia tra
i fiori protagonisti.
Ma bisogna stare attenti
ad alcune malattie.
Fra queste, l’apoplessia è
più comune, provocata
dal fungo glomerella
cingulata. Molte camelie
vivono per anni con
l’infezione in corso, ma
poi alla fine muoiono. In
genere colpisce le piante
deboli, per cui una delle
prevenzioni più efficaci è
mantenerle sane e
robuste. Alcune specie
sono più resistenti
all’apoplessia.
Ecco come
si presenta alla
vista un ramo di camelia
malata di apoplessia
Per esempio, le varietà
comuni, più forti di quelle
selezionate. L’apoplessia
si manifesta quando il
fungo entra nella pianta
attraverso tagli, comprese
le cicatrici delle foglie che
cadono. Il fungo è
originato da gocce
d’acqua contaminata o
trasportato da piante
infette vicine. Si manifesta
in varie maniere. In piante
giovani la foglia nuova può
apparire debole e la pianta
muore velocemente. Un
sintomo dell’apoplessia è
un cancro che appare
dove una ramo muore o
vicino a una cicatrice. Il
cancro, che può emettere
liquido nelle zone più
umide, si trova
vicino
all’attaccatura del ramo.
Il sistema per controllare
l’apoplessia è la
prevenzione. Un
trattamento con fungicidi
specifici è efficace perché
in grado di arrestare
l’infezione e impedire che
si diffonda. Il trattamento
deve essere effettuato
ogni 2-3 settimane,
in particolare in primavera,
quando si perdono le foglie,
da metà marzo fino a tutto
maggio. Il materiale infetto
va bruciato ed è meglio
sacrificare una pianta intera
infetta che provare a
risanarla assieme alle altre.
Per risanare le piante
ammalate non c’è che
la chirurgia: tagliare i rami
ammalati con attrezzi
sterilizzati fino alla zona di
colorazione bruno-arancio
che delimita la parte infetta.
Le forbici vanno sterilizzate
a ogni taglio. Dopo aver
eliminato la parte infetta,
trattare il taglio sul
legno sano con la
soluzione fungicida.
CLUB3
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MARZO 2008