teatro bonci catalogo

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teatro
bonci
catalogo
CESENA
STAGIONE
2015/2016
Presentazione
stagione 2015 2016
SABATO 10 OTTOBRE 2015 ORE 21
CARISSIMI PADRI...
ALMANACCHI DELLA “GRANDE PACE” (1900-1915)
Il gran valzer dei sonnambuli
Per un esame di (in)coscienza del mondo di ieri
Atelier
a cura di Claudio Longhi
assistente alla regia Giacomo Pedini
con Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea,
Eugenio Papalia, Simone Tangolo
con Olimpia Greco alla fisarmonica
e con 150 cittadini
Comune di Cesena, Emilia Romagna Teatro Fondazione
il progetto rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del centenario della prima Guerra
mondiale curato dalla Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del
Consiglio dei Ministri
nell’ambito delle celebrazioni “Renato Serra e La Grande Guerra 1915 2015”
realizzato in collaborazione con Biblioteca Malatestiana, Teatro Bonci, Centro Cinema Città di Cesena,
Conservatorio “Bruno Maderna”
con il contributo di Banca di Cesena, Gruppo Hera, APT Servizi Regione Emilia Romagna
A conclusione di un percorso durato sei mesi il progetto Carissimi Padri...Almanacchi della “Grande Pace” (1900-1915) invita i cittadini di Cesena - adulti e ragazzi,
delle scuole come delle associazioni più diverse - a recitare all’interno del Teatro
Bonci, guidati da Claudio Longhi e dai suoi nove interpreti.
Una serata per ripercorrere, nelle forme immediate del teatro, il folle cammino verso
la Grande Guerra dell’Europa, con le sue metropoli e con le sue tante province, dei
suoi potenti addormentati e dei suoi sognanti intellettuali, grazie anche alla voce
vieppiù limpida e - solo all’apparenza - distaccata del classicissimo Renato Serra.
teatrobonci.it | carissimipadri.it
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teatro bonci catalogo 2015-2016
Bonci, passione e fascino
senza tempo
Nel 2016 il Teatro Bonci compirà 170 anni: venne inaugurato, infatti, il 15 agosto
1846, imponendosi subito - grazie al lavoro dell’architetto Vincenzo Ghinelli - come
uno straordinario esempio di teatro all’italiana. Da allora la storia di Cesena si è indissolubilmente legata a quella del suo Teatro, non solo perché il palcoscenico e la
platea del Bonci hanno fatto da cornice ad alcuni dei momenti più importanti della
vita cittadina, ma perché in questo lungo tempo l’attività teatrale è diventata un
pilastro irrinunciabile della cultura cesenate.
In attesa di festeggiare questo speciale anniversario con iniziative specifiche - prima fra tutte il sospirato recupero all’attività culturale del Ridotto del Teatro - già
ora avviamo idealmente le celebrazioni nel modo più semplice, e al tempo stesso più
significativo, e cioè alzando il sipario su una nuova stagione, la centosettantesima
dall’inaugurazione.
Nel corso di questa storia ultrasecolare, ci sono stati profondi mutamenti, e non
sono mancati i periodi difficili. Ma il Bonci è rimasto sempre fedele alla sua vocazione, pur dimostrando la capacità di trasformarsi e di saper dialogare con le nuove
espressioni del linguaggio drammaturgico.
E anche quest’anno si presenta puntuale all’appuntamento con il pubblico proponendo, ancora una volta, un ricco cartellone fatto di oltre 30 titoli che spaziano
dalla prosa all’essai, dai concerti alla danza, dalla ricerca al teatro musicale, per un
totale di oltre settanta serate. Comune denominatore, in questo ampio e variegato
ventaglio di proposte, la qualità: sul palcoscenico cesenate sono attesi alcuni degli
spettacoli più interessanti della scena italiana, con la presenza di grandi interpreti
- da Toni Servillo a Marco Paolini, da Ottavia Piccolo a Eros Pagni, da Adriana Asti a
Luigi Lo Cascio, solo per citarne alcuni - e la firma di registi di primo piano, a partire
dal compianto Luca Ronconi, di cui andrà in scena Danza macabra, uno degli ultimi
spettacoli da lui realizzati prima della morte; ma c’è spazio anche per nuovi progetti che hanno come protagonisti personaggi emergenti e compagnie innovative. E
ci sarà modo anche di sperimentare un nuovo modo di vivere il Teatro, con alcuni
spettacoli che accoglieranno in Palcoscenico non solo gli interpreti, ma anche il pubblico. Dopo 170 anni di storia, il Bonci è pronto a rinnovare insieme al suo pubblico il
gioco meraviglioso della scena, rinnovando anche se stesso.
Paolo Lucchi Sindaco di Cesena
Christian Castorri Assessore alla Cultura
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Teatro Bonci: 170 anni
di una storia che si rinnova
La stagione teatrale 2015-16 del Teatro Bonci ci proietta in un doppio anniversario:
170 anni dalla inaugurazione del Teatro e 20 anni dalla riapertura del suo breve
restauro, il 25 gennaio 1996. Se ha un senso ricordare e celebrare questi due importanti avvenimenti è per sottolineare l’importanza che il nostro Teatro ha avuto
sia nella nostra città, che in Italia, assumendo da subito un ruolo importante nella
lirica e nel melodramma per poi trovare una sua definitiva vocazione nell’ambito
della prosa dal Novecento ai giorni nostri. Cesena con le sue amministrazioni e i suoi
cittadini ne ha sempre saputo custodire l’identità, la funzione civica, curandone
immediatamente il restauro all’indomani del secondo conflitto bellico, ma anche, a
metà degli anni ’90 del secolo scorso, per rinnovarne nella continuità la fruizione.
Questi anniversari devono essere celebrati tramite la nuova funzione che il Teatro
Bonci è chiamato ad assumere dal 2015: essere Teatro Nazionale nell’ambito della Fondazione Emilia Romagna Teatro (ERT) che lo gestisce, e di cui il Comune di
Cesena è socio fondatore. Nasce dunque una nuova idea di istituzione, come ente
catalizzatore e propulsore di domande e espressioni artistiche, in un flusso di energia tanto integrato nel territorio della regione Emilia-Romagna quanto proiettato in
traiettorie internazionali.
Questo nuovo ruolo non poteva non avere riflessi sul cartellone della stagione, ricco
come sempre di appuntamenti di qualità, con 8 produzioni teatrali di ERT, di cui una
al debutto nazionale - Fedra per la regia di Andrea De Rosa - e l’idea di occupare spazi inediti all’interno del Teatro. Non è un caso che tre dei cinque spettacoli di teatro
contemporaneo saranno rappresentati con il pubblico sul Palcoscenico del Bonci: qui,
infatti, si configura un nuovo spazio di visione, che per le sue caratteristiche risponde
perfettamente alle esigenze di alcune produzioni artistiche, ideate per una prospettiva diversa da quella del teatro all’italiana, più ravvicinata e intima. Il Bonci diviene,
così, ancora di più un teatro aperto a tutte le molteplici espressioni dello spettacolo.
Questa novità si aggiungerà all’annunciato recupero del Ridotto del Bonci che consentirà alla città di fruire di ulteriori spazi per la cultura e lo spettacolo dal vivo.
Ma il Bonci è il teatro della città e per questo deve sapere proporre generi diversi per
incontrare un pubblico con interessi e aspettative differenti ma sempre attento alla
offerta di qualità. Per questo nei 33 titoli, per un totale di 73 serate di spettacolo,
accanto agli 8 appuntamenti della prosa troviamo le conferme della rassegna d’essai, la danza con titoli della tradizione e le eccellenze contemporanee, i concerti che
confermano una collaudata formula di contaminazione fra la classica e la più avan-
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zata musica crossover, il già ricordato teatro contemporaneo e una sezione di teatro
musicale che viene riproposta per l’occasione.
Il cartellone tuttavia non esaurisce l’attività del Teatro Bonci, che si svolge per tutto
l’anno senza soluzione di continuità come ha dimostrato il 2015. L’idea di mettere
a disposizione della città le risorse artistiche e professionali di ERT e del Bonci con
il progetto Carissimi Padri, proponendo performance anche al di fuori dello spazio
teatrale e coinvolgendo il pubblico in un Atelier su Renato Serra e la Grande Guerra,
ne è un chiaro esempio. A questo si aggiunga la straordinaria esperienza del Teatro
ragazzi, forte di un pubblico dei 14.000 studenti, il Festival Nazionale del Teatro
Scolastico, vero e ormai unico punto di riferimento italiano per il teatro che nasce
dalle scuole, e il concorso di critica teatrale per le scuole superiori, “Teatro in Classe”.
Il teatro non è solo rappresentazione, ma anche partecipazione attiva del suo pubblico. Questo è il modo migliore per continuare a frequentarlo e custodirne l’eredità.
Daniele Gualdi
Presidente Emilia Romagna Teatro - Teatro Nazionale
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Il Bonci, un Teatro “nazionale,
regionale, personale”
Le parole chiave di questa stagione, che inaugura in tutti i Teatri di ERT un nuovo
percorso da “Teatro Nazionale”, sono come non mai identificative del ruolo e della
storia recente del Teatro Bonci di Cesena. NAZIONALE, per l’obiettivo di costruire
di anno in anno programmazioni valide in assoluto, con una loro identità visibile
anche da punti di vista e riferimento diversi da quelli locali; REGIONALE, per il ruolo
che il Teatro Bonci svolge, per la capacità di attrazione di un pubblico non solo cittadino e per l’originalità delle proposte, in un ambito regionale e soprattutto nel territorio romagnolo, nella Città metropolitana che l’Area Vasta delle province romagnole sta definendo; PERSONALE, perché da molti anni gli spettatori del Bonci possono
scegliere tra forme di abbonamento fissate e definite secondo un progetto, secondo
un’idea proposta dal Teatro stesso (prosa, essai, teatro contemporaneo, concerti,
danza, teatro musicale e poi le varie sommatorie di questi segmenti fondamentali,
fino al Bonci omnibus) oppure possono personalizzare, con totale libertà di scelta, il
proprio abbonamento, il proprio anno teatrale, preferendo in questo caso una delle
varie forme flessibili per trarre dal programma le serate più vicine ai propri gusti.
Il cartellone che proponiamo risponde a questi requisiti, a questo ambizioso progetto, a questa volontà di mantenere alto il livello di qualità e di ribadire un’offerta
che tenta di essere originale e interessante per chi ama il Teatro, senza steccati di
genere e di linguaggi? La risposta naturalmente la daremo tutti insieme al termine
della stagione. Certo in alcuni settori abbiamo dovuto “inventare soluzioni” perché
le risorse non sono più quelle che consentono la programmazione costante di eventi di grande visibilità: la rinuncia alla Sinfonica è dolorosa ma inevitabile; il blocco
dei prezzi; la scelta di mantenerli mediamente bassi è una doverosa attenzione al
difficile momento economico vissuto dal Paese e quindi da un pubblico “popolare”
quale il Bonci si vanta di avere, anche se naturalmente questa valutazione non facilita i bilanci; le difficoltà che alcuni settori del mercato teatrale stanno vivendo nel
percorso di ricambio generazionale di artisti e di idee non favorisce l’ampiezza delle
scelte di programmazione; la criticità che il “teatro contemporaneo”, il teatro d’artista, sta vivendo per esaurimento delle sue potenzialità espressive, non consente
la diffusione ad una vasta platea delle tematiche più vicine alla sensibilità e ai problemi della contemporaneità. Ma siamo convinti di avere proposto un cartellone di
spicco, da leggere nella sua totalità perché rigoroso nelle linee costruttive, da vivere
nei suoi singoli episodi perché ciascuno spettacolo è frutto di una ricerca artistica
importante e costituisce un evento di per sé.
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Abbiamo speso tutte le migliori risorse artistiche di ERT che nella prima parte di
stagione si succedono, quasi a rappresentare un laboratorio di idee e di progetti: gli
spettacoli di prosa più attesi, dal debutto assoluto di Fedra alla ripresa di Ti regalo la
mia morte, Veronika, le collaborazioni con altre realtà del teatro contemporaneo, a
cominciare proprio dalle storiche Compagnie cesenati, fino ad un appuntamento di
teatro musicale con la Traviata. Si manifestano così le varie anime di ERT che confluiscono in un progetto comune, come deve essere per una prospettiva di Teatro
Nazionale dove le varie idee di teatro, le varie poetiche, si integrano, si completano,
senza confliggere, esprimendo ciascuna appieno la propria sensibilità. È il caso del
progetto speciale Carissimi Padri che apre la stagione del Bonci, coinvolgendo in un
ruolo attivo centinaia di cittadini e di appassionati di teatro e aprendo le porte del
Teatro ad un fresca e vivace teatralità di attori emergenti e qualificati, la cui formazione si deve alle migliori Accademie Nazionali.
La seconda parte della stagione, collocata nel 2016, è degna del duplice anniversario del Bonci: il 170° della sua inaugurazione e il 20° della riapertura dopo i lavori
di restauro. Se ne parlerà doverosamente per l’intero anno, con una serie di appuntamenti speciali che avranno il clou in estate e in autunno, ma qui è sufficiente
sfogliare le schede che seguono per apprezzare il tentativo di offrire un quadro complessivo di tutte le forme di teatro che il Bonci ha praticato nel corso dei decenni della sua storia, in alcuni casi raggiungendo i vertici più alti della produzione teatrale di
oggi. Ci si potrebbe soffermare su ciascuno ma lo spazio non lo consente: possiamo
solo segnalare la presenza di grandi artisti del palcoscenico, di regie di valore internazionale (ricordiamo una delle ultime di Luca Ronconi, da poco scomparso), di voci
soliste nella musica e nella danza (da Al Di Meola a Paolo Fresu che suonerà in onore
del concittadino Marco Tamburini), ma crediamo non occorra dilungarsi: ciascuno
spettatore del Bonci ha l’esperienza e la competenza per valutare, per apprezzare e
per scegliere al meglio all’interno di un programma così vasto e vario.
Il Bonci sarà presente ancora una volta con la propria storia e la propria personalità: si apriranno, in occasione di un compleanno così importante, gli spazi museali
allestiti nel corso degli anni recenti, con un lavoro costante e certosino, che stanno
trasformando tutti i luoghi del Bonci, anche quelli più nascosti, e non deputati ad
una funzione specifica, in un Museo (nel senso contemporaneo del termine) di se
stesso: sarà possibile rivivere spettacoli e volti, ascoltare le voci degli artisti, rivivere momenti salienti, rileggere testi e materiali, essere guidati negli spazi più affascinanti, in attesa che il Ridotto del Teatro venga restituito alla vita culturale della
città e quindi che questo progetto di apertura del Teatro possa essere completato in
spazi più ampi e idonei.
Franco Pollini
Direttore del Teatro Bonci
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prosa
Gli spettacoli serali iniziano alle ore 21,
le pomeridiane della domenica alle ore 15.30
GIANNI FARINA
fotografato da Luca Del Pia
PROSA
DA GIOVEDÌ 19 A DOMENICA 22 NOVEMBRE 2015
FEDRA
dalla “Phaedra” di Seneca
regia Andrea De Rosa
con Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Anna Coppola, Fabrizio Falco, Tamara Balducci
scene e costumi Simone Mannino
luci Pasquale Mari
suono G.U.P. Alcaro
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Teatro Stabile di Torino
PRIMA NAZIONALE
Il tema fondamentale del personaggio e della tragedia di Fedra è l’amore. Ma bisogna intendere bene di che tipo di amore si tratta. La parola latina che Seneca adopera più spesso per descrivere lo stato d’animo di Fedra è furor, che significa pazzia
ma anche, e in misura ugualmente importante, passione violenta, delirio amoroso,
desiderio sfrenato. Una visione dell’amore che ci invita a cancellare le incrostazioni
romantiche e sentimentali che su questo tema si sono depositate.
L’amore è qui inteso, letteralmente, come qualcosa da cui si viene posseduti, un
virus che inizia a riprodursi nel corpo senza il nostro assenso. Ma la malattia è solo
una parte del furor da cui Fedra è presa. L’altra è l’eccitazione, l’esaltazione, la
promessa di felicità che le viene dal pensiero di poter godere del corpo del figlio e
di poter condurre con lui una vita piena di forza giovanile e di passione selvaggia,
fatta di caccia alle bestie feroci, di amore della natura, di corsa a perdifiato nei suoi
adorati boschi.
Di fronte a questo personaggio e alla sua tragedia - in questo consiste ancora oggi la
sua attualità - siamo costretti a indietreggiare, ad abbandonare le nostre superficiali certezze di uomini moderni per porci, ancora una volta, la domanda che Platone si
fa nel Simposio: che cos’è l’amore, chi è Eros?
Fedra, adattamento dalla tragedia di Seneca, è diretta da un regista coraggioso, capace di visioni sorprendenti della tradizione, come Andrea De Rosa. Laura Marinoni,
sensibile e vibrante, in scena accanto a Luca Lazzareschi, dà corpo alla protagonista.
emiliaromagnateatro.com
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PROSA
DA GIOVEDÌ 10 A DOMENICA 13 DICEMBRE 2015
TI REGALO LA MIA MORTE,
VERONIKA
di Federico Bellini e Antonio Latella
liberamente ispirato alla poetica del cinema fassbinderiano
regia Antonio Latella
con Monica Piseddu
e (in ordine alfabetico) Valentina Acca, Massimo Arbarello, Fabio Bellitti, Caterina Carpio, Sebastiano Di Bella,
Nicole Kehrberger, Candida Nieri, Fabio Pasquini, Annibale Pavone, Maurizio Rippa
scene Giuseppe Stellato
costumi Graziella Pepe
musiche Franco Visioli
luci Simone de Angelis
ombre Altretracce
assistente alla regia Brunella Giolivo
Emilia Romagna Teatro Fondazione nell’ambito di Progetto Prospero
Stratificata e dissonante, e mai riproduttiva, è la regia di Latella, che si conferma padrone d’un teatro che non c’è.
“La Repubblica”
Partendo dall’ultima tra le protagoniste del suo cinema, Veronika Voss, diva del
Terzo Reich sul viale del tramonto, Antonio Latella dedica un omaggio imponente e
visionario al cineasta tedesco Rainer Fassbinder e al suo variegato universo femminile che compone, forse, un’unica, grande opera in cui sguardo dell’artista e biografia personale tendono a coincidere.
Monica Piseddu è la sua interprete “in stato di grazia”.
La scena, splendida, di un candore abbacinante, è la mente sconvolta di Veronika,
vittima della morfina somministrata da medici senza scrupoli: azioni e personaggi sono apparizioni, parti di un’allucinazione in cui realtà e finzione divengono
indistinguibili. Lacerante è la discesa nella psiche devastata di una donna tradita
dall’intensità delle proprie emozioni, in cui, inevitabilmente, il bianco della morfina
trasforma anche i sentimenti in merce di scambio o illusorie gratificazioni, deforma
ogni percezione fino a rendere accettabile persino la morte, come nuova possibilità
o liberazione.
Veronika compie un viaggio complesso e affascinante, entrando e uscendo continuamente da se stessa, dall’immaginario di Fassbinder, da questo spettacolo: alla
fine avrà incontrato i suoi spettatori, le altre eroine del cinema fassbinderiano ma,
soprattutto, il suo regista, vittima forse, di un identico dramma.
emiliaromagnateatro.com
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DA GIOVEDÌ 21 A DOMENICA 24 GENNAIO 2016
LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO
di Claudio Fava
uno spettacolo di Alessandro Gassmann
con Anna Foglietta
e Alessandra Costanzo, Angelo Tosto, Giorgia Boscarino, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli,
Sabrina Knaflitz, Gaia Lo Vecchio, Liborio Natali, Olga Rossi
ideazione scenica Alessandro Gassmann
costumi Mariano Tufano
musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi
disegno luci Marco Palmieri
Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile dell’Umbria
Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non
ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita.
Alda Merini, “La pazza della porta accanto”
Un commovente testo di Claudio Fava racconta l’appassionata storia d’amore tra
Alda Merini e un giovane paziente dell’ospedale psichiatrico in cui la poetessa è stata ricoverata: ripercorre la drammaticità di un’esistenza profondamente segnata dal
dolore, in perenne conflitto con un mondo che non la comprende e di cui non accetta
le etichettature.
A dare voce e volto alla “poetessa dei navigli” e ai suoi toccanti versi, è Anna Foglietta che si cala con talento nei panni della Merini giovane, già donna complessa e
dal carattere malinconico.
La scena, in contrappunto alla visionaria immaginazione della protagonista, evoca
tutta la claustrofobia di un reparto psichiatrico. È in questo spazio abitato da figure
“diverse” che lo sguardo acuto e partecipe di Alessandro Gassmann dirige un lavoro
che saprà emozionare il pubblico.
teatrostabilecatania.it | teatrostabile.umbria.it
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PROSA
DA GIOVEDÌ 11 A DOMENICA 14 FEBBRAIO 2016
7 MINUTI
di Stefano Massini
uno spettacolo di Alessandro Gassmann
con Ottavia Piccolo
e Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Balkissa Maiga, Stefania Ugomari Di Blas,
Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Stella Piccioni
scenografia Gianluca Amodio
costumi Lauretta Salvagnin
light designer Marco Palmieri
musiche originali Aldo & Pivio De Scalzi
videografie Marco Schiavoni
foto di scena Ombretta De Martini
aiuto regista Emanuele Maria Basso
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile dell’Umbria, Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale
90 minuti filati di coinvolgente tensione e crescente suspense che il finale non delude.
“La Stampa”
7 minuti parla di lavoro, di donne, di diritti: undici operaie riunite in un consiglio di
fabbrica raccontano, con le loro diverse personalità, le paure per il futuro nostro e
dei nostri figli, le rabbie inconsulte che situazioni di precarietà possono scatenare,
le angosce che il mondo del lavoro dipendente vive in questo momento.
Il testo si basa su un episodio realmente accaduto in una fabbrica tessile dell’Alta
Loira nel 2012: le undici rappresentanti delle operaie sono chiamate a votare “sì o
no” alla unica, apparentemente innocua, richiesta della nuova proprietà per salvare
posti di lavoro e condizioni attuali. “Sì o no”, non solo per decidere la sorte di tutte le
operaie della fabbrica, ma anche di chissà quante altre fabbriche nell’Europa della
grande crisi.
Il linguaggio di Massini è vero, coinvolgente, preciso nel descrivere i rapporti e i percorsi di vita di queste donne che tentano disperatamente di reagire all’incertezza
del futuro. Ottavia Piccolo affrontata con appassionata adesione il personaggio di
Blanche, la portavoce che ha trattato con i dirigenti: una “madre coraggiosa” e riflessiva che indica una via non scontata.
La presente radicalità della questione del lavoro ha spinto Massini - pluripremiato
drammaturgo e nuovo direttore del Piccolo Teatro di Milano - a scrivere questo documento lucido e essenziale. Gassmann lo traduce in uno spettacolo incalzante, di
forte tensione etica, che commuove e fa riflettere.
emiliaromagnateatro.com
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DA GIOVEDÌ 25 A DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016
I RUSTEGHI
di Carlo Goldoni
con (in odine alfabetico) Alessandro Albertin, Alberto Fasoli, Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Cecilia La
Monaca, Michele Maccagno, Maria Grazia Mandruzzato, Margherita Mannino, Giancarlo Previati, Francesco
Wolf
regia Giuseppe Emiliani
scenografia Federico Cautero
costumi Stefano Nicolao
disegno luci Enrico Berardi
musiche Massimiliano Forza
arrangiamenti Fabio Valdemarin
Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
Una commedia di rara felicità espressiva, di straordinaria abilità scenica. Una
esplosione gioiosa d’inventiva ad ogni gesto e battuta. Goldoni affonda il bisturi
sulla città che lo circonda, utilizzando con consumata maestria tutte le risorse del
suo laboratorio drammaturgico e della sua lingua straordinaria. La mano esperta di
Giuseppe Emiliani dirige per questo allestimento un gruppo di attori veneti “specializzati” nel repertorio del grande commediografo.
L’azione si concentra in un lasso di tempo minimo (una mezza giornata) che subisce
una accelerazione impercettibile ma costante fino alla frenesia della scena finale
e si svolge tutta in interni, gli unici spazi possibili per i quattro rusteghi: quattro
uomini di piglio gretto e conservatore alle prese con un eros inquieto e perturbante,
con famiglie difficili da governare e con affari ancora prosperi ma già minacciati di
crisi.
Ambiguità, insicurezza, irresolutezza, nevrosi caratterizzano questi despoti improbabili, arroccati nella difesa a oltranza del passato contro ogni minaccia di novità:
netta è la polemica di Goldoni con il conservatorismo ormai rozzo della classe cui
appartiene. Il mercante lucido e avveduto, che per anni, nei panni di Pantalone, aveva impersonato il prototipo di un individuo socialmente responsabile, aperto e illuminato, si è ormai svilito a una caricatura di se stesso. Ma il carnevale, che si svolge
per le vie della città, alla fine irrompe nelle stanze serrate e austere dei rusteghi,
con tutta la sua carica di comicità trasgressiva.
teatrostabileveneto.it
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PROSA
DA GIOVEDÌ 10 A DOMENICA 13 MARZO 2016
IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ
di Eduardo De Filippo
con Eros Pagni, Maria Basile Scarpetta, Federico Vanni, Gennaro Apicella, Massimo Cagnina, Angela Ciaburri,
Orlando Cinque, Gino De Luca, Dely De Majo, Rosario Giglio, Luca Iervolino, Cecilia Lupoli, Marco Montecatino,
Gennaro Piccirillo, Pietro Tammaro
regia Marco Sciaccaluga
scene Guido Fiorato
costumi Zaira de Vincentiis
musiche Andrea Nicolini
luci Sandro Sussi
Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile di Napoli
Superbo allestimento, personaggi vivi e plausibili, eccellentemente resi.
“La Stampa”
Commedia complessa, Il Sindaco del rione Sanità, mescolando comico e tragico,
realismo e simbolismo, intendeva, secondo le parole di Eduardo, “dare una precisa
indicazione alla giustizia”: il protagonista, Antonio Barracano, è un personaggio
ambiguo, allo stesso tempo capo camorra e idealista, una specie di Robin Hood degli ignoranti, la cui grandezza sta proprio nella capacità di intrecciare male e bene.
“Don Antonio” dice Eduardo “è un visionario che cerca di ristabilire nel mondo un
ordine andato fuori sesto”.
Frutto dell’immaginazione del suo autore, il personaggio è, però, ispirato a una
persona vera, che De Filippo conobbe, come rivelò in una intervista del 1978: ”Si
chiamava Campoluongo. Venivano da lui a chiedere pareri su come si dovevano
comporre le vertenze nel quartiere Sanità e lui andava”.
Magnanimo e duro, severo e affettuoso, amato in famiglia e rispettato nel quartiere,
capace di farsi giustizia da sé e tuttavia ossequioso verso la legge.
Lo recita in modo impeccabile Eros Pagni che, diretto dalla regia sicura di Marco
Sciaccaluga, toglie a questa figura la patina di bonarietà e macchiettismo per assumere una durezza e una tagliente coerenza di stampo classico.
teatrostabilegenova.it | teatrostabilenapoli.it
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DA GIOVEDÌ 31 MARZO A DOMENICA 3 APRILE 2016
DANZA MACABRA
di August Strindberg
traduzione e adattamento Roberto Alonge
regia Luca Ronconi
con Adriana Asti, Giorgio Ferrara, Giovanni Crippa
scenografia Marco Rossi
costumi Maurizio Galante
luci A. J. Weissbard
suono Hubert Westkemper
Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Spoleto57 Festival dei 2Mondi
con la collaborazione di Mittelfest 2014
Spettacolo raffinato, un arguto teatro di morti viventi che si divorano.
“La Repubblica”
Danza macabra di Strindberg racconta il feroce duello, senza esclusione di colpi, di
due coniugi giunti al venticinquesimo anniversario, confinati in un’isola nella cui
guarnigione lui è capitano: l’arrivo di un amico di vecchia data, testimone sbalordito, rompe la noiosa routine scatenando nella coppia atteggiamenti di reciproca
crudeltà.
Nel testo, interpretato da sempre come un exemplum della vita coniugale vissuta
come inferno domestico, si confrontano e si scontrano, da un lato, la natura satanica della moglie, Alice, e, dall’altro lato, il carattere vampiresco del marito, il Capitano, che cerca di succhiare la vita del secondo uomo, Kurt, psicologicamente fragile e
remissivo. Una lettura attenta del dramma consente, però, di prendere atto che, più
semplicemente, siamo di fronte all’inferno domestico di una coppia per niente infernale. La vicenda inizia e finisce su toni e timbri di misurata cordialità coniugale. È
solo con l’arrivo del terzo personaggio che cominciano le tensioni. Il Capitano e Alice
sono come una coppia di attori, tranquilli, quando non c’è pubblico, e subito eccitati
dalla presenza di uno spettatore. Ma la fuga finale di Kurt riporta la coppia al punto
di partenza, alla calma quotidianità che la accompagna da tanti anni.
Sull’elegante scena noir, la divertita regia di Ronconi proietta una storia infernale
ma risibile, accentuando i lati grotteschi e smisurati del dramma di Strindberg con
humor demoniaco e uno spassoso gioco al massacro fra i “mostri” Asti e Ferrara.
metastasio.it
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PROSA
DA GIOVEDÌ 7 A DOMENICA 10 APRILE 2016
QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO
di Luigi Pirandello
drammaturgia Sandro Lombardi e Federico Tiezzi
regia Federico Tiezzi
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca e Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
con Nicola Ciaffoni, Valentina Cardinali, Francesca Ciocchetti, Francesco Colella, Elisa Fedrizzi, Elena Ghiaurov,
Gilberto Giuliani, Luigi Lo Cascio, David Meden, Sandra Toffolatti, Massimo Verdastro, Marouane Zotti
Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
Federico Tiezzi dirige Luigi Lo Cascio nella terza delle commedie che fanno parte
della cosiddetta “trilogia del teatro nel teatro”.
Il testo si basa, come avviene anche per molti altri drammi di Pirandello, su una
novella: Leonora addio! del 1910, in cui si racconta di Mommina, innamorata del Trovatore di Verdi e tenuta prigioniera dalla gelosia del marito Rico Verri. Ma il soggetto
vero del testo è l’imprevedibilità di ciò che accade sulla scena quando si inizia a provare uno spettacolo e un regista/demiurgo entra in conflitto con attori/ creature. Gli
attori sono gli insetti che un regista entomologo studia sotto la sua lente d’ingrandimento.
La natura di Questa sera si recita a soggetto consente di pensarlo come un grande
trattato di regia, un “sistema di sistemi” teatrali, una relazione di diverse funzioni
registiche. Molti teatri sono, infatti, contenuti in questo testo: il teatro brechtiano,
quello naturalistico, la farsa, il dramma sentimentale, l’opera lirica, fino ai presagi
del teatro di poesia di Eliot e Pasolini.
Hinkfuss, il regista mago al quale gli attori si ribellano, compone un trattato matematico sulla regia, intesa come ciò che apre ferite all’interno di un testo. Una sorta
di Galileo novecentesco che scrive sulla pagina bianca del palcoscenico la sua tesi
scientifica su cosa sia il teatro.
Caratteristiche della commedia sono la decostruzione del linguaggio, la frantumazione delle frasi, l’inciampo del periodo, l’esplosione della sintassi: una speciale
malattia affligge i personaggi, specchio di quella crisi economica e sociale che frantumò il mondo a partire dall’anno in cui questo testo fu scritto, il 1929.
piccoloteatro.org
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teatro bonci catalogo 2015-2016
essai
Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21
PASCAL RAMBERT
fotografato da Luca Del Pia
ESSAI
SABATO 20 E DOMENICA 21 FEBBRAIO 2016
BALLATA DI UOMINI E CANI
dedicata a Jack London
di e con Marco Paolini
musiche originali composte da Lorenzo Monguzzi con Angelo Baselli e Gianluca Casadei
ed eseguite da Lorenzo Monguzzi chitarra e voce e Angelo Baselli clarinetto
con la partecipazione straordinaria di Roberto Abbiati
consulenza e concertazione musicale Stefano Nanni
animazione video di Simone Massi
disegno luci Daniele Savi e Michele Mescalchin
Michela Signori - Jolefilm
Magistrale.
“Corriere della Sera”
Nell’immaginario collettivo è questo il grande Nord: storie a 50 gradi sotto lo zero,
boschi e cieli candidi, distese ghiacciate, slitte e uomini con i loro cani. Storie di un
sodalizio antico fra spietati avventurieri e mezzi lupi.
Come un folksinger contemporaneo, Paolini ci guida, questa volta, nella selvaggia
Alaska di Jack London, un mondo che ha il sapore avventuroso dell’infanzia e, allo
stesso tempo, della dura legge per la sopravvivenza. Una cosmografia in cui l’uomo
è al centro di una natura magnifica e estrema.
Brani di tre racconti celebri, Macchia, Bastardo e Preparare un fuoco, in cui uomini
e cani sono coprotagonisti, si intrecciano alla biografia dello scrittore statunitense,
che nella sua breve vita fu vagabondo, lavandaio, pugile e cercatore d’oro.
Con le ballate musicate e cantate da Lorenzo Monguzzi, voce de “I Mercanti di Liquore”, Paolini dà vita a un canzoniere teatrale che rapisce il pubblico e lo tiene in silenzioso ostaggio per due ore di spettacolo, senza interruzione. È tutta sua, infatti, la
capacità di trascinare sul palco paesaggi e eventi così lontani e farli apparire vicini,
a sé e alla platea che l’ascolta.
E dal racconto di questa vita selvatica scaturiscono riflessioni sull’esistenza presente e sul senso del “confine” per l’uomo contemporaneo.
jolefilm.com
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teatro bonci catalogo 2015-2016
MARTEDÌ 15 E MERCOLEDÌ 16 MARZO 2016
TONI SERVILLO LEGGE NAPOLI
testi di Salvatore Di Giacomo, Eduardo De Filippo, Ferdinando Russo, Raffaele Viviani, Mimmo Borrelli, Enzo
Moscato, Maurizio De Giovanni, Giuseppe Montesano, Antonio De Curtis (Totò), Michele Sovente
con Toni Servillo
Teatri Uniti
Una esperienza unica.
“il Manifesto”
Con questo toccante omaggio alla cultura partenopea Toni Servillo, fuoriclasse del
teatro e del cinema italiani, si immerge nella sostanza verbale di poeti e scrittori che
di Napoli hanno conosciuto bene la carne e il cuore.
È il ritratto di una città dai mille volti e dalle mille contraddizioni, divisa fra l’estrema vitalità e lo smarrimento più profondo, una città di cui la lingua è il più antico
segno.
Dieci poeti e scrittori, testimoni della città nel passato e nel presente, che offrono
il quadro sintetico di una realtà impietosa, ai limiti del paradosso. Accanto a poemetti ormai considerati fra i grandi classici del Novecento come Lassamme fa’ a Dio
di Salvatore Di Giacomo e De Pretore Vincenzo di Eduardo De Filippo, due liriche
di Ferdinando Russo, ‘A Madonna d’‘e mandarine e E’ sfogliatelle, e l’attualissima
Fravecature di Raffaele Viviani; la sanguigna e veemente invettiva de A sciaveca
di Mimmo Borrelli e la lingua contemporanea, colta ed allusiva di Litoranea di Enzo
Moscato, tagliente riflessione sulle contraddizioni e sul degrado di Napoli. Assolutamente inedite e composte per la circostanza sono O vecchio sott’o ponte di Maurizio
De Giovanni, che racconta l’inumano dolore per la perdita di un figlio, e Sogno napoletano di Giuseppe Montesano, in cui, dichiarata la dimensione onirica, l’apocalisse
lascia il passo ad un salvifico, auspicato, risveglio delle coscienze. Entrambe si infrangono nella successiva sequenza, aspra e feroce, di Napule, crudo ritratto della
città scritto da Mimmo Borrelli.
Novanta intensi minuti che l’attore conclude con ‘A livella di Totò, Primitivamente
di Raffaele Viviani, ‘Nfunno di Eduardo De Filippo e Cose sta lengua sperduta di Michele Sovente.
teatriuniti.it
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ESSAI
MARTEDÌ 12 APRILE E MERCOLEDÌ 13 APRILE 2016
LO STRANIERO, UN’INTERVISTA IMPOSSIBILE
tratto da “L’Etranger” di Albert Camus
con Fabrizio Gifuni
suoni G.U.P. Alcaro
ideazione e regia Roberta Lena
riduzione letteraria Luca Ragagnin
costumi Roberta Vacchetta
Circolo dei lettori
Bisognava esserci, per ammirare l’immenso potere seduttivo corporeo di Fabrizio Gifuni che per 75 minuti
leggeva Lo straniero di Camus. Le emozioni del testo ricadevano fiammanti in platea.
“Corriere della Sera”
“Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so”: il folgorante incipit de Lo straniero di
Albert Camus, è la prima frase che Fabrizio Gifuni pronuncia in questo omaggio al
romanzo cardine dell’esistenzialismo.
Vestito di bianco, reso abbacinate dalle luci, circondato da microfoni ad asta, Gifuni
è lo straniero Meursault che racconta se stesso e la sua vita con un tono svagato ma
attento, annoiato ma partecipe, toni che rispecchiano il linguaggio di Camus né popolare né letterario, il suo stile asciutto ed essenziale.
Lo straniero è uno sguardo sull’assurdità del destino e sull’estraneità dell’essere
umano al mondo: obbligato a constatare che qualsiasi scelta si rivela inadeguata,
l’uomo si scopre straniero a se stesso, paralizzato dalla crudeltà, irrazionale e ineluttabile, delle cose della vita.
Meursault, impiegato di origine francese ad Algeri, è l’indifferente che non sa scegliere, che vive trascinato dagli eventi, che uccide senza una ragione plausibile, che
non sente emozioni e sentimenti. Un uomo che vive l’assurdo della vita stretta tra
l’indifferenza della natura e il destino certo di morte, sepolto nell’apatia di giornate
che scorrono senza motivo, un essere povero e nudo che rifiuta un’ipotesi religiosa
consolatoria, abbracciando con coscienza la fine. Un uomo al quale non resta che la
verità di essere come è, e viene condannato per questo più che per un assassinio.
fabriziogifuni.it
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Abbonati in anticipo | prosa e essai
GIOVEDÌ 28 GENNAIO ORE 21
VENERDÌ 29 GENNAIO ORE 21
SABATO 30 GENNAIO ORE 21
ISTRUZIONI PER NON MORIRE IN PACE. PATRIMONI
ISTRUZIONI PER NON MORIRE IN PACE. RIVOLUZIONI
ISTRUZIONI PER NON MORIRE IN PACE. TEATRO
DOMENICA 31 GENNAIO 2016 ORE 15.30 TRITTICO COMPLETO (FUORI ABBONAMENTO)
ISTRUZIONI PER NON MORIRE IN PACE. PATRIMONI. RIVOLUZIONI. TEATRO
FESTA DEL TEATRO IN OCCASIONE DEL VENTENNALE DALLA RIAPERTURA DOPO IL RESTAURO (1996-2016)
ISTRUZIONI PER NON MORIRE IN PACE
Patrimoni. Rivoluzioni. Teatro
di Paolo Di Paolo
regia Claudio Longhi
scene Guia Buzzi
costumi Gianluca Sbicca
con Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale,
Diana Manea, Eugenio Papalia, Simone Tangolo
Emilia Romagna Teatro Fondazione
Una “maratona” di spettacoli - da vedere in tre serate diverse oppure tutti insieme
la domenica pomeriggio - conclude il percorso cesenate del progetto Carissimi Padri…Almanacchi della “Grande Pace” (1900-1915), a cura del regista e docente universitario Claudio Longhi, che, da aprile scorso, ha coinvolto il Comune di Cesena,
la Biblioteca, il Centro Cinema, il Conservatorio, scuole e associazioni, oltre a vari
sponsor, in un lungo cammino, fatto di spettacoli e riflessioni condivise assieme a
numerosi cittadini, sul grottesco e folle mondo che andò alla Grande Guerra.
È possibile raccontare oggi cosa, cent’anni fa, ha spinto il mondo alle soglie dell’annientamento, determinando lo scoppio della prima Guerra mondiale? È difficile, forse, ma ci si può provare. Come? Intrecciando affari, arte, filosofia, politica, passioni e
religione. Inseguendo per ogni angolo dell’Europa e del pianeta un pugno di uomini,
piccoli piccoli, persi in un labirinto di destini incrociati in cui la sorte del singolo si
intreccia al futuro delle nazioni. Il capitalismo quasi impazzito, le utopie socialiste,
le smanie nazionaliste, l’ingordigia colonialista, il cristianesimo disorientato: tutto
va impastato, magari in una saga familiare, coi suoi padri e i suoi figli, e gli intrusi,
sempre pronti a bussare alla porta, sparigliando le carte del giuoco.
Meglio farlo però in tre serate, per non affaticare troppo lo spettatore. Un trittico, sì:
tre capitoli del tutto autonomi, tre differenti sguardi gettati sullo stralunato mondo
della belle époque. E per non giustificare o nobilitare, ciò che non può essere giustificato o nobilitato, sarà bene ricorrere a un pizzico di comicità…alla lezione del grande varietà! E perché poi raccontare queste storie, vecchie di un secolo fa? Semplice:
perché la mostruosità non si ripeta. Attento, o tu che guardi, e manda a mente…
emiliaromagnateatro.com | carissimipadri.it
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teatro
contemporaneo
NANNI GARELLA
fotografato da Luca Del Pia
TEATRO CONTEMPORANEO
MARTEDÌ 24 NOVEMBRE 2015 ORE 21
LUS
un concerto di Ermanna Montanari, Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato
testo Nevio Spadoni
musica Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato
Ermanna Montanari voce
Luigi Ceccarelli live electronics
Daniele Roccato contrabbasso
regia Marco Martinelli
spazio scenico e costumi Margherita Manzelli, Ermanna Montanari
disegno abito di Bêlda Margherita Manzelli
animazione dello sfondo con opere originali di Margherita Manzelli a cura di Margherita Manzelli, Alessandro e
Francesco Tedde
regia del suono Marco Olivieri
disegno luci Francesco Catacchio
Emilia Romagna Teatro Fondazione
in collaborazione con Teatro delle Albe - Ravenna Teatro
Rapisce, questo spettacolo formidabile.
“Left”
Ermanna Montanari e Luigi Ceccarelli hanno realizzato pagine indimenticabili di
teatro in musica, da L’Isola di Alcina a La mano, spettacoli del Teatro delle Albe che
hanno segnato la storia del teatro italiano negli ultimi due decenni. Ora si cimentano con Lus (luce), un poemetto di Nevio Spadoni in lingua romagnola, dedicato a
Bêlda, veggente e guaritrice delle campagne romagnole di inizio Novecento. Figura
potente di donna vittima dell’ipocrisia del paese, che nell’orgoglioso grido di rivolta
contro la codardia degli uomini si permette un maleficio di morte ai danni di un “pretaccio”, colpevole di aver disseppellito la madre di lei.
Il testo/ preghiera/ maledizione di Spadoni si sposa con un’architettura sonora originale realizzata da Ceccarelli e Roccato (contrabbassista solista e compositore, una
delle voci più originali e prestigiose della scena musicale internazionale), nell’alchimia di tre figure che in scena duellano con i loro “strumenti”: la voce caleidoscopica
della Montanari, il computer per l’elaborazione elettronica in tempo reale di Ceccarelli, il contrabbasso di Roccato.
Diretto da Marco Martinelli, Lus è un concerto che racconta, senza raccontare, la
magia incantatoria dei suoni, antica come il mondo, incarnata con forza nel nostro
presente, nelle “facce”, malate e istupidite, disegnate ad acquerello da Margherita
Manzelli.
emiliaromagnateatro.com | teatrodellealbe.com
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TEATRO CONTEMPORANEO
PALCOSCENICO DEL TEATRO (POSTI LIMITATI)
DA GIOVEDÌ 26 A SABATO 28 NOVEMBRE 2015 ORE 21
LA PRIMA, LA MIGLIORE
testo e regia Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari e Davide Berardi
Emilia Romagna Teatro Fondazione
Con il pensiero rivolto a un tempo in stato di crisi, quello attuale, in cui dominano il
senso di precarietà e l’assenza di prospettive individuali e collettive, Berardi e Casolari dedicano uno spettacolo a un evento storico accaduto esattamente cento anni
fa: la Grande Guerra.
La drammaturgia originale, liberamente ispirata al romanzo confessione Niente di
nuovo sul fronte occidentale di Eric Maria Remarque, racconta la follia, il potere, le
barbarie, il sacrificio e l’orgoglio di quei giorni bui, per capire l’uomo contemporaneo e
la nostra società. La sostiene, in scena, la travolgente energia di Gianfranco Casolari.
La prima, la migliore è la prima Guerra mondiale. Quella che, nata da un attentato di
natura nazionalista e indipendentista ai danni di un impero centrale, coinvolse in
una catastrofe per oltre cinque anni il mondo intero. La guerra in cui l’Italia entrò un
anno dopo, 1915, per ripicca o per timore o forse ancora per convenienza tradendo i
propri alleati, Germania e impero austro-ungarico e combattendo al fianco di Inghilterra e Francia, riportando circa 1 milione di caduti sul campo. Un’intera generazione sacrificata, immolata in onore di un’ideologia propagandata a furor di popolo.
Tre soldati in trincea: un capitano, un caporale ed un soldato semplice, rimasti da
soli a fare la guerra contro il resto del mondo. Nonostante la condizione miserabile
in cui sono ridotti, le dinamiche fra i tre uomini non sembrano cambiare, finché uno
solo resterà in vita. Parallela a questa storia, la quarta figura, femminile, interpreta
i vari ruoli che la donna ha avuto durante la guerra.
emiliaromagnateatro.com
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teatro bonci catalogo 2015-2016
Teatro Bonci
calendario 2015 2016
piazza Guidazzi, Cesena
biglietteria 0547 355959 | fax 0547 355910
[email protected] | www.teatrobonci.it
OTTOBRE
TEATRO CONTEMPORANEO
SABATO 10 OTTOBRE 2015 ORE 21
MARTEDÌ 24 NOVEMBRE 2015 ORE 21
ingresso gratuito
PRESENTAZIONE STAGIONE 2015 2016
LUS
CARISSIMI PADRI…
ALMANACCHI DELLA “GRANDE
PACE” (1900-1915)
Il gran valzer dei sonnambuli
Per un esame di (in)coscienza del
mondo di ieri
Atelier a cura di Claudio Longhi
TEATRO MUSICALE
DOMENICA 18 OTTOBRE 2015 ORE 21
Inaugurazione stagione 2015-2016
ABSCHIED
musiche per Renato Serra di Claudio Scannavini,
Marco Taralli, Gustav Mahler
Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena
NOVEMBRE
PROSA
GIOVEDÌ 19 - SABATO 21 NOVEMBRE 2015 ORE 21
DOMENICA 22 NOVEMBRE 2015 ORE 15.30
FEDRA
dalla “Phaedra” di Seneca
regia Andrea De Rosa
PRIMA NAZIONALE
un concerto di Ermanna Montanari, Luigi Ceccarelli,
Daniele Roccato
testo Nevio Spadoni
regia Marco Martinelli
Teatro delle Albe
TEATRO CONTEMPORANEO
PALCOSCENICO DEL TEATRO
GIOVEDÌ 26 - SABATO 28 NOVEMBRE 2015 ORE 21
LA PRIMA, LA MIGLIORE
testo e regia Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
DICEMBRE
ABBONATI IN ANTICIPO
musica e danza
SABATO 5 DICEMBRE 2015 ORE 21
KAROL KAMINSKI violino
ARNOLD GNIWEK piano
in collaborazione con Associazione Polonia e
Consolato Generale di Polonia in Milano
TEATRO CONTEMPORANEO
DOMENICA 6 - MARTEDÌ 8 DICEMBRE 2015 ORE 20.30
TEATRO COMANDINI (CORTE DEL VOLONTARIATO 22)
nell’ambito di Màntica
GOLA
in tre movimenti
concezione e direzione di Chiara Guidi
in collaborazione con Alessandro Scotti
cura del suono Giuseppe Ielasi
Socìetas Raffaello Sanzio
teatro bonci catalogo 2015-2016
I
PROSA
CONCERTI
GIOVEDÌ 10 - SABATO 12 DICEMBRE 2015 ORE 21
DOMENICA 13 DICEMBRE 2015 ORE 15.30
SABATO 9 GENNAIO 2016 ORE 21
TI REGALO LA MIA MORTE,
VERONIKA
di Federico Bellini e Antonio Latella
liberamente ispirato alla poetica del cinema
fassbinderiano
regia Antonio Latella
TEATRO MUSICALE
VENERDÌ 18 DICEMBRE 2015 ORE 21
TRAVIATA
ovvero La signora delle
camelie
di Nanni Garella da Alexandre Dumas e
Giuseppe Verdi
DANZA
DOMENICA 27 DICEMBRE 2015 ORE 21
IL LAGO DEI CIGNI
MICHELE CAMPANELLA pianoforte
JAVIER GIROTTO sax soprano e
baritono
Musique sans frontières
Maurice Ravel & Claude Debussy
DANZA
SABATO 16 GENNAIO 2016 ORE 21
TOSCA X
coreografia, regia, luci, scene e costumi Monica
Casadei
musica Giacomo Puccini
Compagnia Artemis Danza/ Monica Casadei
PROSA
GIOVEDÌ 21 - SABATO 23 GENNAIO 2016 ORE 21
DOMENICA 24 GENNAIO 2016 ORE 15.30
LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO
Ballet of Moscow - Russian New Classical
di Claudio Fava
uno spettacolo di Alessandro Gassmann
DANZA
CONCERTI
LUNEDÌ 28 DICEMBRE 2015 ORE 21
(FUORI ABBONAMENTO)
MARTEDÌ 26 GENNAIO 2016 ORE 21
LA BELLA ADDORMENTATA
Ballet of Moscow - Russian New Classical
PAOLO FRESU QUINTET
Serata dedicata a Marco Tamburini
GENNAIO
TEATRO MUSICALE
MERCOLEDÌ 6 GENNAIO 2016 ORE 15.30
MY FAIR LADY
adattamento e regia di Corrado Abbati
Compagnia Corrado Abbati
II
teatro bonci catalogo 2015-2016
ABBONATI IN ANTICIPO
prosa e essai
DANZA
GIOVEDÌ 28 GENNAIO 2016 ORE 21
PRIMO SPETTACOLO
VENERDÌ 29 GENNAIO 2016 ORE 21
SECONDO SPETTACOLO
SABATO 30 GENNAIO 2016 ORE 21
TERZO SPETTACOLO
DOMENICA 31 GENNAIO 2016 ORE 15.30
TRITTICO (FUORI ABBONAMENTO)
MERAVIGLIA
ISTRUZIONI PER NON
MORIRE IN PACE
Patrimoni. Rivoluzioni. Teatro
di e con Marco Paolini
di Paolo di Paolo
regia Claudio Longhi
FEBBRAIO
VENERDÌ 19 FEBBRAIO 2016 ORE 21
Sonics
ESSAI
SABATO 20 - DOMENICA 21 FEBBRAIO 2016 ORE 21
BALLATA DI UOMINI E CANI
dedicata a Jack London
CONCERTI
MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016 ORE 21
AL DI MEOLA
Elysium & more
CONCERTI
PROSA
LUNEDÌ 1 FEBBRAIO 2016 ORE 21
GIOVEDÌ 25 - SABATO 27 FEBBRAIO 2016 ORE 21
DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016 ORE 15.30
AVISHAI COHEN TRIO
From Darkness
DANZA
SABATO 6 FEBBRAIO 2016 ORE 21
LEGO
PASSO A DUE
ANTITESI
Compagnia Aterballetto
PROSA
GIOVEDÌ 11 - SABATO 13 FEBBRAIO 2016 ORE 21
DOMENICA 14 FEBBRAIO 2016 ORE 15.30
7 MINUTI
di Stefano Massini
uno spettacolo di Alessandro Gassmann
teatro bonci catalogo 2015-2016
I RUSTEGHI
di Carlo Goldoni
regia Giuseppe Emiliani
MARZO
DANZA
SABATO 5 MARZO 2016 ORE 21
PUZZLE
Kataklò Athletic Dance Theatre
PROSA
GIOVEDÌ 10 - SABATO 12 MARZO 2016 ORE 21
DOMENICA 13 MARZO 2016 ORE 15.30
IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ
di Eduardo De Filippo
regia Marco Sciaccaluga
III
ESSAI
CONCERTI
MARTEDÌ 15 - MERCOLEDÌ 16 MARZO 2016 ORE 21
VENERDÌ 15 APRILE 2016 ORE 21
TONI SERVILLO LEGGE NAPOLI
LONDON BRASS
con Toni Servillo
CONCERTI
VENERDÌ 18 MARZO 2016 ORE 21
STEFAN MILENKOVICH violino
ARCHI DEL CONSERVATORIO “B.
MADERNA”
PROSA
GIOVEDÌ 31 MARZO - SABATO 2 APRILE 2016 ORE 21
DOMENICA 3 APRILE 2016 ORE 15.30
DANZA MACABRA
di August Strindberg
traduzione e adattamento Roberto Alonge
regia Luca Ronconi
APRILE
PROSA
GIOVEDÌ 7 - SABATO 9 APRILE 2016 ORE 21
DOMENICA 10 APRILE 2016 ORE 15.30
QUESTA SERA SI RECITA A
SOGGETTO
programma speciale per il trentennale della
fondazione dell’ensemble
TEATRO CONTEMPORANEO
PALCOSCENICO DEL TEATRO
LUNEDÌ 18-SABATO 23 APRILE 2016 ORE 21
PORPORA
rito sonoro per cielo e terra
testi scritti e recitati da Mariangela Gualtieri
musiche composte ed eseguite dal vivo da Stefano
Battaglia
regia scene e luci Cesare Ronconi
Teatro Valdoca
TEATRO CONTEMPORANEO
PALCOSCENICO DEL TEATRO
SABATO 30 APRILE - DOMENICA 1 MAGGIO 2016
ORE 17, ORE 19 E ORE 21
nell’ambito di Puerilia
FAVOLE GIAPPONESI
ideazione, regia e voce narrante Chiara Guidi
musica originale eseguita dal vivo Giuseppe Ielasi
Socìetas Raffaello Sanzio
di Luigi Pirandello
drammaturgia Sandro Lombardi e Federico Tiezzi
regia Federico Tiezzi
ESSAI
MARTEDÌ 12 - MERCOLEDÌ 13 APRILE 2016 ORE 21
LO STRANIERO, UN’INTERVISTA
IMPOSSIBILE
tratto da “L’Etranger” di Albert Camus
con Fabrizio Gifuni
ideazione e regia Roberta Lena
IV
teatro bonci catalogo 2015-2016
TEATRO CONTEMPORANEO
TEATRO COMANDINI (POSTI LIMITATI)
DA DOMENICA 6 A MARTEDÌ 8 DICEMBRE 2015 ORE 20.30
NELL’AMBITO DI MÀNTICA
GOLA
in tre movimenti
concezione e direzione di Chiara Guidi in collaborazione con Alessandro Scotti
cura del suono Giuseppe Ielasi
aiuto regia Chiara Savoia
Socìetas Raffaello Sanzio
Gola è una performance in tre movimenti ispirata alla novella di Cechov L’angoscia.
La doula è la serva che ascolta. Questo il primo movimento.
La cavallina di Cechov, l’unica capace di accogliere le confidenze del vecchio vetturino Jona Potàpov, a una settimana dalla morte del figlio, è il secondo movimento.
A lei, nella stalla, il padre riesce a cantare la propria tristezza.
La voce di Ewa è il terzo movimento. In Bosnia è in corso un processo di riconoscimento. Quasi trentamila persone sono scomparse durante la guerra negli anni ‘90
e non tutti i corpi sono stati trovati nelle fosse comuni. È stato necessario scendere,
sollevare, ricomporre, riconoscere, nominare per restituire i morti alle famiglie. E
seppellirli. Questo il lavoro di Ewa, per molti anni.
Di fronte alla forza tragica della realtà, il teatro s’ interroga. Porta alla luce? Come
poter rispondere a questa domanda.
In Gola il teatro interviene al di là del problema estetico. Si tratta di toccare, con lo
sguardo aptico della tragedia, la pena dell’eroe. Di porsi in presenza di quelli che
agiscono e che soffrono. Di restituire loro un presente, che è il tempo della scena, e
di dar loro una voce, quella dell’artista, che cicatrizza in un corpo unico l’ascolto, il
dolore, e la cura. raffaellosanzio.org
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TEATRO CONTEMPORANEO
PALCOSCENICO DEL TEATRO (POSTI LIMITATI)
DA LUNEDÌ 18 A SABATO 23 APRILE 2016 ORE 21
PORPORA
rito sonoro per cielo e terra
con Stefano Battaglia e Mariangela Gualtieri
regia scene e luci di Cesare Ronconi
testi scritti e recitati da Mariangela Gualtieri
musiche composte ed eseguite dal vivo da Stefano Battaglia
Teatro Valdoca/ Emilia Romagna Teatro Fondazione
con il sostegno di Comune di Cesena/ Emilia Romagna Teatro Fondazione
con il contributo di Regione Emilia Romagna, Provincia di Forlì-Cesena
“Questo inedito rito sonoro nasce dall’incontro fra un musicista ed una poeta, ma
potremmo anche dire dall’incontro fra due musicisti, perché la poesia, come sappiamo, è inscindibile dalla musica. Ho ascoltato Stefano Battaglia per la prima volta
nella chiesa di Bose, in uno di quei luoghi della terra protesi verso qualcosa che non
è solo terrestre, e ne sono rimasta incantata. Poi, conoscendo meglio il suo lavoro,
mi ha sorpreso quanto abbia indagato la poesia, dai Sonetti a Orfeo di Rilke a Pasolini, col verso come elemento al centro dell’ispirazione musicale. L’incontro mi è parso
il compimento di qualcosa che da tempo era in cammino. E subito è nata l’urgenza di
tentare un sodalizio, non solo con me ma col nostro teatro, dunque con la scrittura
scenica di Cesare Ronconi, con la tradizione musicale del Teatro Valdoca.
Porpora è per me il colore dei doni, il colore della festa e delle vesti magnifiche, il colore degli antichi solenni riti. E questo ci piacerebbe che fosse: un dono, un tempo in
cui vivere un volo, un rito di conciliazione dell’umano con la terra e col cielo. Un rito
sonoro spalancato dunque sul mondo, sulle facce del mondo, con i loro tormenti e
splendori, ma senza paura di sondare una più lunga gittata, fino al cielo, fino a dove
spazio e tempo si accucciano e ci lasciano per un istante intuire ciò a cui poesia, musica e silenzio, in fine, conducono”. Mariangela Gualtieri
teatrovaldoca.org | stefanobattaglia.com
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PALCOSCENICO DEL TEATRO (POSTI LIMITATI)
SABATO 30 APRILE E DOMENICA 1 MAGGIO 2016 ORE 17, ORE 19 E ORE 21
NELL’AMBITO DI PUERILIA
FAVOLE GIAPPONESI
Chiara Guidi ideazione, regia, scene e costumi
voce narrante Chiara Guidi
musica originale Giuseppe Ielasi
Enrico Malatesta percussioni, dispositivi di playback
Giuseppe Ielasi strumenti elettroacustici
Natàn Santiago vibrafono e flauti
10 figuranti
Ljubljana Puppet Theater Festival, Socìetas Raffaello Sanzio
50 persone al centro di un palcoscenico, al centro di un bosco, per ascoltare una fiaba musicale adatta agli adulti e ai bambini dai 6 anni.
I bambini guideranno gli adulti in un bosco, vibrante di luce e di suoni, e sceglieranno un posto. Lì siederanno a terra e, stando fermi, cercheranno con lo sguardo la
voce che racconta, la musica che suona.
Però, nel bosco fitto fitto, gli occhi non possono vedere tutto. Lì, nel posto che hanno scelto, l’orecchio si allunga, si piega, mette a fuoco quanto accade nello spazio e
vede più degli occhi. Il bosco è colmo di presenze incredibili. Che sfuggono!
Perché figure misteriose appaiono quando gli occhi sono qui e non là e ciò che s’intravede è veloce come un lampo. Tutto appare e scompare senza dirci da dove viene
e dove va, lasciando comunque nell’aria profumi.
Occorre stare fermi e aspettare che qualcosa accada…come quando, sdraiandoci in
un bosco, vediamo l’improvviso passaggio di un uccello che, per un attimo, canta
per noi.
E mentre stiamo lì, nel nostro posto, una voce racconta favole tratte dal repertorio
giapponese. Non hanno il lieto fine e, dove incominciano, là finiscono. Apparentemente non succede nulla. Sembra che non sia successo nulla e il protagonista, alla
fine, si trova come quando la storia è iniziata.
Ma davvero non è avvenuto nulla?
La favola apre un varco, come una lama di luce tra gli alberi. Poi si chiude. Scompare.
raffaellosanzio.org
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concerti
Tutti i concerti iniziano alle ore 21
ANTONIO LATELLA
fotografato da Luca Del Pia
CONCERTI
SABATO 9 GENNAIO 2016
MICHELE CAMPANELLA pianoforte
JAVIER GIROTTO sax soprano e baritono
Musique sans frontières
Maurice Ravel & Claude Debussy
PROGRAMMA
M. RAVEL PAVANE POUR UNE INFANTE DÉFUNTE
C. DEBUSSY SUITE BERGAMASQUE
C. DEBUSSY RÊVERIE
C. DEBUSSY CHILDREN’S CORNER
M. RAVEL MIROIRS
distribuito da Parmaconcerti
Due mondi a confronto: il rigore della musica classica e la libertà dell’improvvisazione jazz. Michele Campanella, maestro del piano, grande, perfetto interprete della
musica colta, dialoga con uno strepitoso sassofonista, l’argentino Javier Girotto.
Passionale, eccellente improvvisatore di tango e jazz.
L’ambito di incontro è particolare: Ravel e Debussy, due compositori non a caso definiti “impressionisti” per la raffinatezza estrema delle dinamiche, la rarefazione delle
atmosfere, le armonie sospese che generano una fortissima espressività.
Non è la musica classica che si fa tentare dalla forma libera del jazz, né il jazz che va
a insidiare la sobria eleganza della classica. La novità sta proprio qui: non c’è compromesso, tantomeno un tentativo di ibridazione, ma semplicemente un dialogo tra
due voci diverse ed evidentemente compatibili.
Le scelte musicali del programma permettono a Campanella e Girotto di esplorare
quella sottile linea di confine tra il jazz e alcune espressioni della musica classica dei
primi del Novecento: un periodo in cui i due generi crescevano e si evolvevano parallelamente, osservandosi e studiandosi con reciproca curiosità.
La stessa curiosità che ha permesso a due musicisti, cresciuti in percorsi diversi, di
sperimentare un linguaggio nuovo, sans frontières.
Musique sans frontières è uscito in album per CAMJAZZ il 18 novembre 2014.
michelecampanella.org | javiergirotto.com
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CONCERTI
MARTEDÌ 26 GENNAIO 2016
IN OCCASIONE DEL VENTENNALE DELLA RIAPERTURA DEL TEATRO DOPO IL RESTAURO
PAOLO FRESU QUINTET
Serata dedicata a Marco Tamburini
Paolo Fresu tromba, flicorno e effetti
Tino Tracanna sax tenore e soprano
Roberto Cipelli pianoforte e piano elettrico
Attilio Zanchi contrabbasso
Ettore Fioravanti batteria
distribuito da Pannonica
Cosa dire ancora sul quintetto più famoso d’Italia? attraverso riflessi, rimandi ed intrecci solletica l’inconscio,
svela altri percorsi possibili della nostra mente e del nostro cuore.
“All About Jazz”
La sua tromba si è fatta amare dal pubblico di tutto il mondo: partito a 11 anni da
una piccola banda musicale sarda, Paolo Fresu è arrivato sui palchi di 5 continenti,
accanto ai più grandi nomi della musica afroamericana degli ultimi trent’anni. Oggi
si esibisce in circa 200 concerti all’anno.
Il quintetto nasce nel 1984 per volontà di Fresu e Roberto Cipelli e oggi, che fa a
pieno diritto parte della storia del moderno jazz italiano, festeggia, con la stessa
originale formazione, i trent’anni di vita.
1985: la rivista americana “Cadence” indica Ostinato del Paolo Fresu Quintet come
uno dei più interessanti dischi dell’anno. 1990: il quintetto vince il premio “Top jazz”
della rivista “Musica jazz” come miglior gruppo italiano e come miglior disco (“Premio Arrigo Polillo” per Live in Montpellier). 1995: il disco Night on the City inciso per
la francese Owl vince il premio “Choc” della rivista francese “Jazzman” e fa guadagnare a Paolo Fresu i premi dell’Academie du Jazz di Parigi e il prestigioso “Django
d’Or” come miglior musicista jazz d’Europa.
2014: il nuovissimo capitolo di questa straordinaria carriera si chiama ¡30!, ovviamente in riferimento ai tre decenni d’arte vissuti insieme dai cinque musicisti.
Molti amanti della sua musica sostengono: “Paolo ha tanti incredibili progetti ma...il
quintetto resta sempre il quintetto!”.
Il concerto è dedicato al trombettista cesenate Marco Tamburini, che nella sua carriera ha suonato anche al fianco di Fresu. Fra i due era nata una fraterna amicizia.
paolofresu.it
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LUNEDÌ 1 FEBBRAIO 2016
AVISHAI COHEN TRIO
From Darkness
Avishai Cohen contrabbasso
Nitai Hershkovits pianoforte
Daniel Dor batteria
concerto organizzato da Kino Music srl
Come performer live, Cohen è difficile da battere.
“LondonJazz”
La sua reputazione è cresciuta costantemente negli ultimi due decenni e oggi l’israeliano Avishai Cohen è considerato uno dei più grandi bassisti al mondo. Ma è come
compositore che la sua affermazione musicale è stata maggiore.
Con il trio porta in concerto alcune delle sue composizioni originali e dei nuovi
arrangiamenti, presentando i pezzi dell’ultimo album, From Darkness, uscito a febbraio 2015, così come alcuni dei brani più amati dal pubblico, tratti dai precedenti
dischi e dai suoi concerti live.
Ad accompagnarlo, due giovani talenti israeliani: Nitai Hershkovits, il pianista dalle
dita d’oro che ha riempito di grazia la musica di Cohen a partire dall’album in duo
Duende (EMI/ Blue Note, 2012), in cui ha dimostrato tutta la sua maestria; Daniel
Dor, alla batteria, di recente definito “inarrestabile”, entrato a far parte del mondo
musicale di Cohen alla fine del 2013. Suonano insieme un jazz esplosivo e caldo,
mentre gli assoli di Cohen fanno spettacolo e la sua voce crea un’atmosfera commovente, profondamente romantica.
Avishai Cohen ha portato il suo strumento, il contrabbasso, alle luci della ribalta,
componendo sotto l’influenza di un’ampia gamma di suggestioni stilistiche e culturali: dal jazz del suo mentore, Chick Corea, che l’ha lanciato su scala mondiale, ai
ritmi afrocaraibici, dalla musica folk israeliana alle tradizioni mediorientali fino alle
melodie sefardite, la sua musica continua ad allargare le frontiere del jazz.
avishaicohen.com
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CONCERTI
MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016
IN OCCASIONE DEL 170° DELLA INAUGURAZIONE DEL TEATRO (1846-2016)
AL DI MEOLA
Elysium & more
Al Di Meola chitarra
Peo Alfonsi seconda chitarra
Peter Kaszas percussioni
concerto organizzato da Kino Music srl
Con una carriera lunga 40 anni, l’italo-americano Al Di Meola è da molti considerato
come il miglior chitarrista jazz al mondo.
Chiamato a 19 anni da Chick Corea per la registrazione dell’album Return to Forever, che lo ha affermato come astro nascente grazie a una strabiliante tecnica
unita a uno stile inconfondibile, tre anni dopo ottiene il successo come solista con il
pioneristico Elegant Gypsy; nel 1980 il suo travolgente Super Guitar Trio, con Paco
De Lucia e John McLaughlin, trionfa sui palchi internazionali. A meno di un anno di
distanza, l’album Friday Night in San Francisco diviene una pietra miliare e supera i
due milioni di copie vendute.
Sono degli anni ‘90 le variazioni sul Tango dell’ultimo grande Astor Piazzolla, che ha
avuto su Al Di Meola un’influenza enorme negli ultimi vent’anni.
Tantissime le sue collaborazioni con musicisti del calibro di Luciano Pavarotti, Paul
Simon, Phil Collins, Santana, Larrv Coryell, Steve Winwood, Wayne Shorter, Herbie
Hancock, Gonzalo Rubalcaba, Jaco Pastorius, Les Paul, Jean-Luc Ponty, Steve Vai,
Frank Zappa, Milton Naciemento, Egberto Gismonti, Jimmy Page, Tony Williams,
Stanley Clarke, Stevie Wonder, Irakere.
Dopo aver registrato 21 album, vinto 3 dischi d’oro e venduto 6 milioni di copie, Di
Meola continua a mettere alla prova se stesso e la sua musica. Nel 2015 si dedica
all’uscita del nuovo album Elysium, che presenta in tournée in Nord America e in
Europa. Contiene pezzi storici di Lennon e McCartney, il Tango di Piazzolla e nuove
composizioni. Il titolo allude al ’luogo della felicità perfetta’, uno stato di grazia che
oggi il grande musicista sta vivendo.
aldimeola.com
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VENERDÌ 18 MARZO 2016
STEFAN MILENKOVICH violino
ARCHI DEL CONSERVATORIO “B. MADERNA”
Concertatore Paolo Chiavacci
PROGRAMMA
J. S. BACH CONCERTO IN LA MINORE BWV 1041 PER VIOLINO, ARCHI E BASSO CONTINUO
W. A. MOZART CONCERTO N. 5 IN LA MAGGIORE KV 219 “TURCO” PER VIOLINO ED ORCHESTRA
A. DVORAK SERENATA PER ARCHI
Premiato come Artista serbo del secolo (2002) e Brand Personality of the Year
(2010), Stefan Milenkovich è un violista unico, di straordinaria creatività. La sua
filosofia musicale, così come il suo stile di vita, è una vera definizione di eclettismo:
esplora il patrimonio classico e contemporaneo e, in generale, l’esperienza umana,
perseguendo un collegamento diretto ed empatico con il pubblico, a cui regala performance divertenti, coinvolgenti e piene di energia.
Milenkovich è stato un enfant prodige a livello internazionale. Solista in orchestra
dall’età di 6 anni, a 10 anni si è esibito per il Presidente statunitense Ronald Reagan, in un concerto di Natale a Washington DC. L’anno successivo, ha suonato per
Mikhail Gorbachev, a Belgrado, e a 14 anni per Papa Giovanni Paolo II. All’età di 16
anni ha festeggiato il suo millesimo concerto a Monterrey, Messico. Entro i 17 anni,
aveva vinto lo “Young Concert Artists International Competition” (USA), così come
il “Concorso Internazionale di Violino di Indianapolis” (USA), il “Concorso Queen Elisabeth” (Belgio), l’”Hannover Violin Competition”, il “Tibor Varga” (Svizzera), il “Lipizer” di Gorizia e il “Paganini” di Genova, il “Ludwig Spohr” (Germania) e il “Menuhin
Competition Yehudi” (Inghilterra).
Ha collaborato come solista con le più grandi orchestre del mondo.
Impegnato in varie cause umanitarie, nel 2003 gli è stato attribuito a Belgrado il
riconoscimento Most Human Person. Ha partecipato a numerosi concerti patrocinati dall’UNESCO a Parigi.
Dedito anche all’insegnamento, nel 2002 è stato assistente di Itzhak Perlman alla
Juilliard School di New York, prima di accettare l’attuale incarico di Professore di
violino all’Università dell’Illinois Urbana - Champaign (USA).
stefanmilenkovich.com
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CONCERTI
VENERDÌ 15 APRILE 2016
LONDON BRASS
programma speciale per il trentennale della fondazione dell’ensemble
PROGRAMMA classico
J. DOWLAND/ AIRS AND DANCES
JOHN SMITH HIS ALMAIN, FORTUNE, DAMES AND A SQUIRE, IN
(ARR. R. HARVEY)
DARKNESS LET ME DWELL, MY LADY HUNSDON’S PUFFE
G. GABRIELI
SONATA PIAN E FORTE
J. S. BACH
HERZ UND MUND UND TAT UND LEBEN, BWV 147
TRADITIONAL ENGLISH
GREENSLEEVES
A. VIVALDI (ARR. R. HARVEY)
WINTER FROM “LE QUATTRO STAGIONI”
W. LUTOSLAWSKI
MINI OVERTURE
B. BRITTEN
FANFARE FOR ST EDMUNDSBURY
O. MARSHALL
BUSH BABY PARTS 1 & 2
G. CROSSE
PEACE OF BRASS
F. LISZT
HUNGARIAN RHAPSODY NO 2
London Brass è distribuito in Italia da Studiomusica
Il loro suono è semplicemente irresistibile.
“Financial Times”
L’ensemble di ottoni più famoso al mondo nel 2016 festeggerà 30 anni di attività:
stiamo parlando del versatile ed eclettico London Brass. I membri di questo gruppo
sono degli straordinari virtuosi, che assemblano con la sapienza di un alchimista
varie esperienze musicali, classiche, jazz e pop, con un repertorio che spazia dalla
musica veneziana di Giovanni Gabrieli a Freddie Mercury.
Si sono esibiti nelle più importanti sale da concerto del mondo tra cui: Lincoln Center
di New York, Suntory Hall di Tokyo, Royal Albert Hall (BBC Proms) di Londra, Teatro
alla Scala di Milano. Nel 2002, in occasione della celebrazione del “Queen’s Jubilee”,
hanno suonato, in diretta radiofonica mondiale, dalla St. Paul Cathedral di Londra.
Fondato nel 1986 da alcuni dei membri dello storico Philip Jones Brass Ensemble, a
metà degli anni novanta il gruppo ha inserito nel proprio organico due musicisti jazz
(tromba e trombone), aprendosi così a nuove sonorità, con una solida ancora nelle
sue radici classiche.
Grazie a questa apertura, compositori come Django Bates, Mike Gibbs, Mark Anthony Turnage, Michael Nyman e Richard Rodney Bennett hanno scritto nuovi
lavori per l’ensemble, che ha potuto collaborare anche con musicisti del calibro di
Louis Hardin e John Surman.
I London Brass suonano su strumenti Yamaha.
londonbrass.net
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danza
Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21
CLAUDIO LONGHI
fotografato da Luca Del Pia
DANZA
DOMENICA 27 DICEMBRE 2015
IL LAGO DEI CIGNI
musiche di Pyotr Ilyich Tchaikovsky
coreografie Marius Petipa
solisti principali Tckachenko Maksim, Tomashek Viktor, Aleksander Stoyanov, Artem Horoshiliov,
Ekaterina Khukar, Ekaterina Berezina, Elena Koziubira, Vorobiova Olga, Vorobiova Aleksandra,
Kristina Tchachenko, Viktoria Moldova
direttore del Corpo di ballo Timur Gareev
coreografo e Maître principale Yuri Shaprunov
luci Toma Evgenii
costumista Bashaeva Zakia
Ballet of Moscow - Russian New Classical
Per il Teatro Bonci è diventata ormai una tradizione: il periodo natalizio si festeggia nella magica atmosfera del grande balletto russo. Il 27 dicembre a far sognare
grandi e piccini sarà Il lago dei cigni, il primo dei due titoli presentati dal Ballet of
Moscow - Russian New Classical.
Il lago dei cigni, oggi forse il balletto più famoso al mondo, continua a mantenere
intatto tutto il suo fascino: la trama, decisamente romantica, racconta la storia della
principessa Odette che un perfido sortilegio del mago Rothbart, a cui la principessa
ha negato il suo amore, costringe a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze
di un cigno bianco. La maledizione potrà essere sconfitta soltanto da un giuramento d’amore. L´atmosfera lunare che accompagna l´apparizione di Odette, il doppio
ruolo di Odette e Odile, cigno bianco e cigno nero, l´eterna lotta fra il Bene e il Male,
costituiscono gli elementi di un incanto senza tempo.
Il Russian New Classical è una giovane compagnia privata fondata all’inizio del
2001 a Mosca con lo scopo di sviluppare la grande tradizione del balletto classico
russo. Il Corpo di ballo è formato da ballerini provenienti dalle migliore accademie di
danza di Mosca, San Pietroburgo, Ufa, Perm, nonché vincitori di numerosi concorsi
internazionali di balletto. La Compagnia si avvale anche di prestigiose collaborazioni con étoile provenienti dai migliori Teatri Stabili di Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg.
L’attuale direttore artistico è Timur Gareev, ex solista del Teatro dell’Opera e Balletto di Novosibirsk.
moscowballet.eu
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LUNEDÌ 28 DICEMBRE 2015 (FUORI ABBONAMENTO)
LA BELLA ADDORMENTATA
musiche di Pyotr Ilyich Tchaikovsky
coreografie Marius Petipa
solisti principali Tckachenko Maksim, Vorobiova Olga, Aleksander Stoyanov, Artem Horoshiliov,
Ekaterina Khukar, Ekaterina Berezina, Elena Koziubira
direttore del Corpo di ballo Timur Gareev
coreografo e Maître principale Yuri Shaprunov
luci Toma Evgenii
costumista Bashaeva Zakia
Ballet of Moscow - Russian New Classical
Tra i capolavori della coreografia ottocentesca, La bella addormentata è considerato
uno dei più grandi balletti della Russia imperiale e rappresenta il vertice dell’espressione classica, in un clima di astrazione teatrale, che accorda il massimo risalto alla
danza pura.
Ripercorrendo la vicenda della principessa Aurora, caduta in un lungo sonno a causa del crudele sortilegio della strega Carabosse, il balletto si chiude con l’immancabile lieto fine, in cui il principe, dopo averla salvata, danza con la sua futura sposa,
nel celebre passo a due.
Il Russian New Classical è una giovane compagnia privata fondata all’inizio del
2001 a Mosca con lo scopo di sviluppare la grande tradizione del balletto classico
russo. Il Corpo di ballo è formato da ballerini provenienti dalle migliore accademie di
danza di Mosca, San Pietroburgo, Ufa, Perm, nonché vincitori di numerosi concorsi
internazionali di balletto. La Compagnia si avvale anche di prestigiose collaborazioni con étoile provenienti dai migliori Teatri Stabili di Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg.
L’attuale direttore artistico è Timur Gareev, ex solista del Teatro dell’Opera e Balletto di Novosibirsk.
moscowballet.eu
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DANZA
SABATO 16 GENNAIO 2016
TOSCA X
coreografia, regia, luci, scene e costumi Monica Casadei
musica Giacomo Puccini
elaborazione musicale Luca Vianini
assistente alle coreografie Camilla Negri
Compagnia Artemis Danza/ Monica Casadei
coproduzione Lugo Opera Festival, Festival La Versiliana
in collaborazione con Teatro Comunale di Bologna, AMAT & Teatro dell’Aquila/ Comune di Fermo
con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna-Assessorato alla
Cultura, Provincia di Parma
Sorprendente, ammaliante.
“Il Sole 24 ore”
Con ToscaX Monica Casadei inaugura il nuovo progetto dedicato a Giacomo Puccini,
interpretando la celeberrima opera lirica con segno impetuoso e empatia intellettuale. Prosegue il dialogo appassionato con la grande tradizione dell’opera che la
coreografa ferrarese, affiancata dalla compagnia Artemis Danza, da qualche tempo
conduce, attraverso il linguaggio fisico e fortemente emotivo della sua danza.
Non ci sono, al centro dello spettacolo, la storia d’amore fra Tosca e il pittore rivoluzionario Cavaradossi, lo sviluppo canonico della trama né lo spartito lirico dell’opera: concentrando l’attenzione sull’acmè del dramma che esplode nel secondo atto,
meno melodico ma più intrigante, la Casadei ha scelto come nucleo focale il rapporto
fra vittima e carnefice che nasce tra Tosca e il barone Scarpia, il capo della polizia
sfrenatamente innamorato di lei. Tanto dominante è la figura del barone, crudele e
sadica, quanto inerme e vulnerabile quella della protagonista.
Su questo binario tematico il compositore Luca Vianini ha rielaborato la partitura
originale dell’atto (presente come registrazione della Royal Opera House, voce di
Angela Gheorghiu), caratterizzata da incisi taglienti e armonie dissonanti, inserendo tracce contemporanee e reiterando alcune parole chiave in loop.
Coreografie energiche e fulminee, toniche e nervose corrispondono all’azione drammatica concitata e al ritmo musicale impetuoso, costruendo un’atmosfera quasi da
thriller, che si proietta su una scena tenebrosa con costumi in pelle nera e bande
fetish. Una danza corale, gonfia di impulsi e passioni, istintiva e a tratti selvaggia,
convive con gli assoli delicati e intimistici riservati all’eroina pucciniana.
artemisdanza.com
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SABATO 6 FEBBRAIO 2016
LEGO
coreografia, allestimento e costumi di Giuseppe Spota
musiche Ezio Bosso, A Filetta, Jóhann Jóhannsson, Olafur Arnalds/ Nils Frahm
luci Carlo Cerri - video e sound design OOOPStudio
realizzazione costumi Francesca Messori - Sartoria Aterballetto
PASSO A DUE
ANTITESI
coreografia di Andonis Foniadakis
musiche Gian Battista Pergolesi, Fausto Romitelli, Domenico Scarlatti, Giacinto Scelsi, Giuseppe Tartini
sound design Julien Tarride
costumi di Kristopher Millar & Lois Swandale
luci di Carlo Cerri
realizzazione costumi Sartoria Aterballetto
Compagnia Aterballetto
direzione artistica Cristina Bozzolini
Ponti, legami, strade da seguire per cercare se stessi, per cercare amore, amicizia,
famiglia, vita. Eventi che stabiliscono unioni, che si trasformano in altri eventi.
Lego, la nuova coreografia creata dal giovane, talentuoso, Giuseppe Spota per Aterballetto, racconta la necessità suprema e ineluttabile di camminare, di realizzare,
passo dopo passo, la via da percorrere, di comprendere coloro che ne faranno parte.
È il disegno di una grande mappa: strade e dedali che si intersecano, si incontrano e scontrano, che indicano la direzione ed il movimento, che creano relazioni casuali o volontarie.
“Ho costruito il pezzo” - afferma il greco Foniadakis a proposito di Antitesi - “combattendo tra ricerca della bellezza del passato, come nostalgia, e realtà di oggi,
agitata, dinamica, incerta, violenta”. La coreografia si nutre di antico e di attuale
mettendo in gioco i contrari: locale e globale, lento e veloce, maschile e femminile,
astratto e concreto. Barocca e contemporanea, la musica scelta lega tra loro vari
compositori italiani, al di là delle barriere temporali, nella condivisione sottotraccia
di un dna che si fa avvertire come peculiare del nostro paese. Pergolesi, Scarlatti,
Tartini convivono e collidono con Giacinto Scelsi e Fausto Romitelli, offrendo alla
danza un oceano di brani in cui i ballerini sono immersi e fluttuano lanciandosi nello spazio tra aggressività e dolcezza.
Antitesi è in programma al Piccolo Teatro di Milano per EXPO.
aterballetto.it
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DANZA
VENERDÌ 19 FEBBRAIO 2016
MERAVIGLIA
creato e diretto da Alessandro Pietrolini
coreografie aeree Ileana Prudente
costumi Ileana Prudente e Irene Chiarle
disegno luci Niki Casalboni e Alessandro Pietrolini
Sonics
produzione e distribuzione Fanzia Verlicchi per Equipe Eventi sas
Coreografie suggestive, splendidi costumi, numeri mozzafiato.
“La Stampa”
Meraviglia è lo spettacolo più famoso della compagnia torinese Sonics: acrobati
volanti, portatori di adrenalina e emozioni, che arrivano per la prima volta a Cesena
dopo aver incantato le platee di mezzo mondo, dall’Europa all’America fino al Medio
Oriente, resi celebri da eventi come la Cerimonia di Chiusura dei Giochi Olimpici di
Torino 2006 e la Cerimonia di Inaugurazione dello Stadio Olimpico di Kiev per gli
Europei di Calcio del 2012.
La perfezione del gesto atletico nella loro performance si trasforma in vere e proprie
poesie di corpi e tutta la genialità del nouveau cirque si fonde con la danza acrobatica per trasportare il pubblico di tutte le età in un viaggio meraviglioso, negli spazi
infiniti della fantasia umana.
Sospesi in aria tra corde, cerchi metallici e teli colorati, i danzatori disegnano stupefacenti scene volanti, con una serie di acrobazie mozzafiato e creative coreografie.
Meraviglia è una favola moderna dove animali, fiori e altre creature bizzarre fanno
capolino dalla scena per entrare a pieno titolo nel mondo onirico di chi assiste a questo spettacolo magico. Il pubblico prova un brivido dall’inizio alla fine e, senza un
momento di stanchezza, resta per 80 minuti a bocca aperta a godersi il gioco spettacolare tra corpi e colori, imponenti macchine sceniche e sfide alla legge di gravità.
Nati nel 2001 da un’idea di Alessandro Pietrolini e Ileana Prudente, i Sonics continuano a riempire i teatri, i cieli e le piazze con i loro leggeri acrobati, dando vita, ogni
volta, ad eventi irripetibili. E quando lo spettacolo finisce resta una sola domanda: è
stato sogno o realtà?
sonics.it
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SABATO 5 MARZO 2016
PUZZLE
una creazione Kataklò Athletic Dance Theatre
ideazione e direzione artistica Giulia Staccioli
interpreti Maria Agatiello, Claudia Cavalli, Giulio Crocetta, Eleonora Guerrieri, Serena Rampon,
Stefano Ruffato, Marco Zanotti
Kataklò Athletic Dance Theatre
in collaborazione con MITO s.r.l.
promozione e distribuzione Progetti Dadaumpa s.r.l.
Un’ondata di freschezza che ha stregato il mondo.
“La Repubblica”
Grazie all’inconfondibile e spettacolare fusione di danza, atletismo acrobatico, mimica e humor, la ricercata scrittura coreografica di Kataklò compone scenari surreali, azzera la gravità, crea illusioni e sfida l’immaginazione, superando ogni confine.
Dopo l’enorme successo di pubblico e critica ottenuto nelle più importanti città del
mondo, continua, per il quarto anno consecutivo, la tournée di Puzzle, lo show che
ha travolto il pubblico italiano e internazionale con la sua ondata di energia.
Fortemente voluto da Giulia Staccioli - ideatrice di Kataklò dopo l’esperienza da ginnasta olimpica e la formazione nella troupe dei Momix - Puzzle è una composizione
corale e poliedrica, realizzata attraverso l’accostamento di coreografie storiche della
compagnia e ideazioni dei danzatori, che hanno ricevuto, per questa creazione
collettiva, “licenza di fantasia”. Apice scenico di un lungo percorso, lo spettacolo mescola singole idee per ottenere un’alchimia perfetta, scommettendo sulla diversità
e la varietà espressiva, con registri che vanno dal teatro alla danza fino all’acrobatica. Un mix in cui le competenze di tutti gli artisti coinvolti si esprimono pienamente.
Fra le più importanti occasioni in cui la compagnia si è esibita, la rappresentazione
di fronte a Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro per la XVIII Giornata Mondiale
della Gioventù (2003), le Olimpiadi di Sydney (2000), la cerimonia di apertura dei
Giochi Olimpici di Torino (2006), il Fringe Festival di Edimburgo (2006 e 2009), il
Capodanno di Hong Kong (2007), il 60nnale dell’Assemblea Regionale Siciliana
(2007), le Olimpiadi della Cultura a Pechino (2008).
kataklo.com
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Abbonati in anticipo | musica e danza
SABATO 5 DICEMBRE 2015
KAROL KAMINSKI violino
ARNOLD GNIWEK piano
in collaborazione con Associazione Polonia e Consolato Generale di Polonia in Milano
PROGRAMMA
H. WIENIAWSKI
POLONEZ D DUR OP. 4 E A DUR OP. 21
K. SZYMANOWSKI TRE CAPRICCI DI PAGANINI / TRZY KAPRYSY PAGANINIEGO/ 20, 21, 24 OP. 40
G. BACEWICZ
CAPRICCIO POLACCO/ KAPRYS POLSKI
F. CHOPIN
BALLADA G-MOLL OP. 23
J. BRAHMSSONATA PER VIOLINO E PIANOFORTE D-MOLL/ SONATA NA SKRZYPCE
I FORTEPIAN D-MOLL
Karol Kamiński ha iniziato a suonare il violino all’età di 7 anni. La sua musicalità e
le sue competenze sullo strumento sono stati notati da tutti i professori con cui ha
studiato.
Formatosi con noti maestri polacchi come Pawel Puczek e Urszula Pietrzyk-Szlegier, ha partecipato a corsi di perfezionamento con Philippe Graffin, Krzysztof
Wegrzyn, Roland Baldini, Yair Kless, Piotr Tarcholik. Diplomato nel 2012 alla Accademia Musicale Karol Szymanowski di Katowice con il più alto riconoscimento, ha
lavorato in seguito con l’Orchestra da Camera Slesiana. Ha partecipato a vari festival europei, oltre che in Polonia, in Svezia, Germania e Italia.
Ha vinto il 1° premio al concorso “Luigi Zanuccholi” a Sogliano al Rubicone, nella categoria musica da camera. È stato finalista in vari concorsi nazionali polacchi.
Arnold Gniwek è un pianista molto apprezzato per le sue esuberanti e giovanili
interpretazioni, per l’eccezionale attenzione ai dettagli e le sfumature del suo stile.
Nel marzo 2012 ha debuttato con un recital presso la Steinway Hall di Detroit, negli
Stati Uniti. Si è esibito in tutta la Polonia, in Spagna, Francia, Germania, Svezia,
Slovacchia, Ucraina e Italia. È stato diretto da direttori d’orchestra del calibro di Krzysztof Penderecki, Massimiliano Caldi, Szymon Kawalla.
Diplomato con il massimo dei voti all’Accademia di Musica Karol Szymanowski di Katowice, ha partecipato ai master class di Wojciech Switała, Kevin Kenner, Dang Thai
Son, Lee Kum Sing, Fabio Bidini, Viera Nossina, Adam Wodnicki e Anthony Spiri.
1 ° premio al Concorso Internazionale di Musica a Sogliano al Rubicone, ha vinto anche numerosi concorsi in patria.
arnoldgniwek.com | facebook.com/AssociazionePolonia
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teatro bonci catalogo 2015-2016
teatro
musicale
GABRIELLA CASOLARI
GIANFRANCO BERARDI
fotografati da Luca Del Pia
TEATRO MUSICALE
DOMENICA 18 OTTOBRE 2015 ORE 21
INAUGURAZIONE STAGIONE 2015 2016
ABSCHIED
musiche per Renato Serra di Claudio Scannavini, Marco Taralli, Gustav Mahler
eseguite dall’Ensemble “Metamorphosen” del Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena
Maestro concertatore Paolo Chiavacci
pianoforte Luigi Tanganelli
lettura di brani dall’”Esame di coscienza di un letterato” di Renato Serra
multimedia a cura del Dipartimento Nuove Tecnologie del Conservatorio in collaborazione con il Centro
Cinema Città di Cesena
Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena
Proseguendo nell’originale progetto di costruire proprie produzioni musicali, il Teatro Bonci ha promosso, nell’ambito delle celebrazioni serriane, la realizzazione da
parte del Conservatorio di Cesena di un concerto in forma di spettacolo. Il titolo, Abschied, rimanda all’opera di Gustav Mahler Il canto della terra, composta tra il 1908
e il 1909, per orchestra sinfonica e due cantanti. I movimenti sono 6 per altrettanti
lieder, l’ultimo dei quali, Der Abschied, eseguito in questo concerto, è una patetica e
dolente dichiarazione di addio e di morte.
I compositori Claudio Scannavini e Marco Taralli, docenti del Conservatorio di Cesena, nell’elaborare una composizione originale hanno inserito un riferimento significativo al capolavoro di Mahler, che rappresenta un presagio dell’imminente conflitto
e della rovina che la guerra stava per portare in tutta Europa.
Altri importanti inserimenti nel testo musicale sono realizzati attraverso la lettura
di brani dell’Esame di coscienza di un letterato di Renato Serra e l’uso di tecnologie
multimediali curate dal Dipartimento Nuove Tecnologie del Conservatorio di Cesena.
La composizione è eseguita dall’Ensemble “Metamorphosen” del Conservatorio di
Cesena, guidata dal Maestro concertatore Paolo Chiavacci. L’allestimento costituito
prevalentemente da un’accurata regia scenotecnica e illuminotecnica provvede a
facilitare la fruizione di un’affascinante e originale partitura musicale, composta
per l’occasione.
conservatoriomaderna-cesena.it
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VENERDÌ 18 DICEMBRE 2015 ORE 21
TRAVIATA
ovvero La signora delle camelie
opera in due atti e quattro quadri di Nanni Garella
tratta da “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas e da “La traviata” di Giuseppe Verdi
elaborazione musicale Claudio Scannavini
direttore Massimiliano Carraro
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
con i cantanti della Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna: Marianna Mennitti, Luciana Pansa,
Néstor Losán, Michele Patti, Giovanni Maria Palmia, Nicolò Donini
regia Nanni Garella
scene Antonio Fiorentino
costumi Claudia Pernigotti
luci Gigi Saccomandi
regista assistente Gabriele Tesauri
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Teatro Comunale di Bologna
L’immensa popolarità della Traviata, il suo essere indissolubilmente legata al nome
delle più celebri dive del bel canto, fa a volte dimenticare come rappresenti per Verdi
un traguardo del suo itinerario creativo verso l’integrazione tra opera e dramma
parlato. Non a caso, dunque, Nanni Garella ha pensato a uno spettacolo dove si coniugano prosa e lirica.
Il sipario si apre su un dramma in prosa ispirato a La signora delle camelie di Dumas
(da cui è tratta l’opera verdiana) interpretato da giovani attori. Una piccola orchestra in buca accompagna con discrezione la recitazione. All’improvviso, preparata
da un crescendo dell’orchestra, da una concitazione lirica e ritmica nella recitazione,
esplode la prima aria da La traviata di Giuseppe Verdi. E così scopriamo che quei
giovani in scena non sono solo attori, ma veri cantanti, le cui voci spiegate punteggiano il dramma nei momenti più intensi.
Come in un musical, ai brani recitati si alternano le arie cantate: un impeto di puro
melodramma cresce, con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico in un esercizio di ascolto e di abbandono, di attenzione allo svolgimento del dramma e di partecipazione
emotiva alle profondità musicali dei sentimenti.
L’elaborazione musicale è del compositore Claudio Scannavini, anche docente al
Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena.
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TEATRO MUSICALE
MERCOLEDÌ 6 GENNAIO 2016 ORE 15.30
MY FAIR LADY
testi e liriche di Alan Jay Lerner
musiche di Frederick Loewe
su licenza esclusiva di Tams-Witmark Music Library, INC. - New York
adattamento e regia Corrado Abbati
scene Stefano Maccarini
coreografie Giada Bardelli
costumi Artemio Cabassi
Compagnia Corrado Abbati
My Fair Lady è uno dei musical più famosi, tradotti ed amati nel mondo, così come
la sua versione cinematografica del 1964, con Audrey Hepburn e Rex Harrison, che
fece incetta di “Oscar”. Tutti ricordano le sue musiche, gli eleganti costumi e la storia
romantica.
La sceneggiatura, costruita sul Pigmalione di George Bernard Shaw, assicura un
divertimento frizzante ed avvincente, di prima classe: la giovane fioraia Eliza per
scommessa diventa una gran dama, grazie alle cure del professor Higgins, di cui si
innamora perdutamente.
I numeri ballati, le tante e splendide canzoni (da La rana in Spagna a Vorrei danzar
con te), il bel canto, la recitazione sciolta e la raffinatezza dei costumi e della scena,
pervadono l’opera di un’atmosfera di gioia tutta da godere. La gioia rapisce solisti,
ensemble e spettatori, perché My Fair Lady è una favola possibile e per questo ci
ispira e ci fa sperare.
Questa edizione, curata dal maestro italiano del teatro musicale, Corrado Abbati,
accompagna la favola di Eliza con ritmo serrato, dialogo brillante, movimenti coreografici energici e corali e favolosi costumi. Su una scena capace di sottolineare sia i
momenti burleschi che quelli romantici, il ruolo principale è quello della musica: a lei
si deve una buona parte di quel miracolo che è My Fair Lady, un classico che continua ad essere giovane e seducente, due ore di divertimento dal vivo, che sapranno
coinvolgere il pubblico.
inscena.it
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SOCI FONDATORI
CON IL SOSTEGNO DI
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STAMPA
grazie a
Imperabit concept store di Cesena per la gentile concessione dei manichini nella
foto di copertina
Teatro A. Bonci
piazza Guidazzi, Cesena FC
palcoscenico 0547 355911
biglietteria 0547 355959
fax 0547 355910
[email protected]
Emilia Romagna Teatro Fondazione
Ufficio Teatro Bonci
via Aldini 22, Cesena FC
direzione 0547 355723
ufficio 0547 355724 - 14 - 33
fax 0547 355720 | [email protected]
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In copertina Andrea De Rosa fotografato da Luca Del Pia
Pietro Babina
Gianfranco Berardi /
Gabriella Casolari Pippo
Delbono Andrea De
Rosa Gianni Farina
Nanni Garella Antonio
Latella Cesare Lievi
Claudio Longhi Marco
Martinelli Snejanka
Mihaylova Anna Peschke
Valeria Raimondi /
Enrico Castellani Pascal
Rambert Levan
Tsuladze Enzo Vetrano /
Stefano Randisi
EMILIA ROMAGNA
TEATRO FONDAZIONE
una regione dal vivo.
www.emiliaromagnateatro.com
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