cucina funzionale per il benessere intestinale

NUTRIZIONE CONSAPEVOLE
ALIMENTAZIONE
INTESTINALE
« tu devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo»
Mahatma Gandi
A cura di Alan de Paola Naturopata Iridologo specializzato in Nutrizione e Qi Gong
*
Operatore Bionaturale presso il centro olistico DOS
NUTRIZIONE CONSAPEVOLE
PER IL BENESSERE DI STOMACO E INTESTINO
•
Stomaco e intestino: disordini funzionali e
strategie nutrizionali
•
Relazioni tra psiche e apparato gastroenterico
•
Ricette funzionali di cucina preventiva
REFLUSSO GASTROESOFAGEO:
ERNIA IATALE, HELICOBACTER PYLORI
STOMACO
Lo stomaco fa parte dell’apparato digerente, a volte definito
anche tratto gastrointestinale. Lo stomaco è un organo
muscolare costituito da una sacca del canale alimentare
localizzata tra la parte terminale dell’esofago e il primo tratto
dell’intestino (intestino tenue).
Il cibo che noi ingeriamo passa attraverso l’esofago e quindi
finisce
nello
stomaco.
La parete dello stomaco è costituita da quattro strati. Lo strato
più interno, la mucosa, è rivestito da ghiandole che secernono
sostanze (enzimi e acidi), che servono a decomporre gli alimenti
in modo da poter essere poi assorbiti lungo il transito
intestinale.
Al di sotto della mucosa c’è la sottomucosa, poi uno strato
muscolare, la muscolare propria, e quindi lo strato più esterno,
costituito da una membrana molto robusta che prende il nome
di sierosa.
Il pH dello stomaco è acido
e si aggira tra 2 e 4
È un organo cavo con una
capienza variabile, vuoto
0,5 L, pieno fino a 1.5 L
Ridurre in piccole
porzioni gli
alimenti prima di
ingerirli, evitando
anche la voracità
alimentare.
IL CIBO NELLO STOMACO
REGOLAZIONE SVUOTAMENTO GASTRICO
FATTORI GASTRICI
Un aumento del volume del materiale alimentare nello stomaco può
accelerare lo svuotamento.
Questo fenomeno non è però determinato dall’aumento della
pressione intragastrica, ma piuttosto dallo stiramento delle pareti
dello stomaco che evoca riflessi mioenterici locali che esaltano
l’attività della pompa pilorica e nello stesso tempo rilasciano lo
sfintere pilorico.
Inoltre, dalla mucosa antrale, in presenza di alimenti proteici, viene
liberata GASTRINA un ormone che possiede una forte azione
stimolante sulla secrezione del succo gastrico e che esalta l’attività
della pompa pilorica, promuovendo lo svuotamento gastrico.
FATTORI DUODENALI
Il duodeno rileva di continuo diversi parametri ed interviene
rallentando o bloccando del tutto lo svuotamento.
Il controllo più efficace è quello che si realizza attraverso il
Riflesso inibitore entero-gastrico: in seguito ai segnali raccolti
(acidità del chimo duodenale e fattori irritativi) ed inviati ai
gangli simpatici pre-vertebrali, fibre simpatiche inibitrici si
portano alle pareti dello stomaco inibendone l’attività
contrattile ed esaltando lo stato di contrazione dello sfintere
pilorico.
Anche la presenza di alcuni prodotti di degradazione
digestiva delle proteine evoca questo tipo di riflesso inibitorio.
FATTORI UMORALI
La presenza di GRASSI a livello duodenale
comporta la liberazione, a livello della porzione
prossimale dell’intestino tenue, di ORMONI (CCK,
Secretina, GIP) con azione inibente lo svuotamento
del chimo nel duodeno.
DISORDINI FUNZIONALI
REFLUSSO GASTROESOFAGEO: ERNIA IATALE ED
HELICOBACTER PYLORI
REFLUSSO GASTROESOFAGEO
Disturbo funzionale caratterizzato da reflusso del
contenuto gastroduodenale nell’esofago con
comparsa di
• PIROSI RETROSTERNALE
la sensazione di “bruciore” localizzata alla parte
anteriore del torace e che talvolta può estendersi
fino alla gola o al dorso nella zona in mezzo alle
scapole.
• RIGURGITO
percezione liquido amaro e acido all’interno cavità.
Il disturbo funzionale è una condizione nella quale
una parte del contenuto dello stomaco risale verso
l’esofago, un fenomeno che in realtà si verifica
normalmente in tutte le persone per brevi periodi
di tempo durante la giornata (per lo più dopo i
pasti) e che non causa generalmente alcun
disturbo.
Chi lamenta bruciori e rigurgiti acidi di lieve
entità, che compaiono in modo sporadico e
comunque non continuativo, è dunque probabile
che non abbia nulla di veramente serio e che non
necessiti di particolari trattamenti.
(sarà premura del Vostro medico curante verificare con
diagnosi allopatica)
CELLULE ESOFAGO
CELLULE STOMACO
CAUSE
I motivi per cui viene il reflusso sono molti. E possono variare da
persona a persona. In genere, il reflusso viene perché:
La valvola tra esofago e stomaco non funziona bene;
Si hanno delle abitudini che lo favoriscono (alimentazione e stile di
vita);
Si soffre di qualche disturbo che lo fa venire (ernia iatale);
Si prendono dei farmaci che favoriscono o peggiorano il reflusso
(teofillinici, calcioantagonisti, benzodiazepine, anticolinergici, FANS,
eccetera).
Ci sono poi alcune situazioni in cui il reflusso viene per periodi
limitati di tempo.
È il caso delle donne che aspettano un bambino, dei neonati e
delle persone anziane.
Le abitudini che favoriscono il reflusso sono molte:
la nutrizione, il fumo, lo stile di vita, persino
l'abbigliamento.
Portare cinture o abiti troppi stretti in vita; piegare
il busto, fare ginnastica o fare sforzi fisici eccessivi
dopo aver mangiato, sono tutte situazioni che
favoriscono l'apertura della valvola tra stomaco ed
esofago causando il reflusso.
Un buon metodo per individuare le possibili cause
del reflusso è quello di tenere un diario.
Annotare le cose che si fanno ogni giorno può
aiutare a prevenire gli attacchi.
ERNIA IATALE
L'ernia iatale è un disturbo spesso associato al reflusso.
Lo stomaco si trova nell'addome. L'ernia iatale è lo
spostamento di una piccola parte di stomaco dall'addome al
torace. Esistono tre tipi di ernia iatale:
ernia da scivolamento: è quella generalmente associata al
reflusso. Parte dell'esofago (la giunzione esofago-gastrica,
cioé il punto di passaggio tra esofago e stomaco) scivola nel
torace insieme allo stomaco;
ernia paraesofagea: viene senza il reflusso;
ernia congenita: viene alle persone che hanno un esofago
più corto del normale.
Non tutte le persone che soffrono di reflusso hanno anche
l'ernia iatale e viceversa. In genere, circa il 10% delle
persone con ernia iatale soffre di reflusso.
Lo stomaco è separato dal torace da un muscolo che
si chiama diaframma. Quando la parte superiore
dello stomaco si sposta nel torace attraverso un
piccolo buco nel diaframma si forma l'ernia iatale.
L'ernia iatale causa il reflusso quando interferisce con il
funzionamento della valvola che c'è tra esofago e
stomaco.
La presenza di un'ernia può favorire il reflusso in due
modi:
-spinge la valvola tra esofago e stomaco sopra il
diaframma, aprendola
-riduce la pressione nel punto di passaggio tra stomaco
ed esofago
Inoltre, la parte di stomaco che scivola nel torace con
l'ernia funziona da "riserva di acido".
L'acido contenuto in questa parte dello stomaco può
passare facilmente nell'esofago irritandolo e causando il
reflusso.
HELICOBACTER
PYLORI
L'Helicobacter pylori è un batterio. È capace di
resistere all'acido. Vive nello stomaco dell'uomo dove
causa infezioni e ulcere.
L'infezione da H. pylori è un disturbo molto comune.
In tutto il mondo ne soffre circa il 30-40% delle
persone.
Il legame tra infezione da H. pylori e reflusso non è del
tutto chiara. Secondo alcuni ricercatori, l'infezione può
causare o peggiorare il reflusso.
L'infezione da H. pylori viene quando il batterio
entra nel nostro organismo. Questo succede quando
mangiamo del cibo o dell'acqua in cui si trova il
batterio.
L'infezione da H. pylori può causare diversi
disturbi a stomaco e intestino. I più comuni sono:
-gastriti;
-ulcere allo stomaco;
-ulcere al duodeno (la prima parte dell'intestino)
ULCERA GASTRICA
HELICOBACTER
PYLORI
STRATEGIE NUTRIZIONALI PER IL
REFLUSSO GASTROESOFAGEO
• Mangiare ogni tre ore ed evitare pasti molto abbondanti
specie alla sera nell’imminenza di coricarsi
• Evitare gli alimenti che riducono l’efficienza della “valvola”
tra stomaco ed esofago(cioccolata, cipolla, menta), gli alcolici, i
grassi.
• Cucinare in maniera semplice riducendo i condimenti grassi
(olio, burro, maionese..), evitare cibi fritti
• Escludere o ridurre molto i cibi che rimangono più a lungo
nello stomaco o per la loro composizione o per il modo con cui
sono stati preparati
ALIMENTI SALATI
ALIMENTI CON ALTO CONTENUTO LIPIDICO
• Evitare alcuni alimenti, tra cui pomodoro, cipolla,
menta, cioccolato, tè, cibi grassi e piccanti e cercare di
individuare da soli gli alimenti che peggiorano la
digestione o il reflusso acido.
• Evitare pasti molto abbondanti soprattutto alla
sera, ma distribuire con regolarità i cibi durante il
giorno; non coricarsi nelle prime tre ore dopo aver
mangiato.
• Sempre utile, in questi frangenti, il ricorso a
sostanze naturali che contribuiscono a proteggere lo
stomaco dai danni dell’acido.
FITOCOMPLESSI UTILI PER
LA PROTEZIONE DELLA
MUCOSA GASTRICA
LIQUIRIZIA
La radice contiene flavonoidi che espletano una
spiccata attività antispastica sulla muscolatura
liscia dello stomaco e la glicirizzina con azione
mucoprotettiva e cicatrizzante sulle lesioni
gastriche; ad entrambe le sostanze è ascritta anche
una
certa
attività
decongestionanti
sulle
infiammazioni
delle
mucose
del
tratto
gastroenterico.
ANGELICA
La radice può essere considerata un valido rimedio
contro
la
gastrite
per
il
contenuto
in mucillagini, flavonoidi ad azione spasmolitica e
dell'olio ad azione antiflogistica, ed ulceroprotettrice. Inoltre la pianta possiede proprietà
calmante,
carminativa,
digestiva,
tonica,
espettorante e antinfiammatoria.
CAMOMILLA
I fiori hanno principalmente proprietà antispasmodiche,
come la melissa, cioè producono un rilassamento
muscolare, per la presenza nel suo fitocomplesso
dei
flavonoidi
(eupatuletina,
quercimetrina)
e
delle cumarine.
Queste combinazioni di principi attivi rendono la pianta
utile in caso di crampi gastrici o intestinali, cattiva
digestione, sindrome dell’intestino irritabile.
Come la malva, la camomilla è dotata di proprietà
antinfiammatorie, grazie all’azione protettiva sulle
mucose esercitata dalle mucillagini e dai componenti
del suo olio essenziale(azulene e alfa-bisabololo).
Per questa ragione è utilizzata come rimedio
lenitivo,decongestionante, addolcente e calmante, in
tutti tipi d’irritazioni dei tessuti esterni e interni:
dermatiti, ferite, ulcere, gastrite, congiuntivite, riniti,
irritazioni del cavo orale, gengiviti e infiammazioni
urogenitali.
ZENZERO
Viene usato come antinfiammatorio e digestivo ed è
tra i più efficaci rimedi antiemetici e antivertigine.
Per questo è efficacemente impiegato contro
nausea o vomito.
I principi attivi della pianta si concentrano tutti
nella sua radice: sostanze non volatili, come
i gingeroli, resine e mucillagini che lo rendono un
ottimo protettivo della mucosa gastrica.
ALOE
Il succo puro contenuto nelle foglie è utile in caso di disturbi
gastrici quali gastrite e ulcera, colite e colon irritabile, in
quanto svolge una marcata azione eupeptica (aumenta
l'appetito e facilita la digestione), colagoga (stimola la
secrezione
della
bile
e
ne
favorisce
l'afflusso
nell'intestino), antinfiammatoria sull‘ apparato digerente,
con effetto cicatrizzante,
riepitelizzante
(favorisce la
ricostituzione e la cicatrizzazione dell'epitelio delle mucose
interne), e riequilibrante del pH e della flora
batterica gastrointestinale.
CONSIGLI IGIENICO ALIMENTARI
• Sollevare il letto di circa 20 cm dalla parte della testa in
modo da ridurre i reflussi notturni.
• Far trascorrere almeno due ore dall’ultimo pasto prima di
assumere la posizione orizzontale o di andare a letto
• Evitare il fumo e bevande alcoliche
• Praticare attività rilassanti e non impegnative dopo un
pasto (camminare, leggere, chiacchierare,...) ed evitare di fare
attività fisiche che prevedono sforzi intensi
• BERE ACQUA CON DOSE DI IONI
BICARBONATO superiore a 600 mg /litro
(anche uso per infusi)
NUTRIZIONE INTESTINALE:
MICROBIOTA, DISBIOSI E INTOLLERANZE
IL SECONDO CERVELLO
L'intestino è distinto in due parti principali, intestino
tenue e intestino crasso con una lunghezza complessiva di
circa 8 metri.


L'intestino tenue è un lungo organo muscolare di forma
tubulare, con una lunghezza media di 5 metri, la sua
funzione principale è di assorbimento dei nutrienti.
L'intestino crasso è lungo mediamente 170 cm, con un
diametro di circa 7 cm. Il punto di collegamento tra
l'intestino tenue e quello crasso sono l‘ileo (ultimo tratto del
tenue) ed il cieco del crasso (primo tratto). Anatomicamente
viene suddiviso in sei tratti che vengono rispettivamente
chiamati: cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon
discendente, sigma e retto. Una delle sue funzioni
principali è di eliminazione.
MICROBIOTA
Organo metabolicamente attivo presente all’interno
dell’apparato gastroenterico.
E’ una biomassa cellulare intestinale, un organo
vivente inserito nel nostro intestino.
Il microbiota è composto per il 95% batteri anaerobi e
per il 5% da batteri aerobi
Il microbiota produce nutrienti ed energia dalla
digestione dei residui alimentari sfuggiti alla loro
completa digestione enzimatica nell’intestino tenue
Da 1 g di feci si possono isolare 100-200 miliardi di
batteri, la cui massa costituisce il 30-40% del peso feci.
• Nel nostro organismo solo una cellula su 10 è umana,
il restante è di origine microbica:
batteri, miceti, protozoi.
• METAGENOMA : il metabolismo umano è la
risultante di azioni generate da cellule umane e
microrganismi ospiti.
• Ancora oggi non conosciamo tutte le specie dei batteri
ospitati e interagenti all’interno dell’ organismo umano
Le comunità microbiche sono presenti su tutte le
superfici
mucosali
(intestino,
polmone,
tratto
genitourinario, pelle)
I microrganismi sono specie autoctone che colonizzano
l'ospite in maniera permanente e un insieme variabile di
microrganismi viventi che transitano attraverso le
superfici mucose temporaneamente
Microrganismi autoctoni: acquisiti soprattutto
alla nascita e durante il primo anno di vita
Microrganismi
transitori:
acquisiti dall'ambiente
continuamente
IL MICROBIOTA E’ SOGGETTIVO E DIPENDE
DA DIVERSI FATTORI
• qualità molecolare degli alimenti, digestione e assorbimento
molecole-nutrienti
• pH contenuto alimentare nei vari tratti intestinali
• volumi succhi pancreatici e bile
• acqua libera negli alimenti, volume e qualità di acqua ingerita
• volume ossigeno nei vari tratti intestinali
• attività peristaltica dell’intero sistema intestinale
• stato psichico personale
• patologie gastro intestinali
DISORDINI GASTROINTESTINALI
DA
SBILANCIAMENTO DEI MICROBIOTI
•
Celiachia
•
IBD (Infiammatory Bowel Diseases)
•
Sindrome dell'intestino irritabile
•
Intolleranze / Allergie Alimentari
•
Obesità e Sindrome metabolica
•
Disordini epatiche
•
Disordini sistema immunitario
Questi batteri sono dei GRAM POSITIVI, i
FIRMICUTIS insieme ai BACTEROIDES, abitano
normalmente nel colon umano e sono naturali ospiti
della flora microbica normale.
Recenti studi sembrano dimostrare che Firmicuti
hanno
un'implicazione
nell'assorbimento
del
glucosio, di conseguenza hanno un loro ruolo e parte
nel determinare sovrappeso e obesità.
FIRMICUTIS
DOSE
ECCESSIVA
DI
CARBOIDRATI,
AMIDO
RESISTENTE con RIDUZIONE DI FIBRA ALIMENTARE
causa
ECCESSIVA CRESCITA di FIRMICUTI con fermentazione
porta verso il sovrappeso e obesità, è anche correlata a
disordini e patologie intestinali.
FLAUTULENZA INODORE
BACTEROIDES
DOSE ECCESSIVA di PROTEINE, LIPIDI
con RIDUZIONE DI FIBRA ALIMENTARE
causa
LORO RIDUZIONE, sviluppo di batteri metanogeni e
putrefazione con sviluppo di GAS MALE ODORANTI
INDOLO e SCATOLO
MERCAPTANI, TIOLI e IDROGENO SOLFORATO
DIGESTIONE BIOLOGICA
Non siamo soli quando si mangia.
Si mangia sempre in compagnia dei batteri intestinali, che
variano in rapporto alle nostre scelte alimentari.
Quando si mangia, non siamo “soli”.
Miliardi e miliardi di batteri presenti all’interno del nostro
intestino aspettano anche il “loro” cibo, che sarà “mangiato”
in profonda competizione tra loro.
I batteri intestinali si cibano di ciò che non riusciamo a
digerire e cedono a noi sostanze nutritive più semplici ed
assorbibili, acidi grassi a catena corta e vitamine, minerali
numerose altre molecole, derivate dal loro metabolismo .
I batteri realizzano la “digestione biologica” del cibo!
CANDIDA ALBICANIS
Un
eccesso
di
alcalosi
nell’intestino tenue causa una
mancata
produzione
di
biotina.
La
biotina
inibisce
la
trasformazione della candida
albicans dalla forma “spora”
non tossica alla forma “fungo”
patogena.
La carenza di biotina da’ il via
alla diffusione della candida
nell’intestino
REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI:
INTOLLERANZE ALIMENTARI
ALLERGIE E INTOLLERANZE
L’assunzione di alcuni alimenti può determinare, in
soggetti
predisposti,
reazioni
di
ipersensibilità,
suddivisibili in allergie e intolleranze alimentari.
ALLERGIA ALIMENTARE
è una patologia legata a reazioni del sistema immunitario
nei confronti di particolari proteine, dette allergeni,
considerate estranee dall’organismo.
INTOLLERANZE ALIMENTARI
pur potendo provocare sintomi simili a quelli delle allergie,
non coinvolgono il sistema immunitario e sono
generalmente provocate dalla difficoltà di digerire un
alimento (per esempio a causa di deficit di determinati
enzimi digestivi).
ALIMENTAZIONE E ALLERGIA
Alimenti più frequentemente causa di allergie/intolleranze alimentari
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Latte
Uova
Pesce e crostacei
Cereali, farina, lievito
Nocciole, arachidi
Carne di maiale, pancetta
Cioccolato, the, caffè, alcolici
Mele, agrumi
Sedano, soia
Semi di sedano, anice, aneto.
Spezie: cannella, aglio, senape.
Additivi, preservanti, coloranti
ALLERGENE
Sostanza - molecola in grado di provocare allergia.
Si tratta di sostanze innocue per la maggior parte delle persone, ma
che in alcuni soggetti (i soggetti allergici) sono in grado di produrre
manifestazioni allergiche quali asma, orticaria ...
•
•
•
Per individuare l'allergene responsabile della malattia allergica si
effettuano degli esami allergologici che includono test cutanei, test
di provocazione nasale specifica, test sul siero con dosaggi delle
IgE.
Sostanza di natura proteica o carboidrati, capace di innescare la
produzione di anticorpi di classe E (IgE) e quindi di intervenire
nell'ipersensibilità di tipo immediato.
Non tutto l’alimento, ma solo alcune sue frazioni proteiche
circoscritte fungono da allergeni, i trofoallergeni, e inducono
sensibilizzazione nei soggetti predisposti
Sono stati identificati due tipi di allergeni:
ALLERGENI STABILI
L’ allergenicità è legata alla successione degli AA
nel segmento proteico gli allergeni dell’arachide, del
merluzzo, la β-lattoglobulina del latte, l’ovoalbumina
dell’albume d’uovo sono tutti resistenti al calore e
attivi dopo cottura
ALLEGENI LABILI
L’ allergenicità è legata alla forma della proteina il
calore altera la struttura proteica, perciò questi
allergeni presenti in frutta, verdura, carni, spesso
perdono la loro allergenicità con la cottura
PRINCIPALI ALLERGENI ALIMENTI
Nel lattante
Nel bambino
Nell’adulto
Latte
Latte
Pesce
Soia
Uovo
Crostacei
Arachidi
Arachidi
Frutta secca
Frutta secca
Soia
Frumento
Pesce
Crostacei
PRINCIPALI CROSS-REATTIVITA’
ALLERGENI INALANTI E ALIMENTARI
GRAMINACEE
frumento, mais, riso, orzo, arachidi, melone, anguria, pomodoro,
melanzana, peperone, mela, kiwi, arancia
COMPOSITAE
Melone, anguria, sedano, carota, finocchio, prezzemolo, anice, mela,
banana, zucca, cetriolo
PARIETARIA
More, ciliegia, melone gelso, basilico
BETULACEE
Mela, susina, pesca, ciliegia, albicocca, pera, noce,
nocciola, mandorle, sedano, carota, finocchio, arancia
ACARI
gamberi, lumache, molluschi
LATTICE
Banana, kiwi, mango, avocado, ananas, castagna, uva
INTOLLERANZE
Glutine
Lattosio
Istamina
FUNZIONI ISTAMINA
•
L’istamina, sintetizzata dai mastociti e dai basofili umani,
svolge un ruolo rilevante nella patogenesi delle reazioni
infiammatorie e delle malattie allergiche.
•
Essa può essere rilasciata da mastociti tessutali e basofili a
seguito dell’attivazione da parte di molteplici stimoli
immunologici e non immunologici.
•
L’istamina induce una serie di effetti immediati, quali
vasodilatazione,
aumentata
permeabilità
vascolare
e
broncocostrizione attraverso l’attivazione del recettore H1
presente sulle cellule muscolari lisce dei bronchi, e sulle cellule
endoteliali.
•
Inoltre, essa è in grado di modulare in maniera differenziale le
funzioni di numerose cellule coinvolte nelle risposte
infiammatorie ed immuni quali eosinofili, neutrofili, linfociti T,
monociti, macrofagi e cellule dendritiche
•
•
L’istamina liberata dai basofili e dai mastociti scatena
una rapida vasodilatazione, altera l'equilibrio tra la
componente liquida del sangue e l'acqua contenuta nel
tessuto connettivo: il risultato è un accumulo di liquidi
nel tessuto connettivo che provoca edema.
L'edema può costituire un rischio serio se si verifica
nella gola o nei bronchi.
RECETTORI ISTAMINA
H1
Localizzazione prevalente
Intestino, bronchi, sistema cardiovascolare,SNC.
Effetti:
Contrazione
della
muscolatura
liscia
bronchiale, vasodilatazione,
aumento della permeabilità capillare, mantenimento
dello stato di veglia.
• H2
Localizzazione prevalente
Parete gastrica, sistema immunitario, sistema
cardiovascolare.
Effetti: Aumento della secrezione acida dello stomaco,
vasodilatazione.
• H3
Localizzazione prevalente: nel SNC
• Effetti: Sono autorecettori presinaptici deputati
al controllo della biosintesi e del rilascio
dell'istamina e di altri neurotrasmettitori. In
particolare l'istamina che agisce su questi recettori
ha azione di inibizione del rilascio dei
neurotrasmettitori associati a quella sinapsi.
• H4
Localizzazione prevalente
Midollo osseo, milza, eosinofili, mastociti,
neutrofili.
• Effetti: modula l'attivazione della risposta
immunitaria. La scoperta di questo sottotipo
recettoriale risale al 2001
ALIMENTI A ELEVATO CONTENUTO DI ISTAMINA
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Formaggi fermentati e stagionati
Cibi fermentati (crauti)
Bevande fermentate (vino ,birra)
Salumi e salsicce
Aringhe e salmone, sardine, alici, tonno
Conserve
Pomodori, spinaci, banane, avocado
Cioccolato
ALIMENTI CHE LIBERANO ISTAMINA
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Pomodoro, fragole
Crostacei, frutti di mare
Albume d’uovo
Cioccolato
Cibi in scatola
Salumi ,carne di maiale
Formaggi stagionati
Frutti esotici(ananas, papaya)
REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI
GASTROINTESTINALI
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dolore addominale
vomito
malassorbimento
diarrea
stipsi
meteorismo
borborigmi
glossite
eritema buccale
aftosi ricorrente
eritema anale
EXTRAINTESTINALI
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asma
rinite
angioedema
dermatite eczematosa
prurito diffuso
orticaria
iperattività
insonnia
cefalea/emicrania
anemia sideropenica
polmoniti recidivanti
ipotensione/shock
dolori lombari
NUTRIZIONE INTESTINALE
MODULAZIONE DEL MICROBIOTA
INTESTINALE
PREBIOTICI
Ingrediente dietetico non digerito che stimola
selettivamente la crescita e l'attività di una o più specie
microbiche
PROBIOTICI
Microrganismi non patogeni che, una volta ingeriti,
hanno azione positiva sull'ospite alterando l'equilibrio
microbico
SIMBIOTICI
Mix di probiotici e prebiotici che aumentano la
sopravvivenza del probiotico rendendo immediatamente
disponibile il substrato per la fermentazione
PREBIOTICI
I FOS, frutto-oligosaccaridi, sono fibre solubili presenti
in diversi frutti, verdure e piante comuni.
• La fonte più nota di frutto-oligosaccaridi è l’INULINA.
L'inulina, a sua volta, viene ricavata soprattutto dalla
radice di CICORIA ma è presente anche in CIPOLLE,
AGLIO,
CARCIOFI,
TOBINAMBUR,
BANANE,
PORRI, ASPARAGI, SEGALE, ORZO, AVENA e
FRUMENTO.
• I FOS possono essere prodotti con processo industriale
per sintesi enzimatica dal saccarosio, secondo un
processo conosciuto come transfructosilazione.
QUALITÀ MOLECOLARE CARBOIDRATI
CARBOIDRATI GLICEMICI
influiscono in modo decisivo sul valore della
glicemia, contenenti amido soprattutto (dolci, pane,
pasta, riso, prodotti da forno, alimenti composti con
farina, pizza, patate, frutta….)
FIBRE: CARBOIDRATI NON
GLICEMICI PERCHÈ NON ASSORBITI
non fanno aumentare la glicemia dopo il pasto, ma
anzi controllano e tendono a tenere basso il valore
della glicemia (fibra alimentare, in particolare fibra
idrosolubile… verdure e ortaggi di ogni tipo…).
La dose giornaliera di carboidrati deve avere una netta definizione
tra
CARBOIDRASTI GLICEMICI ( glucosio, fruttosio, galattasio) che
condizionano il valore della glicemia
CARBOIDRATI NON GLICEMICI che non condizionano il valore
della glicemia (fibre alimentari)
•
•
Caratteristica importante dei carboidrati non glicemici è la
fermentescibilità.
I microrganismi che colonizzano l’intestino possiedono enzimi in
grado di metabolizzare alcuni carboidrati che arrivano indigeriti
nel colon con un processo anaerobio definito fermentazione,
attraverso cui i batteri utilizzano i carboidrati a scopo
energetico.
•
•
La fermentescibilità dei carboidrati è proporzionale alla
loro solubilità, pertanto oligosaccaridi e disaccaridi non
glicemici,
altamente
solubili,
sono
rapidamente
fermentati.
Sebbene normalmente i polisaccaridi non glicemici
vengano suddivisi in “solubili” ed “insolubili”, questa
dizione non è perfettamente corretta, ed è preferibile la
distinzione in “fermentescibili” e “non fermentescibili”,
benché, come già detto, la fermentescibilità sia correlata
alla solubilità.
SPEZIE IMMUNOMODULANTI INTESTINALI
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Aneto
Anice (stellato, verde, anice pepato)
Cannella
Cardamomo (cardamomo nero,cardamomo verde)
Chiodi di garafano
Coriandolo
Cumino
Cumino dei prati
Curcuma
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Drangoncello o Estragone
Fieno greco o Trigonella
Zenzero dolce
Ginepro
Issopo
Levistico
Liquirizia
Menta
Mirto
Mentuccia
Nigella anche detta erroneamente Cumino Nero
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Noce moscata
Papavero
Paprica
Piper nigrum (dal quale si ricavano, secondo la
lavorazione, pepe nero, pepe bianco, pepe verde)
Pepe rosa
Pepe lungo
Peperoncino
Rafano
Santoreggia
Senape (nera, bianca, bruna, selvatica)
Sesamo (bianco, nero)
Ramarindo
Vaniglia
Zafferano
Zenzero o Ginger
YOGURT
Controllare la data di scadenza sempre stampata nel vasetto
dello yoghurt, si deve scegliere la data di scadenza più lontana
dal giorno di acquisto perché è salutare mangiare uno yoghurt
giovane preparato da poco tempo.
I lattobacilli contenuti nel vasetto possono risultare inefficaci.
Ogni microrganismo dello yoghurt deve possedere
CAPACITA’ di ADERENZA (adesione alla parete intestinale)
CAPACITA’ di SOPRAVVIVENZA (batteri VIVI e in grado di
MOLTIPLICARSI)
NON SEMPRE QUESTE CONDIZIONI SONO GARANTIRTE
ED EFFETTIVAMENTE PRESENTI
PER AVERE LA GARANZIA NUTRIZIONALE E PROBIOTICA
DELLO YOGURT PRODURRE YOGURT IN CASA PROPRIA
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Dose ottimale giornaliera di yogurt da latte magro 200
grammi, lontano dai pasti e assumendo acqua al termine della
ingestione di yoghurt.
NUTRIZIONE RIPOSO INTESTINALE
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riduzione glutine con alimenti senza farina
scelta di cereali interi / legumi
riduzione carico dose giornaliera proteine animali
incremento acidi grassi insaturi omega 3
incremento ortaggi e verdure crude e cotte
incremento uso spezie
RELAZIONI TRA MENTE, CERVELLO E
APPARATO GASTROENTERICO
STOMACO
I suoi problemi, naturalmente secondo la visione
psicosomatica, riguarda situazioni che non si riescono a
"digerire", idee, alimenti o situazioni che rifiutiamo,
situazioni che troviamo ingiuste o che ci mandano in
collera.
Una preoccupazione che è rimasta sullo stomaco, una
grossa perdita di gioia. La persona che presenta questi
disturbi deve imparare a prendere coscienza dei propri
sentimenti, ad elaborare consapevolmente le proprie
impressioni e sensazioni. Essa, inoltre, o non esprime la
propria aggressività o mostra un'aggressività esasperata.
Lo stomaco assorbe tutte le impressioni che vengono
dall'esterno, accoglie cioè quello che deve essere "digerito".
GASTRITE
Infiammazione della mucosa dello stomaco:
collegata alla collera perché non ci sentiamo
rispettati o apprezzati per quanto valiamo. Il
nervosismo e i disagi emotivi sono spesso
responsabili.
Il famoso "bruciore allo stomaco" parla della
presenza di un fuoco che brucia all'interno, ma che
non si esprime mai sotto forma di rabbia e
ribellione (rabbia inespressa).
ULCERA
Esprime la collera nei confronti di un evento che
abbiamo trovato ingiusto, ma davanti al quale ci
siamo sentiti impotenti perché non riusciamo a
cambiare assolutamente nulla.
La collera, pertanto, relativa a questa situazione
continua a irritarci tutte le volte che si torna
sull'argomento (ci rode all'interno - l'acido cloridrico
- fino a determinare rancore e astio).
INTESTINO
Riguardano paure e credenze che ci inducono alla
ritenzione (stipsi, gas, ecc.) o alla non-accettazione,
alla rivolta che ci fa respingere ogni cosa (diarrea,
m.Crohn, ecc.).
STIPSI
collegata al fatto di trattenersi. Si trattiene per
paura di disturbare, per paura di non piacere a
qualcuno (mi criticherà, mi rimprovererà, ecc.). I
soggetti che soffrono di stitichezza sono chiusi,
controllati, molto formali, avari e gelosi di ciò che
posseggono. Offrono sempre un'immagine "pulita"
caratterizzata da grandi ideali e particolare
rettitudine.
IL SECONDO CERVELLO
L'interconnessione tra un disturbo e la sua causa
d'origine psichica si riallaccia alla visione olistica del
corpo umano, all'interno della consapevolezza che
corpo e mente sono strettamente legati tra loro.
Uno degli indirizzi più promettenti della ricerca in
psicosomatica negli ultimi trent'anni è la psiconeuro-endocrino-immunologia (P.N.E.I.), che ha
l'obiettivo di chiarire le relazioni tra funzionamento
psicologico, secrezione di neurotrasmettitori e
ormoni e funzionamento del sistema immunitario.
SEROTONINA PSICHE E INTESTINO
La serotonina (5-HT) è prodotta in tre distretti corporei:
PARETE INTESTINALE
Le cellule enterocromaffini (stomaco e intestino tenue)
contengono circa il 90% della quantità totale di 5-HT presente
nell'organismo
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SISTEMA
NERVOSO
CENTRALE
NEURONI
SEROTONINERGICI
La 5-HT è un importante trasmettitore del SNC ed è presente in
elevate concentrazioni in specifiche aree del mesencefalo.
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SANGUE
La 5-HT è presente in elevate concentrazioni nelle piastrine,che
la accumulano dal plasma attraverso un sistema di trasporto
attivo e la rilasciano in seguito all'aggregazione che si verifica nei
siti di danno tissutale.
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SEROTONINA E FUNZIONI INTESTINALI
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La 5-HT determina aumento della motilità intestinale, in parte
per un effetto diretto sulle cellule muscolari lisce e in parte per
un effetto indiretto di tipo eccitatorio sui neuroni enterici.
La 5-HT stimola anche la secrezione di fluidi; inoltre provoca
nausea e vomito mediante la stimolazione del muscolo liscio e
dei nervi sensoriali nello stomaco.
Il riflesso peristaltico, evocato dall'aumento della pressione in
un segmento d'intestino, è mediato, almeno in parte, dalla
secrezione di serotonina da parte delle cellule enterocromaffini,
in risposta allo stimolo meccanico.
Le cellule cromaffini rispondono anche alla stimolazione vagale
determinando la secrezione di 5-HT.
SEROTONINA E SNC
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Nel sistema nervoso centrale, la serotonina svolge un
ruolo importante nella regolazione dell‘ umore, del
sonno, della temperatura corporea, della sessualità e
dell‘appetito.
La serotonina è coinvolta in numerosi disturbi
neuropsichiatrici, emicrania, disturbo bipolare, la
depressione e l‘ansia.
CIBO E SEROTONINA
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Il desiderio smodato di cibo è dovuto a bassi livelli
di serotonina.
Quando questa sostanza non è presente a livelli
adeguati, nel nostro inconscio nasce il desiderio di
alimenti ad alto contenuto di carboidrati.
Questi particolari carboidrati sono contenuti nel
pane bianco, nella pasta, nei dolci, nelle patate, nei
cracker, nelle caramelle, nei cereali, nelle bibite
dolci, nei succhi di frutta ecc.
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Questi cibi innalzano i livelli di insulina.
L’insulina, in qualche modo, fa sì che l’aminoacido
essenziale triptofano entri nel cervello.
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Il triptofano poi si trasforma in serotonina.
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E la serotonina ci fa sentire bene!
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Per questa ragione certi cibi vengono definiti “cibi di
conforto”.
Ed ecco la ragione per cui le persone tendono a
mangiare seguendo le emozioni.
Questo cambiamento di condizione che avviene nel
cervello, benché sottile, ci fa sentire bene!
MICROBIOTA E SEROTONINA
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L’intestino produce serotonina attraverso le cellule
enterocromaffini, la cui produzione è in rapporto
con le specie batteriche presenti nell’intestino.
La presenza o la assenza di particolari batteri
intestinali può influire sulla produzione di
serotonina.
Il legame fra batteri e serotonina influenzato
anche dal sesso, negli uomini è infatti più marcato
che nelle donne.
(The microbiome-gut-brain axis during early life regulates the hippocampal
serotonergic system in a sex-dependent manner- Giugno 2012 Molecular
Psychiatry Gerard Clarke).
GRAZIE PER LA PARTECIPAZIONE.
BUON APPETITO!
ALAN DE PAOLA
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