Cosa è stato fatto Migliaia di campi sperimentali con piante geneticamente ingegnerizzate (GE) sono presenti nei diversi Paesi la maggioranza sono di natura sperimentale non destinate al mercato Altre vengono eliminate nel corso del ‘product testing’ Altre ancora vengono escluse nel corso del processo di approvazione Esempio negli Stati Uniti: Sono state autorizzate in totale 15.850 prove sperimentali di piante transgeniche in campo dal 1987 to 2009. Di queste 2.003 hanno riguardato la resistenza alle malattie: •853 fungine •983 virali •167 batteriche Prove sperimentali in campo autorizzate negli Stati Uniti di piante transgeniche per la resistenza a malattie fungine Prove sperimentali in campo autorizzate negli Stati Uniti di piante transgeniche per la resistenza a malattie batteriche Prove sperimentali in campo autorizzate negli Stati Uniti di piante transgeniche per la resistenza a malattie virali Cosa è stato fatto... Approvate per la commercializzazione negli USA: 12 specie di piante coltivate Mais Cotone Soia colza patata Pomodoro Barbabietola lino riso zucchine Papaya Cicoria Sono stati modificati 6 caratteri Resistenza agli insetti (Bt) Resistenza ai virus Resistenza agli erbicidi Ritardo nella maturazione dei frutti Alterazione nel contenuto in olii Controllo nella produzione del polline Europa Unico evento autorizzato in EU è il mais Bt MON810 (coltivato in Spagna) http://www.gmo-compass.org/eng/gmo/db/127.docu.html (è il data base delle piante GM autorizzate o in corso di autorizzazione in EU) Richiesta del rinnovo autorizzazione Italia • La Conferenza Stato-Regioni ha approvato 9 protocolli, ciscuno per kiwi, citrus, ciliegio, fragola, mais, melanzana, olivo, pomodoro e vite. • Le Regioni decidono su come implementare la regolazione per ridurre il rischio di contaminazione (molte regioni si sono dichiarate OGM-free. Tra quelle più interessate alle prove c’è la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna) Esempi per ridurre la “contaminazione” includono: 1. -uso di reti anti-uccelli sopra gli alberi di kiwi GM; 2. -una distanza minima di 1.000 metri tra campi GM e convenzionali di mais; 3. -raccolta manuale del mais GM; 4. -sterilizzazione del suolo e incenerimento dei residui GM 5. -Inoltre i campi devono restare incolti per 3 anni dopo la prova GM. Resistenza agli insetti Mais resistente alla piralide tramite la proteina Bt Esempio di: •Unica pianta transgenica coltivata in Europa •Implementazione dell’espressione Ciclo vitale della piralide: ciclo annuale Ciclo vitale della piralide: danni della pianta Diffusione in Europa Infezioni secondarie su mais attaccata dalla piralide Bacillus thuringiensis (or Bt) is a common gram positive, sporeforming, soil bacterium. When resources are limited, vegetative Bt cells undergo sporulation, synthesizing a protein crystal during spore formation. Proteins in these crystals are called Cry (from Crystal) endotoxins Madalità di azione della proteina Bt Modalità di azione delle tossine Cry insert into the gut cell membrane, creating a pore through which ions can pass freely protect the exposed end (Cterminus) of the active toxin, preventing further cleavage by gut proteases. this domain binds to receptors in the gut Maisgard (Monsanto) Sezione del fusto di mais transgenico per il gene Bt Pianta di mais NON transgenica Il gene Bt: esempio di proteine transgenica espressa a bassi livelli Gene Bt contenuto in un plasmide di 75 Kbp Proteina Bt: 1178 aa Gene Bt nativo poco espresso in piante transgeniche Per incrementare l’espressione: -La porzione N-terminale (1-615) è quella funzionale -1-453: gene sintetico (modificato il “codon usage”) -454-615: porzione del gene nativo ottenuto con enzimi di restrizione -Promotore 35S duplicato Espressione 100 volte superiore al gene nativo completo Resistenza ai virus Virus del mosaico del tabacco Resistance to tomato spotted wilt virus in transgenic tomatoes (left) due to the insertion of a viral gene. Control plants are on the right. (Courtesy T. German) T C Come funziona la resistenza indotta nelle piante GM? Sovraesprimendo nella pianta una proteina del virus (in genere la proteina del capside) si induce un processo noto come cosoppressione genica In caso di infezione la cellula vegetale transgenica “percepisce” che un gene è sovraespresso e risponde bloccando l’espressione del transgene e virale Strategia nota anche come Resistenza virale mediata dalla proteina del capside Quali piante sono state modificate per la resistenza ai virus? Papaya: Papaya Ring spot virus (PRSV) Malattia insorta rapidamente nel 1992 nelle Hawaii; in 5 anni aveva causato la riduzione del 40% della produzione nelle piantaggioni Hawaiane Piante GE sviluppate in collaborazione tra istituti Hawaiani e della Cornell University Dal 1998 il seme di due varietà (SunUp e Rainbow) è stato distribuito gratuitamente consentendo il ripristino delle produzioni Cetrioli e zucchine: virus del mosaico giallo del cetriolo (ZYMV), Watermelon Mottle virus 2 (WMv-2), virus del mosaico del cocomero (CMV). Prodotti dalla Asgrow con il nome: Indipendence II, Liberator III, Freedom III, Destiny III Patata: Potato leaf roll virus (cv NewLeaf Plus) e Potato virus Y (cv NewLeaf Y). La resistenza a questi virus è stata aggiunta nella linea trasgenica ‘NewLeaf’ (Monsanto) resistente al Colorado Potato Beetle grazie alla introduzione del gene Bt (Cry 3A). La linea NewLeaf è stata comunque dismessa dal produttore nel 2001 e da allora non è stata più commercializzata (per problemi connessi all’accettabilità dei prodotti GM e per lo sviluppo dell’insetticida Imidacloprid molto efficace nel combattere il Colorado potato beetle (Leptinotarsa decemlineata Say, patogeno per cui erano state prodotte le patate transgeniche Bt) e gli afidi). http://www.agbios.com/main.php http://www.assobiotec.it/ http://www.europabio.org/green_biotech.htm http://www.europabio.org/green_biotech.htm EuropaBio è l’associazione europea delle Industrie Biotecnologiche Settori Biotecnologie Industriali/White Biotech Biotecnologie mediche/Red Biotech Biotecnologie vegetali/Green Biotech http://www.ministerosalute.it/biotecnologie/biotecnologie.jsp http://www.salmone.org/chi-e-sagri I principali fautori • Monsanto (US). • DuPont. • Novartis (Swiss). • Astra Zeneca (UK). • Pioneer Hi-bred International (US). • Seminis (US). Control 38% US crop seed market and 24% European seed Market. • Agrevo (UK). Osservazione: Le piante GM che hanno consentito di ottenere un grande profitto per le Ditte hanno le seguenti caratteristiche: (a)Tutte le strategie hanno come target stress biotici (insetti, malerbe, virus) (b) Tutte usano geni eterologhi, fornendo una soluzione tecnica oltre il range del breeding tradizionale (c)Tutte sono sviluppate sulla base di tecnologie durevoli non-GM. Valutazione del rischio Preoccupazioni per ambiente e consumatori: (a) La diffusione di caratteri GM alle specie affini selvatiche; (b) La diffusione della resistenza agli antibiotici nelle popolazioni selvatiche di microrganismi; (c) Altri effetti negativi sugli organismi non target: es: aumento della pressione di selezione sulla popolazione del patogeno oggetto della resistenza, con il risultato di un ridotto effetto nel tempo della resistenza introdotta; (d) Diffusione del materiale GM sulle coltivazioni “biologiche”: es: attraverso le api (che renderebbe la produzione biologica impossibile con l’attuale normativa) (e) Riduzione della diversità genetica naturale con l’uso esclusivo delel piante GM Valutazione del rischio: Cosa è specifico per le piante GM resistenti alle malattie? -Poichè le piante resistenti GM constrastano i microrganismi patogeni in un modo diverso rispetto alle piante non GM, ci potrebbe essere la necessità di una valutazione più accurata di come i microrganismi potenzialemnte benefici potrebbero risentirne. Es: •piante GM che esprimono la chitinasi potrebbero potenzialmente alterare l’interazione con i funghi micorrizici; •l’espressione della proteina antibatterica difensina in una pianta foraggera potrebbe alterare l’ecosistema batterico negli organi digestivi dei ruminanti; Osservazione: -Ciò è potenzialmente possibile, tuttavia, questi eventuali effetti negativi su microrganismi benefici verrebbero evidenziati durante le diverse fasi di sperimentazione, tramite gli esperimenti di crescita della pianta e test di sicurezza del prodotto, in cui la performance di crescita della pianta GM ed il peso degli animali nutriti con la pianta GM vengono accuartamente misurati e valutati. Altra possibile preoccupazione specifica per le piante GM resistenti alle malattie: Può l’approccio GM provocare una risposta biologica a lungo termine sia nel patogeno target che non target tale da indebolire le naturali barriere di difesa della pianta? Es: l’espressione di proteine virale CP in piante GM potrebbe favorire la formazione di nuovi virus più virulenti. Ciò può avvenire sia mediante incapsidamento della proteina CP transgenica da parte di un virus in grado di infettare la pianta GM oppure mediante ricombinazione genetica con l’RNA transgenico virale. Nelle piante GM resistenti ai virus è stato dimostrato sperimentalmente che ciò può avvenire, anche se con una frequenza molto bassa. Osservazione: -Questi fenomeni avvengono in natura quando le piante vengono infetatte da più virus. -Le piante GM resistenti a virus sono ormai coltivate da più di un decennio e nessun incremento di questo fenomeno è stato riscontrato. -Tuttavia, se nuovi transgeni, es. geni animali, vengono espressi in pianta allora la situazione può cambiare ed è quindi necessaria una attenta valutazione di nuovi rischi potenziali che dovrebbe ssere fatta caso per caso per tutti i tipi di patogeni bersaglio. -l’espressione di un peptide antibatterico potrebbe favorire lo sviluppo di resistenze in batteri normalmente innocui e quindi favirirne lo sviluppo come patogeno delle piante. Ancora peggio, un batterio patogeno per l’uomo potrebbe sviluppare nuove resistenze derivate dal microcosmo dei batteri che vivono a contatto con la pianta GM sia in campo o durante la digestione della pianta GM. I prodotti Biotech vengono Continuamente Controllati Scoperta Isolamento del gene Trasform azione Sviluppo del Prodotto Valutazione della pianta in serra e in campo Commercializzazione Produzione Post Selezione Sviluppo Market Market della linea della varietà in campo NIH-Natinal Institute of Healt Linee guida Es. negli USA USDA - U.S. Department of Agriculture Determina se è sicura da crescere EPA - U.S. Environmental Protection Agency Determina se è sicura per l’ambiente FDA - U.S. Food and Drug Administration Determina se è sicura come cibo Limite 0.9%) MON 810 Case Study Concepts and Principles Substantial equivalence In performing the environmental safety assessment of transgenic plants, the concept of familiarity is coupled with that of substantial equivalence. The latter is based on the principle that novel plants can be compared with their non-transformed counterparts that have an established history of safe use. The objective is to determine if the novel plant presents any new or greater risks in comparison with its traditional counterpart, or whether it can be used interchangeably with its traditional counterpart without negatively affecting the environment in which it is grown. The goal is not to establish an absolute level of safety, but rather a relative level of safety, so that there is a reasonable certainty that no undue risk to the environment will result from the cultivation of the novel plant under anticipated conditions of production. Safety Considerations The goal of environmental risk assessment of genetically modified plants is to identify and evaluate the risks associated with the release and cultivation of these plants in comparison with a counterpart that has a history of safe use. Amongst those countries with established regulatory programs for environmental risk assessment of transgenic plants, there are common safety concerns that must be addressed on a case-by-case basis prior to commercialization of a novel plant. As summarized by the OECD (2000) these include: • •stability of the genetic modification; • •gene transfer to related plants; • •gene transfer to unrelated organisms; • •weediness potential; • •secondary and non-target adverse effects. MON 810 MON 810 MON 810 Strategia della Zona Rifugio per limitare l’insorgenza di resistenze nei campi di mais Bt MON 810 Lucido di relax Per il cotone transgenico contenente Bt sono state utilizzate due strategie: 1. Zona rifugio trattata con insetticidi non Bt pari al 20% dell’area coltivata a transgenico 2. Zona rifugio non trattata pari al 4% dell’area coltivata a transgenico Il concetto è che il rifugio deve generare un adeguato numero di insetti suscettibili per diluire gli alleli R consentendo allo stesso tempo una buona produttività delle piante non transgeniche. Nonostante la regolamentazione e le assicurazioni ricavate dai controlli le preoccupazioni per la salute e l’ambiente permane nei consumatori una sostanziale non accettazione delle PGM Preoccupazioni per ambiente e consumatori: (a) La diffusione di caratteri GM alle specie affini selvatiche; (b) La diffusione della resistenza agli antibiotici nelle popolazioni selvatiche di microrganismi; (c) Altri effetti negativi sugli organismi non target: es: aumento della pressione di selezione sulla popolazione del patogeno oggetto della resistenza, con il risultato di un ridotto effetto nel tempo della resistenza introdotta; (d) Diffusione del materiale GM sulle coltivazioni “biologiche”: es: attraverso le api (che renderebbe la produzione biologica impossibile con l’attuale normativa) (e) Riduzione della diversità genetica naturale con l’uso esclusivo delel piante GM Lucido di relax Piante cisgeniche: Modificazione genetica di una pianta con un gene naturale derivato da una pianta sessualmente compatibile. Schouten HJ et al., (2006) Nature Biotec