OBESITÀ INFANTILE Fermiamo la pubblicità Picchia, picchia, qualcosa si ottiene. La nostra analisi dei programmi televisivi mostra che la pubblicità di alimenti malsani (troppo calorici e troppo ricchi di grassi, sale e zuccheri) rivolta ai minori è in calo (vedi riquadro a fianco). Ma c’è ancora da lottare: non solo perché comunque gli spot diseducativi sono sempre troppi, ma anche perché il marketing si è massicciamente trasferito verso altri canali, in particolare i siti internet. Oggi frequentatissimi dai ragazzi, che passano davanti a schermo e tastiera molte delle ore un tempo consacrate alla televisione. Negli ultimi anni, qualche progresso c’è stato: praticamente spariti gli spot che offrono regali per invogliare all’acquisto, in calo le pubblicità specifiche per bambini (quasi scomparsa quella della Kinder Ferrero e molta del Mulino Bianco Barilla); perfino in leggero aumento (anche se sempre scarsissimi) gli spot che pubblicizzano frutta e verdura, anche se trasmessi in orario più adatto agli adulti. europea sulla dieta, l’attività fisica e la salute (programma Pledge, vedi www.eu-pledge.eu). O forse, semplicemente, le aziende hanno spostato il tiro su internet. Per spingere le maggiori aziende del mondo (Coca cola, Danone, Ferrero, Kellogg, Nestlé...) ad andare contro i propri interessi eco- > Un parziale successo Nella nostra precedente inchiesta (AC 179, febbraio 2005), i risultati erano peggiori: basta pensare che, rispetto all’insieme della pubblicità alimentare analizzata, l’incidenza degli spot di biscotti e merendine, dedicati ai più piccoli, oggi si è più che dimezzata: dal 18% sono passati al 7% (vedi anche il grafico a pag. 21). Forse questo parziale successo non è un caso: i principali produttori di alimenti e bevande nel 2007 hanno siglato un impegno volontario a ridurre le pubblicità di questo tipo nell’ambito della Piattaforma d’Azione IL METODO DELL’INCHIESTA Davanti alla tele Nella settimana tra il 20 e il 26 aprile 2009, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, abbiamo registrato gli spot trasmessi dai 7 canali nazionali tra le 6 e le 21, fascia oraria che non dovrebbe ospitare pubblicità di alimenti poco salutari, perché accessibile ai bambini. Su 735 ore di trasmissione registrate 116 erano di pubblicità. test salute 83 Dicembre 2009 Continua la nostra battaglia contro il marketing aggressivo, che spinge i bimbi verso cibi malsani. In tv va meglio, ma si apre un nuovo fronte: internet. 29 OBESITÀ INFANTILE NO ALL’USO DI CARTONI E PERSONAGGI CELEBRI DAI BENIAMINI, SOLO IL BUON ESEMPIO Il Codice di Consumers International proibisce che i personaggi più amati dai bambini siano utilizzati per promuovere cibo poco sano. ´ La pubblicità della Fanta (in alto) e Kellogs Miel Pops utilizza una tecnica amatissima dai bambini più piccoli, quella del cartone, per ambientare la promozione di una bibita e di un cereale molto ricchi di zuccheri. Il Codice proibisce questi espedienti. Topolino, qui a destra, veste i panni del cuoco per proporre un prodotto pronto che non dovrebbe entrare se non molto occasionalmente nella dieta dei bambini (troppi grassi, troppo sale). Come nel caso di Fruttolo, il cartone fa da testimonial all’intera linea di alimenti proposti ai ragazzi. Un suggerimento per i pubblicitari: perché non ricorrere ai personaggi più amati per promuovere cibo sano, come frutta e verdura? Per citare un caso celebre: Braccio di Ferro è addirittura nato per promuovere gli spinaci. Ma gli esempi sono ancora rarissimi. ´ ´ NO ALLE SPONSORIZZAZIONI CI VUOLE UN PO’ PIÙ DI COERENZA È sotto gli occhi di tutti: spesso i produttori di alimenti tra i meno sani sponsorizzano eventi sportivi. Il Codice di Consumers International lo proibisce. ´ ´ test salute 83 Dicembre 2009 La promozione di importanti eventi sportivi serve a migliorare l’immagine dei prodotti, dando loro una immeritata patina salutistica e trasformando l’evento in un’altra occasione per pubblicizzare cibo malsano. Promuovere lo sport presso i ragazzi è utile, perché praticare regolarmente attività fisica previene il sovrappeso e l’obesità: ma se si trasforma in un’ulteriore occasione per promuovere cibo spazzatura, il risultato alla fine è controproducente. Il Codice prevede anche che i luoghi dove si radunano i bambini (scuole, giardini pubblici, consultori, parchi giochi...) siano privi di sollecitazioni commerciali al consumo di cibi malsani. 30 NO AI GENITORI NEGLI SPOT LASCIATE IN PACE LE MAMME Fare appello ai sentimenti materni è una strategia tipica per promuovere alimenti proposti ai bambini. Vietate anche le novità attira-piccoli. ´ La famigliola è felice se sulla tavola ci sono le patatine prefritte. Il bambino fa una merenda genuina se la mamma, con un sorriso angelico, estrae dal pacchetto una Kinder Brioss. Il Codice Internazionale della pubblicità di Consumers International prescrive che i cibi malsani non debbano essere presentati come adatti ai bambini presso gli adulti che hanno responsabilità su questi ultimi. La pubblicità non deve suggerire che l’adulto che compra quei prodotti è migliore e più premuroso di quello che non lo fa, né che il bambino diventerà più intelligente o dotato nutrendosi di quei prodotti, né che una normale alimentazione sia insufficiente a fornire adeguate quantità di nutrienti. La tecnologia alimentare dovrebbe essere utilizzata per rendere i prodotti destinati ai bambini più sani, non a inventare nuovi prodotti accattivanti, ma altrettanto malsani dei precedenti: cotolettine a forma di automobile o di lettera dell’alfabeto, gelati che riproducono Hello Kitty o, per fare un altro esempio, con ripieni innovativi (caramella alla Coca cola) sono tra le forme di promozione che il Codice vieta. ´ ´ test salute 83 Dicembre 2009 2,7 salati 0,2 1,1 Snack Altro 0,2 2,7 Condim enti 0,9 e sals e 2,6 1,8 Alime nti fritti 3,0 4,6 Frutta verdu e ra Bevan alcolicde he 3,9 5,5 7,2 1,1 lato Ciocco 7,8 4,7 od Fast fo 8,7 8,6 8,3 7,5 li Cerea Prodo t lattier ti o casea ri de Carne e pesce 9,4 5,9 12,1 17,5 13,6 17,7 6,5 Caram elle gomme e % passaggi 2009 Bevan % passaggi 2005 Bisco meren tti e dine Nel grafico a fianco potete notare il generale calo di spot riguardanti alimenti poco sani tra il 2005 e il 2009 come emerge dalle nostre due inchieste. Un’indagine del 2007 aveva mostrato che i bambini italiani subiscono un bombardamento pubblicitario maggiore rispetto a quanto avviene nel resto d’Europa. 33,7 Spot: sono meno, ma ancora troppi 31 OBESITÀ INFANTILE > nomici, limitando la pressione pubblicitaria sui bambini, bisogna mettere ben in chiaro che l’allarme sul dilagare dell’obesità nel mondo occidentale è ormai generalizzato e drammatico. L’obesità dilaga test salute 83 Dicembre 2009 I dati parlano chiaro: restando soltanto all’Italia, circa il 40% dei bambini tra i 6 e i 9 anni sono obesi o in sovrappeso, con punte che lo superano in alcune regioni. E questo significa seri problemi di salute, sia già durante l’infanzia, sia quando saranno adulti. Un bambino obeso ha, infatti, maggiori probabilità di esserlo anche da adulto, con le ormai ben note conseguenze: rischio cardiovascolare, diabete, ipertensione, aumento della probabilità di incorrere in molti tipi di tumori. Per non parlare delle problematiche psicologiche e sociali. Di fronte a quella che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) denuncia come una vera e propria epidemia, di fronte al fatto che è ormai ampiamente dimostrato che c’è un legame effettivo tra il marketing alimentare e un’alimentazione squilibrata nei bambini, anche le aziende alimentari devono assumersi le proprie responsabilità. È vero, fa parte delle leggi del mercato che un’azienda faccia di tutto per vendere; ma è evidente 32 NO A GADGETS, CONCORSI, OMAGGI NUTRIRSI NON È UN GIOCO Gadgets, concorsi, giochi online: internet ha enormemente ampliato le opportunità di marketing di prodotti nutrizionalmente non validi. ´ Perché il bambino piagnucola per tornare al fast food? Come tutte le mamme sanno, spesso ad attirarlo non sono tanto hamburger e patatine: è piuttosto il regalino, il secondo guantone di Topolino o l’animaletto o il personaggino... tutti espedienti promozionali per indurre all’acquisto di alimenti, presenti proprio sui cibi meno sani. Il Codice bandisce tutto. I siti pubblicitari hanno spalancato un nuovo mondo al marketing di questo tipo: oggi è possibile addirittura offrire ai bambini giochi online, con la condizione, per accedere, di digitare un codice che si trova sul prodotto da acquistare. Ancora, la vittoria in un gioco online può fruttare un buono sconto per comprare uno snack o simili. E ai bambini, trasformati in piccoli promotori pubblicitari, sono proposte cartoline digitali da mandare agli amici. Tutto ciò è vietato dal Codice. ´ ´ Con la federazione mondiale delle associazioni di consumatori ci battiamo per l’introduzione di un Codice che regolamenti tutto il marketing alimentare rivolto ai bambini. L’anno scorso più di 6.500 di voi hanno accolto l’appello a firmare per sostenerlo. che, di fronte a una così grave minaccia per la salute pubblica, non si possono più tollerare comportamenti controproducenti. Lottiamo per il Codice Sono molte le proposte che sono state fatte sul fronte di una maggiore regolamentazione della pubblicità televisiva di alimenti malsani. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è quella siglata a settembre 2009 tra ministero della Salute spagnolo e le emittenti televisive, per evitare la messa in onda di pubblicità che incitino al con- sumo smodato di alimenti poco salutari. Si tratta di un’iniziativa in linea con quanto chiede l’Oms, che da tempo sollecita i governi a lavorare con le associazioni di consumatori e il settore privato (pubblicitari inclusi) per sviluppare nuovi approcci alla pubblicità a al marketing alimentare rivolto ai bambini. Proprio in questo contesto si inserisce la proposta di Consumers International, la federazione mondiale di organizzazioni di consumatori di cui facciamo parte: si tratta di un codice internazionale CONSIGLI UTILI COME EDUCARE I PIÙ PICCOLI A MANGIARE SANO Ridurre al massimo le ore passate davanti alla televisione e al computer, dare il buon esempio a tavola, non offrire come premio alimenti malsani, incoraggiare il moto e l’attività fisica. ´ ´ ´ ´ ´ ´ ´ ´ Un bambino che mangia tanto non è più sano: non insistete con i vostri bambini perché svuotino il piatto o consumino tutte le portate previste se non hanno più fame. Cercate di non premiare il vostro bambino con il cibo (“Se sei bravo andiamo al fast food”): il nutrimento dovrebbe servire a sfamarsi, preferite altre gratificazioni. Abituate il bambino a tre pasti regolari (colazione, pranzo, cena) e a due spuntini a metà mattina e metà pomeriggio, meglio se a base di frutta. Nella dieta quotidiana, riducete il ricorso a piatti elaborati e alimenti acquistati già pronti, solo da cuocere o riscaldare (spesso ricchi di sale e grassi di qualità cattiva). Non tenete in casa cibi tentatori: bibite dolci, biscotti, patatine e simili dovrebbero essere presenti solo sporadicamente nel frigo o nella dispensa. Se il bambino ama un certo tipo di frutta o verdura, provate a offrirgliela come spuntino del mattino o merenda: per esempio fragole, banana, carote fresche pulite, uva... Date il buon esempio: a tavola prevedete sempre un contorno di verdura cruda o cotta e non fate mai mancare la frutta. Non consentite la visione di programmi televisivi né la permanenza davanti al computer per più di due ore complessive, evitando in particolare le ore prima di andare a letto e la mattina appena alzati. Stimolate i bambini a praticare regolarmente attività fisica, scegliendo lo sport che preferiscono. ´ Tutto il materiale della nostra campagna su: altroconsumo.it/ pubblicitache ingrassa sulla commercializzazione rivolta ai bambini di alimenti e bevande analcoliche. Da due anni stiamo sostenendo l’introduzione da parte dell’Oms del Codice, che regolamenta severamente tutto il marketing alimentare rivolto ai piccoli (non solo gli spot televisivi, dunque), proibendo le forme aggressive e la pubblicità di “cibo spazzatura”. Tra le prescrizioni: – no alla pubblicità rivolta ai bambini di cibo ad alto contenuto energetico, povero in nutrienti e ricco di grassi, zuccheri e sale; – no all’uso pubblicitario di personaggi dei cartoni; – no alla presenza di regali, giocattoli o oggetti collezionabili. Un’occhiata alle schede in queste pagine vi basterà a cogliere quanto l’applicazione del Codice sia necessaria e urgente. DALLA TUA PARTE Consumers International: applicate subito il Codice Dopo avere presentato al ministero della Salute le firme raccolte a sostegno del Codice, a luglio di quest’anno abbiamo richiesto allo stesso Ministero di supportarlo e di premere per l’inclusione dell’argomento nell’assemblea esecutiva dell’Oms, in programma a gennaio 2010. Un primo successo è che questo tema è stato in effetti messo all’ordine del giorno. Abbiamo misurato un allentamento della pressione pubblicitaria televisiva di alimenti poco sani rivolta ai bambini, rispetto a quattro anni fa. Ma gli spot sono ancora troppi e la pubblicità ha trovato un altro canale: quello dei siti internet, frequentatissimi. Quanto si è guadagnato su un fronte rischia di perdersi sull’altro. Il Codice di Consumers International può rappresentare un argine al marketing aggressivo, che spinge i nostri bambini verso prodotti alimentari dannosi. Il problema è grave e urgente: per questo stiamo facendo pressioni perché il Codice sia fatto proprio dall’Oms e trasformato presto in legge vincolante per i produttori. ´ Abituate il bambino a consumare frutta e verdura fin dalla più tenera età, offrendogli regolarmente come spuntino i suoi prodotti preferiti tra quelli di stagione. test salute 83 Dicembre 2009 ´ 33