schema espositivo dell`epiciclo dei pianeti superiori

SCHEMA ESPOSITIVO DELL’EPICICLO DEI
PIANETI SUPERIORI
di Massimiliano Gaetano
L’Epiciclo è un artifizio geometrico (escogitato dal matematico Apollonio di Perga intorno al 200 a.C. e
ripreso da Claudio Tolomeo) per rappresentare movimenti periodici composti.
Osservati dalla Terra, i pianeti sorgono, avanzano nel cielo, si arrestano e tornano indietro per poi riprendere
il cammino.
Per conciliare queste apparenze con il principio dei moti uniformi dei pianeti lungo orbite circolari, Tolomeo
ricorse a una soluzione geometrica introdotta da Apollonio di Perga (III sec. a.C.): il pianeta si muove con
velocità uniforme lungo un cerchio minore (l’epiciclo), che è contemporaneamente trascinato lungo la
circonferenza maggiore (il deferente o eccentrico) al cui centro è posta la Terra.
In questo modo, si spiega perché il pianeta, visto dalla Terra, con movimento spiraloide avanzi nel cielo
(moto diretto), si arresta (moto stazionario), torna indietro (moto retrogrado), si arresta di nuovo (moto
stazionario) e ritorna ad avanzare nel cielo (moto diretto).
Nell’interpretazione astrologica, l’Epiciclo del pianeta (ossia: la sua posizione rispetto al Sole) assume un
ruolo importante, in quanto l’Astrologia è una scienza che si fonda sull'apparenza luminosa dei corpi celesti e
che, quindi, formula i suoi giudizi attribuendo una “qualitas” al tempo. Tale giudizio può essere formulato
osservando non solo la posizione o condizione zodiacale del pianeta, ma anche il rapporto che questo ha con
il Sole.
Ogni pianeta, durante il suo percorso lungo l'Epiciclo, muta le condizioni del suo moto e della sua luminosità,
al punto che il suo percorso può essere suddiviso in diverse fasi, la conoscenza delle quali è dunque
indispensabile all’Astrologo ai fini della formulazione del suo giudizio sulla “qualitas” del tempo.
Infatti, astrologicamente un pianeta ha affinità con:
l’operare e l’agire rapidamente e precipitosamente, quando ha moto diretto;
l’indugiare e il tentennare, quando ha moto stazionario;
il ritardare, il recalcitrare e il ritornare sui propri passi, quando ha moto retrogrado.
L’Epiciclo di un pianeta può essere diviso in due emicicli:
-
Emiciclo orientale, quando il pianeta segue un movimento che schematicamente è nell’ordine:
•
•
-
per i pianeti inferiori o interni: retrogrado stazionario diretto;
per i pianeti superiori o esterni: diretto stazionario retrogrado
Emiciclo occidentale, quando il pianeta segue un movimento che schematicamente è nell’ordine:
•
•
per i pianeti inferiori o interni: retrogrado stazionario diretto;
per i pianeti superiori o esterni: diretto stazionario retrogrado.
Per quanto riguarda i pianeti superiori o esterni (Marte, Giove e Saturno ai quali si dovrebbero aggiungere
Urano, Nettuno e Plutone), essi sono:
-
orientali quando attraversano l’emiciclo orientale (ossia: dalla congiunzione fino all’opposizione con
il Sole);
occidentali quando attraversano l’emiciclo occidentale (ossia: dall’opposizione fino alla successiva
congiunzione con il Sole).
Nello schema sottostante (Fig. 1) è possibile visualizzare l’Epiciclo dei pianeti superiori o esterni (Marte,
Giove e Saturno, ai quali si dovrebbero aggiungere Urano, Nettuno e Plutone 1).
Per i pianeti transaturnini, i quali sono invisibili alla vista umana (se non attraverso telescopi), si pone un problema di applicabilità
dell’Epiciclo, il quale si fonda sulla visibilità dei corpi celesti.
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Figura 1 - Epiciclo dei pianeti superiori o esterni
Schematicamente l’Epiciclo dei pianeti superiori o esterni può essere sintetizzato come di seguito:
1. Congiunzione 2 al Sole, la quale costituisce il punto di partenza dell’Epiciclo del pianeta e dell’emiciclo
orientale: in questa fase il pianeta superiore o esterno non è visibile, ha un passo giornaliero massimo (moto
veloce o rapido) e si trova alla distanza massima dalla Terra (Apogeo);
2. Levata o Sorgere Eliaco Mattutino o Prima Visibilità Orientale 3: in questa fase il pianeta superiore o
esterno, dopo essere uscito fuori dai raggi del Sole, è visibile 4 di mattina (c.d. “stella del mattino”)
nell’orizzonte orientale prima del sorgere del Sole e ha un passo giornaliero inizialmente ancora molto veloce
(ossia: superiore al suo moto medio), che tende progressivamente a rallentare fino a raggiungere il suo moto
medio;
3. Prima Stazione Mattutina: in questa fase il pianeta superiore o esterno è stazionario (apparentemente
fermo) e pronto a cambiare il suo moto da diretto a retrogrado;
4. Sorgere Acronico Vespertino o Orientale 5 : in questa fase il pianeta superiore o esterno con il suo moto
retrogrado lento sorge nell’orizzonte orientale (ultima visibilità orizzonte orientale) mentre ad occidente il
Sole sta per tramontare;
5. Opposizione 6 (retrograda) al Sole, la quale costituisce il punto di fine dell’emiciclo orientale e di inizio di
quello occidentale: in questa fase il pianeta superiore o esterno è pienamente visibile, raggiunge la sua
massima velocità retrograda e si trova alla distanza minima dalla Terra (Perigeo);
6. Tramonto Acronico Mattutino o Occidentale 7: in questa fase il pianeta superiore o esterno con il suo moto
retrogrado tramonta nell’orizzonte occidentale (prima visibilità orizzonte occidentale) mentre ad oriente il
La congiunzione di un pianeta superiore o esterno al Sole si ha quando, sulla direttrice Terra/Sole, il suddetto pianeta si colloca al di là
del Sole.
3 L’orientalità si riferisce al Sole e ricorre quando il pianeta superiore o esterno ha una longitudine eclittica inferiore a quella del Sole.
4 La visibilità del pianeta superiore o esterno (come di una stella) dipende dalla sua magnitudine apparente con la conseguente
variabilità del suo arcus visionis (av) che è l'arco di depressione sotto l'orizzonte (o altezza negativa) che il Sole deve avere perché un
corpo celeste che sorge o che tramonta prima o dopo il Sole risulti visibile all'occhio umano. Ne consegue che maggiore è la luminosità
del corpo celeste, minore è il suo arcus visionis, in quanto l'astro può essere visibile all'orizzonte anche con un cielo più chiaro. Per un
corretto calcolo dell'arcus visionis occorre considerare la differenza in azimut tra il luogo in cui sorge (o tramonta) l'astro e quello in cui
sorge (o tramonta) il Sole. Con riferimento ai pianeti superiori o esterni, l’arcus visionis per la levata o sorgere eliaco è, in gradi di
altezza, 14° 50’ per Marte, 09° 30’ per Giove e 13° per Saturno.
5 Orientale rispetto al piano dell’orizzonte.
6 La congiunzione inferiore di un pianeta inferiore o interno al Sole si ha quando, sulla direttrice Terra/Sole, il suddetto pianeta si
colloca al di qua del Sole, tra la Terra e il Sole.
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Occidentale rispetto al piano dell’orizzonte.
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Sole sta per sorgere e ha un passo giornaliero retrogrado che tende progressivamente a rallentare fino a
divenire stazionario;
7. Seconda Stazione Vespertina: in questa fase il pianeta superiore o esterno è stazionario (apparentemente
fermo) e pronto a cambiare il suo moto da retrogrado a diretto;
8. Tramonto Eliaco Vespertino o Ultima Visibilità Occidentale 8: in questa fase il pianeta superiore o
esterno, prima di entrare nei raggi del Sole, è visibile 9 di sera (c.d. “stella della sera”) nell’orizzonte
occidentale e ha un passo giornaliero sempre più veloce (ossia: superiore al suo moto medio) fino a
raggiungere la velocità massima in occasione della congiunzione successiva.
Schematicamente (Fig. 2), il passo giornaliero o moto del pianeta superiore o esterno è:
-
diretto e veloce, nella fase 1 (Congiunzione al Sole o Sinodo) e 2 (Levata o Sorgere Eliaco Mattutino
o Prima Visibilità Orientale);
diretto e medio, tra la fase 2 (Levata o Sorgere Eliaco Mattutino o Prima Visibilità Orientale) e 3
(Prima Stazione Mattutina);
stazionario, nella fase 3 (Prima Stazione Mattutina);
retrogrado e lento, tra la fase 3 (Prima Stazione Mattutina) e 4 (Sorgere Acronico Vespertino o
Orientale);
retrogrado e più veloce, tra la fase 4 (Sorgere Acronico Vespertino o Orientale) e 6 (Tramonto
Acronico Mattutino o Occidentale);
retrogrado e lento, tra la fase 6 (Tramonto Acronico Mattutino o Occidentale) e 7 (Seconda Stazione
Vespertina);
stazionario, nella fase 7 (Seconda Stazione Vespertina);
diretto e medio, tra la fase 7 (Seconda Stazione Vespertina) e 8 (Tramonto Eliaco Vespertino o
Ultima Visibilità Occidentale);
diretto e veloce, tra la fase 8 (Tramonto Eliaco Vespertino o Ultima Visibilità Occidentale) e 1
(Congiunzione al Sole o Sinodo).
Fig. 2 - Epiciclo e moto dei pianeti superiori o esterni
L’orientalità si riferisce al Sole e ricorre quando il pianeta esterno o superiore ha una longitudine eclittica inferiore a quella del Sole.
La visibilità del pianeta superiore o esterno (come di una stella) dipende dalla sua magnitudine apparente con la conseguente
variabilità del suo arcus visionis (av) che è l'arco di depressione sotto l'orizzonte (o altezza negativa) che il Sole deve avere perché un
corpo celeste che sorge o che tramonta prima o dopo il Sole risulti visibile all'occhio umano. Ne consegue che maggiore è la luminosità
del corpo celeste, minore è il suo arcus visionis, in quanto l'astro può essere visibile all'orizzonte anche con un cielo più chiaro. Per un
corretto calcolo dell'arcus visionis occorre considerare la differenza in azimut tra il luogo in cui sorge (o tramonta) l'astro e quello in cui
sorge (o tramonta) il Sole. Con riferimento ai pianeti superiori o esterni, l’arcus visionis per il tramonto eliaco è, in gradi di altezza, 13°
20’ per Marte, 07° 40’ per Giove e 10° per Saturno.
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Nello schema sottostante (Fig. 2), il pianeta si muove con velocità uniforme lungo un cerchio minore
(l’epiciclo), che è contemporaneamente trascinato lungo la circonferenza maggiore (il deferente o eccentrico)
al cui centro è posta la Terra.
In questo modo si spiega perché il pianeta, visto dalla Terra, con movimento spiraloide avanzi nel cielo (moto
diretto), si arresta (moto stazionario), torna indietro (moto retrogrado), si arresta di nuovo (moto
stazionario) e ritorna ad avanzare nel cielo (moto diretto).
Fig. 3 - Moto geocentrico dei pianeti superiori o esterni
Come esempio, si prenda l’Epiciclo del pianeta Saturno tra il 2012 e il 2013.
Il punto di partenza è la Congiunzione Sole-Saturno (inizio dell’emiciclo orientale) che si verifica in data
25 Ottobre 2012 alle h. 08:32 (G.M.T.) a 02° 20’ con una velocità di 07’ (Punto 1 dello Schema).
Dopodiché il Sole (più veloce) si distanzia da Saturno (più lento) avanzando in longitudine rispetto a
quest’ultimo secondo l’ordine dei segni (cioè il Sole avrà una longitudine maggiore rispetto a quella di
Saturno).
In data 09 Novembre 2012 h. 04:41 (G.M.T.) a 04° 07’ (il Sole è a 17° 11’) compie la sua Levata o
Sorgere Eliaco Mattutino (“stella del mattino”), uscendo fuori dai raggi del Sole, e incomincia a divenire
sempre più visibile (Punto 2 dello Schema).
Da questo momento, il moto del pianeta incomincia lentamente a diminuire passando da veloce a
medio.
In data 18 Febbraio 2013 h. 17:00 (G.M.T), Saturno a 11° 31’ (il Sole si trova a 00° 10’) fa la sua
Prima Stazione Mattutina (essendo stazionario) per poi invertire il suo moto iniziando a retrogradare
(Punto 3 dello Schema).
Da questo momento Saturno sembra apparentemente tornare indietro sui suoi passi e, in questa fase,
realizza il suo Sorgere Acronico Vespertino (Punto 4 dello Schema).
Il 28 Aprile 2013 alle 08:27 (G.M.T) Saturno a 08° 12’ forma opposizione con il Sole a 08° 12’ con
una velocità di quasi 05’ (Punto 5 dello Schema).
Dall’opposizione fino alla successiva congiunzione con il Sole si passa all’emiciclo occidentale.
Successivamente all’opposizione, Saturno realizza il suo Tramonto Acronico Mattutino (Punto 6 dello
Schema).
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In data 08 Luglio 2013 alle 05:00 (G.M.T.), Saturno a 04° 49’ (il Sole si trova a 16° 12’) fa la sua
Seconda Stazione Vespertina (essendo stazionario) per poi invertire il suo moto iniziando a divenire
diretto (Punto 7 dello Schema).
Il 18 Ottobre 2013 alle 17:14 (G.M.T.) Saturno a 12° 00’ (il Sole si trova a 25° 29’) compie il
Tramonto Eliaco Vespertino e si immerge nei raggi del Sole divenendo invisibile (Punto 8 dello
Schema).
L’epiciclo di Saturno si conclude in data 06 Novembre 2013 alle 12.00 (G.M.T.) con la successiva
Congiunzione Sole-Saturno a 14° 14’, con una velocità giornaliera di 06’ (Punto 1 dello Schema).
L’articolo (salvo diversa specificazione), le traduzioni e il materiale didattico
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