Antibiotici? Usali solo quando necessario!! Gli antibiotici sono farmaci preziosi, talvolta indispensabili, per combattere le infezioni batteriche più disparate che possono colpire qualunque parte dell'organismo. Ma sono un'arma di cui stiamo rischiando di rimanere privi a causa di una scarsa consapevolezza dei rischi associati al loro uso improprio. Da troppo tempo infatti, ricorriamo agli antibiotici con eccessiva leggerezza, spesso assumendoli anche quando non sarebbero realmente necessari o senza seguire fedelmente le indicazioni del medico rispetto ai dosaggi e alla durata della terapia. Questo atteggiamento, moltiplicato per milioni di persone e decenni di trattamento, oltre che non aiutarci a stare meglio, ha promosso lo sviluppo di batteri in grado di resistere all'azione di questi farmaci senza esserne danneggiati. Ciò ha reso gli antibiotici disponibili sempre meno efficaci, senza che, nel frattempo, la ricerca medica sia stata in grado di individuarne di nuovi. Non è un problema da poco. Le malattie infettive rappresentano da sempre il principale problema di salute dell'uomo e la nostra possibilità di controllarle è irrimediabilmente legata proprio all'efficacia degli antibiotici. Fortunatamente, siamo ancora in tempo per cercare di arginare il fenomeno. Ma per farlo dobbiamo imparare a usare gli antibiotici in modo corretto, lasciando da parte suggestioni popolari e abitudini consolidate e facendo riferimento alle raccomandazioni che medici e farmacisti diffondono con sempre maggior convinzione soprattutto nella stagione invernale, quando l'uso di questi farmaci tipicamente subisce un'irragionevole impennata per la cura di malattie da raffreddamento che, in realtà, li richiedono solo in minima parte. (Contro le malattie da raffreddamento, gli antibiotici servono poco e, nella maggior parte dei casi, per nulla. Influenza e sindromi simil-influenzali, raffreddore, mal di gola, otiti sono quasi sempre provocate da virus, non da batteri, e usando gli antibiotici contro i virus non risolve il problema, semmai lo si aggrava.) PRIMA PAERTE : per visionare l’intero artico vai al nostro sito web. http://www.farmacialupi.it/1/notizie_3959710.html Le regole per non sbagliare: Le regole fondamentali da rispettare, a prescindere dal tipo di infezione presente per un uso corretto e per trarre dagli antibiotici i massimi benefici, senza correre rischi né promuovere lo sviluppo di microrganismi resistenti, sono essenzialmente tre: • assumerli soltanto quando servono davvero, su indicazione del medico; usare l'antibiotico sbagliato non cura l'infezione e debilita ulteriormente l'organismo dando ai patogeni maggiori possibilità di fare danni. • usare l'antibiotico giusto, nella quantità giusta, per tutto il periodo di tempo prescritto; . assumere quantità di farmaco superiori non accelera la guarigione. Assumerne di meno non permette di eliminare l'infezione e rischia di farla persistere molto a lungo (cronicizzazione), creando seri disagi e rendendo i batteri patogeni sempre più difficili da contrastare (è quel che purtroppo avviene, per esempio, in molti casi di cistite malgestita). Discorso analogo vale per la durata della terapia e gli intervalli tra le dosi. Se il medico prescrive l'antibiotico due volte al giorno per 5 giorni lo si dovrà prendere esattamente così: anche se già il terzo giorno si ha la sensazione di essere guariti grazie all'effetto del farmaco, l'infezione di fondo non è ancora completamente controllata e interrompere il trattamento può determinare una ricaduta di malattia. • evitare il "fai da te" anche quando si pensa di sapere come ci si deve curare: anche se l'antibiotico prescritto dà problemi (per esempio, mal di stomaco o affaticamento)non si deve abbandonare spontaneamente il trattamento, ma segnalare i disturbi al medico che, se possibile, suggerirà un altro farmaco caratterizzato da proprietà antinfettive analoghe, ma meglio tollerato a livello soggettivo, oppure proporrà ulteriori rimedi in grado di attenuare gli effetti collaterali sperimentati. l rapporto Oms (Organizzazione Mondiale Salute) “Antimicrobial resistance: global report on surveillance 2014” sottolinea come le resistenze agli antibiotici rappresentino un grande problema di sanità pubblica in grado di coinvolgere tutte le persone di ogni età e Paese. Ognuno di noi può e deve contribuire a far sì che gli antibiotici continuino ad essere efficaci! Fonti • • • • Istituto Superiore Sanità European Antibiotic Awarness Day AIFA OMS Dott.ssa Amelia Poli