Inserire negli spazi le preposizioni semplici o articolate BERE AL NASONE _____ principio furono gli acquedotti, la cui presenza si deve _____ buona parte _____ grandezza _____ città. Poi vennero le fontane monumentali, nate _____ decorare strade e piazze; _____ abbeverare le bestie che _____ quelle strade e _____ quelle piazze sostavano; _____ riutilizzare i reperti antichi che la terra romana non ha mai smesso _____ rigurgitare e _____ dare prestigio _____ chi le commissionava. Diventavano monumenti preziosi (e lo sono ancora), soprattutto quando _____ progettarle c'erano artisti come Giacomo della Porta e Gianlorenzo Bernini. Non molto, questi capolavori _____ 'acqua, avevano _____ che fare _____ la sete _____ romani. D'altro canto, _____ approvvigionare la città, all'epoca, bastavano gli acquaricciari, che prendevano l'acqua decantata _____ fiume _____ poi distribuirla equamente, tanto _____ i vicoli più popolosi quanto _____ palazzi più eleganti. Ma dopo il 1870 e la tanto sospirata unità _____ 'Italia, _____ la crescita _____ popolazione _____ Roma, si rese necessario riorganizzare tutto il sistema _____ acque cittadine. La soluzione era rappresentata _____ una ventina di cilindrotti _____ ghisa, dal peso _____ un centinaio _____ chili _____ cui doveva sgorgare acqua fresca potabile _____ continuazione, _____ uso e consumo _____ popolo romano. _____ cadaveri _____ vecchi abbeveratoi, quindi, _____ quelli _____ fontane _____ sarcofago e _____ tutti gli altri espedienti capitolini _____ placare la sete fisica e quella _____ potere, nascevano le fontanelle pubbliche _____ Roma. L'acqua usciva _____ tre teste _____ drago, poste più o meno_____ metà _____ cilindro che era più snello _____ quelli che si trovano ancora oggi sparsi _____ tutta la città. _____ queste ultime fontane, peraltro, si deve il nome dialettale, nasone, che fa riferimento proprio _____ nuovo e più pratico cannello _____ bere. Tratto da 101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita di Ilaria Beltrame Newton Compton Editori Esercizio a cura della prof.ssa Maria Rosaria Adamo