COME SI REALIZZA Il trasferimento embrionale viene effettuato in sala operatoria, non per le difficoltá che comporta il processo in sé, bensí per la necessitá di lavorare sotto rigorose condizioni di sterilitá. Di fatto, non richiede alcun tipo di anestesia né sedazione o ricovero, anche se, una volta trasferiti gli embrioni in utero, la paziente viene portata nella sua stanza affinché stia a riposo per qualche ora. Il ginecologo effettua prima un´ecografia per valutare la posizione dell´utero e lo stato dell´endometrio. Solitamente, l´utero é molto piegato in avanti, sulla vescica dell´urina. Per questo, é consigliabile in questi casi di “anteflessione uterina” realizzare il trasferimento con la vescica piena, di modo che essa stessa raddrizzi l´utero e la cannula possa arrivare fino in fondo all´utero, facilmente, senza piegarsi e soprattutto senza la necessitá di utilizzare strumenti come le pinze ad uncino, il cui uso fa sí che vengano rilasciati prostaglandine e si producano contrazioni uterine, assai dannose in queste fasi iniziali dell´impianto. Dopo aver pulito accuratamente la vagina, viene introdotta questa finissima cannula (che non contiene ancora gli embrioni) attraverso la cervice per collocarla vicino al fondo dell´utero. Quando si conferma che la cannula é correttamente collocata, l´embriologo caricherá su di un catetere gli embrioni previamente selezionati. Questo catetere, ancora piú fino e che contiene giá gli embrioni, viene fatto scivolare dolcemente mediante la cannula introdotta dal ginecologo. Questi controlla la progressione del catetere attraverso l´ecografia, di modo che solamente quando verifica che il catetere raggiunge il punto esatto effettua il deposito degli embrioni. Il processo del trasferimento embrionale é perfettamente controllato tramite ecografia, verificando la presenza della piccola bolla d´aria che accompagna gli embrioni, e valutando inoltre se l´utero presenta o meno contrazioni, che potrebbero danneggiare gli embrioni stessi. Il trasferimento deve essere il piú delicato possibile, evitando di toccare il fondo dell´utero o di forzare l´inserimento della cannula attraverso la cervice, visto che, come giá spiegato, tutto ció fa sí che vengano rilasciate le prostaglandine che portano alla produzione di contrazioni uterine. Una volta collocati gli embrioni in utero, cannula e catetere vengono attentamente ritirati ed esaminati al microscopio nel laboratorio di embriologia (situato di fianco alla sala operatoria) per verificare che nessun embrione sia rimasto attaccato al catetere. C/ San Martín, 4 Bajo 46003 Valencia tfno. 96 352 59 42 email [email protected]