ATTENZIONE! LA REALIZZAZIONE DI QUESTO PROGETTO E' SOLO A SCOPO SPERIMENTALE L'USO IMPROPRIO DI TALE REALIZZAZIONE E' SANZIONATA DAL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI A NORMA DI LEGGE LA REALIZZAZIONE PER CUI E' STRETTAMENTE AD USO DIDATTICO LO SCRIVENTE DECLINA OGNI RESPONSABILITA' SULL'USO ILLEGALE DI QUESTA INTRODUZIONE Quando ero giovane, data la mia passione per la radioelettronica, mi maturò il desiderio di costruire un trasmettitore FM: solo ora, a 30 anni di distanza, sono riuscito a realizzare il mio sogno ed ecco perchè! In quel periodo, molti dei trasmettitori FM a "larga banda" per la trasmissione broadcast erano di tipo "HOME MADE": praticamente "fatti in casa" da hobbisti che bene o male riuscivano a lavorare sulla radiofrequenza. Era un hobby costosissimo ed impegnativo. Si passavano giorni e notti a costruire trasmettitori, che, per mancanza di soldi, strumentazione adeguata e complessità circuitale, quasi sempre non funzionavano, oppure funzionavano malissimo con notevoli problemi di interferenze con i canali adiacenti e instabilità di frequenza. Ritornando ai ricordi, potrei prendere come riferimento uno schema apparso su una vecchissima rivista “Nuova elettronica” di quel periodo, Schema tratto dalla rivista “Nuova Elettronica” n.50/51 febbraio 1977 Si può notare la complessità di costruzione del trasmettitore FM: numerosissimi stadi, 150 componenti (senza contare l'encoder stereo, uscito qualche anno dopo a costi proibitivi), gli stadi finali realizzati con transistor, all'epoca, introvabili (ricordo che un transistor di potenza 15W costava circa mezzo stipendio di un operaio di allora) e magari capitava anche che si bruciassero in pochi secondi a causa dell'elevato ROS dovuto al disadattamento dell'antenna. Schema dell'encoder stereo tratto dalla rivista “Nuova Elettronica” del 1986 Qualche anno fa, navigando tra i vari siti internet di hobbistica elettronica, notai che una ditta di Taiwan aveva costruito un chip in grado, con l'aggiunta di pochissimi componenti di assemblaggio, di trasmettere con caratteristiche, “direi” professionali, un segnale modulato FM di tipo "broadcast" addirittura in stereofonia. In Italia il chip era al momento introvabile. La ditta ROHM, chiedeva per l'importazione l'acquisto di un minimo quantitativo (mi sembra 5000 pezzi). Tramite un amico, che importava materiali da quelle zone e che là aveva alcuni amici, riuscii ad averne un piccolo quantitativo: circa dieci pezzi per tipo, perchè la ditta non ne costruiva solo un modello, ma ben quattro con caratteristiche leggermente diverse. I modelli BH1414, 1415, 1416, 1417 avevano in comune quasi tutte le parti circuitali interne, differenziavano per la forma, i controlli e le frequenze preimpostate. Tuttora il BH1414 è fuori produzione, però è stato aggiunto un altro modello: il BH1418. Il modello da me scelto è il BH1415F (F, probabilmente, definisce il case): è il più versatile della serie, può coprire, con passi di 100KHz, tutta la Banda FM assegnata per la trasmissione FM “broadcast”, contiene al suo interno (come tra l'altro tutti gli altri modelli) un completo encoder stereo. Diagramma a blocchi dell'interno del BH1415 della ROHM REALIZZAZIONE: 1) SCHEMA PROPOSTO Scaricati alcuni schemi, da vari siti Web amatoriali, e, verificate, dopo innumerevoli prove, le caratteristiche di alcuni di questi, la mia scelta è caduta su uno in particolare pubblicato nella pagina web: http://members.home.nl/c.k.rf-design/. Ecco lo schema scaricato dal quale ho iniziato e che poi ho dovuto modificare in funzione delle problematiche che progressivamente ho incontrato e che ho cercato di risolvere: Trasmettitore FM proposto dal WEB circuito di controllo proposto dal WEB 2) MODIFICHE PERSONALI ALLO SCHEMA PROPOSTO Ho utilizzato per lo schematico un software tedesco “SPLAN” e per la parte PCB un altro software fornito dalla casa “SPRINT LAYOUT”. Ho suddiviso lo schema in tre blocchi, come pure nella fase di assemblaggio, sia per per facilitare il montaggio sia per evitare interferenze, date le alte potenze RF in gioco. I tre blocchi sono: il trasmettitore il circuito di controllo ( LCD e microprocessore ) l'amplificatore di potenza RF con termostato per la ventilazione forzata del finale RF TRASMETTITORE Ho utilizzato il circuito integrato BH1415F. Il segnale BF in Banda Base stereofonico (microfono, registratore MP3 ecc.) giunge all'ingresso (piedini 1,22) attraverso le reti di adattamento (adattano l'ampiezza della BF) formate da: C1, R1, R3, C3 per il canale sinistro, e: C2, R2, R4, C4 per il canale destro. Il CHIP contiene una rete di preenfasi, indispensabile per una corretta trasmissione del modulante FM, che ha solo alcuni componenti esterni presenti ai piedini 2 e 21 (C5, C10). Alcuni componenti (C6, C9) sono utilizzati per l'encoder stereo. All'uscita del piedino 5 si ricava un segnale composito che comprende tutte le componenti del modulante, l'ampiezza del quale, dopo i vari adattamenti, attraverso la resistenza R7, va a modulare la frequenza della portante, originata dall'oscillatore variando la capacità del diodo varicap. L'oscillatore, che fa riferimento al piedino 9 dell'integrato, è composto oltre che dal varicap CD1 anche da L3, C20 e 21. La stabilità in frequenza dell'oscillatore è affidata al PLL interno del chip che controlla il circuito che fa capo al transistor MPSA014. Il segnale modulato esce sì con sufficiente amplificazione dal piedino 11, ma ho ritenuto opportuno, per poter pilotare lo stadio seguente di potenza, elevare ulteriormente il livello del segnale a RF inserendo un piccolo chip “MAR08”, Schema di utilizzo dei chip, amplificatore larga banda, di tipo “MAR” MAR08 è un amplificatore a larga banda molto utilizzato in questo tipo di circuiti per la sua semplicità, infatti, oltre ai condensatori di accoppiamento con gli altri stadi, ha solo bisogno dell'alimentazione nel piedino di uscita prima del disaccoppiamento con l'RF. All'interno del BH1415F vi sono diversi divisori di frequenza, che servono per la programmazione, con passi di 100 KHz, della frequenza del trasmettitore, così da coprire tutta la banda della FM broadcast e tutti i riferimenti del clock per il PLL e l'ENCODER STEREO, oscillatori che fanno tutti riferimento ad un unico quarzo da 7,6 MHz applicato ai piedini 13 e 14. La programmazione dal microprocessore PIC (blocco circuito di controllo) avviene attraverso i piedini : 15 (chip enable), 16 (clock), 17 (data) 18 (muting). L'alimentazione stabilizzata, 5 Volt, viene fornita al BH1415F da uno stabilizzatore tipo LM7805 ed i condensatori C27, 28, 29, mentre l'induttanza L2 e il condensatore C30 portano a massa le componenti RF indesiderate che entrano dall'alimentazione. Per il collegamento agli altri circuiti ho utilizzato dei connettori a pettine. Le connessioni da me chiamate “signal L.” (livello del segnale RF in uscita) e ROS L. (livello di rientro RF), sono solo di passaggio per semplificare le connessioni tra i circuiti e connettere eventualmente uno strumento di lettura dei due segnali. CIRCUITO DI CONTROLLO Lavora attorno al microprocessore programmabile PIC16F628, che, oltre a fornire i comandi per impostare la sezione trasmittente, consente, attraverso un display LCD, di visualizzarli. I pulsanti S1, S2, S3, S4 consentono di cambiare i parametri di trasmissione come la frequenza di trasmissione, il modulante mono o stereo ecc. Il trimmer R1 controlla il contrasto di visualizzazione del display, mentre T1 pilotato dal PIC accende la luce retroilluminante dell'LCD alla pressione dei tasti. L'alimentazione stabilizzata proviene dalla sezione trasmittente (5Volt). Al connettore da 3 pin giungono le tensioni rilevate nello stadio amplificatore di potenza, SIGNAL L. e ROS L., per applicarle eventualmente ad uno strumento per la lettura (microamperometro). Il file di programmazione del PIC (bh.hex) l'ho scaricato dal WEB. AMPLIFICATORE DI POTENZA CON TERMOSTATO PER LA VENTILAZIONE FORZATA DEL FINALE RF Anche questo circuito è stato da me quasi totalmente semplificato con l'utilizzo di un modulo amplificatore di potenza BGY32 della Philips, trovato per caso rovistando tra i circuiti recuperati da qualche vecchia fiera del settore e naturalmente mai utilizzati in passato se non ora per la sostituzione del fratello gemello BGY33 introvabile. L'amplificatore BGY32 non è propriamente adatto per lavorare a queste frequenze, infatti ha un range da 68 a 88 MHz, ma, anche se sconsigliato dai datasheet della casa costruttrice, con le dovute precauzioni del caso e una piccola modifica, sono riuscito a farlo funzionare discretamente, inoltre, alimentando con una tensione variabile da qualche volt (circa 6 volt, dai datasheet) a +Vcc il piedino 3 del modulo, mi è stato possibile variarne la potenza, particolare non indifferente per chi ha le buone intenzioni di sperimentare (viste le frequenze utilizzate). Per far questo ho utilizzato un semplicissimo regolatore di tensione LM317, utilizzato nei comuni alimentatori variabili: C1, L1, C2 costituiscono il filtro passa basso all'ingresso, mentre C10, L4, C11 e C12 , L5 C13 il filtro passa basso in uscita dal BGY. Questi filtri a RF si sono resi necessari poiché, in fase di sperimentazione, ho notato un notevole incremento spettrale di armoniche indesiderate sopra la gamma di frequenze assegnate, che avrebbero potuto interferire con altri sistemi radio. Il termostato, necessario per la ventilazione forzata, è costituito da un sensore di temperatura LM35, che ha come caratteristica lineare V(T)=α(T) con α coefficiente di temperatura di 10 mV/°C. L'alimentazione del componente è +Vcc. Il suo funzionamento; alla temperatura di di 0°C corrisponde in uscita una tensione di 0V, a 40°C invece 400 mV, cioè una variazione di 10 mV per ogni grado centigrado. L'uscita del sensore LM35 viene condizionata da un operazionale LM358 in configurazione non invertente che io ho scelto poiché è adatto a lavorare con tensioni singole. All'ingresso dell'operazionale (piedino 2) si applica direttamente l'uscita del sensore, mentre all'ingresso invertente (piedino 3) si applica la tensione di riferimento regolata con il trimmer R4. Questa va regolata in funzione della deve essere regolato fino ad ottenere una tensione di 0,4V, cioè la stessa che troviamo al piedino 2 fornita dal sensore. Le resistenze R3 ed R4 sono calcolate per avere l'amplificazione necessaria per pilotare sufficientemente la corrente di base del transistor T1; affinchè questo, quando è in saturazione, porti a massa il terminale negativo azionando la ventola. CONSIDERAZIONI SULLA REALIZZAZIONE PRATICA Il circuito da me realizzato è stato notevolmente semplificato con l'uso del BH1415F, ma è anche da non sottovalutare la notevole difficoltà che ho incontrato nel reperire alcuni componenti indispensabili per la costruzione. Ad esempio, il quarzo da 7,6MHz, è fuori standard, infatti ho notato che viene utilizzato esclusivamente per realizzare circuiti con questi IC. Lo si può ordinare all'estero solo attraverso qualche sito internet specifico naturalmente con notevoli aggravi di spese o, in alternativa, lo si può far costruire da ditte specializzate in un quantitativo minimo con un costo finale da non sottovalutare. Ho provato a sostituire il predetto quarzo con un altro standard 7,68 MHz, ma ho notato subito delle discrepanze tra quanto leggevo sul display e l'effettiva frequenza di trasmissione, ad esempio si leggeva 87.5 MHz sul display e la frequenza effettiva emessa dal trasmettitore era 88.4 MHz. Finalmente, dopo lunghe ricerche, sono riuscito a trovarne qualche pezzo tramite amici titolari del negozio di componenti elettronici 3M di Padova. Altra difficoltà è stata quella di reperire un diodo varicap da utilizzare nel TX che avesse notevoli escursioni di capacità con pilotaggio a basse tensioni (la Vcc del circuito trasmettitore è 5 Volt); alla fine ho dovuto, dopo varie prove con varicap diversi, utilizzare un ZV833 in SMD, anche questo non propriamente adatto al circuito, ma, dalle prove fatte funziona egregiamente. Altra notevole difficoltà riscontrata è stata nella costruzione dei filtri a R.F. dello stadio finale, che purtroppo ho affidato a esperienze tratte da altri circuiti di finali a transistor che appaiono su siti web amatoriali. Ho dovuto, comunque, sperimentare personalmente la costruzione delle induttanze determinando sia il numero che la spaziatura tra le spire tenendo costanti le capacità. Nel filtro di ingresso del finale RF ho addirittura dovuto inserire due compensatori (C20 e 21) che adattano l'impedenza tra il TX e il Finale. Altro problema che ho incontrato in fase di realizzazione è stato quello di grossi rientri indesiderati nei circuiti di RF, tamponati, ogni qualvolta si presentavano, dall'inserimento di impedenze VHF e condensatori per tagliare la componente indesiderata specialmente all'ingresso dell'alimentazione dei vari circuiti: in qualcuno è stato necessario montare un lamierino di ottone di schermatura. Per finire, particolare non indifferente, è stato il tempo necessario alla progettazione e realizzazione del trasmettitore FM, avventura non propriamente adatta al periodo scolastico e lavorativo (in contemporanea): un impegno notevole di risorse non tanto finanziarie, poiché aldilà di alcuni componenti che ho dovuto acquistare altri li ho recuperati, ma di continua concentrazione per risolvere i difetti di funzionamento, per la compilazione degli schemi e degli stampati. Poiché il circuito non era adatto alla costruzione su supporti “breadboard”, in fase sperimentale sono stato costretto a rifare spesso gli stampati e il conseguente posizionamento dei componenti necessari. MONTAGGIO: Dopo aver forato gli stampati, sensibilizzati prima con un bromografo e corrosi con acido, ho ripulito la loro superficie dal fotoresist prima con una carta vetrata fine, e poi con dell'acetone. Sono passato al montaggio e saldatura delle resistenze, condensatori, induttanze ecc, quindi ho saldato i componenti in smd sul lato saldature: ho dovuto fare molta attenzione, infatti la loro saldatura deve essere eseguita con un saldatore con punta molto sottile e a temperatura inferiore a quella usata con i componenti tradizionali. Relativamente al circuito di controllo l'unica difficoltà è il montaggio dell'LCD, che deve essere saldato su un connettore a pettine sul lato opposto a quello dei componenti. Trasmettitore FM: Lato componenti Lato saldature con evidenziati i componenti smd Circuito di controllo: LCD e pulsanti sul lato saldature Lato componenti Amplificatore finale RF Per l'amplificatore RF ho preferito fare un montaggio totalmente superficiale su lato saldature mentre la seconda faccia dello stampato l'ho impiegata esclusivamente per la massa. Anche qui ho seguito, come per il trasmettitore e il circuito di controllo, il montaggio prima dei componenti più bassi, poi quelli più ingombranti, e solo alla fine ho montato il finale BGY32 e l'aletta di raffreddamento. Al TX e all'amplificatore ho montato, per la schermatura, dei lamierini di ottone, (materiale anche questo che avevo a disposizione e facile da saldare).Tutti circuiti sono stati montati in una scatola di metallo costruita da un amico per l'occasione e per i collegamenti tra TX e LCD ho utilizzato un flat recuperato da PC in disuso. TARATURA: Al di là delle difficoltà incontrate nella realizzazione pratica, la semplicità del trasmettitore FM è data dai pochissimi punti di taratura, operazione per la quale basterebbero un cacciavite e un ricevitore FM Stereo, un Wattmetro, minimo 10 Watt con un carico fittizio da 50 Ohm.In alternativa si può costruire un piccolo circuito come il seguente, per rilevare la potenza in uscita. Una volta acceso il trasmettitore FM e sintonizzato (con il ricevitore) alla frequenza desiderata, cioè quella impostata nel display LCD (circuito di controllo), si inietta un segnale (ad esempio musica con un riproduttore MP3) dai canali “L CH.” “R CH.”. Si ruotano i trimmer (o potenziometri se si vuole la regolazione di ingresso all'esterno) R3 ed R4 a metà corsa, si regola R5 fino a sentire, attraverso il sintonizzatore Stereo, la minima distorsione del segnale demodulato, facendo attenzione all'indicazione del decoder stereo (accensione led stereo del sintonizzatore FM) e ritoccando eventualmente anche R3, R4. Nota importante: nel mio caso, non riuscendo a reperire il Diodo varicap originale SMV1251, e avendo lo ZV833, ho dovuto cortocircuitare una spira dell'induttanza L2 e con un frequenzimetro misurare se il TX trasmetteva agli estremi della banda assegnata. Ho dovuto applicare, per adattare ulteriormente lo stadio finale al circuito TX, una induttanza in aria in serie con un compensatore (L5, C35) tra l'uscita RF del TX e massa. Il cavo utilizzato tra TX e Amplificatore RF probabilmente non presenta una impedenza di 50 Ohm, ma lo ho ritenuto ugualmente adatto allo scopo trattandosi di materiale recuperato da apparecchiature trasmittenti di tipo professionale e di cavo in teflon, adatto per saldatura ad alta temperatura. modifiche apportate: L2 con una spira cortocircuitata, L5, C35 in uscita del TX Passando alla taratura dell'amplificatore di potenza RF, ho regolato prima il trimmer R11 (oppure potenziometro esterno P1) fino a misurare al piedino 3 del BGY32 l'80% di Vcc, poi ho ritoccato a più sequenze i compensatori C1, C2, C35(TX) e R11 fino ad avere la massima potenza, misurata dallo strumento collegato al carico fittizio nel connettore RF. Per la taratura dei trimmer R9, per il livello RF in uscita, e R6, per livello dell'onda stazionaria, conviene applicare all'uscita uno strumento Wattmetro/rosmetro di tipo professionale e tarare i relativi livelli di lettura sullo strumento. Anche qui ho adattato l'uscita RF (per lo stesso motivo del TX) e applicato direttamente sul connettore di antenna una induttanza in serie ad un compensatore (L8, C20) collegati in parallelo all'uscita. Ruotando il compensatore si deve avere la massima uscita RF. L8 e C20 saldati sul connettore di uscita Per la taratura del “termostato” ho scelto prima di tutto la temperatura dalla quale voglio far partire la ventola di raffreddamento forzato (generalmente 40/50 gradi °C per non danneggiare il finale): per questo motivo il sensore (LM35) deve essere applicato direttamente a contatto della superficie dell'aletta di raffreddamento in metallo. Scelta la temperatura, es. 45°C, con un tester mi sono collegato al pedino 3 dell'LM358, e con un cacciavite ho regolato il trimmer R4 fino a leggere sulla scala dello strumento 0,45V; a questo punto tutto è dimensionato per far andare in saturazione il transistor T1 e, per azionare la ventola alla temperatura prefissata. Lista dei componenti circuito di controllo C1,C3,C4 C2 = 3 x 100n = 1 x 100µ CONN. = 1 x Connettore 3P Connettore = 1 x 10 Pin IC1 = 1 x PIC16F628 LCD = 1 x Display LCD R1,R2,R3,R4 R5 R6 R7 R8 = 5 x 10k = 1 x 560 = 1 x 220 = 1 x 22k S1,S2,S3,S4 S5 = 4 x Pulsante n.a. = 1 x Deviatore Strumento = 1 x uA T1 = 1 x BC307 Lista componenti del trasmettitore C1,C2,C3,C4 C8 C5,C10,C26 C6,C9 C7,C16,C22,C29 C33 C11 C12,C13 C14 C15,C17 C18,C25 C19 C20 C21 C23 C24 C27 C28,C30 C31 C32 C34 = 5 x 1µ = 3 x 2n2 = 2 x 150p = 5 x 10µ = 1 x 2n7 = 2 x 27p = 1 x 1n = 2 x 10n = 2 x 100µ = 1 x 33p = 1 x 100p = 1 x 10p = 1 x 330p = 1 x 4,7n = 1 x 470µ = 2 x 100n = 1 x 1nF = 1 x 47n = 1 x 470p CD1 = 1 x VARICAP VHF (ZV833) Connettore Connettore = 1 x 10Pin = 1 x 5 pin Cr1 = 1 x 7,6 MHz D1 = 1 x 1N4007 L1 L2,L4 = 1 x 20µH (tipo MF) = 2 x ind. VHF P,P P = 2 x Conn. BF = 1 x Conn. RF R1,R2,R6 R3,R4,R5,R7 R8 R9 R10 R11,R12 R13 = 3 x 22k SMD = 1 x MAR03 SMD 22 = 1 x BH1415F TR = 1 x MPSA014 VR1 = 1 x 7805 = 5 x 10k = 1 x 100 = 1 x 1,5k = 2 x 3k3 = 1 x 82 Lista dei componenti del Finale C7,C16 C9,C8,C5,C4 C14,C15,C19 C3,C6,C18 C17 C10,C11,C13 C12 = 2 x 470µ C1 = 1 x 40p C2 = 1 x 40p Connettore Connettore = 1 x 5 pin = 1 x 3 PIN D2,D1 D3 = 2 x EA616 = 1 x 1N4007 = 7 x 47n = 3 x 10µ = 1 x 2,2p = 3 x 27p = 1 x 22p L2,L3,L7 L6 L4 L5,L1 = 3 x Ind. VHF = 1 x ind. VHF = 1 x 4Sp. su 6mm = 2 x 4sp. su 6mm Mod-AP = 1 x BGY32 OP = 1 x LM358 P1 = 1 x 10k R1 R10 R8 R9,R6 R4,R11 R2 R3,R5,R7 = 1 x 1k = 1 x 27k = 1 x 100 = 2 x 47k = 2 x 10k = 1 x 4,7k =3x RF IN = 1 x In RF OUT =1x Sensore1 = 1 x LM35 T1 = 1 x BD139 Ventola = 1 x 12V VR = 1 x LM317 CIRCUITI STAMPATI: proposto dal WEB: Disposizione dei componenti nel TRASMETTITORE proposto dal WEB Disposizione dei pulsanti nel TRASMETTITORE proposto dal WEB quello ma me realizzato: Disposizione dei componenti nel TRASMETTITORE Disposizione dei componenti nel CIRCUITO DI CONTROLLO Disposizione dei componenti nell'AMPLIFICATORE DI POTENZA CON TERMOSTATO PER LA VENTILAZIONE FORZATA DEL FINALE RF Il master per lo stampato del TRASMETTITORE Il master per lo stampato del CIRCUITO DI CONTROLLO Il master per lo stampato dell'AMPLIFICATORE DI POTENZA CON TERMOSTATO PER LA VENTILAZIONE FORZATA DEL FINALE RF