OLIMPIADI DI FILOSOFIA – XXIV EDIZIONE A.S. 2015-2016 VERBALE DELLA SELEZIONE D’ISTITUTO (a cura del Referente d’Istituto)1 Il giorno 27 febbraio, presso l’Istituto “Renato Cartesio” di Olevano Romano CODICE MECCANOGRAFICO RMIS02800X si è svolta la Selezione d’Istituto delle Olimpiadi di Filosofia – XXIV Edizione, anno scolastico 2015-2016. LA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE era composta da2: PATRIZI Margherita Docente di filosofia e storia ONORATI Edvige Docente di filosofia e storia MORAMARCO Cristina Docente di lingua inglese BERASINI Novella Docente di lingua francese LA PROVA SCRITTA si è svolta sulle seguenti quattro tracce proposte3: TRACCIA n° 1 Il 20 marzo di ogni anno si festeggia la Giornata Internazionale delle felicità, ricorrenza istituita nel 2012 dall'assemblea generale dell'ONU, che riconosce nella felicità uno degli scopi fondamentali dell'essere umano. Molte ricerche ci dicono che non c'è proporzione tra sviluppo tecnico-economico e felicità, tuttavia la società ci induce a questa considerazione. Il candidato rifletta criticamente sull'argomento ed elabori un saggio. La felicità è “la misura del piacere e la proporzione della vita”. (Democrito, fr., 191, Diels) “I felici sono felici per il possesso della giustizia e della temperanza e gli infelici, infelici per il possesso della cattiveria”. (Platone, Gorgia, 508 b) 1 . Il Referente d’Istituto deve aver registrato la scuola sul portale www.philolympia.org, dal menù “Iscrizioni”, sottomenù “Scuole italiane”, compilando i vari campi. Una volta ottenuta la password e l’abilitazione, il Referente d’Istituto compie le successive operazioni dal menù “Accedi”, sottomenù “Referente d’Istituto”. Scaricato il presente verbale il Referente d’Istituto deve compilarlo, firmarlo e scannerizzarlo in formato pdf e poi caricarlo sul portale www.philolympia.org, accedendo a un’apposita sezione dallo stesso menù “Accedi” e relativo sottomenù “Referente d’Istituto”. Mediante lo stesso accesso, può anche inserire i dati del Dirigente scolastico e degli studenti vincitori e meritevoli. 2 3 . Nominativi e qualifica dei commissari. . Riportare le quattro tracce proposte. “Ciascuno merita tanta felicità, per quanto virtù, senno e capacità di agire in conformità egli possiede e si può chiamare a testimonio la divinità che è felice e beata non per beni esteriori ma di per se stessa, per quello che è per natura”. (Aristotele, Politica, VII, 1, 1323 b 8) “Nessuno mi può costringere ad essere felice a suo modo, ma ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo”. (Kant, Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto, a cura di N. Bobbio) “Attendano dunque a filosofare, e il giovane ed il vecchio; questi affinché nella vecchiezza si mantenga giovine in felicità, per riconoscente memoria dei beni goduti, quegli affinché sia ad un tempo giovane e maturo di senno, perché intrepido dell'avvenire. Si mediti dunque su quelle cose che ci porgono la felicità; perché se la possediamo, nulla ci manca, se essa ci manca, tutto facciamo per possederla”. (Epicuro, Lettera a Meneceo) “L'uomo che ottiene facilmente le cose per le quali non prova che un desiderio molto moderato, finisce col concludere che la soddisfazione del desiderio non dà la felicità. Se ha una disposizione mentale filosofica, ne deduce che la vita umana è essenzialmente disgraziata, poiché anche l'uomo che ha tutto quello che vuole è infelice. Egli dimentica che essere privi di qualcuna delle cose che desideriamo è una condizione indispensabile della felicità”. (B. Russell, La Conquista delle felicità) “Poi viene l'esperienza e ci insegna che la felicità e i piaceri sono soltanto chimere che un'illusione ci mostra in lontananza, mentre la sofferenza e il dolore sono reali e si annunciano direttamente da sé, senza bisogno dell'illusione e dell'attesa. Se il suo insegnamento viene messo a frutto, smettiamo di cercare la felicità e i piaceri e ci preoccupiamo solo di sfuggire per quanto possibile alla sofferenza e al dolore”. (Schopenhauer, L'arte di essere felici) “Noi riteniamo … che tutti gli uomini sono creati uguali, che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà e il perseguimento della Felicità”. (dalla Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti, Congresso del 4 luglio 1776) TRACCIA n° 2 Il candidato elabori un saggio sul valore della ricerca scientifica, sul problema della verità che sottende costantemente la riflessione sulla scienza e sulla dimensione etica e politicosociale dei problemi posti dalla scienza contemporanea. La scienza è “conoscenza dimostrativa” per cui “si conosce la causa di un oggetto cioè si conosce perché l'oggetto non può essere diverso da come è”. (Aristotele, Analitici primi, I,2,71 b 9) “Il sapere scientifico non è una conoscenza certa: è solo un sapere congetturale”. (Platone, Simposio) “Il metodo della scienza è razionale: è il migliore che abbiamo. Perciò è razionale accettare i suoi risultati, ma non nel senso di confidare ciecamente in essi: non sappiamo mai in anticipo dove potremmo essere piantati in asso”. (Popper, Proscritto alla logica della scoperta scientifica) “ … la scienza sta ad attestare l'emancipazione della mente dalla dedizione a scopi abituali, e rende possibili il perseguimento sistematico di nuovi fini. E' l'agente del progresso in azione. Il progresso è qualche volta considerato come consistente nel processo di approssimazione a fini voluti. Ma questa è una forma minore di progresso, poiché richiede solo il miglioramento dei mezzi di azione o l'avanzamento tecnico. Le forme più importanti di progresso consistono nell'arricchire gli scopi precedenti e nel formarne dei nuovi”. (Dewey, Democrazia e educazione) “La scienza non è arte, non è l'arte che vive di sogni, di visioni del mondo da rappresentare, che vive di amore per i significati profondi e inespressi dell'esistenza. La scienza è potenza, è un dispositivo che l'uomo ha costruito per impadronirsi della realtà, per trasformarla e ricrearla. … In questi tempi si parla molto di globalizzazione e di Islam. La globalizzazione è il frutto della scienza moderna. Senza velocità, senza comunicazione informatica, senza rapidità degli scambi di notizie non sarebbe mai possibile la circolazione del denaro e la formazione dell'impresa economica multinazionale. L'Islam fa paura perché la sua cultura resiste ai processi di globalizzazione. ...Sarà la scienza moderna, il suo impero che non ha frontiere, non ha morale, non ha religione, a conquistare l'Islam”. (S. Zecchi, La clonazione fa paura ma fermare la scienza è impossibile, in Il Giornale, 28 ottobre 2001) “Pensavo che il tempo dei maghi e degli illusionisti fosse finito, il tempo delle verità promesse, dei problemi risolti, dei professionisti del vero. Mi ritrovo, oggi, a dover smentire, a confutare dei profeti, dei tecnici che, indossati i panni della scienza, lanciano il loro sputo oltre confine, discettano di morale, di ontologia e di religione con l'unico strumento che si ritrovano, il metodo sperimentale. … La scienza non è altro che il logos che si impone un metodo per ottenere risultati utili alla soluzione di problemi materiali. … Non è la scienza che scopre le leggi della natura, ma è la scienza che piega la natura alle sue leggi per ricavarne utilità pratiche. … E' il dare senso ad una realtà … Un senso il cui creatore è l'uomo”. (Giovanni Schiava, La scienza è ignorante. Critica allo scientismo persistente, 30 novembre 2006, Girodivite) “La scienza devia se cessa di seguire la sua finalità ultima che è il servizio della cultura e quindi dell'uomo; essa va in crisi quando la si riduce a un modello puramente utilitario; si corrompe quando diventa uno strumento tecnico di dominio e di manipolazione per dei fini economici o politici. Esiste allora quella che si può chiamare una crisi di legittimazione della scienza. C'è quindi l'urgenza di difendere una scienza autentica, aperta alla domanda del senso dell'uomo e alla ricerca della verità integrale, una scienza libera, e dipendente unicamente dalla verità. … La comunità scientifica mondiale ha delle responsabilità morali considerevoli delle quali prende più vivamente coscienza”. (Discorso di Giovanni Paolo II alla Pontificia Accademia delle Scienze, 28 ottobre 1986) “Meglio di ogni altra scienza la medicina mostra come una tecnica al servizio dell'uomo … possa trasformarsi in qualcosa di per sé molto pericoloso e pertanto diventare oggetto di una considerazione etica che va al di là di quella deontologica professionale del medico. Per molto tempo la medicina ha continuato ad offrire ... il modello di una tecnica che mirava non alla produzione di qualcosa di artificiale bensì al recupero di uno stato di salute il più vicino a quello naturale. Ma gli enormi sviluppi tecnico-scientifici hanno mutato la situazione anche in questo campo e neppure la medicina è riuscita a sottrarsi alla sindrome tecnologica”. (H. Jonas, Tecnica, medicina ed etica. Prassi del principio responsabilità, Einaudi, p. 18 TRACCIA n° 3 Le affermazioni sull'atrocità della guerra o sul valore prezioso della pace risuonano in modo inequivocabile; eppure non solo la storia ma anche le notizie di ogni giorno sembrano contraddire queste verità. Con l'aiuto dei documenti il candidato elabori una possibile tesi interpretativa. “Polemos (guerra) è padre di tutte le cose, di tutte re; e gli uni disvela come dei e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi gli altri liberi”. (Eraclito, 54 Diels-Kranz) “la ragione, dal suo trono di suprema potenza morale legislatrice, condanna in modo assoluto la guerra come procedimento giuridico ed eleva a dovere immediato lo stato di pace”. (Kant, Per la pace perpetua) La guerra “non deve considerarsi come male assoluto e come accidentalità semplicemente esteriore, che abbia la sua ragion d'essere, per ciò stesso accidentale, in quel che si voglia, nelle passioni dei detentori del potere o dei popoli, nelle iniquità etc., in generale, in cosa tale che non deve essere. ... Essa ha il più alto significato in ciò, che, per suo mezzo, la salute etica dei popoli è conservata nella sua indifferenza di fronte al rafforzarsi delle determinazioni finite, come il movimento dei venti preserva il mare dalla putrefazione, nella quale lo ridurrebbe una quiete durevole, come vi ridurrebbe i popoli una pace durevole o, anzi perpetua”. (Hegel, Lineamenti di filosofia del diritto, 342, pp. 318-319) “La ragione non è sufficiente ad assicurare cose di fondamentale importanza per gli uomini, che devono essere conquistate attraverso la sofferenza. La sofferenza è la legge dell'umanità, così come la guerra è la legge della giungla. Ma la sofferenza è infinitamente più potente della legge della giungla, ed è in grado di convertire l'avversario e di aprire le orecchie, altrimenti chiuse, alla voce della ragione. … L'appello della ragione è rivolto al cervello, ma il cuore si raggiunge solo attraverso la sofferenza”. (M. K. Gandhi, Teoria e pratica della non-violenza) “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. (Costituzione italiana, art.11) “Da una parte, la guerra è soltanto il prolungamento di quell'altra guerra che si chiama concorrenza e che fa della produzione stessa una semplice forma di lotta per la supremazia; dall'altra, tutta la vita economica contemporanea è orientata verso una guerra futura”. (Simone Weil, Riflessioni sulla guerra, in La Critique sociale, n. 10 novembre 1933) “ Lei si meraviglia sia tanto facile infiammare gli uomini alla guerra, e presume che in loro ci sia effettivamente qualcosa, una pulsione all'odio e alla distruzione, che è pronta ad accogliere un'istigazione siffatta. Di nuovo non posso far altro che convenire senza riserve con Lei. Noi crediamo all'esistenza di tale istinto. … non c'è speranza di poter sopprimere le tendenze aggressive degli uomini. .. Se la propensione alla guerra è un prodotto della pulsione distruttiva, contro di essa è ovvio ricorrere all'antagonista di questa pulsione: l'Eros. Tutto ciò che fa sorgere legami emotivi tra gli uomini deve agire contro la guerra”. (Perché la guerra? Carteggio Albert Einstein-Sigmund Freud, La risposta di Freud, Vienna, settembre 1932) TRACCIA n° 4 Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, promuove per il mese di marzo il progetto “ITALIA: la scuola del bello” con l'obiettivo di educare le nuove generazioni a scoprire, conoscere o ri-conoscere l'immenso patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. Attraverso i documenti riportati, il candidato elabori un saggio che si soffermi ad analizzare il significato e il valore dell'arte, ma anche il rapporto arte-realtà, arte-verità. “Dobbiamo dunque sorvegliare soltanto i poeti e costringerli a rappresentare nelle loro opere la bontà di carattere, o altrimenti a non poetare presso di noi; oppure dobbiamo sorvegliare anche gli altri artefici e impedire loro di introdurre ciò che è moralmente malvagio, sfrenato, ignobile e indecoroso sia nelle rappresentazioni di esseri viventi sia negli edifici … ? Non bisogna al contrario cercare quegli artefici che sappiano nobilmente seguire le tracce della natura di ciò che è bello e decoroso, affinché i giovani, come chi abita in un luogo salubre traggano vantaggio, da qualunque parte un'impressione di opere belle tocchi la loro vista o il loro udito, come un soffio di vento che porta buona salute da luoghi benefici e sin dalla fanciullezza li conduca senza che se ne accorgano alla conformità, all'amicizia e all'accordo con la retta ragione?”. (Platone, Repubblica, III libro) “ La tragedia è dunque imitazione di azione di carattere elevato e completo … imitazione compiuta da attori e non in forma narrativa, e che suscitando il terrore e la pietà, perviene alla purificazione di tali affezioni”. (Aristotele, Poetica, VI, 1449b 20) “ L'arte, in quanto si occupa del vero come oggetto assoluto della coscienza, appartiene anch'essa alla sfera assoluta dello spirito, trovandosi perciò per il suo contenuto sul medesimo terreno della religione e della filosofia. … l'arte è quella che presenta alla coscienza la verità sotto forma sensibile”. (Hegel, Estetica, Einaudi, Torino 1963 ) “La regola che poniamo è che per comprendere un'opera d'arte, un artista, o un gruppo di artisti, occorre rappresentarsi in modo esatto lo spirito e i costumi del tempo a cui appartengono. … Come studiamo la temperatura fisica per comprendere la comparsa di una specie di pianta, o del mais o dell'avena … , così bisogna studiare la temperatura morale di un'epoca per comprendere l'apparizione di una data specie di arte. … Le creazioni dello spirito umano, come le produzioni della natura vivente, si spiegano solo per mezzo del loro ambiente”. (H.Taine, Philosophie de l'art, Paris 1879) “I nostri attuali musei e gallerie nei quali confluiscono e si raccolgono le opere d'arte chiariscono alcune delle cause che hanno agito nel segregare l'arte invece di trovare in essa un necessario accompagnamento al tempio, al foro e alle altre forme della vita associata. … La maggior parte dei musei europei sono, tra l'altro, testimonianze della nascita del nazionalismo e dell'imperialismo. Ogni capitale deve avere il proprio museo di pittura, scultura ecc., dedicato in parte a mettere in mostra la grandezza del proprio passato artistico, e, in parte, a mettere in mostra il bottino raccolto dai suoi monarchi nella conquista di altre nazioni…. Lo sviluppo del capitalismo è stato un potente fattore nello sviluppare il museo come domicilio appropriato delle opere d'arte, e nel promuovere il concetto che esse sono separate dalla vita comune. … La mobilità degli scambi e delle popolazioni … ha indebolito o distrutto il legame tra le opere d'arte e il genius loci del quale esse erano una volta l'espressione naturale…. L'intimo legame sociale si è perduto nell'impersonalità di un mercato mondiale. Oggetti che una volta avevano un valore e un significato per il loro posto nella vita di una comunità ora hanno una funzione isolata dalle loro condizioni originarie. Per questo fatto rimangono anche appartati dall'esperienza comune, e valgono come documenti di gusto e attestati di speciale cultura”. (Dewey, L'arte come esperienza, La Nuova Italia, Firenze 1960) “Il piacere estetico, la consolazione dell'arte, l'entusiasmo fa dimenticare all'artista le pene della vita, questo privilegio speciale ricompensa il genio dei dolori crescenti, lo fortifica nella desolante solitudine a cui si trova condannato nel seno di una moltitudine eterogenea”.(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione) “Nella misura in cui incontriamo nel mondo l'opera d'arte e nell'opera un mondo, essa non resta per noi un universo estraneo, entro il quale siamo attratti magicamente e per istanti. … l'esperienza dell'arte non può essere ridotta e rinchiusa entro il cerchio effimero della coscienza estetica. Positivamente, ciò significa che l'opera d'arte è conoscenza e che l'esperienza dell'opera d'arte fa partecipi di tale conoscenza”. (H. G. Gadamer, Verità e metodo) “L'arte è il grande stimolante alla vita; come si potrebbe concepirla come priva di un fine, di una meta, come l'art pour l'art?” ( F. Nietzsche, Crepuscolo degli idoli) _________________________________________________________________ 1. Il Referente d’Istituto deve aver registrato la scuola sul portale www.philolympia.org, dal menù “Iscrizioni”, sottomenù “Scuole italiane”, compilando i vari campi. Una volta ottenuta la password e l’abilitazione, il Referente d’Istituto compie le successive operazioni dal menù “Accedi”, sottomenù “Referente d’Istituto”. Scaricato il presente verbale il Referente d’Istituto deve compilarlo, firmarlo e scannerizzarlo in formato pdf e poi caricarlo sul portale www.philolympia.org, accedendo a un’apposita sezione dallo stesso menù “Accedi” e relativo sottomenù “Referente d’Istituto”. Mediante lo stesso accesso, può anche inserire i dati del Dirigente scolastico e degli studenti vincitori e meritevoli. 2. Nominativi e qualifica dei commissari. 3. Riportare le quattro tracce proposte. PER IL CANALE A IN LINGUA ITALIANA Numero di studenti partecipanti: 24 Elenco4: Amarisse Maria Camilla (5B) Baroni Edith (3B) Botti Francesca (5B) Ciolli Giorgia (5B) Coda Viviana (5C) Corai Lorenzo (5C) D'Ercole Nicola (3B) Falcone Gian Marco (4A) Ferrante Emanuela (4A) Gentili Ludovica (5B) Grauso Lorenzo (3B) 4 Elenco completo degli studenti (nome, cognome, classe, sezione). Liverani Carolina (5B) Ludovisi Emanuele (3B) Mancini Eugenio (5A) Mishi Samanta (3B) Petrucci Alessia (3C) Quaresima Andrea (5C) Silvestri Gabriele (5B) Simonetti Prisca (5A) Sperati Leonardo (3B) Tabolacci Marianna (5A) Tatu Katy Simona (3B) Terenzi Francesca (3B) Testa Giulia (3C) La Commissione di valutazione ha steso la seguente graduatoria a seguito del punteggio riportato dai candidati5: 1.Simonetti Prisca 2. Ciolli Giorgia 3. Amarisse Maria Camilla-Tabolacci Marianna 4. Baroni Edith- Mancini Eugenio-Botti Francesca 5. Corai Lorenzo-Sperati Leonardo-Petrucci Alessia-Falcone Gian Marco 6. Coda Viviana-Liverani Carolina-Testa Giulia 7. Silvestri Gabriele-Terenzi Francesca-Grauso Lorenzo 8. Gentili Ludovica-Quaresima Andrea- Mishi Samanta-Ludovisi Emanuele-D'Ercole Nicola 9. Ferrante Emanuela 10. Tatu Katy Simona Alla Selezione regionale parteciperanno, pertanto, i seguenti due studenti: Cognome e Nome: Simonetti Prisca Liceo scientifico, classe 5, sezione A Tel 3343857102 ; indirizzo e-mail : [email protected] Cognome e Nome: Ciolli Giorgia Liceo scientifico, classe 5, sezione B Tel 3665490085; indirizzo e-mail: [email protected] 5 Elenco completo della graduatoria.