Ministero della Pubblica Istruzione Unione Europea Dipartimento per la Programmazione Fondo Sociale Europeo P.O.N. “Competenze per lo sviluppo” Direzione Generale per gli Affari Internazionali Ufficio V Con l’Europa, investiamo nel vostro futuro LICEO CLASSICO “R. BONGHI” (SEZIONE SCIENTIFICA ANNESSA) Viale Ferrovia, 19 - 71036 LUCERA (FG) Progetto “FISICA IN LABORATORIO”- Codice C-1-FSE-2007-1472 Alunni: Alfonsina Casoli, Fabio Di Loreto, Annalisa Ioanna, Marcella Stelluto “Rotaia a cuscino d’aria” Obiettivo: Verifica del “secondo principio della dinamica” Introduzione teorica: “Se su un corpo agisce una forza o un sistema di forze non equilibrato, equivalente a un’unica forza, il corpo risulta animato da un moto accelerato nella direzione e nel verso della forza”. Verifichiamo, in due situazioni particolari, la validità del secondo principio della dinamica. 1. Fissiamo la massa totale del sistema e cambiamo, di volta in volta, la forza costante usata per accelerare il sistema; in tal modo verifichiamo sperimentalmente che la forza è direttamente proporzionale all’accelerazione. 2. Fissiamo la forza esterna che agisce sul sistema e cambiamo, di volta in volta, la massa che viene messa in movimento (carrello + piattello portamasse). Proveremo allora che, nella situazione data, l’accelerazione è inversamente proporzionale alla massa posta in moto. Materiali: • • • • • • carrello (con 3 dischi aggiunti); fotocellule (n°4); cronometro (avente una sensibilità del millesimo di secondo); bilancia (di sensibilità 300g/1mg); cestino con 2 pesetti aggiunti. rotaia a cuscino d’aria; La rotaia è costituita da un tubo a sezione triangolare dentro al quale si invia aria compressa. L’aria fuoriesce dalla parte superiore della rotaia che presenta dei piccoli fori disposti regolarmente. Un corpo, detto slitta o carrello, è appoggiato sulla rotaia praticamente quasi senza la presenza di attriti. Al carrello viene fissato un filo al cui estremo è legato un supporto (piattello portamasse) eventualmente caricabile. Il filo è inestensibile e quindi il moto del carrello e del piattello saranno descritti dalla medesima legge oraria; potremo perciò considerare il sistema carrello + piattello portamasse come un unico corpo in moto. I parte: la forza è direttamente proporzionale all’accelerazione Descrizione esperimento: Per rilevare la dipendenza di proporzionalità diretta tra la forza e l’accelerazione è necessario mantenere rigorosamente costante il valore della massa in moto al variare della forza traente. Per tal motivo abbiamo collocato sul carrello fin dall’inizio dell’esperienza tutti i dischi che poi sono stati utilizzati per modificare il valore della forza traente. Dopo aver eseguito la prima misura (prova A), per quattro volte, abbiamo spostato un disco D dal carrello al piattello portamasse. Così facendo si riesce a modificare la forza che muove il sistema senza variare la massa complessiva del sistema stesso. Avendo poche masse a disposizione e per non “alleggerire” molto il carrello si sono effettuate solo tre prove (A, B, C), ciascuna quattro volte. La massa totale del sistema è m_tot=254,505 g. Le fotocellule sono state poste alla distanza di 20 cm l’una dall’altra, pertanto gli spazi percorsi dal carrello (tra una fotocellula e l’altra) sono s1=0,2m ; s2=0,2m ; s3=0,2m. 1A 2A 3A 4A mc (g) 139,14 139,14 139,14 139,14 ∆mc (g) 0,01 0,01 0,01 0,01 mp 115,37 115,37 115,37 115,37 ∆mp (g) 0,01 0,01 0,01 0,01 1B 2B 3B 4B 1C 2C 3C 4C t1(s) ∆t1(s) 0,092 0,001 0,092 0,001 0,091 0,001 0,091 0,001 188,98 188,98 188,98 188,98 0,01 0,01 0,01 0,01 65,528 65,528 65,528 65,528 0,01 0,01 0,01 0,01 0,120 0,123 0,121 0,120 227,76 227,76 227,76 227,76 0.001 0.001 0.001 0.001 26,75 26,75 26,75 26,75 0.001 0.001 0.001 0.001 0,189 0,190 0,192 0,191 t2(s) ∆t2(s) 0,169 0,001 0,169 0,001 0,169 0,001 0,168 0,001 t3(s) ∆t3(s) 0,239 0,001 0,239 0,001 0,237 0,001 0,237 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,224 0,223 0,225 0,223 0,001 0,001 0,001 0,001 0,317 0,315 0,316 0,314 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,001 0,352 0,352 0,352 0,351 0,001 0,001 0,001 0,001 0,495 0,498 0,495 0,495 0,001 0,001 0,001 0,001 Tabella 1: Risultati sperimentali ottenuti in laboratorio (I parte). Analisi dei risultati: Abbiamo calcolato con Excel il valor medio della velocità v1=s1/t1, v2=s2/(t2- t1), v3=s3/(t3- t2) (1) e dell’accelerazione a1=2*(v2- v1)/t2 e a2=2*(v3- v2)/(t3- t1). (2) Tenendo conto che una forza costante produce un’accelerazione costante abbiamo calcolato l’accelerazione media per ciascuna prova effettuata am = (a1+a2)/2 (3) ed infine il rapporto F/a. v1 1A 2A 3A 4A 2,174 2,174 2,198 2,198 v2 2,597 2,597 2,564 2,597 1B 2B 3B 4B 1,667 1,626 1,653 1,667 1,923 2,000 1,923 1,942 1C 2C 3C 4C 1,058 1,053 1,042 1,047 1,227 1,235 1,250 1,250 v3 a1 2,857 2,857 2,941 2,899 a2 am 5,01 5,01 4,33 4,76 3,53 3,53 5,17 4,13 4,27 4,27 4,75 4,44 2,151 2,174 2,198 2,198 2,29 3,35 2,40 2,47 2,31 1,81 2,82 2,64 2,30 2,58 2,61 2,55 1,399 1,370 1,399 1,389 0,96 1,03 1,18 1,16 1,12 0,88 098 0,91 1,04 0,96 1,08 1,03 Tabella 2: Calcolo del rapporto F/a (I parte). F/a 264,60 264,60 238,01 254,57 255,45 279,29 248,63 246,08 251,50 256,37 251,99 274,18 242,22 253,32 255,42 Conclusioni: Nei limiti degli errori sperimentali i valori ottenuti (la media dei rapporti F/a, calcolata per ciascuna prova ed evidenziata con il colore rosso) sono in accordo con i dati teorici (la massa del sistema è m_tot=254,505), pertanto abbiamo verificato che la forza è direttamente proporzionale all’accelerazione. II parte: l’accelerazione è inversamente proporzionale alla massa posta in moto Descrizione esperimento: Per provare che l’accelerazione è inversamente proporzionale alla massa totale posta in moto (mp+mc), abbiamo variato la massa del carrello e abbiamo fissato la massa del piattello portamasse, ovvero abbiamo fissato la forza esterna F= mpg che agisce sul sistema (il peso del piattello portamasse che “tira verso il basso”). Applichiamo la seconda legge della dinamica a ciascuno dei due corpi messi in moto che compongono il sistema. Per il carrello indicato con T il modulo della forza che agisce lungo tutto il filo durante il moto si ha: T=mca. (4) Per quanto concerne il piattello portamasse, perché su di esso agiscono sia il peso che la tensione del filo, si ha: mpg-T=mpa. (5) Il filo è in estensibile e quindi il moto del carrello e del piattello saranno descritti dalla medesima legge oraria; potremmo perciò considerare il sistema carrello + piattello portamasse come un unico corpo in moto. Sia il modulo della velocità che dell’accelerazione sono uguali, perché il carrello ed il piattello portamasse percorrono distanze uguali in ogni intervallo di tempo; i vettori velocità ed accelerazione per i due corpi sono diversi perché il carrello si muove in orizzontale, mentre il piattello portamasse scende in verticale. Dalla (4) e dalla (5) deduciamo i valori di a e di T a= mp g (6) m p + mc T= m p mc m p + mc g (7) Notiamo che la tensione del filo T varia al variare della massa del carrello, anche se si mantiene costante la massa del piattello. 1A 2A 3A 4A m_c(g) m_p(g) m_tot(g) t1(s) t2(s) 139,14 51,79 190,93 0,117 0,218 139,14 51,79 190,93 0,119 0,219 139,14 51,79 190,93 0,118 0,218 139,14 51,79 190,93 0,119 0,219 t3(s) 0,307 0,308 0,308 0,308 1B 2B 3B 4B 188,98 188,98 188,98 188,98 51,79 51,79 51,79 51,79 240,77 240,77 240,77 240,77 0,133 0,133 0,134 0,134 0,245 0,246 0,245 0,245 0,346 0,347 0,347 0,346 1C 2C 3C 4C 208,38 208,38 208,38 208,38 51,79 51,79 51,79 51,79 260,17 260,17 260,17 260,17 0,139 0,140 0,139 0,140 0,254 0,254 0,253 0,256 0,360 0,359 0,358 0,361 Tabella 3: Risultati sperimentali ottenuti in laboratorio (II parte). Analisi dei dati: Con l’ausilio del programma Excel, usando le formule (1), (2) e (3), abbiamo calcolato la velocità e l’accelerazione in ciascun intervallo ed il prodotto della massa totale del sistema per l’accelerazione media. 1A 2A 3A 4A mtot(g) v1(m/s) v2(m/s) v3(m/s) a1(m/s2) a2(m/s2) am(m/s2) mtot*am (g* m/s2) 190,93 1,709 1,980 2,247 2,48 2,81 2,65 505,5 190,93 1,681 2,000 2,247 2,92 2,62 2,77 528,1 190,93 1,695 2,000 2,222 2,80 2,34 2,57 490,5 190,93 1,681 2,000 2,247 2,92 2,62 2,77 528,1 513,0 1B 2B 3B 4B 240,77 240,77 240,77 240,77 1,504 1,504 1,493 1,493 1,786 1,770 1,802 1,802 1,980 1,980 1,961 1,980 2,30 2,16 2,52 2,52 1,83 1,97 1,49 1,68 2,06 2,06 2,01 2,10 496,9 497,1 483,6 506,5 496,0 1C 2C 3C 4C 260,17 260,17 260,17 260,17 1,439 1,429 1,439 1,429 1,739 1,754 1,754 1,724 1,887 1,905 1,905 1,905 2,36 2,57 2,49 2,31 1,34 1,37 1,37 1,63 1,85 1,97 1,93 1,97 481,4 512,4 503,1 513,0 502,5 Tabella 4: Calcolo del prodotto mtot*am (II parte). Conclusioni: A meno di errori sperimentali le medie dei prodotti della massa totale del sistema per l’accelerazione media, calcolate per ciascuna prova ed evidenziate con il colore rosso, sono in accordo con i dati teorici ovvero con il valore della forza esterna F= mpg=508,04 g* m/s2.