Ghione - Archivio Pubblica Istruzione

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STAGIONE 2016 / 2017
dedicata a Giorgio Albertazzi
QUANDO ERAVAMO REPRESSI 3.0
Torna la commedia scandalo scritta e diretta da Pino Quartullo
con: Ladislao Liverani, Luca Paniconi e due attrici da stabilire.
dal 20 al 25 settembre 2016
La commedia è stata rappresentata per la prima volta nel 1990, interpretata da
Alessandro Gassman, Lucrezia Lante Della Rovere, Francesca D’Aloya
prodotta da Vittorio Gassman che la definì “un dramma comico”. Fu subito
successo e nel 1991 divenne un film. Un cult che fece molto parlare e
discutere. Sequestrato e introvabile
Dopo 26 anni Quartullo la rimette in scena con attori nati, più o meno,
quando nacque l’opera. Una bella scommessa! “Fare scambi di partner è un
tentativo di salvare un amore”.
CAMERA CON VISTA
di Edward Morgan Forster.
Traduzione e adattamento di Antonia Brancati, Enrico Luttmann
con Paola Quattrini, Selvaggia Quattrini, Stefano Artissunch e la
partecipazione straordinaria Evelina Nazzari
regia Stefano Artissunch
dal 4 al 16 Ottobre
Novità assoluta! Per la prima volta sui palcoscenici italiani Camera con vista, dal
romanzo di Forster, celebre il film omonimo vincitore di tre Oscar.
Lo scenario lussureggiante di una primavera fiorentina, l'incontro tra Lucy,
giovane attenta alle convenzioni della buona borghesia inglese, e
George,
ragazzo agnostico ed anticonformista, capace di vedere e percepire
la realtà dietro le apparenze, sono il materiale incandescente per un racconto
che mostra l'infrangere delle norme del perbenismo tipico dell'Inghilterra
vittoriana.
DA ME ALLE CINQUE
di Pierre Chesnot
con Pino Insegno e Alessia Navarro
regia Alessandro Prete
dal 18 al 30 ottobre
Quello che propone l’autore attraverso una apparente e quasi banale struttura
drammaturgica, in realtà, offre agli attori protagonisti e al regista, una sfida
molto interessante. Infatti gli attori saranno chiamati a trasformarsi ognuno in
5 personaggi completamente diversi tra di loro e chiama il regista a ribaltare la
scena ogni volta, non rendendola mai uguale. La sfida è: non mostrare delle
caricature o una struttura scenica fumettistica o grottesca, ma altresì, a dare
una vera e propria prova di creatività, fantasia ed elasticità. La storia parla di
un uomo ed una donna che tenteranno di trovare l’amore perfetto,
imbattendosi in appuntamenti che si trasformeranno, in vere e proprie
disfatte, fino a che non si accorgono che per trovare l’amore, certe volte,
basta uscire dalla porta di casa e rimanere quel secondo in più sul
pianerottolo…
RE LEAR
di William Shakespeare
con Giuseppe Pambieri.
regia di Giancarlo Marinelli
dal 1 al 20 novembre
La storia d’amore più grande che si possa raccontare è solo una: quella tra un
padre e una figlia. E “Re Lear” è questo. Per tre volte. Visto che ha tre figlie.
In fondo, che cosa fa il Lear? Vuole spogliarsi di tutto: del governo, del
potere, di ogni questione terrena e tenebrosa, per fare solo e definitivamente
il padre. Non vuole più essere Re. Ma solo Lear.
Andare incontro alla Morte come un uomo che, tornato a casa dal lavoro e
sfinito ai crucci, va incontro alla sua bambina che l’ha aspettato per tutto il
giorno. Questo vorrebbe Padre Lear. Godersi quel momento feroce e
dolcissimo della vita in cui la Figlia diventa la Madre di suo Padre. Capita a
tutti. Prima o poi. Diventiamo i genitori dei nostri genitori. Ma la trappola del
Bardo è in agguato…
È sempre e solo un problema di ruoli…
MISTER MENO 9
di Giorgio Serafini Prosperi
con Alessio Di Clemente
dal 24 al 27 novembre
Un uomo solo al comando, un uomo scomodo, un uomo contro. Questo è
Eugenio Fascetti nel nostro Mister meno 9, pièce teatrale che si ispira
all’impresa della Lazio nella stagione 86-87, quando, con un’insperata
rimonta, seppe evitare lo smacco di un’ingiusta retrocessione in serie C, ma
che ne amplia i significati. Si parte da Fascetti, lo scontroso, l’antipatico,
l’ispido, per raccontare a tutto tondo la figura del “mister”. Spesso
parafulmine, talvolta ispiratore, padre, padrone, sergente di ferro, psicologo e
altro ancora, questo è un allenatore di calcio.
Ma Mister meno 9 è anche la storia di uno strappo, di una ferita. Di un
tradimento. Lui, il condottiero che compie l’impresa, è scaricato
apparentemente senza motivo proprio quando si appresta a godere i frutti del
proprio lavoro.
Mister meno 9 è un racconto volutamente romantico su un calcio che non c’è
più, quello che negli ultimi Anni Ottanta (scanditi ed evocati nello spettacolo
dalle musiche dell’epoca) stava definitivamente perdendo l’innocenza…
HEYSEL, TUTTI SAPEVANO TRANNE LORO
Scritta e interpretata da David Gramiccioli
Il 27 novembre ore 21.00
Il calcio, come tutte le vicende umane, è fatto di vittorie e di sconfitte. Sul
campo da gioco non si disputano soltanto le partite ma si intrecciano
sentimenti, passioni in un crescendo di emozioni che vanno oltre i confini
territoriali delle città e delle nazioni. Il narratore entra in scena in controluce,
anticipato solamente dall’annuncio ferale del cronista, Bruno Pizzul, che
drammaticamente nella sua essenzialità comunica la notizia dei morti
dell’Heysel. Quella voce è una lama affilatissima che raggiungerà la memoria
di una tragedia dove la vita e la morte si sono sfidate, come accade proprio in
una partita, ma in questo caso realmente e drammaticamente, come solo
l’imprevedibilità e la violenza sanno architettare. L’audio di quell’annuncio
anticipa solo la tragedia dell’Heysel, rimandando lo sviluppo dei fatti che
hanno condotto al drammatico epilogo ad un momento successivo dell’opera.
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZ’ESTATE
di William Shakespeare
con i giovanissimi del Ghione
regia di Selene Gandini
28 e 29 novembre 2016.
Questa commedia è una delle prime scritte da Shakespeare, certamente una
delle più conosciute.
Il tema principale della commedia-fiaba, è ancora una volta l'amore
romantico, che viene portato in scena attraverso il gioco della magia e
dell’equivoco, rendendo lo spettatore partecipe di un gioco. Peculiarità di
questa play è di essere estremamente originale rispetto al resto della
produzione del bardo , tanto che non vi è un opera simile o paragonabile al
sogno in tutta la produzione shakespeariana.
COSÌ È SE VI PARE
di Luigi Pirandello
con Laura Lattuada, Felice Della Corte, Pietro De Silva, Riccardo
Bàrbera e Paolo Perinelli
regia di Claudio Boccaccini
dal 1 all’11 dicembre
Ad oltre 20 anni di distanza dalla fortunata edizione andata in scena al teatro
Quirino di Roma , Claudio Boccaccini ripresenta la sua versione del " così è
se vi pare " di Luigi Pirandello .
Il testo , che riassume in sé alcuni aspetti cari alla drammaturgia pirandelliana
, fu scritto dall'autore nel 1915, e narra le vicende di un gruppo di contabili
in un paese del centro sud alle prese con un evento che scatenerà la loro
curiosità morbosa .
Lavoro sull'essere e sull'apparire e sull'impossibilità per gli uomini di scoprire
la "verità ".
Nella messa in scena di Boccaccini ne vengono esaltati gli aspetti da thriller
con un particolare accento sulla comicità insita al testo stesso.
IO E LUI
di Alberto Moravia
con Paolo Triestino e Nicola Pistoia
regia Massimo De Rossi
dal 16 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017
IO E LUI, dall’ Alberto Moravia che non ti aspetti. IO E LUI ovvero un LUI
e proprio il suo “LUI”, quello che tante volte altera l’equilibrio di un uomo...
visibile soltanto al legittimo proprietario; un “ lui “ autonomo e indipendente
come accade nella vita, quando la testa va dove è giusto andare ma LUI
prevarica ogni pensiero.
Un Moravia inedito, una commedia esilarante e mai volgare, dove poesia e
comicità SI intrecciano per dare vita a una “storia” davvero unica.
Attorno ai due protagonisti (cioè, uno), interpretati dalla affiatatissima coppia,
qui un unicum, PAOLO TRIESTINO e NICOLA PISTOIA un amico
psicologo felicemente in crisi e due meravigliosi personaggi femminili,
descritti con forza e ironia come solo Moravia riesce a fare.
CUORI SCATENATI
scritto e diretto da Diego Ruiz
con Segio Muniz, Francesca Nunzi, Diego Ruiz, Maria Lauria
dal 10 al 29 gennaio 2017
Una coppia scoppiata da anni si incontra clandestinamente per un'insensata
ultima notte d'amore prima di suggellare il divorzio definitivo, ma gli
imprevisti sono dietro l'angolo, anzi dietro la porta.
Arriva la nuova esilarante commedia di Diego Ruiz, ormai esperto nel
mettere in scena i rapporti di coppia e le sue innumerevoli sfaccettature, che
questa volta affronta gli amori ormai finiti che in realtà non finiscono mai.
Vale la pena dare una seconda possibilità? Oppure si rischia di ritrovarsi la
solita minestra riscaldata?
Riuscirà mai un nuovo amore a non subire il fastidiosissimo paragone con
quello pecedente?
E come la mettiamo col tradimento? La fedeltà è una predisposizione
mentale, una scelta morale o un'imposizione?
CERTE NOTTI
di Antonio Grosso
con Antonio Grosso e Rocio Munoz Morales
regia di Giuseppe Miale di Mauro
dal 31 gennaio al 19 febbraio
Certe notti è un titolo aperto per uno spettacolo; aperto a voli pindarici che le
parole di Grosso riconducono immediatamente a una realtà fatta di corpi,
anime e sentimenti. Il tono brillante, i tratti dei personaggi, i loro rapporti, le
loro storie che s‘intrecciano in vari modi, le risate, le riflessioni, l’ironia, la
cattiveria, sono la vita che pulsa nel testo di Grosso. Quella vita che in certe
notti sembra non riuscire ad arrivare all’alba. L’alba di un esame che certe vite
sembrano non riuscire a superare.
Cinque universitari condividono gli spazi della Casa dello Studente e vivono
in quel limbo che separa il giovane dall’adulto… Al di là delle risate, tante, la
lettura di questo testo ha degli spunti esistenzialisti notevoli: l’università come
simbolo di una generazione bloccata, che fatica a superare l’esame della vita, e
resta inchiodata in certe notti insonni che sembrano non finire mai…
C’è l’impressione che Grosso abbia voluto costruire all’interno della Casa
dello Studente un microcosmo, che è la società in cui viviamo, fatto di rabbia,
amore, speranze, paure, in cui tutti i personaggi cercano goffamente di
trovare il proprio posto. E magari, solo un terremoto, che per tutti è simbolo
di paura e catastrofe, potrà rimescolare le carte e ricominciare il gioco della
vita.
SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
di Luigi Pirandello
regia Daniele Salvo
dal 24 febbraio al 19 marzo
Dalle note di regia
Il mondo di Pirandello è un universo complesso fatto di linguaggi, visioni,
sogni, miraggi, allucinazioni.
Nel suo universo il mondo dei vivi e il mondo dei morti si toccano, si
sovrappongono, senza alcuna avvertenza.
Questi personaggi in cerca d’autore, figure evanescenti, diafane, sospese sul
filo, ripetono all’ infinito, ossessivamente, le proprie brevi ed insignificanti
esistenze. Sono funzioni linguistiche, spettri teatrali, vite fittizie. La scrittura
di Pirandello utilizza le armi della Fantasia per trovare nuove prospettive,
per scoprire nuovi universi e definire nuove traiettorie. Il tentativo è quello
di entrare direttamente nelle menti e nei cuori dei personaggi, nei loro
desideri, nei loro affanni, nelle loro ansie e speranze disattese o soddisfatte.
L’equilibrio delicatissimo in cui si muovono tutte le figure del testo,
compone un affresco di una potenza espressiva straordinaria….
Un unico raggio di luce cristallina attraversa la scena: è quella l’unica
speranza, l’unica possibilità di un futuro luminoso.
Il vero unico luogo reale rimane però la mente umana, analizzata con gli
strumenti dell’ironia pirandelliana, un attimo prima di un improbabile
risveglio.
AULULARIA ovvero L’AVARO DI PLAUTO
di Tito Maccio Plauto
con Edoardo Siravo e Stefania Masala
regia Massimiliano Giovannetti
dal 21 al 26 marzo
Delle venti commedie di Plauto che ci sono pervenute attraverso due millenni
e due secoli di storia teatrale l’Aulularia, o Commedia della Pentola, è tra
quelle che più hanno avuto la sorte di essere rappresentate. Motivo è la
giocosa leggerezza che germoglia dal racconto e si perpetua nella trama,
l’immediata comicità che caratterizza ogni singola scena, ma soprattutto il
battesimo ufficiale di un vizio umano, annoverato successivamente tra i sette
peccati capitali, che ha reso immortali alcuni tra i più complessi personaggi
della letteratura teatrale di tutti i tempi, ovverosia l’avarizia.
Euclione ( letteralmente colui che chiude bene) è il primo Avaro che si
mostra in palcoscenico. L’Avarizia è la sua connotazione esistenziale, quella
che determina i suoi diversi modi di essere: collerico, screanzato, sospettoso
all’inverosimile. E’ nota l’ispirazione plautina dell’Arpagone molieriano. Ma se
Moliere ha scritto l’Avaro, Plauto l’ha creato
Edoardo Siravo, attore potente e fantasioso, che tante volte ha interpretato
personaggi plautini, indosserà le vesti di questo Avaro, insieme a Stefania
Masala e ad una compagnia in via di definizione. Ma la sfida più ambiziosa
della nostra messinscena sarà rappresentare Aulularia in latino, nel latino
arcaico di Plauto. Questo non solo per consentire l’ascolto di una vicenda
cosi come è stata pensata , nella complessità di un suono sconosciuto e con
modalità sceniche sulle quali si possono fare soltanto congetture.
SERATA SHAKESPEARE
IL CANTO DELL’USIGNOLO
Poesia e teatro di Shakespeare
con Glauco Mauri e Roberto Sturno
regia Glauco Mauri
musiche composte ed eseguite dal vivo da Giovanni Zappalorto
dal 31 marzo al 9 aprile
Glauco Mauri e Roberto Sturno, accompagnati dalle musiche composte ed
eseguite in scena da Giovanni Zappalorto, sono i protagonisti della serata che
attraverso la poesia dei brani tratti da: Enrico V, Come vi piace, Riccardo II,
Timone d’Atene, Giulio Cesare, I Sonetti, Re Lear, La Tempesta, danno voce alle
immortali opere di Shakespeare, «l’usignolo» che con il suo canto ci parla
della vita di tutti noi
NON AVER PAURA E’ SOLO UNO SPETTACOLO
scritto e diretto da Eduardo Aldan
progetto artistico di Gianluca Ramazzotti
versione italiana di Franco Ferrini
dal 20 aprile al 14 maggio
Un nuovo entusiasmante e rinfrescante spettacolo sulle nostre paure infantili,
un viaggio nel terrore, scritto e diretto dal geniale Eduardo Aldan, il cui
obiettivo è che lo spettatore provi una sensazione di inquietudine e paura in
un luogo dove abitualmente si sente al sicuro; in una comoda poltrona di
teatro. Un esperimento squisitamente teatrale attualmente di grande successo
in Spagna, Messico e Portogallo con pubblico e critica entusiastiche. Una
trama e un’ambientazione sorprendenti, terrore psicologico ed effetti speciali,
sono gli ingredienti di questa nuova e appassionante avventura, che divertirà e
appassionerà anche il pubblico italiano. Ma se qualcuno pensa che sia solo
uno spettacolo e per questo motivo sia difficile spaventarsi, si sbaglia. Mai
puoi sentirti al sicuro in un teatro, perché in realtà non conosci chi ti sta
seduto dietro.
PROGETTI SPECIALI
PILLOLE TEATRALI - OMAGGIO A SHAKESPEARE
a cura di Raffaele Castria
10’ sull’opera di Shakespeare tutte le domeniche prima della replica
Il “Centro Diurno Sperimentale Integrato La Voce Della Luna” della Asl
RM1 da 15 anni ritiene l’arte teatrale lo strumento elettivo dei laboratori
socioriabilitativi dei pazienti psichiatrici che lo frequentano.
“La Voce della Luna” è un luogo che, nel corso degli anni, ha affinato ed
allargato le proprie capacità terapeutico riabilitative, imparando a dialogare
con la città, lavorando sempre più ad integrare e coordinare le diverse
componenti che ruotano attorno ai pazienti. Integrazione, coordinamento,
ma anche fantasia, visionarietà. Ecco, se e quando riusciamo a mantenere
assieme tutte queste componenti così eterogenee, allora, in quel momento,
qualcosa di positivo e produttivo accade. La cura è questo accadimento
ripetuto per più tempo possibile.
La Voce Della Luna in questi anni ha messo in scena spettacoli in importanti
teatri di Roma e nel resto dell’Italia, tra i quali il Teatro Quirino di Roma, Il
teatro Vascello di Roma (per quattro anni nel cartellone principale), il
Teatro Ambra Iovinelli, il Teatro Dell Orologio e molti altri.
Crediamo molto in questa operazione volta a combattere lo stigma che
inchioda da sempre il paziente nel silenzio e nell’isolamento, e che ripensa il
teatro come evento rituale simbolico di portata antropologica e politica nel
senso nobile della parola.
LABORATORIO TEATRALE
Il futuro del teatro è nei giovani
I giovani devono diventare il nuovo motore del teatro. Il Teatro Ghione l'ha
capito ormai da tempo ed è per questa ragione che continua a investire in
maniera sensibile e intelligente su una categoria che può portare solo
innovazione, pur nel rispetto della migliore tradizione, e creare nuovi stimoli
nel pubblico desideroso sempre di nuove proposte.
I giovani hanno bisogno di riavvicinarsi alla dimensione teatrale diventando
protagonisti della scena, vivendo un'esperienza che favorirà lo sviluppo delle
loro potenzialità e capacità espressive, permettendogli di entrare in contatto
con quelle parti di sé che, per inibizioni personali, sociali e culturali vengono
fatte tacere e che possono, invece, essere riscoperte come importanti risorse.
Inoltre il lavoro teatrale, è di stimolo alla socializzazione ed alla capacità di
lavorare insieme, attraverso la progettazione di un obiettivo comune, quale
può essere la messa in scena di uno spettacolo. Per questo anche la scelta del
testo da portare in scena diviene un obiettivo da raggiungere "insieme", come
conclusione di un lavoro collettivo.
Una formazione completa per ragazzi di tutte le età.
La particolarità dei nostri corsi è quella di creare un percorso specifico
relativo ad ogni fascia d'età, puntando al potenziamento delle capacità
relazionali, psico-motorie, interpersonali e intrapersonali dell'allievo. Lo
sviluppo della creatività e dell'immaginazione troverà il suo compimento nella
realizzazione della messa in scena finale.
PROGETTO SHAKESPEARE IN 6 MINUTI!
La Compagnia dei Giovanissimi propone per l’anno 2016/2017 un
susseguirsi di rappresentazioni shakesperiane all’interno della stagione del
Teatro. Durante la prima settimana di debutto di ogni spettacolo il pubblico
potrà assistere a sei minuti di pillole teatrali tratte dalle opere del grande
Bardo. Amleto, Giulietta, Otello, Marco Antonio, Ariel e molti altri prenderanno
vita attraverso lo sguardo dei più piccoli, già protagonisti ed interpreti del
“Sogno di una notte di mezz’estate”
Gli spettacoli del Teatro Ghione sono accessibili alle persone con
disabilità sensoriale (audiodescritti, tradotti in Lingua Italiana dei
Segni) in collaborazione con Isiviù Cultura Accessibile. I servizi sono
descritti qui di seguito.
SPETTACOLI AUDIODESCRITTI
L'audiodescrizione è un servizio creato per le persone non vedenti ed
ipovedenti, che consiste nell'inserire un commento all'interno della trama di
un'opera lirica, teatrale o cinematografica. Una voce narrante spiega le scene, i
costumi, i personaggi, i colori, i movimenti e tutto ciò che può rendere
maggiormente comprensibile l'evento culturale. Viene realizzato un copione
che sarà affiancato alla trama originale dello spettacolo. Il commento audio
arriva in cuffia tramite un sistema di trasmissione senza fili. I cani guida sono
ammessi in sala.
SPETTACOLI TRADOTTI IN LIS ( Lingua Italiana dei Segni)
L'interpretariato teatrale è un servizio creato per le persone sorde.
Gli spettacoli teatrali beneficiano della presenza di uno o due interpreti LIS
posti sul lato del palcoscenico i quali segnano lo spettacolo per gli spettatori
sordi seduti in platea.
info: Teatro Ghione, via delle Fornaci 37, 00165 Roma – tel. 06 6372294
– 06 39670340, fax 06 39367910 – [email protected]
Direzione Artistica: Roberta Blasi
Responsabile del laboratorio: Selene Gandini
Marketing e comunicazione: Moreno Sangermano
[email protected]
Ufficio stampa Daniela Bendoni 335 5325675
[email protected]
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