LA GRANDE GUERRA
DUE IMPERI IN DIFFICOLTA’:
L’IMPERO ASBURGICO E L’IMPERO OTTOMANO
All’inizio del Novecento, l’IMPERO ASBURGICO è
costituito come una doppia monarchia (austriaca ed
ungherese) con in comune la figura dell’imperatore,
Francesco Giuseppe (salito al trono nel 1848).
MONARCHIA AUSTRIACA:
Austria, Boemia, Galizia polacca,
Slovenia, Trentino e Venezia
Giulia.
MONARCHIA UNGHERESE:
Ungheria, Slovacchia, Croazia,
Transilvania.
Punti di forza:
Punti di debolezza:
-Figura dell’imperatore che
costituisce un punto di unità
-Tensioni tra Austria ed Ungheria
-Esercito fedele e ben addestrato
-Amministrazione pubblica
efficiente
-Appoggio della Chiesa Cattolica
-Tensioni tra etnie diverse: in
Austria gli “irredentisti” italiani
reclamano l’annessione del Trentino
e della Venezia Giulia al Regno
d’Italia; in Ungheria le popolazioni
slave fremono per ottenere
l’indipendenza.
Anche l’IMPERO OTTOMANO è in tempo di
crisi. Le cause prevalenti sono:
La figura del sultano è
messa in discussione da
alcune minoranze religiose
Influenza degli Europei
nell’impero: in Turchia e nei
paesi arabi le industrie
europee trovano vasti
mercati e materie prime.
Inoltre gli Europei esportano
nei paesi islamici i loro
modelli politici e sociali.
Perdita di intere regioni:
Grecia, Montenegro, Bulgaria e
Romania si dichiarano
indipendenti. Bosnia ed
Erzegovina vengono annesse
all’impero asburgico. Georgia,
Armenia ed Azerbaigian passano
sotto il dominio russo. La Francia
occupa Tunisia e Marocco,
l’Inghilterra occupa l’Egitto e il
Sudan, e l’Italia occupa la Libia.
Tensioni: nel 1908 il gruppo nazionalista dei Giovani Turchi, con
una rivolta, si impadronisce del potere, allo scopo di
modernizzare lo stato ottomano sul modello degli stati europei e
di affermare la supremazia turca sugli altri popoli dell’impero.
UNA NUOVA GUERRA IN EUROPA
1914
Un clima di forti tensioni minaccia il panorama
europeo. Le ragioni sono diverse:
1) Rivalità tra le potenze europee
per il possesso delle colonie.
2) Diffusione del nazionalismo, che
stabilisce la superiorità della
propria nazione rispetto alle altre.
3) La Francia mira a riappropriarsi
dell’Alsazia e della Lorena, regioni
fondamentali per lo sviluppo
economico e ora sotto il controllo
tedesco.
4) L’Inghilterra teme la concorrenza
della Germania in campo
economico e militare.
5) Nella penisola balcanica, le
popolazioni slave chiedono
l’indipendenza.
6) I trattati di alleanza impegnano
gli stati ad intervenire in difesa
degli alleati: la Triplice Alleanza
formata da
Germania,
Austria e Italia;
e la Triplice
Intesa formata
nel 1907 da
Francia,
Inghilterra e
Russia e nata
per contrastare
la Germania.
Qual è la miccia che fa scoppiare la guerra?
Sono le 11 del mattino del 28 giugno 1914. Un’autovettura sfreccia
nel centro di Sarajevo, capitale della Bosnia: sul sedile posteriore
siede l’arciduca Francesco Ferdinando, nipote dell’imperatore
Francesco Giuseppe ed erede al trono. Nell’ombra si nasconde
Gavrìlo Prìncip, studente affiliato alla “Mano Nera” (associazione
terroristica serba), che spara ed uccide l’erede al trono d’Austria.
“Due soli proiettili. Ma che
proiettili! Riuscirono ad
ammazzare 9 milioni di uomini!”
Storico Mario Silvestri
L’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, ritenendo la
Serbia responsabile dell’attentato, dopo aver ottenuto
l’approvazione del principale alleato, il Kaiser Guglielmo II,
dichiara guerra alla Serbia.
Inizia il “gioco della alleanze”
Lo zar di Russia, Nicola II, per gli
accordi dell’Intesa, ordina la
chiamata alle armi di tutti i soldati.
Al suo fianco si allea la Francia.
La Gran Bretagna non può fare
a meno di intervenire.
Guglielmo II di Germania
dichiara quindi guerra alla
Russia e alla Francia. Invade il
Belgio, puntando su Parigi.
E’ il 5 agosto 1914 ed è ufficialmente scoppiata la PRIMA GUERRA
MONDIALE o GRANDE GUERRA, che oppone gli ALLEATI (Francia,
Russia, Gran Bretagna e poi Giappone) agli IMPERI CENTRALI
(Austria e Germania). L’Italia per il momento resta neutrale.
L’Europa, ignara della strage che sta per scoppiare, viene scossa da
un’ondata di patriottismo.
“…eravamo cresciuti in tempi di sicurezza e tranquillità e
sentivamo l’irresistibile attrattiva del fascino di grandi pericoli e
di situazioni sconosciute. La guerra ci aveva afferrati e non
avevamo il minimo dubbio che ci avrebbe offerto grandezza,
forza, dignità. (…) Lasciare la vita sedentaria e prendere parte a
quella grande prova! Non chiedevamo altro.” Ernest Junger
Tutti si aspettano una guerra-lampo, cioè una guerra
d’attacco che si sarebbe risolta in un’unica grande battaglia.
tuttavia
Il 6 agosto 1914 i Tedeschi
entrano in Francia e arrivano
a soli 25 km da Parigi. A
questo punto, con una lunga
battaglia sul fiume Marna, i
Francesi costringono i
Tedeschi alla ritirata.
La battaglia della Marna segna la fine della guerra-lampo: il
conflitto si trasforma in una guerra di trincea, una guerra
estenuante con brevi ma micidiali scontri quotidiani (nel
dicembre 1914 già si contano 400.000 morti).
La Grande Guerra
Morte di massa
Le trincee: lunghi corridoi nella
terra, disposti su più linee, protetti
da filo spinato e mitragliatrici,
realizzate a protezione degli
eserciti.
Utilizzo di nuove e micidiali
armi: la mitragliatrice, il
cannone a lunga gittata, il
sottomarino, il carro armato.
Guerra di dimensioni
mondiali, condotta da potenze
con interessi economici in
tutto il mondo.
L’ITALIA IN GUERRA
Gli italiani sono divisi:
A favore: gli interventisti
Contrari:
-Nazionalisti, vogliono che
l’Italia si affermi come grande
potenza
-Socialisti, temono eventuali
sofferenze per i lavoratori
-Socialisti rivoluzionari (tra cui
Benito Mussolini), che sperano
in una rivoluzione sociale
-Irredentisti, che aspirano
all’unità nazionale
-Cattolici, poiché la guerra va
contro i principi della religione
cristiana
-Liberali, considerano l’Italia
troppo debole per partecipare
al conflitto
Il re Vittorio Emanuele III, favorevole all’intervento, firma un
patto con l’Intesa con la quale si impegna ad entrare in
guerra a patto che, in caso di vittoria, il Trentino, l’Alto Adige,
Trieste, l’Istria e la Dalmazia diventino parte del regno
d’Italia.
Il 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra contro l’Austria.
L’esercito italiano, guidato dal
generale Luigi Cadorna, è
composto principalmente da
contadini che, costretti ad
abbandonare le proprie terre,
non hanno alcun desiderio di
combattere, oltre ad essere
assolutamente impreparati.
Cadorna tenta una serie di attacchi
fallimentari; poi schiera il grosso
delle truppe lungo il fiume Isonzo,
dove una logorante guerra di trincea
costa mezzo milione di morti.
IL CROLLO DEGLI IMPERI CENTRALI
1916: i Tedeschi sferrano una
violenta offensiva, nota con il
nome di battaglia di Verdun, uno
scontro sanguinario durato 5 mesi
e conclusosi con un nulla di fatto.
Giugno 1916: l’esercito italiano
respinge l’offensiva austriaca sugli
altipiani di Asiago e Lavarone e,
con un contrattacco, occupa la
città di Gorizia.
Dopo l’illusione della guerra-lampo, la guerra si
trasforma in un evento mondiale e di massa:
Guerra mondiale:
Guerra di massa:
-le nazioni con un impero coloniale
sono costrette ad arruolare uomini
dalle colonie
-coinvolge tutta la popolazione
civile
-alcuni paesi approfittano
dell’occasione per difendere i propri
interessi: la Turchia entra in guerra
contro Francia ed Inghilterra per
mantenere in vita il proprio impero; il
Giappone si allea con gli Alleati per
togliere ai Tedeschi le colonie nel
Pacifico
-gli attacchi dei sottomarini tedeschi ai
convogli americani che portano
rifornimenti agli Alleati,
provocheranno l’intervento degli Stati
Uniti, con a fianco Brasile, alcuni stati
dell’America Latina e la Cina.
-i governi favoriscono le attività
a sostegno della guerra
(fabbriche di armi, esplosivi,
veicoli militari, industrie
alimentari per sfamare i soldati)
-il resto della popolazione è in
miseria
Il mondo
in guerra
L’anno decisivo:
il 1917
La drammatica situazione delle
truppe al fronte e la fame che
colpisce gli abitanti delle città,
scatena in Russia una
rivoluzione che abbatte la
monarchia degli zar. Il nuovo
governo si ritira dalla guerra,
firmando un armistizio con
Austria e Germania (pace di
Brest-Litovsk).
Intanto il presidente degli Stati
Uniti, Woodrow Wilson,
dichiara guerra alla Germania
per due motivi principali:
-ripristinare la libera
circolazione delle merci tra
America ed Europa (i sottomarini
tedeschi avevano iniziato ad
attaccare le navi statunitensi per
limitare gli approvvigionamenti)
-far rispettare il diritto di
autodeterminazione dei popoli
(la Germania aveva attaccato il
Belgio neutrale e l’Austria aveva
annesso la Serbia)
Nell’ottobre del 1917 le truppe
italiane vengono travolte
dall’esercito austriaco a Caporetto:
l’esercito italiano è costretto alla
fuga e si ritira oltre la linea del
Piave.
Il generale Cadorna
viene sostituito dal
generale Armando Diaz
che riesce a risollevare
il morale dei soldati e a
trasmettere loro il
senso di appartenenza
e difesa della patria.
Sul fronte italiano gli
Austriaci vengono
sconfitti a Vittorio Veneto
nell’ottobre del 1918.
In Austria l’imperatore Carlo
d’Asburgo (succeduto a Francesco
Giuseppe) è costretto ad abdicare
e viene proclamata la repubblica.
In Germania, anche Guglielmo II è
costretto alla resa e il 9 novembre
viene proclamata la repubblica di
Weimar (dal nome della città dove
nasce).
L’impero ottomano di dissolve,
lasciando il posto alla repubblica
turca.
La Prima Guerra Mondiale è
finita.
Il 3 novembre 1918
Austria ed Italia firmano
l’armistizio.