La prima e la seconda guerra di indipendenza La prima guerra di indipendenza La situazione europea • Francia: Il 23 febbraio 1848 (rivoluzione di febbraio) Parigi si riempie di barricate, perché il re Luigi Filippo d’Orléans favorisce esclusivamente i nobili e gli aristocratici. Con le barricate (Guardia Nazionale) il re è costretto a fuggire e si forma così un governo provvisorio, una seconda repubblica. Il ‘neonato’governo repubblicano francese Una volta eletto, il governo provvisorio repubblicano cerca di favorire i disoccupati, in particolare gli operai; per fare questo, furono aperte delle fabbriche finanziate dallo Stato: le fabbriche nazionali. I problemi non finiscono qui perché i contadini temono di dover mantenere con i loro soldi (con le tasse) le fabbriche nazionali! Le elezioni di aprile (1848) Alle elezioni vincono i borghesi e i contadini: i primi avevano paura dei socialisti (che volevano favorire gli operai), mentre i secondi temevano gli operai! E adesso? Ai disoccupati e agli operai non restava che tentare una nuova rivolta: il 23 giugno 1848. Questa rivolta fallì: fu repressa nel sangue. Furono necessarie nuove elezioni (10 dicembre 1848) Napoleone III Nelle elezioni di dicembre, Luigi Bonaparte, nipote di Napoleone, si fece proclamare Imperatore dei Francesi e prese il nome di Napoleone III. L’ordine veniva, così, ristabilito! • Austria: A Vienna c’è un’insurrezione il 13 marzo 1848 che obbliga l’imperatore Ferdinando I a rinunciare al proprio potere in favore del figlio Francesco Giuseppe. Fu convocata, inoltre, un’Assemblea Costituente con lo scopo di scrivere una Costituzione; • Germania: Anche qui il popolo insorge e il 10 marzo 1848 a Francoforte viene convocata un’Assemblea Costituente. La situazione italiana • Venezia: 17 marzo 1848 Il popolo insorge e costringe gli Austriaci ad andarsene; vengono liberati, poi, due patrioti: Niccolò Tommaseo e Daniele Manin. • Milano: 18 marzo 1848 Il popolo insorge e costringe gli Austriaci ad andarsene; per cinque giorni si combatte aspramente : le Cinque Giornate di Milano. Gli Austriaci abbandonano la città e si rifugiano nel Quadrilatero. Il Quadrilatero Il Quadrilatero Chi sono i protagonisti Gli Austriaci erano guidati dal generale Radetzky; Gli insorti italiani erano appoggiati sia dai monarchici, come Cavour, sia dai repubblicani, come Mazzini. L’obiettivo comune, infatti, era mandare via gli Austriaci dall’Italia Il teatro degli scontri • 23 marzo 1848 il sovrano del Regno di Sardegna, Carlo Alberto, dichiara guerra all’Austria. • 24 marzo 1848 l’esercito piemontese varca il Ticino, che segnava il confine tra Regno di Sardegna e Regno Lombardo- Veneto (che era sotto gli Austriaci) Per la prima volta l’esercito piemontese adotta il tricolore Ha inizio la prima guerra di indipendenza Dal Regno di Napoli, dalla Toscana, dallo Stato Pontificio arrivano truppe in aiuto a Carlo Alberto Venezia, Milano, Modena e Parma proclamano la loro annessione al Piemonte. Le fasi della guerra Dopo le prime vittorie a Goito (Mn) e Pastrengo (Vr) cominciano le difficoltà. Gli aiuti vengono meno perché: – i sovrani non vogliono che il Piemonte diventi troppo forte; – Il Papa non se la sente di combattere contro l’Austria, per tradizione Stato cattolico; Gli austriaci rafforzano il loro esercito. L’esito della guerra 27 luglio 1848 il generale Radetzky sferra un attacco decisivo a Custoza (Vr) e Carlo Alberto, sconfitto, è costretto all’armistizio e deve ritirarsi da Milano e dalla Lombardia. Dopo la guerra del 1848 Dopo il ‘48, è necessario aspettare il momento più propizio per riprendere la guerra contro l’Austria. Carlo Alberto attende, dunque, circa un anno e nel marzo 1849 riattacca gli Austriaci che, però, vincono a Novara il 23 marzo 1849. Il re allora abdica e cede il potere al nipote, Vittorio Emanuele II. Poi fa un trattato di pace, a Milano, mettendo fine alla prima guerra di indipendenza. I sovrani ritornavano sul loro trono; Brescia, Roma e Venezia dovettero arrendersi. Anche nel resto dell’Europa le insurrezioni fallirono. Gli Austriaci trionfarono ovunque. La svolta di Cavour Una volta diventato Presidente del Consiglio dei Ministri, Cavour cerca di portare a livello internazionale la situazione italiana: vuole, cioè, che in tutta Europa ci si renda conto dell’urgenza dell’indipendenza dell’Italia! Gli accordi di Plombières Sfruttando una favorevole situazione di intesa tra le grandi potenze, Cavour stringe un accordo segreto con la Francia di Napoleone III, a Plombières. Secondo gli accordi, Napoleone sarebbe intervenuto a favore dell’Italia solo se l’Austria avesse dichiarato guerra per prima al Regno di Sardegna Ottenuta la vittoria, il Regno di Sardegna avrebbe ceduto alla Francia la città di Nizza e la regione della Savoia. La Regione della Savoia e la città di Nizza La Savoia Nizza Inoltre, l’Italia sarebbe stata divisa in 4 Stati: 1. 2. 3. 4. Regno dell’Alta Italia, con i Savoia; Regno dell’Italia centrale; Stato Pontificio; Regno delle due Sicilie. Per ottenere questo, però, occorreva provocare l’Austria... La seconda guerra di indipendenza L’ultimatum Per provocare l’Austria, gli eserciti provenienti da un po’ tutta l’Italia (vd Garibaldi e i cacciatori delle Alpi), si posizionarono sul confine tra Lombardia e Piemonte (ovvero tra Regno Lombardo-Veneto e Regno di Sardegna). Il 23 aprile 1859 l’Austria con un ultimatum chiedeva agli italiani di allontanarsi dai confini ma Cavour respinse tale ultimatum. Iniziò la seconda guerra di indipendenza! Le fasi della guerra Le truppe franco-piemontesi (Cavour e Napoleone III si erano alleati, a Plombières) ottennero delle vittorie importanti a Palestro (Pv) e Magenta (Mi), Solferino (Mn) e San Martino (Bs) Le annessioni A Firenze, Parma, Modena e Bologna furono proclamati governi provvisori e fu richiesta l’annessione al Regno di Sardegna. Ma Napoleone... L’armistizio di Villafranca Napoleone aveva paura che: • potenze come Russia e Prussia potessero intervenire in favore dell’Austria; • i cattolici francesi protestassero perché vedevano minacciato lo Stato Pontificio; • i Francesi criticavano moltissimo questa guerra, per il numero delle vittime e dei feriti. L’11 luglio 1859 Napoleone firma con l’Austria un accordo segreto, a Villafranca, presso Verona. La seconda guerra di indipendenza si concluse così: Gli Austriaci dovettero liberare la Lombardia, la Toscana e l’Emilia, mantenendo il controllo sul Veneto. Il Regno di Sardegna, come da accordi, cedeva Nizza e la Savoia.