PER IL PA Z I E N T E
T
Al/Alla signore/a
ERAPIA CON L’OSSIGENO
PUO’ ESSERE NECESSARIA PER FAR RESPIRARE MEGLIO CHI HA UNA MALATTIA CRONICA DEI
POLMONI. E’ UNALIMITAZIONE PER ALCUNE A TTIVITA’, MA MIGLIORA LA VITA
PERCHE’ L’OSSIGENO
L’aria che si respira contiene una miscela di gas, dei quali l’ossigeno rappresenta circa il 20 per cento.
Respirando, i polmoni assorbono l’ossigeno dall’aria e lo mandano nel sangue; a sua volta il sangue lo porta a
tutti gli organi e i tessuti del corpo, che ne hanno bisogno per funzionare. Chi soffre di malattie dei polmoni,come la bronchite cronica o l’enfisema, non riesce più ad assorbire tutto l’ossigeno di cui ha bisogno. Allora il
sangue si inspessisce, il cuore si ingrossa, il cervello fa più fatica a funzionare e ci si affatica per poco. Il modo
più efficace di riportare l’ossigeno ai valori normali è aumentarne la concentrazione nell’aria che si respira. L’ossigeno
migliora la vita,perché aumenta la resistenza agli sforzi,aiuta a dormire meglio, previene le conseguenze
della malattia sul cuore e sul sangue e riduce la probabilità di finire in ospedale.
QUANDO E COME BISOGNA USARLO
Per decidere quando iniziare la cura con l’ossigeno i medici misurano con un prelievo i livelli dei gas
nel sangue e con uno strumento speciale la quantità di aria respirata. Quando nonostante le medicine, l’abolizione delle sigarette e una buona attività fisica, l’ossigeno è ancora troppo basso, la terapia
diventa indispensabile.
Una volta accertata la necessità di iniziare, due sono le cose che bisogna sapere. La prima è che in molti casi sarà necessario usare l’ossigeno da quel momento in avanti, per la vita. La seconda è che la terapia va fatta per molte ore, in genere almeno 15 -18,tra il giorno e la notte: il beneficio è infatti tanto maggiore quanto più a lungo si mantiene l’ossigeno durante la giornata.
NON SOLO BOMBOLE
Ci sono tre modi per conservare l’ossigeno da respirare:
● in forma di gas, l’ossigeno sta in bombole ad alta pressione di varie dimensioni. Un dispositivo viene
applicato sulla bombola per ridurre la pressione del gas in uscita e regolare il flusso;
● la forma liquida,immagazzinata al freddo a bassa pressione, ha il vantaggio di una buona riserva e di sistemi portatili ricaricabili, più comodi per chi si muove;
● il concentratore è un apparecchio che accumula l’ossigeno dall’aria ambiente. Funziona a elettricità e una volta installato può essere collegato a sistemi portatili o a tubi che permettono di muoversi in casa.Se si usa il concentratore bisogna ricordarsi di tenere una bombola di ossigeno di riserva in caso manchi la corrente.
L’ossigeno si somministra tramite occhialini o tubicini da infilare nel naso, che sono comodi e semplici da usare, ma non
assicurano un flusso regolare, soprattutto se si respira con la bocca o se, dormendo, si spostano. In alternativa esistono
le maschere, che sono più precise nel mantenere il flusso, ma sono scomode soprattutto per parlare e mangiare. In casi
più rari si usano tubicini che raggiungono la trachea o attraverso il naso o attraverso un piccolo foro che
si apre davanti alla gola.
Esistono infine sistemi per risparmiare e limitare le perdite di ossigeno durante la respirazione. Si
tratta di serbatoi o di valvole che regolano la somministrazione di ossigeno adattandola alla respirazione individuale.
Tutti i materiali che si usano per la terapia vanno lavati e disinfettati con regolarità.
CI SONO CONTROINDICAZIONI?
L’ossigeno va considerato come un farmaco, va quindi usato con cautela e seguendo le indicazioni del medico. Se la terapia è ben controllata e si osservano alcune semplici precauzioni, i rischi sono praticamente nulli. Se usato male, con
pressioni troppo alte o troppo concentrato, l’ossigeno può irritare le vie respiratorie e produrre tosse e bruciore alla gola o dare nausea, vertigini, disturbi psicologici e anche fenomeni gravi come le convulsioni o la perdita di coscienza. Per
evitare queste complicazioni, una volta individuato il flusso giusto, basta mantenerlo regolarmente controllato.
MISURE DI SICUREZZA
L’esplosione o l’incendio dell’ossigeno sono i rischi più gravi associati alla presenza delle bombole in casa. E’ importante
ricordarsi di non fumare nella stanza dove si fa la terapia, di tenere le bombole lontano dai fornelli e dalle stufe, o da
qualsiasi materiale caldo o incandescente. Le bombole non vanno fatte cadere. Le valvole del gas sotto pressione vanno
aperte lentamente e il gas non va usato per scopi diversi dalla terapia. Inoltre, l’ossigeno liquido se viene versato non va
toccato, perché raffredda tanto da formare vapori e ghiaccio che possono bruciare la pelle.
Queste informazioni le sono fornite dal suo medico e
e dalla rivista Occhio Clinico