XX.1 – COSA E’ UN ANGOLO Tra i moltissimi argomenti che la Geometria piana ci propone, gli angoli hanno certamente un ruolo di principale importanza non soltanto per le innumerevoli conseguenze matematiche, ma anche pratiche. Vediamo se le tue conoscenze acquisite nel percorso di Scuola Primaria ti aiutano a svolgere questo esercizio: osserva attentamente la seguente foto (fig.1) e metti un cerchietto sugli oggetti, o sulla parte che interessa di un oggetto, che indica un angolo. Confrontati, dopo, con i tuoi compagni e discutine con il tuo insegnante. Figura 1: Foto del giardino in Via delle orchidee La parola “angolo” nel linguaggio comune Guarda l’immagine e scrivi la frase di uso comune in cui compare la parola angolo: …………. …………. …………. …………. …………. …………. …………. Cerchiamo ora di dare una definizione geometrica di angolo e quindi sul tuo quaderno svolgi O questa attività: disegna un piano e traccia su di esso due semirette aventi la stessa origine (fig.2). Osserverai, quindi, che il piano Figura 2: Semirette con origine in comune resta diviso in due regioni: colorando le due regioni in modo diverso avrai così evidenziato i due angoli. Si chiama angolo ciascuna delle parti in cui un piano è diviso da due semirette che hanno la stessa origine. Le due semirette si chiamano lati dell'angolo, l'origine comune O delle due semirette si chiama vertice dell'angolo. In fig.3 sono evidenziate le varie parti dell’angolo. lato vertice O lato X.1.1 – Costruzione e definizione Gli angoli si possono anche indicare con le lettere dell’alfabeto (fig.4): una per indicare il vertice, e altre due per indicare i rispettivi lati dell’angolo. Quindi si scrivono le tre lettere di seguito e la lettera che indica il vertice deve essere sempre al centro: !!! Quando non ci sono motivi di equivoco, per semplicità, si scrive solo la lettera del vertice: ! Figura 4: Angolo indicato con tre lettere dell'alfabeto Figura 3: Le parti dell'angolo X.1.2 – Angoli concavi e convessi Come facciamo a distinguere i due angoli disegnati? Se prolunghiamo le due semirette dalla parte dell'origine comune (fig.5), diremo che si chiama concavo l'angolo che contiene i prolungamenti e convesso l'angolo che non li contiene. angolo angolo convesso O Guardiamo un momento concavo l'immagine: ci accorgiamo subito che il prolungamento dei lati si trova nella regione di piano di colore rosa, di conseguenza essa Figura 5: Angolo concavo e convesso rappresenta un angolo concavo, la parte celeste invece indica un angolo convesso. Un angolo si dice - convesso quando al suo interno non contiene il prolungamento dei suoi lati. - concavo quando contiene il prolungamento dei suoi lati. RICORDA CHE UN ANGOLO NON E’ L’ARCHETTO CHE SI USA PER INDICARLO, NE’ IL SUO VERTICE, ma una parte di piano! X.1.3 - Prova TU 1. Indica i seguenti angoli usando le tre lettere: ……………… …… ……………… …… ……………… …… ……………… …… 2. Per ciascun angolo indica se è concavo o convesso (prova a tracciare i prolungamenti dei lati) ……………… …… ……………… …… ……………… …… ……………… …… XX.2 – ANGOLI A CONFRONTO Confrontare significa… “Confrontare” in Geometria è un’azione che coinvolge sia la forma degli oggetti matematici che le loro misure. Il confronto porta a stabilire se i due oggetti considerati hanno la stessa ampiezza o se uno è maggiore o minore dell'altro. Per fare questo, bisogna sovrapporre i due angoli facendo coincidere i rispettivi vertici e un lato. Per sovrapporre i due angoli è necessario trasportare un angolo sull'altro. Per eseguire questa operazione possiamo ricalcare l'angolo su di un foglio di carta trasparente e spostare la carta sull’altro angolo sovrapponendoli. H.2.1 – Angoli congruenti e non CASO n.1: sovrapponendo il vertice A al vertice B (fig.6), un lato del primo angolo con un lato del secondo, vediamo che anche gli altri due lati coincidono: i due angoli sono congruenti e si scrive !≡! Figura 6: Angoli congruenti CASO n.2: sovrapponendo il vertice A al vertice B (fig.7), un lato del primo angolo con un lato del secondo, vediamo che il secondo lato dell’angolo A cade all’esterno dell’angolo B, quindi i due angoli non sono congruenti e si scrive, !>! Figura 7: Angolo rosso maggiore di angolo verde ovvero l’angolo ! è maggiore dell’angolo !. CASO n.3: Figura 8: Angolo arancione minore di angolo rosso. sovrapponendo il vertice A al vertice B (fig.8), un lato del primo angolo con un lato del secondo, vediamo che il secondo lato dell’angolo A cade all’interno dell’angolo B, quindi i due angoli non sono congruenti e si scrive, !<! ovvero l’angolo ! è minore dell’angolo !. X.2.2 – Angoli consecutivi e adiacenti L’aggettivo “consecutivi” fa pensare a un angolo che “segue” un altro. Pertanto Due angoli si dicono consecutivi (fig.9) quando hanno il vertice e un lato in comune, mentre gli altri due lati si trovano da parti opposte rispetto al lato comune. O O Figura 10: Angoli consecutivi Figura 9: Angoli adiacenti O L’aggettivo “adiacenti” fa pensare a un angolo “vicino” ad un altro. Pertanto Due angoli si dicono adiacenti (fig.10) se sono consecutivi e i lati non comuni sono semirette opposte, cioè sono l’uno sul prolungamento dell’altro. Se proviamo a tracciare due rette incidenti (fig.11), osserviamo che si individuano quattro angoli: quelli dello stesso colore sono congruenti O fra loro. Figura 11: Rette incidenti che individuano 4 angoli Due angoli si dicono opposti al vertice quando i lati dell’uno sono sul prolungamento dell’altro. X.2.3 – Operazioni con gli angoli Le operazioni che hai finora imparato a svolgere con i numeri, si possono eseguire anche con gli angoli. Vediamo come. L’addizione Per addizionare due angoli (fig.12) bisogna disporli l’uno consecutivo all’altro, magari trasportandone uno; l’angolo somma è l’angolo che ha per lati quelli non comuni degli angoli dati e che contiene il lato comune, ovvero: !!! + !!! = !!! B B + O A A≡D D O = O C C Figura 12: Somma di due angoli Per addizionare tre (fig.13) o più angoli, si addizionano i primi due, poi si addiziona il terzo all’angolo ottenuto e così via. + Figura 13: Somma di tre angoli + = La sottrazione Per sottrarre due angoli (fig.14) si trasporta il secondo sul primo facendo coincidere un lato e il vertice e in modo che gli altri due lati si trovino dalla stessa parte rispetto a tale lato. Il lato del secondo angolo cadrà all’interno del primo angolo e si scriverà: !!! + !!! = !!! Figura 14: Differenza tra due angoli Multipli e sottomultipli Un angolo che è la somma di 2, 3, 4, … angoli congruenti all’angolo !!! si dice multiplo di !!! secondo 2, 3, 4, … Riferendoci alla fig.15, scriveremo: !!! = !!!! D cioè l’angolo !!! è B multiplo dell’angolo !!! secondo il O numero 3. O C A Figura 15: Multiplo di un angolo C Un angolo che è la metà, la terza parte, ecc … di un altro angolo, si dice che è sottomultiplo di quell’angolo secondo 2, 3, ecc, … Riferendoci alla figura seguente, scriveremo: D B O A Figura 16: Sottomultiplo di un angolo O ! !!! ! cioè l’angolo !!! è sottomultiplo dell’angolo !!! = C !!! secondo il numero 3. Dall’angolo multiplo alla bisettrice Consideriamo ora l’angolo !!! secondo e la semiretta OC (fig.17). Si dice che OC è bisettrice B dell’angolo !!! perché lo B C divide in due parti traccia la semoretta OC congruenti. Equivalentemente potremo dire che l’angolo O O A Figura 17: Bisettrice di un angolo A !!!=!!!!! ovvero !!! è multiplo di !!!. Si chiama bisettrice di un angolo la semiretta che ha l’origine nel vertice dell’angolo e che lo divide in due parti congruenti. • Per aiutarti a ricordare la nuova terminologia, RICORDA CHE BISETTRICE DERIVA DA “BISECARE” che letteralmente significa “DIVIDERE IN DUE”. • CIASCUN ANGOLO INDIVIDUATO DALLA BISETTRICE POTRA’ ESSERE ULTERIORMENTE DIVISO DA UN’ALTRA BISETTRICE…e così via! XX.3 – LA MISURA DEGLI ANGOLI Quale grandezza misuriamo in un angolo? Non certo una lunghezza come per i segmenti, ma…l’ampiezza dell’angolo. Potremmo chiederci (fig.18): a che angolo suona la sveglia? E la seconda ora? A che angolo suona la ricreazione? A che angolo incontrerò Antonello? Per rispondere a queste domande abbiamo bisogno di: ! unità di misura; ! strumento di misura. Figura 18: Angoli da misurare X.3.1 – Unità di misura L’unità di misura degli angoli è il grado. Un grado, ovvero 1°, è la 360-esima parte di un angolo giro. Il simbolo per indicarlo è un piccolo cerchietto scritto come apice. I sottomultipli del grado sono: primi e secondi. Un primo, ovvero 1’, è la 60-esima parte di un grado. Il simbolo per indicarlo è un piccolo apice. Un secondo, ovvero 1’’, è la 60-esima parte di un primo, o equivalentemente la 3600-esima parte del grado. Il simbolo per indicarlo è un doppio apice. Esplicitiamo la misura La misura di un angolo può essere espressa in: GRADI° PRIMI′ SECONDI″ Dove GRADI° è un numero intero, PRIMI′ è un numero intero compreso tra 0 e 59, mentre SECONDI″ deve essere un numero (non necessariamente intero) minore o al più uguale a 59. ESEMPI " Angolo espresso in forma normale: 123° 42′ 36″ perché rispetta le condizioni che dette prima. " Angolo espresso in forma non normale: 97° 72′ 85″ perché i numeri che indicano, rispettivamente, i primi e i secondi non sono più piccoli di 60. Che facciamo in questo caso? Riduzione a forma normale # Riduciamo a forma normale l’angolo 97° 72′ 85″ Partiamo dai secondi: 85'' è un numero maggiore di 59. Calcoliamo la divisione intera per 60, in questo modo calcoleremo quanti primi ci sono in 85''. 85'' 60 60″ 1′ 25″ Il resto 25″ va sostituito al posto di 85″. Il quoziente 1 è il numero di primi e va invece sommato ai primi della traccia, ottenendo: 97° 72′+ 1′ 25″ = 97° 73′ 25″ RICORDA CHE SE I SECONDI SUPERANO IL VALORE DI 59’’ ALLORA SI EFFETTUA LA DIVISIONE PER 60. IL QUOZIENTE DELLA DIVISIONE VA SOMMATO AI PRIMI, MENTRE IL RESTO E’ IL NUOVO VALORE DEI SECONDI. In questo esempio anche i primi superano 59, allora possiamo pensare di ripetere il ragionamento che abbiamo utilizzato per i secondi. Dividiamo per 60 i primi così da determinare quanti gradi ci sono in 72′. 73' 60 60′ 1° 13′ Il quoziente è il numero che andrà sommato ai gradi, mentre il resto è il valore da sostituire ai primi: 97° + 1° 73′ 25″ = 98° 73′ 25″ SE I PRIMI SUPERANO IL VALORE 59' ALLORA SI EFFETTUA LA DIVISIONE PER 60. IL QUOZIENTE DELLA DIVISIONE VA SOMMATO AI GRADI, MENTRE IL RESTO È IL NUOVO VALORE DEI PRIMI # Ora vogliamo scrivere in forma normale 5716″. Naturalmente i secondi hanno un valore molto più grande di 59 e quindi dividiamo per 60. 5716″ 60 540 95′ 316 300 16″ Il quoziente intero è 95, mentre il resto è 16, di conseguenza: 5716″ = 95′ 16″ Dobbiamo, ora, scrivere in forma normale i primi. Dividiamo 95′ per 60 e otteniamo 1 come quoziente e 35 come resto, cioè 95′ = 1° 35′ in definitiva: 5716″ = 1° 35′ 16″ ESEMPI Scriviamo in forma normale l'ampiezza dell'angolo: 68,235° La parte intera, cioè 68, rappresenta i gradi della forma normale, la parte decimale, 0,235, la moltiplichiamo per 60 e otteniamo così i primi: 0,235 × 60 = 14,1′ 68,235 = 68° 14,1′ Dobbiamo trasformare anche i primi seguendo lo stesso procedimento: 0,1 × 60 = 6″, 14,1′ = 14′ 6″ In definitiva: 68,235° = 68° 14′ 6″ SE I GRADI SONO NUMERI DECIMALI ALLORA SI PRENDE PER GRADO LA PARTE INTERA, LA PARTE DECIMALE INVECE VERRÀ MOLTIPLICATA PER 60. Otterremo così un nuovo numero, la sua parte intera sarà il valore da associare ai primi, l'eventuale parte decimale invece verrà moltiplicata per 60 ed il risultato saranno i secondi della misura dell'angolo espresso in forma normale. X.3.2 - Prova TU Riduci in forma normale le seguenti ampiezze di angoli. 43,245° 87° 84′ 96″ 98,342° 231° 156′ 125″ 128,276° 64° 257′ 145″ 56,98° 56° 98′ 220″ X.3.3 – Strumento di misura Per misurare gli angoli si usa il goniometro (fig.19). Come si usa? ! si fa coincidere il vertice dell’angolo con il centro del goniometro; ! si fa coincidere il bordo rettilineo con una semiretta dell’angolo; ! si legge la misura dell’angolo sulla scala graduata, in corrispondenza della seconda semiretta Figura 19: Il goniometro per misurare gli angoli dell’angolo. Nel nostro caso: !!!=50°; !!!=130°. X.3.3 – Angoli particolari Un angolo si dice piatto se i suoi lati sono l’uno sul prolungamento dell’altro. Esso misura 180°. angolo piatto O Se la semiretta OA ruota intorno all’origine O di un giro completo, allora descrive un angolo costituito da tutti i punti del piano che viene detto angolo giro. Esso misura 360°. angolo giro A O angolo nullo Se la semiretta OA non compie nessuna rotazione intorno all’origine O, allora si ottiene l’angolo nullo. Esso misura 0°. angolo retto A O Se si traccia la bisettrice di un angolo piatto, si ottengono due angoli congruenti che si chiamano angoli retti. Quindi, l’angolo retto è la metà di un angolo piatto e misura 90°. Un angolo di riferimento L’angolo retto oltre a rappresentare l’angolo che più frequentemente incontriamo nella realtà, è anche usato per B fare la distinzione tra angolo acuto e ottuso. Un angolo si dice acuto se è minore di un angolo retto, ovvero !!!<90°. angolo acuto O D angolo ottuso O C A Un angolo si dice ottuso se è maggiore dell’angolo retto, ovvero !!!>90°, e minore di un angolo piatto, ovvero !!!<180°. RICORDA CHE PER STIMARE LA MISURA DI UN ANGOLO QUANDO NON HAI LA POSSIBILITA’ DI MISURARLO PRECISAMENTE, DEVI RIFERIRTI AGLI ANGOLI NOTI! X.3.4 - Prova TU Completa la tabella: angolo Acuto Ottuso Retto Piatto Giro Concavo Convesso Angoli complementari, supplementari, esplementari Gli “angoli particolari” e le operazioni sugli angoli ci servono per definire altre tre tipologie: " complementari se la loro somma è un angolo retto, ovvero α+β=90° " supplementari se la loro somma è un angolo piatto, ovvero α+β=180° " esplementari se la loro somma è un angolo giro, ovvero α+β=360° angoli complementari α β α angoli supplementari β angoli esplementari α β XX.3.5 - Mettiamo in pratica 1. Segna la V o la F, secondo che l’affermazione sia “vera” o “falsa” e rappresenta graficamente ciascuna situazione a. La somma di due angoli complementari è un angolo piatto b. Due angoli ottusi possono essere supplementari V F V F c. Un angolo concavo ed uno convesso possono essere esplementari d. Un angolo acuto e uno ottuso possono essere complementari e. La somma di due angoli supplementari è un angolo piatto f. Due angoli piatti non sempre sono asplementari V F V F V F V F g. Due angoli retti sono sempre complementari V F 2. Disegna una coppia di angoli complementari, una di angoli supplementari e una di angoli esplementari. Per ciascuna coppia scrivi la relazione che lega entrambi gli angoli.