“Viva, viva sempre viva…quelle Tre Person Divine…la SS

UN VIAGGIO VERSO IL SANTUARIO DI VALLEPIETRA : LA
LAUDA DRAMMATICA DELLE ZITELLE
“Viva, viva sempre viva…quelle Tre Person Divine…la SS. Trinità”…”Sono stato alla
Santissima, sono stato col cuor pentito, mi parea che passo passo, si salisse all’infinito.
[…] Tutti gridan: grazia grazia! La montagna risuona di canto, quanta gente porta gli occhi
bagnati di pianto…”.
Chi di noi non ha mai sentito questi canti, tutti abbiamo unito in coro le nostre voci! Sono i
canti tipici in onore della SS. Trinità, una festa mobile dell'anno liturgico che cade la
domenica successiva alla Pentecoste.
E’ proprio il Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, nella nostra Provincia, uno
dei luoghi sacri dell’Italia centrale ancora oggi tra i più frequentati. Molti fedeli, in particolar
modo nei mesi più caldi (da quelli primaverili a quelli autunnali) si recano in pellegrinaggio
verso il noto Santuario; i numerosi pellegrini si riuniscono davanti le Chiese dei loro paesi
e, mossi da uno spirito di fede e fratellanza, si recano a piedi verso la Cappella della SS.
Trinità.
E’ una profonda e quasi “inspiegabile” esigenza spirituale, un misto di religiosità e amore
popolare a spingere così tanta gente (uomini, donne, bambini e a volte anche qualche
persona più anziana) ad avventurarsi in un viaggio così lungo, a piedi tra i percorsi dei loro
boschi. Il tutto viene fatto con lo scopo di poter pregare maggiormente, di mostrarsi
“devoti” nei confronti del Signore e poter adorare le “Tre Persone”. E’ forte l’aria di
devozione che si respira tra questi fedeli, così come è lodevole la “tradizione” che perdura
da anni…
Non vi è però una sola usanza, del tutto “popolare”, che vada ad elogiare il prestigio e
l’importanza del Santuario da parte dei devoti delle nostre Terre (ma anche quelli del
Molise e dell’Abruzzo); infatti mentre i nostri pellegrini raggiungono Vallepietra in gruppo, i
fedeli di Vallepietra mostrano in forme diverse il loro “repertorio devozionale”.
Si tratta del “Pianto delle Zitelle”, una lauda sacra composta all’inizio del 1700 da Don
Francesco Tozzi, che fu abate del Santuario dal 1685 al 1725; il testo di questo “Pianto”
subì notevoli modifiche nel corso del tempo, effettuate da Don Luigi Tozzi e Don Salvatore
Mercuri senior. Protagoniste di questo momento caratterizzato da un aspetto scenico ed
un’azione drammatica, sono venti donne di Vallepietra, denominate “Zitelle”; sono tutte
ricoperte da semplici vesti di color bianco, tranne quella che rappresenta la Madonna.
Iniziano la loro processione dalla Cappella di San Filippo e, precedute dallo stendardo di
Vallepietra , insieme alla confraternita della SS. Trinità e al trio del Prologo, giungono sul
luogo della rappresentazione. Dalla loggia del Santuario si è arrivati, per riprodurre la
scena, ad un grande palco costruito appositamente su un lato del piazzale. Lo spettacolo
mette in scena i misteri della Passione di Cristo, tanto che il “Pathos” maggiore si presenta
nel momento in cui il Pianto ed i lamenti delle giovani Zitelle, sono affiancati dalla
presenza di un Crocifisso e della Croce.
L’obiettivo del Pianto è proprio quello di far capire che è morto Colui che ha creato
l’universo e che dalla Croce attirerà tutti a sé. Il Pianto è un momento di vera fede ed invita
alla speranza soprattutto noi uomini e donne di oggi che, colpiti dalla superficialità, siamo
impoveriti dalla mancanza dei grandi valori nati dalla Croce di Cristo.
Una particolare attenzione porta i fedeli verso i 14 misteri del Pianto, che rappresentano
oggetti sacri e personaggi che hanno avuto un ruolo importante nella Passione.
Il Mistero che presentano direttamente le Zitelle è quello de “Il Calice”, l’enigma che
inaugura il “Pianto” e che impersonifica la sofferenza di Gesù; a questo seguono le funi e
una colonna (che evocano la flagellazione). Gli altri Misteri sono La Mano, Le Sferze, Le
Spine, Giuda, Pilato, Hecce Homo, I Chiodi, Il Fiele, La Lancia, Il Crocifisso e La Croce.
Nel corso della “manifestazione” i Misteri vanno ad intervallare il Prologo(una versione
parafrasata del Miserere) e ognuno di essi è cantato da una Zitella sola, che tiene in mano
uno strumento della Passione, che rappresenta il mistero che esegue. L’intera
performance rituale termina con il “Sempre gloria sempre onore”, un canto che viene
eseguito in coro da tutte le Zitelle disposte in fila di fronte al pubblico (questo, insieme al
”Canto per dare il tono”, “Il Prologo” e i “Misteri” è la melodia fondamentale che viene
eseguita direttamente dalle Zitelle).
Quest’anno l’appuntamento con l’imperdibile, quanto solenne, “Pianto delle Zitelle” è il 7
giugno alle ore 6.30 presso il Santuario di Vallepietra. E’ un’esperienza davvero piacevole,
che conduce sulla via della fede e mostra contemporaneamente come il “Pianto” e le
nostre tradizioni religiose-popolari, siano un’esperienza di antropologia nativa.
SOFIA MASI