Il pianto: qualche suggerimento alle neo-mamme
I bambini piangono tutti ed è normale: nei primi tre mesi di vita circa due ore al
giorno, e qualcuno anche più di tre ore. Infatti in assenza della capacità di parlare, i
neonati non hanno altro sistema di segnalazione. Il pianto è appunto un generico
richiamo, un segnale che ha lo scopo di portare la madre vicino al suo piccolo, il più
presto possibile. Ma è anche un modo per dialogare, per allenare gli altri a rispondere
adeguatamente. Per alcuni genitori il pianto è un problema, per altri è un evento
normale, e come tale, è tollerato. Vediamo se possiamo darvi qualche suggerimento
per provare a captare, prima, cosa vostro figlio vuole dirvi, anche se la maggior parte
delle mamme, grazie alla propria sensibilità, riesce ben presto a trovare la strada
migliore per capire e rispondere: con il seno, un bacio, un abbraccio.
Subito dopo la nascita tutti i "pianti" sembrano e sono in effetti molto simili: è
necessario un pò di tempo (qualche settimana) perchè il neonato impari a comunicare
meglio e i genitori a capirne le innumerevoli sfumature.
Certamente la fame è uno degli stimoli più forti che porta un neonato a chiamare. È un
linguaggio fatto di grida sempre più forti e prepotenti fino a che non gli viene offerto il
seno o il biberon. Solo così lo vedrete calmarsi, talvolta anche già ai preparativi. Ma
nutrirlo non deve rimanere l'unico modo di rispondere, mi raccomando. Se il piccolo è
bagnato o sporco può gridare: è un segnale che ha il timbro del disagio, del malessere,
non del dolore o della sofferenza. Così il pianto di solitudine o quello del neonato che
vuole essere preso in braccio. Anche gli stimoli troppo forti possono essere causa di
grida: troppo caldo, troppo freddo, troppo sole, troppo rumore. Non dimentichiamo
quest'eventualità prima di pensare a cose più impegnative. Ogni madre poi impara a
riconoscere il pianto del neonato che ha sonno e non riesce a dormire, e che a ben
guardare si lamenta fregandosi gli occhi.
Nel bambino un po' più grande, dopo i sei mesi, gridare può essere espressione di noia
o frustrazione per non aver raggiunto un traguardo voluto. Se vuole prendere un
oggetto e non ci riesce, se vuole fare qualcosa e sbaglia può scoppiare in un pianto
violento per rabbia o per richiedere aiuto per svolgere un compito apparentemente
piccolo ma per lui molto importante. Insomma, basta pensare che il piccolo bambino è
una persona e che ha, al pari di un adulto, molte più esigenze di quante non crediamo e
che va compreso e rispettato. C'è invece un pianto di dolore, molto comune tanto da
essere quasi considerato normale che le madri imparano rapidamente a riconoscere: le
coliche gassose. Cominciano già verso i primi 10 - 15 giorni di vita. Il bambino,
solitamente la sera, tira le gambette, diventa rosso, si irrigidisce, si contorce e
soprattutto piange. Sembra non placarsi con nulla. Tutti i tentativi per tranquillizzarlo
falliscono, lasciando la madre in uno stato di tensione che non fa altro che peggiorare
la situazione. Infatti i bambini sono sensibilissimi, a pelle, allo stato di tensione
materno e reagiscono inquietandosi ancor di più. Non si conoscono ancora le
motivazioni profonde di questo pianto incessante: per alcuni la spiegazione sta
nell'eccessiva presenza di aria nell'intestino, per altri il pianto serve a scaricare la
tensione accumulata nella giornata, per altri ancora sarebbe causato da un'allergia
alimentare, per altri ancora è la digestione difficoltosa. Il consiglio generico di fronte
alle coliche gassose è quello di cercare di consolare come possibile il proprio bimbo,
facendosi anche aiutare nei casi di particolare stress. Può essere utile tenerlo in
braccio, metterlo a pancia in giù, dondolarlo vigorosamente, attaccarlo al seno. Le
coliche, che sono massime nel secondo mese, spariscono comunque entro il terzo,
lasciando solo un ricordo. Solo se le coliche sono
particolarmente violente, si presentano anche al mattino o sono davvero eccessive,
parlatene con il pediatra: potrà consigliarvi qualche accorgimento farmacologico o
ricercare alcune cause
mediche.
Per finire: è stato dimostrato che i bambini piccoli che vengono presi in collo quando
gridano e
vengono capiti, cullati e coccolati, saranno sicuramente bambini più sereni e più
fiduciosi nel prossimo. Provare per credere.