L’età classica
Dopo la vittoria sui Persiani, nel 477, Atene, consolidata la propria supremazia navale, si fece promotrice
dell'istituzione della Lega di Delo, una confederazione di città greche, che aveva per scopo il mantenimento di una
marina da guerra per la continuazione della guerra. Sparta, alleata di Atene dai tempi delle guerre persiane,
accettò che Atene assumesse il comando della Lega in quanto allora non era interessata ad esercitare la propria
egemonia al di fuori del Peloponneso. Coloro che erano contrari all'alleanza tra le due città e comprendevano che
esse avrebbero prima o poi lottato per l'egemonia assoluta sulla Grecia furono giustiziati o esiliati. Lo spartano
Pausania fu murato vivo dentro il tempio di Atena Calcieca nel 471 circa, mentre Temistocle fuggì da Atene per
non subire la stessa sorte e dopo lunghi viaggi nel Peloponneso e nello Ionio, nel 465 si recò alla corte del Re
dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Nel 466 la Lega di Delo colse la sua più importante vittoria quando la flotta, al comando di Cimone,
sconfisse quella persiana presso il fiume Eurimedonte, in Licia.
Poco dopo, nel 465, l'isola di Taso si ribellò all'egemonia ateniese, ma dopo un assedio di due anni fu
conquistata da Cimone e riportata all'interno della Lega.
Nel 463 Sparta chiese aiuto ad Atene contro i Messeni che si erano ribellati alla sua autorità ed erano
assediati sul monte Itome. Tuttavia, a causa del sospetto che gli Ateniesi potessero favorire i ribelli, gli Spartani
rimandarono a casa il contingente ateniese nel 462. Atene ne fu molto irritata ed ostracizzò Cimone, il quale era
stato il maggiore alleato di Sparta ed il principale promotore della missione. In conseguenza dell'uscita di scena di
Cimone, Atene mutò radicalmente politica estera: strinse alleanza con Argo ed i Tessali, i quali erano stati alleati
dei Persiani o comunque neutrali ai tempi delle guerre persiane. Questa alleanza portò Atene in rotta di collisione
con Sparta, di cui Argo era un'acerrima rivale per l'egemonia nel Peloponneso.
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All'esterno Atene impegnò la Lega in una difficile spedizione in Egitto in soccorso di una rivolta locale contro
i Persiani, ma l'esito fu disastroso: nel 454 circa le truppe ateniesi furono circondate e totalmente sconfitte dai
Persiani. Prendendo a pretesto questa disfatta per rianimare tra i Greci la paura di una nuova invasione persiana,
Atene trasferì il tesoro federale dall'isola di Delo al Partenone, rafforzando così la propria egemonia all'interno
della Lega.
Intorno al 460 comparve sulla scena ateniese Pericle, capo del partito popolare. La sua azione politica si
rivolse verso il rafforzamento delle istituzioni democratiche, alle quali avrebbero potuto accedere anche i cittadini
delle classi meno abbienti. In politica estera accentuò l'egemonia ateniese all'interno della lega di Delo,
trasformandola di fatto in un impero coloniale, controllato dalla sua potente flotta.
Nell'età di Pericle la cultura e le arti ebbero un grande sviluppo: vissero in questo periodo i drammaturghi
Eschilo, Aristofane, Euripide e Sofocle, i filosofi Aristotele, Platone e Socrate, gli storici Erodoto, Tucidide e
Senofonte, il poeta Simonide e lo scultore Fidia.
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