PROGETTO “TEMPIO” PREVISIONI MENSILI DI TEMPERATURA E PRECIPITAZIONI A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE DELL’ATTIVITÀ AGRICOLA Linea di ricerca Individuazione delle anomalie climatiche di temperatura e pioggia in Italia finalizzate alle previsioni a scala temporale mensile Unità Operativa: CRA-CMA - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura (ex CRA-UCEA) Via del Caravita 7 a – 00186 Roma T. 06 695311, F. 06 69531215, [email protected] www.cra-cma.it Responsabile della ricerca: Stanislao Esposito [email protected] Collaboratori: Edmondo Di Giuseppe, Maria Carmen Beltrano, Sara Giavante, Sara Quaresima RELAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA FINALE Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura Sommario Introduzione ......................................................................................................................................... 3 1. I dati di base utilizzati ....................................................... Errore. Il segnalibro non è definito. 2. Sintesi dei risultati ottenuti nel corso del 1° anno di attività ........... Errore. Il segnalibro non è definito. 2.1. La base climatica di riferimento per la definizione delle anomalie climatiche ...... Errore. Il segnalibro non è definito. 2.2 Le anomalie mensili di precipitazione e temperatura . Errore. Il segnalibro non è definito. 2.3 Le ondate di calore, i periodi freddi e le sequenze di giorni di gelo ..... Errore. Il segnalibro non è definito. 3. Suddivisione del territorio italiano in aree climatiche omogenee .... Errore. Il segnalibro non è definito. 3.1. Metodologia ................................................................ Errore. Il segnalibro non è definito. 3.1.1 Sintesi delle informazioni relative a ciascuna stazione tramite la Principal Component Analysis (PCA) .............................................. Errore. Il segnalibro non è definito. 3.1.2 Raggruppamento delle stazioni tramite la Cluster Analysis (CA)................. Errore. Il segnalibro non è definito. 3.2. Lla classificazione climatica del territorio italiano ..... Errore. Il segnalibro non è definito. 3.2.1 Zonizzazione secondo il parametro della temperatura ..... Errore. Il segnalibro non è definito. 3.2.2 Zonizzazione secondo i fenomeni estremi di temperatura (ondate di caldo) Errore. Il segnalibro non è definito. 3.2.3 Zonizzazione secondo il parametro della precipitazione . Errore. Il segnalibro non è definito. 4. Analisi del trend e delle discontinuità delle medie annuali e trimestrali di temperatura e precipitazione in Italia ............................................................... Errore. Il segnalibro non è definito. 4.1 Metodologia applicata per l’analisi del trend ............. Errore. Il segnalibro non è definito. 4.2 Metodologia applicata per l’analisi di breakpoints ..... Errore. Il segnalibro non è definito. 4.3 Risultati relativi all’individuazione dei breakpoints dal 1961 al 2007 sulle serie storiche annuali e stagionali dell’area Italia (aggregazione) .............. Errore. Il segnalibro non è definito. 4.4 Risultati relativi all’individuazione dei breakpoints dal 1961 al 2007 sulle serie storiche annuali e stagionali delle singole stazioni (patterns) ............ Errore. Il segnalibro non è definito. 5. I periodi secchi .................................................................. Errore. Il segnalibro non è definito. 5.1. Metodologia di calcolo per le sequenze di giorni con precipitazione nulla............ Errore. Il segnalibro non è definito. 5.2. Risultati relativi all’individuazione dei periodi secchi dal 1961 al 2007 in Italia e nelle 6 macro aree climatiche ........................................................... Errore. Il segnalibro non è definito. 5.2.1 Analisi climatica dei periodi secchi nel semestre ottobre-marzo Errore. Il segnalibro non è definito. 6. Analisi delle interrelazioni tra ondate di caldo e regimi climatici (Canonical Correlation analysis) .................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito. 6.1. Matrici di input per l’applicazione del metodo CCA.. Errore. Il segnalibro non è definito. 8. Messa a punto del sistema pre-operativo di previsione .... Errore. Il segnalibro non è definito. 9. Conclusioni .................................................................................................................................. 6 Bibliografia .......................................................................................................................................... 7 2 Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura Introduzione La presente ricerca si inserisce nel quadro di un completamento del sistema operativo di previsioni agrometeorologiche a breve termine (fino a 6 giorni) già in uso presso il CRA-CMA (ex UCEA) e disponibili su web (www.cra-cma.it e www.politicheagricole.it), con la ricerca, sperimentazione e possibile integrazione di nuovi strumenti e output di previsioni climatiche a lungo termine (1-3 mesi) e ad alta risoluzione a supporto dell’attività agricola. Gli obiettivi dell’UO CRA-CMA nell’ambito del progetto TEMPIO sono rappresentati essenzialmente dall’individuazione temporale e spaziale di eventi anomali legati alle variabili di temperatura e precipitazione, dall’analisi climatica del territorio italiano realizzata sulla base di fenomeni climatici, quali, in particolare, ondate di calore, di freddo e periodi siccitosi ed infine dalla messa a punto del sistema pre-operativo di fornitura delle previsioni mensili. In particolare, gli obiettivi che questa UO si era proposta di raggiungere nel corso del progetto possono essere riassunti nel modo che segue: • • • studiare l’evoluzione, la variabilità e la distribuzione statistica di alcuni aspetti del clima a livello nazionale negli ultimi 50 anni con riferimento a ondate di calore e periodi siccitosi nella stagione calda, a ondate di freddo e giorni con gelo nella stagione fredda; valutare le previsioni mensili delle anomalie di temperatura e precipitazioni tramite i dati osservati al suolo, con lo scopo di validare i risultati del modello messo a punto in TEMPIO; adattare ed implementare le previsioni ad un livello sub-areale del territorio nazionale e su una scala temporale da 1 a 3 mesi, da diffondere tramite web. Al termine del 1° anno di lavoro, l’ UO CRA-CMA aveva raggiunto la maggior parte degli obiettivi che erano stati prefissati nel programma progettuale, vale a dire: 1. acquisizione, verifica e validazione delle serie storiche di dati estratti dall’archivio della Banca Dati Agrometeorologica Nazionale (BDAN) e realizzazione di un rchivio specifico per il Progetto Tempio; 2. analisi delle distribuzioni territoriali, della variabilità e delle tendenze delle medie mensili della temperatura minima, massima e media e della precipitazione cumulata mensile; 3. individuazione delle anomalie mensili di temperatura e precipitazione; 4. analisi delle distribuzioni territoriali, della variabilità e delle tendenze dei fenomeni di ondate di calore, ondate di freddo, numero di giorni con gelo, periodi secchi. Le variazioni apportate rispetto al programma sopra elencato hanno riguardato sostanzialmente due tematiche: le analisi relative alla temperatura (punto 3) e le analisi relative ai periodi secchi (punto 4). Per quanto riguarda la prima tematica, l’analisi della variabilità, della tendenza e della distribuzione territoriale della media mensile della temperatura media era stata inserita tra gli Relazione Finale - Progetto TEMPIO Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura obiettivi in quanto funzionale alla verifica di congruità tra dati da stazione e dati di Rianalisi 1. Tale verifica è stata effettuata in corso d’opera tramite il confronto dei dati di Rianalisi con la tendenza e la variabilità dei parametri di temperatura minima e temperatura massima. Il confronto così definito è stato sufficiente per l’individuazione dei limiti geografici cui far riferimento per l’utilizzo dei dati di Rianalisi nei modelli di previsione (cfr. cap. 3). Per quanto riguarda lo studio delle sequenze di giorni secchi, invece, l’ UO CRA-CMA ha portato a termine quanto previsto nel corso del secondo anno. La decisione di far slittare il piano di attività in corso d’opera ha fatto seguito alla presenza di significative lacune di dati nelle serie storiche di alcune stazioni a terra, particolarmente di quelle degli Osservatori appartenenti alla rete tradizionale CRA-CMA (ex UCEA), che utilizzano strumentazione meccanica e i cui dati sono registrati su schede cartacee successivamente digitalizzati 2. Tali lacune sono state colmate previo reinserimento dei dati dalle schede cartacee, per cui si è deciso di rimandare l’analisi prevedendo l’aggiornamento dell’intero dataset con l’inserimento anche dei dati relativi all’anno 2007. In sintesi, il lavoro svolto nel 1° anno di attività del progetto, come detto, ha riguardato sostanzialmente la definizione e l’individuazione di eventi di precipitazione e temperatura straordinari per intensità e durata, verificatesi nel periodo 1961-2007. Tale obiettivo è stato perseguito affrontando preliminarmente la questione, tra l’altro, della base di riferimento da utilizzare a fini della catalogazione degli eventi individuabili come anomali rispetto ad un livello climatico tipo. L’analisi effettuata a questo riguardo ha consentito di trarre anche alcune considerazioni sommarie relativamente al tema dei cambiamenti climatici. In secondo luogo, sono stati calcolati gli scarti mensili dai valori climatici tipo col duplice fine di verificare, da un lato, l’allineamento dei dati di Rianalisi con i dati a terra relativamente agli eventi più estremi ed alla variabilità del fenomeno e, dall’altro, di determinare periodi particolarmente interessanti dal punto di vista dell’eccezionalità per poter mettere in relazione i fenomeni atmosferici a grande scala con le manifestazioni a livello di superficie terrestre derivate dal realizzarsi di tali fenomeni. La terza ed ultima fase ha riguardato, invece, l’analisi più specifica delle ondate di caldo e di freddo, per lo studio delle quali è stato necessario utilizzare la temperatura a scala giornaliera. Infatti, le ondate di calore e le ondate di freddo sono caratterizzate rispettivamente dalla persistenza di una temperatura massima ovvero di una temperatura minima al di sopra e al di sotto di un valore soglia pari al 90° e al 10° percentile per almeno 6 giorni consecutivi (Klein Tank and Konnen, 2003). Anche in questo caso, l’individuazione temporale di questi fenomeni ha consentito di evidenziare una connessione tra le manifestazioni a livello di superficie terrestre secondo le macro aree individuate e le interrelazioni a livello oceanico-atmosferico dalle quali potrebbero essere generati (Baldi et al., 2006). I periodi di freddo, inoltre, sono stati analizzati anche per valori di soglia inferiori a 0 °C, determinando in tal maniera uno studio specifico sui giorni di gelo, la cui conoscenza, tra l’altro, è molto significativa per la pianificazione e la salvaguardia delle attività agricole. Le analisi relative agli scarti mensili, alle ondate di caldo e di freddo ed ai giorni di gelo sono state ripetute includendo gli avvenimenti verificatisi nell’anno 2007 e sono state corredate anche da valutazioni descrittive di carattere statistico, come, ad esempio, il numero di giorni al di sopra ovvero al di sotto delle soglie, gli anni che hanno registrato un maggior numero di eventi, etc. 1 Si tratta di campi ricostruiti a partire da un modello globale forzato con i dati osservati (stazioni a terra, profili verticali, campi stimati da satellite). Le tecniche fisico-statistiche adottate consentono di produrre serie storiche di dati su un grigliato regolare con risoluzione 0.5°X0.5°, temporalmente e spazialmente omogenee. In particolare, in questo progetto, relativamente all’analisi delle anomalie mensili, sono stati utilizzati i dataset di Rianalisi globali dell’ NCEP/NCAR Reanalisys 1. 2 Nel caso specifico, le lacune a cui si fa riferimento riguardano eventi giornalieri in cui non si è verificata precipitazione e che sono stati registrati come dati mancanti anziché come dato con valore di precipitazione pari a “0”. Questa puntualizzazione si rende necessaria alla luce del fatto che le stesse serie storiche sono state utilizzate per l’analisi delle precipitazioni mensili, nel qual caso i dati mancanti non hanno influito sul risultato finale così come sarebbe accaduto valutando sequenze di giorni consecutivi senza precipitazione (periodi secchi). Relazione Finale - Progetto TEMPIO Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura Il lavoro relativo al 2° anno di attività del progetto ha riguardato: a) lo studio per la suddivisione del territorio italiano in aree climatiche omogenee secondo il carattere di variabilità spaziale dei parametri di temperatura e precipitazione ed ha prodotto come risultato 4 mappe climatiche con l’individuazione di un numero di aree omogenee così come brevemente descritto di seguito: - Temperatura: 7 macro aree - Ondate di caldo: 9 aree - Precipitazione autunnale-invernale: 9 aree - Precipitazione primaverile-estiva: 6 aree; b) l’analisi del trend delle medie mensili e trimestrali di temperatura e precipitazione relative a ciascuna area: - verifica statistica della presenza di trend (Mann-Kendall, test non parametrico) - analisi di break-points per la determinazione di anni di rottura tra periodi caratterizzati da livelli medi differenti; c) l’individuazione delle sequenze di giorni secchi (≤ 5 mm/giorno) relative alle singole stazioni e alle macro aree individuate in precedenza e analisi climatica dei periodi secchi su ciascuna area; d) l’analisi delle interrelazioni tra ondate di caldo e regimi climatici (Canonical Correlation analysis) finalizzata alla comprensione dei sistemi atmosferici prevalenti nell’arco di un periodo stagionale. Il metodo applicato consiste nell’ individuare una relazione di tipo lineare tra un’anomalia termica stagionale e le cosiddette weather type classification, vale a dire un catalogo dei tipi di tempo registrati giornalmente nel periodo in questione. Tale relazione consente di definire il regime atmosferico prevalente che possa aver determinato l’anomalia stagionale oggetto di studio. Il risultato ottenibile da questo metodo di analisi si colloca ad un livello intermedio tra modello di previsione a grande scala e analisi climatica territoriale ed è, a tutt’oggi, in fase di determinazione; e) la messa a punto del sistema pre-operativo di previsione disponibile sperimentalmente su web (http://www.cra-cma.it/tempio). La presente relazione è articolata secondo otto capitoli in modo tale da fornire un quadro delle attività complessivamente svolte da questa UO in Tempio. Il Cap. 1 ed il Cap. 2 contengono rispettivamente il riferimento ai dati utilizzati per lo sviluppo delle elaborazioni ed alcuni cenni dei risultati ottenuti nel primo anno di attività. Il Cap. 3 tratta dello studio per la suddivisione del territorio italiano in aree climatiche omogenee, mentre nel Cap. 4 si fa riferimento allo studio del trend delle medie annuali e trimestrali di temperatura e precipitazione e nel Cap. 5 all’analisi dei periodi secchi. Inoltre, tenendo conto che alcune di queste sono in stretta connessione con le attività dell’altra UO CNR-Ibimet, per il Cap. 6 si riportano degli accenni rimandando ulteriori approfondimenti alla relazione dell’altra UO CNR-Ibimet. Infine, il Cap. 8 contiene una descrizione del sito web realizzato nell’ambito del Progetto Tempio, ivi inclusi i risultati più significativi, mentre il Cap. 9 riporta le conclusioni finali. Relazione Finale - Progetto TEMPIO Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura 8. Conclusioni Posto che il fine ultimo di TEMPIO era lo sviluppo e la messa a punto di un modello atmosferico di previsione meteorologica stagionale ai fini della ottimizzazione organizzativa delle attività agricole con prodotti da diffondere sul sito web del CRA-CMA (ex UCEA) e MIPAAF, in sintesi i risultati applicativi ottenuti dalla presente ricerca sono stati: 1) 2) 3) 4) disponibilità di serie storiche di dati termometrici e pluviometrici integrate nella BDAN; tabelle e grafici relativi al territorio nazionale riguardanti le anomalie mensili, stagionali di precipitazione e temperatura minima e massima, e gli aspetti inerenti la variabilità e la tendenza di tali anomalie; classificazione del territorio agricolo nazionale in aree sottoposte, per determinati periodi, a fenomeni critici quali ondate di calore ovvero di periodi particolarmente siccitosi; produzione di previsioni climatiche (mensili e stagionali) in un formato ritagliato per successive analisi di sostenibilità delle colture dal punto di vista della resa media, del rischio e costi produttivi, della disponibilità delle risorse idriche e della difesa fitosanitaria su web. L’attività di verifica dei risultati del modello di previsione stagionale ed il confronto con altri modelli di previsione stagionale è stata svolta in collaborazione con l’UO CNR-Ibimet e si può fare riferimento alla relazione scientifica dell’altra UO. Relazione Finale - Progetto TEMPIO Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura Bibliografia Bai J., Perron P., 2003: “Computation and Analysis of Multiple Structural Change Models”, Journal of Applied Econometrics, 18, 1-22. Baldi M., Dalu G., Maracchi G., Pasqui M, Cesarone F., 2006: “Heat waves in the mediterranean: a local feature or a larger-scale effect?”, Int. J. Climatol. 26: 1477–1487. Barnston A.G. and Livezey R.E., 1987: “Classification, seasonality and persistence of low frequency atmospheric circulation patterns”, Monthly Weather Review, 115, pp 1825-1850. 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