Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 1 Cari signori, Anzitutto vogliamo ringraziarvi per l’attenzione dedicata alla nostra azienda ma certi che oggi ogni volta che si parla di risparmio energetico sappiamo di avere l’attenzione di tutti specie parlando con competenza e professionalità. Vogliamo presentarci dando un quadro il più completo possibile per descrivere quelle che sono le nostre capacità e potenzialità, siamo certi di essere il perone ideale non solo per ciò che concerne le forniture di materiale ma soprattutto per la creazione e gestione di progetti dove le energie rinnovabili sono da noi integrate in maniera ottimale. La bolletta energetica è in continua crescita e lo sarà sempre di più Zero E ha la propria filosofia di business e si basa sul concetto di rendere ogni singola utenza il più possibile indipendente dalla rete di fornitura locale, diventando così sempre più autosufficienti. Kyoto ha sancito la definitiva presa di coscienza che la dipendenza del petrolio o dalle materie combustibili di tipo carbonfossile sono dannose e molto onerose per la globalità. La globalità dei paesi mondiali lo hanno capito e preso impegni importanti per il futuro, Zero E si propone come l’azienda che può fornire o supportare strutture oppure organizzazioni che desiderano sviluppare questa nuova forma di attività in Italia o all’estero. I nostri settori di sviluppo, vendita e progettazione sono i seguenti : Fotovoltaico Microeolico Geotermico avanzato Depurazione liquidi/acque Illuminazione urbane self-standing o grid connected Di seguito abbiamo preparato un piccolo riassunto dei concetti tecnici più utilizzati ma spesso la maggior parte della società confonde i concetti o non ne capisce a fondo la reale potenzialità. Immaginiamo però per un momento, un nucleo abitativo completamente indipendente per ciò che concerne l’utilizzo di energia elettrica/calorica per utenza domestica. Generare produrre energia e scambiarla con l’ente fornitore prelevandola quando serve pagando solo la differenza rispetto quella prodotta. Avere la possibilità di scaldare l’abitazione o raffreddarla senza utilizzare gas o petrolio e con un piccolo dispendio di energia elettrica ma compensata dai sistemi fotovoltaici o eolici. Questo concetto ovviamente non è solo ristretto alle singole abitazioni ma a hotel, villaggi turistici aziende là dove la richiesta energetica è molto più importante e la bolletta energetica imponente Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 2 Illuminare le strade urbane anche quelle più lontane dai centri abitativi con sistemi integrati di illuminazione i quali attingono l’energia necessaria per illuminare dal sole o dal vento ed immagazzinarla in batterie che ne permettono l’autonomia per 36-72 ore Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 3 Fotovoltaico: Principi I principali componenti di un impianto fotovoltaico a isola sono generalmente: Campo fotovoltaico, deputato a raccogliere energia mediante moduli fotovoltaici disposti opportunamente a favore del sole; Regolatore di carica, deputato a stabilizzare l'energia raccolta e a gestirla all'interno del sistema; Batteria di accumulo, deputata a conservare l'energia raccolta in presenza di irraggiamento solare per permetterne un utilizzo differito da parte dei carichi elettrici. Inverter, deputato a convertire la tensione continua (DC) in uscita dal pannello (solitamente 12 o 24 volt) in una tensione alternata (AC) più alta (solitamente 110 o 220 volt) Il campo fotovoltaico in genere impiegato per gli impianti ad isola è ottimizzato per una specifica tensione di sistema, decisa solitamente in fase di progettazione del sistema stesso. Le tensioni più utilizzate sono 12 o 24 V. Conseguentemente, essendo la maggior parte dei moduli fotovoltaici in commercio a 12 o 24 V, le stringhe elettriche che formano il campo sono molto corte, fino al limite del singolo modulo per stringa. In quest'ultimo caso, in pratica, il campo fotovoltaico è costituito da semplici paralleli elettrici tra moduli, occasionalmente dotati di diodi. Il regolatore di carica ha tra le sue funzionalità più tipiche quelle di: stacco del campo fotovoltaico dalla batteria in caso di tensione inferiore a quello utile a quest'ultima, come ad esempio dopo il tramonto; stacco del campo fotovoltaico dalla batteria in caso di ricarica totale di quest'ultima; stacco dei carichi elettrici dalla batteria in caso di scarica profonda quest'ultima(batteria ormai esaurita). Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 4 di L'accumulatore è in genere costituito da monoblocchi o elementi singoli specificamente progettati per cariche e scariche profonde e cicliche. Non sono in genere impiegati accumulatori per uso automobilistico, che pur funzionando a dovere vengono rapidamente esauriti nelle prestazioni a causa della gravosità di questo impiego. I principali componenti di un impianto fotovoltaico connesso alla rete sono: Campo fotovoltaico, deputato a raccogliere energia mediante moduli fotovoltaici disposti opportunamente a favore del sole; Inverter, deputato a stabilizzare l'energia raccolta, a convertirla in corrente alternata e ad iniettarla in rete; Quadristica di protezione e controllo, da situare in base alle normative vigenti tra l'inverter e la rete che questo alimenta. Componente spesso sottovalutata, i cavi di connessione, che devono presentare un'adeguata resistenza ai raggi UV ed alle temperature. I vari gestori di rete sono chiamati dalla vigente normativa italiana a fornire il servizio di net metering a titolo gratuito, fatte salve le spese di gestione, che si concretizzano in genere nel canone annuo di locazione di un contatore piombabile, dedicato esclusivamente alla misurazione dell'energia elettrica prodotta, e connesso a quello di consumo per permettere di autoconsumare sul posto, iniettare in rete o prelevare dalla rete l'energia in modo trasparente. Questo tipo di impianti, grazie alle incentivazioni stabilite dai paesi ratificanti il Protocollo di Kyōto, e concretizzatesi in Italia con il cosiddetto Conto energia, hanno avuto un aumento esponenziale di applicazioni. La potenza nominale di un impianto fotovoltaico si misura con la somma dei valori di potenza nominale di ciascun modulo fotovoltaico di cui è composto il suo campo, e l'unità di misura più usata è il chilowatt picco (simbolo: kWp). Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 5 La superficie occupata da un impianto fotovoltaico è in genere poco maggiore rispetto a quella occupata dai soli moduli fotovoltaici, che richiedono, con le odierne tecnologie, circa 8 m² / kWp ai quali vanno aggiunte eventuali superfici occupate dai coni d'ombra prodotte dai moduli stessi, quando disposti in modo non complanare. Da osservare che ogni tipologia di cella ha un tipico "consumo" in termini di superficie, con le tecnologie a silicio amorfo oltre i 20 m² / kWp. Negli impianti su terreno o tetto piano, è prassi comune distribuire geometricamente il campo su più file, opportunamente sollevate singolarmente verso il sole, in modo da massimizzare l'irraggiamento captato dai moduli. Queste file vengono stabilite per esigenze geometriche del sito di installazione e possono o meno corrispondere alle stringhe, ovvero serie, elettriche stabilite invece per esigenze elettriche del sistema. In entrambe le configurazioni di impianto, ad isola o connesso, l'unico componente disposto in esterni è il campo fotovoltaico, mentre regolatore, inverter e batteria sono tipicamente disposti in locali tecnici predisposti. La prassi vuole che gli impianti fotovoltaici vengano suddivisi per dimensione in 3 grandi famiglie, con un occhio di riguardo soprattutto a quelli connessi alla rete: Piccoli impianti: con potenza nominale inferiore a 20 kWp; Medi impianti: con potenza nominale compresa tra 20 kWp e 50 kWp; Grandi impianti: con potenza nominale maggiore di 50 kWp. Questa classificazione è stata in parte dettata dalla stessa normativa italiana del Conto energia, tuttavia il "Nuovo conto energia" del Febbraio 2007 definisce tre nuove tariffe incentivanti: da 1 a 3 kwp, da 3 a 20kwp e oltre i 20 kwp. L'Stmg definisce i criteri di allacciamento per impianti fotovoltaici superiori a 1 kV fino ad impianti di grandi dimensioni. Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 6 Una menzione a parte va al cosiddetto BIPV, acronimo di Building Integrated PhotoVoltaics, ovvero Sistemi fotovoltaici architettonicamente integrati. L'integrazione architettonica si ottiene posizionando il campo fotovoltaico dell'impianto all'interno del profilo stesso dell'edificio che lo accoglie. Le tecniche sono principalmente 3: Sostituzione locale del manto di copertura (es. tegole o coppi) con un rivestimento idoneo a cui si sovrappone il campo fotovoltaico, in modo che questo risulti affogato nel manto di copertura; Impiego di tecnologie idonee all'integrazione, come i film sottili; Impiego di moduli fotovoltaici strutturali, ovvero che integrano la funzione di infisso, con o senza vetrocamera. I costi per ottenere un impianto BIPV sono più alti rispetto a quello tradizionale, ma il risultato estetico è talmente pregevole che la normativa stessa del Conto energia li tutela e valorizza, riconoscendo una tariffa incentivante sensibilmente più elevata. Le stime del consumo elettrico italiano per il 2006 sono di 351,6 TW (miliardi di kW), con un Tasso di incremento medio annuo del 2,8 %[1] L'ex ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola ha affermato nel 2006 come «siano oggi operativi impianti fotovoltaici per circa 30 MW e che, per effetto delle iniziative prese negli scorsi anni dal Ministero dell'Ambiente, altri 15-20 MW dovrebbero divenire operativi nel prossimo biennio», aggiungendo agevolazioni che una «potrebbe estensione delle portare la realizzazione complessiva di impianti fino alla potenza di 500 MW.» Nel 2005, in Italia sono stati prodotti circa 50 TW da fonti rinnovabili, la maggior parte dei quali (36 TW) da fonte idroelettrica, in seconda battuta (6,15 TW) da biomassa e rifiuti (la cui combustione, qualora condotta facendo uso della migliore tecnologia disponibile, produce al più lo stesso inquinamento atmosferico generato da una centrale termoelettrica ad idrocarburi), da fonte geotermica (5,32 TW), e da centrali eoliche (2,34 TW).[2] Anche con il raggiungimento di una potenza Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 7 di 500 MW previsti in pochi anni, che permetterebbero di arrivare a produrre 0,6 TWh in un anno, il fotovoltaico resterebbe agli ultimi posti. I limiti principali allo sviluppo degli impianti fotovoltaici risiedono innanzitutto nell'alto costo degli impianti stessi e di conseguenza dell'energia prodotta. Secondo altri studi (effettuati nel 2004), per coprire il consumo energetico elettrico italiano sarebbero necessari 1.861 km² (supponendo 1500 ore di insolazione all'anno che generi la potenza di picco e 8 m² per Kwp). La superficie totale italiana è pari a 301.171 km², quindi servirebbe coprire lo 0,6% della superficie italiana per fare fronte al consumo elettrico nazionale. Considerando una superficie agricola utile di 13 milioni di ettari, si dovrebbe quindi coprire con campi fotovoltaici una superficie pari all'1,4% dei terreni agricoli. Molte speranze si possono ragionevolmente riporre nel fotovoltaico, se integrato con gli altri sistemi di energia rinnovabile, nella sostituzione graduale delle energie fossili, in via di esaurimento. Segnali in questo senso provengono da diverse esperienze europee. In Germania in particolare, leader mondiale del settore, sono state avviate molte centrali elettriche fotovoltaiche utilizzando zone dismesse o tetti di grandi complessi industriali. Quando la Commissione Europea pubblicò nel 2002 il rapporto "European Photovoltaics Projects: 1999-2002", la capacità fotovoltaica installata nel continente era pari a circa 400 MW, ma l'obiettivo del Libro Bianco europeo punta al raggiungimento di una capacità installata di almeno 3 GW entro il 2010, con un incremento annuo del 30% (1GW può fornire energia per circa 350.000 utenze domestiche nel momento di massimo utilizzo). Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 8 Micro-eolico: Elettricità dal vento Cos'è E' l'erede dei vecchi mulini, sfrutta l'energia del vento per produrre energia meccanica o elettrica. Vengono considerate MICRO le macchine eoliche che generano potenze fino a 20 kW destinate all'autoconsumo di energia e le macchine da 20 a 100 kW, che sono considerate di uso "industriale". A cosa serve A produrre energia elettrica o meccanica; utile per utenze isolate o collegate alla rete elettrica. Come funziona Le pale delle macchine eoliche vengono messe in rotazione dal movimento dell'aria. L'energia così ottenuta può azionare generatori elettrici (in questo caso si dicono aerogeneratori) o azionare macchine operatrici quali ad es. le pompe (in questo caso si dicono aeromotori). Prerequisiti utente La macchina eolica deve essere installata in un luogo ventoso, quelle attualmente in commercio necessitano di una velocità minima del vento di circa 3 metri al secondo per poter entrare in funzione. La soluzione Shimun engineering ha funzionalità garantita da 1,4 fino a 70 m/s. Quanto costa Il costo per installare un sistema completo di un aerogeneratore decresce in funzione della potenza installata: circa 1000 € al kW per impianti intorno ai 100 kW e può raggiungere 5000 € al kW per impianti molto piccoli di alcune centinaia di watt. La valutazione relativa agli impianti ZeroE su taglio nominale pari a 3 kW definisce un costo all inclusive pari a circa 1200,00 €/kW. Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 9 Incentivi economici Incentivi nazionali Un impianto eolico fino a 20 kW beneficia dal 13 Febbraio 2006 del regime di scambio sul posto tra l'energia prodotta dall'impianto e quella consumata attraverso la rete elettrica. Impianti eolici o progetti di impianti eolici integrati (per esempio una serie di impianti microeolici realizzati tramite un accesso al credito gestito da una struttura creditizia) oltre i 20 kW godono di un regime di incentivazione costituito sostanzialmente dalla possibilità di emettere certificati verdi e certificati RECS, che attestano la produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili. Incentivi regionali: cerca sul sito della tua regione Benefici Benefici economici Gli impianti per autoconsumo possono risultare economicamente convenienti per alimentare utenze isolate in zone ventose oppure, nel caso specifico, generando un sistema di scambio sul posto: se gli impianti più grandi riescono a sfruttare economie di scala e incentivi alla produzione di energia elettrica che ne fanno la tecnologia più competitiva rispetto alle fonti tradizionali, il microeolico permette in alcune zone (p.e. il sud Italia) di ottimizzare i costi permettendo un veloce Break even point che ne fa il sistema di generazione elettrica maggiormente economico. Per quanto concerne gli aspetti fiscali, per gli impianti sotto i 20 kW di potenza sussistono le agevolazioni previste dalla legge 133/99, secondo la quale “l'esercizio di impianti da fonti rinnovabili di potenza elettrica non superiore a 20 kW, anche collegati alla rete, non è soggetto agli obblighi di officina elettrica e l'energia consumata, sia autoprodotta che ricevuta in conto scambio, non è sottoposta all'imposta erariale e alle relative addizionali sull'energia elettrica”. Tale agevolazione non si applica agli impianti sopra i 20 kW. Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 10 Benefici ambientali La produzione di energia elettrica attraverso generatori eolici esclude l'utilizzo di qualsiasi combustibile, quindi azzera le emissioni in atmosfera di gas a effetto serra e di altri inquinanti. L'energia impiegata nel processo di fabbricazione degli impianti viene recuperata in pochi anni di funzionamento. Il micro-eolico rispetta l'ambiente perché ha dimensioni contenute e non disturba il paesaggio. La produzione di energia elettrica attraverso generatori eolici nell’ultimo periodo è inscivibile in una ampia visione positiva dedotta da una maggiore coscienza collettiva rispetto alla conservazione dell’ambiente. Da questo punto di vista le ultime campagne pubblicitarie di grandi aziende energetiche focalizzano l’attenzione su tematiche ambientali: prova ne sia il fatto che tutte le grandi agenzie pubblicitarie internazionali abbiano sviluppato negli ultimi quattro anni un incremento delle comunicazioni relative a tematiche “verdi” (dirette ed indirette) del 2000%. Dimensionamento Il dimensionamento di un impianto domestico (max 20 kW destinato all'autoconsumo o allo scambio sul posto) è funzione di: ventosità del sito; area disponibile per la macchina eolica; energia utilizzabile dalle utenze; capitale disponibile di chi fa l'investimento. Componenti Una macchina eolica è molto semplice ed è composta da: Rotore (pale); Struttura di sostegno; Moltiplicatore di giri. Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 11 Se la macchina viene utilizzata per produrre energia elettrica è composta anche da: Generatore; Sistema di controllo; Trasformatore. Per l'alimentazione utenze isolate occorrono: Batterie di Accumulo; Inverter DC/AC (corrente continua/corrente alternata); Carica batterie (convertitore AC/DC) e sistema di controllo. Per il collegamento alla rete elettrica deve essere provvista di: Quadro elettrico completo di dispositivo di interfaccia alla rete elettrica di bassa tensione; Sistema di controllo del parallelo alla rete elettrica di bassa tensione; Inverter AC/DC/AC. Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 12 Metodi di sfruttamento dell’energia geotermica. Risulta estremamente interessante l’utilizzo di fonti energetiche provenienti dal sottosuolo terrestre: lo sfruttamento delle risorse geotermiche permesso dalla possibilità di usufruire delle rocce ad alta temperatura localizzate diversi chilometri al di sotto della superficie terrestre, e ancora di più nell’ipotesi di sfruttamento (invero ad oggi meno interessanti a causa dell’elevato costo di trivellazione e gestione)della zona estremamente calda formata da rocce fuse chiamato magma. Realizzando pozzi profondi oltre 1,5 km si realizzano volumi sotterranei che vengono successivamente riempiti di acqua che a contatto delle zone calde si riscalda trasformandosi in vapore che può essere portato alla superficie per l'uso in una varietà di applicazioni. Un’altra soluzione, decisamente più interessante, è quella di realizzare sistemi di scambio termico tramite gas espansi e/o riscaldati che tramite un ciclo termodinamico possano sfruttare l’inerzia termica della terra per raffreddare o riscaldare una abitazione. Le tecnologie Geotermiche si suddividono in: 1. Geotermia convenzionale: utilizzando un ciclo binario o centrali elettriche a turbina a vapore, che utilizzano l’acqua moderatamente che scambia calore tramite un impianto da un fluido secondario con un punto di ebollizione molto più basso rispetto all’acqua. Questo fa sì che il fluido secondario si trasformi molto più facilmente in vapore, che a sua volta aziona la turbina funzionante tramite cicli ORC o Kalina. Hot Dry Rock o energia geotermica: l'utilizzo di pozzi profondi in pietra calda, l’acqua diviene a sua volta un fluido surriscaldato e utilizzato dirtettamente quale vapore per la produzione di energia tramite turbine a vapore secco: questo sistema è conosciuto anche come EGS o Enhanced Geothermal Systems Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 13 2. Il calore diretto: l'acqua calda in prossimità della superficie terrestre può essere convogliato direttamente in impianti e utilizzato per il riscaldamento di edifici. In alcune città (Reykyavik) una condotta di acqua calda sotto le strade e marciapiedi provvede a fondere la neve e mantenere sgombre le strade principali. Teleriscaldamento: in questa applicazione si utilizzano reti comuni di tubazioni di acqua calda per riscaldare gli edifici in tutta la comunità. 3. Geotermia avanzata: In tutta la crosta terrestre la parte superiore da (3 a 50 metri di profondità) terrestre mantiene una temperatura pressoché costante tra 10° e 16° Celsius (50 - 60 ° F). Una pompa di calore geotermica è un sistema costituito da tubi interrati nel suolo superficiale in prossimità di un edificio e uno scambiatore di calore fluido operante – acqua. In inverno, il calore dal terreno relativamente caldo scalda un fluido (generalmente un gas) che riscalda l’acqua che provvede a trasportare questo calore in casa. In estate, l'aria calda dalla casa è estratta attraverso lo scambiatore di calore e ceduta al terreno tramite lo stesso fluido che provvede a cederla al terreno. Fra l’altro il calore rimosso durante l'estate può essere utilizzato per riscaldare l'acqua corrente. Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 14 Vantaggi Lo sfruttamento dell’energia geotermica non richiede carburante, ed è quindi di fatto un processo a zero emissioni (soprattutto se integrato ad un sistema di generazione di energia elettrica di tipo fotovoltaico o eolico) e quindi non dipendente dalle fluttuazioni del costo dei carburanti. Inoltre una stazione a energia geotermica ha una efficienza elevatissima, tanto è vero che il suo COP (coefficient of performance) è sempre maggiore di uno nello scambio elettrico termico e può raggiungere facilmente valori superiori a 5 (cioè per un kW elettrico utilizzato per il funzionamento del sistema otteniamo cinque kW termici). Si è ritenuto che l’applicazione della geotermia necessiti di un periodo di “ricarica” per essere sostenibile; poiché però il calore di estrazione è piccolo rispetto alle dimensioni del serbatoio di calore (la terra) problematiche simili non si pongono se il sistema utilizza gas con temperature estreme per il suo funzionamento. La sostenibilità a lungo termine della produzione di energia geotermica è stata ampiamente dimostrata sul campo a Lardarello in Italia dal 1913, presso il campo Wairakei in Nuova Zelanda dal 1958, e presso il campo Geysers in California dal 1960. la geotermia avanzata è oggi il sistema più efficiente conosciuto: le centrali geotermiche esistenti usano circa 1-8 ettari per megawatt (MW) rispetto ai 5-10 ettari MW per attività nucleari e 19 ettari per MW per impianti di centrali a carbone. Essa offre anche un certo grado di scalabilità: un grande impianto geotermico può alimentare totalmente le città più piccole tramite il teleriscaldamento, che integrate a sistemi di produzione di energia rinnovabile permettono enormi risparmi in termini di emissione di CO2 La nostra competenza a disposizione in tutto il mondo Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu tua Pagina 15 Illuminazione urbana ed industriale self standing e grid connected Tecnologia fotovoltaica, progetti completi o forniture parziali Microeolico Sistemi di geotermia avanzata Zero E srl via Calefati 330 70122 Bari www.zeroe.eu Pagina 16