DISLIPIDEMIE GENETICHE

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DISLIPIDEMIE GENETICHE
I livelli lipidici plasmatici possono essere influenzati da variabili genetiche. Nella maggior
parte dei casi l’anomalia riguarda un singolo gene, parleremo di patologia monogenica, mentre in
altri l’alterazione riguarda più geni, quindi poligenica.
1. Iperlipidemia Familiare Combinata (FCH)
L’FCH, la forma più comune di dislipidemia su base genetica, è caratterizzata da elevati
livelli di LDL e TG. La diagnosi è effettuata tramite esami di laboratorio. Una storia familiare di
CVD, associata a valori elevati di apo B (>120 mg/dL) e TG (>133 mg/dL), può essere utilizzati per
identificare soggetti affetti da FCH(1). Sono in corso ricerche atte ad identificare i marker genetici
per facilitare la diagnosi di questa patologia.
E’ importante valutare la storia familiare nel decidere il trattamento farmacologico da
intraprendere. Solitamente le statine sono molto efficaci nel ridurre il rischio CV.
2. Ipercolesterolemia Familiare
Nel mondo una persona su cinquecento ha un’alterazione genetica che causa
ipercolesterolemia familiare; l’alterazione che si riscontra più frequentemente è a carico del gene
che codifica per il recettore delle LDL, ma in alcuni casi possono essere coinvolti anche altri geni
come quello della Proproteina Convertasi Subtilisina/Kexina tipo 9 (PCSK9) o quello codificante
per apo B.
Il recettore per le LDL si trova sulla superfice cellulare ed ha il compito di “catturare” le
particelle di colesterolo LDL, rimuovendole dal sangue. L’alterazione del gene provoca la
formazione di recettori per le LDL malfunzionanti e quindi incapaci di rimuovere il colesterolo
LDL plasmatico.
La maggior parte dei soggetti affetti da ipercolesterolemia familiare ha ereditato un gene
difettoso per il recettore delle LDL da uno dei genitori ed un gene normale dall’altro. In questi casi
si parla di ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFH). Gli individui affetti da questa patologia
hanno livelli di LDL compresi tra 200 e 400 mg/dL e TG nella norma(2).
In caso di mancato trattamento la maggior parte dei soggetti affetti da HeFH andrà incontro
a disturbi coronarici gravi dopo i 60 anni.
L’incidenza di CVD può essere notevolmente ridotta tramite trattamento farmacologico
precoce. La gestione di questi pazienti non si limita a consigli su uno stile di vita sano ma
soprattutto alla prescrizione di farmaci ipolipemizzanti. In ogni caso l’uso delle statine, anche a dosi
elevate, non assicura il raggiungimento di valori delle LDL nella
normali, quindi un buon
compromesso è rappresentato dall’utilizzo di dosi di statine tali che riducano le LDL senza la
comparsa di effetti collaterali. Le statine maggiormente utilizzate sono la rosuvastatina e
l’atorvastatina. Nel caso in cui i valori delle LDL rimangano elevati si può far ricorso ad una terapia
combinata.
Nel caso in cui un soggetto erediti entrambi i gene per il recettore delle LDL difettosi, si
parla di ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH). Quest’ultime sono forme di
ipercolesterolemia molto rare, colpiscono infatti un soggetto su un milione, ma anche molto gravi. I
soggetti omozigoti sono completamente privi di recettori funzionanti e ad oggi non esiste alcun
trattamento, dietetico o farmacologico, che da solo o combinato sia in grado di ridurre
efficacemente il colesterolo estremamente elevato presente in questi soggetti. La HoFH se non
trattata porta a morte in adolescenza a causa di ischima del mocardio o stenosi aortica Si rende
quindi necessario ricorrere ad una rimozione meccanica dal sangue del colesterolo LDL utilizzando
una metodica simile alla dialisi chiamata LDL-aferesi.
3. Disbetalipoproteinemia familiare
La disbetalipoprotenimia familiare, una rara forma di dislipidemia trasmessa geneticamente,
determina un quadro clinico con elevati livelli di LDL e TG nel sangue. Il rischio d’insorgenza di
CDV è molto elevato. Il trattamento prevede l’utilizzo di fibrati o statine.
PATOLOGIA
INCIDENZA
GENI
LIPOPROINE
TRATTAMENTO
COINVOLTI
ALTERATE
FARMACOLOGICO
LDLR
↑ LDL
STATINE
PCSK9
↑VLDL
USF 1
↑ LDL
Iperlipidemia
Familiare Combinata
1/500
(FCH)
Ipercolesterolemia
Familiare Eterozigote
1/106
ROSUVASTATINA
ATORVASTATINA
(HeFH)
Ipercolesterolemia
Familiare Omozigote
1/100
LDLR
↑↑ LDL
-------------
1/5000
APO E
↑↑IDL
FIBRATI
(HoFH)
Disbetalipoproteinemia
familiare
STATINE
Dislipidemie su base genetica
(3)
BIBLIOGRAFIA
1. Veenkamp MS, de Graaf J, Bredie SJ, Hendriks JC, Demacker PN, Stalenhoef AF.
Diagnosis of familial combined hyperlipidemia based on lipid phenotype expression in 32
families: results of a 5-year follow-up study. Arterioscler Thromb Vasc Biol 2002; 22: 274–
282.
2. Neil A, Cooper J, Betteridge J, Capps N, McDowell I, Durrington P, Seed M, Humphries
SE. Reductions in all-cause, cancer and coronary mortality in statintreated patients with
heterozygous familial hypercholesterolemia: a prospective registry study. Eur Heart J
2008;29:2625–2633.
3. Zeljko Reiner, Alberico L. Catap ESC/EAS Guidelines for the management of
dyslipidaemias. European Heart Journal (2011) 32, 1769–1818.
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