CARATTERISTICHE DI UNA RELIGIONE - NATURA DELLE CREDENZE - PROMESSA E PREMIO RISERVATO AI FEDELI - COMPORTAMENTO CHE GARANTISCE LA SALVEZZA La natura delle credenze Totemismo: i credenti riconoscono in un oggetto, in genere animale o pianta, l’antenato comune che ha dato origine al clan Animismo: dietro gli uomini, le cose, i fenomeni, vi sono degli spiriti che intervengono attivamente, influenzandone il comportamento Politeismo: il mondo degli dei è gerarchizzato e agli dei vengono attribuiti sentimenti e aspirazioni quasi umane. Tra i due mondi, quelli umano e quello divino, ci sono analogie e corrispondenze Monoteismo: (ebraismo, cristianesimo, islamismo) l’eterogeneità tra divino e umano raggiunge il grado più elevato: Dio è unico, la causa prima e l’origine di tutte le cose Teocentrismo: si fonda sulla credenza di un aldilà dominato dalla presenza della divinità Cosmocentrismo: si fonda, come nel buddismo, sulla credenza di un’armonia universale ultraterrena La promessa e il premio riservato ai fedeli - Uno stato di beatitudine e di pienezza durante la vita, come nell’induismo. - Il riscatto e la redenzione dalle pene terrene soltanto nell’aldilà (religioni della redenzione). Metodica del comportamento - Pratiche mistiche e contemplative di distacco dal mondo - Condotta ascetica di vita extramondana: l’uomo si fa contenitore della volontà di Dio - Condotta ascetica e operosa nel mondo stesso: l’uomo si fa strumento della volontà di Dio Interpretazioni sociologiche della religione: - evoluzionista - marxista - funzionalistica - come fattore di mutamento - come concezione fenomenologica Interpretazione evoluzionistica Secondo Comte e Spencer, la religione è espressione di uno stadio primitivo del processo evolutivo delle società umane. Nella modernità, invece, essa occupa uno spazio sempre più marginale ed è sostanzialmente destinata a essere sostituita dalla scienza, come criterio fondamentale di orientamento delle azioni e delle società umane. Interpretazione marxista Per il materialismo dialettico di Marx, la storia è storia di lotta di classe e la religione ostacola il processo, mediante il quale gli oppressi prendono coscienza dei rapporti sociali di dominio, dei quali sono vittime. Marx considerava la religione come una forma di “falsa coscienza” e come uno strumento nelle mani delle classi dominanti nella lotta tra le classi. In tutte le società, la religione dominante è sempre la religione della classe dominante nell’economia e nella politica e fornisce sempre una giustificazione alla disuguaglianza e all’ingiustizia sociale. Interpretazione funzionalistica La religione svolge la fondamentale funzione di integrazione sociale. La società va pensata come un’unità, in cui le varie parti sono tenute insieme da una credenza comune. Secondo Durkheim, ogni atto di culto, rituale, cerimonia, diventa l’occasione per ribadire e rafforzare l’identità collettiva e il sentimento di appartenenza. Se nelle società moderne la religione sembra in declino, è perché altre forme hanno preso il suo posto e svolgono la sua funzione. Religione come fattore di mutamento Molti studiosi ritengono che le istituzioni religiose siano conservatrici e sostengano lo status quo. In realtà è innegabile che la religione sia stata anche un potente fattore di mutamento sociale, un fattore di rottura della tradizione. Come dimostra Weber, le idee religiose sono state storicamente delle ‘potenze rivoluzionarie’ capaci di indurre profonde trasformazioni negli assetti sociali e culturali. Interpretazione fenomenologica Per la concezione fenomenologica l’elemento costitutivo e universale della religione è l’esperienza del sacro. Essa pone quindi l’accento sulla relazione tra il soggetto credente e l’oggetto di venerazione, che si colloca su un piano trascendente rispetto alla realtà terrena. Diversi sono i tratti che definiscono l’esperienza religiosa:il sentimento di essere creatura, l’esperienza del mistero, l’aurea di mistero e di inaccessibilità del sacro. LE RELIGIONI NEL MONDO RELIGIONE è credere in un’entità trascendente (una realtà ultrasensibile, ultraterrena e sovranaturale) ed esprimere nei suoi confronti riverenza e timore con riti pubblici in luoghi deputati a ciò. Totemismo è credere nelle virtù taumaturgiche del totem, animale o vegetale in possesso di poteri soprannaturali. Animismo è credere negli spiriti (benigni e maligni) che possono agire sull’uomo. Giudaismo è credere in un unico Dio onnipotente che richiede obbedienza a un codice morale e si è rivelato 1.000 anni a.C. per mezzo dei profeti. Cristianesimo è credere in Gesù Cristo figlio del Dio dei Giudei. Islam è credere nell’unico Dio che si è rivelato per mezzo dei profeti dei quali Maometto è stato l’ultimo (VI sec. d.C.). Induismo è credere nella reincarnazione, nel politeismo, nelle caste fin da 6.000 anni. Buddismo è credere nel nirvana, l’appagamento spirituale che si raggiunge mediante autodisciplina e meditazione fin da 8.000 anni fa. Confucianesimo è credere nell’armonia della natura fin da 8.000 anni fa. Taoismo è credere nell’accesso alla vita superiore mediante meditazione fin da 8.000 anni fa. Secondo Marx la religione è un insieme di idee e valori prodotti dagli uomini nel corso del loro sviluppo culturale, attribuiti a esseri separati (autoalienazione) e superiori. E’ quindi un’ideologia, una sovrastruttura, una falsa coscienza, l’oppressione di una calsse sull’altra. Secondo Durkheim la religione è un sistema coerente di credenze e pratiche relative a cose sacre (cioè separate, proibite) che riuniscono in una stessa comunità morale chiamata chiesa tutti coloro che vi aderiscono. Fornisce un legame spirituale, simbolizza la società. Nella modernità è sostituita dalla scienza. In tutte le religioni c’è sacro e profano (ciò che le distingue è la forma di opposizione tra i due). Sacro è tutto ciò che incute timore reverenziale, possiede qualità straordinarie sopranaturali e ad esso ci si accosta attraverso riti. Profano è tutto ciò che fa parte del mondo comune. La religione deriva da due esperienze della condizione umana, del limite e del caso. L’esperienza dellimite è la consapevolezza che gli uomini hanno del loro limite temporale terreno (un inizio e una fine). L’esperienza del caso è la consapevolezza di non poter spiegare tutti gli eventi, naturali, individuali, sociali con una spiegazione unitaria ed esaustiva. Secondo Weber credenze e valori sono concezioni del mondo che si costituiscono all’interno di contesti di interazione sociale nella relazione con gli altri assumendo in tal modo un carattere intersoggettivo (da cui nasce la religione). Secondo Freud la religione esprime dipendenza dal fato, bisogno di consolazione. E’ uno stato infantile dell’umanità (nevrosi collettiva). Secondo Berger la religione è lo sforzo di dare un senso umano all’universo. Risponde ai bisogni di ORDINE, che rassicura, SPERANZA, che fa superare la paura della morte, il senso di inutilità (soteriologia), GIUSTIZIA, che spiega con una giustizia superiore (teodicea) le ingiustizie inspiegabili