Commissione EU: Nuove politiche per l`economia sociale

COMUNICATO STAMPA
Trento, 18 ottobre 2010
Presentato a Bruxelles l’appello della comunità scientifica alla Commissione europea
per il sostegno alle cooperative e le imprese sociali
COMMISSIONE EU: NUOVE POLITICHE PER L’ECONOMIA SOCIALE
L’evento "Dalle Parole ai Fatti: Docenti Universitari Europei a Supporto delle imprese dell’Economia
sociale" che si è tenuto mercoledì scorso presso il Parlamento Europeo ha suscitato l’interesse dei
parlamentari, dei rappresentanti del movimento cooperativo e dei media europei. I due commissari
Michel Barnier (Mercato Interno e Servizi) ed Antonio Tajani (Industria e Imprenditoria) hanno
sottolineato l’attenzione che le istituzione europee stanno rivolgendo ai temi dell’economia
sociale. Gli accademici Carlo Borzaga, Lars Hulgård, Roger Spear e José Luis Monzón Campos hanno
parlato a nome dei 421 firmatari della lettera “From words to action: Supporting cooperative and
social enterprises to achieve a more inclusive, sustainable and prosperous Europe”, confermando la
disponibilità ad offrire il supporto necessario alla definizione di nuove strategie comunitarie di
sviluppo e promozione delle imprese cooperative e sociali per un’Europa più inclusiva, sostenibile e
prospera. L’evento è stato reso possibile grazie a Patrizia Toia, Membro del Parlamento Europeo,
relatore della risoluzione del PE sull’economia sociale e convinta sostenitrice dell’iniziativa degli
accademici.
“Tutti parlano di economia sociale, noi bussiamo alla porta della Commissione Europea per chiedere che si
passi ai fatti concreti. Ora si tratta di definire le priorità, che a nostro avviso riguardano gli strumenti
giuridici per inquadrare ad esempio le fondazioni e le mutue, così come è già stato fatto per le cooperative e
le società private, ma anche quale regime si può adottare per gli aiuti di stato e per facilitare l’accesso ai
finanziamenti”, ha detto l’onorevole Toia introducendo i lavori in occasione della presentazione dell’Appello
“Dalle parole ai fatti, sostegno alle cooperative e alle imprese sociali per un’Europa più inclusiva, sostenibile
e prospera”. La lettera aperta, nata per iniziativa di Carlo Borzaga (presidente Euricse e professore presso
l’Università degli studi di Trento), è stata inviata alla Commissione europea e prende spunto dalle
dichiarazioni sulla centralità dell’economia sociale rilasciate dai commissari Michel Barnier ed Antonio
Taiani davanti al Parlamento Europeo in occasione del loro insediamento.
Presentando la lettera e le richieste degli accademici, Carlo Borzaga ha sottolineato che la Commissione
Europea dovrebbe adottare iniziative politiche concrete a supporto dell’economia sociale e rivedere gli
strumenti di politica economica ed industriale alla luce di una visione pluralista delle forme di impresa,
aperta al contributo delle organizzazioni dell’economia sociale. Alle autorità di Bruxelles è stato chiesto di
riconoscere le specificità di cooperative ed imprese sociali, in particolare la loro capacità di produrre
inclusione e coesione sociale, quando si definiscono le politiche fiscali, le modalità di rapporto con il settore
pubblico e l’allocazione dei fondi strutturali.
Il professore José Luis Monzón, presidente di CIRIEC Spagna e professore dell’Università di Valencia
(Spagna) ha sottolineato l'attuale varietà organizzativa nel settore dell'economia sociale. Ha poi aggiunto
che: "tutte queste organizzazioni provengono dalla società civile ed hanno come obiettivo primario quello di
rispondere alle specifiche esigenze delle comunità e della società in generale." Ha aggiunto che queste
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organizzazioni "hanno una solida presenza in tutti i settori di attività, pari al 10% di tutte le imprese europee
e al 7% del totale dell'occupazione dipendente".
Il professore Lars Hulgård, presidente del Research Network EMES e decente dell'Università di Roskilde
(Danimarca) ha sottolineato che: “La nostra presenza qui, oggi, conferma che le istituzioni Europee
riconoscono l’importante, se non cruciale, contributo dell'economia sociale e delle imprese sociali nel
costruire l’identità europea come la conosciamo oggi“. Si riferiva in particolare al modello europeo di
economia sociale di mercato.
Infine, il professor Roger Spear, membro fondatore del EMES, membro del comitato scientifico di CIRIEC e
docente presso la Open University (UK), ha concluso enfattizando apporto della ricerca comparativa
internazionale alle politiche in questo settore. Ha inoltre sottolineato l’importante bagaglio di conoscenze sul
significato di imprese e cooperative sociali acquisito grazie al lavoro di ricerca di reti quali EMES e CIRIEC.
I Commissari Barnier e Tajani hanno assicurato agli accademici che le istituzioni europee stanno dedicando
una particolare attenzione ai temi dell’economia sociale.
“Sulla scia del rapporto che l’onorevole Toia ha presentato e che è stato poi adottato dal Parlamento Europeo,
la Commissione ha preparato il Single Market Act, un documento che contiene le proposte della Commissione
per l’economia sociale di mercato” ha detto Michel Barnier rispondendo alle richieste di più di 400 ricercatori
ed accademici di 29 paesi europei che hanno firmato l’Appello.
Nel suo discoroso, il Commissario Barnier ha sottolineato che ben 10 Commissari hanno dato il loro
contributo per definire le proposte che saranno presentate il 27 ottobre.
”L’importanza dell’economia sociale è legata al futuro delle imprese, che oggi si pone alla nostra società con
grande urgenza. La crisi ha mostrato la resistenza dei modelli sui quali l’economia sociale tradizionalmente si
fonda. Non si può che prenderne atto, soprattutto nel momento in cui si è chiamati a riavvicinare il mercato
interno ai cittadini, lavoratori e consumatori europei. Quando qualcosa di necessario diventa impopolare, si è
di fronte ad un problema. Per risolvere il problema dobbiamo fare in modo che il mercato interno diventi di
nuovo il mercato dei cittadini europei. A seguito della pubblicazione del Single Market Act si aprirà un ampio
dibattito che durerà 4 mesi e al quale sarà necessario che tutte le parti apportino i loro contributi in modo
costruttivo. Il Rapporto sull’Economia Sociale ha già indicato la giusta direzione per la promozione del
concetto di economia sociale, che va al di là dei discorsi ufficiali: si dovrebbereo risolvere alcune questioni
legali come per esempio, ma non solo, quelle degli statuti. Sono necessari i dati che permetterebbero di
migliorare le analisi del settore e del suo impatto e per questo l’economia sociale dovrebbe essere presa in
considerazione anche dall’Eurostat; i rappresentati dell’economia sociale dovrebbero essere meglio integrati
nel dialogo e nel dibattito pubblico. Nel suo Rapporto, l’onorevole Patrizia Toia ha posto alcune domande
importanti: ha chiesto, per esempio, se serve creare strumenti nuovi o utilizzare quelli già esistenti. Posso dire
che stiamo valutando entrambe le possibilità ma l’importante è avere un approccio coerente per l’economia
sociale. L’onorevole Toia ha chiesto anche cos’è l’innovazione sociale e se non sia opportuno, in questo
momento quando ne abbiamo più bisogno, sfruttare e sbloccare le potenzialità del mercato per una tripla
innovazione: sociale, tecnologica ed economica. Non dimentichiamo che ci sono anche questioni importanti e
difficili da affrontare come per esempio level playing field in materia di concorrenza per le imprese
dell’economia sociale, il principio del non profit, etc., ma proprio per questo il dibattito sul Single Market Act
che partirà a fine ottobre sarà molto importante.”
Anche il commissario Tajani ha ribadito il suo grande interesse per l’economia sociale. Ha ricordato che anche
il trattato di Lisbona parla di “economia sociale di mercato” anche se purtroppo la parola “sociale” viene
spesso ignorata.
“La crisi ha fatto sì che le imprese dell’economia sociale abbiano trovato quel riconoscimento che meritano
grazie al ruolo positivo che hanno assunto nell’econopmia di oggi e nella vita sociale dei cittadini, ha detto
Tajani. Il principale obiettivo della Commissione è quello di creare un ambiente giuridico ed amministrativo, a
livello comunitario e a livello nazionale, nel quale le imprese dell’economia sociale possano prosperare. La
crescita economica e l’occupazione dell’Europa dipenderanno dalla sua capacità di creare e sostenere le
imprese innovatrici, poiché non può esserci crescita senza innovazione. Le imprese dell’economia sociale
hanno bisogno di sostegno per rimediare alla loro più grande debolezza: la mancanza di comprensione del
loro modo di funzionamento e della loro importanza sociale. I giovani imprenditori non sono sufficientemente
coscienti dei vantaggi che potrebbero ottenere se diventassero imprenditori sociali. La visibilità è quindi più
che mai necessaria.”
Parlando dei progetti futuri, il Commissario Tajani ha citato la ricerca “Study on the implementation of
Regulation 1435/2003 on the Statute for European Cooperative Society”, realizzata proprio da Euricse in
collaborazione con Cooperatives Europe ed Ekai Foundation, finanziata dalla Direzione Imprese e Industria
della Commissione Europea. Tajani ha sottolineato la sua intenzione di aprire una consultazione pubblica
sulle conclusioni e le raccomandazioni presenti nel rapporto. I risultati saranno poi presentati in un
documento della Commissione prima dell’estate 2011.
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