Lorenzo Lotto, un genio inquieto

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Lorenzo Lotto, un genio inquieto
Un veneziano in quel di Bergamo e dintorni
Lorenzo Lotto
Parti dalle Groane in direzione Bergamo e imboccata la MI-Ve esci a Seriate. Da qui, in pochi chilometri arrivi a Trescore
Balneario. Chiedi di villa Suardi all’interno del grande parco sorge l’oratorio che ospita l’opera
capolavoro di Lorenzo Lotto.
La visita pur attenta non ti costa che un’oretta.
Approfittane e vai alle terme sono famose perle inalazioni contro le asme e i mali tipici di questa stagione :-)
Lorenzo Lotto a Trescore Balneario
Opera che lasciò stupefatti i suoi coevi e alla quale Lotto deve la fama di artista misterioso e visionario. Di questa opera si
parla spesso a sproposito. In molti casi se ne parla senza averla vista.
Ci troviamo al cospetto di un a fresco in cui la influenza nordica è ancora presente in Lotto e dalla quale trae ispirazione
per l’impianto iconografico
Il grande affresco, che occupa l'intera parete sinistra del piccolo oratorio già cappella privata di Villa Suardi, ha al centro la
grande immagine di Cristo ispirata al versetto evangelico "Io sono la vite e voi i tralci": dalle sue dita emanano lunghi
viticci che includono busti di Santi e che scorrono infine, tra putti danzanti, sulle falde del soffitto.
Nel campo è invece la narrazione del martirio di S. Barbara, perseguitata dal padre in una successione di scenette che si
richiamano forse ai percorsi devozionali dei Sacri Monti ma che consentono al Lotto di consegnarci una coloritissima
immagine di vita contemporanea.
Sulle altre pareti, la decorazione è completata da riquadri figurati, dedicati ai miracoli di Santa Brigida, S. Caterina e S.
Maria Maddalena, e da fasce con i busti di Sibille e Profeti annuncianti la venuta di Maria: il ciclo fu compiuto entro il
1524, su incarico di Giovan Battista Suardi il cui ritratto compare ai piedi di Cristo.
Chi è Lorenzo Lotto
Lorenzo Lotto nacque a Venezia intorno al 1480. All’età di 25 anni era già conosciuto come uno dei più famosi
pittori del tempo, ma più tardi fu messo in ombra da Tiziano e quasi dimenticato.
Raggiunse una carriera indipendente nel Nord e nel Centro Italia, lavorando nella Città della Repubblica Veneziana, nelle
Marche, lungo la costa Adriatica e a Roma.
Lavorò con Giovanni Bellini a Venezia, ma nel 1503 si trasferì a Treviso, dove attirò subito l’attenzione del vescovo
Bernardo De Rossi, il quale gli commissionò "La Madonna con il Bambino e i SS Pietro e Giovannino". In questo modo il
vescovo aiutò la carriera del giovane artista. Nonostante il successo ottenuto, Lotto restò a Treviso solo tre anni e poi si
trasferì poi a Recanati. Venne chiamato poi nel 1509 a Roma, per dipingere degli affreschi nel Vaticano. Nel 1513 si
trasferisce a Bergamo dove dipinge il doppio ritratto di Agostino e Nicolò della Torre e il San Gerolamo di Allentown.
Durante il periodo trascorso a Bergamo (dal 1513 al 1525), Lotto dipinge e conclude opere di molta importanza: termina
la Pala Martinengo, dipinge la Susanna e i vecchioni, dipinge il ritratto di Faustina e Marsilio Cassotti e le Nozze mistiche
di santa Caterina, affresca le pareti dell'oratorio di Battista Suardi a Trescore.
Finalmente Lotto torna a Venezia il 20 dicembre del 1525, forse attirato da un maggiore guadagno. Durante i suoi anni a
Venezia, Lotto pitturò per la maggior parte immagini devote per privati. Uno dei pochi lavori fatti su ordinazione era un
pezzo di altare della gloria di San Nicola (protettore dei marinai) per la chiesa di Santa Maria dei Carmini. Durante il suo
soggiorno a Venezia, continuò a produrre lavori anche nell'Italia centrale, godeva di un considerevole successo anche
nell'ambito privato: dipingeva ritratti, piccole immagini devozionali. E' dimostrato che Lotto bene integrato nel mondo
sociale e professionale degli artisti veneziani.
Nel 1533 trasferì la sua attività da Venezia nell'area di Recanati e Jesi. Qui dipinge la cappella de li Signori del Palazzo dei
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Priori. Nel 1539 firma e data la Pala del Rosario per la chiesa di S. Domenico a Cingoli. Nel 1550 organizza ad Ancona
una lotteria di 16 dei suoi quadri e dei trenta cartoni colorati delle tarsie di Bergamo. Nel 1552 giunge a Loreto dove
viene nominato pittore della santa Casa.
Nel 1557 muore nella Santa Casa di Loreto all'età di 77 anni.
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