❤ LA FAUNA SCHEDA F11 animali notturni I I prati, i boschi di notte sono affascinanti perché assumono un aspetto completamente nuovo. Molte FARFALLE NOTTURNE che hanno passato il giorno in assoluto riposo tra l’erba, per fare un esempio, ora vengono fuori, attirate dal profumo di certi fiori poco appariscenti e subentrano così alle farfalle diurne quando queste vanno a riposare. Contrariamente a queste ultime, le farfalle notturne non si posano mai sui fiori, ma vi si librano sopra come elicotteri. Alcune di esse sono dotate di un udito così acuto da sfuggire anche ai pipistrelli, altri tipici animali crepuscolari o notturni. Quando questi si lanciano emettendo i loro squittii ultrasonici che funzionano da radar per individuare la preda nell’oscurità, le farfalle più abili deviano la loro traiettoria. Un’impresa veramente notevole e in un certo senso avvilente per il pipistrello che ha costruito un radar così sofisticato per essere sconfitto da una farfalla! I CHIROTTERI, ordine di mammiferi detti comunemente pipistrelli, sono in grado di volare grazie all’allungamento del metacarpo e delle dita degli arti anteriori che sostengono una membrana alare detta patagio. Per aspetto e dimensioni variano grandemente ma in tutte le specie il patagio si estende anche agli arti posteriori e alla coda. Il grande sviluppo della superficie cutanea, sproporzionata rispetto al volume del corpo, provoca una forte perdita di calore interno, che deve essere compensato da un’attiva alimentazione (alcuni sono insettivori, altri frugivori, cioè si cibano di frutti). Lo stesso bisogno di calore spiega perché si tengono affiancati gli uni agli altri sulle pareti delle grotte, nelle torri, nei campanili, dove si rifugiano di giorno, dormendo strettamente avvolti nel patagio, sospesi a testa in giù. Ne risulta un curioso Gufo comune. Le “orecchie” del Gufo non hanno nulla a che vedere con il sistema uditivo, finissimo, dell’animale. Sono piuttosto un mezzo di comunicazione. Ad esempio, tese ed allungate indicano allarme, appiattite e quasi invisibili, grande paura e preoccupazione, specie se in presenza di piccoli ancora incapaci di volare. Con la partecipazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo ❤ SCHEDA F11 LA FAUNA animali notturni SCHEDA N. 1 Allocco. Di una persona sciocca si dice anche che “è un allocco “. Niente di più ingiusto. L’Allocco è un predatore astuto, feroce ed opportunista, capace di sopravvivere anche in ambienti fortemente compromessi dall’azione umana. contrasto tra l’individualismo notturno, quando i chirotteri cercano la preda, e l’istinto gregario che li spinge a vivere in comunità durante il riposo. Volendo osservare come si comportano di notte gli insetti in un prato, è consigliabile usare una forte torcia a luce rossa. Sarà l’occasione per accorgersi delle numerose altre attività che si svolgono nei dintorni. Di notte, molte larve di insetti si arrampicano sugli steli per nutrirsi e con un po’ di fortuna si potrà vedere il rumoroso grillo talpa, animale singolare con le zampe anteriori simili a quelle di una talpa (tipico esempio di convergenza evolutiva). Alla base dei fusti delle piante, poi, la superficie del suolo diventa una vera giungla. I ragni del genere Cheiracanthium che non tessono tela, camminano furtivi nel buio per cercare gli insetti loro preda. I vari centopiedi placcano indiscriminatamente vermi, coleotteri ed altri insetti. Il GUFO, rapace legato alla notte, nidifica nelle macchie boschive del PARCO DEL PO CUNEESE. Predatore di notevoli capacità, si nutre prevalentemente di piccoli mammiferi come topi, ratti, occasionalmente piccoli di scoiattolo o nidiacei di altri uccelli. Anche l’ALLOCCO è una specie tipicamente notturna; talvolta lo si può osservare al crepuscolo, all’inizio della caccia. Vive nei boschi come nelle campagne, nei giardini o nelle vicinanze dei paesi. Da carnivoro e predatore qual è, si nutre di micromammiferi, rane, rospi e lombrichi che caccia in genere sul terreno, spaventandoli con il battito delle ali nel fogliame e costringendoli così a rivelarsi con la fuga. La CIVETTA, piccolo rapace notturno dai colori dimessi, si nutre di insetti, lombrichi, piccoli roditori. La troviamo nelle zone di pianura, in aperta campagna, ad esempio in vecchi fabbricati o costruzioni mentre è assente nelle zone boscate. Curiosità: il suo canto era considerato di malaugurio. Uccello sacro a Minerva e simbolo della città di Atene (come ci ricorda il suo nome latino Athene noctua), in realtà è utilissima agli agricoltori. Anche se sfavorita dalle dimensioni, la civetta non esita ad assalire i ratti, soprattutto individui giovani ed inesperti che afferra giungendo alle loro spalle, grazie al suo volo estremamente silenzioso ed ad un perfetto adattamento all’ambiente notturno. Altra curiosità: tutti i rapaci notturni ingoiano le prede praticamente intere. In un secondo tempo le parti non digeribili, terra contenuta nei lombrichi, corazze di insetti, peli, penne, vengono espulsi dallo stomaco sotto forma di rigurgiti detti anche “borre”. Queste rappresentano una delle tracce più facilmente riconoscibili per appurare la loro presenza in un determinato territorio. Civetta. E’ uno dei più piccoli rapaci notturni nostrani. Il canto permette di riconoscerne la presenza e distinguerne i sessi. Questo fatto vale anche per altri rapaci notturni, in particolare per l’Allocco. Foto: Anna Gaggino, Fulvio Beltrando, Massimo Campora - Testi: Samantha Rosso, naturalista e Renzo Ribetto - Disegni: Renzo Ribetto - © Parco del Po Cuneese - Mar. 02