Fotografia astronomica | Kosmorei

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Fotografia astronomica | Kosmorei
FOTOGRAFIA ASTRONOMICA
TECNICHE FOTOGRAFICHE
Le tecniche di astrofotografia si differenziano dalla fotografia tradizionale per l’uso della
strumentazione e dei soggetti da fotografare. La principale differenza consiste nella focale degli
obbiettivi, relativamente ridotta nella fotografia classica ( da 18mm a 400-500 mm ), diventa
normalmente più estesa nell’astrofotografia, dove si utilizzano maggiori ingrandimenti.
Un’ulteriore differenza consiste nel RAPPORTO FOCALE, valore che determina la luminosità
dello strumento.
Rispetto alle macchine fotografiche, dove è molto basso, nella fotografia astronomica risulta,
spesso, notevole. Questo indice comporta come immediata conseguenza una riduzione della
luminosità che deve essere compensata da tempi di esposizione notevolmente più alti, anche in
virtù della scarsa luminosità degli oggetti celesti da fotografare.
Ultimamente le nuove tecnologie hanno consentito di superare questa limitazione, grazie alla
produzione di strumenti con rapporti focali molto elevati ( tipo riflettori, ma anche rifrattori con f/4
– f/5 ) e l’uso di camere CCD, dove i sensori ( di altissima qualità ) sono raffreddati con una
cella, denominata, di Peltier, la quale posta sul retro dello strumento permette di eliminare,
quasi completamente, il rumore elettronico di fondo ( che nel digitale equivale alla grana
presente nelle pellicole di alta sensibilità utilizzate dalle reflex analogiche ). Infatti abbassando
al massimo la temperatura si limita il movimento naturale degli elettroni dando, così, immagini
quasi completamente prive di rumore. Successivamente si utilizzeranno i software di
elaborazione, che consentiranno la pulizia finale.
Ovviamente per tutto questo è necessaria una discreta esperienza nella regolazione del CCD e
nell’uso dei software di elaborazione delle immagini.
STRUMENTAZIONE
Gli strumenti che vengono utilizzati in astrofotografia sono, fondamentalmente, due: I
RIFRATTORI e I RIFLETTORI. Da questi due, considerati puri, sono nati, poi, una serie di
strumenti ibridi ( Schmith-Cassegrain, Maksutov-Cassegrain, Ritchey-Cretien ecc. ) che, a
seconda dell’utilizzo, possono, più o meno, soddisfare le esigenze degli astronomi sia amatori
che professionisti.
I RIFRATTORI sono telescopi che hanno un’ottica costituita da lenti. Questi strumenti si
suddividono in ACROMATICI ( 2-3 lenti ) e APOCROMATICI ( 3 e più lenti ). Quest’ultimi
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rappresentano il top dell’astronomia amatoriale, consentendo immagini altamente contrastate.
L’utilizzo di questi sofisticati telescopi è maggiormente indirizzato verso la fotografia delle
macchie solari, della luna ad alta risoluzione e dei pianeti ( in alcuni casi, anche, per le galassie
e degli ammassi globulari ).
I RIFLETTORI, invece, hanno un’ottica costituita da specchi e sono, normalmente, caratterizzati
dal fatto di essere più luminosi. Questi telescopi sono più indicati per il profondo cielo,
specialmente quando si desidera fotografare la nebulose ad emissione e planetatrie, oltre che
le galassie dotate di minore luminosità e, quindi, magnitudine.
FOTOGRAFIA ASTRONOMICA A FUOCO DIRETTO
La fotografia astronomica consente i migliori risultati mediante la tecnica a FUOCO DIRETTO,
che consiste nel collegare il corpo macchina della reflex direttamente al fuoco del telescopio.
Questo avviene tramite anelli adattatori che variano a seconda della reflex utilizzata. Con
questa tecnica si sfrutta tutta la grandezza del diametro di apertura del telescopio, che
diventerà un immenso obbiettivo. In questo caso sarà necessario utilizzare una serie di
accorgimenti indispensabili a compensare la rotazione terrestre che, viceversa, potrebbe
causare un’inevitabile mosso.
A causa dei tempi lunghi d’esposizione è necessario allineare in maniera perfetta il telescopio
senza trascurare “la messa in livella” rispetto alla superficie dove si sta osservando.
Nel nostro emisfero boreale abbiamo la fortuna di avere la stella polare che ci aiuta in questo
importante allineamento.
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FOTOGRAFIA ASTRONOMICA IN PARALLELO
Nella fotografia in parallelo si installa la macchina fotografica sul telescopio, utilizzando, lo
stesso come strumento “guida” tramite l’utilizzo di un oculare munito di reticolo illuminato.
A questo punto, con i movimenti micrometrici della montatura, si cercherà di mantenere il
campo fotografico immobile puntando, al centro del crocicchio del reticolo illuminato, una stella
di riferimento per tutta la durata dell’esposizione fotografica che, in questa maniera, potrà
durare anche decine e decine di minuti.
FOTOGRAFIA ASTRONOMICA SU TREPPIEDE FISSO E SU
MONTATURA SENZA TELESCOPIO PRINCIPALE
Molto più semplici sono la fotografia astronomica su treppiede fisso e su montatura con
inseguimento senza telescopio principale.
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FOTOGRAFIA ASTRONOMICA CON INTERPOSIZIONE DI
OCULARE
Nella fotografia con interposizione di oculare si utilizzano gli oculari ponendoli tra il corpo
macchina della reflex e il fuoco del telescopio tramite un raccordo chiamato telextender. In
questa maniera è possibile aumentare notevolmente gli ingrandimenti affinché si possano
evidenziare particolari molto piccoli e contrastati. Con questa tecnica si ottengono notevoli
risultati, specialmente, sui pianeti, sui crateri lunari ( in prossimità della linea del terminatore ) e
sulle macchie solari. La difficoltà di questa metodica, seconda solo alla tecnica del fuoco diretto,
consiste nella messa a fuoco. Questa operazione risulta molto difficile, a causa dell’elevato
aumento degli ingrandimenti responsabili, tra l’altro, anche, di un abbassamento della
luminosità.
STRUMENTAZIONE ASTRONOMICA
Montatura equatoriale
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Reflex analogica
Superata quasi completamente dalle reflex digitali, la reflex analogica, nella fotografia
astronomica, subisce il grande limite rappresentato dal difetto di saturazione della pellicola
dovuto ai lunghi tempi di esposizione. Gli ultimi astrofotografi che la utilizzano scelgono pellicole
molto particolari con grane più possibili fine.
Ultimamente, di pari passo all’evoluzione del mondo digitale, sono migliorate, anche, le poche
pellicole di uso astronomico, permettendo ai romantici nostalgici dei tempi andati, di continuare
ad effettuare rispettabili fotografie astronomiche.
Reflex digitale
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CCD
Si tratta dello strumento che in astrofotografia permette di ottenere i migliori risultati.
Ultimamente è diventato, anche, abbastanza accessibile per la notevole riduzione dei costi, fino
a pochi anni fa, inaccessibili per la maggior parte degli appassionati di astronomia.
WEBCAM
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È una valida alternativa alla più costosa camera CCD. Possono essere utili strumenti in
astrofotografia con opportune modifiche. Hanno costi visibilmente contenuti e si utilizzano con il
metodo della proiezione dell’oculare ( meno invasivo e distruttivo per la webcam ) o quello a
fuoco diretto. In questo caso si deve smontare il corpo lente e mostrare il piccolo sensore CCD,
che attraverso raccordi mirati, viene collegato nel fuoco del telescopio per la successiva ripresa.
Di solito si utilizza il filtro “IRcut” per migliorare il contrasto e la qualità dell’immagine fotografata.
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