CASH La propaganda nelle monete

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CASH
la propaganda nelle monete
LA MONETA ROMANA
Le monete a Roma hanno rappresentato non solo un elemento
economico ma un efficace strumento di propaganda politica.
Oltre alla sua funzione economica
di misura del valore,
la moneta esaltava la posizione
dell'uomo di governo e in età
imperiale ne diventò
testimonianza.
Le monete alla fine della Repubblica
Denario di Crasso
Denario di Cesare
Denario di Pompeo
Se l’esaltazione in età repubblicana era stata
relegata solo ai miti e alle leggende,
dopo la morte di Cesare,
sulle monete dei nuovi triumviri esploderà
l'esaltazione dell'individualismo romano.
I Triumviri
Emilio Lepido, M. Antonio e il futuro Augusto, G. Cesare Ottaviano, cominciarono a
sostituire la propria effigie ai ritratti degli antenati
per celebrare la loro immagine e le loro imprese.
La moneta veicolava bene messaggi e informazioni , perché tutti potevano conoscere il
volto del comandante e le sue res gestae,
che erano incisi, in maniera ufficiale, sulle monete.
Lepido
Ottaviano
Antonio
In tutta l’età imperiale la propaganda romana con le statue nei Fori e le
monete da far circolare nel più remoto angolo dell’impero, faceva in
modo che anche l’ultimo contadino, britanno o lusitano, conoscesse chi
era l’imperatore, i suoi titoli, le sue imprese, ma anche le opere
pubbliche realizzate.
Attraverso le monete
è possibile raccontare
la storia e la società romana
Giulio Cesare
Cesare fece coniare nel 45 a.C . una moneta con il suo volto stampato sopra a cui
associava esplicitamente riferimenti al mito di Venere ed Enea.
Una propaganda di successo che sosteneva e diffondeva
l’origine divina della gens Iulia.
Denario di Cesare
testa laureata di Cesare e Venere stante a sinistra che tiene la Vittoria con la mano destra, lo scettro
con la sinistra e appoggia il gomito sinistro ad uno scudo collocato su globo
Ottaviano Divi Filius
Quando il giovane Ottaviano scese sul terreno della lotta politica nel 44 a.C.
il nome di Cesare era il suo unico asso nella manica.
Doveva in ogni modo mantenere viva la memoria del padre adottivo
tra i veterani e il popolo.
Divinizzazione di Cesare e uso sistematico del Sidus Iulium, segno di prosperità.
Attraverso le monete
questo linguaggio delle immagini
viene utilizzato in tutte le sue potenzialità
Nel 44 a.C., mentre Ottaviano faceva celebrare a Roma i
giochi in onore del padre defunto, apparve una cometa
talmente brillante da essere visibile già prima del tramonto.
Le monete testimoniano come Ottaviano fu ben felice della
voce popolare che la stella, sidus Iulium, andasse
interpretata come la prova della divinizzazione di Cesare.
Il Divi Filius fece erigere un tempio in onore del padre divinizzato
e fece coniare una serie numismatica
in cui si riproduceva il tempio del Divus Iulius.
sul frontone il sidus Iulium
al lato l’altare commemorativo eretto spontaneamente
dalla folla vicino al rogo funebre di Cesare.
IL II TRIUMVIRATO
Alla morte di Cesare, Roma vive un momento di grave instabilità politica.
Nel 43 a.C. si viene a creare il II Triumvirato, che a differenza del primo,
non era un patto privato, ma un patto ufficializzato
da un decreto del Senato anche se straordinario.
I Triumviri
Emilio Lepido
Caio Cesare Ottaviano
Marco Antonio
LEPIDO
Anche il Triumviro Emilio Lepido ha lasciato traccia della sua attività
politica attraverso le serie numismatiche coniate a suo nome.
Queste emissioni testimoniano il livello che l’arte incisoria aveva
raggiunto all’epoca, capace di far risaltare lo stile e le fattezze dei ritratti.
Attraverso le monete, si possono ricostruire le tappe fondamentali della
sua vicenda storica e, in base al periodo di emissione, esse si possono
suddividere in tre fasi.
Prima fase
Testa femminile e dietro un ramo di palma
Prima del Triumvirato, Lepido si
affacciò sulla scena politica come
semplice monetiere al servizio
prima di Giulio Cesare e
poi di M. Antonio.
A questo primo periodo
appartengono alcuni denari,
coniati principalmente nelle zecche
italiche e a Roma.
Cavaliere porta un trofeo di armi sulla spalla
Seconda Fase
Le monete coniate a suo nome e a
quello del suo alleato politico M.
Antonio. Questa serie, risalente a
dopo il 44 a.C., fu battuta in Gallia
dove Antonio, uno dei migliori
ufficiali di Cesare, era ancora molto
potente. Lepido riceve come
gratifica da Antonio il titolo a vita
di Pontefice Massimo e sulle
monete sono raffigurati gli oggetti
sacri inerenti alla più alta carica
religiosa romana
lituus e capis
affiancati da un
corvo; sopra M.
ANTON. IMP., con
N e T legate. R/
Simpulum,
aspersorio, ascia
con testa di lupo
in cima e apex, il
tutto sormontato
dalla legenda M.
LEPID. IMP.
Terza Fase
L’ultimo periodo è
caratterizzato dal massimo
impegno politico di Lepido: il
Triumvirato. La zecca
maggiormente attiva di Roma
vide l’impiego di talentuosi
monetieri.
Appartengono a questa
categoria le serie di aurei e
denari coniati per i Triumviri.
Marco Antonio
Marco Antonio, luogotenente di
Gaio Giulio Cesare,
fu il grande rivale di
Gaio Cesare Ottaviano
Antonio e la sua gens
Come Cesare Ottaviano anche Antonio faceva risalire le proprie origini
da un antenato mitico, un misterioso figlio di Ercole, di nome Antonio.
Anche in questo caso le monete ebbero un uso propagandistico.
aureo di L. Livineio Regolo
(42 a.C. )
effige di M. Antonio e
il figlio di Ercole, Antonio,
progenitore della gens Antonia
Antonio contro Ottaviano
In Oriente Antonio fece delle scelte che a Roma apparivano molto discutibili:
dissanguava le provincie con le tasse,
conduceva una politica del tutto autonoma e
disponeva del territorio come di un bene privato.
All’insuccesso della guerra contro i Parti si aggiunse
la vicenda amoroso- politica con la regina dell’Egitto, Cleopatra.
Di fronte alla paura di una svolta monarchica,
che Ottaviano seppe orchestrare e sfruttare a proprio vantaggio,
Roma dichiarò guerra a Cleopatra.
La battaglia decisiva di questa guerra in difesa della romanità si svolse ad Azio e
decretò la fine di Antonio e l’ascesa definitiva di Ottaviano
Le monete di Marco Antonio
Denari coniati da Marco Antonio
durante la guerra civile:
il dritto raffigurava
una galea ed il nome di Antonio,
mentre il rovescio presentava
il nome della legione
per la quale la moneta
era stata emessa.
Queste monete rimasero in
circolazione per più di 200 anni.
Le monete di Augusto
Durante il principato di Augusto, dal 31 a.C. alla sua morte, nel 14 d.C., sono
anche ascrivibili le emissioni della famiglia:
le monete di Livia, di Agrippa, di Giulia, di Tiberio
e dei giovani principi, Gaio e Lucio Cesare.
Inoltre vennero coniate monete destinate alle province, in particolare all'Egitto,
in cui sono utilizzate tipologie diverse da quelle romane.
Livia
Imp. Caesar Augustus
Agrippa
Le monete del trionfo di Azio e dell’Egitto
Le fonti storiche ci raccontano che un arco in onore di Ottaviano venne eretto nel
Foro dopo la battaglia di Azio e la conquista dell'Egitto,
in occasione del trionfo nel 29 a.C.
Di questo arco, detto “arco aziaco”
ci rimane una rappresentazione monetale.
In seguito alla conquista nel 30 a.C.
l’Egitto divenne parte
dell'Impero romano,
e fu la prima provincia imperiale.
Dopo Azio, Ottaviano era divenuto di
fatto il padrone assoluto dello Stato
romano, anche se formalmente Roma
era ancora una repubblica.
Il 16 gennaio del 27 a.C. il Senato gli
conferì il titolo di Augustus a cui
seguirono la Tribunicia potestas,
l'Imperium proconsulare a vita e la
carica di Pontifex Maximus.
Restò al potere sino alla morte, il suo
principato durò 44 anni e fu il più lungo
della Roma imperiale.
L'età di Augusto rappresentò un
momento di svolta e portò al definitivo
passaggio dalla repubblica al
principato.
La riforma delle monete
Augusto attuò una riforma monetaria
tra il 23 ed il 20 a.C. allo scopo di
risolvere il disordine che si era creato
nella produzione monetaria .
Le emissioni furono assai numerose,
grazie al bottino che il Princeps aveva
riportato dalla nuova provincia
d'Egitto ed alle miniere spagnole.
Busto di Augusto.
…e dopo
Anche i successori di Augusto usarono la coniazione di monete.
Monete in cui un lato, il dritto di solito, reca l'immagine di Augusto
e l'altro la titolatura del successore.
Oppure coniazioni che ripropongono temi della Repubblica, che recano comunemente
da un lato, di solito il dritto, l'immagine
e dall'altra almeno la titolatura dell’imperatore.
Gli scopi rimangono di tipo politico, celebrativo e propagandistico
ADRIANO
che tiene una spiga
nella mano destra.
IMP CAESAR AVGVSTVS
testa nuda di Augusto
relazione: La lotta per il potere assoluto nelle monete
Tratta da
Augusto e il potere delle immagini di Paul Zanker
Lepido un uomo relegato ai margini della storia in www.academia.edu
Monetazione imperiale romana in www.wikipedia.org
Fine
II F Liceo scientifico Euclide
MANUEL CARBONI
GIANMARCO MELIS
RICCARDO SARIGU
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