IL POLMONE
Tutti gli essere viventi, con l’eccezione dei soli anaerobi, prendono ossigeno dall’ambiente ed eliminano anidride carbonica nello stesso ambiente. In altre parole, ogni forma di vita dipende dal ciclo ossigeno – anidride carbonica e questa operazione di scambio gassoso è alla base della respirazione. Questo processo è indinspensabile per la vita cellulare e quindi per la sopravvivenza. Una persona può vivere alcune settimane senza cibo, pochi giorni senza acqua, ma solo pochi minuti senza ossigeno. A questa operazione di scambi gassosi è preposto l’apparato respiratorio, costituito dai due polmoni e dalle vie respiratorie. I polmoni, destro e sinistro, abitano la cavità toracica e sono accolti ciascuno nella crorrispondente loggia pleurica; la superficie di ciascun polmone è libera, ad eccezione d ell’ilo ove la presenza del peduncolo polmonare la collega al mediastino. La forma generale del polmone è riconducibile ad un semicono, con apice in alto e base sul diaframma. Il volume del polmone è variabile in rapporto alle fasi della respirazione; tuttavia il polmone di sinistra è leggermente più piccolo del destro a causa della direzione del cuore verso sinistra. Nonostante che il polmone di d estra sia più voluminoso, esso è meno esteso in senso verticale, in quanto la cupola diaframmatica di destra risale più in alto, sospinta dalla voluminosa massa del fegato. Nella fase di riposo respiratorio il polmone ha un’altezza media di 25 cm, un diametro antero –posteriore di 15 cm ed una larghezza che nel polmone di destra è di 10 cm mentre in quello di sinistra è di 7 cm. Il peso, in media è nell’adulto di 600 gr per il polmone di destra e di 500 gr per quello di sinistra; nel neonato è d i 65 gr se non ha respirato, di 90 gr circa se ha respirato. Ciascuno polmone presenta un apice e tre facce; la faccia diaframmatica o base, la faccia costale e la faccia mediale o mediastinica; tre margini; uno anteriore, uno posteriore ed uno inferiore. L’apice è arrotondato, coperto dalla cupola pleurica e si solleva verso la base del collo. La base presenta una profonda concavità, data dal rapporto con la superficie superiore del diaframma. La faccia costale si adatta alla superficie anteriore, laterale e posteriore della parete toracica, dalla quale essa resta separata dalla pleura viscerale, dalla pleura parietale e dalla fascia endotoracica. La faccia mediale è in contatto con il lato del mediastino, eccetto che alla radice. Il peduncolo polmonare o radice del polmone contiene i bronchi, i vasi sanguiferi polmonari e bronchiali, i nervi, i vasi linfatici ed i linfonodi, il tutto racchiuso nella pleura. In ciascun polmone è presente una scissura obliqua o scissura principale. La quale si approfonda nell’intero del polmone ad esclusione della radice ed è, pertanto, ben visibile sia sulla superficie mediale che su quella costale. Nel polmone di destra ed anche presente una scissura trasversa o secondaria. Per opera di queste scissure il polmone di sinistra è diviso in d ue lobi, superiore ed inferiore, mentre quello di destra è diviso in tre lobi, superiore, medio ed inferiore. Tuttavia una simile suddivisione dei polmoni in lobi, benchè essa derivi naturalmente dalla presenza delle scissure, è alquanto artificiosa. Lo sviluppo della chirurgia toracica ha richiamato l’attenzione su un’unità più piccola, il segmento o zona broncopolmonare; sono stati descritti in ogni polmone 10 o più segmenti. Un segmento bronco polmonare è costituito da una porzione di tessuto polmonare dipendente dalla ventilazione di un solo ramo bronchiale; e se questo ramo si blocca, il rifornimento di aria viene completamente interrotto. POLMONITE INTERSTIZIALE Coinvolge le aree tra gli alveoli. È più probabile che sia causata da virus o da batteri atipici. Predilige l’età
infantile, specialmente il neonato ed il lattante (nei quali il tessuto interstiziale del polmone ha uno sviluppo
maggiore che nell’adulto) frequentemente è provocata da virus (virus influenzali, Citomegalovirus, virus
sinciziale, virus del morbillo, Adenovirus, virus Coxsackie ed altri); un processo infiammatorio di questo tipo può
essere tuttavia determinato anche da batteri, rickettsie ecc. La sintomatologia varia, in rapporto alla natura
dell’agente eziologico: in genere i sintomi sono quelli di una malattia respiratoria acuta di tipo influenzale:
febbre, tosse, difficoltà respiratoria, espettorazione a volte emorragica. La guarigione è in genere lenta e in
queste forme possono cronicizzare portando alla fibrosi interstiziale del polmone. Oltre che da agenti infettivi, la
polmonite interstiziale può essere determinata da cause di altra natura, quali radiazioni ionizzanti, inalazione
di gas irritanti, di vapori metallici o di altre sostanze chimiche, di sostanze oleose impiegate come mezzi di
contrasto radiologico, o anche come espressione di una reazione allergica o immunitaria. POLMONITE Il polmone o meglio i polmoni possono essere centro di varie patologie tra cui una delle più conosciute è la polmonite. Questa è un processo infiammatorio che interessa uno od entrambi i polmoni, generalmente a causa di infezioni batteriche, virali o più raramente fungine. Anche l'inalazione di liquidi o sostanze chimiche, così come l'aspirazione nell'albero tracheo-­‐bronchiale di residui alimentari e succhi digestivi, determina il quadro infiammatorio tipico della malattia (polmonite ab-­‐ingestis). In risposta alla flogosi i polmoni si riempiono di liquido biologico che compromette la normale funzione respiratoria, con comparsa di dispnea. Le probabilità di ammalarsi dipendono dallo stato di salute dell'ospite e sono generalmente superiori al di sotto dei due anni di età e al di sopra dei 65. Gli altri sintomi della polmonite ricalcano quelli di una banale influenza, con tosse, malessere generale e talvolta febbre. Il trattamento medico dipende dalle cause di origine della malattia; nelle polmoniti batteriche, ad esempio, si utilizzano gli antibiotici, mentre in quelli virali è spesso sufficiente il semplice riposo per qualche giorno. La diagnosi di polmonite viene posta esaminando le radiografie del torace, i sintomi e talvolta l'espettorato del paziente. Le misure preventive comprendono l'accurato lavaggio delle mani, l'astensione dal fumo e l'impiego di mascherine per evitare il contatto con agenti inquinanti o fortemente irritanti. Sono inoltre disponibili appositi vaccini per prevenire alcune forme di polmonite infettiva, come quella influenzale e quella pneumococcica. Lo Streptococcus pneumoniae è la causa principale di polmonite acquisita in comunità. La polmonite pneumococcica presenta un tasso di mortalità elevato pari al 30%, in base alla batteriemia, all'età e alle patologie sottostanti. POLMONITE SIERO-­‐EMORRAGICA Questo tipo di polmonite viene indicato come un grave processo patologico di tipo infiammatorio del tessuto polmonare in cui l’infiammazione è caratterizzata da essudato siero-­‐emorragico: all’essudato di tipo sieroso, si associa un’evidente componente emorragica dovuta a gravi lesioni della parete vasale, la quale lascia passare il sangue in toto. Questo tipo di essudato, risulta quindi ricco di piastrine, eritrociti e di tutte le proteine plasmatiche TUBERCOLOSI LE IMMAGINI
SONO STATE
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DI EXCHANGER
http://www.exchanger4science.it/ Tra le patologie che possono colpire i polmoni non va inoltre dimenticata la tubercolosi , malattia granulomatosa cronica causata dal Mycobacterium tubercolosi. Questo microrganismo è molto resistente all’essiccazione, è ciò significa che l’infezione, contratta per tre vie (inalazione, ingestione, inoculazione), può avvenire anche per inalazione di polvere in cui è presente il residuo secco di uno sputo infetto. Le lesioni della Tubercolosi rappresentano il risultato dell’interazione tra il microrganismo e il sistema immunitario dell’ospite. Quindi, gli effetti dannosi per i tessuti sono soprattutto mediati dall’alterata reattività specifica del sistema immunitario, che si manifesta con due meccanismi: il primo consiste nell’aumentata resistenza alle infezioni e una più efficace rimozione del micobatterio dal tessuto dell’ospite; il secondo, nella comparsa di uno stato di ipersensibilità attraverso il quale viene prodotto il danno tissutale, mediato dal rilascio locale di citochine e dall’azione diretta dei linfociti T citotossici. La lesione caratteristica della Tubercolosi è il granuloma tubercolare e l’estesa distruzione tissutale tipica dipende dal numero, dalla crescita, dalla confluenza, dal grado della caratteristica necrosi caseosa dei granulomi stessi. Si può differenziare una Tubercolosi polmonare d i prima infezione (lesioni note come focolaio di Ghon) e una Tubercolosi polmonare dell’adulto (lesioni note come focolai di Assmann).