medicina rigenerativa: le cellule staminali

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MEDICINA RIGENERATIVA: LE CELLULE STAMINALI
Una delle tematiche di più pressante attualità, quella riguardante le cellule staminali, è stata
affrontata nel corso della settimana delle scienze umane, svoltasi nel nostro Istituto. In particolare,
abbiamo assistito ad una video-conferenza, organizzata dalla professoressa Gigliola Ciaccia, con il
dottor Maurizio Mariani, responsabile e direttore del laboratorio di ricerca di Ivrea, che si occupa
appunto di ricerca sulle cellule staminali. Il dottor Mariani è tra l’altro direttore ricerca e sviluppo
della Advanced Accelerator Applications in Italia e in Francia, e fondatore e membro del Board
della ProCellTech SrL Ma vediamo di chiarire alcuni aspetti su questa tematica. La medicina
rigenerativa rappresenta un nuovo approccio terapeutico finalizzato alla rigenerazione biologica del
tessuto anziché alla sua sostituzione. Le cellule staminali sono cellule primitive non specializzate
dotate della singolare capacità di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula del corpo. Per questa
loro capacità le cellule staminali potranno potenzialmente rivoluzionare la medicina, permettendo di
riparare specifici tessuti o di riprodurre organi. Le staminali possono rimpiazzare, riparare e
rigenerare cellule e tessuti danneggiati in molte aree terapeutiche, dalla Neuro degenerazione
(Parkinson, Sclerosi Multipla, Alzheimer, etc); all’area cardiovascolare, dall’Endocrinologia
all’Oncologia. Le cellule staminali nel loro complesso si possono suddividere in quattro tipi. Le
totipotenti sono in grado di sviluppare un intero organismo; le Pluripotenti sono in grado di
differenziarsi in tutti i tipi di cellule di un individuo adulto; le Multi potenti sono in grado di
differenziarsi solamente in alcuni tipi di cellule come quelle del sangue, mentre le Uni potenti sono
in grado di specializzarsi solo in un tipo di cellule. La terapia cellulare e rigenerativa si fonda
sull’isolamento di cellule umane vitali per reimpianti ( autologhi e/o allogenici ); le cellule umane
subiscono un processo di manipolazione/ espansione; quindi c’è la reintroduzione di cellule vitali
umane associate con componenti non cellulari, biomolecole, sostanze chimiche o materiali
strutturali. Le “banche di conservazione delle cellule staminali” sono strutture con elevati standard
di sicurezza. Le cellule staminali vengono conservate in celle di azoto liquido o di vapori di azoto a
-170/-190 °C e vengono prelevate solo al momento del loro eventuale utilizzo. La legislazione che
regola le Banche di cellule staminali varia da paese a paese, e si differenzia a seconda della fonte di
prelievo delle cellule e dell’uso previsto: in Italia la legislazione vieta solo la conservazione delle
cellule cordonali ad uso autologo presso banche private, pur consentendone la conservazione presso
strutture estere; sono attive banche pubbliche di cellule cordonali e banche di cellule staminali di
varia natura, tra cui le amniotiche. In alcuni ospedali, è però possibile effettuare la donazione delle
cellule staminali cordonali, le quali vengono conservate presso banche situate in strutture pubbliche.
In Italia esistono solo banche cordonali pubbliche secondo il decreto ministeriale del 18 novembre
2009; nelle banche private, invece, l’unità di sangue prelevata dal cordone ombelicale di un
bambino viene conservata a suo nome e diventa a tutti gli effetti una sua proprietà. Le staminali da
liquido amniotico, visto l’alta capacità moltiplicativa, si possono conservare per se stessi
autorizzando al contempo la possibilità di utilizzo per gli altri soggetti compatibili. Le cellule
amniotiche non rientrano concettualmente nella linea legislativa del sangue e dei suoi derivati,
pertanto la loro conservazione è consentita in tutto il mondo.
Considerazioni: Dove aver ascoltato con attenzione la relazione del dottor Mariani, e dopo aver
approfondito ancor meglio l’ argomento, ci siamo resi conto di quanto siano importanti queste
cellule. Il nostro Paese dovrebbe dare la possibilità ai medici e ai ricercatori di poter lavorare con
esse e trovare una possibile cura per tutte quelle malattie conosciute e che sembrano incurabili.
CLASSE 5°F
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