Corso apicoltura ROVERETO 2014 LEZIONE 3.1

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- Azienda Sanitaria Trento -
PREVENZIONE SANITARIA
IN APICOLTURA
conoscere le malattie
dell’alveare
- dott. Franco Gatti -
MORI 25 MARZO 2014
I fattori che causano direttamente le
malattie delle api o ne inducono
l’insorgenza , sono molteplici. Come
per tutti gli animali allevati, accanto agli
agenti patogeni primari ovvero ai
microrganismi noti come causa di
malattie batteriche, virali, micotiche o
parassitarie concorrono ad influenzarne
gli effetti negativi dei
fattori predisponenti
PREVENZIONE DELLE
MALATTIE DELL’ALVEARE
Collocazione dell’apiario
Sopraelevazione delle arnie
Non abbandonare materiale apistico
Limitare le sciamature
Malattie delle api
Batteri
Peste americana
Peste europea
Protozoi
Nosemiasi
Amebiasi
Miceti
Covata calcificata
Covata pietrificata
Virus
Covata a sacco
Paralisi acuta
Paralisi cronica
Virus ali deformi
Acari
Varroasi
Acariosi
Malattie delle api
Le difese dell’alveare contro gli agenti di
malattia:
– proprie delle api
cuticola
difesa umorale nell’emolinfa ad azione aspecifica
– dell’alveare
sviluppo della colonia in ambiente chiuso
pulizia delle api operaie
sostanze ad azione antimicrobica
Malattie delle api
Trasmissione delle
malattie
– all’interno dell’alveare
via orale
contatto fisico
– tra alveari
sciamatura
saccheggio
deriva
accoppiamento
bottinatrici
- malattie della covata
- malattie dell’ape adulta
- malattie della covata e
dell’ape adulta
Schema malattie
Malattie della
covata
covata sana
covata sana
Covata sana
Ascosferiosi o covata calcificata
covata calcificata
covata calcificata
covata calcificata
Covata a sacco
Covata a sacco
Covata a sacco
Peste europea
Peste europea
PESTE AMERICANA
Peste americana
Peste americana
Peste americana
Peste americana
Peste americana
Peste americana
Peste americana
Peste americana
Peste americana
Fattori predisponenti
Peste americana
Peste americana
Peste americana
incenerimento
incenerimento
Fondamentale è la corretta
gestione degli APIARI
IMPORTANTE
Malattie dell’ape adulta
Nosemiasi
Nosemiasi
Nosemiasi
Profilassi
Famiglie forti
Alimentazione proteica
In inverno tenerle calde e strette
Disinfezione telaino (Ac. Acetico)
Varroasi
In assenza di interventi esterni,
in 12 settimane il numero di
varroe in una colonia di api
aumenta di dieci volte
api varroa_0001.wmv
Acariosi
Scarafaggio dell’alveare
Aethinia
Trattamenti per
la varroasi
Utilizzo in primavera del telaino a tre comparti
per covata da fuco - “Campero”
Trattamento primaverile con acido formico
Trattamento estivo tampone
con Api Life - Var
Trattamento estivo tampone con Timolo
Trattamento autunnale con Acido Ossalico
Acido Ossalico
Acido Ossalico
Acido Ossalico
Trattamento autunnale con acido
lattico
Tarma della cera - Galleria mellonella
conservazione
telaini
conservazione
telaini
conservazione
telaini
A cura del Dr. Franco Gatti
U.O. Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria Trento
VIRUS
dimensioni ridotte, osservabili solo al
microscopio elettronico
colpiscono tutte le forme di vita,
animali e vegetali
posseggono un solo acido nucleico
RNA o DNA
entrano nelle cellule
replicano solamente nelle cellule
sfruttando i loro apparati
Virus delle api
Conosciuti almeno 15 tipi di virus
Causano per la maggior parte
infezioni inapparenti
mancano di potere patogeno primario,
alcuni si manifestano se correlati ad
altre infezioni
Accorciano la durata della vita delle
api
Virus delle api
Conoscenza incompleta
Sintomi non evidenti
Difficoltà nella diagnosi
Impossibilità di usare i classici
esami di laboratorio
Classificazione
SBV
BQCV
CWP
FV
BVX
BVY
CPV
CPVA
APV
DWV
- Virus della covata a sacco
- black queen cell virus
- virus delle ali opache
- virus filamentoso
- virus X
- virus Y
- virus della paralisi cronica
- virus associato alla paralisi cronica
- virus della paralisi acuta
- virus delle ali deformi
Virus della covata a sacco
(SBV)
malattia della covata larve di 2 gg età
colpisce pochi alveari
(1-2) nell’apiario
inizio estate
tende ad esaurirsi
spontaneamente per
intervento delle
operaie
Virus della covata a sacco
(SBV)
replica in soggetti adulti poi passa alle
larve con la secrezione delle gh.
Ipofaringee
le larve più sensibili sono quelle di 1-2
giorni
nella trasmissione interviene anche la
varroa
Virus della covata a sacco
(SBV)
covata irregolare, celle disopercolate e
opercolate in parte
larve allungate sul dorso con testa verso
opercolo
corpo a forma di sacco con liquido, testa
bruno nerastra
assenza di particolari odori
larve si essicano formando scaglie a forma
di barca
Virus della covata a sacco
(SBV)
Virus della covata a sacco
(SBV)
Virus della covata a sacco
(SBV)
Virus della covata a sacco
(SBV)
Black queen cell virus (BQCV)
Colpisce le celle reali
legata alla presenza di
nosema
si trasmette per via orale
mortalità delle pupe
celle reali diventano
brunoneraste
Virus filamentoso
Colpisce api adulte
in presenza di
nosema
mortalità
api adulte con
emolinfa bianca
lattescente
larve bruno nerastre
Virus Y (BVY)
Colpisce api adulte
in presenza di
nosema
mortalità all’inizio
dell’estate
riduzione durata vita
api
Virus X (BVX)
Colpisce api adulte
in presenza di amebiasi
intensifica sintomi diarroici
si manifesta nel tardo inverno
riduce durata vita api operaie
Virus della paralisi cronica
(CPV)
colpisce oltre le api adulte anche le pupe
negli ultimi stadi di sviluppo
Endemico in colonie sane (latente)
si manifesta se presenti fattori
condizionanti come il clima, scarsità di
raccolto, errori di tecnica apistica
si manifesta soprattutto nei mesi di giugno
luglio in famiglie con bassa infestazione da
varroa
Virus della paralisi cronica
(CPV)
Tipo 1 - ( Mal della foresta)
– paralisi, ali aperte, addome disteso, difficoltà
al volo, ferme sulla porticina, morte in pochi
giorni
Tipo 2 - (mal nero)
– perdita di peli, corpo nero scuro, brillante
untuoso, paralisi, incapacità al volo, api
allontanate dall’alveare, morte in pochi giorni
i due tipi di sintomi possono essere presenti
contemporaneamente
Virus associato della paralisi
cronica (CPVA)
Si trova nell’intestino
delle api operaie
Per la moltiplicazione
richiede la presenza del
virus della paralisi
cronica
Virus della paralisi acuta
(APV)
Molto diffuso
presente in forma latente
quando la famiglia è
gravemente infestata da
varroa si propaga velocemente
– indebolimento delle api
– lesioni cuticola
– trasmissione diretta da
parte della varroa
Virus della paralisi acuta
(APV)
Infezioni latenti
accorciamento della vita delle api
mortalità in api adulte in concomitanza con
infestazione da varroa ( tarda estate –
autunno)
spopolamenti
mortalità anche nella covata a stadio di
propupa quando infestata da varroa
Virus della paralisi acuta
(APV)
Virus della ali deformi
(DWV)
Molto diffuso
si replica lentamente
associato a varroa che
facilità la trasmissione
causa malformazione
delle ali con impossibilità
di volare
Prelievi per esami
Il campione in caso di sospetta forma virale, deve
comprendere:
–
–
–
api adulte vive, moribonde e morte
varroe
covata a diversi stadi di sviluppo
larve di 2 - 3 gg
larve di 5 - 6 gg
propupe
pupe occhi bianchi e rosa
api che sfarfallano
il campione va congelato e mantenuto a -20°C fino
all’esame
stilare accompagnatoria con sintomi rilevati
Virus e altre malattie
Nosema:
– BQCV
– BVY
– FV
Amebiasi:
– BVX
Varroa:
– APV
– DWV
- riduzione durata vita delle api
- riduzione durata vita delle api
- emolinfa opaca
- diarrea, mortalità, riduzione
durata vita delle api
- paralisi, mortalità, riduzione
durata vita delle api
- morte dell’ape allo
sfarfallamento
Azione della varroa
La varroa si nutre dell’emolinfa
delle api determinando i suoi
effetti dannosi.
– lesioni della cuticola delle api
– azione depauperante e
debilitante
– immunodeficienza attraverso la
saliva
– nascita di api deboli, piccole
con ipotrofia organi
– indebolimento generale delle
famiglie
trasmissione di forme patologiche
Varroa e virus
La varroa aumenta la recettività
delle api nei confronti dei virus;
esiste una correlazione diretta
con la comparsa di alcune
malattie virali (APV e DWV)
il ruolo della varroa:
– favorisce l’entrata dei virus in
distretti dove si può replicare
maggiormente;
– riduce le difese delle api per
azione debilitante;
– Azione inibitoria sui meccanismi di
difesa che limitano la replicazione
virale
– vettore trasmettendo il virus alle
api adulte e alla covata.
Varroa e virus
La gravità dell’infestazione dipende da:
–
–
–
–
–
N° varroe
Presenza di infezione virale
Prevalenza virale nella popolazione di varroe
Patogenicità del ceppo virale
Quantità di covata nella colonia
Possibilità di replicazione virale nella varroa
Soglia di tolleranza
Tolleranza alla varroa
4000
3500
3000
2500
2000
1500
1000
500
0
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Trattamenti
Trattamento tampone (presenza covata)
– ha lo scopo di colpire le varroe nella fase foretica
dopo l’asportazione del melario
periodo estivo
Trattamento invernale (assenza covata)
– per colpire tutte le varroe non protette
all’interno celle covata
– pulizia radicale
– massimo 30 - 50 varroe residue
Morte della famiglia per fame
Fondamentale è la corretta
gestione degli APIARI
- Azienda Sanitaria Trento -
GRAZIE PER
L’ATTEN…ZZZ…IONE!!!
MORI 25 MARZO 2014
- dott. Franco Gatti -
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