Opuscolo per gli allevatori aggiornato a marzo 2010

REGIONE PIEMONTE
Assessorato alla Sanità – Direzione Sanità Pubblica
Marzo 2010
La bluetongue (BT), malattia della lingua blu o febbre catarrale
ovina, è una malattia di origine virale che colpisce bovini, ovini e
caprini.
Si trasmette tra gli animali attraverso un minuscolo moscerino che funge
da vettore. La malattia non passa tra gli animali per contatto diretto e non
è trasmissibile alle persone.
Minuscoli insetti, i ccuulliiccooiiddii, così piccoli
da
attraversare
le
normali
reti
antizanzare, dopo aver succhiato il
sangue di animali malati o portatori,
sono in grado di trasmettere l’infezione
ad altri allevamenti. I venti possono
trasportare gli insetti per lunghe
distanze,
favorendo
la
diffusione
geografica dell’ infezione.
Si conoscono 24 tipi diversi di virus (da
BTV-1 a BTV-24) che possono causare la malattia.
La bluetongue,
sierotipo 8, comparsa
in Europa del Nord per
la prima volta nel
2006, è dilagata in
molti Paesi Europei
nei 2 anni successivi.
Dal 2008 sono stati
predisposti programmi
vaccinali su larga
scala che hanno
consentito di
contenere la malattia.
Fonte: http://ec.europa.eu/
I primi casi sono stati segnalati anche in Piemonte (provincia di Cuneo)
all’inizio del 2009; nell’autunno del 2009 si sono verificati episodi isolati di
malattia anche nelle province di Torino e Asti (attualmente dichiarate
soggette a restrizione).
Nei primi mesi del 2009, per contenere l’emergenza bluetongue è stato
messo in atto un programma di vaccinazione; complessivamente, sono stati
vaccinati 563.349 bovini e 111.491 ovi-caprini.
In Piemonte nel 2009 il tipo di virus presente è stato il BTV-8.
LA MALATTIA NEL BOVINO
Prima dell’epidemia causata dal BTV-8 raramente i bovini e i caprini
manifestavano segni clinici. Nel corso di questa epidemia invece, i segni
clinici sono stati evidenti e la malattia ha provocato gravi danni economici
nelle mandrie colpite.
Inizia con febbre e uno stato di malessere.
Altri sintomi sono:
infiammazioni e ulcere nella bocca e
intorno alla bocca, salivazione e
difficoltà a nutrirsi.
arrossamento, scolo nasale e formazione
di croste al musello;
zoppie dovute ad infiammazione
all’attaccatura degli unghielli;
Ritorni tardivi in calore e problemi di fertilità
Aumento di cellule somatiche nel latte.
Secondo una studio compiuto in un’area gravemente infetta della
Germania (Renania-Westfalia), le perdite calcolate nelle aziende colpite
ammontano a 195 euro per mucca.
Oltre ai danni diretti, la malattia determina gravissime penalizzazioni per
le limitazioni al libero commercio degli animali nelle aree dichiarate
infette e soggette a restrizioni internazionali.
LA MALATTIA NELL’OVINO
Il nome di bblluueettoonngguuee, che significa lingua blu, deriva da uno dei sintomi
visibili nelle PECORE, cioè dall’aspetto particolare che assume la lingua
gonfia e di colore cianotico.
La malattia inizia con febbre e uno stato di malessere e deperimento di
alcuni soggetti del gregge. Segni
caratteristici sono:
infiammazioni e ulcere nella
bocca e intorno alla bocca;
scolo nasale di muco o pus e
formazione
di
croste
al
musello;
gonfiore della testa: le labbra
e la lingua possono diventare
tumefatte e cianotiche;
zoppie dovute a lesioni
all’attaccatura degli
unghielli;
indebolimento e distacco del
vello;
emorragie visibili sotto la
pelle, soprattutto sul ventre.
Ci può essere una certa mortalità, ffiinnoo aall 3300%%, soprattutto negli agnelli.
Non esiste alcuna cura contro questa malattia. Quando la malattia avanza
l’unico modo di combatterla consiste nella vaccinazione degli animali, in
modo che il virus non sia più presente nel sangue, e nella lotta contro gli
insetti.
VACCINARE
E’ l’unico mezzo valido per la prevenzione.
E’ ora disponibile un vaccino inattivato di ultima generazione, efficace e già
ampiamente sperimentato in tutta Europa dove sono stati vaccinati milioni
di animali senza particolari effetti collaterali.
Non si usano più vaccini vivi.
L’animale vaccinato è protetto e quindi non contrae la malattia quando
viene punto da insetti portatori. Si interrompe così il ciclo di propagazione
del virus con due grandi benefici:
la malattia non si sviluppa e non causa danni
gli animali accuratamente vaccinati possono spostarsi da zone colpite
dalla malattia senza trasmettere il contagio.
LA BLUETONGUE CAUSA DANNI
IL VACCINO NO
MANTENERE L’IGIENE DELL’ALLEVAMENTO
Rimuovere frequentemente il letame ed evitare la formazione di acqua
stagnante nella zona circostante la stalla, aiuta ad eliminare le condizioni
ambientali che attraggono gli insetti.
L’uso di insetticidi consente di diminuire la concentrazione di insetti ma
non costituisce una protezione assoluta; inoltre occorre fare attenzione alle
modalità d’uso e ai tempi di sospensione per non contaminare l’ambiente
ed i prodotti (latte e carne).
Si tratta di una campagna di vaccinazione di richiamo a quella del
2009 che prevede l’utilizzo di un vaccino registrato presso l’Unione
Europea (BTV PUR Alsap 8); viene effettuato un solo intervento di
richiamo.
Si vaccinano bovini e ovini sopra i tre mesi di età. La vaccinazione
delle capre è solitamente facoltativa (ad eccezione per i caprini
strettamente a contatto con bovini e ovini).
E’ bene vaccinare tutto l’allevamento, escludendo solo rari casi di
animali non in buona salute.
Tutti gli animali da vaccinare devono essere identificati e registrati a
regola d’arte.
Una buona contenzione previene lo stress degli animali ed evita
incidenti alle persone che intervengono.
La vaccinazione va indicata sul passaporto e sul registro di stalla.
Il vaccino non ha tempi di sospensione: la carne e il latte degli
animali non ne risentono.
LA VACCINAZIONE E’ GRATUITA.
PROTEGGERSI E’ MEGLIO.