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Lago di
Costanza
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ciano nel mare del Nord attraverso profondi
estuari. Ancora più a est, è tedesco solo in
parte l’Oder, che con il suo affluente Neisse
segna il confine con la Polonia.
A sud, dalla Selva Nera, nasce il Danubio,
l’unico grande fiume che scorre verso est,
per sfociare nel mar Nero. Con i suoi 2.860
km di lunghezza, esso è il secondo fiume europeo, dopo il Volga.
Il clima e
la vegetazione naturale
Monaco
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Il clima è semicontinentale, di transizione
fra quello atlantico e quello proprio del bassopiano Sarmatico. L’influenza dell’oceano
è sensibile nel versante nord-occidentale,
che gode di inverni miti e umidi, ma spostandosi verso est le temperature invernali
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MorfologiaAdelUterritorio
Montagna
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Collina
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si abbassano, per l’assenza di alti rilievi
che ostacolino il passaggio dei venti artici.
Nel sud, sulle Alpi, il clima è continentale
montano.
Le precipitazioni sono abbondanti a ovest e
diminuiscono verso oriente. Lungo le coste la
vegetazione naturale consiste nella brughiera, mentre all’interno e sui rilievi montuosi
troviamo boschi di latifoglie e di conifere,
intervallati da ampie praterie.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
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MARE DEL NORD
La morfologia
Tra i fiumi che scorrono verso nord, il più importante è il Reno (1.326 km), che dopo un
lungo tratto in territorio germanico entra nei
Paesi Bassi. Ampio e ricco d’acqua, è navigabile dalla Svizzera fino alla foce. A oriente
del Reno troviamo il Weser e l’Elba, che sfo-
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Reno
L’idrografia
STATI SIGNIFICATIVI
e
La posizione
e le dimensioni
Il territorio presenta tre regioni caratterizzate
da diverse altitudini. A sud, lungo il confine
con l’Austria, vi sono le Alpi Bavaresi, la cui
cima più elevata sfiora i 3.000 m, affiancate
da una fascia prealpina che termina a ridosso del Danubio.
Oltre questo fiume inizia la regione delle delle “montagne medie”, formatesi in
epoca precedente all’orogenesi alpina.
Da sud-ovest a est si succedono i rilievi
della Selva Nera, del Giura Svevo, della
Selva Boema, dei Monti Metalliferi e, al
centro, quelli della Selva Turingia. Verso
nord, l’ultimo rilievo antico è costituito dallo Harz, un blocco montuoso alto poco più
di 1.000 m.
A settentrione si estende il bassopiano Germanico, costruito dai sedimenti
portati dai fiumi e da quelli abbandonati
dai ghiacciai all’epoca delle grandi glaciazioni.
Fra i Paesi Bassi e la Danimarca le coste sono basse e sabbiose, fronteggiate da decine
di isole piatte, le Frisone, che le maree e il
moto ondoso sommergono ripetutamente. A
oriente della penisola dello Jutland le coste
proseguono basse, ma le maree sono meno accentuate, poiché il Baltico è un mare
chiuso.
• LEZIONE 3 ALCUNI
Germania
Scheda
La Germania occupa la parte centrale
del continente europeo e si estende dalle
propaggini settentrionali della catena alpina fino al mare del Nord e al mar Baltico.
La sua superficie, pari a 357 mila km2, è
leggermente superiore a quella dell’Italia. I
confini occidentali e orientali solo in minima parte coincidono con elementi naturali,
e ciò spiega le ripetute variazioni territoriali
che si sono verificate nella sua storia.
IN CERCA DI UNITÀ
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IN CERCA DI UNITÀ
• LEZIONE 3 ALCUNI
STATI SIGNIFICATIVI
Le attività primarie
Il settore primario è moderno ed efficiente,
ma le sue produzioni non riescono a coprire
il fabbisogno di generi alimentari. Il comparto
più importante è la zootecnia (suini e bovini), diffusa in Baviera e nelle zone collinari. I
suoi derivati (insaccati, latte, burro, formaggi) alimentano una consistente esportazione.
Nel bassopiano si concentrano le colture di
cereali (frumento, segale, orzo, avena), patate, barbabietole da zucchero, colza,
cavoli, frutta (mele, pere e prugne). Nel
meridione e nella valle del Meno si coltiva il
luppolo, utilizzato insieme all’orzo per la produzione di birra, mentre la valle del Reno è
intensamente coltivata a vigneti. Dai rilievi
proviene una discreta quantità di legname,
mentre la pesca, praticata nel mare del Nord,
fornisce grandi quantitativi di risorse ittiche.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
Le attività industriali
Oltre metà del fabbisogno energetico viene
coperto dalle importazioni di gas e petrolio.
Modesto è il contributo del settore idroelettrico, mentre le centrali nucleari forniscono
il 30% dell’elettricità. La parte restante viene
da centrali termoelettriche a carbone, dotate di tecnologie per l’abbattimento delle
emissioni pericolose.
Lo sviluppo industriale iniziò alla fine dell’Ottocento, favorito dalle miniere di ferro, carbone e altri minerali. Oggi la produttività delle
industrie è notevole in quasi tutti i settori e le
esportazioni di manufatti vedono la Germania
ai primi posti mondiali.
Gli stabilimenti siderurgici e metallurgici
La valle del Reno, chiamata Fossa Renana, è una grande frattura apertasi nella crosta terrestre
e risalente al periodo dell’orogenesi alpina.
si concentrano nella Ruhr, presso le miniere
di carbone, e a ridosso dei monti Metalliferi.
L’industria petrolchimica si localizza vicino
ai porti di Amburgo, Brema e ad Hannover,
dove arriva il greggio. Lungo il basso e medio
Reno si concentrano le industrie chimiche
(Basf, Hoechst e Bayer) che producono materie plastiche, farmaci, concimi e coloranti.
Altri comparti in cui la Germania primeggia
sono quelli meccanico, degli strumenti di
precisione, dell’elettrotecnica e dell’elettromeccanica (Aeg, Siemens, Telefunken), delle
automobili (Volkswagen, Mercedes, BMW).
Il turismo e
le vie di comunicazione
Il turismo, che richiama decine di milioni di
visitatori l’anno, svolge un ruolo di primo piano
nell’economia. Esso può contare su numerose
città d’arte, ricche di edifici storici e musei, e
sulla bellezza di molte regioni, curate e conservate con grande attenzione per l’ambiente.
Le reti ferroviaria, stradale e autostradale sono molto sviluppate e di qualità
elevata. Ottima è anche la rete degli scali
aeroportuali, fra i quali spiccano quelli di
Francoforte, Monaco, Düsseldorf, Berlino,
Stoccarda e Amburgo.
Grande importanza hanno le vie d’acqua:
i fiumi navigabili sono collegati fra loro da
numerosi canali. Fra i maggiori vi sono il
Mittellandkanal, che congiunge i fiumi Elba,
Weser ed Ems, e il canale di Kiel, che taglia
alla base la penisola dello Jutland.
Grande stabilimento automobilistico a
Bochum. La forza delle industrie tedesche risiede nella qualità dei prodotti, dovuta all’alto grado
della ricerca scientifica e alla buona preparazione dei dirigenti, dei tecnici e degli operai.
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• LEZIONE 3 ALCUNI
STATI SIGNIFICATIVI
La popolazione
e la rete urbana
La Germania conta oltre 82 milioni di abitanti, pari a una densità media di 232 ab./
km2. La popolazione si concentra maggiormente lungo la valle del Reno e negli estuari
dove sorgono i grandi porti, mentre poco popolata risulta la pianura nord-orientale.
Oltre due terzi dei tedeschi vive in città piccole e medie, molte delle quali raggruppate
in conurbazioni. La più estesa è quella della
Ruhr, che comprende una ventina di città
di cui cinque con più di 500.000 abitanti:
Düsseldorf, Duisburg, Dortmund, Essen e
Colonia.
Un’altra decina di città ha dimensioni analoghe, ma solo tre superano il milione di
abitanti: Amburgo, Monaco e Berlino.
Quest’ultima (4,2 milioni) è stata capitale della Repubblica Democratica Tedesca
dal 1961 al 1989, quando la capitale della
Repubblica federale era Bonn. Oggi Berlino,
che è anche un’importante città industriale,
è tornata a essere capitale della Germania
riunificata.
I lavoratori stranieri
L’ordinamento
istituzionale
La Germania è una repubblica federale divisa in 16 Länder (stati federati), di cui tre
sono città-stato: Berlino, Amburgo e Brema.
Ciascuno dispone di un governo che ha facoltà di legiferare in ogni materia, escluse le
poche che spettano al potere centrale: politica estera, difesa, polizia federale, finanza,
trasporti, ambiente e alcune materie sociali.
Il governo è nelle mani di un cancelliere,
mentre il potere legislativo viene esercitato
dal parlamento, composto da due camere:
il Bundestag e il Bundesrat. Quest’ultimo
è formato da membri designati dai governi
regionali in proporzione al numero di abitanti.
La qualità della vita
Le difficoltà economiche originate dalla riunificazione hanno prodotto un fenomeno
nuovo per la Germania del dopoguerra: la
disoccupazione. Anche se la situazione
tende a migliorare, circa il 9% dei tedeschi
resta ancora senza lavoro: una percentuale
che influisce negativamente su molti aspetti
dell’economia.
Malgrado queste difficoltà, il paese dispone di un’elevata qualità di vita, derivante non soltanto da un reddito medio pro
capite fra i maggiori al mondo, ma anche
da servizi pubblici efficienti e di buon livello.
Tali sono per esempio l’istruzione, la sanità,
l’assistenza per gli anziani e per le persone
in difficoltà, la cui qualità risente positivamente dell’alta efficienza della pubblica amministrazione.
La Germania nella storia
Un paese a lungo frammentato Il toponimo “Germania” deriva dai germani, popolo
indoeuropeo che al tempo dei romani era
stanziato a est del fiume Reno. Nel medioevo
il paese era una federazione di stati feudali
sottoposti, almeno formalmente, all’imperatore del Sacro Romano Impero. Al termine del
medioevo, mentre in diversi paesi europei si
costituirono monarchie centralizzate, la Germania continuò a restare divisa in un mosaico di stati, circa 350.
Nel Cinquecento, alla frammentazione territoriale si sovrappose quella religiosa. Con
la Riforma luterana del 1517, infatti, gli
stati germanici si divisero in protestanti e
cattolici.
Alla fine del Seicento, però, cominciò a delinearsi l’ascesa della Prussia, una regione
del nord della Germania, appartenente alla
famiglia degli Hohenzollern, cui l’imperatore
concesse il titolo di re. Fu proprio sotto la
guida di questo stato, divenuto polo di riferimento per il mondo tedesco, che nel 1871
nacque l’Impero germanico, cioè si realizzò
l’unificazione della Germania.
Dalla repubblica al Terzo Reich Dopo la
prima guerra mondiale, che si concluse con
una pesante sconfitta, nel 1919 fu proclamata la repubblica. Nel 1933 fu nominato
capo del governo Adolf Hitler, leader del
partito nazista, che facendo ricorso alla
violenza soppresse la democrazia e diede
una nuova denominazione al paese: Terzo
Reich.
A partire dal 1938, il dittatore intraprese una
politica di aggressione nei confronti di altri
paesi europei, che portò allo scoppio della
seconda guerra mondiale. Fra gli orrori di
quella guerra vi fu lo sterminio pianificato di
ebrei, slavi, zingari, comunisti e oppositori
del regime.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
Già da molti anni la popolazione tedesca si
è stabilizzata e solo per effetto dell’immigrazione persiste un debole incremento demografico. Gli stranieri sono 7,3 milioni, pari al
9% del totale, divisi fra tre milioni di turchi,
un milione di serbi o croati, 600.000 italiani e migliaia di curdi, greci e polacchi.
L’immigrazione fu particolarmente intensa
fra gli anni Sessanta e Settanta del secolo
corso, durante l’impetuoso sviluppo economico tedesco, e ancora oggi, nelle maggiori
città, interi quartieri sono abitati da minoranze etniche. L’immigrazione è rallentata
nell’ultimo decennio, ma ancora molti sono
quelli che varcano clandestinamente le frontiere della Germania nella prospettiva di trovarvi un lavoro.
Berlino, la Postdamer Strasse. Dopo la caduta del muro, una intensa attività edilizia ha modificato il volto di molti quartieri.
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E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
Dalla divisione alla definitiva riunificazione
Al termine del conflitto, la Germania, sconfitta,
fu divisa in due stati posti sotto il controllo delle potenze vincitrici: la Repubblica Federale
Tedesca, a ovest, con capitale Bonn; la
Repubblica Democratica Tedesca, a est,
sotto il controllo dell’Urss.
Berlino, venutasi a trovare nel territorio
della RDT, fu anch’essa divisa e la sua
parte occidentale diventò un’enclave
lontana centinaia di chilometri dalla RFT,
raggiungibile soltanto per via aerea o attraverso uno stretto corridoio autostradale. Un muro fu eretto nel 1961 per separare le due parti della città, allo scopo
di impedire la fuga dei cittadini dell’Est,
oppressi dalla dittatura e dall’arretratezza
economica. Tale separazione si mantenne fino al 1990, quando, in seguito alla
dissoluzione dell’Urss, la Germania poté
essere riunificata.
IN CERCA DI UNITÀ
• LEZIONE 3 ALCUNI
STATI SIGNIFICATIVI
Il muro di Berlino presso la porta di Brandeburgo (nel riquadro); la sua caduta avviò il
processo di riunificazione delle due Germanie.
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