Gennaio - Febbraio 2016 Volume 3, Numero 1 Sommario: Editoriale: Il parere 1 sulla sicurezza dei dispositivi medici contenenti DEHP per i neonati e altri gruppi a rischio (SCENHIR 2015) Editoriale (seguito) 2 Sostanze chimiche obsolete nel mercato dell'Unione europea I dispositivi medi- 3 ci: verso l’adozione di un nuovo Regolamento europeo News 4 Progress update e 5 Appuntamenti Notizie di rilievo: Dispositivi medici: test di migrazione su plasticizzanti alternativi al DEHP EU-ToxRisk project EuroMix project www.iss.it/life LIFE12 ENV/IT/000633 EDITORIALE: Il parere sulla sicurezza dei dispositivi medici contenenti DEHP per i neonati e altri gruppi a rischio (SCENHIR 2015) A cura di Francesca Baldi, ISS - [email protected] Il “Comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente identificati” (Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks, SCENIHR) ha pubblicato il parere finale sulla sicurezza, per i neonati e altri gruppi a rischio, dei dispositivi medici in PVC contenenti DEHP o altri plastificanti. Il nuovo parere, aggiornamento del precedente parere SCENIHR 2008 si è reso necessario per includere i nuovi studi sull’attività del DEHP e delle molecole ad esso alternative. La valutazione include sia informazioni sui plastificanti attualmente disponibili che su alcune molecole alternative al DEHP nei dispositivi medici per i neonati e per gruppi di pazienti a rischio (p.es. dializzati). L'utilizzo di dispositivi medici in PVC può portare ad una maggiore esposizione al DEHP nei gruppi a rischio rispetto alla popolazione generale: infatti il TDI (valore di assunzione giornaliera tollerabile) del DEHP, fissato a 48 μg/kg di peso corporeo pro die (50μg/kg p.c. pro die), è un valore impostato per un esposizione continua permanente, in contrasto con la transitorietà della esposizione acuta o subacuta prodotta da dispositivi medici contenenti DEHP. Pertanto, l'uso di un valore come il TDI per la valutazione del rischio associato all'esposizione attraverso dispositivi medici rappresenta un approccio conservativo. L'esposizione a dispositivi medici è generalmente superiore ma limitata nel tempo con l'eccezione dei pazienti in dialisi, il cui regime di trattamento produce un’ esposizione cronica. L'esposizione a DEHP può superare in modo significativo il TDI in alcuni gruppi specifici. Esempi di procedure mediche con un potenziale di alta esposizione al DEHP sono le procedure multiple nei neonati pretermine, nell'emodialisi, nei trapianti di cuore o negli impianti di bypass coronarico e, in generale, nelle trasfusioni di sangue e derivati, in cui si utilizzano dispositivi medici quali sacche di sangue, tubi e cateteri per l’ossigenazione e/o l’alimentazione per via endovenosa e/o gastroenterale. Sulla base delle prove scientifiche disponibili, lo SCENIHR ritiene che i pazienti adulti sottoposti ad emodialisi sono quelli maggiormente esposti, a causa della natura cronica del trattamento. La prima infanzia è la fascia http://ec.europa.eu/environment/ Volume 3, Numero 1 Pagina 2 potenzialmente a rischio più elevato. In particolare, neonati e bambini, a causa del loro basso peso corporeo, sono particolarmente soggetti ad alti livelli di esposizione. Studi animali dimostrano come il DEHP provochi una maggiore tossicità riproduttiva rispetto ad altri plastificanti; vi è quindi una forte necessità di sviluppare e raccogliere dati sull'esposizione di materiali alternativi nelle condizioni reali di utilizzo, al fine di perfezionare le conoscenze sul loro profilo tossicologico. La possibilità di sostituire il DEHP con molecole alternative potrebbe quindi essere presa in considerazione tenendo conto dell'efficacia del trattamento, non- ché del profilo tossicologico e del rilascio di sostanze dai materiali alternativi. Durante la consultazione pubblica (conclusasi a ottobre 2014) sulla bozza del nuovo parere SCENHIR, LIFE-EDESIA ha contribuito con i commenti sugli effetti riproduttivi ed endocrini del DEHP. SOSTANZE CHIMICHE OBSOLETE NEL MERCATO DELL'UNIONE EUROPEA L’European Environmental Bureau (EEB) ha pubblicato, lo scorso 8 dicembre 2015, un nuovo rapporto “Roadmap to revitalise REACH” in cui descrive come la legislazione europea sulle sostanze chimiche, Regolamento REACH, non potrà mai raggiungere il suo obiettivo di eliminare le sostanze chimiche altamente preoccupanti (SVHC) dal mercato senza una opportuna completa applicazione del regolamento. Nel testo del rapporto si enfatizza positivamente il processo di autorizzazione come parte di fondamentale importanza del REACH al fine di garantire la sostituzione delle SVHC con alternative più sicure. Tatiana Santos, EEB senior Policy Officer per i prodotti chimici e co-autore del rapporto, ha dichiarato: "quando è stata introdotta, la normativa europea REACH sulle sostanze chimiche era rivoluzionaria e sta portando molti cambiamenti positivi; tuttavia, a meno che il processo di autorizzazione sia applicato correttamente, il REACH non potrà raggiungere l'obiettivo di rimuovere dal mercato le sostanze chimiche che sono dannose per le persone e per l'ambiente. Inoltre molte aziende in Europa stanno aprendo la strada per trovare alternative alle sostanze chimiche nocive, a differenza delle imprese in ritardo occupate solamente a trovare il modo di mantenere le sostanze obsolete sul mercato. In questo modo, il REACH favorirebbe non solo la salute umana e l'ambiente, ma contribuirebbe anche a promuovere sviluppo e crescita creando nuovi posti di lavoro in Europa". mando le preoccupazioni dell’EEB in merito ad un rallentamento dell'attuazione del regolamento REACH. Inoltre la CE non manterrà il suo impegno per riavviare nel 2015 il processo di valutazione delle SVHC da disciplinare: la discussione è stata addirittura rimossa dall'agenda. I punti critici secondo il rapporto dell’EEB sarebbero i seguenti: - la Candidate List (Annex XIV) è fondamentale per incoraggiare le imprese a sostituire le SVHC con alternative più sicure; - la lentezza da parte della CE e dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) e gli sforzi precedenti da parte della Commissione per 'facilitare' il processo come parte del suo programma di miglioramento della regolamentazione hanno reso più difficile implementare efficacemente REACH; - la decisione da parte della CE e dell'ECHA di accettare automaticamente tutte le domande di autorizzazione, anche quando alternative più sicure sono disponibili o quando le analisi del rischio delle molecole alternative è inadeguata, rende le autorizzazioni “permessi ad inquinare” creando uno svantaggio economico per le aziende che hanno investito in molecole alternative più sicure; - i Comitati di valutazione del rischio e analisi socio-economica dell'ECHA (RAC e SEAC) dovrebbero migliorare la loro valutazione delle domande di autorizzazione e, in particolare, smettere di fare il laIl rapporto è stato pubblicato due giorni prima della voro dei candidati al momento della presentazione riunione del comitato REACH, dove erano attese delle applicazioni difettose. discussioni critiche tra cui la decisione se autoriz- - la Commissione dovrebbe concentrarsi maggiorzare o meno il DEHP per un uso continuato. Il Par- mente sul raggiungimento della sostituzione, l'olamento europeo ha recentemente approvato una biettivo principale del processo di autorizzazione, risoluzione non vincolante che chiede alla Commis- nonché sul miglioramento della sua attuazione nel sione Europea (CE) di non autorizzare il riciclaggio suo complesso, rendendolo più efficiente invece di di materie plastiche contenenti DEHP; tuttavia, tut- favorire alcuni settori, in particolare quelle aziende te le decisioni in materia di autorizzazione sono sta- che producono e utilizzano sostanze chimiche obsote nuovamente rinviate all'ultimo minuto, confer- lete. Pagina 3 Volume 3, Numero 1 I DISPOSITIVI MEDICI: VERSO L’ADOZIONE DI UN NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO Un "dispositivo medico" è qualunque strumento, apparecchio, apparecchiatura, software, impianto, reagente, materiale o altro articolo, destinato dal fabbricante ad essere impiegato sull'uomo, da solo o in combinazione, per una o più delle seguenti finalità mediche specifiche quali, tra le altre: i) la diagnosi, prevenzione, monitoraggio, trattamento o attenuazione di malattie, ii) lo studio, sostituzione o modifica dell'anatomia oppure di un processo o stato fisiologico o patologico. In generale, per la legislazione europea e italiana vigente, i dispositivi medici contenenti PVC - e di conseguenza i plastificanti come il DEHP o molecole ad esso alternative contenute in tali dispositivi - che sono ampiamente utilizzati nella pratica clinica, ed in particolare per l’alimentazione e l’ossigenazione dei neonati nei reparti neonatali o per altre categorie di pazienti, nonché per le trasfusioni di sangue e l’emodialisi, appartengono alle classi IIa o, in casi particolari (le sacche per il sangue), alla IIb. Gli attuali dispositivi medici, nonché i dispositivi medico-diagnostici in vitro, sono stati regolamentati da norme che risalgono agli anni '90 e non hanno tenuto il passo con gli sviluppi scientifici e tecnici nel settore sanitario. L’iter burocratico per l’adozione di un nuovo regolamento però è stato avviato già nel 2012 e, nel giugno 2015, il Consiglio dei Ministri della Salute dell’ Unione Europea (UE) tenutosi in Lussemburgo ha approvato una “Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai dispositivi medici che modifica la direttiva 2001/83/CE, il regolamento (CE) n. 178/2002 e il regolamento (CE) n. 1223/2009”. Lo stesso sito web della Commissione Europea definisce l’approvazione di questa proposta di regolamento come “un passo significativo sulla strada per l'adozione di nuove norme sui dispositivi medici, per aiutare a garantire un elevato livello di tutela della salute e della sicurezza per i cittadini dell'UE che utilizzano questi prodotti”. Secondo i dati ufficiali i dispositivi medici (e medico-diagnostici in vitro) disponibili nell’ UE sono oltre 500.000. Il settore dà lavoro a circa 575.000 persone in circa 25.000 imprese, la maggior parte delle quali (95%) sono piccole e medie imprese. Le vendite annue sul mercato europeo ammontano a quasi 100 miliardi di Euro. Circa il 6-8% delle vendite annue di dispositivi medici e il 10% di quelle di dispositivi medico-diagnostici in vitro è reinvestito in ricerca ogni anno. I dispositivi medici sono suddivisi nelle classi I, IIa, IIb e III, in funzione della destinazione prevista dal fabbricante e dei rischi che comportano. La classificazione è effettuata in conformità ai criteri di classificazione di cui all'allegato VII della suddetta nuova Proposta di regolamento che riprende le precedenti classificazioni. Gli elementi chiave dell'accordo del Consiglio dei Ministri della Salute dello scorso giugno 2015 comprendono: regole più severe per la designazione degli organismi notificati e per il monitoraggio delle loro attività da parte delle autorità nazionali competenti, ulteriori disposizioni sulle responsabilità dei fabbricanti per il follow-up della qualità, delle prestazioni e della sicurezza dei dispositivi immessi sul mercato, norme rafforzate sulle indagini cliniche volte ad aumentare la disponibilità di dati clinici affidabili relativi ai dispositivi medici, obbligo per i fabbricanti e gli importatori di dispositivi di registrarsi e registrare i propri prodotti in una banca dati centrale dell'UE, creazione di un portale dell'UE in cui segnalare gli incidenti gravi e le azioni correttive da parte dei fabbricanti. Pagina 4 Voolluum mee 33,, N Nuum meerroo 11 V NEWS Dispositivi medici: test di migrazione su plasticizzanti alternativi al DEHP Il di-(2-etilesil)ftalato DEHP è classificato dal REACH come “sostanza chimica altamente preoccupante” (SVHC), per cui l’utilizzo di molecole alternative al DEHP nei dispositivi medici (DM) è un attivo campo di ricerca biomedica. In uno studio francese appena pubblicato, è stato valutato il rilascio di alcune molecole alternative al DEHP - tri-ottil-trimellitato (TOTM), di-(2-etilesil) tereftalato (DEHT), di-isononil cicloesano-1,2-dicarbossilato (DINCH), di-isononil ftalato (DINP), di-(2-etilesil) adipato (DEHA) e acetil tri-n-butil citrato (ATBC) - da DM utilizzati in Francia. I risultati ottenuti con un “24-hr migration test” in 39 diversi DM hanno mostrato un differente rilascio dei diversi plasticizzanti, tutti con cinetiche non lineari. E’ stato dimostrato, in particolare, che il TOTM è il plasticizzante maggiormente rilasciato insieme al DEHP (<0.1% w/w), al DEHT e in alcuni casi al DEHA. Per approfondire EU-ToxRisk project Il 13-15 gennaio 2016 si è appena tenuto il meeting iniziale del progetto europeo EU-ToxRisk (“An Integrated European ‘Flagship’ Program Driving Mechanism-based Toxicity Testing and Risk Assessment for the 21st Century”), coordinato dall’università olandese di Leiden e con la partecipazione di altre 38 istituzioni. Il consorzio LIFE-EDESIA, rappresentato dal coordinatore Alberto Mantovani (ISS) ed il partner Emilio Benfenati (IRFMN), è coinvolto nelle attività di EU-ToxRisk, il quale ha l’obiettivo primario di integrare nuovi concetti per la valutazione del rischio delle sostanze chimiche in ambito regolatorio. Tali concetti includono l’utilizzo di approcci alternativi alla sperimentazione animale mediante l’uso di metodi computazionali (in silico) e in vitro che facilitino la comprensione meccanicistica degli eventi molecolari alla base della tossicità delle sostanze chimiche. La dimostrazione dell’affidabilità di tali metodi alternativi alla sperimentazione animale dovrebbe condurre infine al loro utilizzo per le procedure di valutazione del rischio a livello regolatorio. EU-ToxRisk si basa su strategie di sperimentazione e di conoscenza sviluppate in precedenti progetti nazionali ed europei, compreso il programma SEURAT-1, un cluster di sette progetti europei in materia di valutazione del rischio con metodi alternativi alla sperimentazione animale. Per approfondire EuroMix project Il 15 maggio 2015, nell’ambito dei finanziamenti comunitari per Horizon2020, è ufficialmente iniziato il primo progetto europeo sulla tossicologia di miscele di sostanze chimiche, EuroMix (“A tiered strategy for risk assessment of mixtures of multiple chemicals”). Il consorzio, che include 22 partners e 4 istituzioni affiliate, è coordinato dal RIVM, l’istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l’ambiente, con sede a Bilthoven, presso cui si è anche tenuto il meeting iniziale del progetto il 20-21 maggio 2015. Il progetto EuroMix mira a sviluppare una strategia a più livelli verificati sperimentalmente per la valutazione del rischio di miscele di più sostanze chimiche derivanti da molteplici fonti e finestre temporali di esposizione nelle diverse fasi della vita. Il progetto tiene conto anche delle differenze di genere e della valutazione rischio-beneficio quando l’esposizione per via alimentare delle sostanze chimiche considerate siano da considerare in rapporto ai benefici di tali alimenti. EuroMix definirà dei criteri di priorità per le sostanze chimiche in base alla loro esposizione e alle caratteristiche di rischio considerando il ruolo dei diversi Modi di Azione e dei possibili raggruppamenti delle sostanze chimiche in Modi di Azione comuni per favorire una valutazione del rischio cumulativa. L’approccio sperimentale sarà un approccio integrato in silico e in vitro mediante lo sviluppo di nuovi metodi “mechanism-based” che saranno successivamente verificati in vivo, focalizzando l’attenzione su quattro endpoint selezionati (fegato, ormoni, fasi dello sviluppo e immunologia). Per approfondire Volume 3, Numero 1 Pagina 5 PROGRESS UPDATE NETWORKING CON ALTRI PROGETTI LIFE+ D.2 CALEIDOS - LIFE11 ENV/IT/000295 D.2 LIFE PROSIL - LIFE12 ENV/IT/000154 D.2 PVCFreeBloodBag - LIFE10 ENV/SE/000037 D.2 AQUATIK - LIFE10 ENV/ES/000521 D.2 BIOTTOPE - LIFE11 ENV/FR/000742 D.2 LIFE BIOCOPACPlus - LIFE13 ENV/IT/000590 D.2 LIFE PharmDegrade - LIFE13 ENV/SI/000466 D.2 LIFE2Water - LIFE13 ENV/CZ/000475 D.2 LIFE+ inREACH - LIFE13 ENV/IT/000849 APPUNTAMENTI 2nd Paris Workshop on Endocrine Disruptors Effects on Wildlife and Human Health, 21-22 gennaio 2016, Parigi, Francia 55th SOT Annual Meeting, 13–17 Marzo 2016, New Orleans, Louisiana, USA QSAR 2016 - 17th Conference on QSAR in Environmental and Health Sciences, 13-17 Giugno 2016, Miami Beach, Florida, USA Environmental Endocrine Disruptors, Gordon Research Conference on “The Next Generation of Endocrine Disruption: Emerging Contaminants, Tools and Research Approaches for Assessing Multigenerational Effects”, 19-24 Giugno 2016 - Sunday River, Newry, Maine, USA EUROTOX 2016, 4–7 Settembre 2016, Istanbul, Turchia 21st EuroQSAR, 5-8 Settembre 2016, Verona, Italia XIV International Congress of Toxicology, 2–6 Ottobre 2016, Merida, Messico CONTATTACI...Come Il BPA siamo ubiquitari http://www.iss.it/life [email protected] http://www.iss.it/life/index.php?lang=2 https://www.facebook.com/pages/Life-Edesia/180734252116032?ref=stream Istituto Superiore di Sanità - Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Reparto di Tossicologia Alimentare e Veterinaria. Viale Regina Elena,299 - 00161 Roma www.iss.it/life Tel.: +39-06-49902512 LIFE12 ENV/IT/000633