Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica e Economia Università della Basilicata a.a. 2014-15 Spazio vettoriale delle matrici Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Spazio vettoriale delle matrici Un importante spazio vettoriale è lo spazio delle matrici. Siano m ed n due interi positivi. Per matrice intendiamo una tabella rettangolare ordinata di numeri reali che chiamiamo elementi della matrice. Generalmente per indicare una matrice useremo una notazione del tipo a1,1 a1,2 · · · a1,n a2,1 a2,2 · · · a2,n A= . .. . .. . am,1 am,2 · · · am,n Ogni matrice è composta da righe e da colonne. Quella considerata ha m righe ed n colonne. In questo caso diciamo che la matrice A è di tipo (m, n), oppure, se gli elementi di A sono reali, che A ∈ Rm×n . Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Definizioni Per i = 1, . . . , m e j = i, . . . , n, con ai,j denotiamo l’elemento di A situato all’intersezione della i-esima riga con la j-esima colonna e scriviamo A = (ai,j )i=1,...,m . j=1,...,n L’indice i è detto indice di riga, mentre l’indice j è detto indice di colonna. La matrice A si riduce ad un vettore riga quando m = 1 e ad un vettore colonna quando n = 1. Nel caso in cui m = n = 1, la matrice rappresenterà semplicemente un numero. Nel caso in cui m = n la matrice si dice quadrata o di ordine n e l’insieme degli elementi (a1,1 , a2,2 , . . . , an,n ) ne costituisce la diagonale principale. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Spesso conviene considerare la matrice A come tabella i cui elementi sono a loro volta sottomatrici della tabella iniziale di numeri. Per esempio A potrebbe venire rappresentata in una delle forme seguenti: a1,j a2,j A = (a1 , a2 , . . . , an ), dove aj = . .. am,j o A= b1 b2 .. . , dove bi = (ai,1 , ai,2 , . . . , ai,n ). bn Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Operazioni tra matrici L’operazioni di somma è definita solo tra matrici dello stesso tipo. Se A = (ai,j )i=1,...,m e B = (bi,j )i=1,...,m sono due matrici di tipo (m, n) j=1,...,n j=1,...,n allora la matrice A + B è ancora di tipo (m, n) ed è cosı̀ definita: a1,1 + b1,1 a1,2 + b1,2 · · · a1,n + b1,n a2,1 + b2,1 a2,2 + b2,2 · · · a2,n + b2,n A+B = (ai,j +bi,j )i=1,...,m = .. .. j=1,...,n . . am,1 + bm,2 am,2 + bm,2 · · · am,n + bm,n L’elemento neutro è la matrice nulla 0 avente tutte le componenti nulle. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 . Definiamo ora l’operazione prodotto per scalare. Dato un numero α ∈ R possiamo definire la nuova matrice αA: αa1,1 αa1,2 · · · αa1,n αa2,1 αa2,2 · · · αa2,n αA = (αai,j )i=1,...,m = . .. . . j=1,...,n . . αam,1 αam,2 · · · αam,n Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Prodotto tra matrici Sia A una matrice di tipo (m, p) e B una matrice di tipo (p, n), la matrice prodotto C = AB, C = (ci,j ), di tipo (m, n), è definita nel modo seguente: ci,j = p X ai,k bk,j , i = 1, . . . , m, j = 1, . . . , n. k=1 Osserviamo che il prodotto è definito solamente quando il numero delle colonne di A è uguale al numero di righe di B. In generale, AB 6= BA, cioè la proprietà commutativa del prodotto non è valida; anzi, il prodotto BA può non essere definito, o se lo è, può dare una matrice di tipo diverso. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Esercizi Calcolare la matrice C = AB dove: 1 1 −1 2 −2 A = 2 −3 1 −2 0 1 −2 0 1 2 B= 0 −1 1 0 1 1 2 2 0 1 1 −1 0 A= 1 1 −4 2 1 −4 2 −1 3 B= 1 0 0 0 1 0 Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 La matrice quadrata di ordine n 1 0 I= 0 .. . 0 0 ... 1 0 ... 0 1 ... .. .. .. . . . 0 0 0 ... 0 0 0 .. . 1 è tale che IA = AI = A per ogni matrice A quadrata di ordine n. Essa viene chiamata matrice unità o identità. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Trasposta di una matrice Se A = (ai,j )i=1,...,m la trasposta di A, che denotiamo con AT , è la j=1,...,n matrice AT = (aj,i )i=1,...,m . j=1,...,n AT è, pertanto, la matrice di tipo (n, m) ottenuta scambiando tra di loro le righe e le colonne di A. Valgono le seguente proprietà: (AT )T = A (λA)T = λAT , (A ± B)T = AT λ∈R ± BT (AB)T = BT AT Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Da ora in poi, salvo avviso contrario, tratteremo esclusivamente matrici reali quadrate. Dunque, data una matrice quadrata A ∈ Rn×n , vediamo alcune definizioni. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Traccia di una matrice La traccia di A, che denotiamo con tr(A), è la somma degli elementi diagonali di A, ossia n X tr(A) = aii . i=1 Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Determinante di una matrice Il determinante di A, che denotiamo con det (A), è un numero reale che può essere calcolato usando la seguente regola: Regola di Laplace. Il determinante di una matrice quadrata A ∈ Rn×n soddisfa la seguente formula per un qualunque valore di i fissato nell’insieme {1, 2, . . . , n} se n = 1 a1,1 n X det(A) = (−1)i+j ai,j det(Ai,j ) se n > 1 j=1 dove Ai,j denota la sottomatrice di A di ordine n − 1 ottenuta eliminando la i-esima riga e la j-esima colonna di A. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Proprietà del Determinante det (A) = det (AT ) det (λA) = λn det (A), λ ∈ R det (AB) = det (A) det (B) se due righe o due colonne di una matrice sono uguali, il determinante è nullo lo scambio di due righe (o di due colonne) in una matrice provoca un cambiamento nel segno del determinante della stessa Se A è una matrice diagonale o triangolare risulta det(A) = n Y ai,i i=1 quando det(A) 6= 0 i vettori colonna (riga) risultano linearmente indipendenti, e viceversa. Pertanto det(A) = 0 se e solo se i vettori colonna (riga) sono linearmente dipendenti, cioè se e solo se almeno una delle colonne (righe) può essere espressa come combinazione lineare delle altre. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Proprietà delle matrici Definizione Una matrice A ∈ Rn×n si dice densa se la maggior parte dei suoi elementi è non nullo. Definizione Una matrice A ∈ Rn×n si dice sparsa se possiede un numero di elementi nulli almeno dell’ordine di n. Osservazione Per memorizzare in un calcolatore una matrice sparsa (soprattutto se n è molto grande) è possibile utilizzare solo tre vettori della stessa lunghezza: uno per memorizzare gli elementi non nulli, uno per memorizzare i corrispondenti indici di riga ed uno per memorizzare i corrispondenti indici di colonna. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Matrici strutturate Definizione Una matrice si dice strutturata se i suoi elementi sono disposti secondo una regola nota. Vediamo alcuni esempi di matrici strutturate. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Matrici diagonali, tridiagonali e triangolari 0 a1,1 0 .. . 0 a2,2 .. . ··· ··· .. . .. . 0 0 .. . 0 an,n , a1,1 a1,2 0 a 2,1 0 .. . 0 a2,2 .. . .. . ··· a2,3 .. . .. . 0 diagonale a1,1 a2,1 . .. an,1 0 a2,2 .. . an,2 ··· .. . .. . .. . an,n−1 0 .. . 0 an−1,n an,n tridiagonale ··· .. . .. . ... 0 .. . 0 an,n triangolare inferiore , a1,1 0 .. . 0 a1,2 a2,2 .. . ··· ... ... .. . 0 a1,n a2,n .. . an,n triangolare superiore Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Matrici di Hessemberg a1,1 a1,2 0 a 2,1 . . . .. . an,1 a2,2 .. . a2,3 .. . .. . ... an,2 ··· .. . .. . .. . an−1,n 0 .. . 0 an−1,n an,n Hessenberg inferiore a1,1 a1,2 a 2,1 0 .. . 0 a2,2 .. . ··· ... .. . .. . .. . 0 ... .. . .. . an,n−1 Hessenberg superiore Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 an,n .. . .. . an−1,n an,n Matrice Simmetrica Definizione Una matrice A si dice simmetrica se coincide con la sua trasposta AT , cioè A = AT . Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Matrice Simmetrica e Definita Positiva Definizione Una matrice simmetrica A si dice definita positiva se per ogni vettore y ∈ Rn , y 6= 0, si ha yT Ay > 0 Per stabilire se una data matrice simmetrica A è definita positiva o meno useremo il seguente criterio: Criterio di Sylvester Una matrice simmetrica A ∈ Rn×n è definita positiva se e solo se det(Ak ) > 0, k = 1, . . . , n, dove det(Ak ) rappresenta il determinante della sottomatrice principale di ordine k, cioè della sottomatrice formata dalle intersezioni delle prime k righe e k colonne di A. La matrice Ak dicesi minore principale di testa di ordine k. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Matrici a diagonale dominante Una matrice A ∈ Rn×n è detta a diagonale dominante per righe se |ai,i | > n X |ai,j |, i = 1, . . . , n, j=1,j6=i e a diagonale dominante per colonne se |aj,j | > n X |ai,j |, j = 1, . . . , n. i=1,i6=j Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Matrici non singolari Quando det(A) 6= 0 la matrice è detta non singolare o invertibile. Se det(A) 6= 0 allora esiste una ed una sola matrice (non singolare) B ∈ Rn×n tale che AB = BA = I. La matrice B, che denoteremo sempre con il simbolo A−1 , viene chiamata matrice inversa di A. Una matrice non invertibile ovvero tale che det(A) = 0 viene detta singolare Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Prese due matrici non singolari C, D ∈ Rn×n , le seguenti regole risultano valide: (CD)−1 = D−1 C−1 (CT )−1 = (C−1 )T Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Norme di Vettori e Matrici Una norma vettoriale è una funzione che associa ad un vettore x ∈ Rn un numero reale kxk con le seguenti proprietà: 1 kxk > 0, ∀x 6= 0 e kxk = 0 ⇔ x = 0; 2 kcxk = |c|kxk, 3 kx + yk ≤ kxk + kyk, ∀c ∈ R; ∀y ∈ Rn . Le norme vettoriali più frequentemente utilizzate sono: kxk∞ = max |xi |, kxk1 = 1≤i≤n n X |xi |, norma infinito norma 1 i=1 kxk2 = n X !1 √ 2 |xi | 2 = xT x, norma euclidea (o norma 2) i=1 Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Analogamente, una norma matriciale è una funzione che associa ad una matrice A ∈ Rn×n il numero reale kAk tale che 1 kAk > 0, ∀A 6= 0 e kAk = 0 ⇔ A = 0; 2 kcAk = |c|kAk, 3 kA + Bk ≤ kAk + kBk, ∀c ∈ R; ∀B ∈ Rn×n ; Inoltre è possibile provare che le principali norme di matrice soddisfano anche la seguente proprietà 4. kABk ≤ kAkkBk, ∀B ∈ Rn×n . Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Le norme matriciali più note sono: kAk∞ = max n X 1≤i≤n kAk1 = max 1≤j≤n |ai,j |, norma infinito; j=1 n X |ai,j |, norma 1; i=1 q kAk2 = ρ(AT A), norma spettrale (ρ(B) denota il raggio spettrale della matrice B, cioè il modulo massimo degli autovalori di B); 1 2 n X n X 2 |ai,j | , norma di Frobenius (o norma kAkF = i=1 j=1 euclidea). Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Date una norma vettoriale e una matriciale, si dice che le due norme sono compatibili se kAxk ≤ kAkkxk, ∀A ∈ Rn×n , x ∈ Rn . Una norma vettoriale può risultare compatibile con più norme matriciali. Ad ogni norma vettoriale è possibile associare una norma matriciale nel seguente modo: kAk = sup x6=0 kAxk = sup kAxk. kxk kxk=1 Una norma cosı̀ definita viene chiamata naturale o indotta da quella del vettore. Per le norme matriciali naturali si ha dunque: kIk = sup kIxk = 1. kxk=1 Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 È banale verificare che le norme matriciali k · k∞ , k · k1 e k · k2 sono naturali. La norma k · kF non è naturale in quanto kIkF = n X !1 2 1 = √ n. i=1 Si ha che, per x ∈ Rn e A ∈ Rn×n kxk∞ induce kAk∞ kxk1 induce kAk1 kxk2 induce kAk2 Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Cifre decimali corrette nell’approssimazione di vettori Sia x = [x1 , x2 ] il vettore esatto e x∗ = [x1∗ , x2∗ ] il vettore che approssima x. Supponiamo che 1 |x1 − x1∗ | ≤ 10−r 2 e 1 |x2 − x2∗ | ≤ 10−s . 2 allora 1 kx − x∗ k∞ = max{|x1 − x1∗ |, |x2 − x2∗ |} ≤ 10−n , 2 dove n = min{r, s}, e x∗ approssima x con n cifre decimali corrette. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 In Matlab per x, y vettori entrambi riga o colonna e di eguale lunghezza norm(x-y,inf) calcola kx − yk∞ . Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Cifre significative corrette nell’approssimazione di vettori Sia x = [x1 , x2 ] il vettore esatto e x∗ = [x1∗ , x2∗ ] il vettore che approssima x. Se max{|x1 − x1∗ |, |x2 − x2∗ |} kx − x∗ k∞ 1 = ≤ 10−p+1 , kxk∞ max{|x1 |, |x2 |} 2 allora x∗ approssima x con p cifre significative corrette. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15 Esempio x = [0.5 3], y = [0.50000005 3.000000001] >>x=[0.5 3]; y=[0.50000005 3.000000001]; >>norm(x-y,inf) ans = 5.000000002919336e-008 >>norm(x-y,inf)/norm(x,inf) ans = 1.666666667639779e-008 y approssima x con 7 cifre decimali corrette e 8 cifre significative corrette. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica Corso e Economia di Matematica Università perdella la Chimica Basilicata a.a. 2014-15