Dott. Michele A. Verdano DOTT. MICHELE A. VERDANO SPECIALISTA IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA TENDINOPATIA CALCIFICA DELLA SPALLA PAZIENTE ______________________________ Dott. Michele A. Verdano COS’ È LA TENDINOPATIA CALCIFICA DELLA SPALLA? La tendinopatia calcifica è una patologia caratterizzata dalla presenza di depositi calcifici nel contesto del tessuto vitale tendineo. PERCHÉ SI VERIFICA? Ciò può verificarsi per due motivi: a) le cellule tendinee si trasformano in cellule produttrici di calcio per un processo che si chiama "metaplasia" (tendinopatia calcifica); b) il tessuto tendineo degenera a causa dell’invecchiamento e dell’usura, e successivamente calcifica (calcificazione degenerativa). Nel primo caso, il deposito di calcio si trova nel contesto del tendine; nel secondo, in corrispondenza dell’inserzione del tendine sull’omero. E’ FREQUENTE? Studi epidemiologici hanno dimostrato che le calcificazioni di spalla sono presenti nel 20% dei pazienti con rottura della cuffia dei rotatori, nel 33% di coloro che hanno un acromion di forma uncinata, nel 15% dei soggetti affetti da spalla congelata o capsulite adesiva e nel 6.8% di tutti coloro che hanno dolore alla spalla. Dott. Michele A. Verdano CHI COLPISCE? La tendinopatia calcifica è più frequente nei soggetti giovani adulti, di sesso femminile, dediti ad attività lavorative domestiche o manuali (41% nelle casalinghe, 10% nelle segretarie). Le donne sono più colpite rispetto agli uomini nell’età compresa tra i 40 e 50 anni, specialmente il lato destro, mentre bilateralmente nel 20% dei casi . DOVE SI LOCALIZZA? Per quanto concerne la localizzazione il tendine più colpito è il sovraspinoso, seguono in successione il sottospinoso, il piccolo rotondo e il sottoscapolare, coinvolgendo a volte il capo lungo del bicipite; anche la borsa sottoacromiale può essere coinvolta, più spesso nella fase di riassorbimento. Dott. Michele A. Verdano I SINTOMI? Clinicamente la patologia evolve attraverso tre stadi: · acuto, · sub-acuto · cronico Il dolore acuto è in genere dovuto allo spasmo muscolare e a un’eventuale rigidità della spalla, può accentuarsi durante la notte e coinvolgere il capo lungo del bicipite.. Il dolore viene percepito in corrispondenza della faccia anteriore o laterale della spalla, non si irradia oltre il gomito e non si estende al collo. Il dolore si acuisce durante il sollevamento del braccio. Generalmente la mobilità della spalla è ridotta. E’ evidente come la tendinopatia calcifica simuli i sintomi causati da una sindrome da attrito sottoacromiale o da una rottura della cuffia dei rotatori . QUALE È LA DURATA DEI SINTOMI? La calcificazione segue un suo ciclo evolutivo. Ad ogni fase di questo ciclo corrisponde un differente quadro clinico. La prima fase è definita di "metaplasia fibrocartilaginea". Seguono le fasi "formativa", "calcifica", "di riassorbimento" e "di ristrutturazione". Tranne la prima, sono tutte potenzialmente responsabili di dolore. La fase di "riassorbimento" è la più dolente. La durata di ciascuna fase non è nota. Generalmente le prime due fasi possono durare oltre 13 mesi. QUALI ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI SONO NECESSARI? La diagnosi si esegue mediante radiografie nelle proiezioni antero-posteriore vera e outlet view che permettono, oltre alla localizzazione della calcificazione, anche di valutarne la fase in cui si trova (aspetto a “NUBECOLA” o ”DENSO”). Dott. Michele A. Verdano Per una più precisa localizzazione e una valutazione più attenta della struttura ci si può avvalere dell’ecografia, molto importante anche ai fini del follow up. La RM non è utile per documentare ulteriormente la calcificazione ma può comunque evidenziare eventuali lesioni di cuffia associate. Le calcificazioni di fatto non sono tutte uguali ma si differenziano per localizzazione, dimensione, forma e nitidezza del contorno. Tali caratteristiche aiutano l’ortopedico a capire in quale fase del ciclo evolutivo si trova la calcificazione. TRATTAMENTO Terapia medica: l’obiettivo della terapia è risolvere in fase acuta lo spasmo della muscolatura, ridurre il dolore e prevenire la rigidità articolare. Ma nei casi in cui pazienti sono resistenti a tale trattamento, per quanto tempo è necessario insistere prima di passare all’atto chirurgico???…A tal proposito i vari Autori suggeriscono un periodo medio di 1 anno in cui radiograficamente non varia la morfologia del deposito calcifico. Se la fase è quella del "riassorbimento" ed il dolore non è particolarmente intenso, è preferibile perseverare con il trattamento conservativo: · Terapia antalgica · Ultrasuoni · Ionoforesi con EDTA · Manipolazioni se vi è associata rigidità articolare · Laserterapia Se la fase è quella "formativa" e non c’è stata una remissione dei sintomi con il trattamento conservativo vi può essere indicazione ad effettuare infiltrazioni di cortisonici, che danno spesso ottimi risultati. Tuttavia il trattamento con terapia cortisonica infiltrativa viene da alcuni criticato soprattutto nella fase cronica quando questo farmaco potrebbe interferire con la fase del riassorbimento Dott. Michele A. Verdano Terapia cruenta: Il lavaggio della borsa sottoacromiale va eseguito in anestesia locale, prevalentemente nella fase colliquativa. Il 61% dei pazienti esprime soddisfazione con questa forma di terapia cruenta. trattamento chirurgico artroscopico (inserimento di una telecamera a fibre ottiche e di strumenti chirurgici attraverso alcuni fori praticati attorno alla spalla) con l’obiettivo di asportare in toto la calcificazione e suturare eventualmente la lesione tendinea creatasi a seguito dell’asportazione della calcificazione. Il trattamento chirurgico garantisce una risoluzione dei sintomi nel 72% dei casi ed una attenuazione nel 12%. Nel restante 16%, i sintomi regrediranno nel tempo seguendo un’ evoluzione naturale Dott. Michele A. Verdano NOTA: La presente guida serve a integrare un approfondito colloquio informativo che il paziente deve avere con l’ ortopedico. (e’ necessario CHIEDERE QUANTO PIU’ POSSIBILE E CHIARIRE OGNI DUBBIO E INCERTEZZA SULL’INTERVENTO!) SEDI DI ATTIVITA' AMBULATORIALE POLIAMBULATORIO SALUSER PARMA VIA VERDI 27 TEL 0521 200698, 0521 200955 POLIAMBULATORIO FITNESSCENTER VIA GALILEO GALILEI 9 PARMA TEL 0521 284935, 349 5426846 POLIAMBULATORIO PRIVATO CENTRO MEDICO VIA FRATELLI CERVI 59 REGGIO EMILIA TEL 0522 385412 POLIAMBULATORIO CO.ME.TE. CASALMAGGIORE (CR) VIA 4 NOVEMBRE TEL 0375 42380, 0375 41641 POLIAMBULATORIO CENTRO MEDICO LE GRAVINE GINOSA (TA) TEL 099 8244944, 099 8291155