Henri le Saux (Svāmī Abhiṣiktānanda) Alla frontiera del dialogo indù-cristiano Con questa Tesi ci proponiamo di ricostruire e dare ordine sistematico all’articolato, ma non lineare, cammino teologico e spirituale compiuto in India da Dom Henri Le Saux (1910-1973), al fine di capire come ha vissuto l’incontro con l’induismo questo profeta e apripista del dialogo interreligioso che ha ricercato per tutta la sua esistenza, sia sul piano concettuale che esperienziale, nuovi possibili scenari teologici e spirituali. Abbiamo cercato in particolare di comprendere gli apporti al dialogo interreligioso del benedettino, che con alle spalle una solida formazione teologica e vent’anni di tranquilla vita monastica in Bretagna, partì per l’India nel luglio del 1948 allo scopo di dare fondazione al primo monastero rispettoso delle tradizioni ascetiche e religiose locali costruito sul modello di un āśram indiano, ma anche tutta la problematicità, la fatica, la crisi dei propri modelli culturali e religiosi che questo comporta. Nell’elaborato, dopo l’approfondimento delle fonti teologiche cristiane e dei maestri indù che ispirarono Le Saux, ci siamo focalizzati sui dati biografici per fare emergere la trasformazione del suo pensiero in funzione della sua esperienza di vita interreligiosa. Abbiamo quindi esplorato la teologia «in dialogo» del bretone, partendo dalla considerazione di una delle questioni problematiche più spinose per la ricostruzione del suo pensiero: la difficoltà d’interpretazione che suscita la differenza di toni e contenuti tra il Diario e le pubblicazioni ufficiali. Abbiamo poi evidenziato il suo modo di concepire la relazione tra cristianesimo ed Advaita Vedānta, la corrente indù che scelse come principale interlocutore del suo incontro con l’induismo. Successivamente siamo passati ad osservare come il benedettino visse e concepì l’inculturazione del cristianesimo in India, paragrafo che introdurrà i successivi nei quali abbiamo esposto, in modo sintetico, alcune esemplificazioni del suo pensiero sulla Trinità-Saccidānanda, sulla sua concezione cristologica influenzata dal Vedānta, e sul suo modo di intendere l’ecclesiologia e la liturgia inculturata. Nell’ultimo capitolo abbiamo cercato di evidenziare quali siano gli aspetti problematici e i contributi che emergono dell’esperienza del bretone in riferimento al dialogo teologico e al dialogo dell’esperienza religiosa. Claudia Zani ______________________________________ BIBLIOGRAFIA HENRI LE SAUX, Intériorité et révélation, Prèsence, Sisteron 1982. —,Tradizione indù e mistero trinitario, EMI, Bologna 1988. —, Diario spirituale di un monaco cristiano-saṃnyāsin hindū 1948-1973, Mondadori, Milano 2002. P. TRIANNI, Henri Le Saux (Svāmi Abhiṣiktānanda). Un incontro con l'India, Jaca Book, Milano 2011. PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO, Il Dialogo interreligioso nell’insegnamento ufficiale della Chiesa cattolica dal Concilio Vaticano II a GiovanniPaolo II (1963-2005), LEV, Città Vaticano 2006.