Pubblicità e comportamenti di salute: uno strumento per l’analisi critica Eleonora Tosco - DoRS “Molti di noi vengono oggi influenzati assai più di quanto non sospettino, e la nostra esistenza quotidiana è sottoposta a continue manipolazioni di cui non ci rendiamo conto. Sono all'opera su vasta scala forze che si propongono, e spesso con successi sbalorditivi, di convogliare le nostre abitudini inconsce, le nostre preferenze di consumatori, i nostri meccanismi mentali, ricorrendo a metodi presi a prestito dalla psichiatria e dalle scienze sociali. E' significativo che tali forze cerchino di agire su di noi a nostra insaputa, sì che i fili che ci fanno muovere sono spesso, in un certo senso, occulti”. La pubblicità, per imporre un prodotto gioca sulle aspirazioni più naturali dell’uomo, quali il successo sociale, la bellezza, la ricchezza, il viver sani, i cibi naturali, l’affetto, le amicizie, l’amore, la famiglia, l’avventura, la vitalità, il gioco e lo sport. È un secolo che gli slogan ci stimolano a comprare e a consumare, ma soprattutto a sognare, ad immaginare, a risvegliare passioni nascoste o anche desideri inconfessabili. Uno strumento per l’analisi della pubblicità: la semiotica Cos’è la SEMIOTICA? La semiotica studia la natura dei segni (dal greco semeion = segno), la loro produzione, trasmissione e interpretazione. Può essere applicata a diversi ambiti: arti, sociologia, psicologia e PUBBLICITA’. La semiotica guarda all’universo pubblicitario concentrando l’attenzione sui testi e sui linguaggi, sui contenuti e le loro modalità di organizzazione interna, il loro modo di entrare in contatto coi destinatari. La semiotica analizza in profondità il testo pubblicitario, cosa c’è sotto la superficie. . Il consumatore sceglie un certo prodotto per ragioni di tipo economico, e attribuisce ad esso determinati valori attraverso una logica personale. Può trattarsi di una logica di tipo pratico, quando l’oggetto è pubblicizzato sulla base dei suoi possibili usi, considerato come semplice strumento; o di tipo critico, quando entra in gioco una mentalità economica di risparmio o di convenienza economica nel rapporto qualità/prezzo; ma può trattarsi anche di una logica di tipo utopico, quando l’oggetto diviene funzione della realizzazione d’identità profonda del soggetto che lo desidera e del suo senso sociale; oppure ludico quando l’uso è soppiantato dalla bellezza della forma, dal piacere che le sue qualità fisiche e formali procurano al soggetto. Jean Marie Floch Schema dei VALORI DI CONSUMO 1992 VALORI IDEALI VALORI REALI Valori d’uso o utilitari (Valorizz. PRATICA) Valori di base o esistenziali (Valorizz. UTOPICA) Funzionalità Rapidità Comodità Razionalità Maneggevolezza Comfort Affidabilità Utilità Vita Società Identità Avventura Felicità Tradizione Sentimento Valori non utilitari (Valorizz. LUDICA) Valori non esistenziali (Valorizz. CRITICA) Gioco Divertimento Piacere puro Svago Attrazione Raffinatezza Simpatia Calcolo Distanziamento Chiarezza Ordine Organizzazione Dimostrabilità Misurabilità Dati concreti Qualità/Prezzo VALORIZZAZIONE UTOPICA Valori di base – esistenziali Vita, Società, Identità, Avventura, Felicità, Tradizione, Sentimento VALORIZZAZIONE CRITICA Valori non esistenziali Calcolo, Distanziamento, Chiarezza, Ordine, Organizzazione, Dimostrabilità, Misurabilità, Dati concreti, Qualità/Prezzo VALORIZZAZIONE PRATICA Valori utilitari Funzionalità Rapidità Comodità Razionalità Maneggevolezza Comfort Affidabilità Utilità VALORIZZAZIONE LUDICA Valori non utilitari Gioco, Divertimento, Piacere puro, Svago, Attrazione, Raffinatezza, Simpatia LAVORO DI GRUPPO Ogni gruppo analizza 4 pubblicità commerciali di prodotti alcolici individuando i valori di consumo (secondo lo schema di Floch) e dettagliando le valorizzazioni. ATTENZIONE! La stessa pubblicità può presentare più categorie di valori