ARTROPODI DI INTERESSE IGIENISTICO

annuncio pubblicitario
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 213
CAPITOLO 5
ARTROPODI
DI INTERESSE IGIENISTICO
••Dutto_05_213-236
5
14-01-2008
ARTROPODI
8:49
Pagina 215
DI INTERESSE IGIENISTICO
All’interno di questo capitolo vengono prese in considerazione le specie di artropodi che durante il loro sviluppo oppure allo stadio di adulto frequentano assiduamente gli ambienti dove vive l’uomo o ancora ne contaminano le derrate alimentari divenendo così dei vettori di
agenti patogeni e risultando di conseguenza molto importanti dal punto di vista igienico-sanitario.
Questo capitolo naturalmente interessa solo marginalmente il medico d’urgenza, mentre
è una parte fondamentale per gli operatori sanitari dei servizi d’igiene pubblica (SISP) che
spesso devono rispondere a quesiti inerenti questi insetti posti dai cittadini o, più frequentemente, s’imbattono in questi insetti durante le ispezioni presso le attività che producono, trasformano o somministrano al pubblico alimenti (es. bar, ristoranti, ecc.) e quindi devono sapere interpretare correttamente la presenza di questi insetti per poter adottare o saper consigliare le contromisure del caso.
5.1 INSETTI
5.1.5 Psocotteri
Descrizione. Sono insetti di dimensioni ridotte, il corpo misura all’incirca 2-4 mm, e la colo-
razione in genere è marrone chiaro o bianco-giallastra. Dal capo di questi insetti si evidenziano bene le antenne che sono composte a seconda delle specie da 15 a 50 articoli.
La tipologia di apparato boccale è riconducibile al tipo masticatorio nonostante sia modificato. Gli psocotteri inoltre annoverano specie alate ma al tempo stesso specie attere.
Ambienti e abitudini di vita. Sono insetti gre-
gari che vivono al riparo dalla luce nelle anfrattuosità murarie, nei nidi degli animali, dietro i
mobili, sotto i tappeti e, in poche parole, ovunque vi siano dei detriti di origine organica, micelio fungino e spore fungine. Molte specie sono
proprio specializzate nel cibarsi di spore e micelio fungino. Questi insetti si sviluppano particolarmente negli erbari, nelle biblioteche (dove
con molta probabilità sono attratti dalla farina
contenuta nella rilegatura dei vecchi testi), nelle case e nei luoghi umidi. La riproduzione avviene in genere per partenogenesi e il numero di
generazioni annue, comunque superiore a una,
varia in base alle condizioni ambientali. Ad
esempio Liposcelis divinatorius può compiere fino a 7-9 generazioni all’anno.
Fig. 5.1 • Esemplare adulto di Liposcelis spp.
(foto M. Dutto)
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 216
LINEAMENTI
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
Interesse igienico. Questi insetti non rappresentano un particolare flagello igienico, però è im-
portante precisare che se infestano il cibo possono alterarlo e renderlo immangiabile oltre a
rappresentare una fonte allergizzante. Questi insetti possono essere un problema per i bibliotecari o i restauratori di testi antichi, in quanto la repentina manipolazione di testi molto infestati oppure lo svolgimento del lavoro in ambienti pesantemente infestati può rappresentare un
problema per la salute. Discorso analogo vale anche per tutte le categorie professionali che si
trovano a manipolare o a condividere gli spazi con questi insetti. Le infestazioni delle abitazioni
sono piuttosto occasionali, in tal caso gli insetti possono annidarsi ovunque preferendo però le
imbottiture di divani e poltrone (specialmente quelle vecchie realizzate con pula di riso), i cassetti e le anfrattuosità. Di maggior interesse si annoverano le seguenti specie: Liposcelis divinatorius, L. mendax, L. bostrychophilus, Trogium pulsatorium e Lepinotus inquilinus.
Interesse medico acuto. I repentini contatti con questi insetti possono determinare l’insor-
genza di forme di dermatite da contatto con prurito molto intenso ed eritemi. In determinati
soggetti che dormivano in ambienti fortemente infestati si sono osservate anche microlesioni cutanee concentrate in modo particolare ai margini ungueali. L’ingestione di cibi che hanno subito l’attacco di questi insetti determina problemi gastroenterici con dissenteria, nausea e vomito.
Metodologie di monitoraggio e bonifica. La prevenzione si basa sul mantenimento scrupoloso della pulizia e con la riduzione del tenore igrometrico. In caso di forti infestazioni è necessario intervenire con piretroidi o cloroderivati. La bonifica completa degli ambienti infestati è molto difficile in quanto questi insetti possono sopravvivere a carico di minime quantità di detriti mantenendo sempre un focolaio d’infestazione.
5.1.2 Blattaria (Scarafaggi)
L’ordine accorpa quattro famiglie: Polyphagidae, Blattidae, Blattellidae e Ectobiidae; ma solo
le prime tre (in particolare la seconda e la terza) accorpano specie sinantrope che rivestono
un ruolo importante da un punto di vista sanitario.
Le specie di maggiore interesse, chiamate volgarmente scarafaggi o blatte, risultano essere: Blatta orientalis (L.) e Periplaneta americana (L.) appartenenti alla famiglia Blattidae;
Supella longipalpa (F.) e Blattella germanica (L.), appartenenti alla famiglia Blattellidae;
Polyphaga aegyptiaca (L.) appartenente alla famiglia Polyphagidae.
Descrizione. I Blattaria sono insetti con dimensioni che vanno da 12 mm di B. germanica ad
oltre 28 mm di P. americana; alcune specie tropicali raggiungono poi i 10 cm di lunghezza. La
colorazione dei tegumenti del corpo varia dal marroncino al nero a seconda della specie.
Il corpo in visione generale appare nettamente tozzo e appiattito; la regione cefalica con
capo ipognato quasi sempre nascosto dal pronoto, l’apparato boccale è di tipo masticatore e
le antenne sono filiformi composte da un numero variabile di articoli subeguali.
Il protorace è ampio e con angoli basali arrotondati. Le ali sono presenti in numero di
quattro: il primo paio parzialmente sclerificato (tegmine), mentre il secondo è completamen216
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 217
Artropodi di interesse igienistico
te membranoso; le ali possono anche essere notevolmente ridotte a seconda delle specie e
del sesso. Nei Blattaria lo sviluppo delle ali è una variabile specifica e sessuale e quindi si possono distinguere forme alate, brachittere, microttere o attere; solitamente la riduzione delle
ali o la completa assenza è tipica negli individui di sesso femminile, rappresentando un classico caso di dimorfismo sessuale.
L’addome, composto da 10 segmenti in genere è coperto dalle ali ed è dotato di cerci sempre ben sviluppati e visibili all’estremità. Tutte le specie sono dotate di ghiandole che secernono sostanze dall’odore sgradevole.
Le zampe sono di tipo cursorio e sono ben sviluppate, robuste e ornate di setole e spine.
I Blattaria presentano un ciclo di sviluppo eterometabolico e riproduzione anfigonica nonostante siano note riproduzioni partenogenetiche in certe specie di Polyphaga. Le blatte possono essere ovipare o ovovivipare; le uova sono contenute in una ooteca costituita da secreti
ghiandolari.
Tab. 5.1 • Caratteristiche morfologiche delle principali specie di blatte infestanti
Specie
Dimensioni
Colore/
morfologia
Tegmine
(1º paio di ali)
Note
B. orientalis
oriental
cockroach
o common
cockroach
16-28 mm
• marrone-nero lucido
• nero lucido
• coprenti tutto l’addome
• atrofiche (squamittera)
Specie onnivora nonostante
prediliga alimenti amilacei.
Le femmine depongono da
1 a 8 ooteche ogni 14 giorni.
Sviluppo embrionale: 2 mesi.
B. germanica
german
cockroach
9-13 mm
Interamente bruno
paglierino con due
macchie scure sul
pronoto
Coprenti tutto l’addome in
ambedue i sessi.
Specie ottima arrampicatrice anche su superfici particolarmente lisce. Le femmine
depongono 4-8 ooteche
(± 300 individui). Sviluppo embrionale: 28-42 giorni.
P. americana
american
cockroach
27- 36 mm
Tendente al rossastro
(rosso ruggine). Pronoto
con bordi laterali e posteriore con banda giallastra. Non sono presenti macchie nere
pronotali.
Coprenti tutto l’addome; leggermente più sviluppate in
lunghezza negli individui di
sesso maschile.
Blatta tipica delle città di
mare, porti e scali marittimi.
Assai frequente nelle reti fognarie. Le femmine depongono da 12 a 24 ooteche
(160- 330 individui). Sviluppo embrionale: 5-8 settimane.
S. longipalpa
brown-banded
cockroach
10-13 mm
Colorazione bruno
rossastra. Corpo
nettamente allungato.
Poco sviluppate raggiungono
la metà dell’addome circa.
Nel maschio le tegmine riportano una macchia basale.
Recentemente introdotta in
Italia. Le femmine depongono da 10 a 30 ooteche
(160- 480 individui). Sviluppo embrionale: 45-75 giorni.
P. aegyptiaca
14-18 mm
• Forma del corpo
nettamente ovoidale.
• Colorazione nera.
• Attera
• Ali coprenti tutto l’addome.
Specie onnivora. In Italia è presente nelle aree meridionali.
217
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 218
LINEAMENTI
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
Nelle specie ovipare l’ooteca è trattenuta
ma sporgente dall’apertura genitale, mentre nelle specie ovovivipare l’ooteca viene
trattenuta completamente all’interno del
corpo materno dove avviene lo sviluppo embrionale e con la schiusa delle uova le neanidi fuoriescono dall’apertura genitale.
E importante ricordare, ad esempio, che
le femmine di Blattella germanica trasportano l’ooteca per 4-6 settimane e la deposizione avviene soltanto quando le uova sono
Fig. 5.2 • Individuo di Blatta orientalis intento a nutrirsi
di resti alimentari abbandonati sul marciapiede (foto
mature e pronte per schiudere, mentre BlatM. Dutto)
ta orientalis trasporta l’ooteca solo per breve tempo (12 ore-5 giorni) per poi deporla
all’interno di fessure. Lo sviluppo preimmaginale richiede da venti giorni a più di un anno
compiendo un numero molto variabile di mute (5-13).
Alcune specie vivono anche più di due anni ed è importante sottolineare la resistenza al
digiuno di questi insetti.
Ambienti e abitudini di vita. Tutte le specie di interesse igienico-sanitario sono lucifughe e amano i luoghi umidi. Negli ambienti naturali si possono reperire nei substrati
umidi e scuri e sotto i sassi. Molte specie si
sono adattate benissimo agli ambienti antropizzati dove si possono reperire nelle fognature, nei cassonetti dell’RSU, negli obitori, nelle cantine, nei magazzini e nei garage
senza però risparmiare i locali abitativi invadendo cucine, bagni e camere da letto.
Fig. 5.3 • Individuo femminile di Blatta orientalis sorpresa
Nelle abitazioni questi insetti si annidano in un mulino all’interno di un contenitore in cui si era
nelle anfrattuosità dei muri, dietro i mobili e accumulata della farina di mais (foto M. Dutto)
in prossimità dei motori degli elettrodomestici prediligendo, come già detto, i luoghi molto bui, caldi e umidi. Nei locali riscaldati non
presentano stagionalità e sono attivi tutto l’anno.
Questi insetti si nutrono di ogni genere di derrata alimentare e di molti rifiuti senza risparmiare la carne in putrefazione.
Interesse igienico. Considerati gli ambienti frequentati, questi insetti possono contaminare
gli alimenti ed essere vettori di molteplici batteri, protozoi e nematodi; inoltre durante i pasti
possono imbrattare gli alimenti con le feci conferendo loro un gusto ed un odore nauseabondo oltre ad essere una fonte allergizzante. Fra i patogeni trasmessi si annoverano salmonelle e Aspergillus.
218
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 219
Artropodi di interesse igienistico
SCHEMA
PER L’INTERPRETAZIONE DELLA GRAVITÀ DELL’INFESTAZIONE
Grado 1 Infestazione bassa. Osservazione
Grado 3 Infestazione forte. Gli esemplari
degli esemplari adulti in modo occasionale solo nelle ore notturne. Reperimenti minimi di materiale fecale.
adulti sono facilmente osservabili
sia nelle ore diurne che notturne.
Evidente presenza di materiale fecale e in molti casi è possibile avvertire l’odore caratteristico emanato
da questi insetti. Nei rifugi, facilmente individuabili è possibile reperire decine e in alcuni casi centinaia di adulti.
Grado 2 Infestazione moderata. Gli esem-
plari adulti si sono visibili occasionalmente anche durante le ore diurne, di
notte la presenza è più massiccia ed è
possibile individuare i siti rifugio. Facilità di reperire materale fecale.
La presenza di questi insetti negli ambienti abitativi e nei locali pubblici è indice di scarsa igiene.
Interesse medico acuto. L’ingestione di alimenti contaminati può dare origine a forme ga-
stroenteriche con nausea, vomito e dissenteria.
Il contatto della cute con superfici imbrattate da feci può originare, in soggetti ipersensibili, forme di dermatite da contatto. Il trattamento è puramente sintomatico.
Il contatto con le spine tibiali di Supella longipalpa può determinare irritazioni cutanee,
mentre l’inalazione è fonte di disturbi respiratori che solo raramente vengono diagnosticati
correttamente e correlati a questo insetto.
Metodologie di monitoraggio e bonifica. Il monitoraggio di queste specie va eseguito me-
diante un’analisi attenta degli ambienti mirata alla ricerca di feci, esuvie e ooteche in associazione alla dislocazione di pannelli cosparsi di colla di vischio e innescati con materiale adescante (farine, resti di alimentazione, ecc.) per la cattura degli adulti.
La bonifica degli ambienti infestati va eseguita mediante trattamenti classici con carbammati, fosforganici o piretroidi (deltametrina o permetrina); è indispensabile sempre mantenere un buon grado di pulizia e tappare tutti gli interstizi e le vie d’accesso degli insetti. Il trattamento va ripetuto a cadenze di 2-4 giorni fino a provata risoluzione dell’infestazione.
Nei locali pubblici e nelle abitazioni, in particolare, è possibile eseguire una disinfestazione
moderna basata sull’impiego di prodotti a base di imidacloprid, fipronil o idrametilnon in formulazioni gel; questi prodotti sono esche insetticide alimentari, molto durature e di facile uso anche
nei siti (anfrattuosità) dove gli altri insetticidi hanno rivelato una minore efficacia. Nei casi di infestazioni banali l’uso adeguato di cartoncini collanti risulta un valido sistema di disinfestazione.
Ad uso domestico, nei casi di piccole infestazioni, può essere molto utile dislocare in luoghi nascosti piccoli mucchietti di gesso mescolato a farina; le blatte ingerendo la farina assumono anche il gesso che nell’intestino si rapprende e determina un’occlusione intestinale
e la conseguente morte.
219
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 220
LINEAMENTI
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
Fig. 5.4 • Esempio di trappola contenente un foglio collato per il controllo delle blatte nelle industrie
alimentari (foto M. Dutto)
3.1.3 Ditteri
FAM. PSYCHODIDAE
Descrizione. La famiglia è rappresentata da specie di piccole dimensioni comprese fra 1 e 5
mm molto simili a piccoli lepidotteri.
Tutto il corpo e le ali sono ricoperte da una folta pubescenza grigio-nerastra. Le ali sono
appuntite e le nervature trasversali risultano limitate alla porzione basale, mentre le nervature anali sono particolarmente ridotte. A riposo le ali vengono mantenute a tetto sul corpo.
Le antenne sono composte, a seconda della specie, da dodici a trenta articoli; l’apparato boccale è per la quasi totalità delle specie di tipo succhiante non perforante e spesso atrofico. Fanno eccezione le specie afferenti al genere Sycorax che sono adattate all’ematogia su eterotermi.
Ambienti e abitudini di vita. Il regime tro-
fico degli adulti è basato su essudati e liquidi organici (es. urine) ed essudati vegetali
(nettare), mentre alcune specie appartenenti al genere Sycora spp. sono ematofaghe a carico dei batracidi ai quali possono
trasmettere diverse filarie (es. Icasiella).
Gli adulti si trovano anche nelle abitazioni e nei locali adiacenti ai depuratori e ai siti di sviluppo larvale; risultano particolarmente attivi di notte e sono cattivi volatori.
Le larve si sviluppano a carico di sostanze marcescenti di origine vegetale o anima220
Fig. 5.5 • Esemplare di Psychodidae posato sull’arredo
di un bagno in attesa di volare nella tazza per suggere
l’urina (foto M. Dutto)
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 221
Artropodi di interesse igienistico
le e si reperiscono anche nelle condutture dell’acqua, nei sifoni, nei lavelli e negli sfiatatoi di
lavandini e vasche da bagno.
Fra le specie che con maggior frequenza si possono rinvenire nelle abitazioni in Italia, si
annovera Psychoda cinerea e Tinearia alternata.
Interesse igienico. Nei casi in cui l’igiene sia particolarmente precaria le larve possono essere ingerite e possono contaminare gli alimenti posati nei lavelli.
Interesse medico acuto. L’ingestione di larve può determinare miasi intestinale con sinto-
mi simili a colite.
Negli ambienti dove gli adulti sono molto numerosi, la pubescenza che ricopre le ali e parti del corpo, raggiunge livelli nell’aria tali da determinare l’insorgenza di bronchite asmatica
o asma allergica. Il trattamento si basa sulla somministrazione di broncodilatatori in aerosol
associata, se necessario, ad ossigeno.
Fra le categorie a rischio sono da annoverare gli addetti ai depuratori e alla filtrazione delle acque luride.
Metodologie di monitoraggio e bonifica. Il monitoraggio si esegue mediante l’ispezione
degli ambienti avendo cura di controllare nei punti più nascosti. L’ispezione è raccomandabile sia fatta di mattino presto (6,00-8,00).
In caso di infestazione è sufficiente impiegare prodotti insetticidi a base di permetrina tecnica ed andare a ricercare dei siti di sviluppo larvale.
FAM. M USCIDAE
Descrizione. Sono insetti di dimensioni corporee piccole o medie con colorazione generalmente poco appariscente. Apparato boccale di tipo lambente-succhiante.
Le specie di maggiore interesse igienico sono:
1. Musca domestica: allo stadio adulto misura all’incirca 5-12 mm ed è caratterizzata dal torace grigio ornato di quattro striature longitudinali di tonalità più scura e dall’addome di
colore marrone-giallastro nella porzione basale, mentre sulla parte distale è presente un
motivo caratteristico composto da massellature bruno-nere.
2. Musca autumnalis: specie molto simile alla precedente dalla quale si differenzia per il torace più scuro e per la colorazione dell’addome gialla-arancione su buona parte della superficie ad eccezione di due urotergiti basali e di una fascia mediana che sono neri.
3. Fannia canicularis (lesser house fly): allo stadio adulto ha dimensioni che si aggirano sui 5-7 mm.
Torace ornato di tre strie longitudinali indistinte. Addome dei maschi di color bianco-giallastro.
4. Ophyra aenescens: adulti di dimensioni comprese fra i 5 e i 6,5 mm. Capo caratterizzato
dalla presenza di una formazione triangolare lucente e dai palpi labiali gialli. Colorazione
del torace e dell’addome nera.
5. Calliphora spp., Lucilia spp. e Phormia spp.: insetti di dimensioni comprese fra 6 e 12 mm;
sono caratterizzati dal torace e dall’addome di colore metallico lucente (blu, verde).
6. Sarcophaga spp.: insetti di dimensioni leggermente maggiori (8-18 mm). Torace grigio con
4-5 striature longitudinali al mesonoto a seconda delle specie. Addome grigio con tassellature opalescenti.
221
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 222
LINEAMENTI
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
Ambienti e abitudini di vita. Sono presenti pressoché ovunque. M. domestica
(specie eusinantropica) presenta le larve
che si sviluppano in materiali organici in decomposizione e negli alimenti e gli insetti
adulti che si nutrono di essudati presenti in
substrati di varia natura, a partire dagli essudati zuccherini della frutta a quelli dei cadaveri, si posano sempre alla ricerca di cibo
sugli alimenti non debitamente protetti e
sulle ferite. Musca autumnalis è maggiorFig. 5.6 • Uova di mosca (foto L. Bartolini)
mente legata agli allevamenti in quanto le
larve si sviluppano nello sterco. Gli individui maschili si nutrono prevalentemente di liquidi
zuccherini che ricavano dalle infiorescenze, mentre le femmine sono secretofaghe ossia si nutrono di secrezioni lacrimali in prossimità degli occhi, essudati purulenti dalle ferite e riescono persino a riattivare piccole ferite comportandosi similmente ai ditteri ematofagi.
Fannia canicularis è una specie endofila e ubiquitaria come anche Musca domestica, si
trova facilmente nell’ambiente esterno in prossimità di allevamenti nonostante sia facile reperirla nelle abitazioni specialmente se le condizioni igieniche sono scadenti. Le uova sono deposte in substrati di origine vegetale o animale in decomposizione. Fannia scalaris (latrine
fly) è una specie molto simile per biologia a F. canicularis nonostante sia meno endofila; è facile incontrarla negli ambienti domestici dove l’igiene viene a essere meno.
Ophyra aenescens è una specie prevalentemente esofila e si rinviene in associazione a
Musca domestica in prossimità degli allevamenti, dei macelli e degli immondezzai (o discariche). Le femmine delle specie afferenti al genere Ophyra sono ovovivipare e depongono grosse uova (dalle quali escono larve di I-II età) in numero ridotto in substrati di origine vegetale
o animale in decomposizione (es. carne in putrefazione, escrementi umani o di erbivori). Le
larve dapprima presentano un regime trofico coprofago o necrofago e poi entomofago a spese di larve di altri insetti (es. Musca domestica) presenti nel medesimo substrato. Dato il regime trofico delle larve rientrano fra l’entomofauna cadaverica.
Per quanto concerne Calliphora spp., Lucilia spp., Phormia spp. e Sarcophaga spp. entrano nei luoghi chiusi esclusivamente se attratti da cibi abbandonati sui piani della cucina. Queste specie solitamente si sviluppano allo stadio larvale nei cadaveri o negli escrementi senza
però disdegnare gli alimenti mal conservati. Gli adulti si trovano di frequente nei pressi degli
immondezzai, dei macelli e nelle stalle dove si concentrano nelle sale di mungitura.
Interesse igienico. Considerati i costumi di vita delle varie specie e la capacità di procurar-
si il cibo su svariati substrati organici, l’interesse igienico che ne deriva è dato dal ruolo di
vettori meccanici di numerosi agenti patogeni che le singole specie possono assumere andando a contaminare con feci, rigurgiti e contatto gli alimenti, le derrate alimentari e le ferite.
M. domestica, allo stadio adulto può veicolare all’uomo diversi agenti patogeni tramite la
contaminazione degli alimenti. La mosca domestica è vettore provato di molteplici agenti patogeni tra cui batteri (Salmonella spp., Mycobacterium tuberculosis, Vibrio cholerae, Chlamydia
222
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 223
Artropodi di interesse igienistico
trachomatis, Shigella spp.), virus (HAV, Poliovirus hominis), miceti, protozoi e elminti (es. Ascaris spp., Echinococcus spp.).
Calliphora spp., Lucilia spp., Phormia spp. e Sarcophaga spp. sono vettori provati di virus
(enterovirus), batteri (Salmonella, Escherichia, Aerobacter, Proteus, Staphylococcus, Clostridium, Shigella), protozoi (Giardia, Toxoplasma gondii), elminti (ascaridi e Trichuris). Ophyra
spp. è vettore provato di batteri quali Escherichia coli, Shigella e Salmonella. Fannia spp. risulta principalmente vettore meccanico di miceti, batteri (Giardia, Proteus, Escherichia coli,
Shigella, Staphylococcus, Clostridium, Vibrio cholerae) e protozoi (Entamoeba).
Interesse medico acuto. L’ingestione di alimenti contenenti uova o larve può determinare
pseudomiasi e molte specie (in particolare quelle legate alla carne in putrefazione) possono
essere responsabili di infestazioni a carico di ulcerazioni cutanee e di ferite suppuranti e necrotiche. Diverse specie di Muscidae (es. Musca autumnalis, Musca larvipara, Musca domestica) sono vettori biologici dei nematodi appartenenti al genere Thelazia che possono, occasionalmente, veicolare anche all’uomo.
Metodologie di monitoraggio e bonifica. Il monitoraggio si esegue mediante ispezioni de-
gli ambienti infestati e avvalendosi di trappole attrattive. Importante ricercare la fonte dell’infestazione, ossia i luoghi dove le larve trovano un substrato fertile per il loro sviluppo.
La bonifica mira innanzitutto all’eliminazione dei substrati di sviluppo (es. rifiuti organici)
ove possibile oppure al trattamento con prodotti inibitori dello sviluppo (es. letamai). Nei locali abitativi è importante proteggere debitamente gli alimenti evitando di lasciarli esposti sui
pensili; nelle case di campagna prossime agli allevamenti è fondamentale dotare di zanzariere le finestre. I locali pubblici (es. bar, ristoranti), industrie alimentari, macellai, ecc., devono
Fig. 5.7 • Trappola luminosa per la cattura massiva dei Muscidae o comunque dei ditteri attratti dalle fonti di
raggi UV (foto M. Dutto)
223
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 224
LINEAMENTI
CICLO
DI SVILUPPO DI
Il genere Thelazia comprende sedici specie di nematodi, responsabili di patologie oculari degli
uomini e degli animali. L’infezione avviene per
mezzo di un dittero delle famiglie Muscidae
e/o Drosophilidae che, alimentandosi di secrezioni lacrimali degli ospiti, trasmette loro gli
stadi larvali infestanti del nematode (L3). La
parassitosi, indotta dai nematodi che si localizzano a livello congiuntivale al disotto delle palpebre, prende il nome di thelaziosi e ha importanza soprattutto in ambito veterinario, mentre
rappresenta un reperto piuttosto occasionale in
medicina umana. La thelaziosi è caratterizzata
da congiuntivite e lacrimazione e può determinare opacità corneale, cheratite e ulcere. La sintomatologia e le lesioni oculari sono provocate
dall’azione abrasiva della cuticola seghettata del
THELAZIA
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
SPP.
nematode che è capace di repentini movimenti.
Il ciclo biologico di Thelazia inizia quando i
ditteri ospiti intermedi (mosche e alcune specie
di drosofile secretofaghe) alimentandosi delle
secrezioni lacrimali di animali infetti assumono le larve di primo stadio (L1) del parassita.
All’interno dell’insetto la larva di Thelazia
spp. compie lo sviluppo da L1 a L2 e quindi a
L3, in circa 18-32 giorni (a livello ovarico o
testicolare a seconda del sesso dei ditteri). Le
L3 sono quindi rilasciate dai ditteri nell’occhio
dell’ospite definitivo dove completano lo sviluppo fino a divenire adulti (L5). Le femmine, dopo l’accoppiamento producono le L1 nelle secrezioni oculari che se assunte da un dittero vettore, danno inizio a un nuovo ciclo parassitario.
SCHEMATIZZAZIONE DEL CICLO BIOLOGICO DEI NEMATODI
AFFERENTI AL GENERE THELAZIA E DEI RAPPORTI CON L’O.I. E L’O.D.
Ospite def. infestato
Ingestione larve L1
Sviluppo L1-L2
Ospite intermedio (Muscidae o Drosophilidae)
Sviluppo L2-L3
Pasto infestante
con passaggio L3
18-30 gg
Sviluppo L3-L4
Sviluppo L4-L5
Ospite definitivo (cane, gatto, erbivori, uomo, ecc.)
Riproduzione
L5 v + L5 w
Produzione L1
224
50-60 gg
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 225
Artropodi di interesse igienistico
Tab. 5.2 • Specie appartenenti al genere Thelazia distribuite nel nuovo e vecchio mondo (da Otranto et
al., 2005 modificata)
Specie
Ospite intermedio
e vettore
Ospite definitivo
Geonemia
Thelazia brevispiculata
?
Gatti
Cina
Thelazia bubalis
?
Bufali
India
Thelazia californiensis
Fannia benjamini
F. canicularis
Canidi
Felidi
Ruminanti selvatici
America settentrionale
Thelazia callipaeda
Phortica okadai
P. variegata
Canidi
Felidi
Roditori
Uomo
Italia
Ex Unione Sovietica
Asia
Thelazia depressa
?
Mustelidi
Africa
Thelazia erschowi
?
Maiali
Ex Unione Sovietica
Thelazia gulosa
Musca
Musca
Musca
Musca
Musca
Musca
Ruminanti selvatici
e allevati
Europa
Asia
America settentrionale
Australia
Thelazia hsui
?
Gatti
Cina
Thelazia iheringi
?
Dasyprocta spp.
America meridionale
Thelazia kansuensis
?
Gatti
Cina
Thelazia lacrymalis
Musca autumnalis
Musca osiris
Equini
Ruminanti selvatici
e domestici
Europa
America
Thelazia leesi
Musca lucidula
Camelidi
Ex Unione Sovietica
India
Thelazia petrowi
?
Gatti
Ex Unione Sovietica
Thelazia rhodesi
Musca
Musca
Musca
Musca
Musca
Musca
Musca
autumnalis
convexifrons
crassirostris
domestica (?)
hervei
larvipara
sorbens
Ruminanti domestici
e selvatici
Orsi
Europa
Asia
Africa
America
Thelazia skrjabini
Musca
Musca
Musca
Musca
amica
autumnalis
hervei
osiris
Ruminanti domestici
e selvatici
Europa
Asia
America settentrionale
Australia
amica
autumnalis
domestica (?)
larvipara
osiris
vitripennis
controllare scrupolosamente la presenza delle mosche impiegando trappole luminose attrattive a raggi UV che però vanno sistemate in modo proporzionato alla superficie da controllare
avendo cura di posizionarne una ogni 200 mq circa. Per la cattura degli adulti possono essere
adoperate trappole a cattura massiva (ad es. trappole a cono, trappole a imbuto rovesciato,
trappole adesive, ecc.) innescate con attrattivi non feromonici come, ad esempio, il carbonato
225
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 226
LINEAMENTI
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
di ammonio. Un ulteriore metodo di controllo può essere la cattura attraverso pannelli cromotropici gialli invischiati che vanno posizionati uno ogni 6 mq. Nelle situazioni ove è possibile
l’ideale sarebbe riuscire a posizionare diversi tipi di trappole con funzionamento diverso.
Generalmente il ruolo dei ditteri quali vettori e ospiti intermedi spetta agli esemplari di sesso femminile che per portare a termine lo sviluppo ovarico devono compiere pasti su substrati organici proteici aumentando quindi la possibilità di contatti con animali infetti da Thelazia.
Thelazia callipaeda, è la specie che causa thelaziosi dell’uomo e dei carnivori domestici in molte parti del mondo compresa l’Italia. Questa specie di nematode è trasmessa principalmente
dagli individui di sesso maschile di alcune specie di Phortica nei quali si sviluppa a livello dei
testicoli.
Nell’uomo l’infestazione è puramente occasionale ed è sostenuta principalmente da Thelazia
callipaeda e da Thelazia californiensis. Questa parassitosi è nettamente più frequente nei paesi
in via di sviluppo o comunque dove il livello di igiene è basso in associazione alla presenza di animali infestati, ad una scarsa igiene e alla mancanza di controllo delle popolazioni di ditteri.
FAM. CALLIPHORIDAE
Descrizione. La famiglia accorpa specie caratteristiche per i loro intensi colori metallici. Le dimensioni corporee degli adulti sono
leggermente superiori a quelle dei Muscidae.
Fra le specie di interesse igienico vanno
ricordate le specie ascritte ai generi: Calliphora, Phaenicia e Lucilia.
Ambienti e abitudini di vita. Queste specie sono per lo più responsabili della distruzione dei cadaveri. Le larve si sviluppano a
carico della carne in putrefazione.
Fig. 5.8 • Esemplare di Sarcophaga carnaria (foto L. Bartolini)
Interesse igienico. Occasionalmente queste specie sono attratte dai cibi non protetti lasciati sul tavolo e quindi possono contaminarli con diversi agenti patogeni responsabili di gravi malattie nell’uomo.
Interesse medico acuto. Le larve di molte specie possono infestare le ferite o le ulcerazioni
necrotiche (cfr. artropodi miasigeni).
FAM. SARCOPHAGIDAE
Descrizione. Le specie appartenenti a questa famiglia sono per lo più caratterizzate da colori non metallici, con colorazione grigia del torace spesso munito di bande longitudinali e addome tassellato, ossia con aree perlacee alternate a scacchiera ad aree più scure. Di particolare interesse igienico si ricorda il genere Sarcophaga. Solitamente nei testi viene indicata Sarcophaga carnaria come specie che allo stadio larvale si sviluppa nella carne in putre226
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 227
Artropodi di interesse igienistico
fazione, in realtà si tratta di una specie associata agli anellidi (lombrichi) del terreno; al contrario S. haemorrhoidalis presenta abitudini necrofaghe allo stadio larvale e morfologicamente si distingue da S. carnaria per l’apice addominale rosso dei maschi. Le femmine dei
sarcofagidi sono per lo più larvipare.
Ambienti e abitudini di vita. Le larve si sviluppano a carico della carne in putrefazione,
mentre gli adulti si nutrono di essudati di varia natura.
Interesse igienico. Cfr. calliforidi.
Interesse medico acuto. Cfr. calliforidi e artropodi miasigeni.
FAM. DROSOPHILIDAE
Descrizione. La famiglia accorpa specie di piccole dimensioni comprese fra 1 e 4 mm. La colorazione del corpo è generalmente giallastra o bruna e spiccano in modo particolare gli occhi di color rosso.
Ambienti e abitudini di vita. Gli adulti sono fortemente attratti dalle sostanze volatili ema-
nate dai processi fermentativi di frutta o carne. Le larve si sviluppano nel materiale organico
in fermentazione a spese di lieviti e batteri. Spesso si possono rinvenire sulla frutta matura
nelle cucine e sulla carne in decomposizione.
Interesse igienico. Questi moscerini frequentando svariati ambienti, per cui sono facilmente vettori di microrganismi patogeni quali, ad esempio, Salmonella spp., Vibrio cholerae e Poliovirus hominis.
Interesse medico acuto. Le specie appartenenti al genere Phortica (es. P. variegata e P.
okadai) sono ospiti intermedi e vettori dei nematodi appartenenti al genere Thelazia che determinano nell’uomo e negli animali la thelaziosi oculare. La trasmissione del parassita avviene quando gli adulti, in particolre di sesso maschile, compiono il pasto a base di essudati lacrimali nell’occhio dell’ospite definitivo (uomo, animali selvatici o allevati).
Metodologie di monitoraggio e bonifica.
In presenza dei substrati ideali di sviluppo
gli appartenenti a questa famiglia, in particolare le specie appartenenti al genere Drosophyla spp. (il comune moscerino della
frutta o dell’aceto), sviluppano popolazioni
molto numerose e sono assai fastidiosi nonostante non pungano. Risultano raccomandate per il contenimento delle popolazioni
una serie di azioni preventive che possono
essere riassunte nei punti seguenti:
Fig. 5.9 • Aspetto tipico di un’appartenente alla
famiglia dei Drosophilidae (foto M. Dutto)
227
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 228
LINEAMENTI
Fig. 5.10 • “Folla” di moscerini attorno ad una mela
in putrefazione (foto M. Dutto)
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
Fig. 5.11 • Migliaia di moscerini nel loro ambiente
ideale di sviluppo: la frutta in fermentazione. Queste
situazioni possono essere poco piacevoli per chi deve
vivere a poca distanza trovandosi questi moscerini
ovunque per la casa (foto M. Dutto)
• coprire e proteggere bene gli alimenti con apposite reti antimosca;
• tenere ben sigillate le pattumiere di casa e allontanarle rapidamente se all’interno sono
stati introdotti resti di alimenti che possono attrarre questi insetti;
• gli scarti di produzione delle aziende che svolgono la cernita della frutta e la frigoconservazione,
specialmente in estate, devono essere stoccati lontano dalle abitazioni e smaltiti rapidamente.
5.1.4 Lepidotteri
FAM. TINEIDAE
Descrizione. Nel mondo si annoverano più di 2000 specie appartenenti a questa famiglia di
lepidotteri assai dannosi, che tutti gli anni sono fonte di gravi perdite economiche a causa del
loro sviluppo a spese di sfarinati, semi, paste, ecc., oltre naturalmente ai substrati di origine
animale quali pelli, pellicce, lana, piume, penne, carne secca, ecc.
Gli adulti sono generalmente di piccole dimensioni con apparato boccale pressoché atrofizzato. La colorazione delle ali è quasi sempre grigia o bruna e le ali posteriori sono caratterizzate da un’evidente frangia sul margine apicale.
Le larve sono generalmente bianche, grige o rosee e vivono quasi sempre all’interno di foderi sericei, sono dotate di zampe toraciche e di cinque paia di pseudozampe e con corona di
uncini ambulacrali sugli uriti 4, 7 e 10.
Ambienti e abitudini di vita. Gli adulti compaiono nei mesi caldi e quando le femmine sono
state fecondate depongono un numero variabile di uova sul substrato di cui le larve si nutrono.
Le larve appena schiuse intaccano rapidamente i substrati creando non pochi danni e rendendo inservibili tonnellate di materiale.
Interesse igienico. Di particolare interesse si annoverano le specie che con maggior facili-
tà possono infestare i locali pubblici, le abitazioni o intaccare gli alimenti fra cui si ricorda, a
titolo esemplificativo:
228
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 229
Artropodi di interesse igienistico
• Tineola bisseliella: volgarmente nota come tignola o tarma dei panni, attacca gli indumenti, cuscini, materassi di lana e riesce a completare lo sviluppo anche su pane secco;
• Tinea pellionella: volgarmente nota come tarma dei panni, della lana e delle pellicce, attacca prevalentemente substrati ricchi di cheratina tra cui si annoverano piume, penne, peli,
pellicce, lane e feltri;
• Trichophaga tapetzella: volgarmente nota come tarma dei tappeti, attacca i pellami con peli;
• Nemapogon granella: volgarmente nota come falsa tignola del grano, attacca prevalentemente i cereali in granella e i semi, attaccandoli con erosioni dall’esterno a partire dall’embrione. I semi generalmente sono avvolti da fili sericei.
Lo sviluppo delle larve sui vari substrati determina oltre a danni diretti (erosioni) anche
un danno da imbrattamento con feci, esuvie e prodotti sericei. Le specie che attaccano le granelle determinano un innalzamento termico e igrometrico delle masse favorendo lo sviluppo
di diverse specie di miceti.
La presenza di questi insetti negli alimenti (farine, ecc.) è indice di una scarsa cura nella
conservazione e nella protezione dei cibi. Sono inoltre ospiti e vettori di Hymenolepis diminuta e H. nana.
Interesse medico acuto. In soggetti che hanno indossato indumenti fortemente attaccati da
questi insetti hanno manifestato delle reazioni da ipersensibilità, discorso analogo vale per
gli operatori che devono manipolare, per motivi professionali, il materiale infestato. L’ingestione di alimenti che hanno subito l’attacco in massa di questi insetti può determinare l’insorgenza di disturbi gastroenterici.
L’alta concentrazione di adulti può fare insorgere (specialmente in ambienti chiusi), in
soggetti ipersensibili o soggetti ad asma allergico, disturbi respiratori.
Metodologie di monitoraggio e bonifica. A scopo preventivo le derrate vanno immagaz-
zinate in locali puliti con pareti in precedenza trattate con piretroidi.
Nelle abitazioni e negli esercizi pubblici dove si lavorano farine è indispensabile mantenere un alto grado di pulizia e conservare i materiali soggetti agli attacchi delle tignole in contenitori ben chiusi.
Il materiale (farine) che ha subito forti attacchi non deve essere destinato all’alimentazione umana.
FAM. PHYCITIDAE
Descrizione. Gli insetti adulti sono di piccole dimensioni e caratterizzati da ali poco vistose
e pressoché prive di disegni. In riposo le ali vengono mantenute strettamente ripiegate parallelamente all’addome.
Ali anteriori con venatura R5 assente e frenulo, nelle femmine, composto da spina singola.
Ambienti e abitudini di vita. La famiglia annovera un gran numero di specie che si sviluppano prevalentemente a spese delle derrate alimentari. Le larve erodono i substrati su cui si sviluppano e li ricoprono di fili sericei. Molte specie possono compiere fino a 4-5 generazioni annue.
229
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 230
LINEAMENTI
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
Interesse igienico. Oltre a deteriorare i substrati alimentari a scopo trofico, le larve li im-
brattano con le esuvie e gli escrementi.
Fra le specie di maggior interesse si annoverano:
• Ephestia calidella: nota come tignola delle carrube, attacca noci, carrube e frutta secca;
• Ephestia figulilella: nota come tignola dei fichi secchi, occasionalmente si sviluppa anche
su sfarinati di vario genere;
• Ephestia kuehniella: nota come tignola grigia della farina, attacca d’elezione farine e semole di cereali;
• Plodia interpunctella: nota come tignola fasciata delle derrate, le larve si sviluppano con
un alto grado di polifagia su farine, semi, granelle, frutta secca, carne secca, ecc.
Le specie che attaccano le farine possono determinare un compattamento degli strati superiori con conseguente innalzamento termico e igrometrico della massa e favorire lo sviluppo dei miceti e l’alterazione del prodotto.
Interesse medico acuto. La manipolazione del materiale fortemente infestato può determi-
nare, in soggetti particolarmente sensibili, l’insorgenza di dermatiti da contatto che derivano
essenzialmente dai prodotti delle larve (escrementi, esuvie, fili sericei). L’ingestione di alimenti che hanno subito l’attacco in massa di questi insetti può determinare l’insorgenza di disturbi gastroenterici.
L’alta concentrazione di adulti può fare insorgere (specialmente in ambienti chiusi), in
soggetti ipersensibili o soggetti ad asma allergica, disturbi respiratori.
Metodologie di monitoraggio e bonifica. A scopo preventivo le derrate vanno immagaz-
zinate in locali puliti con pareti in precedenza trattate con piretroidi.
Nelle abitazioni e negli esercizi pubblici dove si lavorano farine è indispensabile mantenere un alto grado di pulizia e conservare i materiali soggetti agli attacchi delle tignole in contenitori ben chiusi.
Il materiale (farine) che ha subito forti attacchi non deve essere destinato all’alimentazione umana.
5.1.5 Coleotteri
FAM. TENEBRIONIDAE
Descrizione. Questa famiglia annovera specie di piccole e medie dimensioni con rappresentanti anche di dimensioni più ragguardevoli nella fauna delle regioni tropicali.
Le caratteristiche morfologiche variano più o meno spiccatamente in base alla specie e
generalmente hanno un corpo robusto con tegumenti scuri (neri o marroni). Il capo è sempre ben visibile e porta un apparato boccale di tipo masticatore. Il pronoto è sempre più largo del capo e le elitre risultano ben sclerificate e coprono interamente l’addome.
La metamorfosi è di tipo olometabolico e gli ambienti frequentati variano a seconda della
specie; le specie di interesse igienico si rinvengono nelle abitazioni (cantine, cucine, ecc.), nei
locali pubblici (ristoranti, bar, mense, ecc.), negli ospedali e nei magazzini dove infestano gli
alimenti e colonizzano le derrate.
230
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 231
Artropodi di interesse igienistico
Fig. 5.12 • Adulti di Tenebrio molitor in
atteggiamento trofico (foto L. Bartolini)
Fig. 5.13 • Individuo adulto di Blaps spp. (foto M.
Dutto)
Le specie di maggior interesse possono essere ricondotte a due e ambedue sono lucifughe e prediligono gli ambienti umidi; di giorno si rifugiano nelle anfrattuosità e nei luoghi bui:
• Tenebrio molitor: specie lunga all’incirca 16 mm; in visione dorsale il corpo è nettamente slanciato ed è più lungo che largo. La colorazione dorso-ventrale è marrone più o meno scura;
• Blaps mortisaga (e specie congeneriche): specie lunga all’incirca 20-26 mm; il corpo è
particolarmente robusto e tozzo e presenta una colorazione nera.
Ambienti e abitudini di vita
• Blaps mortisaga: questa specie ha esclusivamente abitudini notturne e frequenta molti ambienti come ad esempio macelli, obitori, stalle, discariche, pollai e reti fognarie, penetrando nelle abitazioni, nei panifici e dove si lavorano sostanze alimentari, in particolar modo
dove l’igiene è carente. Il regime alimentare è basato su svariate sostanze e nelle abitazioni e nelle cucine in genere vanno alla ricerca dei resti di cibo (briciole, verdure, carne, farina, ecc). Questa specie emette dall’apertura anale dei secreti dall’odore caratteristico e
con azione irritante e allergizzante contenenti benzochinoni.
• Tenebrio molitor: specie dalle abitudini molto simili alla precedente; si rinviene più spesso
nei panifici, nelle cucine, nei mulini e nei depositi di sfarinati. Il regime trofico è basato su
farina, crusca, briciole di pane e residui di cibo; spesso nei panifici si rinviene in abbondanza all’interno dei sacchi della farina da polenta venduta sfusa.
Interesse igienico. Questi insetti, sia allo stadio adulto che larvale, attaccano facilmente gli
alimenti non debitamente protetti (es. farine) e possono infestare gli ambienti destinati alla
lavorazione dei cibi.
I cibi possono essere facilmente imbrattati da feci, saliva e secreti conferendogli un odore e un sapore nauseabondo assai sgradevole. Di rilevanza sanitaria è la possibilità che questi insetti trasmettano diversi agenti patogeni pericolosi per l’uomo tra cui si annoverano diversi tipi di salmonelle. Sono inoltre vettori di elminti quali Hymenolepis nana e H. diminuta.
Interesse medico acuto. Se i secreti anali degli adulti vengono portati a contatto con le mu-
cose o con gli occhi possono determinare fenomeni infiammatori spesso accompagnati da
ipertermia.
231
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 232
LINEAMENTI
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
Qualora fossero ingeriti cibi che sono stati oggetto di forti attacchi possono insorgere gastroenteriti con diversi gradi di intensità.
Le larve sono responsabili di rinite, asma e orticaria IgE-mediata in particolare fra gli operatori addetti alla produzione di esche per ittocoltura e per la pesca e fra i pescatori.
Metodologie di monitoraggio e bonifica. Nei locali destinati ad abitazione o nei locali
pubblici il monitoraggio può essere eseguito tramite trappole con colla di vischio innescate
con resti di cibo (farine, pane, pasta, ecc.).
La lotta contro questi insetti nei locali pubblici e nelle abitazioni va intrapresa con l’utilizzo di prodotti piretroidi (deltametrina tecnica) in formulazioni residuali alla dose di 250-300
cc per m2 di preparato commerciale pronto all’uso oppure utilizzando prodotti che associano l’azione di più principi attivi microincapsulati. Le superfici murarie possono essere trattate con prodotti a base di chlorpyrifos alla dose di 4-5 g/l acqua. La disinfestazione delle derrate semilavorate può essere eseguita mediante l’utilizzo di gas insetticidi.
FAM. DERMESTIDAE
Descrizione. Insetti, allo stadio adulto, con dimensioni corporee che non superano i 10 mm.
Il corpo può essere allungato o il più delle volte ovoidale. Capo, elitre e pronoto, nella maggior
parte delle specie sono interamente coperti da peli o squame pigmentate che a seconda della loro dislocazione creano dei motivi.
Il capo è sempre piccolo e molto incassato nel protorace e porta un solo ocello (va comunque ricordato che la presenza di ocelli nei coleotteri è molto rara), antenne di 5-11 articoli e
apparato boccale di tipo masticatore. Le elitre coprono interamente l’addome e sono prive di
striature. Le ali metatoraciche sono generalmente ben sviluppate e funzionali al volo. Zampe
di tipo deambulatorio.
Le larve hanno un corpo con forma allungata e con tegumenti consistenti. Su tutto il corpo, più o meno densamente, sono presenti delle setole che in molte specie sono raccolte in
ciuffi. Antenne di tre articoli e zampe ben sviluppate.
Ambienti e abitudini di vita. I Dermestidae possono essere trovati un po’ ovunque dalle co-
rolle dei fiori ai cadaveri negli ultimi stadi della decomposizione. Si possono trovare su penne, peli, pellicce, carne e pesce secco, nelle
derrate alimentari e nei nidi degli animali.
Proprio le specie che allo stadio larvale
e allo stadio adulto attaccano gli alimenti o
le pelli sono fonte di danno.
Interesse igienico. Queste specie oltre a
Fig. 5.14 • Larve di antreni (foto M. Dutto)
232
deteriorare e rendere inservibili gli alimenti
attaccati (formaggi, salumi, cereali, farine,
carne secca, pasta, ecc.) possono creare
substrati ideali al proliferare di diverse specie di muffe, oltre ad essere vettori di diver-
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 233
Artropodi di interesse igienistico
si agenti patogeni. Si ricorda inoltre che questi insetti sono ospiti e vettori di Hymenolepis diminuta e H. nana.
Fra le specie di maggior interesse si annoverano:
• Dermestes lardarius: è una specie dannosa sia da larva che da adulto e attacca indistintamente svariati alimenti (formaggi, salumi, carne, ecc.);
• Anthrenus spp.: gli adulti frequentano prevalentemente i fiori dove si nutrono di polline e
nettare, mentre le larve attaccano diversi alimenti e manufatti compresi quelli tessili (lana,
cotone, pelli, pellicce);
• Trogoderma inclusum: si nutre di resti animali e può facilmente attaccare le derrate alimentari di origine animale sia allo stadio adulto che allo stadio larvale;
• Attagenus pellio: le larve attaccano indumenti, tappeti, pelli, pellicce e piume. Occasionalmente infesta anche le derrate di cereali e le derrate animali.
Interesse medico acuto. I peli e le setole rilasciati dalle larve, nonché le esuvie, possono essere fonte, in determinati soggetti, di fenomeni irritativi e allergici con, in determinati casi,
insorgenza di orticaria e dermatiti da contatto. L’inalazione dei peli, in ambienti altamente infestati può essere fonte di disturbi respiratori (rinite) che si fanno più marcati nei soggetti
asmatici.
L’ingestione di alimenti infestati o che hanno subito l’attacco delle larve può determinare
l’insorgenza di disturbi gastroenterici con nausea e vomito.
Naturalmente gli alimenti che hanno subito l’attacco di questi insetti vanno esclusi dall’alimentazione umana.
Metodologie di monitoraggio e bonifica. Nelle abitazioni e nei locali pubblici è necessa-
rio mantenere un buon tenore igienico, allontanare rapidamente i rifiuti e mantenere protetti i cibi.
Negli armadi e nei cassetti è sufficiente l’utilizzo dei normali antitarma in vendita nei supermercati. Funzionano molto bene anche la naftalina o il paradiclorobenzolo, anche se la prima deve essere impiegata sempre meno a causa della maggiore tossicità.
5.1.6 IMENOTTERI
FAM. FORMICIDAE
Descrizione. Le specie di questa famiglia non necessitano digrosse descrizioni in quanto le
formiche sono note a tutti. Essendo insetti sociali, le formiche, presentano caratteristiche
morfologiche diverse a seconda della casta di appartenenza.
Di norma hanno dimensioni medio-piccole, di colore marrone, bruno o nero. Il capo, libero
e generalmente prognato, è caratterizzato da antenne genicolate e pluriarticolate, un paio di occhi composti, tre ocelli e l’apparato boccale di tipo masticatore generalmente molto robusto.
Le operaie sono attere, mentre le ali sono una caratteristica delle caste o individui fertili
(che poi possono perdere le ali ad accoppiamento avvenuto). Una caratteristica peculiare è
poi la costrizione tra torace apparente e addome apparente dov’è presente un peziolo conformato a mo’ di nodo o scaglia.
233
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 234
LINEAMENTI
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
Fig. 5.15 • Copertina di un numero del bollettino dello United States Department
of Agricolture dell’anno 1922; in quel numero veniva esposta la dannosità della
formica argentina e la sua progressiva espansione. Il disegno di copertina raffigura
bene la caratteristica della formica di invadere le tavole imbandite (foto M. Dutto,
copertina in biblioteca M. Dutto)
234
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 235
Artropodi di interesse igienistico
Ambienti e abitudini di vita. Le formiche vivono in colonie dove sono presenti diverse caste sociali. Questi insetti sono altamente polifagi e vengono attratti nelle abitazioni, nei magazzini e nelle cucine dalle sostanze zuccherine e da alimenti di varia origine.
La penetrazione all’interno dei locali avviene tramite minuscole fessure.
Interesse igienico. Nonostante molte specie siano già state trattate nel capitolo inerente gli
artropodi di interesse urgentistico (cfr.) in quanto fonte di eventi acuti con i loro morsi e le
loro punture è necessario riportare l’attenzione su questo gruppo di insetti, in quanto vista
la loro polifagia e la capacità di infestare gli alimenti spesso sono vettori di svariati agenti patogeni ascrivibili a diversi gruppi (miceti, batteri, virus, ecc.).
Fra le specie maggiormente note da un punto di vista igienico sanitario si ricordano:
• Tetramorium caespitum: costruisce i nidi nei terreni soleggiati, nei piazzali e nei marciapiedi da dove si avventa sia nei locali abitati che non, alla ricerca di cibo;
• Monomorium pharaonis, M. destructor: questa formica è fortemente attratta dalle sostanze dolci ed è quindi assai facile trovarla in ristoranti, bar, alberghi, reparti di maternità degli ospedali (attratta dall’odore del latte) e nelle industrie dolciarie;
• Paratrechina longicornis: è una formica che predilige gli alimenti a base di carne e dunque risulta infestante per le cucine, i salumifici e i macelli. Nidifica nella pavimentazione e
nelle anfrattuosità e infesta sovente le abitazioni;
• Iridomyrmex humilis: nota come formica argentina è anch’essa molto attratta dai liquidi
zuccherini e attacca ogni sorta di sostanza alimentare. Quando una colonia risulta in soprannumero si suddivide per gemmazione dando origine a una nuova colonia poco distante. Queste formiche sono anche particolarmente note per la secrezione di iridomirmecina
(isolata dal mirmecologo italiano Pavan) che possiede proprietà antibatteriche. Lo schiacciamento contemporaneo di molti individui determnina l’insorgenza di un caratteristico
odore di grasso rancido.
VALUTAZIONE
DEI LIVELLI DI INFESTAZIONE DELLE FORMICHE
Grado 0 Non infestazione. Reperimento
Grado 2 Infestazione moderata. Repenti-
sporadico di singoli individui a terra e per lo più disorientati. Basso
numero (inf. 10) di individui catturati nelle trappole adesive adescanti.
no reperimento di individui al suolo che spesso seguono percorsi precisi
per il trasporto di cibo al nido. Elevato numero di individui catturati
con le trappole adesive adescanti.
Reperimento di individui sui cibi.
Grado 1 Infestazione lieve. Reperimento
frequente di individui al suolo.
Moderato numero di individui catturati nelle trappole adesive adescanti.
Grado 3 Infestazione grave. Gran numero
di individui al suolo che seguono precisi spostamenti. Reperimento costante di molteplici individui sui cibi.
235
••Dutto_05_213-236
14-01-2008
8:49
Pagina 236
LINEAMENTI
DI ENTOMOLOGIA MEDICA
Metodologie di monitoraggio e bonifica. Fra le operazioni fondamentali per limitare le
infestazioni di formiche è indispensabile mantenere sempre elevato il livello di igiene ambientale e conservare protetti i cibi all’interno di appositi contenitori. Molto importante quando si
scorge un principio d’infestazione o un nido in prossimità dei locali abitativi o pubblici effettuare il trattamento insetticida con prodotti appositamente studiati in modo da permettere la
devitalizzazione della colonia e non solo la morte dei singoli individui.
Le industrie alimentari e gli alberghi è necessario che si dotino, in caso di infestazione, di
piani di disinfestazione appropriati su ampia scala.
Per la valutazione della gravità delle infestazione nei locali pubblici e abitativi si può fare uso
della seguente tabella appositamente approntata che si basa sul reperimento degli individui.
236
Scarica