Soft Secrets IT 05-11 Leggere online

GRATIS
18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi
In questa edizione:
Numero 5 - 2011
Notizie dal mondo
CANNABIS POLACCA
Free growing?
Anche no. ›› 9
IDROCOLTURA CONTRO
IRRIGAZIONE A MANO
È ufficiale: a molti di voi coltivatori piace coltivare
con vasi e concime ed è facile capire perché. È
facile utilizzare i vasi, molto economici del resto
e il concime è piuttosto permissivo e ammortizzerà le oscillazioni di pH dovute all’eccessiva
alimentazione. In più, si possono ottenere delle
ottime rese con vasi e concime… e a volte… è
bello sporcarsi le mani!!
››
14
HIGHANAIR
Durante una dimostrazione pro- marijuana tenutasi il 28 maggio nel centro di
Varsavia sono stati arrestati 40 attivisti,
28 per possesso di cannabis en 12 per
aver tirato uova e bottiglie alla polizia.
Evidentemente la polizia non sapeva
ancora che proprio pochi giorni prima
il presidente polacco Komorowski aveva
firmato un emendamento grazie al quale
il possesso di ‘piccole quantità’ di droga
non porta più automaticamente alla condanna. Le richieste degli almeno seimila
dimostranti erano più specifiche: rendere
legale il possesso di trenta grammi e tre
piante di marijuana per uso personale e
rilasciare tutti coloro che sono in carcere per possesso di cannabis. Il politico
più controverso del momento in Polonia,
Janusz Palikot, ha approfittato dell’occasione per ingraziarsi possibili elettori per
il suo partito Piattaforma dei Cittadini, che
tra le altre cose chiede la legalizzazione
della cannabis.
LA MARCIA DELLA
MARIJUANA FERMATA
DAI PROIETTILI
Cenerentola: la
storia vera ›› 12
RICERCA SUI LETTORI
DI SOFT SECRETS
Soft Secrets è ormai sulla scena da tempo,
il che significa che è giunto il momento di
sentire cosa ne pensano i lettori. Ti chiediamo
dunque di rispondere a queste domande e di
farci avere le tue risposte. Oltre ad aiutarci a
migliorare ulteriormente Soft Secrets come
rivista, puoi anche vincere dei semi! Estrarremo
25 nomi fra i lettori che risponderanno e questi
saranno i fortunati vincitori di una confezione
di semi femminizzati dell’unica e inimitabile
Royal Queen Seeds!
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15
ne in ‘libertà di espressione’. Il 21 maggio è
però sembrato ben chiaro che la libertà di
espressione ha ben poco spazio in Brasile.
Neanche il tempo di srotolare gli striscioni
con i simboli pro-marijuana, che la polizia
militare ha preso di mira i neanche mille
dimostranti con fumogeni, lacrimogeni e
proiettili di gomma. Anche svariati astanti
che non c’entravano con la dimostrazione
sono rimasti vittime del brutale intervento
della polizia.
Esprimere sulla pubblica via di essere per
la legalizzazione della marijuana sembra
essere un pochino scottante in Brasile.
Quando gli attivisti hanno chiesto una
regolare autorizzazione per la cosiddetta Marcha da Maconha (Marcia della
Marijuana), il sindaco di Rio de Janeiro
l’ha subito rifiutata. Il divieto ha dato all’organizzazione l’idea di aggirare il problema
modificando il motivo della manifestazio-
DEO, NO!
Le persone che hanno regolarmente grandi quantità di erba in macchina lo sanno:
quello di cui neanche più si accorgono
è invece per altri una puzza innegabile.
Mangiaodori e deodoranti fanno parte
quindi dell’arsenale irrinunciabile di chi
trasporta erba: ma si può anche esagerare,
come ha fatto l’americano John Mignana,
che non solo stava trasportando circa 20
chili di erba ma anche un bel po’ di cocaina e un gruzzolo in contanti davvero pazzesco. L’agente di polizia che lo ha fermato
perché aveva superato di 8 chilometri
all’ora il limite di velocità pensava solo di
fargli una multa, invece è quasi svenuto
per l’intensissimo odore che emanavano
le dozzine di deodoranti che Mignana
aveva appeso dovunque nell’abitacolo. Di
sicuro gli daranno qualche anno.
450 EURO A GRAMMO
Improvvisamente l’organizzazione belga
della compagnia aerea Ryanair è ossessionata dalla cannabis. “Ogni settimana
arriva dall’Irlanda un paramedico per fare
un test antidroga a tutti gli steward e
le hostess”, si è lamentato un anonimo
dipendente dell’azienda sul quotidiano
vallone L’Avenir. I test antidroga prima si
tenevano due volte all’anno, adesso sono
ogni settimana. Secondo un portavoce di
Ryanair il motivo è la ‘sicurezza dei passeggeri’, e comunque la possibilità è menzionata nel contratto. Persino il Ministro dei
Trasporti belga, Etienne Schouppe, trova
l’inasprirsi dei controlli ‘esagerato’.
Si dice che la medicina di uno sia il veleno
di un altro. Ne sa qualcosa la cinquantatreenne Teresa Sheridan dall’Oregon, che
era in vacanza alle Bermuda (parte del
Commonwealth britannico). Il cane antidroga alla dogana dell’isola ha fiutato
nell’inguine della donna una calza arrotolata contenente a) 2 bustine di caffè e b) 1
bustina con tre grammi di erba. Secondo
il giudice, il luogo in cui erano nascosti e
il tentativo di ingannare il cane antidroga
Continua a pagina 3
sky high
performance.
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NOTIZIARIO ITALIANO
Continua dalla prima pagina
con il caffè dimostrano la premeditazione
nel violare la legge. La punizione: una
multa di 1350 euro da pagare sul luogo.
La signora Sheridan si è difesa spiegando
di utilizzare marijuana a scopi antidepressivi, ma il giudice non ha accolto la sua
dichiarazione.
davvero not done. Nel primo weekend di
giugno la polizia di Aberdeen ha trovato il
tempo di dimostrare ai bravi contribuenti
che le loro tasse sono ben impiegate: l’operazione Pub Watch Scheme ha fermato
ed esaminato 217 persone in città con
un Itemizer, una specie di cane antidroga
elettronico che rileva ed evidenzia eventuali tracce di droga sulle mani.
Il sapore di questa varietà è dolce, caramellato
e molto intenso, frutto del cocktail di Indica che
contiene; ha un fondo di sfumature terrose dovute
alla varietà Blue presente nell’incrocio. La struttura
della pianta è tipica delle piante Indica: ideale per
la coltivazione interiore, grandi gemme centrali e
un’abbondanza di rami laterali.
Queste varietà sono tra le preferite dei consumatori
di cannabis per usi medicinali, essendo chemiotipi
con alti livelli di THC e con CBD a sufficienza per
indurre stati di rilassamento e anti-depressione.
Genetica:
Indica / Sativa:
Livello THC:
Produzione (all’interno):
Produzione (all’esterno):
Fioritura (all’interno):
Raccolto (all’esterno):
Foto: Sweet Seeds
BlueBlack x Maple Leaf
Indica x White Rhino
90% - 10%
15 -20% CBD: 1,6%
CBN: 0,6%
400 – 500 g/m2
350 - 600 g/pianta
8-9 settimane
fine settembre, inizio
ottobre
Cream Caramel
NODO ALLA GOLA…
In Iran fare il boia è una buona carriera
con ottime prospettive per il futuro. Già
126 persone sono state giustiziate a causa
di reati legati agli stupefacenti, e altre trecento attendono la stessa sorte nelle prigioni. Secondo un rapporto britannico sui
diritti umani, nel 2009 il cappio si è stretto
al collo di 388 criminali e nel 2010 le esecuzioni sono state 650, di cui 590 per reati
di droga. Quando i membri sudafricani
delle Nazioni Unite hanno posto delle
domande critiche, il governo iraniano ha
risposto di essere disposto a lasciare che
i trafficanti esportino senza alcun ostacolo le loro disgustose merci in Europa,
se ciò portasse a un miglioramento della
reputazione del paese. Sarà meglio che
introducano nuove forme di divertimento
popolare (le esecuzioni pubbliche sono
uno spettacolo graditissimo in Iran).
La polizia ha dichiarato che l’operazione
è stata un’esperienza ‘molto positiva’. Una
curiosa conclusione, visto che nessuno è
risultato positivo alle droghe.
UN BRONZO PULITO
PER ROCCO
PRIMA IL TEST
ANTIDROGA, POI
L’ALCOLISMO
In Scozia bere fino al coma etilico è normalissimo, basta rispettare gli orari di
chiusura dei pub e non vomitare addosso
ai poliziotti. Fumare cannabis, invece, è
Ci sono modi più gloriosi di vincere la
medaglia di bronzo ad un campionato
mondiale, ma una medaglia è sempre
Continua a pagina 4
INDICE:
Cream Caramel
Caro Soft Secrets
Prodotti
Free growing? Anche no
L’origine del culto di Trinath
Cenerentola: la storia vera
Idrocoltura contro irrigazione a mano
L’altro lato della montagna
La festa della Canapa
Jorge Cervantes
Veloci quanto Valentino
Un manuale di autodifesa
Ed Rosenthal
Marijuana e sessualità
Attila, fratello di Dio
Hanfparade
Lotta tra titani
Jorge Cervantes
A stoned selection
Boomdabash
Shark Attack
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LA BIMBA DI PAGINA 3
POSTA
PRODUCT FLASH
PUNTO LEGALE
HISTORY CANNABIS
STRAIN REPORT
IDROCOLTURA
INTERVIEW
WORLD CANNABIS
INTERVIEW
INTERVIEW
BOOK REVIEW
ASK ED
MEDICAL CANNABIS
INTERVIEW
WORLD CANNABIS
BELPAESE
CONSIGLI
MUSIC REVIEW
MUSIC INTERVIEW
GUIDA AI CEPPI
4
una medaglia. La nuova speranza olandese dello snowboard Rocco van Straten
deve davvero fare un fioretto a Santa
Marijuana: il canadese Zachary Stone ha
perso il suo argento a causa del ‘doping’
(leggi: marijuana), il che ha permesso all’olandese di salire un gradino in più.
MARIJUANA TERAPEUTICA = PORNO
GRANDI NOMI A
FAVORE DELLA
LEGALIZZAZIONE
Il 2 giugno la Global Commission on Drug
Policy ha pubblicato un rapporto secondo il quale la guerra alla droga è un
totale fallimento che porta conseguenze
disastrose agli individui e alle comunità in tutto il mondo. La commissione,
formata da selezionatissimi grandi nomi
della politica e degli affari, esorta i leader politici ed altre figure di pubblico
rilievo ad ammettere pubblicamente ciò
che sanno già da tempo in privato, cioè
che la droga non può essere combattuta
con la repressione e che l’unico sistema
per fermare la violenza e il crimine legati
alla droga è la legalizzazione. Hanno firmato Kofi Annan (ex Segretario Generale
delle Nazioni Unite), Sir Richard Branson
(Virgin), George Schulz (ex Segretario di
Stato USA) e altri.
JUST SAY ‘NIET’
che la cannabis sia menzionata nelle
norme antidoping della FIFA. All’inizio di
giugno il primo calciatore indiano è rimasto vittima della ridicola regola: Nishant
Mehra, amatissimo centrocampista del
FC Mumbai, è stato trovato positivo al
tetraidrocannabinolo e punito con i
prossimi due anni in panchina.
LA CANNABIS CONTRO
I TUMORI INFANTILI?
I FUMATORI CRONICI
HANNO MENO CB1
Vi abbiamo già raccontato che il gigante
delle carte di credito American Express
non permette di pagare con le sue carte
la marijuana medica, legale in già sedici
stati USA. Adesso AmEx ha ufficialmente
aggiunto la marijuana terapeutica all’elenco di transazioni biasimevoli, tra cui ad
esempio il pagamento di siti porno online.
Una carta di credito dalla ferrea morale!
Gli attivisti esortano i possessori di una
carta AmEx a protestare, o a passare subito ad un’altra carta di credito.
LA CROAZIA PUNISCE
ANCHE LE MINIME
QUANTITÀ
La Croazia, parte dell’ex Yugoslavia, non si
preoccupa della legalizzazione della marijuana. Al contrario, la devota presidentessa della nazione, Jadranka Kosor (Unione
Cristiano-Democratica) si preoccupa del
contrario; è diventato chiarissimo quando
ha categoricamente rifiutato la proposta di
legalizzare le piccole quantità di marijuana.
Ad un congresso scientifico tenutosi
in Texas all’inizio di giugno il National
Institute on Drug Abuse di Baltimora ha
presentato i risultati delle sue ultime ricerche. La ricerca ha il titolo piuttosto inquietante Reversible and regionally selective
downregulation of brain cannabinoid
CB1 receptors in chronic daily cannabis
smokers. Durante la ricerca, a trenta consumatori giornalieri di cannabis è stato
iniettato un isotopo radioattivo che si
lega ai recettori di cannabinoide CB1 nel
cervello. Registrando l’intero processo tramite tomografia PET è stato constatato
che il numero di recettori nei consumatori
regolari diminuisce ben del 20%. Questi
recettori hanno un ruolo importante per
il piacere, l’appetito e la tolleranza al dolore, oltre a varie altre funzioni psichiche
e psicologiche. Il danno tuttavia non è
permanente: dopo un mese senza uso
di cannabis i recettori sembrano tornare
completamente alla quantità originale.
PROSTIGROW
In Russia è meglio non menzionare assurdità moderne come l’omosessualità o la
droga. Quando la Global Commission on
Drug Policy ha suggerito che forse l’idea di
legalizzare le droghe non era così assurda,
lo zar della droga Viktor Ivanov ha reagito
con irritazione. “Dobbiamo renderci conto
che abbiamo a che fare con una propaganda mondiale a favore delle droghe illegali”, ha dichiarato questo bel personaggio. Si riferiva a un esperimento di breve
durata di distribuzione libera di medicine
contenenti codeina in Russia, che secondo Ivanov ha avuto ‘tristi conseguenze’. Il
fatto che i russi continuino a consumare
sei tonnellate di codeina all’anno anche
dopo la fine dell’esperimento è secondo
Ivanov la prova che la politica russa del
just-say-niet funziona.
sato quattro ore dietro le sbarre ed è
stata segnalata per possesso di cannabis.
Perlomeno, questa è la versione ufficiale...
Per quanto riguarda la droga l’organizzazione di Herr Sepp B. ha tutto fermamente sotto controllo, e non stupisce
MA COME, NIENTE
DAKTORY?
The Daktory è un luogo molto famoso tra
gli amanti della cannabis ad Auckland, in
Nuova Zelanda, ma sta per essere chiuso.
Per un paio d’anni il club è stato una specie di coffee shop che ammetteva solo
clienti maggiorenni e proibiva severamente alcool e droghe pesanti. Il fondatore Dakta Green, da cui il nome, ha aperto
il club come protesta contro le leggi anti
cannabis neozelandesi e voleva creare un
ambiente sicuro nel quale i consumatori
potessero trovare erba legale.
In Croazia non si fa differenza tra l’erba e le
altre droghe; in tutti i casi si applica almeno una pena minima di tre anni. Occhio
per occhio, dente per dente: che concetto
molto cristiano…
SEPP B. DICE NO
È il 2008 e le prospettive sono tragiche per
un bambino americano di quasi due anni,
Cashy Hyde, al quale è stato diagnosticato
un aggressivo e dannosissimo tumore al
cervello. I medici hanno poche speranze
di guarirlo, ma non lasciano nulla di intentato: un’operazione al cervello e due
intense sessioni di chemioterapia. A causa
della chemioterapia, però, il bimbo non
riesce ad ingerire cibo solido da ormai 40
giorni. Ormai disperato, Mike, il padre di
Cashy, ha l’idea di provare con la cannabis,
idea inconcepibile per i medici (non c’è da
stupirsi, visto che non si sa niente degli
effetti della cannabis somministrata a
bambini piccoli). Chiede ai medici di interrompere la terapia anti nausea e invece
aggiunge buone quantità di olio di cannabis all’alimentazione liquida di Cashy.
L’appetito torna praticamente subito e il
piccolo inizia visibilmente a migliorare.
Oggi il bambino è guarito, anche se non è
chiaro se il merito è dell’operazione/chemioterapia o dell’olio di cannabis. I genitori di Cashy sono estremamente grati e
hanno creato il sito www.cashhydefoundation.com che sostiene la lotta ai
tumori infantili.
L’inglese Jenny Thompson è un esempio
tipico di persona famosa non per QUELLO
che fa ma con CHI lo fa: è infatti la prostituta che si è concessa per la ragionevole
somma di 1300 Euro a quello stupidello
del calciatore Wayne Rooney. Il motivo
per cui i britannici sono rimasti particolarmente disgustati dalla ben pagata starfucker è che la moglie di Rooney in quel
periodo era incinta. Sembra però che lo
scandalo sia costato alla Thompson anche
dei clienti; all’inizio di giugno è stata arrestata davanti a una piantagione di erba
nella magione dei suoi genitori, che vale
quasi 700.000 euro. La signorina ha pas-
La causa della chiusura è l’imminente processo che Dakta Green (vedi foto) deve
subire per vendita di cannabis. The
Daktory rimarrà aperto con funzione di
centro per attività varie.
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Lettere dai lettori
DAVE R.
Che dire, caro Dave… sei un lettore di
poche parole, ma quanto a produzione….!!!
Ciao a tutta la redazione di Soft Secrets. Vi scrivo perché ieri ho avuto la mia prima
copia di questo mensile, e lo ho subito trovato stupendo e interessante! Ora potro’
averlo tutti i mesi, perché ho cambiato Smart Shop e a differenza dell’altro ha a
disposizione tutti i mesi una copia da darmi. Quindi non sapendo che le foto dovevano riportare anche la foto del giornale, queste prime che vi mando accettale lo
stesso, e dal prossimo mese mettero’ sullo sfondo la copia della rivista. Le tre foto
riportano la mia prima esperienza out/indoor. La fase vegetativa l’ha fatta in outdoor, e la fioritura in grow-box. E’ la mia Magic Bud di Paradise Seeds, prima e dopo
il taglio delle foglie. Ho effettuato il topping e in un secchio da 15 litri sotto 400watt
HPS. Ciao da Simone, grazie e al mese prossimo... Complimenti!
Per essere alla prima esperienza, te la sei cavata abbastanza bene. Dalla foto senza le
foglie sembra promettere una discreta produzione. Complimenti a te dalla redazione!
Caro Soft Secrets staff,
quella sopra e’ la mia ragazza, quella
sotto la mia White Dwarf!
A chi facciamo prima i complimenti?
Anche se è automatica, la tua White
Dwarf poteva produrre un poco di
più, con qualche piccolo sforzo ed un
po’ di luce in più. Resta il fatto che è
comunque un belvedere… in entrambi
i casi!
Ecco le mie ragazze....Due belle Syrup
della Buddha Seed Bank.
Dalla foto si vede solo il particolare di
una pianta. Sembra promettere bene,
nonostante qualche ingiallimento e
arricciamento delle foglie. Qualche
eccesso di fertilizzazioni?
Ciao ragazzi,vi mando qualche foto
del mio ultimo ciclo Belladonna e
Durga mata.Spero questa volta di ricevere i sospirati seeds! Grazie a presto e
sempre grandi!
Dalla foto questa pianta promette davvero una splendida fioritura. Il cimone è
compatto e sicuramente avrai una pianta
che non dimenticherai facilmente.
Attenzione lettori
italiani!
Volete vincere semi FEMMINIZZATI di DINAFEM?
Mandateci una fotografia della vostra stanza di
coltura o della vostra miglior pianta di cannabis, dove si veda chiaramente una copia di Soft
Secrets e DINAFEM vi manderà una confezione
3 semi femminizzati. Se nella fotografia dovessero figurare anche la vostra bellissima moglie
o ragazza che indossano un micro bikini sexy
o dell’intimo molto allettante, riceverete una
confezione 2 x 3 di semi femminizzati. La fotografia del mese riceverà una confezione 3 x 3 di
semi femminizzati di prima qualità! Il tutto è
un omaggio di Soft Secrets Europa e DINAFEM!
Mandate le vostre fotografie via e-mail a
[email protected] o mandatele alla nostra
PoBox. Fate attenzione: il materiale verrà gestito con la massima discrezione. Non pubblichiamo foto sfuocate e non ci piacciono le fotografie
di piante in fase vegetativa. Vogliamo vedere
grosse cime e belle tette! Buona fortuna!
Soft Secrets Italia,
PoBox 17250,
1001 JG Amsterdam,
Paesi Bassi
E-mail: [email protected]
Caro Soft Secrets,
Innanzi tutto complimenti; La monocoltura in foto, è
costituita da Cloni (C2) di White Skunk femminizzate
della Sensi Seeds. Cresciute Indoor in estate con una HPS
da 600 W, 2 ventilatori, 2 estrattori (entrata -uscita), 1
umidificatore, vasi 11 L, linea fertilizzanti Bionova. Il mio
problema (visto che sono in soffitta) è comunque il caldo
(28°-35°) e la bassa umidità (35% - 40%) ......consigli? Un
saluto a tutti i Growers Italiani.... forza ragazzi! Free Ganja!
Diciamo che con tutto questo setup mancherebbero solo
due cose, per ovviare ai problemi di caldo ed umidità: un
condizionatore d’aria ed un umidificatore d’ambiente
potrebbero bilanciare, se pur di difficile gestione. Speriamo
solo che il troppo caldo non abbia “svuotato” le cime.
Complimenti da tutta la redazione.
7
Direi distinto per il mio
primo raccolto indoor..
3 bellissime piante ora
quasi pronte !! un mega
abbraccio
AZZURRAGREEN46
Diremmo anche noi che
il risultato sono tre piante
bellissime. Un paio hanno
forse sofferto un po’ di
mancanza di luce forse,
ma nel complesso, ottimo
lavoro!
Ciao soft secrets, siamo qua con la nostra seconda esperienza. Il nome di
questa bellezza e’ Barba Straiser. E’ uno splendido esemplare di green poison
della sweet seeds. siam partiti con un 21 giorni di fase vegetativa sotto una
lampada hps da 400 watt, prima del cambio del fotoperiodo abbiamo travasato in un recipiente finale della capacita’ di 38 litri e posto sotto una hps da
600 watt.
Con tutta la cura e l’amore donato e
56 giorni di fioritura (crescita media
giornaliera 3,5/4cm) siamo arrivati al
risultato finale :
Raccolto asciutto: 209 grammi
Altezza: 162 cm
Altezza apicale: 24 cm
Altri dati:
Terriccio: composana
Fertilizzanti:biocanna (tris)
Stimolatore di fine fioritura: ripen
in fase di fioritura si espande un
ricco profumo fruttato e verso la
maturazione tende decisamente
alla banana essiccata e uva nera
con una spessa glassa di resina
come potete notare dal dettaglio notturno. L’effetto e devastante sul corpo e
sulla mente e decisamente duraturo. Aspettando i vostri preziosi consigli per
migliorare ancora, un grande saluto a tutti i lettori --- siete i migliori e queste
sono esperienze che tolgono enormi soddisfazioni!
FREEGROWINGITALY
Avete ben descritto tutto il setup e l’intero ciclo. Un ottimo risultato, per essere
la seconda esperienza. L’unico consiglio che vi diamo per la prossima volta, è di
cercare di non farle fare uno stratch così pronunciato. In questo modo le cime
saranno più produttive e la pianta sarà più compatta. Ottimo lavoro!
Caro Soft Secrets,
vi invio le foto delle mie Amnesia Haze a 55 giorni di
fioritura, che ne dite? Sono un po’ sciupate e stanche a
causa del caldo eccessivo di Agosto. Eventuali consigli
sono molto graditi. Un saluto and Happy Ganja
Le foglie un po’ afflosciate sono appunto un sintomo di
troppo caldo. Potresti provare ad aggiungere un piccolo
condizionatore
portatile, e cercare di regolare
poi l’umidità. Le
cime promettono davvero
bene, sperando
che il troppo
caldo non rovini
tutto sul finale.
In bocca al lupo!
Ciao inzio con il dirvi che vi leggo sempre siete una rivista magnifica. Sono un ragazzo
della provincia di Roma quest’anno per la prima volta ho piantato 2 semi di autofiorenti
green o matic della greenhouse da quando sono spuntati li ho lasciati sempre al sole,
non avendo uno smart shop nelle vicinanze non ho usato concimi apposta per la Maria,
ma ho comprato un concime universale per le prime 5 settimane con npk 20-10-10
poi altre 3 settimane con un concime per la frutta: i kiwi ;-) con npk 9-17-19 , poi le
ultime 2 settimane ho dato
solamente acqua per pulirle.
Dopo 75 giorni le mie piante
erano come in foto e le ho
raccolte... Vi posso assicurare
che anche se non ho usato
concimi appositi il sapore
è abbastanza buono ;-) e
devo dire che sono rimasto
abbastanza soddisfatto delle
autofiorenti. Spero che voi
mi possiate mandare 3 semi
di autofiorenti... Vi ringrazio,
un saluto e se avete qualke
consiglio per farle crescere
meglio li accetto volentieri...
Grazie un saluto
LUCA
Caro Luca, grazie per i complimenti, sempre ben accetti.
Per ottenere qualche risultato
gustativo (e quantitative) in più,
ti consigliamo però di provare
alcuni dei prodotti specifici…
il risultato non sarà semplicemente “abbastanza buono” ma
sicuramente soddisfacente.
Carissima redazione vi faccio i complimenti per portare sempre
nuova luce sul pianeta growing! Siete i numeri uno! Questa è una
delle tre bimbe da semi sconosciuti coltivate sotto 150W HPS in
terra utilizzando solo fert bio e ciclo 12/12 da subito da me e dalla
mia fidanzata in foto! E’ il mio sesto ciclo e il nome che abbiamo
dato a questa varietà è caustic green perché l’effetto è come la
soda caustica: ...ti scioglie! Aspettiamo i vostri semi di qualità superiore per potervi inviare i prossimi e migliori risultati!
Vi invio anche una macro di una delle bimbe che spero gradirete!
Certo che gradiamo le macro, specialmente di esemplari di questo
genere, anche se forse investire in un ciclo indoor con dei semi trovatelli e sconosciuti, non sempre può
rivelarsi una buona idea, diciamo che
sono come un terno al lotto. Nel vostro
caso però c’è da dire che i risultati non
mancano, e se poi è anche così buona
da sciogliere… Allora non abbiamo
altro da aggiungere. Complimenti!
8
PRODOTTI
RINFORZATORI UNIVERSALI DI ATAMI
Per molti anni sono stati eseguiti molti incroci di ibridi nel mondo delle piante che hanno provocato
delle differenze sempre più piccole tra le piante dal 1995.
Per questa ragione, Atami si occupa da qualche
tempo dello sviluppo di rinforzatori universali.
Non cercate altrove specialmente per le coltivazioni in terra, idroponiche e cocco. Atami ha
creato una soluzione nuova e semplice.
Naturalmente, da Atami potete sempre avere prodotti di alta qualità, facili da usare e molto concentrati (1:1000). I rinforzatori universali sono completamente solubili in acqua e aumentano notevolmente la crescita delle radici della vostra pianta. Poiché i rinforzatori contengono micro-nutrienti
chelati, la pianta assorbirà solo il necessario e risparmierete nell’uso. Come sempre, i nostri rinforzatori
contengono tutti i componenti per il ciclo citrico acido della pianta.
PLAGRON: NUOVO PACKAGING,
NUOVE POSSIBILITA’!
Partner di scelta per la crescita, la fioritura e la resa, Plagron lancia
ora un nuovo packaging. Da dicembre, nei centri di giardinaggio
di tutta Europa, il vecchio e famigliare packaging lascerà il posto
a una nuova linea di prodotti. Naturalmente, il nuovo packaging
non è di per sé di grande interesse per i coltivatori, ma la storia che
sta dietro a questa piccola rivoluzione del design del packaging lo
è. Perché? Perché i motivi alla base del nuovo packaging Plagron
daranno ai coltivatori maggiori possibilità di migliorare la resa.
Questo cambiamento ha coinvolto oltre 100 confezioni in 5 categorie di prodotto: 100% BIO, 100% TERRA, 100% COCO, 100%
HYDRO e la linea di additivi Plagron chiamata Universal. Con il
design e la composizione, l’assortimento di prodotti aiuterà i
coltivatori a ottenere migliori risultati. Le informazioni e le istruzioni sulla confezione sono infatti più strutturate e l’utilizzatore
ha così una miglior comprensione delle sue possibilità. Grazie a
questo cambiamento, Plagron vuole essere il marchio di scelta per
i coltivatori, che possono utilizzarlo e consultarlo per ottenere le
migliori rese.
Quando usati in modo corretto, potrete avere degli steli più spessi, delle foglie più grandi e una
migliore vitalità della pianta.
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locale in pacchi da 1 e 5 litri.
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di vermi si possono alimentare con mezzo chilo di cibo al giorno,
ed ogni 1-2 mesi produrranno 10 litri di Humus( 5 kg.) e circa 1
litro di Estratto liquido (lombri-thè). E’ sufficiente aggiungere una
manciata di vermi e i vostri rifiuti nel vassoio inferiore. I lombrichi
cominceranno la trasformazione. Una volta che il vassoio è pieno
si aggiunge un altro vassoio, i vermi migrano verso l’alto per la
nuova sorgente di cibo, lasciando il fondo del vassoio pieno di
compost nutriente subito pronto per le vostre piante. Con l’humus
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9
PUNTO LEGALE
Free Growing? Ma anche no.
L’ULTIMA SENTENZA DI CASSAZIONE SULLA COLTIVAZIONE DOMESTICA CI HA GALVANIZZATO
MA PURTROPPO NON È TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA.
Molti di noi avranno esultato quando, lo scorso 28 giugno, è uscita la
notizia che la Cassazione romana
aveva abbonato la coltivazione di
una piantina di marijuana ad un
giovane calabrese. Alcuni avranno
esultato ancor di più sapendo che
nello stesso giorno il sottosegretario Carlo Giovanardi presentava
in Parlamento la sua contestatissima relazione annuale sulle tossicodipendenze. Purtroppo però non
è tutto rose e fiori e il giubilo e il
gaudio che hanno accompagnato
la notizia, dato che siamo in Italia,
dovrebbe lasciare spazio alla solita
terribile frustrazione. Ma andiamo
di Giovanna Dark
per ordine.
Un ventitreenne di Scalea, provincia di
Cosenza, viene denunciato e processato
perché beccato in flagrante a coltivare sul balcone del proprio appartamento una piantina di cannabis sativa. Il
giovane viene assolto ma il procuratore generale della corte di Appello di
Catanzaro decide comunque di ricorrere
contro l’assoluzione appellandosi all’estremo grado di giudizio, ovvero alla
Cassazione romana. Lo scorso 27 giugno,
sui giornali italiani, cartacei e online, titoli
cubitali raccontavano l’assoluzione del
ragazzo e di come il growing domestico
di marijuana fosse stato definitivamente
sdoganato: secondo la suprema Corte la
coltivazione di una sola pianta di canapa
indiana “non è idonea a porre in pericolo
il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica”.
Nella sentenza si legge che, la “modestia
dell’attività posta in essere emerge da
circostanze oggettive di fatto”, in questo caso la coltivazione di una piantina
in un piccolo vaso sul terrazzo di casa
con un principio attivo di 16 microgrammi, è un comportamento da ritenere
“del tutto inoffensivo e non punibile
anche in presenza di specifiche norme
di segno contrario”. Stando alla Suprema
Corte, infatti, in primo luogo la legge
penale non stabilisce specifiche pene
per la coltivazione modica di sostanze stupefacenti; ma, soprattutto, non si
può condannare un cittadino, sebbene
in violazione di legge, laddove questa
violazione non sia offensiva per nessun
interesse tutelato o bene protetto dalla
legge. In particolare la Cassazione, per
sdoganare dalla soglia di rilevanza penale il possesso della piantina di canapa
indiana, fa riferimento a un principio
giuridico – per la precisione quello del
nullum crimen sine iniura – che, sebbene
timidamente abbia già fatto capolino
nella giurisprudenza di merito e di legittimità, in definitiva tira in ballo la necessità
che il possesso limitato di piante o principi droganti non sia necessariamente
in grado di procurare danni. In pratica,
ad avviso dei supremi giudici occorre
sposare la linea di giudizio che individua
nella problematica dell’offensività la leva
di sentenza. Con la sentenza numero
25674, la suprema Corte pare quindi aver
aperto le porte alla possibilità di coltivare
una pianta di “maria” sul balcone di casa.
Dopo anni di battaglie legali, ricorsi e
sentenze in Cassazione, che negli anni
hanno in maniera quasi alternata, stabilito la liceità o meno della coltivazione
privata della cannabis, sembra essersi
ma purtroppo per noi le cose sono ben
lungi dal cambiare in modo così repentino
e simmetrico. Spesso si sente dire che una
sentenza di Cassazione “fa giurisprudenza” ma altrettanto spesso si dimentica di
precisare che il nostro non è un Paese a
“common law” di matrice anglosassone
(N.d.a. Il sistema del common law è un
modello di ordinamento giuridico basato
appunto sulle decisioni giurisprudenziali
più che sui codici e sui decreti governativi)
e che perciò le sentenze della suprema
corte, pur costituendo un indirizzo – in
particolar modo i pronunciamenti a sezioni unite – anche molto forte, non tutelano
nel caso individuale. Detto in parole poverissime, anche se i giudici di Cassazione
danno ragione a uno, non è detto che la
stessa cosa valga per te, che magari sei
costretto a metterti nelle mani di altri
giudici che, probabilmente, non la pen-
sia degnato di dire che non è che non
ti arrestano più se ti beccano con un
piantagione o una piantina in casa. Sfiga
volesse che un’improvvisa perquisizione
scopra anche solo un vaso della nostra
pianta preferita, ed ecco che lo sfortunato
grower sarebbe comunque denunciato,
processato in tre gradi – con tutti i costi
e gli oneri del caso – e, se decisamente
sfigato, condannato alla pena detentiva
o pecuniaria. A dimostrazione di quanto
appena detto sopra, questa stessa rubrica, che in ogni numero cerca di riportare
in modo puntuale tutte le contraddizioni giuridiche (e sono veramente tante)
che mano a mano emergono per quanto
riguarda il mondo della cannabis.
Certo non siamo così meschini dal volervi
privare del tutto della gioia provata al
momento della notizia. Se qualcosa di
ANCHE SE I GIUDICI DI CASSAZIONE DANNO RAGIONE A UNO, NON È DETTO CHE LA
STESSA COSA VALGA PER TE, CHE MAGARI SEI COSTRETTO A METTERTI NELLE MANI DI
ALTRI GIUDICI CHE, PROBABILMENTE, NON LA PENSANO COME I PRIMI
aperto uno spiraglio contro l’estremo
proibizionismo. Sembra, perché, è bene
ricordarlo, grazie al giornalismo italiano
il modo condizionale (quello dei verbi,
per intenderci) viene centellinato in favore dei toni trionfanti e assolutamente
risolutori delle notizie da ombrellone,
trasformando le possibilità in certezze.
Messa giù nel modo strombazzato dai
media nostrani, la sentenza resa pubblica
lo scorso 27 giugno risulta effettivamente
essere rivoluzionaria in termini di permissività nei confronti della coltivazione
domestica e della marijuana in generale,
sano come i primi e hanno validi motivi
per affermarlo. Detto in parole ancor più
scabre: una sentenza di Cassazione non ti
para il culo.
Il caso del ventitreenne calabrese non
è emblematico, eppure nessun organo
di stampa interessatosi alla vicenda ha
insistito nel sottolineare che la quantità di
principio attivo contenuto nella piantina
coltivata sul balcone era di soli 16 microgrammi. Un quantitativo assolutamente
irrisorio che non poteva non essere usato
come capo di difesa e allo stesso tempo
accolto come plausibile. Nessuno che si
positivo c’è in questa faccenda, è certo
l’apertura che i giudici hanno dimostrato
giudicando secondo il principio del “non
c’è reato se non c’è vittima”: un cambiamento di rotta che alla luce della crisi del
conservatorismo potrebbe (in un futuro
molto poco prossimo) comportare un
ammorbidimento del proibizionismo a tolleranza zero voluto dall’attuale legge FiniGiovanardi. Ma anche qui, a guardar bene,
bisogna ammettere che in Italia è il legislatore solo che deve provvedere, e con
l’intellighenzia che ci ritroviamo, il gretto
detto “chi vive sperando, muore cagando”
è purtroppo una lampante realtà.
11
HISTORY CANNABIS
L’origine del culto di Trinath
nel bengala orientale
a cura di Franco Casalone
NOTA DI BABU ABHILAS CHANDRA MUKERI - INDIAN HEMP DRUG COMMISSION
Nel 1867 Babu Ananda Chandra Kali,
o Kailai, di Dhamrai, un villaggio nel
distretto di Dacca (attuale Bangladesh),
fu il primo a cominciare il culto nella
casa di suo suocero a Fattehpur, nel
distretto di Mymensingh.
ta dal Dio), cioè il chillum di ganja, saranno spediti all’inferno per l’eternità, mentre i devoti sinceri andranno in paradiso”.
Ananda Kali iniziò le pratiche religiose
con l’aiuto di alcuni fumatori di ganja nel
villaggio di Fattehpur. Un gran numero di
persone usa ganja nei distretti di Dacca
e Mymensingh, ed il culto divenne ben
presto popolare. Difatti fra i fumatori di
ganja si diffuse molto velocemente da un
villaggio all’altro. Anche coloro che non
avevano l’abitudine di consumare ganja
seguirono il loro esempio.
Dhamrai è un villaggio famoso per il suo
festival dei carri, svolto annualmente
in onore di un idolo chiamato Madab
Thakur, venerato da un gran numero di fedeli. Ananda Chandra studiò
alla Dacca Normal School. Terminata
la scuola insegnò per un certo tempo
come maestro e poi entrò nel dipartimento di polizia, dove rimase per un
breve periodo. È un bramino Barendra
e appartiene ad una famiglia rispettabile. Cominciò a fumare ganja quando
era solo un ragazzo. Attualmente ha 60
anni. È ritenuto un compositore di versi.
Fuma due pice (un sessantaquattresimo
di rupia) di ganja ogni giorno.
Le circostanze seguenti favorirono la diffusione del culto:
1) La puja è aperta a tutte le classi sociali,
dai Bramini ai Chandals, tanto ai ricchi
quanto ai poveri. Non ci sono differenze
di casta, e può essere celebrata quasi
tutti i giorni ed in tutte le stagioni.
2) Il culto è una “Manarik Puja” (svolta per
il perseguimento di un voto nella realizzazione dell’oggetto desiderato). I fedeli sono propensi a credere che Trinath
possieda il potere di guarire il malato e
di realizzare i desideri, e che chi trascura
di venerarlo cadrà in disgrazia, mentre
coloro che lo venerano otterranno successo nella vita. Ci sono diverse storie
narrate nel Panchali che spiegano questa affermazione. È anche convinzione
popolare che nella casa dove è venerato
Trinath non appaiono freddo, febbre e
mal di testa.
Si sposò a Fattehpur, nel distretto di
Mymensingh. Lì introdusse il culto
di Trinath 27 anni fa. Un poema che
declama le lodi e le gesta di Trinath fu
dapprima pubblicato a Dacca nel
1871 e la prima edizione fu venduta in
pochi mesi.
Ananda Chandra Kali in quel tempo
viveva a casa del suocero. Stava pensando di introdurre un culto di una divinità
comune, che potesse essere venerata da
tutte le classi, ricchi e poveri, Bramini e
Chandal, e di tutte le tendenze religiose,
Saktas, Baishnavas e Shaivas (seguaci di
diverse vie: quella della Shakti, potere
feminino, quella di Vishnù, il conservatore, quella di Shiva, il benevolo ed il
distruttore, il Grande Dio), e gli venne
l’idea di creare un culto in cui potessero
essere usate cose di poco costo, come
ganja, olio e foglie di betel.
Trinath (dal sanscrito Tri, tre e Nath,
Signore) è rappresentato come Brahma,
Vishnu e Shiva congiunti, la Trinità
Hindu in Uno.
Essendo lui stesso un fumatore di ganja,
Ananda Kali potrebbe aver pensato che
introducendo il culto potesse preservare i fumatori di ganja da una cattiva
reputazione, in quanto la ganja avrebbe
potuto essere consumata in nome di
Dio e compiendo un atto religioso e pio.
La seguente traduzione dell’introduzione della Trinath Mela Panchali dà un’idea del soggetto:
“L’universo è formato dalla Terra, dal Cielo
e dal Mondo Inferno, e Trinath è il Signore
di questi tre mondi. C’era un’incarnazione
del Dio nella forma di Gour (Chaitanya
– sciamano), che salvò i peccatori predicando il nome di Hari, ma il Signore non
era soddisfatto di questo, si preoccupò
della sua creazione, e presto si incarnò
nuovamente. Brahma, Vishnu e Shiva, tre
forme di dei, si manifestarono in una sola
forma. Il Dio unico, il Signore dell’Universo, vedendo le miserie dell’umanità,
venne per la nostra liberazione”.
Ananda Kali dichiara che i veri e sinceri
adoratori di Trinath sono sicuri di ottenere la salvezza. Brahma, Vishnu e Shiva si
unirono ed espressero il loro desiderio di
venire in questo mondo in un’unica forma
per essere venerati.
“E’ un uomo veramente pio colui che
venera Trinath, e sul fedele sono versate
benedizioni.
Il culto dovrebbe essere fatto in una forma
che permetta sia al ricco che al povero di
unirsi con uguaglianza e possano compiere il rito con facilità. Per questo rito sono
richieste solo tre cose, ognuna del valore
di un pice (…) l’offerta dovrebbe consistere di siddhi (ganja), pan (foglie di betel), ed
olio, ognuno per il valore di un pice.
I fedeli dovrebbero trovarsi di notte e
officiare con dei fiori. La ganja dovrebbe
essere lavata nel modo in cui la gente la
lava per fumarla. I fedeli devono riempire
il chillum con la stessa quantità di ganja,
mantenendo il dovuto rispetto e riverenza. Quando tutti i devoti sono riuniti,
dovrebbe essere accesa una lampada con
tre stoppini ed essere cantata la lode ai
tre dei. Il Dio dovrebbe essere venerato,
e cantate lodi in suo onore fin quando
gli stoppini rimangono accesi. Fino al termine della puja, bisognerebbe inchinarsi
con reverenza al Dio.
Quando la lettura del Panchali è terminata, coloro che non avranno mostrato
rispetto per la Prashad (l’offerta, accetta-
3) E’ una forma di culto economica.
La puja può essere eseguita anche dai
più poveri, in quanto sono richiesti solo
tre pies.
4) Durante queste puja le persone della
classe più bassa possono mescolare con
quelli di condizione superiore, senza
distinzione di casta o di credenze.
5) La ganja può essere consumata da
tutti in nome di Dio, e la pratica non può
essere guardata dall’alto verso il basso,
perché fatta con cerimonie e pratiche
religiose. È anche credenza popolare che
coloro che deridono i seguaci di Trinath
saranno rovinati e cadranno vittime di
sfortune. Il culto non prevale soltanto tra
i poveri, ma anche fra i benestanti. Questi
ultimi spesso intrattengono i loro compagni dopo la puja. Le donne non prendono parte attiva al culto, ma assistono
spesso alla lettura del Panchali.
Il culto sopravvive ancora presso le masse.
“IDROCOLTURA CONTRO IRRIGAZIONE A MANO” 14 “RICERCA SUI LETTORI DI SOFT SECRETS” 15 “ADESSO LA COSA È SERIA: È ARRIVATO IL MERCATO LIBERO” 19
12
STRAIN REPORT
Cenerentola: la storia vera
Oggi volevo raccontarvi la vera
storia della Cinderella 99, una
varietà di cannabis con un DNA
da vera campionessa.
Correva l’anno 1997 quando mr. Soul, un
breeder di cannabis, era ad Amsterdam
per assaggiare alcune varietà prima di
acquistare dei semi. Ad un coffeshop della
Sensi Seeds era possibile testare la varietà che si voleva coltivare assaggiandone
dei campioni presi dalle coltivazioni della
Sensi stessa e fu cosi che, all’interno di
una cima di 2 grammi della vincitrice di
quell’anno (la mitica Jack Herer) mr. Soul
trovò una dozzina di semi. Da essi non si
aspettava molto, come da lui dichiarato
espressamente ma, in realtà, gli regalarono
alcune piante molto speciali: la migliore
in assoluto fu da lui chiamata Princess.
Spuntarono maschi e femmine in ugual
misura, Princess però aveva dei tratti sensazionali: fioriva più precocemente della
Jack Herer e dava al sapore un tocco di
ananas molto pronunciato. Si trattava
comunque di un fenotipo speciale di Jack
Herer F2, dato che il padre probabilmente era un maschio molto precoce che i
ragazzi della Sensi avevano nella stanza di fioritura. Come detto dallo stesso
breeder, incrociando due Jack Herer tra
di loro si otterrà una seconda generazione con una grandissima mescolanza dei
geni originari, dando origine ad un’ampia
espressione di fenotipi diversi. Si trattava
quindi di stabilizzare questo speciale e
rarissimo fenotipo di una delle piante più
premiate al mondo, bel lavoro per mr.
in 7 settimane di fioritura ma che dava
ancora troppi fenotipi differenti: variava
infatti la potenza, l’altezza e soprattutto
la durata della fioritura, con una differenza di 10 giorni tra un fenotipo e l’altro. Il
lavoro consisteva quindi nell’attraversare
di volta in volta la Princess originale con
il miglior maschio risultante dalla generazione precedente. Al secondo incrocio si
ottenne una Princess 75 la quale si mostrava già molto più stabile della precedente
generazione: c’erano 2 fenotipi principali
ma la qualità della fumata e il periodo di
fioritura erano abbastanza simili. Al terzo
“back-cross” mr. Soul ottenne l’88% del
corredo genetico della pianta originale.
Questa generazione era strepitosa: pronta
in 7 settimane precise di fioritura e con
delle piante molto simili tra loro, la terza
generazione di Cinderella aveva quasi toccato la perfezione. Produceva delle cime
dense, resinose e dal sapore di ananas
e pompelmo; la potenza era finalmente
omogenea ma per avere una reale stabilità
mancava un ultimo passo. Grazie all’incrocio tra il miglior maschio della prole P
88 e la madre originale, mr. Soul ottenne
la tanto acclamata Cinderella 99. Si trattava di un vero e proprio capolavoro del
breeding moderno: il primo ibrido a prevalenza sativa con una fioritura di soli 50
giorni. La pianta si presentava in 2 fenotipi
diversi ma con un prodotto finito molto
simile tra loro. Un fenotipo con un odore
di ananas (il preferito da mr. Soul) ed uno
dall’odore prevalentemente di pompelmo
e frutta tropicale, entrambi con molti rami
laterali ed una grossa cima centrale. I fiori,
ricoperti di resina, sembrano quasi glassati
e in piena fioritura sprigionano un odore
PRONTA IN 7 SETTIMANE PRECISE DI
FIORITURA E CON DELLE PIANTE MOLTO SIMILI TRA
LORO, LA TERZA GENERAZIONE DI CINDERELLA
AVEVA QUASI TOCCATO LA PERFEZIONE
Soul che, nel frattempo, aveva fondato la
Brothers Grimm Seeds Company. Fece così
un lungo studio per stabilire quale fosse
il maschio adatto per iniziare il processo
di stabilizzazione della sua principessa.
Inizialmente la scelta sembrava scontata:
si sarebbe dovuto utilizzare il migliore dei
maschi nati dallo stesso gruppo di semi
regalati da quella generosa cima di Jack.
Continuando nel suo studio mr. Soul si
accorse però che la Princess aveva dei rami
troppo esili per sorreggere il peso delle
cime fiorite, decise quindi di correggere
questo difetto. Per ottenere il padre ideale
pensò di incrociare la sua migliore femmina di Shiva-Skunk con il miglior maschio di
Jack Herer F2 in suo possesso, ottenendo
così una Jack F2 al 50%. Una volta ottenuto
il padre ideale, il fondatore della Brother
Grimm Seeds Company, iniziò il suo ambizioso lavoro. Il primo incrocio tra Princess
e Jack F2/Shiva-Skunk portò alla realizzazione della Princess 50, molto potente e
con un sapore di ananas deciso, pronta
di frutta tropicale. Quando le infiorescenze sono mature, quasi tutti i pistilli sono
completamente arancioni e regalano uno
spettacolo visivo che non lascerà indifferente nemmeno il più esperto tra i grower.
Purtroppo la Brother Grimm Seeds
Company ebbe dei problemi negli anni
successivi e dovette chiudere i battenti, rischiando di far perdere nel nulla il
suo capolavoro di ingegneria genetica.
Attualmente si ritiene che degli stock di
sementi di mr. Soul siano stati acquistati
da molti breeder in tutto il mondo. Oggi
alcune compagnie, quali la Joey Weed, la
Mosca seeds, la Female seeds ma anche
molte altre, producono la loro versione
della Cinderella 99. Nonostante ciò i più
fortunati di voi che possiedono un clone
della versione originale, farebbero bene a
tenerselo stretto!
Per chi volesse provare a coltivare questa varietà partendo da seme e volesse
farsi un’idea su quello che è il potenziale
dello strain, si trovano numerosi report in
rete. Tutte le esperienze con la Cinderella
sono sempre cariche di soddisfazione. Non
è raro trovare dei coltivatori che hanno
superato agevolmente la soglia del grammo per watt senza essere troppo esperti e
senza utilizzare sistemi idroponici o macchinari per l’immissione della Co2. Bastano
semplicemente un buon substrato, dei
validi fertilizzanti e la giusta quantità di
luce e poi la pregiata genetica farà da sola.
L’unica cosa a cui bisogna fare attenzione
è la quantità di nutrimento da sommini-
di Carlo Erba
strare: le “Cindy” sono molto affamate e
necessitano di circa il 50% in più del nutrimento medio richiesto da altre varietà a lei
simili. Si può sicuramente affermare che la
Cinderella 99 è una varietà molto pregiata,
adatta ai palati raffinati che ricercano un
sapore di qualità. Anche l’effetto è di prima
categoria: energizzante, psichedelico e
molto “high” grazie all’alta quantità di THC
presente (intorno al 20%). Posso consigliare questa varietà a tutti gli “haze lovers”,
ma anche a tutti gli amanti delle sative che
hanno voglia di aspettare dodici o tredici
settimane per vedere le cime mature.
14
IDROCOLTURA
Idrocoltura
contro
irrigazione
a mano
Testo: Little Lebowski
PARTE 1: TECNICA DEL FILM NUTRITIVO (NFT)
È ufficiale: a molti di voi coltivatori piace
coltivare con vasi e concime ed è facile
capire perché. È facile utilizzare i vasi,
molto economici del resto e il concime
è piuttosto permissivo e ammortizzerà
le oscillazioni di pH dovute all’eccessiva
alimentazione.
In più, si possono ottenere delle ottime
rese con vasi e concime… e a volte… è
bello sporcarsi le mani!!
È vero, quando si comincia. Ci sono
molte cose da fare per scegliere e sistemare l’ambiente e imparare come reagiscono le piante ai vari livelli di luce,
alimento e allenamento.
Tuttavia, una volta che l’ambiente è stato
preparato a puntino e si è contenti del
risultato, per la resa finale, tenete presente l’idrocoltura.
Ci sono molti sistemi d’idrocoltura attiva
a disposizione sul mercato, con l’ausilio di molte tecniche d’idrocoltura diverse. Irrigazione a goccia, a inondazione e
drenaggio e aeroponia, per menzionarne
alcuni. Per avere però un’idrocoltura “pura”
semplice ed efficace – in cui viene utilizzata una minima quantità di substrato –
date un’occhiata all’NFT.
NF... Cosa?
NFT sta per Nutrient Film Technique
(Tecnica del Film Nutritivo). È una tecnica
d’idrocoltura attiva in cui la soluzione di
nutrienti viene spinta in un vassoio oppure, in situazioni commerciali, un solco per
creare una pellicola poco profonda e che
si muove lentamente che fluisce attraverso le radici delle piante che fornisce tutti
gli elementi di cui hanno bisogno.
Troppi coltivatori trascurano l’idrocoltura attiva perché la considerano troppo
complicata e difficile, preferendo così
l’utilizzo di vasi da irrigare o usando
sistemi di vasi con idrocoltura passiva
che richiedono un substrato capillare
come il concime o il cocco.
In realtà, l’idrocoltura attiva può essere
molto diretta e semplice.
Quando si deve avviare una nuova coltivazione e si stanno considerando le opzioni
a disposizione nel negozio d’idrocoltura
di fiducia, bisogna farsi queste domande...
Qual è più facile?
Innaffiare a mano in una stanza di coltura
piena di piante assetate e farlo una per
una o riempire un unico serbatoio?
Trasportare un sacco di borse piene di
pesante substrato dal negozio all’auto e
poi a casa, o semplicemente una piccola
confezione di lana di roccia?
Travasare le piante in contenitori più grandi varie volte o semplicemente mettere le
vostre piante in un sistema d’idrocoltura?
L’idrocoltura attiva può significare meno
manutenzione, installazione più semplice e un ambiente di coltura più pulito e
senza concime… e abbiamo parlato del
raccolto più veloce e della resa maggiore?
Le radici delle piante crescono all’interno
della soluzione e si riempie il vassoio o il
solco, formando così una sorta di ampio
materassino di radici.
L’accesso costante all’acqua e ai nutrienti, unito all’abbondante fornitura di ossigeno alle radici, significa che le piante
coltivate nell’NFT si sviluppano molto
rapidamente e producono rese significativamente più ampie rispetto alle
piante coltivate in terra. Ecco perché è
un metodo prescelto per l’orticoltura
commerciale.
Ora, se si parla di NFT per il coltivatore
singolo, un sistema si staglia rispetto al
resto… il Gro-Tank NFT.
Il Gro-Tank NFT è stato il primo sistema
d’idrocoltura sviluppato specificamente
per rispondere alle esigenze del coltivatore singolo. Lanciato nel Regno Unito
alla fine degli anni Settanta, viene utilizzato con fiducia dai coltivatori da tre
decenni. È semplice da assemblare e
utilizzare, si trova a un’altezza di meno
di 30 cm dal pavimento e quindi lascia
moltissimo spazio per coltivare sotto
fonti di luce e tutte le parti operative
si trovano al di sopra del serbatoio,
in modo tale che non abbia perdite:
perfetto per un attico, una camera da
letto o un appartamento in cui il gocciolamento dell’acqua verso i vicini sottostanti non è certo una possibilità!!
Perché NFT su vasi?
- Crescita più rapida e maggiore resa:
fino a tre volte la resa di una coltivazione
tradizionale con concime.
- Semplicità: nessun sistema complicato
di somministrazione, nessun programma
di alimentazione da calcolare e poca
manutenzione.
- Raccolto più rapido: più raccolti l’anno.
- Efficienza idrica: nessuno spreco nel
sistema d’idrocoltura a ricircolo.
- Nessun rischio d’irrigare eccessivamente o troppo poco: le piante prendono
quello di cui hanno bisogno.
- Produzione di scarti puliti e minimi:
nessuna borsa pesante di substrato da
trasportare, un vantaggio notevole per la
coltivazione indoor.
- Nessuna infestazione veicolata dalla
terra: meno probabilità di malattie e utilizzo ridotto di pesticidi.
3 passi verso il paradiso NFT!
1. Assicuratevi che le piante si siano ben
radicate prima che vengano inserite nel
sistema. Si dovrebbero vedere abbondanti radici bianche sulla parte esterna
del substrato di partenza, utilizzate lana
di roccia per avere un ambiente di coltura
il più pulito possibile. Togliete completamente la copertura in plastica dalla lana
di roccia: questo permette alle radici di
avere più ossigeno.
2. Disponete un sottile strato capillare chiamato “materassino di diffusione”
sul vassoio. Questo aiuta a diffondere il
flusso della soluzione nutriente in maniera omogenea sull’intera superficie del
vassoio, dove le piante sono giovani.
Praticate delle aperture nella superficie
superiore a seconda di come vogliate
distanziare le piante (potete coltivare
molte pianticelle o alcune piante grandi).
Mettete le piante all’interno delle aperture praticate e adagiatele sul vassoio.
3. Riempite il serbatoio con acqua,
aggiungete i nutrienti e regolate il pH.
Accendete la pompa 24 ore al giorno tutti
i giorni della settimana. Accomodatevi e
guardatele mentre crescono! Il serbatoio
dovrà essere riempito a distanza di qualche giorno con una soluzione nutriente
di media forza (perché le piante useranno molta più acqua che nutrienti, quindi
dovete riempire con un dosaggio meno
concentrato) e svuotato completamente
per essere poi riempito ogni 10 giorni,
per tenere il tutto fresco.
Domande e risposte con un
coltivatore NFT
Quando si possono trasferire
le piante a un Gro-Tank?
Assicuratevi che le piante si siano ben
radicate prima che vengano inserite nel
sistema. Si dovrebbero vedere abbondanti radici bianche sulla parte esterna
del substrato di partenza, utilizzate lana
di roccia per avere un ambiente di coltura
il più pulito possibile. Togliete completamente la copertura in plastica dalla lana
di roccia: questo permette alle radici di
avere più ossigeno.
Che spazio bisogna lasciare fra
le piante?
Il Gro-Tank NFT permette ai coltivatori di
distanziare le piante come desiderano.
Possono semplicemente praticare delle
aperture nella copertura fornita. La regola d’oro: 1 pianta ogni 30 cm quadrati. Si
può aumentare o diminuire a seconda
della varietà di pianta o della tecnica. Per
esempio il Sea of Green funziona molto
bene nell’NFT, quindi non distanziate
molto le piante e passate a un fotoperiodo 12/12 non appena le vostre piante si
sono radicate bene nel sistema (nel giro
di una settimana).
A che livello va impostato l’Ec?
Dato viene utilizzato poco substrato
con l’NFT, non c’è cuscinetto fra le
radici e la soluzione nutriente. L’acqua e
i nutrienti arrivano costantemente alle
piante, di conseguenza si consiglia ai
coltivatori d’impostare l’Ec un po’ più
basso di quanto non farebbero con la
terra o altre tecniche d’idrocoltura, come
a inondazione o drenaggio. Quando si
trapiantano delle piante giovani in un
Gro-Tank, bisogna la metà della dose
di nutrienti consigliata dal produttore e
passare gradatamente alla dose piena,
man mano che le piante maturano.
Quale forza nutriente deve
essere messa nel serbatoio?
Le piante coltivate in indoor sotto fonti
di luce assorbiranno più acqua più velocemente di quanto non facciano con i
nutrienti. Nel corso del tempo l’Ec della
soluzione aumenterà. È quindi consigliabile riempire il serbatoio con una soluzione nutriente di media potenza, controllare l’Ec e aggiungere altri nutrienti,
se necessario.
Con che frequenza la soluzione
nutriente deve essere
cambiata?
Consigliamo un cambio completo della
soluzione ogni due settimane. Questo fa
in modo che le piante ricevano un equilibrio ottimale di nutrienti.
Le piante devono essere
sostenute?
Sì. L’NFT è una tecnica di coltura a radicamento. Tutte le piante, tranne le più
piccole, avranno bisogno di sostegno
aggiuntivo, cioè yoyo o rete, soprattutto
quando crescono i frutti!!
Cosa aspettate? Provate l’NFT!!
15
Ricerca sui lettori
di Soft Secrets
VINCI I SEMI DI ROYAL QUEEN SEEDS!
Soft Secrets è ormai sulla scena
da tempo, il che significa che
è giunto il momento di sentire
cosa ne pensano i lettori. Ti chiediamo dunque di rispondere a
queste domande e di farci avere
le tue risposte. Oltre ad aiutarci
a migliorare ulteriormente Soft
Secrets come rivista, puoi anche
vincere dei semi! Estrarremo 25
nomi fra i lettori che risponderanno e questi saranno i fortunati vincitori di una confezione
di semi femminizzati dell’unica
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Il 30 novembre 2011 è la data
entro la quale potete spedire
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Un ringraziamento alla squadra di Royal
Queen Seeds
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QUESTIONARIO ANCHE ONLINE! VISITA
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16
INTERVIEW
L’altro lato della montagna
Intervista al signor B. un esperto,
incontrato per caso in vacanza,
che ha dedicato molto tempo allo
studio e alla ricerca della qualità
in India. Un uomo partito per
curiosità e divenuto un charsì
occidentale.
SSIT: Presentati da solo, nessuno
potrebbe far meglio di te.
Mi chiamo signor B. e amo la charas. E’
una passione che coltivo sin da giovane
e mi ha portato molti anni fa in India, la
terra d’origine della charas. Io abito in
un paese molto intollerante e ho dovuto
perciò viaggiare per soddisfare il mio bisogno di conoscenza fino alle pendici dell’
Himalaya, circa venti anni fa.
Quando sei stato in India la prima volta
a fare della charas? E perché?
Era il 1993 ed andai nella valle di Parvati.
Eravamo un gruppo di giovanissimi della
stessa città alla ricerca del meglio. Ti ripeto, non è stato mai il business il motivo.
Volevo arrivare al meglio e ancora non
sapevo che sarei diventato un charsì. Cioè
un filosofo moderno della Charas.
Hai pensato di portare e coltivare dei
semi dall’india?
Ma certamente, infatti dopo la prima stagione ho portato dei semi di Landraces
(autoctone di Parvati) e li ho piantati
outdoor.
Mi stai dicendo che hai adattato al clima
del tuo paese delle sativone indiane?
Hai anche fatto qualche incrocio?
No, li ho imbastarditi tra di loro senza
incrociarli con altre genetiche. Insomma
le ho fatte adattare all’ambiente.
Hai incrociato quindi tra di loro i vari
fenotipi, come sono risultati?
Sono tutte bellissime. Molto alte, fino a tre
metri e mezzo.
Si chiama inbreeding quello che hai
fatto, cioè hai creato una nuova famiglia da pochi genitori. Hai usato un criterio particolare per la selezione degli
esemplari riproduttori?
No assolutamente, ho usato solo le più
belle e ormai le caratteristiche sono omologate. Ottengo da anni delle buonissime
rese, ovviamente outdoor.
Coltivando outdoor hai la possibilità
di fare ottimi prodotti lavorando in
maniera biologica. Son convinto di aver
di fronte un grande estimatore. Coltivi
biologico?
Assolutamente niente di chimico, scavo
una vasca grande per ogni pianta e la
riempio con la mia miscela di terreno preparato. Uso dello stallatico e del letame o
della pollina in aggiunta al mio compost
fatto con avanzi di verdura e scarti organici che mi avanzano.
Fai anche difesa biologica?
Dalle mie parti siamo troppo in alto per
parassiti e malattie. L’unica volta è stata
un’estate arida a portarmi la mosca bianca, poi non ho avuto più problemi.
Applichi qualche trattamento alle tue
piante?
Le piante sono come gli esseri umani: devono mangiare, bere e hanno bisogno di cura.
Non mi serve prevenzione oltre il minimo
indispensabile, l’unico problema che devo
fronteggiare è l’eccessivo drenaggio del
terreno, con le mie buche preparate di 1
metro per 1 metro sono abbastanza sicu-
Ma no, la Charas è buona e basta.
Esistono piante diverse e località diverse,
ma la Charas in sé è una crema tipo nutella. La Charas buona di fa senza impurità e
senza sporcizia. Altrimenti è un prodotto
inquinato.
Descrivi allora la Charas buona che tu
reputi di qualità.
La Charas è un prodotto vivo, più parte
vegetale contiene e più aroma ha. Un
giusto compromesso è l’equilibrio al
quale il charsì deve tendere. La crema
non si sfarina, non deve essere come un
jelly di cattiva qualità, dev’essere omogeneamente come un olio un poco più
Di CBG
oltre a Parvati? Come hai scelto oltre ai
consigli dei più esperti?
Il criterio generalmente utilizzato è l’altitudine, in quanto i campi ci sono a tutte le
altitudini come quella selvatica. La migliore altitudine che ho trovato è stata 3000
metri alle pendici dell’Himalaya dove ci
sono ambienti incontaminati dall’uomo.
La scelta ovviamente è qualitativa, dove
se non in una landa incontaminata?
Spiegaci come fai tu la Charas.
La Charas si fa sfregando le mani sulle
infiorescenze, mantenendo pulite le mani.
Sempre con la massima igiene possibile
bisogna grattarla via dalle mani e accumu-
LE PIANTE SONO COME GLI ESSERI UMANI: DEVONO MANGIARE, BERE E HANNO
BISOGNO DI CURA. NON MI SERVE PREVENZIONE OLTRE IL MINIMO INDISPENSABILE.
ro anche se non piove per cinque giorni.
Comunque le bagno regolarmente. Devo
stare attento al limite della vegetazione
attorno che mi costringe a tagliarle intorno ai 3 metri per mantenerle mimetizzate.
Oltre tre metri, stupendo! Ma ora parliamo di Charas: la fai anche dalle tue
piante adattate?
Faccio pochissima Charas con la resina che
mi resta in mano quando taglio e pulisco
le piante. Un paio di cyloom con gli amici.
E per te cos’è la charas?
La Charas è l’eccellenza nella raccolta della
resina sui fiori di Cannabis. Charas è ciò
che viene chiamato internazionalmente
super crema.
Esistono diversi tipi di Charas? Cosa
intendi come super crema, esiste anche
la crema?
denso. La Charas commerciale più buona
nel tuo paese amico è la peggiore che
puoi trovare nel continente indiano.
Peggiore in quanto inquinata, ma da
cosa?
Se la fanno i bambini sai com’è, si grattano la testa e ci va un capello di mezzo,
una caccola, lo sporco e le briciole di
qualsiasi cosa toccano… e ancora ti sto
parlando dei tagli organici, cioè che ti va
ancora bene. Le tolle che fanno i bambini sono piene di parte vegetale, perché
sono poco pazienti e vogliono farne il
più possibile. Buttano via una quantità
di fiori grandissima, perché se li tagli e
non li lavori subito perdono umidità e si
sgretolano più facilmente lasciando più
parte vegetale.
Un consiglio per scegliere la meta
indiana? Quale regione o città consigli
larla. E’ subito pronta. Si possono anche
sfregare di più le mani sulle cime ma si
otterrà sempre più parte vegetale e sempre meno Charas di qualità. Io sconsiglio
questo metodo. Vi consiglio di tenere un
paio di dita per mano libere per poter
togliere eventuali impurità dai palmi e
dalle altre dita con cui fate la Charas.
Come si consuma la Charas?
La crema si consuma nei cyloom, o nelle
pipe, sempre comunque in strumenti che
permettano una corretta combustione
del prodotto. In una canna purtroppo si
perde gran parte della fumata di Charas.
Per voi che tostate il tabacco prima di
fare i cyloom vi consiglio di non tostarlo
troppo altrimenti il sapore si ripercuoterà
fortemente sulla vostra fumata.
A presto, quando parleremo dei tuoi viaggi. Sei un grande!
18
WORLD CANNABIS
La Festa della Canapa
Canapa, canapa, canapa. Siamo a Felina
(Reggio Emilia), all’interno del Parco
Tegge a 700 metri sul livello del mare.
Crocevia fra Liguria, Emilia e Toscana,
nella splendida cornice degli appennini
reggiani, lo scorso luglio si è tenuta con
successo la III edizione di una festa davvero importante.
La Festa della Canapa. Appuntamento
importante non solo per chi ama la canapa e ne conosce le potenzialità (un pubblico di 5-6 mila persone spalmato sui tre
dati di realtà, eccoli quindi, riassunti brevemente di seguito (per chi avesse voglia di
informarsi e di non farsi abbindolare dalla
propaganda dei nostri politicanti).
Vogliamo parlare di nutrizione?
Certamente perché dalla canapa si ottiene
un olio ottimo per il contributo che apporta alla nostra salute. Sempre parafrasando
i contenuti offerti online da Assocanapa:
“ Il contributo che il seme di canapa e
l’olio e la farina da esso ricavati possono
dare alla salute è stato riconosciuto dal
porto 3/1, che in natura è quello più vicino al rapporto raccomandato dall’OMS.
Assumere olio di semi di canapa associato
all’impiego in cucina di olio extravergine
di oliva per condire (l’olio di oliva contiene omega 6) fa raggiungere il rapporto
ottimale. Ma non è finita: “L’olio di semi e
la farina di semi di canapa sono considerati dai nutrizionisti “vaccino nutrizionale”,
alimento che, introdotto nella dieta giornaliera, rinforza e regola la risposta del
sistema immunitario, del sistema ormonale e del sistema nervoso nei confronti
PERCHÉ IL NOSTRO PAESE NON PUÒ TORNARE AD ESSERE QUEL PRODUTTORE DI
CANAPA DI OTTIMA QUALITÀ RICONOSCIUTO CENT’ANNI OR SONO A LIVELLO MONDIALE?
giorni di eventi, musica e dibattiti), ma
anche per chi, con in mano le sorti del
nostro paese, avrebbe potuto trovare gli
stimoli giusti per cominciare a invertire
una rotta disastrosa basata sulla bieca
propaganda, in barba non solo ad ogni
evidenza, ma anche alle attuali tendenze
internazionali. Ma andiamo con calma.
Perché una festa della canapa attira così
tante persone, giovani e meno giovani,
famiglie e bambini? Cosa rappresenta un
evento del genere nel panorama nazionale? Cosa porta ad organizzare un evento di
questo tipo nel contesto italiano?
Soft Secrets lo chiede a Tommy uno
dei ragazzi dell’associazione Cannabis
Info, anima e promotrice dell’evento:
«Innanzitutto non ci interessa promuovere la canapa sotto il punto di vista del suo
consumo ricreativo, anche perché non ci
pare ce ne sia bisogno, è già ben sviluppato senza bisogno del nostro apporto.
L’uso della canapa è criminalizzato perché la pianta viene associata solamente
a questo utilizzo e la gente ricorda solo
quello. Quello che ci è più a cuore far capire alla gente è che la pianta in sé non è
nociva, anzi, tutt’altro. Questa festa vuole
proprio raccontare tutte le possibilità che
questa pianta ci offre, possibilità che chi
è cresciuto nei primi anni del novecento
ricorda perfettamente [NDR. L’Italia infatti
ha sempre prodotto canapa di ottima
qualità e nell’economia della cultura contadina era una pianta fondamentale e dai
molteplici utilizzi.] In un certo senso, lo
dico con molta chiarezza, per noi fumarla
è l’utilizzo più stupido che se ne possa
fare, basta immaginare che volendo ci si
potrebbe far andare anche una macchina,
creare una plastica biodegradabile, un’ottima carta, usarla come alimento con delle
qualità nutritive altissime. Ricordandoci
sempre che la canapa cresce tutti gli anni,
a tutte le altezze ed è per davvero una
pianta jolly!
La canapa è una pianta. Una pianta con
delle qualità. Che sia associata al suo consumo e che il suo consumo sia criminalizzato, preclude al grande pubblico la possibilità di un giudizio ponderato e basato su
Ministero della Salute con una circolare
datata 22 maggio 2009.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della
Sanità) raccomanda per la popolazione
l’assunzione di acidi grassi polinsaturi
(omega 6 ed omega 3) in proporzione da
4/1 fino a 6/1, per prevenire o curare le
malattie più diffuse nelle società moderne: colesterolo non HDL alto, trigliceridi
nel sangue, diabete, artrite reumatoide,
artrosi, asma, psoriasi ed eczema atopico,
lupus, altre malattie autoimmuni, sindrome premestruale, depressione.
E allora lo sapevate che i semi di canapa,
contengono omega 6 ed omega 3 in rap-
delle aggressioni dell’ambiente.”
Nell’era del sintetico, la canapa ci può
vestire con un tessuto eccezionale e naturale e nell’era dell’alimentazione fast food
la canapa ci nutre con un potenziale nutritivo fuori dal comune.
Ecco cosa rappresenta la canapa. Ecco come
la canapa, unita alla volontà politica di sfruttarla e alla disponibilità di ricerca e tecnologia, potrebbe raggiungere risultati che nel
novecento erano imprevedibili.
In un mondo dove la sostenibilità ambientale è il traguardo verso il quale si deve tendere nel futuro più immediato possibile, e
in un’epoca nella quale il depauperamento
delle risorse terrestri è un tema di importan-
di Carlos Rafael Esposito
za planetaria, perché il nostro paese non
può tornare ad essere quel produttore
di canapa di ottima qualità riconosciuto
cent’anni or sono a livello mondiale?
Qui non si parla di proibizionismo, se
non collateralmente. Il discorso è più
ampio ed estremamente serio. Riguarda
il nostro futuro come italiani e il nostro
futuro come cittadini di questo martoriato pianeta terra. Qui si parla di opportunità per un paese che ne ha bisogno
come il mare del sale. Non possiamo
dimenticare il tragico stallo della nostra
economia, né tantomeno sottovalutare
le risorse che si potrebbero mettere in
atto riscoprendo la cultura contadina di
un tempo e reiterpretandola con la tecnologia del ventunesimo secolo.
Chi porta le responsabilità politiche di
non considerare per il bene del paese
le opportunità offerte dalla canapa, la
possibilità di innescare in tempi di crisi
delle economie locali, che gioverebbero al tessuto imprenditoriale nazionale?
L’attuale dirigenza politica: miope, isterica e grossolana.
Nelle loro mani è affidato il nostro destino. Vediamo di fargli capire che se le
alternative ci sono, vale la pena di percorrerle. E in fretta.
Si ringrazia Assocanapa per i contenuti e
Raica Quilici per le foto.
19
INTERVIEW
INTERVISTA A JORGE CERVANTES, IL GURU MONDIALE DELLA CANNABIS
“Adesso la cosa è seria: è
arrivato il mercato libero”
impiegano solo un paio di manciate di
guano di pipistrello, tutto il resto lo fanno
con l’arricchimento previo della terra.
Bisogna cercare di far crescere la vita
nel terreno, fare in modo che aumenti. La cosa fondamentale è mettere vita
nel compost e nella terra e conservarla
durante tutto l’anno, perché può morire
facilmente. Quando si coltiva con materia
organica è importante non utilizzare in
nessun caso sali chimici, che bruciano
tutta la vita e poi ci vuole molto tempo
per tornare a recuperare un livello di vita
elevata del suolo. La gente si concentra sui
prodotti, i prodotti servono, ma non tanto.
L’importante è conoscere bene il terreno. È una buona idea avere un giardino
con altri tipi di piante, in questo modo
lo puoi usare come esempio di quello
che succede nel tuo stesso giardino. Se
pianti in un luogo marijuana e in un altro
lattuga, pomodori, peperoni, sono queste
stesse piante ad avvisarti degli eventuali
problemi, prima che arrivino a colpire la
marijuana. Bisogna usare il “mulching”, o
pacciamatura, lasciando la terra coperta
con del materiale in modo che le radici e il
suolo abbiano una protezione.
Sei diventato famoso con le tue spiegazioni sulla coltivazione indoor, ma
ora ti interessi molto anche di quella
outdoor
Mi piace di più la coltivazione outdoor
rispetto a quella indoor. È la grande cosa
che ho imparato qui in Spagna. Se non
fosse per la legge, tutti coltiverebbero
outdoor. Sarebbe fantastico. Quando ho
iniziato, 30 anni fa, tutti quanti mi dicevano: “l’erba piantata indoor non ti stona”.
Ora dicono il contrario, che l’erba coltivata
indoor è meglio di quella coltivata outdoor e stona di più, ma la verità è che possoCON UN ALTRO PAIO DI FIORI DI GRANDE CALIBRO no essere ugualmente buone.
Nell’estate del 2006 abbiamo intervistato Jorge Cervantes, uno dei principali esperti mondiali di cannabis e collaboratore di Soft Secrets; a cinque anni di distanza è sempre giovane, con la stessa voglia
di lavorare e scoprire. Parlare con Jorge è sempre un piacere, non solo per le sue conoscenze sulla
H. Madera
cannabis, ma anche e soprattutto per la sua profondità umana.
Soft Secrets. Che cosa hai fatto dalla
scorsa intervista?
Jorge Cervantes: Nel 2005 ho iniziato a
scrivere per molte riviste, oltre 20 diverse,
molte di esse appena avviate. Nel 2006
è uscita la nuova Bibbia, poi è arrivato il
primo video che ho realizzato. Il 2006 è
stato un grande anno, da lì in avanti le
cose hanno iniziato a cambiare e io mi
sono reso conto dell’effetto che avrebbe avuto YouTube, per via del successo
che abbiamo ottenuto. Il video ha iniziato subito a essere condiviso e abbiamo
avuto molta pubblicità. Nel 2007 è stata
pubblicata qui la nuova Bibbia tradotta e il secondo video. In quell’anno è
uscita anche la versione in francese del
libro sulla coltivazione indoor. La chiave di tutto era essere in Spagna in quel
momento. C’era molto più movimento qui
in Spagna che negli Stati Uniti, era l’epoca
di George Bush nella quale non si poteva
fare quasi niente. È vero che esistevano
già le leggi sull’uso terapeutico in molti
stati, ma la gente aveva paura e tutto
andava a rilento. Nel frattempo, in Europa
io lavoravo senza problemi, in posti come
Spagna, Olanda o Svizzera. Qui ho imparato costantemente e tutto era molto libero
e ho potuto visitare giardini senza troppi
controlli. Ho lavorato molto, molto...
Quanti anni hai per mantenere questo
ritmo di lavoro?
Ho 57 anni. In genere la gente che ha la
mia età non lavora così tanto, ma io sono
circondato tutto il giorno da giovani, che
sono quelli che mi ispirano. La gente giovane ha molta forza.
Che cosa hai imparato sulla coltivazione outdoor in questi anni?
Che il suolo e l’acqua in Spagna sono
orribili. Migliorare il terreno costa molto,
c’è molta argilla, il drenaggio è pessimo, in
più il clima è secco in gran parte del paese.
Il pH dell’acqua è alto e c’è troppo vento.
Tutto questo rende difficile la coltivazione. Molte persone che coltivano outdoor
non migliorano il suolo, ma bisogna farlo.
Quando si usano i vasi, bisogna sapere come trattarli perché non si scaldino
troppo. Il tipo di terra dipende anche dal
luogo preciso, per esempio nella zona del
Golfo di Biscaglia il suolo è migliore.
Che cosa consigli per migliorare il terreno?
Si possono fare analisi del suolo per capire
che cosa manca, ma consiglio soprattutto di aggiungere materia organica, usare
concimi o qualsiasi compost si riesca
ad avere. Compost e ancora compost.
L’importante è cercare la vita, fare in modo
che la vita cresca e si sviluppi nel terreno.
Questo è estremamente importante.
Per esempio, di recente ho scritto di un
gruppo di persone che coltiva piante
giganti. Ecco, loro durante la coltivazione
Perché sei tornato negli Stati Uniti?
Erano dieci anni che vedevo poco la mia
famiglia e i miei ormai sono anziani. La
ragione principale sono state alcune questioni familiari. Oltre al fatto che Bush se
ne è andato, e poi ci sono gli affari. Ma in
primo, secondo e terzo luogo il fatto è che
volevo stare con la mia famiglia, il resto
delle ragioni è meno importante. Se non
fosse stato per la famiglia sarei rimasto
in Spagna, mi piace stare qui. Inoltre io
posso dare una mano con la crisi, i politici
hanno bisogno di aiuto.
Hai notato cambiamenti quando sei
tornato negli Stati Uniti?
Negli Stati Uniti è cambiato tutto, è come
se fossero un altro paese. Quando me ne
sono andato da lì avevo molta paura e
non si poteva comprare legalmente marijuana, tutto era perseguito. Quando sono
tornato si poteva. Mi sono molto emozionato la prima volta che ho potuto comprare legalmente marijuana negli Stati Uniti,
fino a quando non sono uscito dal posto
non mi sono reso conto dell’impatto che
avrebbe avuto. Ero lì, con il mio sacchetto
appena acquistato e ho iniziato a tremare
per l’emozione. Era stato sempre illegale,
per tutta la mia vita, ora non lo era più.
All’inizio era come una sensazione molto
speciale, come un mondo tutto nuovo.
20
Era fortissimo poter comprare marijuana
con ricevuta e tutto, con una ricevuta che
potevo poi usare per scaricarla dalle tasse.
Comprare lì la medicina per la prima volta
è stato molto, molto emozionante.
All’improvviso potevo coltivare in casa.
Prima c’era una legge secondo cui se stavi
usando la tua casa per compiere un atto
illegale con le droghe, ti potevano togliere la casa. Questo faceva molta paura a
tutti. Ora questa legge non si applica più.
Posso coltivare la mia medicina senza che
mi tolgano la casa. Questo è un grande
cambiamento, in molti stati questa legge
esiste ancora, ti possono togliere la casa
e il denaro va al commissariato di polizia
che ti ha beccato. È una totale pazzia.
Sì, il numero di piante non è del tutto
chiaro, la quantità dipende dalla zona in
cui vivi. Ci sono posti in cui si dice che per
ogni tessera si ha il diritto di coltivare sei
piante, ma ce ne sono altri in cui si può
arrivare fino a 99. Dipende da molte cose,
non lo sanno neppure loro. Il segreto è
non superare le 99, perché se superi le 99
è un reato federale e la cosa è pericolosa.
l’erba per non venderla così, è disposta
a tenerla sei mesi o un anno prima di
venderla, ma quello che otterranno è che
quando arriverà al mercato il prezzo scenderà ancora di più.
Questo cambierà il modo di coltivare?
È chiaro. Prima si potevano investire molti
soldi in una pianta sola, ma le cose stanno
dagnati il proprio posto se diventa legale.
Credono di aver imparato e lottato molto
negli ultimi 20 o 30 anni, di meritarsi un
posto, mentre i “nuovi”, quelli che arrivano
con i cambiamenti della legge, non meritano quello che gli si dà.
È ridicolo pretendere questo! Perché qualcuno deve avere “diritti speciali”? Molta
Hai coltivato lì durante questi anni?
Certo, certo. Ho la tessera per l’uso terapeutico, anche mia moglie. Appena siamo
arrivati nel nostro stato, abbiamo iniziato CRESCITA IN PRIMAVERA CON SUPPORTO
a stare male, ci siamo ammalati e siamo
AGGIUNTIVO DI LUCE PER EVITARE LA FIORITURA
andati a chiedere la tessera per poter coltivare e comprare la medicina.
Devo confessare che il primo anno avevo
ancora paura quando sono tornato. Sai
quello che ti hanno detto, conosci il contenuto delle leggi, sai quello che vedi alla
tele, sai quello che leggi sui giornali, sai
ciò che hai comprato, sai che hai la tessera, ma quando ti stai giocando le palle
è un’altra cosa, ti fa ancora paura. Molti
miei amici sono finiti in carcere e senza
casa perché coltivavano e questo ti resta
dentro. Mi ci sono voluti diversi mesi per
mettermi a coltivare, cercavo scuse diverPIANTE RACCOLTE PARZIALMENTE
se. Pensavo che non mi sarebbe successo
questo, ma mi è successo. Tutta la vita da
illegale, all’improvviso hai l’opportunità di
farlo, ma ti costa cambiare il chip. A me è Che cosa succede nel mercato degli
costato. Una volta che cambi è tutta un’al- Stati Uniti? Come viene influenzato
tra cosa. Ora ho un po’ più di affetto per la dalla depenalizzazione?
marijuana, ma mi prendo cura anche dei Ci sono grandi piantagioni. È molto simile
pomodori, sono sempre piante. Questa alla Svizzera, dove si coltivava su terreni
è la cosa bella, poter avere la marijuana e in serre grandi. Ci sono luoghi in cui il
come una pianta qualsiasi.
raccolto è fuori dal comune, c’è bisogno
di un grande lavoro per prendersi cura di
Quante piante di marijuana puoi col- tutto e fare in tempo il raccolto.
tivare?
Nella zona dove vivo, puoi avere fino a sei Sto osservando molti cambiamenti nei
piante a persona, quindi io e mia moglie prezzi, per esempio due stagioni fa mezzo
possiamo coltivare dodici piante.
chilo costava da 3000 a 4000 dollari. Ora
però mezzo chilo costa tra i 2000 e i
Il numero di piante varia in funzione 3000 dollari. Questo non sarà il prezzo
della zona?
più basso, c’è gente che sta conservando
JORGE POSA CON LE PIANTE
cambiando. Una pianta che ti rendeva
1000 dollari due anni fa ora ne rende 600,
ma da qui a un paio di anni ti renderà 200
dollari. Questo significa che nel coltivare
bisogna essere molto efficaci. Non si può
spendere e spendere in prodotti e fertilizzanti come se fosse uno scherzo. Adesso
la cosa è seria: è arrivato il mercato libero.
Ho osservato i costi di produzione delle
piante grandi, siamo intorno al 20%30% del prezzo finale. È parecchio, i costi
dovrebbero essere tra l’1% e il 5%. Questo
è il cambiamento più importante tra quelli
del futuro.
Il passaggio all’outdoor e alle piante grandi è molto importante, con questi sistemi
si possono ricavare tonnellate, una buona
coltivazione può rendere una tonnellata
di erba. Poi, chiaro, bisogna riuscire a
venderla, perché anche il vicino ne avrà
una tonnellata e l’altro vicino pure e così
anche l’altro ancora. Tanta erba, e che
cosa se ne faranno di tanta erba? La prima
cosa che succederà sarà che la esporteranno verso posti dove ci sono molti
soldi. È molto comune, è ciò che succede
nella maggior parte dei mercati. In più, il
prezzo scenderà e questa stupidaggine
sarà finita.
LE PIANTE SEMBRANO IMMENSE RISPETTO
ALLA TESTA DEL CAMERAMAN
Ci sono persone che pensano che questo non è giusto, che vorrebbero una
legalizzazione più controllata, che
mantenesse il mercato più stabile.
Sono persone che pensano di essersi gua-
gente pensa “io so tutto questo, io ho
imparato tutto questo, io da solo e nessuno mi ha aiutato”, è tutto un “io, io, io”.
L’ego può accecarti. Non siamo speciali,
nessuno ha imparato da solo, nessuno
sa tutto, nessuno è Dio. Sta arrivando il
mercato puro e duro, quelli che si concentrano su questo sono i furbi. Gli altri, quelli
che parlano, resteranno con le parole.
Quindi, il prezzo vecchio è molto alto
e bisogna abbassarlo. Nessuno vuole
abbassare i prezzi, ma si dovrebbe fare.
Tutto cambierà molto in fretta, chi capirà questo trionferà. Questo è quello che
succederà. Deve succedere. Ci sarà una
pulizia del mercato, il pubblico sceglierà
quelli che offrono la qualità migliore al
miglior prezzo.
Pur prevedendo un cambiamento
verso l’efficienza, puoi riassumere
come si coltivava in California durante
gli anni dell’erba cara, quando non
mancavano risorse?
È molto interessante. In pratica si ottengono diverse tessere e si coltiva su un grande terreno. Gran parte del suolo non è
buono, per coltivare qualcuno fa dei buchi
larghi e profondi, ma c’è un limite. Altri
usano sacchi da coltivazione, vasi flessibili,
i cosiddetti “smart pots”. Usano sacchi da
200 galloni (circa 910 litri). Comprano il
substrato o lo creano e riempiono questi
vasi. Solo lo “smart pot” grande costa di
per sé 50 dollari, poi bisogna metterci
quasi un intero pallet di substrato.
21
In California ho conosciuto gente che
spendeva tra 5.000 e 10.000 dollari in fertilizzanti per la propria coltivazione, quando dovrebbe spendere al massimo tra
1.000 e 2.000 dollari. Presto questa gente
seguirà le normali procedure nelle coltivazioni, quelle tipiche che ti potrebbero
consigliare al ministero dell’agricoltura.
Oltre a questo, bisogna anche mettere
luci perché le piante non fioriscano, dato
che si mettono all’esterno verso marzo e
Da quanto racconti, non sei il solo a
cambiare il chip, ma sono molti i coltivatori che non hanno più paura.
Ma è chiaro. Dunque, ti faccio un esempio, ho un amico messicano, che ha circa
la mia età ed è un tipo fantastico. Prima,
per salire fino alla sua coltivazione doveva usare un motore, appeso a due ruote
agganciate a un cavo e per scendere
doveva usare una scala. Ora è andato a
vivere nella sua area coltivata, ha usato
un Bulldozer per appianare tutto e usa
CERVANTES CON L’ORGOGLIOSO COLTIVATORE DI QUESTO ORTO
si raccolgono alla fine di ottobre, quindi
hanno bisogno di quasi otto mesi.
grandi sacchi da coltivazione. In altre
parole, ora ha tutto chiaro.
Si usano luci fluorescenti a basso consumo, bisogna solo interrompere il ciclo
luminoso perché non entrino in fioritura.
Anche se serve poca luce ciascuna, se
sono 99 piante, bisogna mettere 99 lampadine, con i rispettivi cavi e tutto il resto
dell’attrezzatura.
Raccontaci qualche altro trucco dei
coltivatori californiani da outdoor.
Una cosa che si usa molto è fare il raccolto
per gradi. Con ogni pianta riescono a fare
uno o due tagli di cime, con alcune come
la Mr Nice ne fanno addirittura quattro. In
base a come è cresciuta la pianta, hanno
usato delle reti per sostenerla. In genere
usano reti di due altezze. Così iniziano
a tagliare le punte dei rami che stanno
sopra la rete, con questo fanno già uno
o due chili. Tolgono la rete superiore e
aspettano un paio di settimane. A queste
cime arriva più luce e si gonfiano molto,
Inoltre servono le tubature per l’irrigazione, i gocciolatoi, il serbatoio e la pompa.
Anche l’acqua costa. In più c’è da mettere
il tempo dedicato alla gestione, bisogna
avere un tornaconto. Tutto questo suppone un lavoro, una spesa e la manutenzione. Bisogna saper introdurre la tecnica
nel modo corretto, per rendere le cose
più semplici e convenienti, e non per
complicarle.
Quindi vedi grandi cambiamenti in
questo tipo di coltivazione.
Bisogna seguire il mercato, essere realisti,
rendersi conto che il mercato comanda e
che non c’è altro. I prodotti nuovi vanno
bene, ma rendiamoci conto che se andiamo in un grande vivaio, di piante normali,
non troviamo tanti prodotti. Nel mercato
agricolo convenzionale non sono molto
sofisticati. Noi abbiamo un’overdose di
prodotti. Usiamo più prodotti di quelli
che ci servono, più fertilizzanti del necessario. C’è tanta gente che compra e che
non sa molto di quello che sta cercando.
Dovranno essere molto più efficaci.
produzione del 40% e fare un raccolto in
modo molto più graduale. Questa tecnica è molto interessate perché suddivide il
lavoro e aumenta la produzione.
I ribassi dei prezzi si avranno anche in
Spagna?
Ora stanno iniziando a manifestarsi sintomi di sovrapproduzione in Spagna, quindi può diminuire un po’ il prezzo ma non
tanto come negli Stati Uniti, perché gli
aumenti non sono stati così forti. Qui in
Spagna l’hashish ha sempre determinato il prezzo di riferimento del mercato.
L’hashish è conveniente, a seconda della
qualità va da due a sei euro al grammo,
così l’erba deve mantenere un prezzo
basso. È il meccanismo che regola questo
mercato. E qui sono sempre stati abbastanza efficaci nella coltivazione, senza
spendere in prodotti di cui non avevano
bisogno.
Ieri, il breeder di Resin Seeds, Jaime,
mi ha raccontato le sue impressioni sul
fatto che le sue piante con alti livelli di
CBD hanno una resistenza maggiore
a problemi come infestazioni e oidio.
C’è anche gente che dice che il CBD è
stato sopravvalutato, che non è così
importante; tu che ne pensi?
Sappiamo che il CBD funziona molto
bene contro le infiammazioni, questo è
già stato provato. In più ti fa scendere
lo sballo, che è una cosa importante per
molti che ne fanno un uso terapeutico ma che non vogliono essere stonati.
Jaime ha fatto un lavoro molt o interessante e ha piante con un contenuto
molto elevato di CBD, e con un rapporto
di 1 a 1 tra THC e CBD. Le cose di cui ti ha
parlato potrebbero essere vere, poche
persone hanno osservato tutto questo
prima. Bisogna avere i mezzi per fare
ricerca su molte cose, per studiare tutto.
Sappiamo molto poco del THC, ma ancora meno del CBD. Bisogna avvicinarsi
con la mente molto aperta. Avere opinioni rigide sull’argomento è un errore.
Pensa che il dott. Mechoulam ha isolato
il THC solo negli anni ‘70, i recettori sono
stati scoperti ancora dopo. Questo per
la scienza vuol dire praticamente ieri. È
tutto molto nuovo. Ci sono due portali
molto importanti, da un lato in California
c’è www.projectcbd.org e dall’altro c’è
quello della CBD Crew, www.cbdcrew.
org, un progetto di Jaime, breeder di
anche su YouTube ed è molto famoso il
video delle piante grandi, che ha circa
875 visite al giorno in questo momento;
è sbalorditivo che mantenga per tanto
tempo questo numero di visite. Per
vederli su YouTube basta mettere nella
barra di ricerca “Jorge Cervantes”.
Ci sono molti paesi fuori dal circolo della
cannabis per diversi motivi, dalle leggi
al fatto che fare o portare lì una rivista
non è redditizio, ma Internet è una porta
aperta che non possono chiudere. I video
sono molto facili da tradurre e da capire,
così più gente ha accesso alle informazioni e più gente inizia a coltivare; è qualcosa di inarrestabile.
Questo è lo speciale outdoor, vogliamo qualche consiglio in più per la
coltivazione outdoor in Spagna
Quelli che vogliono ottenere piante grandi nel terreno devono iniziare a farle germinare, in modo che le piante abbiano
già una buona altezza quando vengono
spostate nei buchi. Quando si fa questo,
bisogna dare loro luce artificiale perché
non fioriscano durante la primavera.
Bisogna preparare la terra con mezzo
metro di profondità; prima pensavo che
ne servisse di più, ma ora ho verificato
che sono sufficienti mezzo metro di profondità e uno di larghezza.
Sei socio di diversi club della California,
dai un consiglio alla gente di qui che
oggi ha voglia di avviare un club.
Le leggi sono diverse dappertutto, bisogna conoscere le leggi di ogni posto e
spingersi il più in là possibile, ma sapendo
fino a dove ci si può spingere, anche se a
volte è difficile stabilire il limite. La cosa
migliore è che i processi risultino costosi
e difficili. Influisce anche la capacità di
negoziazione con i politici e i cambi di
governo. Il denaro è come una pedina
nelle nostre mani, bisogna saperla muovere. Ora è il miglior momento, con la crisi
non hanno soldi per affrontarci tutti, per
questo bisogna coltivare di più.
Ho anche una richiesta: mi piacerebbe
poter accedere ai club spagnoli con la
tessera dei club statunitensi.
Dai un consiglio a un coltivatore
outdoor che intenda realizzare una
grande piantagione per un club.
NESSUNO HA IMPARATO DA SOLO, NESSUNO SA TUTTO, NESSUNO È DIO. STA ARRIVANDO
IL MERCATO PURO E DURO, QUELLI CHE SI CONCENTRANO SU QUESTO SONO I FURBI
così tornano a raccogliere un altro chilo o
due. Tolgono la rete inferiore, aspettano
ancora una settimana e poi raccolgono
l’ultimo chilo.
Resin Seeds, con Shantibaba, breeder di
Mr Nice, per creare piante con livelli di
CBD molto elevati, che possano essere
impiegate a scopi terapeutici.
In genere quelli che coltivano si tengono
queste ultime cime da fumare, che sono
le migliori, quelle con più resina. In un
terreno potevano raccogliere 120 libbre,
ma usando questa tecnica ne hanno raccolte 200. In altre parole, il 40% di produzione in più. Non è una gran cosa se
hai poche piante, ma se hai una grande
piantagione, può voler dire aumentare la
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Fare tanti video, ho circa cinque ore di
video montate, per la fine dell’anno vorrei averne una decina. Il video è il futuro,
stiamo girando in continuazione, outdoor e indoor, in Spagna e in California.
Vorrei avere più di 10 ore di video per la
fine dell’anno e presentare la mia televisione su www.jorgecervantes.tv. Siamo
Più acqua. Uno dei problemi più comuni che si può verificare è che le piante
abbiano sete e abbiano bisogno di più
acqua. Bisogna cercare di automatizzare
l’irrigazione quando il terreno è grande.
Ovviamente, si deve utilizzare la pacciamatura e parlare con i coltivatori vicini.
E tenere d’occhio il vento, perché non
disidrati le piante.
Vuoi aggiungere altro per concludere
l’intervista?
Coltiva di più, coltiva di più, coltiva di più.
È quello che bisogna fare.
22
INTERVIEW
Veloci quanto Valentino
Una vecchia campagna pubblicitaria di una
birra, con testimonial il grande campione
Valentino Rossi, diceva “c’è più gusto ad
essere italiani” alludendo a quanto fosse
bella la vita nel nostro paese. Aveva ragione Valentino, c’è molto più gusto in Italia!
Quest’intervista è di pochi mesi fa. Il personaggio che risponde è un collezionista
che ho conosciuto quando era in viaggio
per l’Europa alla ricerca dei prodotti vincitori dell’ultima coppa olandese. E’ stato un
grande piacere incontrarlo, il collezionista
è una figura ancora molto rara e forse solo
un altro uomo in Europa conosco ora che
possa esser definito un “collezionista per
hobby di erba ed affini”.
Essere un collezionista vuol dire avere
il culto per le cose buone e genuine.
Fumare bene ne consegue stare bene. Il
collezionista è una figura che deve esistere, come ci sono esperti per le cose buone
da mangiare ci devono essere anche per
tutte le sostanze organiche. Dove meglio
si realizza l’uomo è nient’altro che ad
esempio cantine di vino o i formaggi stagionati. Un crudo di Parma non differisce
da un fiore. Entrambi naturali, entrambi
organici, entrambi vivi.
Collezionare prodotti genuini: stupiscici descrivendo la tua collezione. Innanzitutto quante varietà hai e
come suddividi le varie tipologie?
Due nomi tra i migliori fumi e tra le erbe
più buone che hai?
La prima voglio che sia la StrawBerry Kush
indoor 5 mesi, poi anche Critical Haze indoor 3 mesi, la Juicy Fruit indoor 4 mesi che
è un incrocio particolarissimo, sicuramente
Chocolope indoor 2 mesi e Sour Diesel
indoor 1 mese e Big Buddha Cheese indoor
2 mesi che raggiungono dei sapori totalmente al di fuori del comune. E poi una
nota assolutamente bisogna farla per, ne
devo citare tre, la Grapeberry indoor 7 mesi
che ha una completezza ed omogeneità
incredibile, la Lemon Haze indoor 2 mesi
molto valida e la Jack Herer X White Berry
indoor 1 mese. Altre direi Himalaya Gold
indoor 2 mesi e la Dr. Grinspoon indoor 2
LA MAGGIOR PARTE DEI PRODOTTI CHE SI TROVANO IN GIRO SONO NOVELLI, ANZI
BISOGNA STARE ATTENTI ALLA COSIDDETTA ERBA BAGNATA CHE SI DIFFERENZIA INVECE
DALL’ERBA FRESCA E SONO ENTRAMBE DA NON PRENDERE
Vi assicuro pareva di parlare con mio
nonno, un vecchio enologo patito per la
sua cantinetta!
Non voglio aggiunger nulla, ancora incredulo per la session degustativa mentre rispondeva alle mie domande, ecco le sue parole:
SSIT: Caro P. cosa vuol dire “sono un
collezionista”?
Allora io ho 73 varietà totali. Sarebbe
meglio però fare una conta separata:
ho 7 tipi di Charas perché son riuscito a
conservarli dall’anno scorso ma in alta
stagione arrivo anche a 20, 14 tipi di
hashish o battuto secco, 1 olio, 19 tipi di
Ice-O-Lator e 32 tipi di erba diversi. Le
suddivido così, ovviamente le erbe sono
biologiche e le paste sono certificate
all’origine da me.
mesi che sono particolari. La più vecchia
che ho è la Critical Jack outdoor da venti
mesi in barattolo di vetro al buio in cantina pulita, ma è un’eccezione perché non
invecchio oltre i sei mesi. Certi prodotti è
meglio ricordarseli.
Fumi degni di nota invece ci sono il
Libanese rosso 8 mesi, poi il Caramello
marocchino che ha circa quattro mesi
e ha un sapore incredibilmente dolce e
di CBG
inconfondibile sul palato, ad occhi chiusi
sembra una caramella. Rimanendo sempre sulle paste c’è il battuto di sativa che
è particolare perché è forte (di fattanza
sativa) e ha un sapore agrumato. E il fantastico OG Kif, balsamico.
Charas dico la Fresh Charas che nonostante
abbondi di parte vegetale ha un sapore
molto buono, potentissima. Un’altra Charas
molto forte è la Malana Cream, molto forte
e molto buona. Indimenticabile. E ne ho
un’altra molto buona ma meno potente
che è la Kashmir Valley.
Ice-O-Lator è una cosa che va presa con le
pinze perché quelli che valgono 10 e lode
sono il Chocolope Ice 45-90 micron, l’OG
Kush Ice che non è al livello del Chocolope
ma il tipo di pianta sì e si sente. Poi il Meximelt che è la chicca tra i Jelly, aggiungo
anche il Gran Daddy e il Butter e l’Ice di
Amnesia Haze monosetaccio 25 micron
per particolarità.
Ora cosa fumeresti?
L’Utopia M. outdoor 5 mesi per fare un paragone con l’ultima che abbiamo assaggiato,
cambia grower quindi cambia prodotto.
La tua preferita qual è?
Strawberry Kush indoor 5 mesi perché è la
più particolare tra tutte, se avessi la B.A.D.
fumerei quella ovviamente dopo una stagionatura di 4 mesi, almeno.
23
mesi perché quando l’ho presa era troppo
fresca e quindi potevo invecchiarla, tanto
vediamo com’è son passati 70 giorni, forse
di più due mesi e dieci giorni ad oggi di
barattolo. Rispetto alla Dolcevita fresca è
fantastica. Portentosa. La dolcevita fresca
non rende nulla.
Quando hai iniziato?
Ero giovane e non potevo coltivare, così
nel cassetto avevo sempre due o tre tipi
diversi di erba o hashish. C’erano periodi
in cui si fumava bene e periodi in cui si
fumava male, pochi probabilmente coltivavano nella mia città e nessuno tra i miei
amici stretti aveva piante. Mi resi conto
che dovevo stipare nei periodi buoni per
superare i periodi di “siccità”, per me una
canna è come fumare un sigaro mentre
sono a letto con la mia donna dopo aver
fatto l’amore perché ubriaco di rhum della
Guadaloupa. Una bella fumata addolcisce
il piacere della vita!
Conservando tante tipologie di erbe perché magari i periodi buoni erano memorabili mi son comunque reso conto di
dover fare una scrematura tra i vari prodotti. A conservar pacchi si fumano pacchi. Soprattutto col fumo!
La stagionatura è fondamentale, ma
riesci a procurarti prodotti cosiddetti
“novelli” da poter invecchiare?
La maggior parte dei prodotti che si trovano in giro sono novelli, anzi bisogna stare
attenti alla cosiddetta erba bagnata che si
differenzia invece dall’erba fresca e sono
entrambe da non prendere. La prima per
motivi qualitativi cioè pura schifezza e l’altra per una questione di peso, non si può
pagare così tanto l’acqua; comunque l’erba quando te la vendono tendenzialmente è umidiccia altrimenti si sbriciolerebbe
facilmente creando molta fonda. Da nessuna parte nel mondo vendono ai turisti
prodotti stagionati di alta qualità perché
non avrebbero mercato, come certi vini
che li beve il produttore.
qualche mio prodotto della collezione.
Ho assaggiato ad esempio una Critical
Jack stagionata 340 giorni in barattolino,
troppo stagionata quindi sfociata nell’invecchiamento, ma dal gusto fantastico e
senza difetti. Da allora il mio palato è cambiato, ho scambiato di tutto per averla.
Parliamo allora di degustazione.
Cosa cerchi?
Quando cerco l’erba buona cerco le
dolci e le sative, oppure solo freschezza
o l’afghanona e poi ovviamente tutti
gli incroci strani che sono le eccezione
fantastiche tipo la Sweet Afghan Desire
che è la classica eccezione che conferma
la regola. Mi piace molto l’effetto “up”e
devo dire che cerco il gusto, ma giudico
a parità di effetto.
Anche tra i prodotti di alta qualità ti
capita di incontrare difetti ad esempio
troppa parte vegetale in un Ice-O-Lator?
Se non trovi prodotti di qualità cosa fai?
Non mi viene nemmeno la tentazione,
se poi qualcuno mi passa una canna non
buona appoggio le labbra per educazione. Poi gli mando una doppietta di cyloom Amnesia Haze Ice-O-Lator 25 micron
e e parte una session insieme.
Sì, volendo andare nella finezza come dici
tu, nell’olimpo delle qualità riesco a sentire erbe troppo piene e addirittura a volte
troppo vuote: una stagionatissima vuota
però che un poco di sole in più avrebbe
premiato. (forse un estratto di alghe tipo
quelli di biomagno a stimolare l’inizio
della fioritura avrebbe aiutato, n.d.r.) Il
difetto della parte vegetale sai è un po’ un
compromesso nelle paste, non si possono
pretendere solo molecole di thc o si fuma
un budder. Non ci sono altre vie di mezzo.
Più passa il tempo e più è difficile trovare
cose da mettere nella collezione perché
sai alla fin fine a meno che non trovi
qualcosa di particolare sei obbligato a
girare il mondo, certe cose non sono in
commercio (nessuno ti venderà mai una
sativa stagionata 7 mesi in barattolo) e
mi tocca scambiare con estimatori e simili
Come conservi i prodotti da fumare? E
quelli invece che stagioni?
Partiamo dal fumo, l’ideale sarebbe un
vasetto di vetro, ma si attaccherebbe.
Quindi devo usare la plastica. Fumo,
Charas ed Ice-O-Lator devo per forza conservarli in plastica. Alcuni tipi di Ice sono
eccessivamente oleosi quindi se si usa la
stagnola o il vetro ci sono delle perdite.
Io personalmente consiglio o la plastica
delle sigarette o la carta da forno, messa
in freezer 5 minuti prima di aprirla riesci a
recuperare tutto, anche l’olio che s’incollerebbe a tutto.
La stagionatura la faccio in barattolo di
vetro con poca aria disponibile rispetto al
volume di erba che lo riempie. I barattoli
vanno aperti regolarmente finchè l’erba
non ha la giusta quantità di umidità. E’
meglio suddividere in più barattolini piccoli così da poterli aprire sequenzialmente
ed evitare anche le muffe che si possono
sviluppare, raramente.
P. grazie sei un personaggio unico.
Sono un amante del genere. Pensa quanto
è bello mischiare il proprio olio con il grinder pollinator, è fai da te, è genuino, lo puoi
fare te e sai perfettamente cos’è. Sai come
si impasta l’olio per fumare un cannone?
Con molta pazienza..
Ovviamente. Metti una canna in freezer
poi la impasti in mano con il tabacco
senza toccarla mai con le dita. Dopo
poco si sfarina come se fosse un fumo
non pressato. Preferisco altre paste, ma
l’olio buono capita ogni tanto e bisogna
approfittarne.
Poi sai che l’erba stagionata monta di più
di quella fresca? Forse una volta vendevano erbe più secche che montavano di più
e ci sembravano più buone. Ora vendon
tutti acqua. Maledetto capitalismo
Durante l’intervista c’è stata anche una
session provante, abbiamo degustato:
1 Critical Jack outdoor perché è invecchiata un anno. Marcatamente stagionata
ma priva di difetti. Forse la stagionatura è
divenuta un difetto. 1 Dolcevita indoor 3
1 rosso libanese perché è il migliore che
ho, un amico di posti lontani. Una leggenda, qui mi resi conto della necessità di
seguire un corso di fotografia, comprare
una macchina tecnologicamente avanzata e fare mille macro. Vorrei un microscopio usb. 1 Utopia Haze indoor 2 mesi
perché è un’erba molto dolce e perché
poi abbiamo assaggiato la corrispettiva
di un altro grower anch’essa stagionata
una cifra. E’ molto dolce e ha un effetto
molto haze. 1 Utopia Haze var. M. outdoor
5 mesi perché è dolce e ha sviluppato
prepotentemente un sapore di stagionatura unico! Molto molto molto buona. 1
Dr. Grinspoon indoor 2 mesi che ha quel
qualcosa che appizza la mente come “il
fuoco brucia ancora”. La Grinspoon è forse
la pianta più strana dopo la Duck’s Foot.
1 Chocolope Ice-O-Lator 45 -90 micron
perché con una quantità molto piccola
puoi fare un cannone per due persone dal
sapore molto marcato. Un sapore buonissimo, una sorpresa, come fumare una
canna di Chocolope organica, un matrimonio di sapore e uno stupore unico di
profumi e frutta.
Alla fine della session avanzavano ancora
dei prodotti da finire. Purtroppo per alcuni bisognerà aspettare, per altri invece è
ormai quasi scaduto il tempo: un anno e
mezzo a 16-18 °C (60-64 °F) è decisamente troppo.
Io sono innamorato della genetica, come
lo sono delle genetiche. Le genetiche in
collezione sono:
Juicy fruit, Grapeberry, Blueberry,
Strawberry Kush, Utopia Haze var. M.
Utopia Haze, Himalaya gold, Dr Grinspoon,
Tangerine dream, Pineapple Chunk,
Amnesia Lemon, Mk-ultra, Amnesia Potter,
5 Level Hurricane, Moby Dick, Big Buddha
Cheese, Sour Diesel, Grapefruit, Critical
Jack, Critical Haze, Indian Sativa Fly-Bee,
Dolcevita, Whiteline, Haze Shower #6,
Grass-o-berry, The Clementine, Chocolope
d-line, Amnesia Lemon, Greenhouse Alps
1, Greenhouse Alps 2, Jack Herer x White
Berry, Super Silver Haze.
Incontrare persone così è sempre un piacere che dà qualità alla vita, di qualsiasi
campo si stia parlando c’è sempre più
gusto con un esperto.
24
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26
BOOK REVIEW
Un manuale di autodifesa
di Enrico Fletzer
Come si direbbe a Milano, la sicurezza è
antiproibizionista, anche perché è sempre
più evidente come i controlli sui luoghi
di lavoro e sulla strada non siano sempre neutrali. Per quanto giustificati dalla
giusta tutela della sicurezza individuale e
collettiva, essi rappresentano anche l’istituzione di ulteriori forme di vessazione
e di propaganda. Data anche una certa
percentuale di arbitrarietà e di discriminazione sul mondo del lavoro da cui sono
escluse le associazioni di tutela dei lavoratori. Ma per difendere i propri diritti bisogna conoscerli ed è proprio quello che
intende fare un manuale di autodifesa che
ci parla di “controllo sociale e accertamenti sull’uso di sostanze”, pubblicato a Torino
a cura del Collettivo Info shock e del
Coordinamento Operatori Bassa Soglia
del Piemonte, reperibile in rete, che spiega per filo e per segno come avvengono i
controlli e le analisi inserendo solo qua e
là dei piccoli commenti.
“Va precisato che la necessità di operare
controlli su strada e nei luoghi di lavoro
è resa imprescindibile ed attuale a fronte
dei numerosi incidenti occorsi. Ciò di cui
la società è carente non va intesa alla
stregua della legislazione finora attuata. Infatti, i controlli messi in atto, alla
luce di un’analisi appena poco più che
superficiale, svelano la loro vera natura
di nuovi strumenti di controllo sociale. Le
procedure per gli accertamenti di tossicodipendenza in ambito lavorativo sono a
tutti gli effetti di tipo coercitivo e punitivo,
prestandosi, inoltre, quale eccellente strumento persecutorio nelle mani dei datori
di lavoro. Le linee guida vanno ben oltre
quanto consentito dalla legge stravolgendo il significato di “sorveglianza sanitaria”
sul lavoratore e regolando in modo difforme dalla legislazione gli accertamenti
rispetto al rapporto di lavoro. Per quanto
concerne i controlli su strada, è bene ricordare come essi non siano finalizzati ad
evidenziare una condizione in acuto ma
bensì una condotta privata: i metaboliti
inattivi della maggior parte delle sostanze
persistono nell’organismo molto tempo
dopo
l’ultima
assunzione. La scelta di non utilizzare
differenti metodi di
indagine rivela la
vera intenzione del
legislatore e prelude ad un possibile innesco dei meccanismi di esclusione sociale”
legislatore. Inoltre appaiono alcune altre
incongruenze come la nazionalità, l’età
o la professione del trasgressore come
aggravante. O addirittura se l’infrazione
viene commessa di giorno o di notte.
Questo manuale è uno strumento molto
importante per cercare di trarsi d’impaccio ma anche per evitare di finire
in un girone tanto dispendioso quanto
tortuoso per riavere la patente o il lavoro.
E’ un’informazione pulita che si staglia in
uno stagno dominato dalla quasi assoluta mancanza di strumenti anche culturali
per contrastare il securitarismo, l’intolleranza e l’ideologia della tolleranza zero
prevalente in parti della nostra società.
“Va sottolineato come la funzione di
tutela del lavoratore propria del medico
del lavoro sia trasformata in inquisizione
degli stili di vita in ambito extra-lavorativo con evidente invadenza della privacy
(…) la peculiarità dei controlli non mette
al riparo il lavoratore da eventuali stigmatizzazioni da parte del datore di lavoro
né da parte di colleghi che vorrebbero
comunque a conoscenza della positività
di un test. La possibilità di svolgere un
test in base al “ragionevole dubbio”, prerogativa del datore di lavoro e vagliata
dal medico competente, é una potenziale arma contro il lavoratore molto più
efficace delle pratiche di mobbing.
il rischio di morire in un incidente dove il
guidatore non era responsabile era di di
1,5 punti sopra la media se il guidatore era
sotto la influenza della cannabis e del 4,5%
se invece era sotto l’influsso dell’alcool.
ancora aperta sulla issue dei valori soglia.
A livello europeo i test su saliva e sudore
sono stati recentemente ritirati in molti
paesi per l’alta percentuale di falsi negativi
o di valori riferiti a consumi pregressi, men-
Nel caso di lavori a termine o precari, non
è garantito il mantenimento del posto di
lavoro. Inoltre da uno studio effettuato
da un gruppo di lavoro dei sindacati
confederati in Lombardia, ricorda come,
in test immuno-chimici, i falsi positivi
siano risultati addirittura superiori al 70%
mentre nei test analitici su urine, i test di
secondo livello hanno evidenziato errori
nel 1,4% dei casi. Infine in contrasto con
le norme di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, i controlli sono attuati
mediante la collaborazione esclusiva del
datore di lavoro e del medico competente senza alcun potere di verifica delle
organizzazioni di tutela del lavoratore”.
IN TEST IMMUNO-CHIMICI, I FALSI POSITIVI SIANO RISULTATI SUPERIORI AL 70%
MENTRE NEI TEST ANALITICI SU URINE, GLI ERRORI INTERESSANO L’1,4% DEI CASI
La Svizzera con il sito interattivo “La verità
sugli spinelli e le guida” (www.la-verita.
ch) cui il manuale rimanda, indica come
il governo elvetico esprima una completa
laicità sui consumi di cannabis, considerata in tutto e per tutto come l’alcol, ovvero
una sostanza lecita nei consumi privati ma
che può interferire con l’abilità a condurre
un veicolo. E’ noto che esistono delle interazioni sulla pericolosità della cannabis alla
guida, che risulta comunque molto inferiore a quella dell’alcool, tanto che dalla
ricerca francese di Lauman risulta come
Questo significa che il governo francese
ha dovuto ammettere come dal punto di
vista scientifico ci siano delle differenze
notevoli e che quindi sarebbe assurdo
stigmatizzare l’uso regresso di cannabis
rispetto all’alcool. Dei limiti è possibile
sempre discutere ma meglio porre dei
limiti piiuttosto che nessun limite come
sostiene la Associazione Internazionale
Cannabis come Medicina. A differenza
dell’Italia ad esempio anche la Germania
fissa dei limiti dopo una sentenza della
Corte Costituzionale ad un soggetto
sobrio testato positivo e dopo alcuni casi
di persone che avevano consumato cibi
a base di canapa. In Italia la questione è
tre più accurati sul consumo cronico sono
proprio quelli del sudore e del sangue.
Le novità dei test all’italiana sono che
pur essendo obbligatori non è più possibile sottoporsi agli esami neurologici o
attitudinali.
Nel caso del test virtuale proposto dagli
Svizzeri, ci si può facilmente rende conto
di avere a che fare con un paese in cui i
controlli non sono di stampo etico o finalizzati ad un contrasto con stili di vita e
consumi ma alla tutela di tutti e tutte. La
scelta di non utilizzare differenti metodi
di indagine rivela la vera intenzione del
Secondo gli autori il
testo è tagliato sulla
realtà piemontese
ma per molti versi
esso fa fede per
tutto il territorio nazionale, mentre per
alcuni dati riferiti al Piemonte è ovvio
che le procedure relative a Prefetture e
Commissioni Patenti varino da città a città.
E’ importante sottolineare come la partecipazione a questo progetto di persone
che come attività principale lavorano sul
campo delle sostanze, permette anche di
vedere come il 70% delle persone segnalate che sono state fermate per cannabis
possano in qualche modo essere anche
aiutate dagli operatori a limitare i danni
che come sappiamo possono riguardare
soprattutto il lavoro e la patente . Oltre
agli eventuali sequestri di veicoli e beni.
27
LUCE BLU PER SESSARE
UNA SOLUZIONE PIU’ CHIARA
Esiste qualche nuova tecnica che si avvale della luce blu per
sessare le piante? Potresti darmi qualche indicazione su questa
procedura?
TOO XNTRIK
Utilizzo l’esano per attirare il THC nella soluzione
a partire dal bubble hash, il mio reagente iniziale.
Ottengo comunque materiale idrosolubile e altri
lipidi delle piante. Se faccio i calcoli, mi rendo conto
che l’olio supera il 90%. È molto trasparente e varia
da abbastanza chiaro ad ambrato. Conosci qualche
metodo per far precipitare il materiale della pianta
dalla soluzione?
KAROLA
Sì. Questa tecnica viene presentata in dettaglio nella nuova
edizione del Marijuana Grower’s Handbook (Manuale del
Coltivatore di Marijuana). Le piante con una crescita breve, che
misura il numero di ore di buio ininterrotto per determinare quando sopraggiunge la fioritura, hanno una leggera sensibilità alla
luce blu. Quando vengono somministrate 12 ore di luce e 12 di buio
ininterrotto, le piante fioriscono.
Ed Rosenthal è un’autorità riconosciuta a
livello mondiale nel campo della marijuana.
Considerato in America il “guru della ganja”
da oltre 30 anni, Ed ha scritto e redatto più
di una decina di libri sulla coltivazione della
marijuana e le relative politiche sociali, di cui
sono state vendute più di un milione di copie.
Il suo primo libro, Marijuana Grower’s Guide,
è stata la prima opera sulla cannabis recensita dalla rubrica del New York Times. Dopo
quasi vent’anni, continua a rispondere a tutti
i quesiti sulla marijuana, sulla sua rubrica Ask
Ed (Chiedi a Ed), da lettori di tutto il mondo.
DALLA FIORITURA
ALLO STADIO
VEGETATIVO
Ho messo una pianta in fioritura
in outdoor in un ottima posizione
ben soleggiata all’inizio di maggio,
troppo presto per il clima freddo del
Massachusetts. Stava crescendo bene,
ma è passata dalla bella fioritura allo
stadio vegetativo. Ci sono 60 cm di
crescita vegetativa su queste cime
grosse e succose. Cosa devo fare?
REDMAN
Ciononostante, quando queste piante sono esposte alla luce blu
durante il periodo di buio, rimangono soprattutto in fase vegetativa ma esprimono il loro genere producendo fiori. Possono essere
sessate utilizzando questo metodo e poi possono essere riportate
in pieno stadio vegetativo ripristinando un periodo di luce totale.
In questo modo non vengono stressate passando alla fioritura e di
nuovo allo stadio vegetativo ma non perdono tutto il tempo normalmente necessario.
Potresti provare a sciogliere il bubble hash in alcol.
Aggiungi poi acqua ed esano alla soluzione. L’acqua
si lega all’alcol, il che lasciando parti idrosolubili nella
soluzione idroalcolica. Il THC e le altre parti oleosolubili si muovono verso l’esano, perché hanno maggior
affinità con quest’ultimo, rispetto all’alcol bipolare.
Una volta che gli oli si trovano nella soluzione di esano,
filtrali con del carbonio prima di concentrarli. Questo
dovrebbe permettere di eliminare le impurità residue
che sono disciolte o miscelate alla soluzione.
SFOLTIRE IN OUTDOOR
Ho alcune piante outdoor alte da 1 a 1,5 metri. Non ho mai sfoltito le foglie inferiori. Ora che siamo all’inizio di agosto, quanto
devo sfoltire per fare in modo che siano pronte per la fioritura? Alcune sono cespugliose, altre sono alte e piuttosto smilze.
RUSSEL
Se le piante sono abbastanza distanziate da non farsi ombra a vicenda, in modo tale che arrivi luce a tutti i rami, non c’è motivo di
toglierle. La luce del sole sostiene la loro crescita durante l’intera stagione, quindi continueranno a maturare.
Se le piante sono una vicina all’altra e solo il canopo riceve la luce, mentre i rami inferiori sono all’ombra a causa dei rami superiori
o di altre piante, la parte inferiore produrrà poche cime, che saranno di qualità minore. Le foglie non hanno accesso alla luce, che
è necessaria per produrre gli zuccheri necessari a creare i blocchi per la crescita. Queste foglie e questi rami devono essere quindi
eliminati per vari motivi.
Richiedono energia alla pianta. Anziché produrre zuccheri, li importano dalle parti produttive della pianta per il mantenimento del
metabolismo. Utilizzano acqua e minerali raccolti dalle radici. Quando vengono eliminate, le risorse vanno dalle foglie produttive alla
punta del canopo, il che dà alle foglie le risorse necessarie per crescere più rapidamente e le radici hanno meno tessuto per farlo.
I rami in eccesso e le foglie improduttive creano condizioni di maggior umidità. Le foglie delle piante traspirano acqua, il che crea
una zona di umidità attorno alla pianta. Quando ci sono più rami e foglie, c’è traspirazione di più acqua e la pianta è così circondata da maggior umidità.
Le foglie e i rami estranei ostacolano il flusso d’aria. L’aria elimina l’umidità e l’aria prima di CO2 e porta nuova aria carica di CO2
alla superficie delle foglie. Sfoltisci i rami e le foglie che sono costantemente in ombra usando forbici o cesoie, immergendole con
cura in una soluzione del 3 percento (che si trova in commercio) di perossido d’idrogeno, per prevenire le infezioni.
La pianta è tornata in stadio vegetativo perché stava ricevendo un periodo di buio troppo breve per mantenere la crescita in fioritura. Man
mano che le giornate si sono allungate, la pianta ha reagito ritornando
in stadio vegetativo. La pianta probabilmente era una sativa o un ibrido di
sativa, più sensibili ai cambiamenti di
luce in tarda fioritura.
Non c’è nulla che tu possa fare
perché queste cime maturino ora.
Dovrai aspettare l’autunno, quando
l’aumento di buio raggiungerà un
periodo di tempo critico, forzando
ancora una volta la pianta in
fioritura.
In futuro, quando metterai una
pianta in outdoor, fai in modo che
non riceva più di 12-13 ore di luce
al giorno, con un periodo di buio
ininterrotto di 11-12 ore, che dice alla
pianta di fiorire.
LUCE BLU PER LA FIORITURA - In una coltivazione le piante sono state illuminate 12 ore al giorno mediante fluorescenti. Le luci LED blu
sono state tenute accese e hanno così illuminato la coltura per le 12 ore in cui le altre erano spente. Le piante sono cresciute in fase vegetativa ma hanno prodotto alcuni fiori che hanno mostrato il loro genere.
28
ALTEZZA DELLA LUCE
AFIDI
La mia coltura è illuminata con una fonte da 600 watt che arriva posta
all’altezza massima, 165 cm. Due delle tre piante alte 110 cm, quindi la
punta delle piante è solo a 55 cm dalla fonte. Temo che la punta delle piante
possa bruciare se sono troppo vicine alla fonte.
Ho trovato degli afidi nella mia stanza di coltura. Lasciano gli esoscheletri, come si vede
sulle foglie.
Qual è la distanza corretta fra le piante e la fonte? La fonte che sto usando si
surriscalda abbastanza.
DAVE
Quando alla coltura viene somministrata CO2 il metabolismo delle piante, la
fotosintesi e la crescita aumentano, dato che la temperatura delle foglie passa
a 30 gradi. A temperature più alte spesso lo stress porta a cime più deboli.
Senza l’integrazione di CO2 il metabolismo e la fotosintesi delle piante sono
limitate dalla poca disponibilità di CO2 e le piante funzionano meglio a temperature più basse, di circa 24 gradi.
La quantità di calore che una fonte emette verso il canopo varia parecchio. Le
fonti emettono gran parte del calore sottoforma di infrarossi. Quando la luce
colpisce una superficie come le foglie di una pianta, viene assorbita e la sua
energia è trasformata in calore.
Oltre a ciò, la fonte riscalda l’aria circostante che raggiunge la pianta. Le foglie
sbiancate, per effetto della cosiddetta ustione da luce, sono provocate dalle
temperature troppo elevate, non da eccessiva luce. Queste condizioni dovrebbero essere quindi chiamate più correttamente ustione da calore.
I riflettori raffreddati ad aria catturano la maggior parte della luce infrarossa
e del calore prodotto dalla lampadina, in modo tale che ne arrivi meno alle
foglie della pianta. La circolazione d’aria è un altro fattore, perché rimuove
l’aria calda dall’area in questione. Per questo motivo non esiste una distanza
prefissata fra la fonte e la punta del canopo.
Come risolvo il problema?
CONNOR
Hai ragione. Le tue piante sono state attaccate dagli afidi. Spesso le formiche assaltano gli
afidi per gli elevati essudati di zuccheri, chiamati “mielata”. Se questa è la situazione, devi
eliminare le formiche per sbarazzarti degli afidi. Le formiche vengono allontanate e uccise
con cannella, chiodi di garofano e altri pesticidi. I pesticidi a base di erbe come lo Zero
Tolerance di ER e altri marchi eliminano gli afidi. Si può preparare una soluzione acquosa
utilizzando un cucchiaio da cucina rotondo contenente una combinazione di cannella e
polvere di chiodi di garofano immersa in un litro di acqua tiepida per sei ore. Per ottenere il
potere insetticida in più degli oli delle spezie, immergi la polvere in circa 60 grammi di vodka
per alcune ore prima di aggiungere l’acqua. Gli oli si sciolgono nell’alcol. Puoi filtrare la miscela, ma puoi anche usarla con le polveri. Il piretro è un pesticida naturale derivato dai fiori
delle piante che si trova in alcune sostanze commerciali antiformiche. Le trappole ed esche
per formiche contengono quantità minime di veleno, generalmente imoclad, che le formiche
trasportano alla loro colonia, il che porta a un avvelenamento dell’intera comunità. Le
quantità minime di veleno sono mirate, quindi si può considerare sicuro.
Una piccola vespa solitaria, l’aphidius colemani, depone un unico uovo nella ninfa dell’afide.
La larva trascorre la vita infestando la ninfa, trasformandola così in uno scheletro mummificato. Quando matura, fuoriesce stile “alien” e matura a sufficienza per accoppiarsi e iniziare
a deporre. Un’unica vespa può deporre oltre 300 uova nel corso della sua vita. Le adulte si
nutrono di mielata degli afidi.
Il modo migliore per determinare la distanza corretta è quello di controllare
la superficie delle foglie con un termometro superficiale. Questo strumento
economico utilizza un raggio a infrarossi per effettuare la misurazione. La
temperatura delle foglie è in stretta correlazione con la circolazione d’aria e la
temperatura dell’aria, dato che la foglia, essendo molto sottile, irradia calore
nell’aria circostante. Utilizzando il termometro superficiale si può determinare
la giusta altezza della fonte e la temperatura dell’aria attorno al canopo, in
modo che si mantenga la temperatura corretta sulla foglia. Per esempio, se la
temperatura della foglia è troppo elevata e lo spazio ha una buona circolazione d’aria, si riduce la temperatura ambiente per raffreddare la foglia.
Hai menzionato che le tue piante sono alte più di un metro. Se il canopo delle
piante copre i 2/3 dell’area della coltivazione, è ora di obbligare le piante a
fiorire. Se gran parte del canopo è spoglia, pota un po’ le piante. Questo le
incoraggia a produrre rami e a estendersi nella coltura eliminando il problema
dell’altezza.
COLTURA AD ALTITUDINE ELEVATA
Vivo sulle montagne della Norvegia a un’altitudine di 2.450 metri. I primi
geli sopraggiungono presto a questa altezza, di solito attorno alla fine di
agosto. I luoghi che sto prendendo in considerazione sono molto assolati
e sono ricoperti di steppa piuttosto che pioppi. Sto pensando di utilizzare
confezioni di coltura più piccole per contribuire a indurre la fioritura e per
piantare vicino a sporgenze di roccia e usare così il calore accumulatosi,
durante la notte.
Credo sia possibile coltivare in questa area, ma sto decidendo se provare il
tutto per tutto e cercare quindi di ottenere un raccolto maggiore o se fare
un paio di prove su piccola scala e vedere se funzionano. Cosa pensi delle
mie prospettive di coltivazione?
GUNNAR
Si può fare. Usa piante autofiorenti che si avviano in indoor alla fine di aprile
e si piantano all’aperto in giugno, una volta che la terra si è scaldata un po’. Le
piante fioriranno e matureranno prima della fine di agosto.
Le piante autofiorenti non richiedono privazione di luce o lunghe notti di
buio per fiorire. Iniziano la fioritura durante la crescita e maturano a circa
100 giorni di distanza dalla germinazione. Di solito queste piante sono piuttosto piccole alla maturazione e hanno una resa limitata, quindi organizzati
per coltivare molte più piante di quanto non faresti normalmente. Le piante
autofiorenti sono molto difficili da clonare. Fai germinare tutte le piante che
progetti di coltivare.
ALTEZZA DELLA LUCE - Le fonti raffreddate ad acqua praticamente non emettono calore e possono essere posizionate fino a 35 centimetri dalle piante perché la luce sia intensa.
COLTURA AD ALTITUDINE ELEVATA
Vivo sulle montagne della Norvegia a un’altitudine di 2.450 metri. I primi geli sopraggiungono presto a questa altezza, di solito attorno alla fine di agosto. I luoghi che sto prendendo in considerazione sono molto assolati e sono ricoperti di steppa piuttosto che pioppi.
Sto pensando di utilizzare confezioni di coltura più piccole per contribuire a indurre la fioritura e per piantare vicino a sporgenze di roccia e usare così il calore accumulatosi, durante
la notte.
Credo sia possibile coltivare in questa area, ma sto decidendo se provare il tutto per tutto
e cercare quindi di ottenere un raccolto maggiore o se fare un paio di prove su piccola
scala e vedere se funzionano. Cosa pensi delle mie prospettive di coltivazione?
GUNNAR
Si può fare. Usa piante autofiorenti che si avviano in indoor alla fine di aprile e si piantano
all’aperto in giugno, una volta che la terra si è scaldata un po’. Le piante fioriranno e matureranno prima della fine di agosto.
Le piante autofiorenti non richiedono privazione di luce o lunghe notti di buio per fiorire.
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292 | MARIJ
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| 37
8-9
30
AMBIENTE SIGILLATO CON ARIA CONDIZIONATA
TROPPO ALTE PER LA SERRA
Sto creando una coltivazione con sistema chiuso illuminato da 6.000 watt di fonti
HPS e con un canopo di circa 11 m2. Sarà raffreddato usando un sistema di condizionamento stile finestra da 24.500 BTU che farà uscire il calore. Otto ventilatori
faranno circolare l’aria fredda sotto le fonti al di sopra del canopo. L’odore sarà
controllato mediante due filtri al carbonio. Verrà fornita CO2 utilizzando un serbatoio di CO2 regolato mediante un dispositivo settato a 2.000 ppm.
Cosa ne pensi?
BARRY OLDSCHOOL
Ho 5 piante nei vasi della mia serra che hanno già raggiunto il soffitto. Hanno cominciato
la fioritura, quindi temo sia troppo tardi per cimare o piegare i gambi. Cosa devo fare?
ANNA
Sembra una coltura ben progettata. Le 6 fonti di luce forniscono alla pianta 545
watt per metro quadrato di elettricità, che sono sufficienti per la maggior parte
delle piante ibride. Il serbatoio di CO2 e la regolazione manterrà i livelli di CO2
elevati, il che favorisce una crescita più rapida. Non penso che tu abbia bisogno
di un livello di CO2 così elevato. Probabilmente 1.200-1.300 ppm sono il massimo
che può utilizzare la pianta. I livelli più elevati di CO2 non aumenteranno il ritmo
della crescita. I ventilatori faranno circolare l’aria, quindi l’aria priva di anidride
carbonica sulla superficie della foglia sarà sostituita da aria carica di CO2. I due filtri di carbonio elimineranno l’odore e l’aria condizionata manterrà la temperatura
a 30 gradi.
Tutto ciò di cui hai bisogno ora è dell’ottima genetica per la coltivazione.
FIORITURA PRECOCE INVOLONTARIA
Sto coltivando in outdoor e alcuni dei cloni sembrano avere un po’ di ritardo,
dato che le cime si sono formate sul gambo. Ho sentito che hai consigliato di
continuare e di eliminarle sperando che ricrescano poi fino alla fine della stagione. Mi chiedo ora come eliminarle. Non c’è gambo alla base della cima, perché fuoriescono direttamente dal fusto. Non l’ho mai visto in precedenza. Sono
piuttosto piccole ma molto appiccicose. Cosa devo fare?
JULIE
Ci sono tre motivi per cui le piante fioriscono precocemente. Il primo è che le
piante sono state messe in outdoor quando il ciclo di buio era ancora lungo a
sufficienza da forzare la fioritura. Il secondo motivo potrebbe essere che c’è stato
un cambiamento drastico nell’ambiente luminoso. Il terzo motivo è che le piante
ricevono molto buio, il che è sufficiente a forzare questa varietà in fioritura.
Permettere che le cime si schiantino contro il soffitto della serra creerà una situazione di
umidità che porterà a muffa sulle piante.
Anche se è un po’ tardi, piega i gambi e sostieni poi le parti piegate o le grinze con grani
di riferimento o parti in bambù perché stiano dritte. Puoi sostenere la crescita legandole
alla struttura della serra.
Cerca di aprire lo spazio alla luce, mentre muovi le piante, in modo tale che il maggior
numero di cime possibile riceva luce diretta.
BASSA RESA
Avevo un vassoio flood di 1 metro per 2 bianco con un serbatoio di 0,135 m3 contenente 32 piante. Era un mix di piante di sativa e indica. avevamo un sistema di aerazione e un sistema per la CO2 appeso, con un timer. Ho utilizzato una fonte HPS da 600
watt su un binario per luci. La temperatura è stata tenuta a 22 gradi e l’umidità al 50%.
Il raccolto è stato di soli 225 grammi. Come posso aumentare la resa?
OSCAR
Una parte del motivo per cui le piante hanno dato una resa limitata è che il ritmo di
crescita è stato rallentato dalla bassa temperatura. Per quanto riguarda la temperatura,
le piante funzionano più o meno come gli animali a sangue freddo: il loro metabolismo
è condizionato dalla temperatura. Quando la temperatura è bassa, il ritmo del metabolismo e della fotosintesi è lento anche se tutte le altre condizioni – luce, acqua, nutrienti
e CO2 – abbondano. Con elevate condizioni di luce e CO2 nella tua coltivazione, il ritmo
di crescita aumenterà notevolmente quando aumenti la temperatura da 27 a 30 gradi. Si
parla di un’approssimazione. Utilizza un termometro superficiale per rilevare la temperatura. Mantieni poi la temperatura della foglia a circa 30-32 gradi regolando la temperatura della stanza.
Un altro motivo per cui la resa potrebbe essere bassa è la varietà delle piante che coltivi.
Dato che stavi coltivando un mix di sative e indiche, le sative probabilmente si sono
sviluppate di più delle indiche in altezza, mettendole in ombra e ostacolando la loro
crescita. Per un resa migliore allinea piante con un modello di crescita simile.
Quando le piante sono messi in outdoor all’inizio della stagione, a marzo o aprile,
il periodo di buio è ancora sufficientemente lungo da forzare la fioritura. Il 22
marzo, il primo giorno di primavera, le piante ricevono poco meno di 12 ore di
buio. Questo le forza in fioritura. Man mano che i giorni si allungano, la maggior parte delle varietà, eccetto alcune di indica, ritornano in stadio vegetativo
e fioriscono poi normalmente in autunno. Alcune varietà di indica continuano a
fiorire e non tornano più in fase vegetativa.
Quando alcune varietà di pianticelle o cloni vengono fatte crescere sotto la luce
continua o con un fotoperiodo lungo di 20 ore di luce quotidiana e messe poi in
outdoor, dove ricevono solo 14-15 ore di luce, tale cambiamento è sufficiente a
scatenare la fioritura anche se questa varietà di solito non fiorisce con 9-10 ore di
buio. Le piante con questo problema di solito si riadattano passando in crescita
vegetativa dopo alcune settimane.
Le varietà differiscono nel numero di ore di buio necessarie ad avviare la fioritura. Le varietà a maturazione precoce di solito richiedono solo 8-9 ore di buio
ininterrotto al giorno per entrare in fioritura. Nelle aree alle basse latitudini
della California meridionale e in altre aree nella parte bassa degli Stati Uniti e
dell’Europa Mediterranea, come Spagna e Italia, gli ibridi di indica e di indicasativa fioriscono molto presto, il che porta a piante piccole, dato che il periodo di
buio è troppo lungo, anche a metà estate, per tenere le piante in fase vegetativa.
Sono forzate invece in fioritura.
La soluzione a questo problema è la stessa a prescindere dalla causa: il periodo
di buio deve essere interrotto. Quando il periodo di buio viene interrotto dalla
luce, anche per pochi momenti, il conto alla rovescia del buio viene riportato a
zero. Utilizza delle fonti fluorescenti o delle fonti a sodio ad alta pressione (HPS).
Immagina che la luce sia come un nebulizzatore d’acqua che deve raggiungere
tutte le parti della pianta. La luce deve toccarla anche solo per un momento.
Se le piante sono fiorite perché sono state messe in outdoor all’inizio della stagione, puoi smettere di utilizzare un’interruzione di luce a metà maggio. Se le
piante vengono da un ambiente di luce continua, avranno bisogno di luce per
circa un mese prima di adattarsi al nuovo ambiente. Le piante di indica coltivate
alle basse latitudini richiedono un’interruzione di luce finché non sono pronte a
essere forzate in fioritura.
DUE PIANTE PER VASO - In questo esperimento le piante sono state trattate in uno di questi
tre modi: cimate, non tagliate o tre piante non tagliate per vaso anziché una sola pianta. La
resa in ordine decrescente è stata: tre, cimate e non tagliate.
TIMER ROTTO
L’elettricità è saltata durante il ciclo notturno. La luce è arrivata presto e l’ho spenta e
ho resettato il timer, reimpostando gli orari corretti.
Le mie piante con tre settimane di fioritura sono in pericolo o si salveranno? Cosa succede se il timer della luce fa lo stesso ormai da settimane?
ANGELA
Se l’interruzione di luce si è verificata solo una volta, avrà poco effetto o nessun effetto
sui fiori. Se il timer si è impallato con regolarità, i fiori sembreranno mosci e allungati e
potrebbero avere uno strano aspetto. A volte si verificano casi di ermafroditismo. Se le
cime sembrano normale, penso che il problema della luce sia stato solo un caso isolato.
31
ATTACCO DELLA PIRALIDE
DEL MAIS
Ho una pianta che sta crescendo in outdoor da semi. A
partire da 15 cm dalla base, la pianta sta seccando. La
parte secca è cresciuta ora 15 cm lungo il gambo.
Ho notato un ramo inferiore rotto giusto al di sopra della
parte secca. La pianta sta ora appassendo. Sembra che
l’aria essiccata non faccia arrivare acqua e nutrienti al resto
della pianta.
I due rami, giusto al di sotto della parte secca, sono verdi e
sani, come il gambo principale fino a quel punto. La pianta
ricrescerà se taglio la parte superiore? Il ramo inferiore
rotto ha portato a questa situazione? Quando taglio il
gambo principale, con cosa devo sigillare la parte recisa?
INNOVANT
La piralide del mais, un tipo di bruco, è penetrato nel gambo
della pianta a livello del punto reciso, dove gli strati protettivi sono stati rimossi dalla rottura del ramo. Una volta
entrato nel midollo della pianta, ha cominciato a risalire
il gambo, fermando il flusso di acqua e nutrienti, il che ha
portato all’appassimento. I due rami inferiori non sono stati
colpiti dai problemi della parte superiore del gambo.
Non c’è nulla che tu possa fare per salvare la parte superiore
se non prelevare dei cloni dalle parti non appassite.
Dopo che si taglia la parte superiore del gambo, va sigillata con cera da innesto o con un sigillante corrispondente.
Questo previene le infezioni. La pianta potrebbe crescere
ancora un po’ dai nodi dei rami restanti.
QUANDO FAR FIORIRE IN INDOOR
SFOLTIRE IN OUTDOOR - Tutti i rami di questa Trainwreck, anche quelli più bassi, ricevono luce e producono cime.
Non sfoltire questa pianta, elimina solo i rami che non ricevono abbastanza luce.
PIANTE STRIMINZITE
Mi è stata data una fonte HPS da 1.000 watt, un vassoio da 120 cm2 e un vassoio con circa 60 cloni. Posso
coltivare tutti i cloni nel vassoio? Cosa devo fare?
CAMILLA
Il vassoio può contenere fra 36 e 48 contenitori da 15 cm. Seleziona le piante più sane e vigorose per il trapianto, una per contenitore. Scegli un substrato di coltivazione consigliato in un centro di giardinaggio e un fertilizzante vegetativo completo. Segui i consigli per l’utilizzo. Fai crescere le piante per due settimane circa sotto la
luce ininterrotta della fonte HPS. Quando le piante sono cresciute e quasi si toccano, riduci il regime luminoso
a 12 ore e tieni le piante in buio ininterrotto durante questo periodo. Applica un fertilizzante con “formula fioritura” come indicato. Da sette a nove settimane dopo l’inizio della fioritura, le cime matureranno.
HO IMPARATO UN NUOVO TRUCCO CON I MIEI
POTERI GANJANETICI. DEVO SOLO PIANTARE
QUESTI SEMI DI NORTHERN LIGHTS…
Ho uno spazio di coltura di 4,5 metri fra il substrato e la
fonte di luce. Quanto devono essere alte le piante quando
cambio il ciclo di luce in fioritura? Le mie piante sono alte
2 metri e sono molto rigogliose.
KEITH
L’altezza non conta. La cosa davvero importante è che
l’area di coltivazione è coperta dal canopo. Quando la
luce colpisce una superficie come quella della foglia, viene
assorbita e non può essere riutilizzata. Le piante della coltivazione non devono essere alte, bensì ampie. La parte
inferiore delle piante alte, che riceve poca luce, non è produttiva: perché farla crescere?
Forza le piante in fioritura quando si rivolgono verso il
canopo e vedrai che coprono circa i 2/3 della superficie della
coltivazione. Le piante riempiranno il resto dell’area durante
la fioritura.
… E QUANDO MI CONCENTRO
A SUFFICIENZA, POSSO
ACCELERARE IL TEMPO IN UNA
DETERMINATA AREA. COSI’…
ECCO, PROVA
QUESTO BONG.
SOFFRENDO…
TALENTO
NASCOSTO
SINSEMILLA
E’ UN BEL TRUCCO
M-GIRL, MA
VOGLIO SAPERE
UNA COSA: DOVE
NASCONDEVI QUEL
BONG?
33
MEDICAL CANNABIS
Marijuana e sessualità
di Davide Calabria
E SE INVECE DELLA PILLOLA BLU FOSSE MEGLIO LA FOGLIA VERDE?
Secondo l’ufficio marketing Americano
Sea Change Strategy, le vendite negli
Stati Uniti di marijuana medica arriveranno nel 2011 a 1,2 bilioni di Euro, una cifra
che pone l’alternativa ecologica ai livelli
delle vendite del Viagra, il farmaco per
l’erezione da 1,3 bilioni di dollari all’anno.
Queste cifre ovviamente non includono
il mercato nero della cannnabis e i dati
sono relativi all’utilizzo medico per tutte
le patologie e sono forniti solo per avere
un idea comparativa sull’ammontare del
giro d’affari dell’erba medica.
E se la marijuana fosse anche una valida
medicina alternativa al Viagra?
Nonostante non ci siano evidenze scientifiche sul fatto che l’erba possa essere un
afrodisiaco, l’uso della cannabis potrebbe
anche configurasi in chiave terapeutica per un utilizzo contro l’impotenza.
Effettivamente, da quando è scaturita
la proibizione della cannabis, il suo utilizzo è stato spesso accostato a quello
di un eccesso di sessualità. In tutto ciò,
ovviamente i mezzi di comunicazione
di massa hanno avuto un ruolo determinante fin dagli anni ‘30, asserendo, ad
esempio, che la disinibizione provocata
dal fumo dell’erba avrebbe facilmente
convogliato l’ignaro consumatore nel bel
mezzo di un’orgia. In altri periodi la propaganda proibizionista ha invece voluto
trasmettere il messaggio opposto, che
il consumo di cannabis avrebbe portato
all’impotenza.
Ma facciamo un piccolo salto indietro
nella storia per analizzare il rapporto tra
cannabis e sesso, prima della distorsione
percettiva provoca dalla proibizione.
Nell’antico continente indiano, la cannabis è stata utilizzata per migliaia di anni,
soprattutto in termini sacro-religiosi dagli
Hindu. La marijuana era utilizzata anche
nei rituali tantrici, alla scopo di scoprire
i misteri dell’universo attraverso il sesso.
stricnina, fosforo, ferro in polvere, radice di rabarbaro e liquirizia in polvere o
estratto , in dosi ben calibrate.
Tornando invece a tempi più recenti,
nel 2006, addentrandoci un attimo di
più nella questione delle fertilità, alcuni
studiosi dell’Università di Buffalo (USA)
hanno scoperto, presentando lo studio
all’American Society for Reproductive
Medicine (Società Americana per la
Medicina Riproduttiva), che la marijuana potrebbe aiutare ad aumentare la
fertilità nei fumatori accaniti di tabacco,
risaputamente a rischio d’impotenza. Il
miglioramento avverrebbe grazie a un
sistema di segnalazione cellulare presente negli spermatozoi che utilizza come
messaggeri alcuni cannabinoidi in grado
stimolarne la mobilità, quindi il flusso e la
fecondità. Ovviamente stiamo parlando
di un consumo moderato.
Gli effetti della cannabis sono però
determinati dal Set e dal Setting, definizioni proposte da Timothy Leary, psicologo americano influente e scrittore-ricercatore dello scorso secolo nel
campo degli effetti benefici della terapie con l’erba, le piante psicotrope e le
sostanze psichedeliche. Per “Set” s’intende lo stato mentale con cui la persona
arriva all’esperienza, con i suoi pensieri,
stati d’animo e aspettative. Il “Setting” è
invece l’ambiente, inteso sia in termini
fisici e sociali, nel quale si svolge l’esperienza. Forse in nessun altro caso come in
quello dell’ambito sessuale, un buon set
e setting sono fondamentali per la buona
riuscita del rapporto.
Alla domanda rivolta ai consumatori se
secondo loro la cannabis aumenti le performance sessuali, il 13 percento risponde che dipende dal partner e dal proprio stato d’animo, mentre il 44 percento
sostiene che la marijuana “aumenta il proprio desiderio sessuale”. La maggioranza
In questi termini, la cannabis non è una
valida alternativa al Viagra, un medicinale
anti impotenza a prescindere dall’atmosfera e dalle persone coinvolte, come
l’alcol. La marijuana è più semplicemente
da utilizzare all’interno della coppia, in
questo caso risulta funzionare benissimo,
riuscendo ad eliminare la noia dei gesti
consueti a favore d’un approccio giocoso
LA MARIJUANA ERA UTILIZZATA ANCHE NEI RITUALI TANTRICI, ALLA SCOPO DI
SCOPRIRE I MISTERI DELL’UNIVERSO ATTRAVERSO IL SESSO
Durante l’atto sessuale i fedeli s’innalzavano alla condizione divina ripetendo
l’unione tra Shiva e Shakti.
Facendo invece un passo nei primi anni
del ‘900 italiano, quando la cannabis
medica era legale e accettata, nel ricettario terapeutico del medico Piero Arpino,
riportato nel libro Hashisch, Cannabis
Indica, tra le varie patologie per cui la
marijuana veniva considerata un valido
rimedio troviamo anche la prostatite e
l’impotenza. La prescrizione per l’impotenza prevedeva la somministrazione di
una pillola tre volte al giorno, i cui ingredienti erano: estratto di canapa indiana,
delle persone (74 percento degli uomini e 62 percento delle donne, secondo
Lester Grinspoon in Marihuana reconsided ) dichiara un effettivo miglioramento
del piacere sessuale da diversi punti di
vista, in particolar modo nella percezione
dell’orgasmo.
A differenza dell’alcool, la bevanda preferita sia dagli eterosessuali che dagli omosessuali per aumentare la vita sessuale,
la cannabis non scioglie le inibizioni ma
riduce il senso di colpa e l’ansia da prestazione. Le cose avvengono ad un livello
più sottile, personale e di circostanza.
e gioioso con il sesso, non agendo quindi
esclusivamente e direttamente a livello
degli organi sessuali.
Tornando alla tradizione indiana, nella
mitologia, la dea Parvati, stanca del vagabondaggio e dei tradimenti di Shiva, riuscì a portarlo e legarlo a se grazie alla
pianta della cannabis. Lo fece fumare la
resina dei fiori, lui si eccitò, fecero l’amore
sperimentando l’estasi cosmica e d’allora
rimasero sempre insieme ripetendo ogni
volta il rituale del consumo della cannabis prima di fare l’amore. La medicina
Ayurveda indiana prescrive infatti la marijuana come afrodisiaco non per chi cerca
la promiscuità sessuale, ma per chi vuole
arricchire i piaceri del matrimonio.
In parole povere, consumare cannabis
per disordini legati alla sfera sessuale può
si aiutare a superarli, ma non bisogna
scordare l’importanza di tutto il resto.
Consumando cannabis con il proprio
partner, meglio se abituale, in un ambiente comodo e confortevole, solo così sarà
possibile sperimentare completamente
l’effetto anti impotenza della canapa con
i relativi risflessi in una maggior durata dell’atto sessuale, nella percezione
della qualità dell’orgasmo superiore alla
norma, un maggior piacere al tatto, il
tutto condito da un’ottima dose di intimità fisica e vicinanza spirituale.
Ovviamente non bisogna superare certe
soglie di consumo, altrimenti l’effetto
desiderato potrebbe facilmente trasformarsi in qualcosa di diametralmente
opposto. Un consumo eccessivo potrebbe portare, come avviene anche con
l’alcool, addirittura ad un disinteresse
totale al sesso, facendo calare il desiderio. Occhio quindi alle dosi e, perchè il
risultato sia garantito, dovrete metterci
naturalmente anche del vostro.
“IDROCOLTURA CONTRO IRRIGAZIONE A MANO” 14 “RICERCA SUI LETTORI DI SOFT SECRETS” 15 “ADESSO LA COSA È SERIA: È ARRIVATO IL MERCATO LIBERO” 19
34
INTERVIEW
Attila, fratello di Dio
di Jessy L. Herer
DOVE PASSA LUI CRESCE LA MIGLIORE ERBA!
Siamo in Italia, il paese della bellezza, della
storia, della cultura. Ne siamo talmente
immersi e ne siamo così fieri che a volte
rischiamo di adagiarci sugli allori. Cosa
voglio dire?
Saremmo contenti se in Campania andasse persa la tradizionale mozzarella di bufala? O se venisse vietato di produrre il “casu
marzu”, il famoso pecorino di fossa sardo?
E se i liguri smettessero di fare il pesto? Sì,
potremmo comprarlo al supermercato,
ma l’avete mai assaggiato quello fresco
fatto a Genova? Non c’è storia...
Per quanto riguarda la coltivazione della
canapa, il danno è quasi fatto. Stiamo per
perdere un bagaglio culturale enorme,
tenuto in vita da pochi coltivatori, la maggior parte dei quali agisce nell’illegalità, o
dagli ex-coltivatori ormai arrivati in tarda
età che non hanno potuto portare avanti
questa millenaria tradizione a causa del
divieto legale.
Parliamo con uno di questi “custodi”: Attila.
SSIT: Come sei venuto a contatto con
la Canapa?
Fumando.
E con la coltivazione? “Invece di comprarla te la fai”, è stata questa la molla?
No. In realtà quando ero ragazzo non si
comprava, chiunque te la regalava. Vivevo
al sud, e in campagna ce n’era tanta. Prima
non era come adesso, la gente nei paesini
fumava tranquillamente.
Quindi, a differenza di chi vive in città
hai potuto conoscere bene anche la
pianta. Bazzicavi la piantagione di
qualcuno?
Solitamente chi la coltivava non te lo
diceva dove stava, perché se no se la
rubavano. Ma molti posti li scoprivamo lo
stesso. Noi eravamo bambini e andavamo
di nascosto a guardare. Da li nasce il dubbio: che cos’è sta cosa?
Quindi c’era un bacino dove trovare
piante mature.
Sì, pensa che chi le faceva se le dimenticava pure. E da ragazzi ne approfittavamo,
attaccavamo la piantagione da più lati
così eravamo sicuri di portare a casa qualcosa. Roba da ragazzi, però si rischiava...
Quando hai capito che ti sarebbe piaciuto coltivarla? C’è stato un momento
particolare?
Sempre da ragazzo. Con alcuni amici
andammo nell’orto di un vecchietto a
mangiare delle pesche, e vedemmo quattro piantine piccole.
Dopo un paio di mesi tornammo sul posto
e ne trovammo due senza i rami bassi, ma
con impiantate due cime che mancavano
alle altre due piante: erano ibridi. Da sotto
crescevano ancora rami maschio (e il vecchio li puliva), sopra invece era femmina.
Una femmina innestata sul maschio!
Quelle non le abbiamo rubate perché
c’erano piaciute. E lì è nata la passione:
volevo riuscire a capire com’era possibile
farle crescere rigogliose e belle, con fiori
pieni, compatti, con profumi diversi.
Le prime piante coltivate?
Se non sbaglio verso i 17/18 anni.
I semi dove li hai presi?
Da amici che già la facevano.
La location?
Dove si incontrano a valle le colline, vicino al fosso. Perché c’è acqua, e la terra è
buona.
Il secondo passo?
Andando nei paesini vicini, parlavo con
altri ragazzi di come la facevano e dove
la nascondevano. In mezzo alle vigne o in
mezzo ai pomodori era facilissimo. Nelle
vigne mettevano delle indiche basse che
si mimetizzavano alla perfezione. In una di
queste occasioni vidi che quelle vicino ai
pomodori erano più belle delle altre, e ho
capito che erano così per i nutrimenti che
prendevano: le concimazioni.
E poi?
Poi devi imparare qualcosa per migliorarti,
non puoi andare allo sbando.
Impari più di tutti dagli anziani. Il metodo
orale è il migliore, più che leggere su un
libro o su una rivista, se uno ha la possibilità di vedere, apprende meglio. Perché il
ricordo visivo vuol dire tanto.
Ritieni di essere arrivato ad un buon
punto di padronanza delle tecniche?
Non si finisce mai di imparare, di fare
nuovi esperimenti. Se uno volesse, riuscirebbe a fare qualunque cosa, potrebbe
prendere il meglio da ogni razza.
In quante zone diverse hai coltivato?
Ovunque sono stato, ma solo indoor. Da
ragazzo all’aperto e in seguito sempre in
casa. Ma le tecniche di coltivazione indoor
le ho apprese da altre persone perché
sono totalmente differenti. Se impari le
tecniche indoor avendo già l’esperienza
outdoor, ne ricavi il massimo.
Sei al top adesso.
Mai al top, si può fare sempre meglio. Non
è che se uno ne fa tanta è bravo, le caratteristiche sono altre.
Ma adesso perché coltivi?
Per fumare! Quindi non faccio ceppi di
quantità, la maggior parte sono sative.
Intendiamoci, non metto in dubbio che le
indiche siano buone, ma preferisco le sative, anche per le loro proprietà mediche.
In particolare le Haze sono un ceppo di
sativa molto buono.
È vero che indoor è più facile ricreare le
condizioni ottimali per la pianta?
Sì, è più facile perché sono condizioni
artificiali ricreate da te, e puoi controllarle
manualmente, in maniera immediata. La
crescita è più veloce e i cambiamenti si
vedono subito, anche se all’aperto se prevedi i cambiamenti fai i miracoli lo stesso,
perché hai più margine d’ azione.
Quali sono i miracoli che si possono
fare all’aperto?
Ho visto piante con dei tronchi di dieci centimetri di diametro. Il vecchio che le aveva
le rigenerava tipo vigne a coltura bassa.
Con la stessa pianta quanti cicli?
Ho saputo che le ha tenute sette anni. Ma
questi personaggi sono inavvicinabili, e
nemmeno ti insegnano le loro tecniche.
Sono gelosi, non condividono nemmeno
la genetica, puoi offrirgliene in cambio
una buonissima, ma non te la danno.
Chi porterà avanti queste tradizioni?
Secondo me nessuno. A meno che non
la lascino crescere selvatica, o che si decidano a tramandarla a qualcuno. Ma c’è
gente con un piede sulla fossa, e non è
che puoi andare dai figli e dirgli: “guarda
che tuo padre...” questi hanno cinquanta o
sessant’anni, non si può fare.
35
WORLD CANNABIS
Hanfparade - Berlino
E’ un caldo e soleggiato 6 di agosto, e
una delle piazze più famose di Berlino,
l’Alexanderplatz, è luogo di ritrovo per l’inizio della Hanfparade 2011, una delle più
vecchie manifestazioni di questo genere in Germania. E’ storicamente l’evento
che ha attirato più persone, la Marcia
per la Legalizzazione della cannabis per
uso medico, industriale e ricreativo. La
prima edizione risale al 1997, e la seconda, nel 1998, ha attirato la cifra record
di 80.000 persone. Nello stesso anno la
proibizione dei semi di cannabis causò
una perdita generale di interesse a livello
politico nei confronti della legalizzazione,
e così anche la Hanfparade ha subìto una
riduzione di presenze e sostenitori nel
corso degli anni, e avuto non pochi problemi di gestione. L’edizione di quest’anno ha avuto il suo successo, intervallato
da piccoli cambiamenti di programma e
dall’intromissione un po’ insistente delle
forze dell’ordine. L’organizzazione, infatti,
è stata all’inizio costretta a cambiare la
posizione di ritrovo, a causa della presenza nella piazza di un’altra manifestazione, e a subire qualche “sgambetto” dalla
Polizia. Ne è un esempio Steffen Geyer, un
attivissimo membro dell’organizzazione,
che ha ricevuto dalla Polizia una denuncia
Il motto della manifestazione è
stato: “Quarant’anni sono abbastanza – BtMG addio” (BtMG sta per
Betäubungsmittelgesetz, ovvero la legge
tedesca sulle sostanze stupefacenti).
Durante l’attesa, la piazza si è inoltre riempita di steli di piante di canapa tessile, fornite da alcuni membri dell’organizzazione
e distribuite ai partecipanti, che hanno
contribuito, se pur per breve tempo, alla
coreografia dell’evento. Le piante sono
state poco dopo gentilmente richieste
dalla Polizia che, nonostante tutti gli steli
venissero consegnati spontaneamente,
ha comunque provveduto al controllo dei
documenti di coloro che in quel momento
avevano una pianta di canapa in mano.
Fortunatamente non ci sono state ulteriori conseguenze e si è potuto attendere la
partenza del corteo.
La manifestazione analoga più recente
risale al 7 di maggio, la Million Marijuana
March, che forse a causa della poca pubblicità è stata decisamente più contenuta
(si trattava di poche centinaia di persone),
ma ha comunque potuto godere di un
trattamento ben diverso da parte della
Polizia, che ha scortato il corteo senza
interferenze di sorta.
Spandauer Straße alla Oranienburger
Straße, il corteo si è fermato di fronte
al Bundesministerium fuer Gesundheit
(il Ministero della Salute tedesco) nella
Friedrich Straße. Qui si è svolta un’ulteriore importante rassegna degli argomenti
dell’evento, da parte di esponenti dei più
importanti gruppi attivisti tedeschi per
l’applicazione della cannabis in campo
medico, che hanno sottolineato più volte
questo aspetto. Una serie di pazienti che
IN QUARANT’ANNI LA LEGGE TEDESCA SUGLI STUPEFACENTI (IN VIGORE DAL 1971)
HA PORTATO SOLO DANNI E SOFFERENZE A CHI NE È STATO VITTIMA
di OldG.
Il corteo è ripartito verso le 15.30 verso
la destinazione finale, passando vicino
alla Porta di Brandeburgo, dove ad attendere i partecipanti si trovava un palco,
utilizzato dapprima per un’altra serie di
esposizioni ed esternazioni sul proibizionismo. Uno di questi interventi, ad opera
di “Rollo”, gestore del Hanf Museum di
Berlino, è stato particolarmente incisivo
nei confronti della politica odierna sulla
cannabis. In quarant’anni la legge sugli
stupefacenti (in vigore dal 1971) ha portato solo danni e sofferenze a chi ne è
stato vittima. “Solo nel 2009 – riporta il
sito www.hanfparade.de – ci sono stati
più di 134.000 casi giudiziari contro i
consumatori di cannabis. Circa l’80% dei
casi riguardava puro uso personale. Più
di 18.000 persone sono in carcere per il
consumo di cannabis, una sostanza poco
pericolosa. Questa follia deve finire!”.
Viene chiesta a gran voce la fine del proibizionismo della cannabis, e si auspica un
mercato legale e regolamentato.
La legge che si chiede di abolire, fortunatamente vede qualche particolare eccezione, al variare delle leggi interne dei
singoli Laender, dove in alcuni casi sono
permesse piccole quantità. A Berlino, ad
esempio, è consentito il possesso fino a
15 grammi di Marijuana, in condizioni
normali, ovvero che il soggetto non sia
dedito allo spaccio oppure intento a comportamenti poco civili.
per oltraggio alla forza pubblica, semplicemente per aver cordialmente salutato
con un “buongiorno” le forze dell’ordine,
arrivando nei pressi della manifestazione.
Il raduno ha avuto inizio alle ore 13, e il corteo è stato preceduto dall’esposizione delle
motivazioni e degli obiettivi della manifestazione, che come già visto riguardano
l’abolizione del proibizionismo sulla pianta
di Canapa e la promozione dell’utilizzo in
ambiti medici, industriali e ricreativi.
Poco dopo le 14 tutto un colorato fiume
di circa 3000 persone (anche se a vista
d’occhio potevano sembrare molte di
più), con ogni tipo di cartello antiproibizionista, Music Box, mezzi degli sponsor che hanno promosso e sostenuto
l’evento, ha iniziato il suo tradizionale
percorso, che dall’Alexanderplatz porta
al parco nei pressi del Reichstag (dove
per motivi di sicurezza alla manifestazione non è consentito avvicinarsi), nella
Scheidemann Straße. Passando poi dalla
utilizzano cannabis hanno ha poi ufficialmente chiesto l’accesso gratuito a
quelle categorie per cui il farmaco è
utile per condurre una vita dignitosa. Un
fermo monito al Ministero della Salute,
che invita gli Organi di Gestione a valutare queste alternative, supportate dalle
diverse ricerche che evidenziano le enormi e molteplici qualità terapeutiche della
cannabis, con la speranza che l’accesso
a questo tipo di farmaci e derivati possa
essere in futuro più semplice.
Nella porzione del parco, utilizzata per
l’evento, un’area è stata riservata ad alcuni
stand informativi, con prodotti derivati
dalla canapa. Purtroppo segnaliamo l’assenza di alcuni stand, cui la Polizia non
ha concesso il benestare, in quanto non
rappresentanti un’organizzazione senza
scopo di lucro, compresi anche gli organi
di stampa a tema locali.
Poco dopo le 16.30 è stata l’ora della
rassegna di concerti, che ha visto protagonisti band provenienti da diversi Paesi
Europei e d’oltre Oceano. In questa manifestazione anche la musica ha svolto un
ruolo fondamentale.
L’appuntamento è rimandato all’anno
prossimo. Per approfondimenti e
informazioni:
» www.hanfparade.de
36
BELPAESE
IL BLASCO ATTACCA GIOVANARDI E
CONQUISTA LA LEGA NORD
Lotta tra titani
di Giovanna Dark
Vasco Rossi, che piaccia o meno, è una
delle poche icone musicali italiane. Un
paio di mesi fa il suo addio pubblico alle
folle oceaniche negli stadi e ai megaconcerti aveva mandato in disperazione le
migliaia di fans sparsi nella penisola ma
il Komandante – così viene idolatrato dal
suo esercito di supporters – ha comunque
deciso di non sparire dalla circolazione
per prendersi il classico periodo sabbatico
che spetta alle star stanche dei riflettori.
Il Blasco ha infatti scoperto (abbastanza
tardivamente) Facebook e si è trasformato in comunicatore 2.0, cominciando ad
allietare ammiratori e detrattori a suon di
post, spesso provocatori – come l’attacco
frontale a Ligabue –, altre volte decisamente intimi, come la nota in cui il rocker
ha spiegato candidamente di assumere
da tempo un cocktail di psicofarmaci che
gli permette di andare avanti.
Se in questa sede ci interessiamo al rocker
di Zocca è perché tra le sue ultime uscite
da social network c’è stata questa: «È di
pochi giorni fa la notizia che il nuovo “zar
della droga” ovvero il ministro nominato
da Obama per le politiche sugli stupefacenti (l’omologo del nostro Giovanardi
...!?) ha dichiarato che il problema, da questione di carattere “morale”, deve diventare una faccenda di carattere “sanitario”. Si
tratta di una storica inversione di tendenza da parte degli Stati Uniti sull’argomento Droga. Unitamente alla legge che ha di
fatto legalizzato il consumo di marijuana
nello stato della California affidando ai
medici la possibilità di prescriverla attraverso le normali ricette, questa nuova
posizione del governo americano lascia
sperare che finalmente si cominci a usare
il cervello al posto del manganello», si
legge sulla sua pagina Facebook ufficiale.
Inutile dire che la sparata di Vasco, già
“attenzionato” dalla scialba stampa estiva per il misterioso ricovero alla clinica
privata bolognese Villalba, ha suscitato il
consueto vespaio di polemiche seguite
immediatamente dalla replica del caro
sottosegretario con delega alle politiche
antidroga che ha dato ufficialmente il via
al balletto di botta e risposta più divertente dell’estate 2011. Il nostro affezionatissimo aveva inizialmente deciso di rispondere direttamente alle illazioni di Vasco
Rossi con una stilettata squisitamente
politica in cui affermava che il rocker di
Zocca «continua a dare lezioni divagando
su temi sui quali purtroppo puo portare
soltanto il contributo della sua esperienza
personale». Poi ha espresso il suo disappunto tramite una nota ufficiale a firma
del Capo Dipartimento per le Politiche
STUDIO FUMETTI NUMBSKULL. UN POSTO IN CUI SI CREA LA MAGIA.
E POI HO TIRATO UN
CALCIO AL CULO DI FERRO
DI DR BONG. BANG…
EROE
MODELLO
Antidroga, Giovanni Serpelloni. Nella nota
apparsa sul sito ufficiale del DPA possiamo leggere: «Vasco Rossi può leggere
sul sito del Dipartimento Antidroga della
Presidenza del Consiglio dei Ministri il
testo del’accordo che il Sottosegretario
Carlo Giovanardi ha firmato a Washington
l’11 luglio scorso con il Governo degli Stati
Uniti. Dal testo, la rockstar scoprirà che la
posizione dell’Italia coincide perfettamente con quella del Presidente USA Barack
Obama per quanto riguarda il no deciso
ad ogni forma di liberalizzazione o legalizzazione che sia e la necessità di potenziare
le politiche che mirano al recupero integrale del tossicodipendente».
Un delizioso balletto che è continuato a
mezzo stampa, coinvolgendo altri giganti
del pensiero nostrani come il senatore Pdl
Maurizio Gasparri che, sempre con una
nota ufficiale, ha detto la sua sull’esimio
signor Rossi: «Vasco Rossi, provato da una
vita spericolata, anche in valutazioni sulla
droga, dice sciocchezze e si erge a cattivo
maestro. Gli interessi della mafia li fanno
quanti incitano all’illegalita’ e all’uso di
droga. Gli manderemo uno specchio». E
se Gasparri parla di specchi…
Ma il Blasco non ci sta e a strettissimo giro
pubblica la sua risposta, promettendo
però di chiudere con questa la polemica:
«È estremamente scorretto, egregio sig.
Giovanardi, continuare ad usare sempre la
definizione “liberalizzazione” della droga,
hanno perso il loro significato qualche
riga dopo quando, probabilmente preso
da un attacco di politically correctismo
o momentaneamente posseduto dallo
spettro di Mark Renton di Trainspotting,
ha tenuto a precisare che lui non fa campagna per l’uso di droghe: «Siamo tutti
contro la droga! Non si può difendere
un vizio! E siamo tutti per la cultura della
vita». Choose Life insomma, e non importano i suoi trascorsi con la cocaina (arresto
compreso) né il fatto che, per sua stessa
ammissione, tira avanti praticamente solo
grazie alle benzodiazepine.
Ma se pensate che la storia si sia conclusa
così, non avete considerato il colpo di
scena finale, che in questo caso non ha
nulla da invidiare a quelli partoriti dal
regista M. Night Shyamalan. La Lega Nord
di Modena, ultima ad inserirsi nell’acceso
dibattito, si schiera con Vasco: gli vuole
dedicare una giornata e conferirgli anche
la medaglia d’oro del Comune di Modena.
E’ un mito per molti, “si e’ dimostrato contrario all’uso di droghe”, può diventare
un richiamo per il turismo. E, visto che di
recente ha ammesso di avere problemi di
depressione, potrebbe essere di aiuto ad
altri che affrontano le stesse difficoltà. E’
per tutte queste ragioni che il capogruppo
della Lega Nord del Comune di Modena,
Stefano Barberini, con un ordine del giorno ha chiesto all’amministrazione di istituire il Vasco Rossi day. Una festa tutta
dedicata a lui, che si potrebbe svolgere in
PAROLE SANTE OVVIAMENTE, CHE PERÒ HANNO
PERSO IL LORO SIGNIFICATO QUALCHE RIGA DOPO
QUANDO HA TENUTO A PRECISARE CHE LUI NON FA
CAMPAGNA PER L’USO DI DROGHE
quando si tratta invece di “legalizzazione”
che è cosa ben diversa! Lei non può usare
questi sotterfugi. Non è onesto, non è da
Lei». Vasco però non si è fermato, anzi
è entrato nel merito delle politiche in
materia: «Liberalizzata è già adesso che
si può trovare ad ogni angolo di strada!
Legalizzarla significa metterla sotto controllo, sottrarne il mercato alla malavita
e mettere delle regole chiare laddove al
momento esiste solo la legge della giungla». Parole sante ovviamente, che però
GRAZIE AMICO. TI
CHIAMO QUANDO
ESCE IL NUOVO
NUMERO
OK! SEI UN GRANDE.
SONO FELICE CHE
QUALCUNO PRENDA
NOTA DELLE
MIE NUMEROSE
AVVENTURE.
ANCHE SE IL QUALCUNO E’
UN PO’ STRANO.
città e che dovrebbe ripercorrere le tappe
musicali della sua carriera, attraverso i suoi
testi e i suoi successi. Ma senza dimenticare l’educazione contro le sostanze stupefacenti, con approfondimenti e conferenze
sulla droga e sui problemi dei giovani. E
poi, «visto che Modena si è sempre dimostrata riconoscente ai suoi cittadini che
hanno portato l’eccellenza e l’arte in giro
per l’Italia e il mondo – spiega Barberini –,
gli si dovrebbe anche conferire la medaglia d’oro del Comune». Applausi.
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maggior parte dei paesi. Le informazioni presenti nel sito www.seedsman.com, il materiale promozionale o le confezioni servono esclusivamente a fini didattici e non
sono intese a tollerare, promuovere o favorire l’uso o la coltivazione di sostanze proibite e/o regolamentate. Seedsman non accetta responsabilità in caso di azioni da
parte dei suoi clienti relativamente ai prodotti acquistati.
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38
Cloni di cloni
Ho sempre preso piante madri solo da semi. Tutti i miei amici mi dono che va anche bene prendere una madre da un clone.
Non capisco come possa succedere. Sarebbe come clonare un clone e riclonare quel clone, ecc. Questa non può essere una
prassi corretta.
APPLESEED, BUDAPEST
Le piante F1 cresciute da semi hanno l’ulteriore vantaggio di avere un “vigore ibrido”, il che significa che questo incrocio crescerà
circa il 25% in più e più forte rispetto alle talee. Il vigore ibrido rende anche la pianta meno suscettibile agli insetti infestanti e i problemi di malattia.
I cloni presi da una pianta madre F1 prende una parte di questo vigore ibrido. Tuttavia, dopo aver tenuto una pianta femmina
coltivata da seme in stadio vegetativo per oltre due mesi, tende a perdere una parte del “vigore ibrido”. D’altro canto, se continui a
coltivare madri da seme, devi essere sicuro che le semine seguenti provengano da semi con qualità genetiche identiche, in modo
tale che il raccolto rimanga omogeneo.
Prendere cloni di cloni non è una cosa sbagliata. Ho intervistato dei coltivatori che hanno fatto cloni di cloni più di 20 volte!
Significa che sono stati presi dei cloni (C-1) dalla femmina originaria coltivata da seme. Questi cloni sono stati lasciati crescere in
stadio vegetativo e sono stati presi dei cloni (C-2) dai primi cloni (C-1). È stata indotta la fioritura nei C-1 due settimane dopo e i
C-2 sono stati lasciati crescere in fase vegetativa. Poi, sono stati presi i C-3 dai secondi cloni (C-2). Questa tecnica di coltivazione
continua con cloni di cloni (fino a C-20) e non ci sono ci sono state diminuzioni in termini di potenza o vigore del clone. Tuttavia, se
le madri sono sottoposte a stress, producono cloni deboli. Le madri che sono forzate in fioritura e riportate alla fase vegetativa non
solo rendono meno, ma sono anche stressate e confuse. I cloni che crescono poco in genere sono dovuti a pratiche di clonazione
scarse e poco sane.
DOMANDE
PER JORGE
Jorge Cervantes è l’autore di: Marijuana
Horticulture: the Indoor/Outdoor Medical
Grower’s Bible (Gennaio 2006), Jorge
Cervantes’ Ultimate Grow DVD (girato in BC) e
Jorge Cervantes’ Ultimate Grow DVD II (girato in Spagna), Indoor Marijuana Horticulture:
The Indoor Bible, Marijuana Indoors: Five
Easy Gardens, Marijuana Outdoors: Guerrilla
Growing e Jorge’s Rx. Scrive per 13 riviste in 6
lingue diverse. I libri di Jorge sono pubblicati in
olandese, inglese, francese, tedesco e spagnolo.
Vai al sito www.marijuanagrowing.com
per maggiori informazioni.
Armadio di coltura
Sto creando una stanza di coltura in
un attico di 90 120 x 120 cm. Lo spazio
è a forma di triangolo. Sto usando una
duplice fluorescente da 100 cm. Cosa
posso fare per prevenire la formazione
di umidità? Ho già un ventilatore.
Devo finire le pareti se l’isolamento
non funziona? Devo aggiungere Mylar
e vernice? Come devo gestire le piante
affinché la resa sia maggiore e usare
tutto lo spazio disponibile?
SPADE, BERLINO
Abbiamo trovato questa faccina sorridente in mezzo ad alcune cime di Sweet Tooth #3.
Hai un ventilatore: è un ventilatore
per fare circolare l’aria o per aerare?
Metti un ventilatore per estrarr l’aria
da questo piccolo spazio triangolare.
Devi avere una buona ventilazione. Se
il soffitto non è isolato, isolalo. Un isolamento adeguato mantiene al minimo le
oscillazioni di temperatura. Non usare
Styrofoam perché è infiammabile e non
hai molto spazio per la dissipazione di
calore. Della vernice bianca si adatterà
bene a questa applicazione. Quando le
piante avranno circa due mesi, avranno
bisogno di più luce. Ora ricevono solo 80
watt di luce fluorescente dalla duplice
fonte. Aggiungi un paio di fluorescenti (CFL) compatte da 65 watt per far
crescere cime che si rispettino. Crea un
traliccio orizzontale e porta le piante ad
avere un profilo omogeneo in modo tale
che ricevano più luce. Le fonti fluorescenti dovrebbero essere messe a circa 5
cm dal canopo della coltivazione, così
che forniranno il minimo di luce necessaria alla fotosintesi.
39
Questa cima è stata raccolta tre giorni dopo aver scattato la foto. Come potete notare, è più che notevole!
Produrre semi
Quanto ci vorrà dopo che le piante maschio iniziano a formare i fiori per produrre
i semi? So che le piante maschio sono meno potenti di quelle femmina, ma ho
davvero bisogno di semi. Ogni tipo di suggerimento mi farebbe davvero comodo.
MARCELLO, ROMA
Questa parete d’erba mostra come le grandi foglie più vecchie siano ingiallite per
carenza di azoto durante la fioritura. Il colore viola è il risultato di 40 notti fredde
che hanno ridotto il fosforo.
SPEGNI QUELLA
CANNA PER FAVORE.
UN ORDINE
PERENTORIO
FANCULO, FUMO
DOVE VOGLIO.
I semi vengono prodotti dalle piante femmina. Una volta che le piante maschio
cominciano a fiorire, a sviluppare le sacche di polline, ci vorranno circa due settimane perché venga rilasciato il polline. Una volta che viene rilasciato, il polline
maschio deve andare a finire sui pistilli di piante femmina. Il polline microscopico
scivola fino alla base dei pistilli delle piante femmina quando fertilizza l’ovulo, che
si trova in profondità all’interno della brattea protettiva del seme. Una volta fertilizzato, l’unione del polline e dell’ovulo si sviluppa in embrione e poi in seme. Questa
unione diventa poi seme disponibile a circa cinque-sei settimane di distanza.
Raccogli i semi quando sono ben formati, sviluppati in tutto e per tutto. In generale i semi sono scuri o venati, tuttavia alcuni potrebbero essere di color marrone.
In generale, i semi di color marrone non sono maturi. Uno dei semplici test pregerminazione che uso per stabilire se un seme è utilizzabile è quello di schiacciarlo
leggermente fra il pollice e l’indice. Se il seme è duro e resistente, probabilmente è
pronto per essere utilizzato.
OK, IL CAPITANO
THUNDERSTAR TE
LO HA CHIESTO CON
GENTILEZZA.
WOW! SEI PAZZO?
SPEGNI QUELLA CANNA O
INCENDIERAI TUTTO.
OWWW! MI
SENTO STRANO…
40
Gambi
Ho poco più di 8 grammi di gambi che tengo da tempo. Ho sentito che si possono usare per cucinare o per estrarre il THC. È vero? Se è così, che procedimento
mi consigli?
GUDRUN, SVEZIA
I gambi contengono pochissima resina con THC. La resina si degrada se esposta
alla luce, all’aria (ossigeno) e al calore. Il fatto che tu tenga i gambi “da tempo”, mi fa
capire che la resina contenuta si sia biodegradata, il che ha portato a una diminuzione. Non mi aspetto mai di ottenere resina dai gambi che raccolto. Il mio consiglio è
di macinarli e di unirli al concime. In effetti, non è una buona idea conservarli, perché
secondo le leggi in vigore in molti Stati americani, questo materiale è “cannabis
potente di alta qualità”.
Se avessi seguito le istruzioni dello scorso mese e avessi coperto le piante per dare loro 12
ore di buio ininterrotto, le tue piante dovrebbero sviluppare fiori precoci come questo.
Vorrei aver un nome per questa incantevole signorina! Tutto ciò che posso dirvi è che probabilmente sarà eliminata dalla coltivazione perché non produce abbastanza!
Macchie sulle foglie
Ho appena notato delle macchie su alcune delle foglie. Sono brune e arancione e
sono comparse solo su un paio di foglie. Cosa significa? Devo preoccuparmi?
HUGO, MADRID
Le tue piante mostrano i primi segni di formazione di nutrienti nel terreno, probabilmente potassio. I nutrienti si classificano come mobili o immobili all’interno della
pianta. I nutrienti mobili – azoto (N), fosforo (P), potassio (K), magnesio (Mg) e zinco
(Zn) – possono muoversi da una parte all’altra della pianta secondo le necessità. Per
esempio, l’azoto accumulatosi nelle foglie più vecchie si muove verso le foglie più giovani per far fronte a una carenza. Il risultato, sintomi di carenza o eccesso, compare
sulle foglie più vecchie, in posizione inferiore, prima che altrove. I nutrienti immobili
– calcio (Ca), boro (B), cloro (Cl), cobalto (Co), rame (Cu), ferro (Fe), manganese (Mn),
molibdeno (Mo), silicio (Si) e zolfo (S) – non si muovono verso le nuove aree in crescita
quando necessario. Rimangono depositati nell’area originaria nelle foglie più vecchie. Questo è il motivo per cui i sintomi di carenza compaiono dapprima nelle foglie
nuove, in posizione superiore, della pianta.
Luglio è un mese secco per le cime, quindi ho deciso di mostrarvi cosa aspettarvi
nel giro di qualche mese. Questa cima zuccherina non ha ancora un nome, ma il
coltivatore sta pensando di chiamarla “Frosty.”
Cerca di risolvere il problema prima che peggiori, risciacquando i contenitori della
pianta con il triplo dell’acqua contenuta nel terreno. Per esempio, metti 36 litri
d’acqua in un contenitore da 12 litri. L’acqua sciacquerà tutti i nutrienti che si sono
accumulati nel terreno. Una volta che hai risciacquato, il problema è risolto.
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42
MUSIC FOR STONEY EARS
di Carlo Vinci
Jah Wobble & The Modern Jazz Ensemble 7 30 HERTZ
A quasi 35 anni da quei due dischi dei PIL a cui conferì umori e viscere, Jah Wobble continua una carriera solista eclettica e appassionante. Questo è qualcosa come il suo quarantesimo album solo, una profumata jam jazz con l’Ensemble nella formazione Sean
Corby a tromba e trombone, Clive Bell al flauto, Shri Sriram alle tablas, Chris Cookson alla
chitarra, George King alle tastiere, Marc Layton-Bennett alla batteria. Dalle sirene afroeurasia ellingtoniana che screziano di misterica fragranza l’iniziale West End, alle scale a
scendere di 9, passando per il basso subsonico da record che affiora come un mammuth
nelle centrali Country Cousin e City Meets Country, a tracciare un mood tipo Jimmy
Garrison-in Giamaica, fino
al ritorno di quelle sirene,
a livello quasi di presagio
nella panoramica, riflessiva
No Man’s Land, e proprio
nella ripresa del leit motiv
nella conclusiva title-track,
“7” ha inciso nella carne
l’innesto tra le Jah dinamiche e un disegno jazz
di prima categoria, dove
anche le spezie mediorientali sono sciolte in un
disegno classico afroamericano e non declinate in
meticciato come nel vasto
repertorio più etno del
Nostro. Rispetto infinito.
Dadavistic Orchestra Dokument 02 DUST SCIENCE
Progetto commovente questo tra gli inglesi Black Dog nell’attuale formazione Ken
Downie con Martin e Richard Dust, e gli ex Psychick Warriors Ov Gaia, olandesi,
Reinier Brekelmans, Tim Freeman e Robbert Heynen, l’ultimo l’uomo che aveva
lasciato l’ensemble per formare gli Exquisite Corpse insieme alla compianta Debbie
Jones, mancata nel 2005. Due dei cosmi intorno alla techno che nei ’90 sono stati
capaci di generare alcune delle più meravigliose musiche per la mente, oggi si
trovano, come soldati reduci dalla guerra delle galassie, in una stessa stanza, e si
confrontano, senza un grammo di reducismo e di retorica, in una struggente jam
elettronica. Si mettono a un tavolo
e si guardano negli occhi, sguardi
di rigore e compassione scatenano
cumuli di abrasivi drones, celestiali
sguardi di possibilità, iridescenze di
transito, come se solo nel radicale isolamento sonico e umano potessero
ritrovare la cifra di quello che è stato,
e che forse sarà. Sei definitivi flussi
sonori di circa dieci minuti l’uno. Oltre
all’album prendete anche il singolo Dokument.01, altre due nebulose
stagliate in una immensità. Salutiamo
questi uomini.
Surgeon Breaking The Frame DYNAMIC TENSION
Il primo album in dieci anni per un classico della techno come l’inglese Anthony Child
aka Surgeon, che spiega di come questo disco sia una cosa “di trasformazione e profonda essenza spirituale”, influenzato dallo studio di La Monte Young, Terry Riley, Eliane
Radigue e Alice Coltrane. “Breaking The Frame”, continua, “non ha niente a che fare con
nichilismo o distopia, ha un’estetica puramente utopica”. Musicalmente c’è un ventaglio di suggestioni che ruotano attorno
a quell’urto post-industriale bianco che
da subito è stata la cifra di Surgeon, via
via corroborata dalle sgranature ritmiche
da tempo inseguite, da atmosfere sempre
più implose e perse, da una dialettica che
se prima guardava a extramondi limitrofi come i Coil ora scende nelle lande
spirituali degli artisti succitati. Speriamo
di non aspettare altri dieci anni per il
prossimo, la poetica di Surgeon è in pieno
svolgimento, vibrante.
The Rapture In The Grace Of Your Love DFA
Sono stati uno dei
gruppi più caldi dei
primi anni Zero con
la loro miscela di
punk-funk e i ben
giocati echi di Cure
nella hit House Of
Jealous Lovers e
nell’album di debutto “Echoes” del 2003.
Un secondo album
più confuso, “Pieces
Of The People We
Love”, era uscito nel
2006, e ora questo
terzo complica ulteriormente le cose.
Perché a fianco al
nuovo singolo How
Deep Is Your Love?,
un capolavoro, una viscerale sinfonia house-rock, sfilano canzoni piuttosto ordinarie
come il volatile Cure-ismo di Sail Away, la gratuità poppy di Miss You e Come Back To Me,
le vacuità soft rock di Blue Bird e It Takes Time To Be A Man, le stucchevoli venature soul
della title-track, l’inutilità funky di Never Gonna Die Again. Si salvano Roller Coaster, con
i suoi sapori Sixties tra Love e Beatles, e l’onestà devozionale di Children. Il risultato è che
su How Deep Is Your Love? ci si tornerà per l’eternità, e “In The Grace Of Your Love” rimane
un disco indie come tanti. In attesa che i Rapture si decidano a fare l’album della vita.
Donatella Bardi A Puddara è un vulcano ELEKTRA 1975
Vololibero fa un’opera meritoria ridando vita a una reliquia del pop italiano anni ’70, l’unico album inciso da Donatella Bardi
nel 1975 su Elektra. La Bardi, che è mancata nel 2001, era una stella folk, voce incantevole, credibilità artistica in un solido
retroterra nell’underground, donna dal fascino personale. Figlia del pittore Mario, aveva iniziato il suo percorso nel movimento milanese del ’68, esordi nella leggendaria band Il Pacco insieme a Camerini e Finardi. Con il primo avrà una lunga storia
d’amore, e ora Alberto nelle note del disco ricostruisce il loro rapporto, chiosando “La nostra storia durò cinque anni, fino
all’Alpe del Vice Re. L’ho amata molto”. Donatella è la voce che marchia a fuoco momenti diversi di quell’epica, apparendo
come uno spirito in Volo Magico N. 1 di Claudio Rocchi, Bambulé di Camerini, Tutto subito di Finardi, le ultime due con lo
pseudonimo di Caramella. L’Elektra aveva proposto direttamente a Donatella di fare l’album, che era nato durante una vacanza nello stesso ’75 alle isole Eolie, dove in quel periodo d’estate si trasferiva in blocco una scena milanese in pieno trip. Da
un’istantanea di amore contrastato declinata nei modi celesti del Rocchi più melodico come Perché dovrei credere a Punto
e a capo, un gioiello di aspre, liete ripartenze, di vita in pace, con quei rientri che danno bellissima riconoscibilità, passando
per Fratello Antonino, fragile, cadenzata, una luce che inquieta, una delle gemme dell’album, e il panoramico controcanto
pop di Aeroplano, un disco ancora palpitante di una luce speciale.
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Ice Kush
Foto: Advanced Seeds
45
MUSIC INTERVIEW
BOOMDABASH
Sono uno degli ensemble reggae
italiani più interessanti, vengono
da quella Giamaica italiana che è
il Salento e hanno pubblicato da
poco “Mad(e) In Italy”, il loro secondo album, un lavoro che segue
quello d’esordio, “Uno”, uscito nel
2008. Si chiamano Boomdabash
e con loro abbiamo parlato di
musica, che amano contaminare
con una fresca miscela di stili, dal
soul alla drum’n’bass, dall’hiphop al dubstep, dal rock allo ska,
e del rapporto che hanno con il
fumo, che vivono con altrettanta
di Carlo Vinci
freschezza.
Come nasce il progetto Boomdabash?
Boomdabash nasce come semplice
sound system, all’incirca dieci anni fa.
Eravamo piu’ semplicemente una crew
di mc’s e dj’s che proponeva selezioni
musicali. Ovviamente tutto questo accadeva prima di intraprendere la strada di
evoluzione artistica che ci ha poi portato
ad essere un vero e proprio gruppo musicale, che e’ quello che siamo adesso allo
stato attuale dei fatti.
Potete ricordare come vi siete avvicinati al reggae?
Se nasci in Salento, sia anagraficamente che musicalmente parlando, non puoi
parlare di avvicinamento al reggae. Il reg-
gae e’ ovunque, e’ sempre lì con te, non
ti ci puoi staccare perché noi salentini
abbiamo una vera e propria componente
genetica affine al battere e levare. Devi
solo imparare a farti educare dal reggae,
come ha fatto appunto Boomdabash.
Il Salento come la Giamaica…
Credo che la gente che vive in Salento sia
molto vicina al messaggio che promuove
la reggae music. Cultura, rispetto per le
tradizioni, amore per la propria terra e
per la propria gente, sono valori che rappresentano un forte punto di contatto tra
il Salento ed il reggae. Questo fa sì che i
salentini siano maggiormente inclini ad
abbracciare il reggae sia come modello
musicale che come modello comportamentale e di vita.
Questo è il vostro secondo album dopo
“Uno” del 2008, quali sono le principali
differenze tra i due lavori?
Innanzitutto differenze che riguardano la
produzione musicale. Abbiamo allargato
ancora un po’ la nostra vena artistica,
sperimentando ancora di più di quanto sia
stato fatto in “Uno”. Nel nuovo disco trovi
spunti di jungle, rocksteady, soul, hip hop,
tante cose differenti. Quindi sicuramente
parliamo di un prodotto molto più maturo. L’approccio alla produzione in definitiva e’ stato diverso e molto più curato.
Potete raccontare il vostro rapporto
con il fumo?
Tutti i membri di Boomdabash sono dei
fumatori. Per noi è una consuetudine,
fa parte del nostro modus vivendi. Non
riesco a ricordare quand’è stata l’ultima
volta che sono andato a dormire senza
fumare. Il nostro essere fumatori però non
deve interferire col nostro lavoro. Questo
significa ad esempio che quando siamo
in studio non fumiamo e quando siamo
in tour cerchiamo di salvaguardare un
minimo le nostre corde vocali cercando di
non esagerare.
Qualità preferite?
Sul gusto i vari membri di Boomdabash
sono molto diversi. Io preferisco l’hashish
alla marijuana, ma c’e’ chi non ne vuole
sentire parlare e fuma solo ed esclusivamente weed. Questione di gusti appunto.
Se siete favorevoli alla legalizzazione
e foste al governo come impostereste
le cose?
Da premettere che, sì, noi siamo favorevoli
all’uso e consumo di marijuana e hashish,
ma non simpatizziamo affatto per altre
tipologie di droghe chimiche. Non ci piacciono ecstasy, mdma, coca, eroina e schifezze del genere. Se dovessi pensare ad
un piano di legalizzazione delle droghe
leggere, credo che mi sentirei molto ispirato dal modello spagnolo. Dare la possibilità ai consumatori di coltivare la propria
marijuana, imponendo magari un limite
massimo per il numero di piantine, regolamentando semi, forniture e installazioni.
Lo spaccio però dovrebbe rimanere un
aspetto illegale, perché altrimenti un
provvedimento come questo che dovrebbe colpire le mafie al cuore rischierebbe
di favorirle maggiormente.
Potete dire qualcosa delle collaborazioni che ci sono nell’album?
In realtà c’e’ solo una collaborazione, che
e’ la presenza di Brusco su Monkey Town.
Questo perchè per adesso collaboriamo
con artisti con cui, aldilà dell’aspetto
professionale, c’è prima di tutto un forte
legame umano e amichevole, importantissimo per qualsiasi altro legame lavorativo. Brusco è un carissimo amico e
sostenitore di Boomdabash, e la stima è
ovviamente reciproca al 100%. Per questo abbiamo scelto lui per impreziosire
il nostro lavoro, amiamo le sue liriche
taglienti e l’energia della sua musica.
Progetti futuri dopo l’album?
Sicuramente un altro album al quale stiamo già iniziando a pensare da adesso.
Abbiamo in programma un altro clip del
prossimo singolo, qualche collaborazione di spessore in mente. Le cose da fare
sono tantissime, dovremo rimboccarci
le maniche e lavorare ancora più duramente.
Influenze oltre il reggae, c’è qualcosa
in musica ma anche non solo, che è
stato formativo per voi?
Ogni membro di Boomdabash viene da
diversi panorami musicali, quindi ognuno di noi ha diverse influenze musicali. Io
vengo dal punk, c’è chi viene dalla scena
raggamuffin salentina, chi dal rap, chi
dall’elettronica. Il nostro suono è l’unione
di tutte queste diverse esperienze musicali, unite dal reggae che fa da collante.
Vi si potrà vedere in giro per l’Italia in
autunno?
Certamente. Dopo novembre prossimo
ripartiremo con il tour invernale che sicuramente toccherà le maggiori città italiane, quindi restate in ascolto.
46
GUIDA AI CEPPI / INDICE PUBBLICITÀ / COLOFON
Shark Attack
Indice pubblicità
Jaun D´Calamo
Una varietà speciale, con il tocco indiscutibile della famiglia White, ma
con un effetto unico e rilassante. Accettiamo la proposta di Dinafem di
provare alcuni semi di Shark Attack e scopriamo una potente e decisa
dama bianca che ci apre le porte a uno spazio gradevole interno di
calma e dolce sensazione.
Durante l’ultimo decennio, la coltivazione
di varietà note come appartenenti alla famiglia White (Bianco/a in italiano) si è diffusa
parecchio, vincendo molti trofei e degustazioni e dimostrando il suo potere sia indoor
che outdoor. Le piante di questa famiglia a
predominanza indica si sono guadagnate la
fama meritata per l’incredibile rivestimento di resina che ha portato al loro nome,
così come per il caratteristico e penetrante odore che accompagna il loro potente
effetto. Ciononostante, con il tempo, la presenza dominante è diventata abituale e in
Olanda il suo nome è diventato sinonimo
di erba commerciale, come è accaduto anni
prima con la Skunk. La gente cominciava
a cercare qualcosa in più dei campioni tradizionali di White Widow e sono stati sperimentati nuovi incroci, cercando di trovare
varietà che conservassero il meglio della
linea indica ricoperta di bianco e che avessero qualcosa di diverso e nuovo.
È stata quindi creata la Shark Attack, unendo una linea di White Widow con la potente
Super Skunk per creare una varietà a predominanza indica più che evidente, con grandi foglie verde scuro e poca distanza internodale che formano una pianta dall’aspetto
compatto e facilmente controllabile, adatta
SHARK: UN MORSO ZUCCHERATO
Scheda tecnica della varietà
nel catalogo Dinafem
Genotipo:
Super Skunk x White
Widow
THC:
Alto (12%-16%)
CBD:
Alto
Produzione:
Media
Altezza outdoor: fino a due metri
e mezzo
Raccolto in outdoor: fino al 10 ottobre
Giorni di fioritura a 12 ore: 50-55
sia alla coltivazione indoor con poco spazio
disponibile, sia per coltivare in outdoor lontano da sguardi indiscreti.
Dopo aver parlato con un coltivatore con
esperienza che ci ha dato dettagli molto
positivi su questa varietà e ci ha offerto di
degustare una cima odorosa, la proposta
di Dinafem di provare alcuni semi freschi
di Shark Attack sembrava quasi scontata.
Abbiamo trovato subito uno spazio adatto
in indoor e in outdoor e la sua presenza è
passata da aneddotica a totalmente dominante nell’area di coltivazione. Il comportamento di questa varietà, partendo dalla
tipica confezione Dinafem con dieci semi,
è stato buono dalla germinazione e in tutti
i substrati: armadio indoor sotto fonti HPS,
balcone in contenitori e un orto all’aperto,
dove la Shark Attack ha dimostrato il suo
potere vegetativo superando il resto delle
coltivazioni.
A gradi linee, nella coltivazione di questa
varietà si manifestano due fenotipi principali: il primo, di grandezza maggiormente
controllata, eredita buona parte delle caratteristiche della White Widow, con un aspetto tozzo e foglie grosse; l’altro, sebbene
mantenga le stesse caratteristiche generali
di indica di color verde scuro, si può distinguere per le foglie più affilate e una maggior
forza vegetativa, il che permette in outdoor
di ottenere esemplari di altezza superiore
rispetto a quelli della famiglia White. Veder
crescere un esemplare di Shark Attack con
questi tratti affilati di una potente indica ibrida anticipa questo aroma denso e
potente e il suo impareggiabile effetto rilassante, che presto scopriremo.
Questi due fenotipi caratteristici della Shark
Attack di Dinafem che abbiamo descritto e
paragonato con altri coltivatori, hanno in
comune uno sviluppo molto simile della
fioritura, con una buona formazione di cime
ricoperte da uno strato bianco di resina. Il
risultato è molto stabile e si ottiene dopo
50-55 giorni di fioritura (l’azienda consiglia che gli ultimi 5 giorni la pianta venga
tenuta al buio per stimolare al massimo la
sua capacità di formazione di un rivestimento estremo di resina). Questa varietà è
ampiamente apprezzata sia da chi ricerca
un effetto particolarmente rilassante e officinale, sia da chi ama degustare un’erba che
ricorda i momenti migliori della vecchia
scuola olandese. Queste due caratteristiche
sono le più ricercate:
Da una parte, l’elevata concentrazione
di CBD o Cannabidiol rilevata nella Shark
Attack la trasforma in una varietà adatta
a chi ne fa uso per le proprietà medicinali
della cannabis. questo è dovuto alle proprietà specifiche del CBD come l’influenza
sul rilassamento muscolare, l’effetto sedati-
Colofon
Nome
Pagina
Atami
Atami
Big Budda
Biologika
Buddha Seeds Bank
Campo di Canapa
Chacruna
Dinafem Seeds
Dinafem Seeds
Ed Rosenthal
Fiori di Campo
Foglie D’Erba
Fral
Grow Hemp Shop Amsterdam
Growshop Area 51
Hemp-orio
Hemporium
IL Giardino Idroponico
It Grow
Jorge Cervantes
L’Hempirico
Mycologics
Mysticanza
New Energy
Orto Biologico
Orto Biologico Shop
Plagron
Procare
Royal Queen Seeds
Secret’s Garden
Seedsman
Serious Seeds
Strain.it
Sweet Seeds
Sweet Seeds
World of Seeds
Wunderland
10
48
24-25
37
17
43
24-25
1
5
29
43
24-25
43
24-25
24-25
24-25
24-25
43
32
41
24-25
43
24-25
24-25
43
24-25
2
43
32
24-25
37
37
43
1
47
13
37
L’imperdibile SSIT 6/2011
esce il 11 novembre 2011
vo e le proprietà palliative sulla nausea e la
mancanza di appetito, sull’ansia, le infiammazioni e le convulsioni. Tutto ciò trasforma
la Shark Attack in una varietà con un effetto
molto diverso da quello puramente narcotico, che molti coltivatori associano erroneamente alla linea di piante White. Si tratta
dunque di una pianta adatta a chi ricerca le
migliori proprietà officinali e a chi la coltiva
per ottenere una varietà particolarmente
rilassante per i momenti che seguono una
lunga giornata di lavoro o per quando tornano a casa dopo un pesante viaggio.
Oltre a ciò, la Shark Attack è anche una
varietà che apporta un aroma e un sapore
eccezionali. Le proprietà officinali e rilassanti non sono l’unico motivo interessante per
provare questa varietà. Il suo sapore fruttato, penetrante, dolce e odoroso, ci ricorderà sin dall’inizio le visite ad Amsterdam
nell’ultimo decennio del XX secolo, quando
la White Widow cominciò a irrompere nel
mercato con il potente odore di indica e
continuavano a sorprenderci le cime dure e
ricoperte da uno strato incredibile di resina.
Man mano che l’offerta di varietà si diffe-
Soft Secrets Italia è pubblicato da:
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P.O. Box 362, 5460 Veghel, Paesi Bassi
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Collaboratori: Ed Rosenthal, Franco
Casalone, Jorge Cervantes, Enrico Fletzer,
Monsignor Jose Maria, Giovanna Dark,
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intendersi implicitamente d’accordo con i
contenuti pubblicati. Nessun contenuto di
questa pubblicazione può essere copiato o
riprodotto in alcun formato senza autorizzazione degli editori.
renzia ed è difficile conoscerle tutte, non è
male avere a portata di mano una soluzione
sicura come questa.
Ho detto che ricorda questo antico e delizioso odore, che lo evoca, ma non è solo
un ricordo, è molto più reale ed è qui e ora
fra di noi. Degustare un campione di Shark
Attack ci riporta indietro nel tempo, all’inizio di ogni buona fumata, evocando questo passato glorioso della famiglia White
e degli anni d’oro olandesi. Il morso dello
squalo ci riporta comunque alla realtà viva
e rilassante. Una buona sigaretta di Shark
Attack invita alla conversazione rilassata,
calmando l’ansia dei fumatori più avidi e
delle persone generalmente inquiete, che
si fermano finalmente quando lo squalo
altera la loro coscienza, sfruttando momenti unici di calma. In un mondo sempre di
corsa come il nostro, è sempre più difficile
godersi questi momenti di tranquillità e la
Shark Attack può essere uno strumento per
gli sciamani contemporanei che vogliano
creare e far fluire spazi unici di rilassamento.
» www.dinafem.org
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Miglior Banca di Semi
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di qualità superiore con cime
dense e di gran produzione di
resina, intenso aroma dolce e
incensato, fiorazione rapida,
forte effetto e gran vigor ibrido.
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Caramel. Automatica di
qualità superiore, con cime
dense e gran produzione
di resina, intenso aroma
dolce con toni terrosi, rapida
¿RULWXUD HIIHWWR IRUWH H JUDQ
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Fioritura Indoor: 6 settimane
Racolta Indoor / Outdoor:
9 settimane dalla germinazione.
Altezza: 40-110 cm.
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superiore con cime dense e
gran produzione di resina,
intenso aroma dolce e
muschiato, rapida fioritura,
forte effetto e gran vigor
ibrido.
$XWR¿RUHQWH
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Fioritura Indoor: 5 settimane
Racolta Indoor / Outdoor:
8 settimane dalla germinazione.
Altezza: 40-90 cm.
!
va
o
Nu
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va
o
Nu
3 s. 20€ / 5 s. 33€ / 10 s. 66€
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Prima evoluzione della genetica
Fast Bud. Varietà autofiorente
di buona produzione con grandi
cime caricate di abbondante e
aromatica resina. Nuova versione
più produttive e aromatica.
Produce piante molto vigorose e
con abbondanti rami laterali, che
raggiungono un’altezza tra 40 e 90
cm.
Potente effetto e aromi dolci con
tonalità esotiche procedenti della
VXDHUHGLWjGLHVHO$XWR¿RUHQWHFRQ
¿RULWXUDPROWRYHORFH
Prima evoluzione della genetica Speed Devil, sviluppata
durante la stagione 20092010.
In questa versione, si ha
aumentato la media della
grandezza delle piante che
si mette tra 70 e 80 cm.
Maggiore formazione di
cristalli di resina e aroma
molto più intenso, dolce e
muschiato che ricorda lievito
e formaggio.
$XWR¿RUHQWH
AUTO
Fioritura Indoor: 6 settimane
Racolta Indoor / Outdoor:
9 settimane dalla germinazione.
Altezza: 100-150 cm
AUTO
$XWR¿RUHQWH
Fioritura Indoor: 5 settimane
Racolta Indoor / Outdoor:
7 ½ settimane dalla germinazione.
Altezza: 40-90 cm
$XWR¿RUHQWH
AUTO
Fioritura Indoor: 5 settimane
Racolta Indoor / Outdoor:
2 mese dalla germinazione.
Altezza: 70-80 cm
!
va
o
Nu
3 semi 25€ / 5 semi 42€
10 semi 84€
Cream Caramel Black Jack
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Black Domina
x
Jack Herer
1o Premio
Indoor Bio Cannabis
Champions Cup
S.A.D. S.1
Jack 47
®
Sweet Afgani Delicious
*Fast Bud #1
Indica/Sativa: 50%-50%
3 s. 24€ / 5 s. 40€
10 s. 80€
3 s. 19,50€ / 5 s. 32,50€
10 s. 65€
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Ice Cool
3 semi 24€ / 5 semi 40€
10 semi 80€
Grande
calo dei
prezzi!
*Speed Devil #1
3s. 14,90€ / 5s. 24,80€
10s. 49,60€
3s. 17,50€ / 5s. 29€
10s. 58€
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NYD
x
Nafarroa Diesel
Jack Herer
x
Ak 47
Autopollinizazione
Black Domina
Indica/Sativa: 90%-10%
!
va
o
Nu
3 semi 19,50€ / 5 semi 32,50€
10 semi 65€
*Big Devil #1
®
Blue Black
x
Maple Leaf Indica
x
White Rhino
Speed Devil #2
Prima evoluzione della genetica
Big Devil. Varietà autofiorente
e femminizzata di taglia grande,
come risposta alla domanda dei
nostri clienti che sollecitavano
autofiorenti di un maggior
portamento abbiamo selezionato
questa genetica che raggiunge
un’altezza de 1-1,5 m. Più
produttive e più aromatica
che la sua anteriore versione,
cime resinose e compatte con
numerosi rami laterali. Aromi
dolci e incensati con tocchi di
Skunk.
3s. 19,90€ / 5s. 33€
10s. 66€
1o Premio
OutdoorCannabis
Champions Cup
!
va
o
Nu
3 s. 22€ / 5 s. 36,50€ / 10 s. 73€
®
®
!
va
o
Nu
$XWR¿RUHQWH
AUTO
Fioritura Indoor: 5 settimane
Racolta Indoor / Outdoor:
8 settimane dalla germinazione.
Altezza: 40-90 cm
Green Poison
®
Ingredienti Segreti
Indica/Sativa: 90%-10%
Indica/Sativa: 25%-75%
Indica/Sativa: 40%-60%
3 s. 18,50€ / 5 s. 30,50€
10 s. 61€
3 s. 33€ / 5 s. 55€
10 s. 110€
3 s. 29,30€ / 5 s. 48,80€
10 s. 97,50€
Indica/Sativa: 70%-30%
3 s. 22,50€ / 5 s. 37,50€
10 s. 75€
Cream 47
a!
ov
u
N
Snow Fruit Sweet Cheese Double White
®
Ingredienti Segreti
®
Cheese
x
Black Jack
White Widow
x
Great White Shark
Indica/Sativa: 90%-10%
Indica/Sativa: 30%-70%
Indica/Sativa: 60%-40%
3 s. 24,90€ / 5 s. 41,50€
10 s. 83€
3 s. 29,70€ / 5 s. 49,50€
10 s. 99€
3 s. 19,50€ / 5 s. 32,50€
10 s. 65€
Sweet Tai
®
Indica/Sativa: 30%-70%
3s. 17,50€ / 5s. 29€ / 10s. 58€
Wild Rose
®
®
Indica/Sativa: 35%-65%
3s. 21€ / 5s. 35€ / 10s. 70€
Mohan Ram
Indica/Sativa: 85%-15%
3s. 20€ / 5s. 33€ / 10s. 66€
Ganesh Spirit Flash Back#2 Psicodelicia Botafumeiros
®
Indica/Sativa: 40%-60%
3s. 21€ / 5s. 35€ / 10s. 70€
®
Cream Caramel x AK 47
®
®
®
Indica/Sativa: 40%-60%
Indica/Sativa: 30%-70%
Indica/Sativa: 25%-75%
3s. 19,50€ / 5s. 32,50€ / 10s. 65€ 3s. 19,50€ / 5s. 32,50€ / 10s. 65€ 3s. 26,50€ / 5s. 44€ / 10s. 88€
Indica/Sativa: 50%-50%.
Fioritura Interna: 9 settimane.
Raccolta Esterna:
Inizio Ottobre.
3 s. 28,50€ / 5 s. 47,50€
10 s. 95€
Una Combi
nazione M
agistrale di
o
Dolcezza e P
tenza!
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pefacenti di New York del 1961 e tabella del decreto ministeriale 27/7/1992. In Italia la coltivazione di Canapa è vietata (artr.28 e 73 del dpr 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (art.17 dpr 309/90)
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