!" # $%% $& ' !()* )"!' +++'% '# $%% $' CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE 2007-2008 Informazioni sulla vaccinazione antinfluenzale. A cura URP Aziendale Stampa ottobre 2007 Ogni anno l’influenza e le sindromi ad essa correlate costringono a letto milioni di persone, con costi sociali altissimi. Secondo il Ministero della Salute circa il 5-10% della popolazione è colpito, all’inizio dell’inverno, dal virus, che subendo continue, all’immunità acquisita piccole durante variazioni la non stagione consente influenzale precedente di svolgere un effetto protettivo nei confronti dei virus circolanti negli anni successivi. Per questo è importante ogni anno vaccinarsi. L’influenza infatti, pur avendo nella maggioranza dei casi un decorso benigno, può causare gravi complicanze soprattutto in soggetti fragili, come bambini, anziani o persone con patologie croniche. In questo opuscolo sono riportate le regole base per prevenire l’influenza ed informazioni utili sulla vaccinazione, secondo quanto raccomandato recentemente dal Ministero della Salute( Circ. 1/2007). 2 1. La prevenzione dell’influenza. La trasmissione del virus avviene per via aerea attraverso gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate da secrezioni respiratorie. Per questo una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può essere determinante nel limitare la diffusione dell’influenza. Le misure di protezione personali (quindi non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza sono: 1) lavaggio frequente delle mani (in assenza di acqua usare gel alcolici); 2) buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti di tessuto o utilizzare una sola volta quelli usa e getta, lavarsi le mani); 3) isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale (evitare quindi di recarsi a lavoro quando la sintomatologia influenzale è confermata dal medico curante, per non contribuire alla diffusione del contagio); 4) uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale, quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali). 3 2. La vaccinazione antinfluenzale La vaccinazione rappresenta il metodo più efficace e sicuro per prevenire l’influenza e le sue complicanze. La composizione dei vaccini viene aggiornata di anno in anno, poiché, come sopra detto, il virus dell’influenza muta di anno in anno. In presenza di una buona corrispondenza tra la composizione del vaccino e i virus influenzali circolanti l’efficacia stimata in soggetti adulti sani varia tra il 70 e il 90%, mentre nei bambini e ragazzi sino a 16 anni oscilla tra il 60-70%. Le finalità della vaccinazione sono duplici: 1) protezione individuale, con induzione di adeguata risposta immunitaria al virus. Ciò è particolarmente importante per soggetti per i quali le complicanze dell’influenza sarebbero particolarmente gravi (ultrassessantacinquenni e soggetti affetti da particolari malattie); 2) prevenzione collettiva, con riduzione del numero di malati e trasmissione del virus da parte di soggetti infetti ad altri componenti della collettività. Il vaccino antinfluenzale è indicato per la protezione di tutti quei soggetti che non abbiano specifiche controindicazioni alla sua somministrazione. Pertanto è raccomandato per: 1. soggetti di età pari o superiore a 65 anni; 2. bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da: a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva (BPCO) 4 b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite c) diabete mellito e altre malattie metaboliche d) malattie renali con insufficienza renale e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie f) tumori g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici. j) patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari); 3) Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; 4) Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Diversi studi hanno messo in evidenza il rischio di complicazioni in seguito all’influenza, anche in assenza di condizioni predisponenti, per le donne al terzo trimestre di gravidanza o nelle prime fasi del puerperio. Nel corso del primo trimestre di gravidanza l’effettuazione della vaccinazione antinfluenzale deve essere subordinata ad una accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio da parte del medico curante, dal momento che la letteratura scientifica riguardante gli effetti della vaccinazione eseguita in questa fase della gravidanza è scarsa e non esaustiva; 5 5) Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti. Tali soggetti risultano particolarmente fragili nei periodi di maggior circolazione dei virus influenzali. Essendo generalmente portatori di condizioni individuali o di specifiche patologie che predispongono alle complicanze e rendono severo il decorso della malattia è opportuno che i ricoverati in strutture di lungodegenza eseguano la vaccinazione, anche perché la vita in comunità rende più facile il contagio interumano; 6) Medici e personale sanitario di assistenza; 7) Familiari e operatori a contatto con soggetti ad alto rischio. Tale categoria diventa un importante elemento per ridurre il rischio di trasmissione, soprattutto quando i soggetti ad alto rischio non possono esser vaccinati a causa dell’esistenza di controindicazioni alla vaccinazione (v. paragrafo 4) 8) Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, al fine di ridurre anche la morbilità e di conseguenza l’assenza dal lavoro attribuibile all’influenza i cui sintomi clinici si manifestano per 5-7 giorni, anche se tosse o malessere generale possono perdurare per più tempo. La vaccinazione antinfluenzale è quindi raccomandata a: a) Forza Armate b) Forze di Polizia inclusa la Polizia Municipale c) Vigili del Fuoco e Personale della Protezione Civile d) addetti a Poste e Telecomunicazioni e) Volontari dei servizi Sanitari di Emergenza f) Personale di assistenza in case di riposo, asili nido, scuole dell’infanzia dell’obbligo; 9) Soggetti che per motivi di lavoro sono a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani. La vaccinazione è finalizzata a mantenere in salute questa categoria di soggetti, che, oltre a coloro che sono coinvolti nell’allevamento, comprende operatori che svolgono importanti funzioni di vigilanza e controllo sulla salute animale. 6 La vaccinazione è pertanto raccomandata a: a) allevatori b) addetti all’attività di allevamento c) addetti al trasporto di animali vivi d) macellatori e vaccinatori e) veterinari pubblici e libero-professionisti; 2.1 Il vaccino anti-pneumococco per gli anziani e soggetti a rischio In concomitanza con la vaccinazione antinfluenzale è offerta gratuitamente la vaccinazione antipneumococcica ai soggetti al di sopra dei 64 anni che presentino uno dei seguenti fattori di rischio: a. b. c. d. e. f. g. h. i. Cardiopatie gravi scompensate Broncopneumopatie croniche ostruttive Diabete mellito in precario compenso metabolico Epatopatie croniche Insufficienza renale cronica Immunodeficienze Soggetti ospiti di comunità Malattie croniche del sistema emopoietico Asplenia anatomica o funzionale in soggetti di qualsiasi età. 3. Quando vaccinarsi Il periodo indicato per la vaccinazione antinfluenzale è dal 1° novembre sino a fine dicembre, considerati gli studi sull’andamento delle precedenti epidemie influenzali e le condizioni climatiche del nostro paese. 7 Non vi sono comunque controindicazioni alla persone asintomatiche vaccinazione di anche nel periodo di picco epidemico (previsto nella terza settimana di gennaio), benché una vaccinazione troppo tardiva potrebbe non conferire una reazione immunitaria sufficiente a prevenire la malattia. 4. Controindicazioni e precauzioni Il vaccino antifluenzale non deve essere somministrato a: 1) lattanti al di sotto dei 6 mesi: 2) soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione od ad uno dei suoi componenti; 3) una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rinviata a guarigione avvenuta; 4) la comparsa di Sindrome di Guillaim Barrè nelle 6 settimane successive alla vaccinazine antinfluenzale effettuata in anni precedenti o manifestatasi senza alcun rapporto con la vaccinazione costituisce motivo di precauzione riguardo alla somministrazione di ulteriori dosi. 4. Reazioni indesiderate Gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione del vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema, gonfiore del sito di iniezione. Le reazioni sistemiche comuni includono malessere generale, febbre, mialgie con esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione del vaccino e durata di 1 o 2 giorni. Raramente sono state segnalate reazioni allergiche. 8