IL VISITATORE
Perché quell’uomo in frac, dall’aspetto gioviale e dai modi giocosi,
si è introdotto nella casa di Sigmund Freud alla vigilia della sua cacciata
da Vienna ad opera degli invasori nazisti? Perché si prende gioco del
grande medico austriaco, ridicolizzandone le teorie antireligiose,
minando una dopo l’altra le sue più profonde e radicate convinzioni in
materia di fede? Per quale motivo questo singolare “Visitatore”
conosce ogni più intimo segreto del suo celebre interlocutore, ed è al
tempo stesso abile nel proteggere un’identità che risulta
impenetrabile anche per il padre della psicanalisi?
“Il visitatore”, dramma in due atti che la Compagnia Teatrale “La
Sveglia” porta in scena dal 2012, è un autentico capolavoro di scrittura
teatrale. Ponendo gli spettatori di fronte ad una situazione ricca di
mistero e fascino, costellata di innumerevoli interrogativi circa
l’identità e le motivazioni di questo bizzarro personaggio, l’opera di
Eric-Emmanuel Schmit arriva progressivamente a suscitare emozioni e
riflessioni sempre più profonde, toccando con straordinaria originalità
i grandi temi dell’esistenza umana e dei rapporti con il Divino.
I personaggi di questa pièce vivono sospesi nel dubbio: ogni volta
che le nebbie sembrano diradarsi, accade qualcosa che obbliga questi
ultimi – e con essi gli spettatori – a ricominciare da capo, a rimettere in
discussione tutte le certezze acquisite sino a quel momento, a
riconsiderare la storia e la propria esistenza alla luce di qualcosa che
sfugge agli occhi. Qualcosa che esiste, che percepiamo senza vedere. O
che decidiamo di ignorare pur avvertendone la presenza. Un
misterioso Visitatore. Una voce di speranza nella sofferenza. “Un
mistero, non un enigma”.
Mario Ghisalberti, istrionico regista senese noto per l’allestimento
di commedie brillanti e di grande successo, rapito dalla magia di
questo splendido testo teatrale ha scelto di cogliere fino in fondo la
sfida, curando la regia ed interpretando straordinariamente un
Sigmund Freud coraggioso e sofferente, affiancato in questo da alcuni
dei suoi più fedeli attori: Silvia Olmastroni nel ruolo di Anna Freud,
Giuseppe Gugliotti nei panni di uno spietato ispettore della Gestapo
ed Andrea Cannoni nel ruolo del misterioso Visitatore.
Andrea Cannoni
ÉRIC-EMMANUEL SCHMITT
Éric-Emmanuel Schmitt è un drammaturgo e scrittore francese. Di
origini franco-irlandesi, nonostante i genitori fossero entrambi degli
sportivi, Eric Emmanuel Schmitt preferisce dedicarsi agli studi letterari,
diplomandosi al conservatorio di Lione. Qui coltiva i suoi due principali
interessi: la musica e la filosofia. Nel 1983 si laurea con la tesi "Diderot e
la metafisica" all'École Normale Supérieure de la rue d'Ulm.
Nel 1991 intraprende l’attività di drammaturgo alla quale poi affianca
quella di saggista e romanziere. La sua commedia “Il visitatore”, scritta
nel 1993, vince tre Premi Molière come "Rivelazione teatrale", "Miglior
autore", "Miglior spettacolo di teatro privato". La prima messa in scena
italiana è del 1996 ad opera del regista Antonio Calenda, con Turi Ferro e
Kim Rossi Stuart.
Tema portante delle opere di Schmitt è l'indagine su quanto siano
complessi e per nulla scontati i rapporti nella vita privata. Ai suoi romanzi
e alle sue pièce teatrali l'autore dà spesso un taglio filosofico, talvolta
religioso, ma ciò che più balza all'occhio è il lato introspettivo, psicologico
delle vicende così come dei personaggi.
LA SVEGLIA ONLUS
Il Gruppo teatrale “La Sveglia” nasce come diretta emanazione del
Centro Culturale omonimo, sorto a Siena nel 1989, per la diffusione del
teatro amatoriale. L’attività teatrale del Gruppo ha come finalità sia
quella di raccogliere fondi per opere di solidarietà che quella di
avvicinare a questa forma d’arte tutti coloro che lo desiderano.
La Sveglia porta in scena commedie brillanti di autori italiani,
francesi, inglesi e americani ma non disdegna, all’occorrenza, di
cimentarsi anche con pièce teatrali impegnate come quella de “Il
Visitatore” di Eric-Emmanuel Schmitt.
Dai primi lavori rappresentati in un teatrino parrocchiale nei primi
anni Ottanta del Novecento il Gruppo si è andato sempre più
allargando ed è oggi una realtà cittadina composta da persone di
diverse estrazioni culturali, politiche e religiose.
GRUPPO PRATESE DI DIALOGO FRA PERSONE DI CONVINZIONI DIVERSE
Il Gruppo pratese è uno dei gruppi di dialogo che esistono in Italia,
Europa e America del Sud fra persone credenti e persone senza un
riferimento a una fede religiosa, accomunate dal desiderio di
collaborare a comporre nella fraternità la famiglia umana.
È un dialogo che si sviluppa sull’approfondimento e la promozione
di valori umani condivisi nella vita e nella riflessione. Si
approfondiscono temi come “laicità e fede” e di attualità, si animano
iniziative sociali, culturali e di solidarietà.
È un dialogo a “tutto campo” perché nasce da una apertura
all’altro che si radica nell’intimo del pensare e dell’agire. Dialogare da
posizioni diverse è possibile se da entrambe le parti c’è:
- la consapevolezza della propria identità; - il totale rispetto per l’altro
e la sua cultura; - la reciprocità di chi sa di avere molto da dare e
altrettanto da ricevere; - l’inesauribile pazienza ad ascoltare per capire
e confrontarsi con le ragioni altrui, ritenute sempre e comunque un
arricchimento; - la consapevolezza che le convinzioni dell’altro hanno
la piena dignità quanto le nostre.
In collaborazione con
Gruppo pratese di dialogo fra persone di convinzioni diverse
presenta
Due atti di
Eric-Emmanuel Schmitt
Con (in ordine di apparizione)
Mario Ghisalberti
Silvia Olmastroni
Giuseppe Gugliotti
Andrea Cannoni
Con la indispensabile collaborazione di
Caterina Paoli
Ernesto Scalese
14 DICEMBRE 2013 ore 16.15
PRATO - TEATRO KOLOSSEUM
A seguire dialogo a più voci sui temi trattati nella pièce
Quanto raccolto sarà devoluto alla popolazione delle Filippine colpita dal tifone
attraverso l’Associazione AMU - Azione per un Mondo Unito onlus - http://www.amu-it.eu/