osservatorio astronomico galileo galilei

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OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO
GALILEI
28019 SUNO (NO) - Tel. 032285210 – 335 275538
apansuno @ tiscalinet.it
www.apan.it
BOLLETTINO N. 327
Mercoledì 20 novembre 2013, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del terzo
mercoledì di ogni mese si parlerà sul tema “la fabbrica degli elementi”. Al termine, se il cielo sarà
sereno, si potranno fare delle osservazioni al telescopio.
La Luna avrà superato il plenilunio ma sarà visibile tutta sera. Sarà molto luminosa. Si potranno
vedere le costellazioni autunnali e qualche oggetto del profondo cielo. Data la presenza della Luna
sarà difficoltoso riuscire a vedere nebulose e galassie ma si potranno scorgere gli ammassi stellari.
Giove sarà visibile nei Gemelli vicino alla Luna. Sarà ancora basso all’orizzonte est. Nei prossimi mesi
sarà visibile per tutta la notte.
Marte sorgerà a tarda notte nel Leone.
Saturno e Mercurio saranno difficilmente visibili al mattino nella la Bilancia. Venere sarà osservabile
alla sera al tramonto nel Sagittario.
RECENSIONI
ROBERTO CASATI
DOV’È IL SOLE DI NOTTE?
Lezioni atipiche di astronomia
Raffaello Cortina Editore, 2013
Formato 14x22 cm; pagine 220
€ 19.00
Il Sole di notte è da qualche parte sotto l'orizzonte, ma sapreste
dire dove? Sapreste spiegare le stagioni o le fasi della Luna a un
bambino? Come vede il cielo chi abita all'Equatore? Perché ai Poli
un giorno è lungo un anno? E perché non ci sono mai eclissi con la
Luna nuova?
Questo libro, scritto da un esperto di scienze cognitive astrofilo
impenitente, propone al lettore una affascinante riconquista del
cielo. Una divertente astronomia immaginaria semplifica i
movimenti degli astri e permette di spiegare i fenomeni nel modo
più chiaro. Il lettore impara che, cambiando punto di vista, il cielo
rivela i suoi segreti.
(a cura di Silvano Minuto)
MERIDIANE E QUADRANTI SOLARI
AREZZO
Palazzo della Fraternita
Continuiamo l’esame dell’orologio di Arezzo del Palazzo della Fraternità iniziato nel precedente
bollettino n. 326.
Il primo orologio vi fu installato, nel 1552, da Felice da Fossato. Il quadrante è particolarmente
interessante (fig. n. 2), perché costruito secondo il principio di Tolomeo: la lancetta dei minuti manca,
mentre le ore sono indicate da una lancetta a forma di trifoglio che descrive un giro completo in 12 ore
sul fondo bianco, con cifre romane, del quadrante.
La parte centrale del quadrante è occupata da un disco piatto il cui centro, a forma di calotta
emisferica, rappresenta la Terra. Attorno ad essa il globo lunare e il disco del sole, aureolato,
descrivono i loro movimenti di rivoluzione diurna. Il globo lunare è posto eccentricamente sul disco
piatto e descrive, con questo, una rivoluzione intorno alla Terra in un giorno lunare. Descrive inoltre un
giro intero su se stesso in un mese sinodico per rappresentare le fasi lunari con le sue metà, chiara e
scura.
Sulla parte centrale del disco piatto sono riprodotti un triangolo (trigono), un quadrato (quadrante) e un
esagono (sestile), che servivano anticamente agli astrologi per trarre l’oroscopo.
(continua)
A cura di Salvatore Trani
CONSIGLI PER L’OSSERVAZIONE
GIRAFFA (Camelopardalis - Camelopardali - Cam)
Culmina al meridiano intorno alle ore 22 del 23 gennaio.
Copre 757 gradi quadrati e contiene 50 stelle più brillanti della sesta magnitudine.
Costellazione circumpolare inventata nel 1624 Jacob Bartsch, genero di Keplero, per nominare una
zona di cielo contenente solo deboli stelle. Essendo una costellazione recente non è legata ad
avvenimenti mitologici. Si può rintracciare facilmente tra la costellazione dell'Auriga e la Polare.
Alfa 
AR 04h 54 m – D + 66° 21’ - Mag. 4.3 – Sp B0
E' inferiore alla beta in quanto a magnitudine, che risulta essere di 4.3, mentre lo spettro è di classe
B0. Si tratta di una stella molto luminosa, distante 3300 anni luce e con temperatura superficiale che
sfiora i 40.000° K.
Beta 
AR 04h 03 m – D + 60° 27’ - Separazione 80.8” – Mag. 4.0 e 8.6 – AP° 208
Stella doppia con componenti di mag. 4.0 e 8.6 separate da 81". I colori sono giallo e blu. Facile da
osservare anche con un binocolo.
11 e 12 Camelopardalis
AR 05h 06 m – D + 58° 58’ - Separazione 108.5” – Mag. 5.4 e 8.5 – AP° 8
Ampia doppia visibile con un binocolo. Mag. 5.4 e 6.5 separate da 108". Classi spettrali B3 e K0.
53 Camelopardalis
AR 08h 02 m – D + 60° 19’ - Mag. 6.0 – Sp A2
Al limite della visibilità ad occhio nudo. Non è affatto facile trovare questo astro di mag. 6, posto nello
spigolo orientale sud della costellazione. E' lontano 321 anni luce e brilla come 31 Soli. La sua
caratteristica saliente è quella di presentare fortissimi campi magnetici estremamente superiori a quelli
delle altre stelle.
 (Struve) 1694 o 32 Cam (Hevelius) o 121 Piazzi
AR 12h 49 m – D + 83° 25’ - Separazione 21.6” – Mag. 5.3 e 5.8 – AP° 326
Non viene riportata nel catalogo di Flamsteed e quindi è improprio chiamarla 32 Camelopardalis o 32
Cam. Questo fatto ha ingenerato numerose confusioni. Stella doppia con componenti di mag. 5.3 e
5.8 separate da 21.6". Colori Blu bianco-verdastro. Facile in piccoli telescopi.
T Camelopardalis
AR 04h 40 m – D + 66° 09’ – Tipo Mira - Mag. 7.3 – 14.4 – periodo 373 gg
La variabile più brillante (al massimo) della costellazione è la R Cam, difficilissima da trovare. Molto
più agevole è invece T Cam, localizzata a 1.4° ad ovest della Alfa. Mag. da 7.3 a 14.4 in 373 giorni.
Rossa tipo Mira.
IC 342
AR 03h 47 m – D
+ 68° 06 - Tipo
Galassia
Dimensioni
22x22’ – mag.
8.4
È una galassia
che ci appare
vista
frontalmente
e
che appartiene al
Gruppo Locale.
La stima della
sua distanza la
collocano a circa
11 milioni di anni
luce.
È molto estesa e
quindi con una
bassa luminosità
superficiale. Con
piccoli strumenti
si può recepire
solo
la
zona
centrale mentre
per
vedere
i
bracci
occorre
rivolgersi
alla
fotografia.
NGC 1502
AR 04h 08 m – D + 62° 20’ – Tipo Ammasso - Dimensioni 7’ – mag. 5.7
Ammasso aperto contenente 45 stelle di luminosità tra la 7^ e la decima mag.; diametro di 7'. Visibile
con un binocolo e con un piccolo telescopio.
NGC 2403
AR 07h 37 m – D + 65° 36’ – Tipo Galassia - Dimensioni 25.5 x 13.0’ – Mag. 8.5
Galassia a spirale vista praticamente di fronte. Si trova a circa 8 milioni di anni luce e sembra sia
legata al gruppo cui fanno parte M 81 e 82 (Orsa Maggiore). Con un piccolo strumento si può
osservare come una macchia luminosa. Risulta molto estesa e quindi con luminosità superficiale
bassa. Si può rintracciare un grado ad ovest della stella 51 Cam.
GIUSEPPE ROLENZONI
Giuseppe Lorenzoni (Rolle, 10 luglio 1843 – Padova, 6 luglio 1914) è stato un astronomo e scienziato
italiano
Figlio di Giovanni, maestro elementare, si trasferì presto a
Follina. Intraprese i primi studi a Ceneda, iscrivendosi poi
all'Università di Padova.
Laureatosi in ingegneria nel 1864, divenne assistente di
Giovanni Santini all'osservatorio astronomico di Padova già
dall'anno precedente. Nominato astronomo aggiunto nel 1872,
nel 1877 divenne direttore dell'osservatorio, incarico
conservato sino alla fine del 1912 quando si ritirerà per motivi
di salute.
Dal 1866 fu inoltre professore di astronomia e, per vari anni,
anche di geodesia. Dal 1891 al 1894 è preside della facoltà di
scienze.
È stato autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche che
toccano la meteorologia, l'astronomia di posizione e la
meccanica celeste, la spettroscopia, la geodesia e l'ottica
geometrica e tecnica con contributi originali e fondamentali, fra
cui particolarmente importanti quelli di gravimetria, partecipando attivamente ai lavori della
Commissione Geodetica Italiana e facendo di Padova un'importante stazione gravitometrica internazionale.
Fu socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei dal 1883, dell'Accademia Nazionale delle Scienze dal
1895 e di altre importanti accademie e società scientifiche italiane e internazionali.
LE COSTELLAZIONI CHE NON CI SONO PIÙ
Le costellazioni hanno subito variazioni e modifiche nel corso dei secoli, alcune sono nate in epoche
medioevale e altre sono definitivamente scomparse nei secoli successivi.
Emisfero boreale: PICCOLO TELESCOPIO DI HERSCHEL
Flamsteed creò anche un "Piccolo telescopio di Herschel", situato tra il Toro e Orione, che non ebbe
tuttavia maggior fortuna del “Grande Telescopio di Herschel”.
Una sua rappresentazione insieme ad altre costellazioni perdute in una carta stampata nel 1804,
appartenente all’Atlas Célèste di John Flamsteed
Fonte UAI
SURF DI NOTTE: VARAZZE CI METTE LA LUCE
Il Comune installerà uno spot luminoso sul molo
È stato approvato in Liguria, a Varazze, il
progetto definitivo -esecutivo per l’installazione di
uno spot luminoso per la pratica serale e
notturna di sport acquatici, soprattutto il surf,
divenuto autentico volano turistico.
La giunta comunale ha concluso l’iter
autorizzativo. La spesa totale si aggira sui 47
mila euro. La delibera prende atto che l’attività
sportiva del surf, nello specchio di mare davanti
alla foce del torrente Teiro, rappresenta oramai
un’attrattiva turistica per Varazze durante l’intero
anno. La predisposizione di uno spot luminoso,
posto sul molo Marinai d’Italia, stimolerebbe lo
svolgimento dello sport in orari normalmente non
possibili per mancanza di adeguata illuminazione,
favorendo di conseguenza l’afflusso di turisti-sportivi anche di inverno
«Il palo di sostegno dei centri luminosi sarà predisposto per accogliere una stazione di monitoraggio
ambientale accessoriata di telecamera (webcam) che consentirebbe in tempo reale la visione
dell’intera area, incentivando ulteriormente l’arrivo dei surfisti, molti dei quali provengono da
Lombardia, Piemonte e dal Genovese - spiega Angelo Patanè, assessore comunale allo Sport -. Il
benestare all’impianto è giunto sia dal ministero dei Trasporti, sia dalla Marina Militare -comando zona
fari» L’importo dei lavori complessivo, come detto, è di 47 mila euro, Iva compresa, finanziati
dall’avanzo di amministrazione. Secondo Patanè, il bando di gara sarà approntato entro breve tempo
e la consegna dei lavori avverrà all’inizio della primavera.
Come già segnalato dalle opposizioni, per completare l’operazione surf, agli appassionati della tavola
che cavalca le onde manca ancora uno spogliatoio nei pressi del molo.
La riprova che ormai siamo una paese di povera gente! Le finanze cadono a pezzi, le scuole
cadono a pezzi, nelle pubbliche amministrazioni è una ruberia continua, parlano tutti di
spending review, tolgono ai poveri per non far pagare ai ricchi e a Varazze se ne escono con
questa iniziativa. Si sono però dimenticati dell’ambiente (fauna marina compresa) e alla
pericolosità di una simile iniziativa.
A dimenticavo di fauna marina non c’è n’è più, durante le mareggiate anziché le conchiglie
giungono a riva scarpe vecchie altro materiale innominabile.
OLIMPIADI DI ASTRONOMIA
UN BRONZO ALLA SQUADRA ITALIANA!
La squadra Italiana torna dalle XVIII Olimpiadi internazionali di Astronomia con una medaglia di
bronzo: Marco Codato, studente del Liceo Scientifico “Ugo Morin” di Venezia si aggiudica il terzo
posto sul podio per la categoria Junior.
Complimenti a Marco e alla squadra italiana, che si è confrontata
con oltre 80 ragazzi provenienti da 19 paesi di tutto il mondo!
Conclusa l’avventura in Lituania, però, le Olimpiadi di Astronomia
non si fermano… anzi: ricominciano! Il tema di quest’anno
saranno le comete, in onore della cometa ISON, il cui passaggio al
perielio è previsto per il 28 novembre prossimo e che secondo le
stime degli astronomi sarà visibile ad occhio nudo.
ECLISSE DI SOLE DEL 03/11/2013
Astronomy Picture of The Day (APOD) è un archivio redatto a partire dal 1995 da Robert Nemiroff e
Jerry Bonnell. L’archivio APOD contiene la più grande raccolta di immagini astronomiche ed ognuna di
esse è corredata da una breve descrizione fatta da esperti. Per visionare l’archivio basta digitare in
internet la sigla “APOD” e di seguito l’indice. Immagine pubblicata l’8 novembre 2013
Eclisse di Sole del 3 novembre 2013 ripresa nel nordovest dell’Uganda
FLY ME TO THE MOON
Il cratere Hind
Nella regione del cratere Ptolemaeus possiamo osservare il cratere "Hind", una formazione circolare
situata sul versante sud-est di Hipparchus e che costituisce con Hipparchus C e Hipparchus L un
interessante trio allineato. Ha versanti scoscesi su cui si trovano Hind C a sud e Hipparchus C a nordest. Le pareti molto alte sono sormontate da un piccolo cratere a nord.
Il fondo è piatto e poco esteso con collinette e piccoli crateri. Si pensa che la sua formazione risalga al
periodo Pre-Imbriano (da -4.55 miliardi di anni a -3.85 miliardi di anni).
Il periodo migliore per la sua osservazione è 6 giorni dopo la Luna Nuova oppure 5 giorni dopo la
Luna Piena.
Alcuni dati:
Longitudine: 7.4° Est
Latitudine: 7.9° Sud
Quadrante: Sud-Est
Area: Regione ad Est del cratere Ptolemaeus
Origine del nome:
Dettagli: John Russel Hind
Astronomo inglese del 19° secolo nato in Inghilterra
Nato a: Nottingham nel 1823
Morto a: Twickenham nel 1895
Fatti notevoli: Scopritore di 10 asteroidi tra il 1847 e il 1854. Calcolo dell'orbita di più di 70 comete e
asteroidi. Direttore del 'Almanacco Nautico' nel 1853.
Autore del nome: Birt / Lee (1865)
Nome dato da Langrenus: Trautmansdorffii
Nome dato da Hevelius: Mons Cimaeus
Nome dato da Riccioli: Nome non assegnato
Nelle foto una ripresa del cratere "Hind" e una fotografia dell'epoca di John Russel Hind. Lo strumento
minimo per poter osservare questo cratere è un rifrattore da 60mm.
.Davide Crespi
LE DISTANZE IN TEMPO LUCE NEL SISTEMA SOLARE
Nella collettività è noto che la distanza delle stelle si misura, o meglio si calcola, in tempo luce, così
per le stelle diventano unità di misura gli anni luce (tempo luce) o i parsec (parallasse secondo che
corrisponde a 3.26 anni luce ).
Ma anche se consideriamo le distanze in tempo luce nel Sistema Solare le sorprese non sono poche.
La luce dal Sole ci giunge in minuti 8.31 (8 minuti e 19 secondi), quindi noi vediamo il Sole come era
8.31 minuti fa. Infatti la luce, ad una velocità di circa 300.000 chilometri al secondo, impiega
mediamente 8.31 minuti a compiere la distanza Sole-Terra, che secondo gli ultimi dati rilevati è di
149.597.870,700 chilometri (Pechino 2012), numero corrispondente alla Unità Astronomica.
Molto meno impiega la luce a giungere sul nostro pianeta Terra dalla Luna; infatti impiega 1.28
secondi. Ma attenzione però, tutta la luce nel Sistema Solare giunge dal Sole, colpisce i vari astri che
la riflettono verso la Terra. Nel caso della Luna consideriamo che il fotone di luce impiega 1.28
secondi a compiere "solo" il percorso Luna-Terra.
Per calcolare il tempo luce da Mercurio e da Venere bisogna considerare le posizioni medie delle
congiunzioni inferiori, altrimenti nelle congiunzioni superiori bisogna aggiungere tutto il tempo luce
Sole-Terra, perché i pianeti sono per definizione nel punto più lontano.
Urge ripasso delle definizioni congiunzioni-opposizioni dei pianeti interni ed esterni !
Mentre per gli altri pianeti bisogna considerare solo le posizioni medie delle opposizioni, ed è cosa
ovvia perché gli altri pianeti sono esterni all'orbita della Terra.
Ed allora mediamente da Mercurio, in congiunzione inferiore, la luce ci mette 5 minuti e 6 secondi,
mentre da Venere, sempre in congiunzione inferiore, ci mette a giungere alla Terra 2 minuti e 18
secondi, questo è ovvio perché Venere si avvicina maggiormente alla Terra nelle sue congiunzioni
inferiori.
Per quanto riguarda i pianeti superiori tralasciamo i "secondi" perché a causa delle grandi distanze,
tale unità di misura non ha senso.
Il pianeta rosso, Marte, ci raggiunge mediamente, con la luce riflessa dal Sole in 4 minuti e 24
secondi. Per il gigante del Sistema Solare la luce ci giunge dopo circa 35 minuti che è partita, e di
seguito, Saturno 1 ora e 11 minuti, Urano 2 ore e 31 minuti, Nettuno 4 ore tonde, e Plutone,
considerato ancora un normale pianeta, la luce ci arriva dopo 5 ore e 19 minuti.
Notare l'enorme differenza tra i pianeti terrestri e la Terra stessa contro le enormi distanze, sia in
tempo luce che le relative convenzionali distanze chilometriche, dei giganti del Sistema Solare e del
declassato pianeta nano Plutone.
E....siamo solo nel Sistema Solare, ma se consideriamo l'intero universo abbiamo la sicura conferma
che l'Astronomia è veramente la scienza dei grandi numeri, delle grandi distanze nonché dei grandi
tempi......
Uranio
LA COMETA LEVEJOY RIPRESA DA ORESTE LESCA
La mattina del 13 novembre a Suno ho ripreso sia al fuoco diretto del telescopio che con un 300 mm
montato su reflex utilizzando il moto orario del telescopio, la cometa Lovejoy. Il cielo non era
abbastanza trasparente e neppure scuro, ad occhio nudo non sono riuscito a vederla, era facile
rintracciarla con un binocolo 7 x 50 si vedeva meno bene con il cercatore 8 x 50 ed era piuttosto
gradevole osservata con il rifrattore da 5 pollici F 9 con un oculare da 40 mm, con lo stesso oculare
sul newton da 400 mm RF 5,5 il fondo cielo era troppo chiaro.
Un accenno di coda era percepibile visualmente nel rifrattore e si perdeva nel fondo cielo chiaro del
riflettore, la cosa logica sarebbe stata di usare un oculare più corto per scurire il fondo cielo ma c'era
vento avevo abbastanza freddo e voglia di rientrare a casa; dopo 35 km e 40 minuti circa alle 7,10
preparavo il caffè, mi ero assentato 3 ore e 20 in tutto.
Lovejoy il 13/11/2013 T.U. 4:22 ripresa con Nikon D 3200 con 300 mm f. 4 a 30 sec 1600 ISO
Lovejoy ripresa con Nikon D3200 con telescopio da mm.400 con 30 sec 6400 ISO T.U. 5:09
LA CONCENTRAZIONE DEL RADON IN OSSERVATORIO
Da qualche mese è stato installato in collaborazione con l’osservatorio geofisico di Novara in
osservatorio in un pozzetto in cantina un rilevatore di emissioni di radon dal terreno. Questo al fine di
poter studiare l’eventuale esistenza di una correlazione tra queste emissioni di radon e gli eventi
sismici.
Questo è stata la concentrazione del Radon rilevata presso l'Osservatorio nel mese di ottobre 2013.
Come si può vedere c'e una significativa variazione prima in aumento e poi in diminuzione in
corrispondenza di due eventi sismici avvenuti nella zona tra Alessandria e Tortona; ma da qui a fare
delle previsioni o a dire che sono dovute a fenomeni sismo tettonici non è possibile. Bisogna
aspettare se lo stesso comportamento si ottiene in corrispondenza di altri fenomeni.
Giuseppe De Antoni
Per esigenze di spazio le immagini pubblicate sul bollettino vengono ridimensionate e compresse.
Chi volesse averle in formato originario ce le può richiedere. Provvederemo ad inviarle per posta
elettronica
LE VIGNETTE DI GIACOMO BONZANI
Una delle vignette dell'amico Gim (Giacomo Bonzani) ispirata all’osservazione della cometa ISON.
OSSERVATORIO DI SUNO
Le coordinate dell’osservatorio sono:
45° 36’ 16” Nord
08° 34’ 25” Est
Hanno collaborato:
Silvano Minuto
Salvatore Trani
Davide Crespi
Sandro Baroni
Giacomo Bonzani
Giuseppe De Antoni
Vittorio Sacco
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